Iltrattato di Nizza è uno deitrattati fondamentali dell'Unione europea e riguarda le riforme istituzionali da attuare in vista dell'adesione di altri Stati.Il trattato di Nizza ha modificato iltrattato di Maastricht (TUE) e itrattati di Roma (TCEE). È stato approvato alConsiglio europeo diNizza l'11 dicembre2000 e firmato il 26 febbraio2001. Dopo essere stato ratificato dagli allora 15Stati membri dell'Unione europea, è entrato in vigore il 1º febbraio2003.L'obiettivo del trattato di Nizza è relativo alle dimensioni e alla composizione della commissione, alla ponderazione dei voti in consiglio e all'estensione del voto a maggioranza qualificata e infine allecooperazioni rafforzate tra i paesi dell'Unione europea.[1]
Dopo l'approvazione deltrattato di Amsterdam, nacque subito l'insoddisfazione per le modifiche non incisive introdotte in campo istituzionale, soprattutto in vista dell'allargamento dell'UE ai paesi dell'exUnione Sovietica. Questa insoddisfazione spinse i capi di stato e di governo a prospettare subito un'ulteriore modifica del sistema istituzionale "prima che l'Unione conti venti membri".[2]
LaConferenza intergovernativa (CIG) iniziò il 14 febbraio2000 con la presidenza portoghese, dopo la "Relazione sulle implicazioni istituzionali dell'allargamento" del gruppo Dehaene.
La trattativa si concluse al Consiglio europeo di Nizza dell'11 dicembre2000, ma si tradusse in un mezzo fallimento: vennero adottate solo disposizioni "minime" che permettessero alle istituzioni, pensate per 6 membri, di funzionare anche a 28 membri.
Nel dicembre 2001 il Consiglio europeo ha approvato laDichiarazione di Laeken con lo scopo di far partire un dibattito più ampio e più approfondito sull'avvenire dell'Unione europea, che è poi approdato nellaConvenzione europea. Iltrattato costituzionale europeo scaturito da questa Convenzione è abortito a causa della vittoria dei no nei referendum diFrancia ePaesi Bassi nel 2005 ed è stato sostituito daltrattato di Lisbona entrato in vigore il 1º dicembre 2009.