L'origine del nome Tradate ha un principio incerto. Vi sono infatti due diverse interpretazioni riguardo alla sua nascita:
lo storicoGerhard Rohlfs individua l'origine del nome dal nome proprio di persona"Theodorus";
secondoAntonio Olivieri, invece, la denominazione Tradate è legata al nome germanico"Teuderad" che si trasformò poi in"Tederate", appellativo ritrovato nelCodex Longobardorum;
alcuni parlano poi di un nome in epoca romana,Tradatum.
Il nomeTradaa (utilizzato tuttora neldialettolocale) lo ritroviamo scritto in alcune pergamene risalenti alXII eXIII secolo e, nelLiber Notitiae Sanctorum Mediolani, è riportato anche il nomeTradate.
Il territorio era probabilmente già abitato in epoca romana, e continuò poi ad esserlo nel periodo successivo allemigrazioni barbariche delV eVI secolo d.C, che portarono alla caduta dell'impero[5].
Passata sotto il dominioasburgico, la zona subì nel ´700 un riordinocatastale, con la realizzazione di numerose mappe del territorio[5].
Dal 1878 il borgo venne collegato agli altri centri della zona dallaferrovia[6]. Dal 1899, invece, Tradate venne collegata allalinea elettrica, grazie alla centrale diVizzola Ticino[6].
Alla fine delXIX secolo il borgo risultava legato all'agricoltura e all'attivitàtessile, con attività ditrattura etessitura; la prima attività di rilievo in questo settore nacque nel 1879 presso il complesso diVilla Castiglioni, avviata dagli imprenditoriCesare Castiglioni e Alessandro Lonati; dal 1885, quest'ultimo proseguì da solo l'attività, ammodernando la produzione con 25[6] telai azionati dal vapore e situati in un moderno stabilimento dotato di energia elettrica auto-prodotta[7].
Era diffusa anche la tradizionale lavorazione dellacarta, sviluppatasi soprattutto a partire dal 1880 con la fondazione delloScatolificio Pusterla[6], tuttora esistente.
Una motociclettaFrera del 1931: l'azienda chiuse i battenti nel 1936
Nel 1905 aprì in paese la fabbrica di motocicletteFrera, che contribuì allo sviluppo economico del territorio e ad un aumento dell'occupazione[6].
Nel 1914 aprì il localeOspedale Galmarini, divenuto nel 1926 Ospedale di Circolo[6].
Il giorno 28 gennaio 1958, con decreto presidenziale, al comune di Tradate venne concesso iltitolo di città.
Nel corso degli anni '50 e '60 la città, grazie allo sviluppo delle aziende locali, beneficiò del boom economico e vide un progressivo aumento del benessere e dell'occupazione; oltre al settore meccanico e cartario, rilevante anche la presenza del calzaturificio Star della famiglia Artioli[9] e dagli anni Sessanta il settore arredo e falegnameria conHabitare della famiglia Boga. La crescita si interruppe bruscamente nel 1973, anno di chiusura dellaLESA (stabilitasi in città nel 1950), che portò ad un esponenziale aumento della disoccupazione[6].
Con la concessione deltitolo di città, sancita dal Decreto del presidente della Repubblica del 28 gennaio 1958, vennero creati stemma e il gonfalone di Tradate, accogliendo le proposte dell'amministrazione comunale[6].
Lo stemma è descritto dai documenti presenti in archivio comunale: « [...] Il primo campo dello scudo è di colore che indica la fazione guelfa alla quale appartenne la Repubblica milanese, sotto la cui signoria Tradate si mantenne fino al succedersi del dominio ducale. Il campo inferiore è bipartito, a sinistra in fondo rosso caricato dallo stemma dellafamiglia Pusterla (aquila nera in campo d'oro) ed a destra, in fondo argento caricato dell'insegna viscontea».
Su sfondo azzurro, nella parte superiore, appaiono due viti, nodrite su altrettanti colline verdi: esse richiamano l'antico stemma di Abbiate Guazzone. Sulla fascia aurea paracentrale campeggiano le due lettere gotiche "J" e "T", iniziali del famoso scultore delquindicesimo secoloJacopino da Tradate. La partitura inferiore, con le armi dei Pusterla e dei Visconti, richiamano il previgente stemma del comune (non ancora città) di Tradate.
Blasonatura:
«Troncato, semipartito dalla fascia d'oro sulla partizione carica delle lettere a carattere capitale d'oro "J" e "T" (Jacopino da Tradate): nel primo, d'azzurro, a due colline di verde, sostenenti ciascuna una pianta di vite, fruttate di grappoli di uva nera e pampinate di verde (di Abbiate Guazzone); nel secondo, di rosso, allo scudetto d'oro, carico dell'aquila di nero, al volo abbassato; nel terzo, d'argento al Biscione visconteo, ondeggiante in palo, ingollante per metà un putto ignudo, crinito di nero, posto in fascia e in maestà, con le braccia aperte, il tutto al naturale (di Tradate). Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone è un drappopartito di bianco e di rosso.
Il palazzo è il frutto di una serie di trasformazioni intercorse lungo il corso dei secoli, durante le quali la struttura venne dapprima convertita in dimora signorile e poi, a partire dal XVII secolo, in un istituto religioso[10] retto dafrati cappuccini fino al 1810[11]. Nell'ala nord-occidentale, il palazzo conserva elementi già appartenenti all'antico castello dei Pusterla,[10] saccheggiato e danneggiato nel 1510,[11] il quale finì dapprima nelle mani della famiglia varesina deiBiumi e poi in quelle dei già citati cappuccini[11].
All'interno dell'ampio parco, una strutturabarocca ospita un'arcata sotto cui si conserva un imponente dipinto.[10]
Villa Sopranzi, poi divenuta Castello Stroppa,[11] è un edificioneogotico costruito a partire dal 1851, su commissione di don Agostino Sopranzi.[11] Il progetto, inizialmente curato daGiuseppe Jappelli, fu completato dagli architetti Cereda e Terzaghi.[11] Nel corso delNovecento, la villa divenne la sede di un istituto diPavoniani, i quali commissionarono una serie di rimaneggiamenti che interessarono sia la struttura sia l'originarioparco all'inglese.[11]
Impostato su una pianta rettangolare con doppio cortile interno, il palazzo presenta due ali dotate di altrettante torri,[12] sostenute da un basamento evocativo di unbastione.[11] Prima dell'insediamento dei Pavoniani, ogni torre era dotata di un coronamento composto da quattro piccole torrette di forma poligonale, a loro volta coronate damerlature.[11]
Chiesa Prepositurale di Santo Stefano, la maggiore chiesa cittadina, la quale è affiancata da un alto campanile. L'interno custodisce alcune opere d'arte, tra cui un Battesimo di Cristo nel Giordano posto nel battistero e una Madonna col Bambino tra due Santi, posta nel transetto.
Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Abbiate Guazzone
Chiesa di Santa Maria in Castello, costruita dai Pusterla nel Trecento e fu rimaneggiata nell'Ottocento.
Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso, piccolo edificio di antica fondazione, posto ai margini della frazione di Abbiate Guazzone.
Chiesa di San Bernardo, di incerta fondazione, si trova al confine tra Tradate e Lonate Ceppino. Al suo interno si trova un affresco risalente al 1522 raffigurante il santo cui la chiesa è intitolata.
Chiesa di Sant'Anna.
Chiesa della Madonna Assunta.
Santuario della Madonna delle Vigne.
Santuario del Santissimo Crocifisso, importante edificio di culto, presenta all'interno un pregevole pulpito ligneo ed un altrettanto interessante organo, oltre che una tela attribuita al Morazzone.
Parco di Villa Centenari, in cui è presente un percorso botanico e un'area giochi per i bambini; il tutto ai piedi della storica villa, che ospita un bar e un centro anziani[13].
Parco di Villa Inzoli, una grande area verde da 16.000 metri quadri messa a disposizione della città, inaugurata il 22 aprile 2012[14]; è presente inoltre una piccola fattoria didattica organizzata da un'associazione locale promotrice di varie iniziative.
Di notevole importanza è ilParco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, un parco regionale e naturale che si estende su una vasta area di 48 km² tra la Provincia di Varese e di Como. Il suo territorio tocca 15 comuni.
Esiste inoltre il progetto di “Parco Didattico Scientifico”, che ha lo scopo di stimolare ragazzi di ogni età verso lo sviluppo di una conoscenza e coscienza scientifica, per comprendere e preservare la natura del parco. La creazione della nuova struttura permette di accogliere visitatori, proponendo programmi dieducazione ambientale indirizzati ad ogni grado scolastico e stilati in considerazione di obiettivi didattici ed educativi. La progettazione didattica affronta argomenti riguardanti le tematiche ambientali, privilegiando l'apprendimento per esperienza e coinvolgendo i ragazzi nella comprensione dei delicati equilibri alla base dell'ambiente.
NB: i dati riportati in tabella antecedenti al 1930 si basano su una virtuale addizione con quelli diAbbiate Guazzone, e sono quindi una semplice rielaborazionea posteriori non riflettente la realtà originale.
Tradate è composta da tre parrocchie che formano la comunità pastorale del "Santo Crocifisso": Santo Stefano in Tradate, Santi Pietro e Paolo inAbbiate Guazzone e Sant'Anna inCeppine. Fanno tutte parte della zona pastorale di Varese dell'Arcidiocesi di Milano e seguono ilrito ambrosiano.
La città di Tradate offre un sistema scolastico statale e non statale completo, dalle scuole dell'infanzia sino all'istruzione secondaria di secondo grado dal liceo, all'istituto tecnico e professionale. Per questo motivo Tradate è il polo scolastico di riferimento per i paesi dell'area del Tradatese.
Il Museo Frera, situato presso gli ex stabilimenti che ospitano anche la biblioteca
Biblioteca civica "Frera"[20]. La Biblioteca Comunale rappresenta uno dei principali strumenti di promozione culturale del territorio cittadino. Vengono offerti diversi servizi, tra cui: Consultazione e prestito di una numerosa gamma di volumi e pubblicazioni; una emeroteca in cui trovare i più diffusi quotidiani, e riviste di carattere generale o specialistico; libri e riviste per bambini e ragazzi; la possibilità di richiedere in prestito volumi appartenenti al patrimonio librario delle biblioteche della zona che aderiscono al ‘Sistema Interbibliotecario Sovracomunale´.
Risale al 1884 la lunga tradizione del Corpo Musicale Città di Tradate, la banda cittadina.[21]
Dal 2006 viene organizzato il Concorso di Musica Città di Tradate per i giovani; è nato presso il Corso Musicale dell'I.C. Galilei e dal 2015 è gestito dalla Pro Loco Tradate-Abbiate. Si svolge nel mese di maggio presso il Piccolo Teatro di Abbiate e al Castello Pusterla Melzi.
Tradate è stata sede per alcuni anni delTradate Iron Fest, un importante festival internazionale del genereMetal.[22]
Nel comune di Tradate sono presenti due stazioni ferroviarie gestite dalleFerrovie Nord Milano sulla lineaSaronno-Varese-Laveno:Tradate eTradate-Abbiate Guazzone. La prima, più grande, a tre binari è situata in centro al paese e vi si fermano sia treni locali che treni diretti. La seconda, più piccola, a due binari è situata in località Abbiate Guazzone e vi si fermano solo treni locali. I treni provenienti da entrambe le direzioni sono segnalati dal suono di due campanelle. Il paese è inoltre attraversato dallaStrada statale 233 Varesina. Nell'ambito dellaAutostrada Pedemontana è prevista una strada a scorrimento veloce che colleghi lo svincolo di Mozzate con la città di Tradate.
^abcCenni Storici, suComune di Tradate.URL consultato l'11 aprile 2023.
^abcdefgh Anna Gamardella, Gianpaolo Cisotto, Museo Fisogni (a cura di),1950-1973. Il Boom Economico nel tradatese in mostra al Museo Fisogni-Un'esperienza di alternanza, Macchione, 2018,ISBN978-88-6570-517-9.
^ Davide Zaffaroni,Cesare Castiglioni dei Mille di Marsala, Macchione Editore, 2008.