Il paese sorge presso il percorso dell'anticaVia Salaria ed accanto al vecchio tracciato della omonima strada statale, ora dismesso, sostituita da una variante negli anni '70 e lungo un tradizionale tratturo della transumanza. Nel territorio del Comune si trovano interessanti resti dell'antica via romana: il "ponte Sambuco" conservatosi nei secoli, tratti di pavimentazione romana in località Carnevale, una colonna miliaria e alcune rovine pressoOrnaro alto.
Il monumento più antico è la chiesa di Santa Maria delle Grazie risalente al X secolo.
Il centro di Torricella in Sabina risulta nell'XI secolo tra i possedimenti della potenteAbbazia di Farfa. Nel XIV secolo perviene alla famigliaCesarini e, due secoli più tardi passa al ramoSforza Cesarini. Gli Sforza Cesarini, rimasero proprietari della torre e del palazzo, principali edifici del borgo antico, fino alla prima metà dell'Ottocento. All'interno della torre, che presumibilmente dà il nome al paese, si trova la chiesa del santo patrono San Giovanni Battista. Sono ancora visibili i merli medioevali.
Nel1867 Torricella in Sabina ospitò, ben accolti dalla popolazione, numerosi volontari garibaldini prima dellaBattaglia di Mentana che, male equipaggiati, vennero forniti di quattordici fucili da caccia dal patriottismo degli abitanti.[4]Torricella in Sabina venne attraversata dalla guerra nel1944, subendo pesanti danni, in particolare per le distruzioni operate dall'esercito tedesco in ritirata per bloccare le strade all'avanzata alleata.
Il territorio di Torricella è ricompreso all'interno dei territori sabini idonei alla produzione di olio di oliva con le caratteristiche e livello qualitativo previsti dal Disciplinare di produzione dell'olio extravergine di oliva "Sabina" adenominazione di origine protetta.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR dell'11 ottobre 1999.[5]
Stemma
«D'azzurro, allatorre di due palchi di rosso, mattonata di nero, merlata alla ghibellina, il palco superiore di quattro, quello inferiore di cinque, ogni palco finestrato di due in fascia di nero, essa torre chiusa di nero, fondata sullapianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Gonfalone
«Drappo rettangolare ricadente di colore verde, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma comunale con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri dai tre colori nazionali frangiati d'argento.[6]»
Interessanti sono il rosone in pietra ed i resti di affreschi nell'abside della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, rinvenuti a seguito di un restauro degli anni Trenta. La chiesa tardo-romanica si trova all'interno della torre grande medioevale, tuttora ben conservata.
Borgo di Torricella in Sabina
Santa Maria delle Grazie
Appena fuori dall'abitato si trovano la chiesa ed il convento di Santa Maria delle Grazie. L'installazione originaria è la chiesa, di cui si hanno notizie storiche già a partire da 956 d.C. La chiesa romanica è a base rettangolare, con quattro altari laterali, e conserva degli affreschi medioevali vicino all'altare principale. Nel 1944 i militari tedeschi durante la ritirata, nascosero all'interno della chiesa alcuni carri armati, sfondando parte della facciata principale e causando danni gravissimi. Il restauro iniziò alla fine degli anni Cinquanta seguendo fasi successive nel corso degli anni. Compongono il complesso anche i vecchi locali del convento e la foresteria, ancora in fase di restauro.
Se ne hanno notizie certe intorno all'anno Mille. Se si sale su in cima alla torre si possono ammirare le fantastiche colline che circondano il borgo, andando a formare un panorama unico. Questo edificio rappresenta il cuore della storia di questo paese. La piazza sottostante alla torre (chiamata Piazza della Rocca) la collega al resto del centro storico del paesino.
Di particolare interesse sono il Palazzo Parisi e la cinquecentesca chiesa del Santissimo Salvatore, rifatta internamente negli anni 1929 - 31. Di interesse è anche la chiesa rupestre di Santa Prassede che conserva un affresco della Vergine, diSanta Barbara, e diSanta Prassede, patrona di Oliveto.
In adiacenza del cimitero di Oliveto si ricorda la tomba di Marcello Diaz, 2º Duca della Vittoria, figlio del celeberrimo GeneraleArmando Diaz, Maresciallo D'Italia, Duca della Vittoria.
Torricella non è servita da alcuna linea ferroviaria. Il paese avrebbe dovuto essere collegato dallaFerrovia Salaria (Roma-Rieti-Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto), che fu più volte progettata sin dalla fine dell'Ottocento ma mai realizzata.
Centri abitati nel Comune, oltre al capoluogo, sono le frazioni diOliveto e diOrnaro, articolato in due distinti centri, Ornaro alto, antico borgo fortificato pregevolmente conservato, ed Ornaro basso, all'incrocio tra il vecchio ed il nuovo tracciato dellaStrada statale 4 Via Salaria.