Il club odierno, rifondato nel 2005, è la continuazione dello storico sodalizio sorto nel 1906 dalla fusione tra ilTorinese e i soci dissidenti delFoot-Ball Club Juventus, denominatoFoot Ball Club Torino sino al 1936,Associazione Calcio Torino fino al 1943, dal 1945 al 1958 e ancora dal 1959 al 1977,Torino FIAT nel 1944,Associazione Calcio Talmone Torino nel 1958-59 eTorino Calcio dal 1977 al 2005.[3]
IlToro, com'è colloquialmente abbreviato,[4] è tra i club più blasonati d'Italia. Vanta la conquista di 7 campionati italiani compresa una striscia di 5 titoli consecutivi all'epoca delGrande Torino, quest'ultima riconosciuta tra le squadre più forti degli anni 40 del XX secolo.[3] Nel suo palmarès nazionale figurano anche 5Coppe Italia,[3] mentre in ambito internazionale si segnala la vittoria dellaCoppa Mitropa nel1991 e il raggiungimento della finale diCoppa UEFA nel1992; quest'ultimo è il migliore risultato della società in unacompetizione confederale.[3]
Ilgioco delcalcio arrivò incittà sul finire del XIX secolo per iniziativa diindustrialisvizzeri einglesi. Già nel 1887 nacque la compagine rossonera delTorino FCC, primo club calcistico sorto in Italia, seguita nel 1889 dal sodalizio giallonero delNobili Torino.[9] Nel 1891 le due società si unirono nel bianconeroInternazionale Torino, al quale si aggiunsero nel 1894 gli arancioneri dellaTorinese.[10][11][12] Nel 1900 la Torinese assorbì l'Internazionale Torino, ma la vera svolta per la società arrivò il 3 dicembre 1906, quando nellaBirreria Voigt di via Pietro Micca venne sancita un'alleanza con un gruppo di dissidenti dellaJuventus, guidati dallo svizzeroAlfred Dick: dalla fusione tra la Torinese e il citato gruppo prese vita ilFoot Ball Club Torino.[13] Il primo incontro ufficiale venne giocato il 16 dicembre 1906, aVercelli contro i padroni di casa dellaPro Vercelli, terminato 3-1 per i granata. Nel 1912 entrò a far parte dello staff tecnicoVittorio Pozzo.[14]
Con l'abbandono del conte Cinzano,[19] per il Torino iniziò un lento declino che nei primi anni 30 del XX secolo lo portò ad accontentarsi di piazzamenti a centro classifica.[20] A partire dallastagione 1935-36 iniziò una rinascita, che gettò le basi per il periodo d'oro che sarebbe stato poi rappresentato dalGrande Torino: quell'anno il Torino concluse al terzo posto,[21] nel1938-1939 al secondo.[22]
Il momento più fulgido fu quello rappresentato dalGrande Torino, una squadra imbattibile, capace di vincere 5titoli nazionali consecutivi[23][24] (non considerando l'interruzione della serie nel transitorioCampionato Alta Italia del 1944, a cui laFIGC nel 2002 ha riconosciuto soltanto valore onorifico, vinto dai42º Corpo VVFF La Spezia[25]) tra il 1943 e il 1949, e unaCoppa Italia nel 1943:[26] grazie a questo successo, il Torino fu la prima squadra a centrare ildouble scudetto-coppa nazionale nella stessa stagione.[26] Asse portante dellanazionale italiana di quegli anni, ilGrande Torino riuscì a portare anche 10 giocatori contemporaneamente in campo in azzurro.[27]
Capitano e leader indiscusso di quella formazione eraValentino Mazzola,[28] mentre la formazione-tipo era composta da Bacigalupo; Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola e Ossola.[29] Il ciclo di vittorie venne bruscamente interrotto il 4 maggio 1949, quando l'aereo che trasportava l'intera squadra, di ritorno da una amichevole con ilBenfica giocata aLisbona, andò a infrangersi contro il muraglione posteriore dellabasilica di Superga.[30] In quellasciagura aerea oltre all'intera squadra, titolari e riserve, morirono anche due dirigenti (Agnisetta e Civalleri), i tecniciEgri Erbstein eLeslie Lievesley, il massaggiatore Cortina, il pilota Pierluigi Meroni con il suo equipaggio e tre giornalisti al seguito:Luigi Cavallero (La Stampa),Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) eRenato Casalbore (Tuttosport).[30][31]
A questa grave tragedia seguirono anni difficili per il sodalizio torinese. Il lento declino portò nel 1959 alla prima retrocessione inSerie B,[32] avvenuta con la denominazionecommerciale diTalmone Torino.[32] La permanenza tra i cadetti durerà una sola stagione: già nel campionato1960-1961 il Torino rientrò nella massima serie nazionale.[32] Nel 1963 assunse la presidenzaOrfeo Pianelli,[33] ma per ritrovare la squadra protagonista occorrerà aspettare l'arrivo diGigi Meroni.[34] Già nel campionato1964-1965 la squadra, guidata daNereo Rocco, giungerà al 3º posto, oltre che in semifinale di Coppa delle Coppe.[35]
I granata, nonostante la tragica scomparsa di Meroni,[36] terminarono ilcampionato 1967-1968 al 7º posto, vincendo laCoppa Italia.[37] La ricostruzione di una squadra vincente, avviata dalla presidenza Pianelli, proseguì e il Torino vinse nuovamente la Coppa Italia nell'edizione1970-1971.[38]
IGemelli del golPaolo Pulici eFrancesco Graziani, 200 reti insieme tra il 1973 e il 1981, e protagonisti dello scudetto '76
Lo scudetto fu conquistato nella stagione1975-1976, al termine di una rimonta entusiasmante ai danni della Juventus diCarlo Parola; il titolo tricolore venne vinto con due punti di vantaggio sui rivali bianconeri, 27 anni dopo Superga.[39] La sfida si ripeté l'anno seguente, in un campionato appassionante e combattuto, che vide il Torino terminare secondo a 50 punti.[40] Nel1978 il Torino arrivò di nuovo secondo, a pari merito col sorprendenteLanerossi Vicenza diPaolo Rossi, ancora dietro alla Juventus ma più staccato (5 punti).[40]
Negli anni successivi, pur rimanendo tra le prime, la squadra avviò un lento declino e non riuscì più a ripetere questi risultati, con l'eccezione del secondo posto delcampionato 1984-85, dietro alVerona diOsvaldo Bagnoli.[41] Al termine delcampionato 1988-89 il Torino cadde in Serie B, per la seconda volta nella sua storia.[42]
Dopo una pronta risalita nelcampionato 1989-90[42] e sotto la guida dell'allenatoreEmiliano Mondonico, la squadra si qualificò per laCoppa UEFA, sopravanzando i concittadini della Juventus.[43] Nella cavalcata europea dellastagione 1991-92 i granata eliminarono ilReal Madrid in semifinale, ma all'atto conclusivo ebbe la meglio l'Ajax, dopo due pareggi, unicamente per laregola dei gol fuori casa; il Torino fece bene anche incampionato, concludendo al 3º posto. L'appuntamento con la vittoria fu però rimandato solo di un anno, con i torinesi tornati al successo nellaCoppa Italia 1992-1993.[44]
Dopo la conquista della Coppa Italia, la società attraversò un periodo di gravi difficoltà economiche. Cambiarono presidenti e allenatori, ma i risultati continuarono a peggiorare: nel1996 la squadra retrocedette in Serie B per la terza volta.[45] Il ritorno in Serie A, dopo uno spareggio perso ai rigori contro ilPerugia nel1997-1998,[46] avvenne nel1998-1999.[47] Al termine della stagione1999-2000 il Torino tornò nella serie cadetta,[48] conquistando comunque subito la promozione nellastagione successiva.[49] Nellastagione 2001-2002 i granata ottennero invece l'undicesimo posto e la qualificazione inCoppa Intertoto.[49] NellaSerie A 2002-2003 la squadra però non riuscì a confermarsi, finendo ultima in campionato.[50]
Sotto la guida diRenato Zaccarelli il Torino ottenne la promozione nel campionato2004-2005.[51] A causa però di problemi finanziari mal gestiti dal presidente Cimminelli,[52] il Torino non fu ammesso alla nuova stagione sportiva con il conseguente fallimento societario.[53] Il 16 agosto 2005 laFIGC accettò il ricorso presentato da una cordata d'imprenditori facenti capo all'avv. Pierluigi Marengo[54] e affidò ufficialmente allaSocietà Civile Campo Torino il titolo sportivo delTorino Calcio, permettendole inoltre l'iscrizione alcampionato di Serie B.[54] Il 19 agosto, nelBar Norman, venne annunciato il nuovo presidente,Urbano Cairo;[55] il passaggio di proprietà[56] comportò la nuova denominazione della società,Torino Football Club.[57] La squadra ottenne subito la promozione al termine dei play-off dellastagione 2005-2006.[58] Ritornati in serie A , i granata si salvarono con una giornata di anticipo.[59] Dopo tre stagioni, la squadra retrocedette nuovamente in B.[60] Nel corso dellastagione 2009-2010 Cairo decise di affidare il ruolo di direttore sportivo aGianluca Petrachi,[61] ma il Torino mancò la promozione sia in quel campionato sia nel successivo.[62][63][64]
Il 6 giugno 2011 il Torino ufficializzòGian Piero Ventura come nuovo allenatore per il campionato2011-2012.[65] Al termine della stagione i granata ottennero la promozione diretta grazie al secondo posto raggiunto.[66] Dopo aver ottenuto la salvezza nel campionato2012-2013,[67] la stagione2013-2014 segnò una netta inversione di marcia per il Torino che chiuse al settimo posto, ottenendo l'accesso all'Europa League:[68] protagonisti della positiva annata furonoAlessio Cerci eCiro Immobile, autori rispettivamente di 13 e 22 gol.[69]
La stagione2014-2015 vide i granata giungere fino agli ottavi di finale di Europa League. In campionato conclusero al nono posto, tornando a vincere underby dopo ben 20 anni.[70] Il Torino visse poi una stagione2015-2016 di centro classifica, terminata con l'addio di Ventura passato alla guida della nazionale. Arrivò al suo postoSiniša Mihajlović[71] il quale, con un gioco improntato all'attacco (71 reti al termine del campionato), nella stagione2016-2017 condusse la squadra al nono posto: si mise particolarmente in luceAndrea Belotti, autore di 26 reti.[72][73]
La stagione2017-2018, iniziata con dichiarate ambizioni europee,[74] si rivelò poi altalenante e fu caratterizzata dall'avvicendamento traMihajlovic - esonerato al termine del girone d'andata - e il nuovo tecnicoWalter Mazzarri.[75] I granata conclusero il campionato al nono posto e i migliori giocatori per rendimento furonoIago Falque e i neoacquistiSirigu eNkoulou.[76] Nella stagionesuccessiva ci fu una ripresa con un settimo posto e 63 punti ottenuti, registrando così il proprio record in Serie A dall'introduzione deitre punti a vittoria,[77] e riqualificandosi inEuropa League dopo un lustro di assenza partendo dal secondo turno preliminare; tuttavia l'anno seguente i granata non riuscirono ad accedere alla fase a gironi, eliminati ai play-off dalWolverhampton. Sempre nella stagione 2019-2020, per quanto riguarda il campionato, dopo un discreto girone di andata la squadra crolla in quello di ritorno, subendo sette sconfitte consecutive tra cui uno 0-7 casalingo contro l'Atalanta e un 4-0 esterno contro ilLecce che costò la panchina a Mazzarri, sostituito daMoreno Longo, ottenendo la salvezza a tre giornate dalla fine del campionato.
Ancora peggiore è la stagione seguente, segnata dall'avvicendamento in panchina traMarco Giampaolo eDavide Nicola, e il Torino costantemente impelagato nella lotta per non retrocedere: in un finale di campionato drammatico, che vede i granata subire un altro 0-7 casalingo, stavolta contro ilMilan, oltreché un 4-1 sul campo del neopromossoSpezia, la squadra riesce comunque a strappare la salvezza con uno 0-0 esterno contro laLazio, rendendo inutile il già paventato scontro diretto contro ilBenevento. Con l'arrivo diIvan Jurić sulla panchina granata, il Torino disputa la stagione 2021-22 in modo più positivo, terminando a metà classifica e raggiungendo una salvezza tranquilla. La stagione successiva vede il Torino terminare nuovamente al decimo posto, mancando per 3 punti la qualificazione allaConference League. Nel campionato seguente, iniziato con dichiarate ambizioni europee, la squadra termina al nono posto in classifica, mancando la qualificazione alla Conference League a causa della sconfitta della Fiorentina nella finale della stessa competizione europea. A fine stagione si interrompe il rapporto con l'allenatore Ivan Jurić dopo 3 anni.
1921 - A seguito del mancato accordo sulprogetto Pozzo, a luglio il Torino lascia la Prima Categoria dellaFIGC e confluisce nella Prima Divisione dellaCCI.
1943 - Per proseguire l'attività calcistica durante laseconda guerra mondiale, il 25 novembre il Torino stipula un accordo con laFIAT attraverso il quale i giocatori granata entrano a far parte delGruppo Sportivo FIAT, la polisportiva della casa automobilistica torinese. Il club granata cambia denominazione inTorino FIAT.
1949 - Il 4 maggio è il giorno dellatragedia di Superga: l'aereo che riportava a casa la squadra dall'amichevole di Lisbona si schianta nei pressi dell'omonima basilica. Nessuno a bordo sopravvive all'impatto.
1958-59 - 18º inSerie A.Retrocesso in Serie B. A seguito dell'abbinamento commerciale con l'azienda dolciariaTalmone, il club granata assume la denominazione diAssociazione Calcio Talmone Torino.
Ritirato dalla fase a gironi diCoppa Italia per protesta contro l'allargamento della Serie B a 24 squadre.
2004-05 - 2º inSerie B a seguito delle sentenze dellaCAF sulcaso Genoa, avendo anche precedentemente vinto la finale deiplay-off contro ilPerugia determinata dal piazzamento originario. A causa del dissesto economico-finanziario, il 15 luglio viene tuttavia escluso dallaSerie A.
2005 - In agosto una nuova società denominataSocietà Civile Campo Torino aderisce alLodo Petrucci ed è ammessa a disputare la Serie B. Il 1º settembre assume la denominazione diTorino Football Club e successivamente, dopo il fallimento della vecchia società, ne acquisirà l'eredità legale.[82][83]
Il brasilianoJúnior a metà degli anni 80 con la tradizionale divisa del Torino: maglia e calzettoni granata abbinati a pantaloncini bianchi.
La prima divisa di gioco del Torino, sfoggiata pochi giorni dopo la fondazione nella prima partita della sua storia, contro i corregionali dellaPro Vercelli, fu una casacca a righe verticaliarancio enere che si rifaceva a quelle in precedenza usate dalle due società considerate "progenitrici" storiche del neonato club, ovvero l'Internazionale Torino e laTorinese.[86] In seguito tale abbinamento non venne ritenuto appropriato essendo incidentalmente simile a quello degliAsburgo, nemici storici dell'alloracasa regnante italiana. Stante quindi la necessità di adottare un colore sociale definitivo per la nuova squadra, si optò per ilgranata.[87]
La versione più accreditata vuole che, nell'occasione, venne scelta la tinta già propria di quella "Brigata Savoia" che esattamente due secoli prima aveva contribuito aliberare la Torino capitale delDucato di Savoia; la brigata aveva adottato un fazzoletto color delsangue, in onore del messaggero caduto per portare la notizia del trionfo. Altre ricostruzioni, giudicate meno attendibili, attingono all'estero e parlano sia di un possibile omaggio del fondatoreAlfred Dick al granata delServette, club della madrepatria svizzera di cui l'imprenditore era tifoso, sia di un riferimento alla casaccamaroon degl'inglesi delloSheffield, il club calcistico più antico del mondo, un colore inizialmente preso a prestito anche dall'Internazionale Torino.[88] Sopravvive anche l'ipotesi di una tinta nata dal caso, a seguito di ripetuti lavaggi – una ricostruzione che si ritrova agli albori di tante altre casacche calcistiche – fra divise da giocorosse con calzoncini e calzettoni neri; la sfumatura derivata, essendo ritenuta di buon auspicio, sarebbe poi stata scelta quale tenuta ufficiale. In precedenza il club torinese tentò invece di ottenere l'utilizzo delblu Savoia, ma i monarchi d'Italia furono contrari a concedere l'uso del proprio colore dinastico a una singola squadra – a differenza di quanto fecero, qualche anno più tardi, con lamaglia azzurra adottata dalle varie rappresentative sportive nazionali.[86][89]
Lo spagnoloMartín Vázquez con la divisa bianca da trasferta del Torino nel 1991
Da allora, la tradizionale divisa casalinga del Torino è quindi composta da una maglia granata abbinata a calzoncinibianchi, o a loro volta granata, e calzettoni neri con risvolto granata; tuttavia, nel corso dei decenni non fu inusuale vedere la squadra scendere in campo con calze pure granata oppure, soprattutto a cavallo degli anni 70 e 80, adottare stabilmente un completo monocromatico granata. L'uniforme da trasferta, solitamente a tinte inverse, prevede invece una maglia bianca con bordini a contrasto, calzoncini granata o talvolta anch'essi bianchi, e calzettoni bianchi con risvolto granata.[86][89] Ciclicamente viene inoltre riproposta, come seconda maglia, una casacca bianca con sbarra diagonale granata: questa è un omaggio alRiver Plate, la squadra argentina che ha storicamente stretti rapporti di gemellaggio col club torinese, fin dall'epoca dellatragedia di Superga[90]; questa divisa debuttò per la prima volta il 6 gennaio 1953, nella sfida interna dicampionato contro ilMilan terminata 1-1.[91]
In tutti gli stemmi usati dal club granata nella sua storia è sempre presente untoro in posizionerampante, simbolo dellacittà di Torino. Il simbolo societario del Torino Football Club è in uso dal 2006: nella stagione2005-06, la prima successiva al fallimento delTorino Calcio, lo stemma fu identico all'attuale eccezion fatta per la mancanza della scritta "1906" sul lato sinistro dello scudo, aggiunta per richiamare l'anno di fondazione dello storicoFoot Ball Club Torino.[92]
Negli anni 80 lo stemma del Torino fu di forma quadrangolare, con in alto la dicitura "Torino Calcio" e all'interno un toro rampante stilizzato: tale simbolo è tuttora molto amato dai tifosi ed è stato votato nel 2013 dai lettori delGuerin Sportivo come lo stemma calcistico più bello di tutti i tempi.[93] Dal 1990 fino al fallimento, lo stemma in uso richiamò quello utilizzato ai tempi delGrande Torino, con l'importante differenza che nel lato destro dell'ovale si incrociavano la lettera "T" e "C" (iniziali di "Torino Calcio") invece che le lettere "A", "C" e "T" (iniziali dell'"Associazione Calcio Torino").[94]
Dalla prima partita ufficiale successiva alla fondazione, il 13 gennaio 1907 (underby con la Juventus), al 9 gennaio 1910, il Torino disputò le sue gare nelVelodromo Umberto I. Successivamente si trasferì nellapiazza d'armi cittadina, dove in quegli anni esistevano numerosi campi: dal 23 gennaio utilizzò quello detto "Lato Ferrovia", dal 26 febbraio 1911 quello detto "Lato Crocetta", per poi trasferirsi sul finire del 1913 in uno stadio vero e proprio, detto "Stradale Stupinigi", sito in zona di Torino che oggi non sarebbe lontana da dove sorge lostadio Filadelfia; con lo scoppio dellaprima guerra mondiale, lo stadio venne requisito a fini bellici.[3]
Dall'11 ottobre 1925 e per tutto il campionato1925-26 igranata disputarono le gare interne almotovelodromo di Corso Casale (oggi dedicato aFausto Coppi), in attesa di trasferirsi al Filadelfia.[95] Il "Fila" è lo stadio legato indissolubilmente alle gesta delGrande Torino: inaugurato il 17 ottobre 1926 contro laFortitudo Roma, ospitò le partite del Torino ininterrottamente fino all'11 maggio 1958 (Torino-Genoa 4-2).[3] Nellastagione 1958-59 ci fu una prima parentesi nellostadio Comunale: il trasloco durò poco in quanto il Torino quell'anno precipitò in Serie B e scaramanticamente l'anno successivo decise di tornare a "casa", al Filadelfia.[96]
Il Torino nel suo vecchio stadio disputò per intero ancora lastagione 1959-60 e quella successiva, di nuovo inSerie A, per poi utilizzare nelle stagioni1961-62 e1962-63 anche il Comunale (per le sole partite di "cartello"). Il trasloco definitivo in quest'ultimo, un impianto capace di ospitare65 000 persone in piedi, avvenne dalla stagione1963-64 e durò fino al 27 maggio 1990, quando l'impianto venne abbandonato in favore dellostadio delle Alpi.[96]
Al Delle Alpi, costruito per laCoppa del Mondo del 1990, il Torino giocò dal 1990 al 2006.[96] In seguito alla ristrutturazione operata per renderlo adatto a ospitare lacerimonia di apertura equella di chiusura deiXX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, il Torino tornò a giocare all'ex Comunale Vittorio Pozzo, ribattezzato dapprima soltantoOlimpico e poi, nel 2016, anche alla memoria delGrande Torino. La capienza è ora di28 140 posti tutti al coperto e a sedere, ridotta di circa38 000 posti rispetto a quella originaria, in rispetto delle più moderne ed esigenti norme di sicurezza (rientra nellacategoria 4 UEFA, quella con maggior livello tecnico).[96]
Il vecchioStadio Filadelfia è stato dal 1926 al 1994 il centro di allenamento del Torino (fino al 1963 fu anche sede delle partite casalinghe dei granata). Più recentemente, dal 2006 al 2017, la sede degli allenamenti della squadra è stata laSisport diCorso Unione Sovietica.[97] A partire dalla stagione 2017-18, il Torino si allena nel nuovoFiladelfia, centro sportivo sorto sui resti dell'omonimo stadio.[98]
Urbano Cairo, presidente e proprietario del club dal 2005
Il club venne fondato il 3 dicembre 1906 comeassociazione, con il nome "Foot Ball Club Torino", dalla fusione del Football Club Torinese con alcuni soci dissidenti della Juventus e, nei decenni successivi, cambiò più volte denominazione (nel 1936 in "Associazione Calcio Torino" per imposizione delregime fascista, nel 1943 in "Torino FIAT" per un accordo con ilGruppo Sportivo FIAT e nel 1958 in "Associazione Calcio Talmone Torino" a seguito dell'abbinamento commerciale con l'azienda dolciariaTalmone); l'8 giugno 1967 l'associazione divenne unasocietà per azioni[99][100] denominata nuovamente "Associazione Calcio Torino"[101] fino al 1977, quando fu chiamata "Torino Calcio", e venendo successivamente esclusa da ogni campionatoFIGC il 26 luglio 2005[102] con successivo fallimento aziendale del 17 novembre;[103] una nuovasocietà a responsabilità limitata, che era stata costituita a fine del 2004 con il nome "Società Civile Campo Torino", ottenne il 16 agosto dalla FIGC, avvalendosi del cosiddettolodo Petrucci,[102] il titolo sportivo del Torino per l'iscrizione alcampionato italiano di calcio e, il 26 agosto,[102] assunse la denominazione ufficiale di "Torino Football Club",[103][102] trasformando il 1º settembre il sodalizio ricostituito nuovamente in una società per azioni.[102]
Dal 31 agosto 2005 il club è controllato dall'imprenditore ededitoreitalianoUrbano Cairo:[105][106] questo controllo è esercitato tramite laholding italiana U.T. Communications S.p.A., proprietaria del club granata con il 100,00% del capitale, in qualità di socio unico[107] e, a sua volta, riconducibile a Cairo attraverso una serie dipartecipazioni a cascata di società.
Il Torino partecipa attualmente a diverse iniziative benefiche.[125] La società è stata la prima inItalia a concedere il proprio nome a una squadra di calcio per disabili, il Torino FD, e la prima a collaborare per la creazione di un fan club di tifosi interamente formato da disabili: aiTori Seduti la società granata affida ogni anno 200 posti gratuiti allo stadio.[125] Per quanto riguarda la beneficenza in senso stretto, il Torino collabora da anni con l'UGI, una casa di accoglienza nata per assistere i bambini in cura presso l'ospedale infantile Regina Margherita, a cui dona contributi economici, cimeli della prima squadra e le visite di giocatori.[125][126][127]
Il settore giovanile del Torino è formato da cinque squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali:Primavera, U18, U17, U16 e U15. Il Torino è stata una delle prime società italiane a dotarsi di un vero e proprio settore giovanile, organizzato già a partire dalperiodo interbellico e storicamente considerato uno dei migliori d'Italia.[128]
I ragazzi formatisi nel vivaio granata sono soprannominati "Balon-Boys", in onore diAdolfo Baloncieri, giocatore-simbolo che proprio in quegli anni concluse la carriera.[131] Nelle giovanili granata sono cresciuti numerosi giocatori, tra cui anche l'attore e giornalistaRaf Vallone, che ha però preferito la carriera artistica all'arte pedatoria quando ormai calcava i campi da gioco nelle file della prima squadra.[132]
IlGrande Torino fu la squadra più vincente del campionato italiano nella seconda metà degli anni 1940 e, secondo la rivista ingleseFourFourTwo, è stata la tredicesima squadra più forte di sempre nella storia del calcio.[133] La sua tragica fine è stata anche per questo tema di documentari, film e opere letterarie; tra di esse, la poesiaAi campioni del Torino composta nel 1949 daMario Luzi,[134] la miniserie TVIl Grande Torino (2005) diClaudio Bonivento, interpretata daBeppe Fiorello, e l'ultima puntata della serie TVFederico Buffa racconta Storie di Campioni (2015) diFederico Buffa, trasmessa suSky in occasione del 66º anniversario della tragedia di Superga.[135]
In ambito musicale sono invece presenti molte canzoni dedicate alla squadra granata comeLa forza del Toro,Ragazzo ultrà,Dj Venneri eVivo il Toro.[137] Nel fumetto, nella storia brevePaperoga in: soffri, tifoso, soffri pubblicata daTopolino, viene riproposto ilderby della Mole con il Torino tradotto in «Corino».[138]
Dal 2017 fino al 1º luglio 2021, la piattaforma televisivaSky Italia ha proposto, nel propriobouquet satellitare, il canale tematicoTorino Channel.[139] Da allora il canale è fruibile direttamente tramite il sito web della società.
Luigi Radice portato in trionfo dai suoi giocatori dopo la vittoria dello Scudetto 1975-1976
Nella storia del Torino la figura del tecnico compare sin dai primi anni;Vittorio Pozzo fu a capo della Commissione Tecnica granata dal 1912 al 1922, occupandosi nello stesso periodo anche dell'organizzazione societaria. A lui succedette nel 1923Francisco Mosso, il quale diede inizio all'era degli allenatori di professione. Negli anni venti e trenta il Torino guardò ai maestri di calcio d'oltre confine, ingaggiando personaggi di spicco come gli austriaciKarl Stürmer eTony Cargnelli.[140] Quest'ultimo fu anche il primo a vincere un trofeo con il Torino: lo scudetto del1928. Durante l'era delGrande Torino si alternarono diversi allenatori: l'ingleseLeslie Lievesley e gli italianiMario Sperone,Luigi Ferrero eAntonio Janni. A quei tempi ilcoach era spesso affiancato da un direttore tecnico; per il Torino svolsero questo ruolo in particolareErnő Erbstein eRoberto Copernico. A partire dagli anni 60 i granata iniziarono a mantenere per più stagioni consecutive lo stesso allenatore:Edmondo Fabbri eGiancarlo Cadè (2);Benjamín Santos,Nereo Rocco eGustavo Giagnoni (3).[141] La vera svolta avvenne però nel 1975 quando al Torino giunseLuigi Radice.[142] Il tecnico brianzolo guidò i granata per 10 campionati in totale, divisi in due periodi: dal 1975 al 1980 ( durante il quale vinse lo scudetto nel1976[143]) e dal 1984 al 1988 ( raggiungendo il secondo posto nel1985[144]). Nel 1990 arrivò in granataEmiliano Mondonico, l'allenatore che ha ottenuto i migliori risultati inEuropa: la vittoria dellaCoppa Mitropa nel1991[145] e la finale diCoppa UEFA nel1992.[146] Sotto la guida di Mondonico il Torino vinse anche laCoppa Italia nel1993.[147]Gian Piero Ventura fu il tecnico del Torino dal 2011 al 2016; con lui i granata raggiunsero la promozione in Serie A nel2012 e l'accesso all'Europa League nel 2014, grazie al settimo posto ottenuto al termine dellastagione.[148]
In più di 110 anni di storia, alla guida del Torino si sono avvicendati 29 presidenti e due comitati di gestione.
Il primo presidente del club fuFranz Schoenbrod; socio fondatore, partecipò all'incontro del 6 dicembre 1906 presso la birreria Voigt.[149]
Il conteEnrico Marone Cinzano fu il primo a portare in bacheca un trofeo: nel1928 i granata da lui presieduti vinsero il campionato, bissando il successo raggiunto l'anno prima ma revocato a seguito delcaso Allemandi.[150]Ferruccio Novo è invece il presidente più vittorioso: sotto la sua guida, ilGrande Torino conquistò 5 scudetti consecutivi e unaCoppa Italia tra il 1942 e il 1949, anno quest'ultimo dellatragedia di Superga.
Il presidente più longevo èUrbano Cairo, in carica dal 2005.[55] Rilevante anche la presidenza diOrfeo Pianelli, in carica dal 1963 al 1982, che portò il Torino alla vittoria dello scudetto nel1976 – l'unico del "post Superga" – e di due Coppe Italia.[151]
Da ricordare anche la presidenza diAlfred Dick tra il 1907 e il 1908: socio fondatore del club granata, lui e Schoenbrod sono stati finora gli unici due presidenti stranieri nella storia del Torino.[3]
Il primo capitano del Torino fuFriedrich Bollinger, dal 1907 al 1912.[156] Altri capitani storici furonoAdolfo Baloncieri, dal 1925 al 1932, in coincidenza col primo scudetto torinista;[157]Valentino Mazzola, il quale ricoprì questa carica durante gli anni del Grande Torino (1944-1949);Giorgio Ferrini, colui il quale per più anni ha rivestito questo ruolo, dal 1963 al 1975;Claudio Sala, dal 1975 al 1980, in coincidenza col primo scudetto post-Superga;[158] eRenato Zaccarelli, dal 1981 al 1987. In tempi più recenti, si segnalanoRoberto Cravero, dal 1987 al 1992 e di nuovo dal 1996 al 1997;Rolando Bianchi, dal 2009 al 2013;Andrea Belotti, dal 2017 al 2022; lo svizzeroRicardo Rodríguez, dal 2022 al 2024; e il colombianoDuván Zapata, capitano dal 2024.
L'11 maggio 1947, durante l'amichevole tra Italia eUngheria disputatasi alComunale diTorino e terminata 3-2 per i padroni di casa,Vittorio Pozzo schierò tra i titolari azzurri 10 giocatori allora facenti parte del Grande Torino; si tratta tuttora della partita della nazionale italiana con il maggior numero di calciatori provenienti da una stessa squadra.[166]
Francesco Graziani è il giocatore del Torino che ha collezionato più presenze (47) e segnato più reti (20) con la maglia dell'Italia, dal 1975 al 1981.[167] Andrea Belotti è stato invece l'autore, l'11 giugno 2017, nella gara diqualificazione alcampionato del mondo 2018 contro ilLiechtenstein, del centesimo gol di un calciatore granata in azzurro.[168] Con 75calciatori forniti alla nazionale italiana, il Torino è la quinta squadra per numero di giocatori prestati all'azzurro (sesta per numero di presenze totali).[169][170]
Il Torino della stagione 1942-1943, prima squadra italiana a conseguire undouble nazionale.
Il Torino è all'8º posto nellaclassifica perpetua della Serie A, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta.[7]
Per quanto riguarda il campionato italiano, la squadra si è classificata al primo posto in 8 occasioni (sebbene il club abbia in realtà vinto 7 titoli di campione d'Italia[173]), 7 volte al secondo posto e 9 volte al terzo[3]; inoltre il Torino ha conservato fino al 2019 il primato di detentore del titolo dicampione d'Italia per 7 anni consecutivi, dal 1943 al 1950[174][175]. In 110 stagioni sportive, di cui 19 nei vari campionati antecedenti al girone unico (nel1908 non partecipò e la Coppa Federale del1915-16 non è riconosciuta), 79 in Serie A e 12 in Serie B, la società arriva dunque sul podio nella massima serie nel 21% dei casi[3]. Nel1943 i granata furono i primi in Italia a realizzare il cosiddettodouble, vincendo Scudetto e Coppa Italia nella stessa stagione[26].Torino, Inter e Juventus sono le uniche squadre italiane riuscite a vincere il campionato almeno per 5 edizioni consecutive[23]. Il Torino detiene inoltre diversi record: imbattibilità casalinga nella massima serie, 88 giornate (dalla 18ª giornata 1942-43 alla 10ª giornata 1949-50)[176]; maggior scarto di gol in una partita di Serie A, 10 (Torino-Alessandria 10-0, disputata il 10 maggio 1948)[177]; migliore media-gol a partita (3,13), nonché maggior numero di reti segnate in una stagione, 125 (nel campionato a 21 squadre del 1947-48)[178]. I granata hanno avuto per 5 volte il miglior attacco e 9 volte la miglior difesa (nelle stagioni 1947-48 e 1975-76 ottennero entrambi i primati, vincendo lo Scudetto)[39][179].
Nelcampionato 2006-07 il Torino giocò, per la prima volta nella storia, in una categoria superiore a quella in cui partecipava la Juventus: infatti, mentre i granata disputavano il campionato diSerie A, i bianconeri prendevano parte a quello diSerie B, in seguito alla retrocessione d'ufficio arrivata al termine delcampionato 2005-06 per i fatti diCalciopoli.[3]
Sempre in ambito nazionale, il Torino ha vinto 5 volte laCoppa Italia ( nelle stagioni 1935-36, 1942-43, 1967-68, 1970-71 e 1992-93) e in 8 occasioni ha terminato al secondo posto[180]. La miglior vittoria per i granata in questa competizione risale al 20 settembre 1942: Torino-Ancona 7-0[181].
Il Torino finalista di Coppa UEFA nel 1992
A livello internazionale, i granata raggiunsero la vittoria dellaCoppa Mitropa nel1991[182]. Il Torino ha partecipato 19 volte a competizioni organizzate ufficialmente dallaUEFA, disputando 103 incontri[183] e ricavando 47 vittorie, 26 pareggi e 30 sconfitte[184][185][186]. La vittoria per 6-1 contro ilKR Reykjavik, ottenuta inCoppa UEFA il 2 ottobre 1991, è lo scarto massimo raggiunto dalla squadra piemontese inEuropa. L'esordio inCoppa dei Campioni avvenne nell'edizione 1976-1977, l'unica finora a cui il Torino ha preso parte, nella vittoria interna per 2-1 contro ilMalmö. I granata furono poi eliminati agli ottavi di finale dalBorussia Mönchengladbach, come risultato della sconfitta interna per 2-1 e lo 0-0 ottenuto in Germania (trasferta che i piemontesi conclusero in 8 giocatori, con Graziani in porta, complice l'espulsione del portiere Castellini)[187]. Il Torino ha inoltre partecipato 4 volte allaCoppa delle Coppe (raggiungendo la semifinale nella stagione1964-1965), 12 volte all'Europa League (conquistando la finale contro l'Ajax nel1991-1992) e 1 volta allaCoppa Intertoto (nel2002). Tra i tornei non riconosciuti dalla UEFA, il Torino giocò anche laCoppa delle Fiere nell'annata1965-1966, venendo eliminato al primo turno dagli inglesi delLeeds United[184].
A livello europeo, il giocatore più presente del Torino nelle competizioni UEFA èPaolo Pulici (26) mentreFrancesco Graziani è il calciatore granata andato a segno più volte (8).[149]
Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori del Torino dall'anno di fondazione a oggi.
Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate insondaggi ericerche di mercato, la StageUp e laIpsos, al 2023 la squadra risultava essere il nono club più tifato d'Italia, potendo contare su un seguito stimato in circa 452 000 tifosi,[193] un dato in crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[194][195]
La tifoseria granata in trasferta a Roma, in festa per la vittoria dellaCoppa Italia 1992-1993
La tifoseria granata detiene una serie di primati in campo nazionale. Il primo striscione di un club organizzato (Club Fedelissimi Granata) fu esposto proprio nellostadio Filadelfia.[196] I tifosi granata organizzarono la prima trasferta in aereo del nostro calcio, nel 1963, in occasione di una partita contro laRoma.[196] Presso lo storico impianto torinese si esibiva Oreste Bolmida, il celebre tifoso trombettista poi reso famoso dal filmOra e per sempre;[197] in seguito venne acquistato un tamburo, per animare la curva Maratona, classico luogo di ritrovo dei supporters più caldi. Visto l'ottimo esito di tale "esperimento" ne furono acquistati altri, cosicché il settore in questione fu soprannominato "succursale del Maracanà" per il calore che era in grado di trasmettere durante i match casalinghi del Torino.[196]
Nel 1969 nacque aSanta Vittoria d'Alba, su iniziativa di un membro del Torino Club, laFederazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio (FISSC), con sede di coordinamento presso il Torino Club di via Ormea.[196] Negli anni 1970 la Maratona organizzò le prime coreografie illustrate, che curiosamente furono utilizzate negli spot pubblicitari della casa automobilistica franceseRenault nel decennio successivo.[196] Nel 1979 la Maratona ottenne il riconoscimento di "curva più bella d'Europa" dal periodico franceseOnze Mondial; inoltre un'immagine della curva fu inserita sulla copertina della rivista franceseFrance Football del 21 dicembre.[196]
Il Torino ha ritirato la maglia numero 12, come da qualche tempo si fa per i calciatori più illustri, assegnandola in via definitiva alla curva Maratona, attribuendo così simbolicamente ai suoi tifosi il ruolo di dodicesimo uomo in campo.[198]
Tifosi del Torino e della Fiorentina negli anni 80
In ambito nazionale, il gemellaggio più sentito dai tifosi del Torino è quello con laFiorentina: il legame tra le due curve è nato agli inizi degli anni 1970, sia per il comune sentimento antijuventino, sia per la vicinanza della società viola a quella granata dopo latragedia di Superga.[199] Con ilGenoa c'è un altalenante gemellaggio che venne rotto a causa dei festeggiamenti genoani durante Torino-Genoa del 24 maggio 2009, incontro vinto dai rossoblù e che contribuì in maniera rilevante alla retrocessione della squadra granata inSerie B;[200] il 16 dicembre 2012, giorno in cui i due club si riaffrontano per la prima volta dopo il ritorno del Torino inSerie A, vi è stato un tiepido riavvicinamento tra le due tifoserie e, più recentemente, una parte del tifo organizzato granata ha manifestato ancora attaccamento all'idea del gemellaggio.[201] Nelle serie minori, i sostenitori granata sono in buoni rapporti con le curve dell'Alessandria, dell'Acerrana,[202] dellaNocerina[203] e dell'Ercolanese.[204]
In campo internazionale, l'amicizia tra i brasiliani delCorinthians e il Torino risale al 1914: in quell'anno, i granata diventarono il primo club italiano a compiere una tournée in Sudamerica, disputando 6 partite amichevoli, due dei quali contro i bianconeri. Nonostante i risultati sul campo, le due società – entrambe di origine popolare – coltivano e mantengono nel tempo i rapporti di amicizia instaurati; quando il 4 maggio 1949 ilGrande Torino perì nel disastro aereo diSuperga, il Corinthians rese omaggio agl'italiani in una partita amichevole contro laPortuguesa, scendendo in campo in maglia granata.[205] In questo senso, nel 2011 la terza divisa dei bianconeri diSan Paolo è stata colorata digranata.[206]
Il River Plate nel 1949 al Comunale di Torino
Anche gli argentini delRiver Plate hanno storicamente degli stretti rapporti di gemellaggio col Torino, fin dall'epoca della tragedia di Superga. Nel periodo seguente alla sciagura, il club argentino è particolarmente vicino alla società italiana, organizzando amichevoli e raccolte di fondi per aiutare la squadra devastata; il 26 maggio 1949 il River vola fino aTorino per disputare un'amichevole assieme a una selezione comprendente i più forti giocatori italiani dell'epoca, riuniti sotto il nome di "Torino Simbolo".[91] Come testimonianza del legame tra le due società, in varie occasioni per la maglia di cortesia dei biancorossi si è scelto il granata, mentre similmente la formazione torinese ha sfoggiato varie volte una casacca da trasferta consbarra, in omaggio al template casalingo del River.[90]
Molto saldo è anche il legame con i portoghesi delBenfica, l'ultima formazione ad aver incontrato il Grande Torino prima della sciagura aerea di Superga[207]. Altre tifoserie estere con cui esiste un rapporto di amicizia sono quella inglese delManchester City[208] e quella spagnola dell'Athletic Bilbao. Dal 2016 è nato infine il legame con i brasiliani dellaChapecoense, squadra in quell'anno vittima di unasciagura aerea simile a quella di Superga; nel primo anniversario della tragedia, il Torino è sceso in campo con una speciale maglia verde omaggiante quella del club diChapecó.[209]
La rivalità d'elezione è quella con laJuventus: le due squadre danno vita al cosiddettoderby della Mole, tra le più note stracittadine del calcio italiano nonché la più antica tuttora disputata.[210] Altre rivalità molto sentite, in essere fin dagli anni 1970, sono quelle con laSampdoria (“aggravata” dal lungo gemellaggio che ha legato i granata al Genoa) e con l'Atalanta.[211][212] ColVerona esisteva un solido gemellaggio, interrottosi bruscamente dopo 10 anni, nel 1988: da allora le tifoserie sono nemiche, anche per motivi politici. Inimicizie degne di nota sono anche quelle conLazio,Roma,Inter,Milan eBologna;[213] rivalità meno sentite persistono conPerugia,Ternana,Parma,Piacenza,Monza,[214]Mantova eVicenza.[215]
^Il Torino, settimo classificato nella Serie A 2013-2014, ottenne la qualificazione all'Europa League 2014-2015 a discapito del Parma, sesto in graduatoria ma escluso dalle coppe europee a causa del mancato conseguimento della licenza UEFA per pendenze economiche, cfr. Maurizio Galdi,Respinto il ricorso del Parma. Torino in Europa League, sugazzetta.it, 29 maggio 2014.
^ AA.VV,Torino-Storia della Società, inTorino, il mito e i campioni, vol. 8, p. 14.
^A seguito delle decisioni del Direttorio Federale in merito ai fatti riguardanti ilcaso Allemandi, lo scudetto vinto dal Torino nel Campionato 1926-1927 fu revocato e non più assegnato.
^Ammesso al posto dellaRoma, iscritta dalla FIGC inCoppa delle Fiere, in base al miglior piazzamento nel campionato precedente.
^A seguito di delibera dellaFIGC, Comunicato Ufficiale n. 51 del 16 settembre 1966, in base alla quale venne stabilito lo scioglimento delle vecchie associazioni militanti nei campionati professionistici (Serie A eSerie B), con contestuale relativa nuova costituzione in veste di società commerciali munite di personalità giuridica, individuata quale condizione imprescindibile ai fini dell'iscrizione al campionato di calcio. cfr.Dimensione economica del calcio in Italia: origine e sviluppi.
^Il Torino, infatti, si è classificato al primo posto nel campionato dellastagione 1926-27, ma il conseguente titolo di campione d'Italia le è stato successivamente revocato a seguito delle decisioni prese nel controversocaso Allemandi. La posizione finale in classifica e tutti i risultati a essa correlati, però, rimasero inalterati.
^Nelle stagioni 1943-44 e 1944-45 il campionato di Serie A non si disputò a causa dellaseconda guerra mondiale; nella stagione 1943-44 si organizzò nellaRepubblica di Salò unaDivisione Nazionale, vinta dalloSpezia (recte, dal Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco): tale torneo, che inizialmente mise in palio il normale scudetto, venne a fine stagione disconosciuto dalla FIGC (comunicati ufficiali del 17 luglio e dell'8 agosto 1944) e lo Spezia riconosciuto assegnatario di "titolo onorifico" nel 2002, pertanto il titolo di campione d'Italia rimase ai granata. Finita la guerra, alla ripresa del campionato regolare, il Torino giocò la stagione 1945-46 con lo scudetto 1942-43 cucito sul petto, cfr.Colombero, Pacifico, p. 115.
^Nel 2019 il record è stato migliorato dalla Juventus, vincitrice del suo ottavo campionato consecutivo.
^IlCampionato Alta Italia 1945-46, il correlato Campionato Misto del Sud, e il Girone Finale Nazionale, sono i tornei che costituiscono la complessa organizzazione del 44º campionato di calcio italiano: per la prima e unica volta dal 1929, non è disputato a girone unico. Il capocannoniere del Campionato Alta Italia èGuglielmo Gabetto con 15 reti che sommate alle 7 reti del girone finale portano a un totale di 22 reti. Alcune fonti riportano Gabetto comecapocannoniere dellaSerie A italiana di quell'anno con appunto 22 reti.