Il terminetopos deriva dal grecoτόπος,topos, 'luogo' (pluraleτόποι,tópoi) e significaluogo comune. Con esso può quindi intendersi uno schema narrativo indefinitamente riutilizzabile, a cui spesso è legato un particolare motivo stilistico ad esso consono.
Topos, già nellaretorica classica, era ogni schema di ragionamento precostituito per essere utilizzato nel corso di un confronto dialettico.[1][2]
Untopos può ad esempio fungere dapremessa in unentimema[3]; al di fuori dellaretorica, esso può esercitare unafunzione fàtica[4] nel linguaggio.
Nel caso dell’estetica della comunicazione a essere indagato è il senso comune in quanto tale: "mettere in comune, creare un luogo comune. Si tratta appunto di mettere in comune il senso, di fare in modo che un senso sia comune, sia partecipato. (...) L’aspetto propriamente estetico di questa interrogazione sulle condizioni di possibilità della comunicazione"[5] fu sviluppato daKant: egli, nellaCritica del giudizio, tradusse il senso comune in «senso comune estetico» quale orizzonte trascendentale della comunicazione[6].
Tale elemento, da meramentenarrativo, divieneletterario quando ricorre con frequenza in uno o più autori, nell'arco di una data epoca o di una certa corrente estetica.
Alcuni esempi ditòpoi sono i seguenti:
- illocus amoenus (ad esempio, ilmondo immaginario dell'Arcadia) e illocus horridus (ad esempio, l'Infernodantesco);
- l'idillio;
- la poesia cimiteriale (si veda l'Antologia di Spoon River);
- amore e morte (ingreco,eros e thanatos), l'amore come malattia e l'amore come morte, (si veda il personaggio diDidone nell'Eneide diVirgilio);
- l'amore guerresco (si veda l'operaStanze per la giostra di Giuliano de' Medici diAngelo Poliziano), l'amore come omaggio (si veda lapoesia lirica cortese), l'amor doloroso;
- ilmondo alla rovescia;
- la notte pericolosa;
- la caccia infernale (si veda ilDecameron diBoccaccio,giornata 5, novella 8);
- l'afasia, ad esempio in presenza della donna amata (si vedano le opere appartenenti alla corrente delDolce stil novo, ad esempioAl cor gentil rempaira sempre amore diGuido Guinizelli);
- ildescensus ad inferos, ocatàbasis ingreco (si veda l'interoInferno dantesco, oppure l'Eneide, nel suosesto libro);
- la ricerca disperata di qualche cosa, oquête infrancese;
- l'età dell'oro;
- il viaggio di ritorno in patria, onostos ingreco (si veda l'Odissea);
- ilparaclausithyron, lamento davanti alla porta chiusa dell'amante;
- lacommutatio loci;
- elisir dell'eterna giovinezza;
- laFonte della giovinezza;
- iltopos modestiæ;
- fingere che l'opera sia ispirata o tradotta da unopseudobiblion (ad esempio come neiPromessi Sposi o nelSignore degli Anelli).
- Hybris
- ^Lemma sul vocabolario di treccani.it.
- ^Lemma sul Sabatini-Coletti, in dizionari.corriere.it.
- ^Il lemmaluogo comune sul Dizionario De Mauro, dizionario.internazionale.it.
- ^La «funzione fàtica» è un’«accentuazione del contatto», secondo Jacobson, che può dare luogo a uno «scambio sovrabbondante di formule stereotipate, a interi dialoghi, il cui unico scopo è di prolungare la comunicazione». Oltre a essere la sola funzione che anche taluni animali (gli uccelli parlanti) hanno in comunecon l’uomo, la funzione fàtica è anche «la prima funzione verbale che viene acquisita dai bambini, neiquali la tendenza a comunicare precede le capacità di trasmettere o di ricevere un messaggio comunicativo»(Roman Jacobson, 1986,Saggi di linguistica generale (ed. or. 1963), Feltrinelli, Milano, pp. 188-189).
- ^R. Diodato e A. Somaini (a cura di),Estetica dei media e della comunicazione, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 15-17.
- ^Dopo che il § 39 aveva affrontato la questione della «comunicabilità di una sensazione», il § 40 dellaCritica del giudizio tratta, nel contesto della deduzione trascendentale del giudizio di gusto, «del gusto come di una specie disensus communis»: pp. 271-281.