Ineditoria, latiratura è la quantità di copie stampate per una singola edizione,[1] sia essa di unvolantino, unbiglietto da visita, unfrancobollo, oppure unapubblicazione di maggiore rilevanza, come unlibro, unarivista o ungiornale.
Generalmente si distingue fra grandi tirature e piccole tirature. Sono grandi tirature quelle nell'ordine di diverse migliaia di copie per i libri e centinaia di migliaia per riviste e quotidiani.
Nelle edizioni di lusso o fuori commercio, i libri sono spesso stampati in poche centinaia e gli opuscoli in poche decine di copie talvolta anche numerate: si parla in tal caso di edizioni atiratura limitata e/o atiratura numerata.[2] Di uno stesso libro possono esistere più tirature: unatiratura di testa, di poche copie, fuori commercio, riservata all'autore o ai sottoscrittori, stampata su carta grande o distinta, rilegata in legatura di pregio e numerata in numeri romani; e un'altra o altre tirature comuni, di molte copie, in commercio, rilegate o in brossura e numerate in numeri arabi.
L'avvento delle nuove tecnologie distampa digitale permette abitualmente piccole o piccolissime tirature[3], nell'ordine di alcune decine o centinaia di copie, sia per i periodici sia per i libri, sino allastampa su richiesta (print on demand), nella quale la tiratura è di volta in volta una singola copia.
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