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Tin Toy

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Tin Toy
Tinny, il giocattolo di latta protagonista del cortometraggio
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1988
Durata5 min
Rapporto1,78:1
Genereanimazione, fantastico
RegiaJohn Lasseter
SceneggiaturaJohn Lasseter
ProduttoreWilliam Reeves
Casa di produzionePixar
Distribuzione in italianoBuena Vista Home Entertainment
AnimatoriJohn Lasseter

Tin Toy è uncortometraggio d'animazione computerizzata del 1988 scritto e diretto daJohn Lasseter. Della durata di cinque minuti, vede come protagonista Tinny, un giocattolo di latta che è stato appena regalato a un infante di nome Billy. Dapprima felice di essere il nuovo gioco del bimbo, Tinny si accorge ben presto della pericolosità del neonato e tenta in tutti i modi di sfuggirgli.

Presentato alSIGGRAPH il 2 agosto 1988 in forma incompleta, venne in seguito ultimato e reso disponibile per il mercatohome video e per lostreaming. Fu il primo cortometraggio d'animazione computerizzata a vincere ilpremio Oscar. L'opera gettò inoltre i semi di quello che sarebbe stato il primo lungometraggio in animazione computerizzata di sempre,Toy Story - Il mondo dei giocattoli.

Oltre a ricevere il plauso di critica e pubblico,Tin Toy è considerato un'opera rivoluzionaria per la quantità di innovazioni e novità contenute al suo interno, tra cui l'introduzione di un personaggio umano creato interamente in digitale, l'uso di nuove tecniche direndering, movimenti di camera più elaborati e un numero di inquadrature più alto di qualsiasi altra opera realizzata interamente in computer grafica fino ad allora.

Trama

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Tinny è unuomo orchestradi latta appena comprato per il neonato Billy. Appena uscito dalla scatola, prende vita e scopre che essere il giocattolo di un infante non è l'esperienza idilliaca che si era immaginato. Impaurito fugge sotto il divano, rifugio di tanti altri balocchi, terrorizzati come lui.

Rimasto senza giochi, Billy vaga per il salotto fino a cadere per terra, cominciando poi a piangere e così il povero Tinny si impietosisce a tal punto che decide di uscire allo scoperto. Il bimbo lo prende e comincia a giocarci, ma si stanca ben presto di lui, preferendogli una busta di carta, che si infila in testa per poi vagare per la stanza senza vedere niente. L'uomo orchestra si arrabbia e comincia ad inseguirlo. Mentre scorrono i titoli di coda, gli altri giocattoli escono fuori dal nascondiglio[1].

Produzione

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John Lasseter alla66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Sul finire degli anni ottanta, laPixar Animation Studios era una piccola compagnia di grafica al computer. L'azienda aveva istituito un reparto di animazione, diretto daJohn Lasseter, con lo scopo di realizzare cortometraggi per promuovere le potenzialità dei propri prodotti. Questo settore aveva realizzato già tre corti, che si erano distinti per aver introdotto importanti innovazioni tecniche nell'ambito dell'animazione al computer: l'effetto mosso inThe Adventures of André and Wally B., laresa delle ombre inLuxo Junior, e la resa di personaggi organici e di effetti di pioggia neIl sogno di Red[2]. La situazione economica della compagnia risultava però precaria, per via soprattutto delle scarse entrate che produceva il principale prodotto della ditta, laworkstation Pixar Image Computer per gestire ed elaborare immagini digitali, tanto che anno dopo anno era costantemente in perdita e solo gli investimenti personali del proprietarioSteve Jobs la tenevano ancora in vita[3].

Nell'autunno del 1986 gran parte dei membri della compagnia si riunirono presso la Stillwater Cove, vicino aFort Ross, per ideare un nuovo software che fosse pensato completamente per il lavoro dell'animatore. Dai loro sforzi nacque Menv ("Modeling Enviroment"), poi rinominato Marionette, il primo programma creato appositamente per facilitare il flusso di lavoro di un animatore separando le varie fasi dell'animazione: modellazione, animazione e illuminazione[4][5]. Il cortometraggioIl sogno di Red, realizzato dalla Pixar nel 1987, aveva infatti palesato l'obsolescenza del software in utilizzo all'epoca, Motion Doctor, e, per mostrare l'applicazione del nuovo programma, venne approvata la produzione di un nuovo corto, che prese forma comeTin Toy[4]. La difficile situazione economica dell'azienda, tuttavia, faceva sì che gli animatori fossero restii a chiedere a Jobs il finanziamento, ben consapevoli che sarebbe stato riluttante a concederlo[6]. Nella primavera del 1988, durante una riunione, i rappresentanti della Pixar esposero infine a Jobs i loro progetti per il nuovo corto. A Lasseter venne chiesto di illustrare l'idea attraverso deglistoryboard, spiegando le azioni dei personaggi, le loro motivazioni e recitando le varie parti; la passione mostrata dal regista convinse Jobs a stanziare il budget di 300 000dollari per finanziare l'opera[3][6]: «Credevo in quello che John stava facendo. La sua era arte. Gli stava a cuore e stava a cuore a me»[7]. Il suo unico commento alla fine della presentazione fu: «Tutto quello che ti chiedo, John, è di renderlo grandioso»[7]. Secondo il parere di Ralph Guggenheim, a capo della sezione d'animazione: «[Lasseter] non stava soltanto proponendo un nuovo film, stava proponendo la sopravvivenza del gruppo»[3].

Il Museo dei giocattoli di latta (ブリキのおもちゃ博物館?,Buriki no omocha hakubutsukan) diYokohama

Ispirato dalla nascita della figlia Julia, l'animatore William Reeves propose l'idea di realizzare un neonato umano per il cortometraggio[4]. Anche lo spunto che ebbe Lasseter, basato sull'osservazione del nipote intento a mettere in bocca qualsiasi giocattolo gli capitasse a tiro, prevedeva un protagonista umano. «Dal punto di vista dei giocattoli il bambino doveva sembrare un terribile mostro!», osservò Lasseter, che venne quindi spinto a ideare una storia dalla prospettiva di un giocattolo[4][5]. Il passo successivo fu scegliere il giocattolo protagonista. In questo caso, il regista, avido collezionista di giochi, venne ispirato dalla visita fatta nel 1987 al Museo dei giocattoli di latta (ブリキのおもちゃ博物館?,Buriki no omocha hakubutsukan) aYokohama, inGiappone[8][9]. Per rendere il più realistico possibile il neonato protagonista, soprannominato Billy[10], il team di produzione fece dei calchi da bambole in commercio, per poi tracciare le linee che avrebbero composto il modello inwireframe al computer[9]. Una bacchetta, detta Polhemus, tracciò i punti di riferimento sul modello in argilla. Tuttavia, la pressione esercitata sul modello cambiava da punto a punto in quanto il tecnico non riusciva a premere con uguale intensità ogni volta. Lasseter stesso commentò il risultato dicendo che: «Quando univi tutti i punti insieme su una singola superficie sembrava che il personaggio avesse la cellulite», ma giustificò l'effetto dicendo che Tinny vede il bimbo come la rappresentazione di un mostro e il risultato si amalgamava di conseguenza con il tono e il contesto della storia[9].

Grazie all'articolo di Keith Waters,A Muscle Model for Animating Three-Dimensional Facial Expression, Reeves riuscì ad applicare al modello una serie di muscoli facciali per permettere al personaggio espressioni realistiche. Tuttavia, i primi tentativi restituirono una faccia increspata e rugosa[9][11]. Le reazioni di Billy vennero accuratamente pianificate dopo la lettura delle ricerche diPaul Ekman e Wallace V. Friesen sulsistema di codifica delle espressioni facciali[9]. Il risultato finale, che mantiene comunque parte delle caratteristiche della prima versione, mostrò un miglioramento in questo senso. Anche nella versione definitiva, tuttavia, il corpo di Billy manca di naturalezza nei movimenti e di concretezza corporea e il suo pannolino ha un'atipica solidità. Questi furono compromessi a cui Lasseter dovette rassegnarsi, essendo il corto gravato da limiti di tempo e dalla tecnologia ancora in fase di sviluppo[9][10]. A ogni membro dello staff venne assegnata la realizzazione di uno dei giocattoli che si nascondono sotto il letto. Ed Catmull progettò l'elefante, Craig Good l'aeroplanino, Loren Carpenter l'idrante e Ralph Guggenheim ideò il robot[5]. Il compito di realizzare il sonoro del corto venne affidato aGary Rydstrom, già collaboratore di Lasseter nei suoi precedenti lavoriLuxo Junior eIl sogno di Red. Tinny era stato animato dal regista senza una precisa idea di come avrebbe suonato e Rydstrom dovette ingegnarsi per fare in modo che i suoni combaciassero con i movimenti degli strumenti musicali[8]. Complessivamente, la creazione dei suoni per il corto impegnò Rydstrom per molti mesi[8][12].

Distribuzione

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Ingresso di un SIGGRAPH (a Yokohama nel 2009), festival dove venne presentatoTin Toy per la prima volta

Lasseter e i suoi direttori tecnici lavorarono intensamente per rispettare la data di consegna, fissata per il 2 agosto 1988, giorno dell'anteprima alSIGGRAPH adAtlanta, ma non fecero in tempo a finire il corto[12]. La versione presentata al festival, infatti, conteneva solo i primi tre quinti del film e terminava con il cartello "To Be Continued" nel momento in cui Tinny è imprigionato nella sua scatola e, attraverso la plastica trasparente, vede sopraggiungere il piccolo Billy[10]. La versione definitiva fu distribuita limitatamente nei cinema statunitensi dalla Expanded Entertainment a partire da luglio del 1989 come parte dell'antologia di cortometraggi animatiThe Second Animation Celebration: The Movie[13].

Edizioni home video

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Nel 1996Tin Toy fu inserito come extra nell'edizione deluxe inLaserdisc diToy Story - Il mondo dei giocattoli e nellaVHSTiny Toy Stories, distribuite inAmerica del Nord dallaWalt Disney Home Video[14]. Successivamente fu incluso in tutte le edizioni VHS eDVD-Video diToy Story uscite nell'ottobre 2000[15]. Una versione rimasterizzata inalta definizione, con un commento audio opzionale diJohn Lasseter,Eben Ostby eWilliam Reeves, è inclusa nella raccoltaI corti Pixar collection - Volume 1, uscita in DVD eBlu-ray Disc nell'autunno del 2007[16].

Accoglienza e riconoscimenti

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Nonostante il corto non fosse completo, il pubblico di ricercatori e ingegneri delSIGGRAPH al quale venne mostrato lo accolse con unastanding ovation[10]. A questi elogi si unirono nel corso degli anni le valutazioni positive di pubblico e critica, che ne esaltarono l'innovazione e la tecnica in esso contenute. Luke Bonanno lo definì «uno dei migliori cortometraggi Pixar»[17], altri scrissero che il corto costituiva «un affascinante assaggio di una neonata forma d'arte»[18], mentre molti lodarono la capacità di emozionare in così pochi minuti e di aver saputo «racchiudere l'intera gamma di emozioni che un giocattolo prova quando viene usato da un bambino»[19]. Alcune critiche vennero rivolte alla resa del personaggio di Billy, giudicata poco verosimile al punto da apparire grottesca, spaventosa e inquietante[18]. Le reazioni negative a Billy contribuirono a popolarizzare e a far prendere seriamente in considerazione il concetto diuncanny valley nell'ambito dell'industria cinematografica[20].

Grazie aTin Toy, la Pixar vinse il suo primoPremio Oscar, quello almiglior cortometraggio d'animazione nell'edizione del 1989. Il premio simboleggiò il riconoscimento dell'animazione al computer come una forma d'arte a pieno titolo da parte dell'industria cinematografica e al di fuori del circuito dei festival specializzati, come lo era il SIGGRAPH[21]. Robert Winquist, a capo del programma per i corsi d'animazione dei personaggi al California Institute of the Arts, affermò: «L'animazione al computer prenderà il sopravvento a breve, a tutti gli animatori consiglio di mettere giù la matita e l'aerografo e di farla in un'altra maniera»[21].

Gli altri premi raccolti dall'opera nel 1989 compresero il Seattle International Film Festival Award per miglior cortometraggio[22] e il World Animation Celebration Award per la miglior animazione assistita al computer[23]. Nel 2003, il corto venne incluso nelNational Film Registry, l'archivio di film scelti dalNational Film Preservation Board degli Stati Uniti per la loro conservazione nellaBiblioteca del Congresso, essendo «film culturalmente, storicamente o esteticamente significativi», con la motivazione di aver rivoluzionato l'animazione statunitense tramite le sue innovazioni[24].

Eredità culturale

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«Il budget essenziale con il quale avremmo potuto farcela era ancora, tipo, diciotto volte più alto di quello che la rete ci avrebbe stanziato».

Il cortometraggio risultò importante per aver introdotto un'ampia gamma di innovazioni nell'industria dell'animazione. Queste riguardarono il primo personaggio umano realizzato interamente in digitale, l'uso di nuove tecniche direndering atte ad aggiungere dettagli sulla superficie degli oggetti (texture mapping ebump mapping, entrambi realizzati per la prima volta grazie al softwareRenderMan), i movimenti di camera più elaborati e il numero di inquadrature più alto di qualsiasi altra opera realizzata interamente in computer grafica fino ad allora[4][26]. Il corto fu anche il primo e unico filmato, insieme a delle sequenze create dallaIndustrial Light & Magic destinate all'attrazione di un parco a tema, a essere renderizzato su un computer RM-1, un hardware prototipo basato su un precedente computer addetto al rendering, chiamato Reyes Machine, progettato come unplug-in del RenderMan, che si rivelò tanto ambizioso quanto fallimentare[27].

Tin Toy fu il primo lavoro Pixar a toccare il tema dei giocattoli che prendono vita, che sarebbe poi stato la premessa del primo lungometraggio dello studio:Toy Story - Il mondo dei giocattoli[12]. Agli inizi degli anni novanta, la Pixar iniziò a prendere accordi con laDisney per produrre un intero film animato al computer. Il progetto andò in porto, ma considerando troppo brusco il passaggio da cortometraggi di pochi minuti a un lungometraggio di un'ora e mezza, la Pixar si propose di realizzare uno special da mezz'ora per valutare se fosse in grado di gestire una produzione che si avvicinasse a quella di un film vero e proprio. Spinti dalla vittoria agli Oscar di quell'anno, i realizzatori misero in cantiere uno speciale televisivo natalizio dal titoloA Tin Toy Christmas[25]. L'idea di base era che Tinny fosse parte di un set di giocattoli suonatori che non ha successo e rimane invenduto per anni. Separato dagli altri componenti, Tinny finisce per errore in un negozio di giocattoli della nostra epoca, dove fa la conoscenza di svariati personaggi, tra cui un morbido orso rosa di nome Lotso[25][28]. Il progetto fu abbandonato perché, a detta diPete Docter della Pixar, la rete televisiva che avrebbe dovuto produrlo non poteva affrontare la spesa necessaria[25]. Molti dei personaggi e delle situazioni presenti in quella bozza vennero riadattati in quanto la Pixar immaginò che la sua creatura, Tinny, avrebbe trovato spazio inToy Story - Il mondo dei giocattoli, ma quest'ultimo si sviluppò in maniera differente, senza il protagonista del corto. Il personaggio di Lotso, tuttavia, venne adattato per il terzo capitolo della saga:Toy Story 3 - La grande fuga[25].

A testimonianza dell'influenza che ebbeTin Toy nello sviluppo diToy Story, il giocattolo di latta Timmy venne inserito in dei brevicameo nei film della serie. InToy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa compare in uno spot pubblicitario quando Hamm cambia di continuo canale sulla televisione, mentre inToy Story 4 appare nella parte di un giocattolo che fa entrare Bo Peep in un vecchio flipper trasformato in una discoteca per giocattoli[29].

Merchandising

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A parte le edizioni home video del cortometraggio,Tin Toy non fu oggetto di alcun tipo di merchandising, come del resto tutti gli altri corti prodotti dalla compagnia. L'unica eccezione è rappresentata dalla riproduzione in vinile di Tinny, prodotta dalla MINDStyle nel 2010[30]. La Pixar, infatti, vendette la licenza diTin Toy alla casa produttrice di oggettistica MINDStyle, che creò unmodellino in vinile del personaggio di Tinny all'interno della linea Art Toy Collectible in edizione limitata di cinquecento pezzi, al prezzo di novanta dollari. La scatola, che costituisce una fedele riproduzione della confezione del giocattolo vista nel corto, oltre a contenere il modello di Tinny, presenta un certificato di autenticità stampato su un cartoncino raffigurante lostoryboard a matita di una scena del corto[31].

Note

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  1. ^(EN)Tin Toy (1988), suRotten Tomatoes.URL consultato il 6 dicembre 2019(archiviato il 5 maggio 2019).
  2. ^Price, p. 89.
  3. ^abcPrice, p. 104.
  4. ^abcdeAmidi, p. 22.
  5. ^abcFilmato audio (EN)The Pixar Shorts: A Short History,Walt Disney Pictures, 6 novembre 2007.URL consultato il 27 novembre 2019.
  6. ^abIsaacson, p. 180.
  7. ^abIsaacson, p. 181.
  8. ^abcFilmato audio (EN)John Lasseter,Commento audio al corto Tin Toy,Walt Disney Pictures, 6 novembre 2007.
  9. ^abcdefAmidi, p. 23.
  10. ^abcdPrice, p. 105.
  11. ^(EN) Richard W. Stevenson,Pixar Opens Horizons for Pluto, Dumbo et al., sunytimes.com,The New York Times, 4 agosto 1991.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 7 marzo 2016).
  12. ^abcAmidi, p. 24.
  13. ^(EN) Charles Solomon,FILM REVIEWS: Change of Pace in ‘Animation Celebration’, inLos Angeles Times, 27 luglio 1989.URL consultato il 21 dicembre 2024.
  14. ^(EN) David Kilmer,The Animated Film Collector's Guide: Worldwide Sources for Cartoons on Videotape and Laserdisc, Sydney, John Libbey & Co., 1997, p. 191,ISBN 1-86462-002-1.
  15. ^(EN) Scott Hettrick,Bundle of Toy, suvideobusiness.com, 21 giugno 2000.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2006).
  16. ^(EN) Luke Bonanno,Pixar Short Films Collection, Volume 1 DVD Review, sudvdizzy.com, 25 ottobre 2007.URL consultato il 21 dicembre 2024.
  17. ^(EN) Luke Bonanno,Pixar Short Films Collection, Volume 1, sudvdizzy.com.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 29 novembre 2020).
  18. ^ab(EN) Adam Arseneau,Pixar Short Films Collection: Volume 1, sudvdverdict.com, 3 dicembre 2007.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).
  19. ^(EN) Michael Stailey,Pixar Short Films Collection: Volume 1, sudvdverdict.com, 2 febbraio 2008.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  20. ^(EN)Why Creepy Uncanny Valley Keeps Us on Edge, sumashable.com, 3 aprile 2012.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato l'8 ottobre 2019).
  21. ^abPrice, p. 106.
  22. ^(EN)Golden Space Needle History 1985–1989, susiff.net,Seattle International Film Festival.URL consultato il 28 novembre 2019(archiviato il 28 novembre 2019).
  23. ^(EN)Tin Toy - Awards, suimdb.com,IMDb.URL consultato il 28 novembre 2019(archiviato l'8 settembre 2019).
  24. ^(EN)Librarian of Congress Adds 25 Films to National Film Registry, suloc.gov,Biblioteca del Congresso, 16 dicembre 2003.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 4 marzo 2016).
  25. ^abcde(EN) Jim Hill,The Pixar TV special you never got to see, "A Tin Toy Christmas", sujimhillmedia.com, 14 dicembre 2007.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 13 marzo 2019).
  26. ^(EN)Pixar - Tin Toy - Behind the Scenes, supixar.com,Pixar.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).
  27. ^Apodaca e Gritz, p. 509.
  28. ^(EN) Luke Goodsell,"It's Toy Hell," Says Toy Story 3 Director, surottentomatoes.com,Rotten Tomatoes, 18 giugno 2010, p. 2.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 19 giugno 2010).
  29. ^(EN) Ian Sandwell,Toy Story 4's best Easter eggs and references, sudigitalspy.com,Digital Spy, 23 giugno 2019.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 31 ottobre 2019).
  30. ^(EN)The Art Of Pixar, sumindstyle.com, 2 agosto 2010.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato dall'url originale il 17 agosto 2010).
  31. ^(EN) Michael Crawford,Pixar's Tin Toy - MINDStyle, sumwctoys.com.URL consultato il 27 novembre 2019(archiviato il 18 settembre 2021).

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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V · D · M
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AltroTin Toy
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