Talegrafema (~ o ˜) incastigliano rappresenta il suononasale palatale della letterañ (si chiama in questo casotilde de la ñ,virgulilla ovirgulilla de la ñ)[2].Nello spagnolo si chiamatilde anche l'accento grafico delle parole, avente sempre la forma dell'accento acuto italiano (´) – come inperché.
In alcuni manoscrittimedioevali, la tilde non ha funzione diacritica: questo fenomeno è stato denominato daRamón Menéndez Pidaltilde ociosa ("oziosa") oinútil ("inutile").
La parolatilde è di origine spagnola e deriva dal verbotildar, col significato antico di "evidenziare"; a sua volta procede dallatinotitulare etitulum ("segno, iscrizione"); tuttavia, in spagnolo, la parolatilde ha un significato più ampio e indica – come già detto – qualunque segno che si ponga sopra un'abbreviazione (o una lettera) per distinguerne la pronuncia o l'accentuazione.
NelMedioevo, per risparmiare spazio o per evitare ulteriore fatica agliamanuensi, era normale – nelleiscrizioni, neimanoscritti e negliincunaboli – far uso di abbreviazioni. Sorsero quindi diversi segni codificati, tra cui la stessa tilde, la quale nasce come stilizzazione delle letterem en; era sovrapposta allevocali (es.:suã =suam,trẽor =tremor,ĩcursus =incursus,õnes =omnes,exũdo =exundo etc.), ma poteva anche esser collocata sopra alcune consonanti o in abbreviazioni più complesse (es.:dña =domina). Raramente questo utilizzo avviene anche nell’italiano contemporaneo, dove per esempio nell’Annuario pontificio troviamo abbreviazioni comeem̃o pereminentissimo oppurerm̃o perreverendissimo.
Questa origine è ancora abbastanza chiara in alcune lingue iberiche, come appunto lo spagnolo, ilportoghese o ilgaliziano: si prenda per esempio la parolalatinadomina, la cui contrazionedom'na ha portato adonna initaliano edueña in spagnolo, tramite lapalatalizzazione in/ɲ/ del grupponn (fenomeno diffuso nellelingue ibero-romanze); lo stesso discorso vale per la parola latinaannus ("anno"), evolutasi nello spagnoloaño.
In particolare, in portoghese (ma anche in altre lingue come il guaranì, il dialetto sardo di Cabras e nelfrancese arcaico) la tilde è invece il segno diacritico dellanasalizzazione della vocale sopra la quale è posta. Nel portoghese moderno si usa solo sopraa eo, ma nella lingua arcaica la si poteva usare anche con le altre vocali. Anche in questo caso è facilmente riconoscibile l'origine dell'uso della tilde: per esempio la parola latinamanus, evolutasi inmano in italiano e spagnolo, è divenutamão in portoghese (altri esempi: le parole latinelana ecanis sono diventate in portogheselã ecão).
È laπροσῳδία ὀξυβαρεῖαprosōdía oxybareîa «melodia acuta e grave», o laπερισπωμένη προσῳδίαperíspōmenē prosōdía «melodia obliqua», il cui segno è l'unione di un accento acuto e di uno grave; nelle edizioni moderne può trovarsi rappresentato da un accento circonflesso ( ̂), oppure come ̑ o ̃.
L'accento circonflesso può trovarsi soltanto su una vocale lunga (ᾱ, η, ῑ, ω, ῡ) o su un dittongo, e non oltre la penultima sillaba. Peraltro, la sua posizione nella parola è soggetta alleleggi di limitazione.
Ingiapponese la tilde (波ダッシュnami dasshu «trattino a onda») ha la stessa funzione rivestita dalla lineetta nelle scritture occidentali; inoltre, può essere usata per dividere un titolo dal sottotitolo – dunque a scopo decorativo – oppure al posto delchōon per indicare un allungamento vocalico piuttosto marcato (l'uso è limitato a scritti informali: per esempio aifumetti).
La tilde, insieme ad alcune varianti come o, è un simbolo usato comunemente nelle notazioni matematiche per indicare qualsiasi cosa richiami una relazione di equivalenza.
Il suo uso primario, appunto, è come generico simbolo diequivalenza tra oggetti della stessa classe di equivalenza:
di cui esistono alcuni casi molto comuni, come:
indicare un valore approssimativo (più spesso):
indicare la equivalenza asintotica di due funzioni, nel calcolo deilimiti :
L'uso della tilde come accento è comune invece per caratterizzare una variabile diversa da quella senza accento, di cui magari costituisce una variante:
Questo uso della tilde è abituale in vari contesti, per esempio per indicare ilsollevamento di una funzione, oppure in Meccanica Quantistica per distinguere una grandezza dal suo operatore associato.
Nei sistemiUnix-like comeLinux, la tilde indica lahome directory dell'utente corrente, oppure di un altro utente, se anteposta a uno username.[3]
Principalmente nei primi anni delweb, quando uno stesso dominio ospitava più siti web personali, ladirectory contenente le pagine di una data persona era solita venire chiamata con una tilde e il proprio nick (es.: /~bill).
Nel linguaggio di programmazioneC++ è utilizzato per distinguere il distruttore della classe, dichiarando una funzione membro senza tipo di ritorno e una tilde anteposta al nome della funzione, uguale a quello della classe.
Nel linguaggio di programmazioneC rappresenta l'operatore bitwiseNOT, quindi il complemento a uno di un numero.
InMATLAB rappresenta l'operatore logicoNOT e inJava l'operatore bitwise (bit a bit)NOT.
Nell'ambiente di sviluppoMax/MSP, è utilizzato per definire gli oggetti che lavorano alla frequenza di campionamento del computer, cioè principalmente quelli che processano il suono.
Il carattere tilde può essere scritto:
inambienteMicrosoft Windows premendo in successione i tasti1,2 e6 (del tastierino numerico) mentre si tiene premuto il tastoAlt.[4] Altrimenti è possibile passare alla tastiera inglese, premendo contemporaneamente⇧ MAIUSC eAlt, e poi premere contemporaneamente⇧ MAIUSC e\;
in ambienteLinux premendo contemporaneamente i tastiAlt Gr eì (daX) oppureAlt Gr e0 (da console);
in ambienteApple Macintosh premendo contemporaneamente i tastiAlt e5 (con layoutItaliano eItaliano Pro).
La tilde è usata (con lo stesso valore della siglavs.) per indicare due elementi in opposizione. Per esempio, per indicare un'opposizione fonologica: [ˈpala]~[ˈpalla] (consonante scempia vs.geminata).
^L'accento circonflesso è nato in greco con l'usuale forma a punta ˆ (derivata dall'unione degli accenti acuto e grave ´`), che durante il Medioevo è stata modificata dai copisti nella forma a tilde ῀ per comodità grafica. Oggi nelle redazioni moderne dei testi greci antichi si possono trovare entrambe le forme, da considerarsi entrambe corrette.
^Originariamente era usato comeabbreviazione delleletterem en, per poi evolversi sia in segno diacritico, per indicare una particolare pronuncia quando viene posto sopra una lettera, sia come carattere a sé.