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The New Yorker

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The New Yorker
Logo
Logo
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Linguainglese
Periodicitàsettimanale
Formatomagazine
FondatoreHarold Ross e Jane Grant
Fondazione1925
SedeOne World Trade Center,New York
EditoreCondé Nast
DirettoreDavid Remnick
ISSN0028-792X (WC ·ACNP) e 2163-3827 (WC ·ACNP)
Sito webwww.newyorker.com,www.newyorker.com/ eimages.cdn.overdrive.com/ImageType-100/6048-1/{B4E509BD-287D-420B-A493-83D2BD3952F9}Img100.jpg
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Copertina del primo numero (21 febbraio 1925)

The New Yorker è unperiodicostatunitense nato nel1925 che pubblica reportage, commenti sociali e politici, critica, saggi, narrativa, satira, vignette e poesia, edito dallaCondé Nast Publications.

Caratteristiche

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Nato come settimanale alla metà deglianni venti, nonostante le recensioni e le notizie si concentrino spesso sulla vita culturale della città diNew York,The New Yorker ha un ampio pubblico al di fuori della metropoli americana. È noto per i suoi commentari sullacultura popolare e su eventi, figure e bizzarrie tipiche degli Stati Uniti; la sua attenzione allanarrativa contemporanea si manifesta nell'inclusione diracconti erecensioni librarie; è riconosciuta la sua politica di rigorosa verifica delle notizie e la cura editoriale; sono apprezzati gli articoli giornalistici su temi sociali e dipolitica estera; è anche famosa per le sue vignette satiriche.

Il New Yorker esce a cadenza settimanale ma viene pubblicato 47 volte all'anno, dal momento che cinque numeri coprono un periodo di due settimane.

Nel corso degli anni ha pubblicato i più importanti scrittori e saggisti contemporanei, fra cuiVladimir Nabokov,Philip Roth,J.D. Salinger,Ann Beattie,John Cheever,Roald Dahl,Alice Munro,Haruki Murakami,John O'Hara,Irwin Shaw,George Steiner,John Updike,Eudora Welty,E. B. White eRichard Yates.

The New Yorker è stato ed è anche importante per le illustrazioni: molti prestigiosi disegnatori americani hanno lavorato per la rivista, tra cuiPeter Arno,Charles Barsotti, George Booth,Roz Chast,Sam Cobean,Helen E. Hokinson, Ed Koren, Mary Petty, George Price,Charles Saxon, David Snell,Otto Soglow,Art Spiegelman,Saul Steinberg,William Steig, Richard Taylor, Barney Tobey,James Thurber,Richard Decker eGahan Wilson. Ma, ad esempio, anche l'italianoFortunato Depero realizzò copertine per ilNew Yorker alla fine deglianni venti. Più recentemente l'illustratore italianoLorenzo Mattotti ha realizzato diverse copertine per la rivista, raccolte nel volumeCovers for The New Yorker (#logosedizioni, 2018, con un saggio dell’art director Françoise Mouly) e nell’omonima esposizione tenutasi nel 2018 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York.[1]

Dal1956Charles Addams pubblica le sue vignette sul periodico. Nel1964 tali vignette verranno trasposte in telefilm, dando così inizio alla celebreserie televisivaLa famiglia Addams.

Storia editoriale

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I musicistiAni DiFranco,RZA eSteve Albini durante un incontro organizzato dalThe New Yorker.

Il primo numero delNew Yorker uscì il 21 febbraio del1925. I fondatori furono Harold Ross, ex direttore della testata delle Forze ArmateStars and Stripes ("Stelle e strisce") e collaboratore del famoso periodico umoristicoJudge, e la moglie Jane Grant, giornalista delNew York Times. I due diedero vita ad una società con l'imprenditore Raoul H. Fleischman, la F-R Publishing Company, con sede sulla 45ª strada diManhattan.

Punto di orgoglio e di forza delNew Yorker fu, sin dagli inizi, il suo taglio cosmopolita e sofisticato, così come precisato fin dalla prima uscita: «It has announced that is not edit for the old lady in Dubuque». Questa connotazione umoristica resterà sempre il tratto predominante del giornale e tuttavia si andò affermando velocemente la sua reputazione di giornale culturale, luogo privilegiato di incontro fra scrittori affermati comeNabokov,Roth eSalinger, che vi pubblicarono alcuni dei loro racconti, e giornalisti importanti, fra cui si ricorda in particolare la storica edizione interamente dedicata al saggioHiroshima diJohn Hersey che occupò un intero numero all'indomani della fine dellaseconda guerra mondiale.

La rivista esce quarantasette volte l'anno, con cinque dei suoi numeri a coprire un arco di due settimane.

Note

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  1. ^Lorenzo Mattotti: le copertine illustrate del New Yorker all’Istituto Italiano di Cultura, suartribune.com.URL consultato il 7 maggio 2018.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF(EN261263929 ·LCCN(ENno2008154705 ·BNF(FRcb12805168x(data) ·J9U(EN, HE987007413378405171
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