Teodolinda | |
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![]() Affresco dellaCappella di Teodolinda degliZavattari delDuomo di Monza,1444 | |
Regina d'Italia e dei Longobardi | |
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In carica | 15 maggio589 – 616 |
Predecessore | Masane[1] |
Successore | Gundeperga |
Reggente del regno dei Longobardi | |
In carica | 616 – 624 per il figlioAdaloaldo |
Nascita | Ratisbona (?)[3],fl.570[2] |
Morte | Monza, 22 gennaio627 |
Sepoltura | Cappella di Teodolinda,basilica di San Giovanni Battista diMonza |
Dinastia | Letingi |
Padre | Garibaldo I di Baviera |
Madre | Valdrada |
Coniugi | Autari Agilulfo |
Figli | Gundeperga Adaloaldo |
Religione | Cattolicesimo tricapitolino |
Teodolinda oTeodelinda (Ratisbona (?), circa570[2][3] –Monza,22 gennaio627) è stataregina consorte dei Longobardi ed'Italia dal589 al616 ereggente dal616 al624 durante la minorità del figlioAdaloaldo.
Figlia delduca dei Bavari, Teodolinda era una principessa di stirpe reale, discendente per parte materna della casata longobarda maggior portatrice del "carisma" regale, iLetingi.
Per suggellare l'alleanza traBavari e Longobardi venne data in sposa adAutari, re dei Longobardi, asceso al trono dopo unafase di assenza di potere regio. Morto Autari, forse per avvelenamento, dopo solo un anno di nozze Teodolinda si risposò conAgilulfo,duca di Torino, da cui ebbe un figlio,Adaloaldo, futuro re Longobardo e primo ad essere battezzato nellafede cattolica tricapitolina[4].
Teodolinda, infatti, essendocattolica, anche se aderente alloscisma dei Tre Capitoli, rappresentò il primo stabile collegamento tra i Longobardiariani e la Chiesa cattolica di Roma, grazie ai suoi buoni rapporti conpapa Gregorio I. L'opera diconversione al cattolicesimo del proprio popolo fu da lei promossa e avviata, avvalendosi anche dell'opera del missionario irlandeseColombano di Bobbio e venne completata sotto il regno diCuniperto.[5]
Donna bella e intelligente, fu molto amata dal suo popolo, che durante il suo regno e quello di Agilulfo poté godere di anni prosperi e fruttuosi. La regina fu una grandemecenate e fece erigere aMonza, città da lei resa capitale estiva delRegno longobardo, una riccaBasilica dedicata a san Giovanni Battista a cui donò numerosi oggetti d'arte e molte reliquie, ilPalazzo reale e molti altri edifici religiosi nell'interazona briantea e favorì la predicazione diSan Colombano.
Dopo la morte di Agilulfo (nel616) Teodolinda fu reggente per il figlioAdaloaldo fino alla sua maggiore età, ma quando questi venne deposto da una congiura di corte - dopo dieci anni di regno - si ritirò a vita privata e poco dopo morì.
La Regina fu sepolta con tutti gli onori nellaBasilica di San Giovanni e più tardi traslata nel nuovoDuomo di Monza, dove fu venerata dal popolo locale comebeata, anche se la Chiesa non ne ha mai confermato il culto.
La sua figura, divenuta mitica, fu amatissima e divenne il fulcro di numerose leggende e storie popolari. La sua fama raggiunse l'apice nelXV secolo quando gliZavattari furono chiamati a realizzare nel Duomo di Monza la celebre serie di affreschi con leStorie della regina Teodolinda, ciclo pittorico che costituisce il più ampio esempio italiano diGotico internazionale.
Teodolinda era figlia diGaribaldo, primoduca dei Bavari - di stirpe franca - e diValdrada, figlia diVacone, re dei Longobardi tra il510 e il540. La stirpe cui apparteneva la madre di Teodolinda era quella deiLetingi, lafara longobarda regale più nobile, avvolta da una grande aura di rispetto e venerazione presso il popolo dei Longobardi. Aveva una sorella maggiore, il cui nome è ignoto, che nel576 sposòEwin, duca di Trento, e un fratello,Gundoaldo.[6]
Di Teodolinda non si conoscono con certezza due dati importanti: la data e il luogo di nascita. Per la data si pensa che la principessa sia nata intorno al570 o qualche anno dopo, ipotizzando che avesse circa vent'anni o poco meno al momento delle sue prime nozze, avvenute nel589.[2] Quanto al luogo forse fuRatisbona, il principale insediamento del Ducato di Baviera e luogo dove sorgeva ilpalatium dei sovrani bavari.[3]
Teodolinda è la forma italianizzata del nome della sovrana che si è consolidata nella tradizione storica e letteraria dell'Italia. Deriva dall'antico germanicotheud (popolo) elind (tiglio, per traslato scudo), ossia "scudo, protezione del popolo". Ci sono diverse grafie nelle fonti medievali a lei coeve e successive. Nell'Evangeliario di Teodolinda, un prezioso manufatto della sua epoca, il nome èTheodelenda,[7] sul suo sarcofago - di epoca trecentesca - c'è la formaTheodellende,[7] mentrePaolo Diacono la chiamaTheudelinda.[7] In un antico papiro delTesoro del Duomo di Monza, andato perduto ma risalente al650 e più volte trascritto, la forma del suo nome èTheodelinda,[7] la stessa usata daPapa Gregorio I nelle lettere alla sovrana, che si aprono con la dicitura: «Gregorius Theodelindae Reginae».[7] L'italianizzazione di quest'ultima forma è Teodelinda, da cui deriva la nostra forma - meno corretta - Teodolinda (il caso è analogo a quello diTeodorico il Grande, il cui nome italiano sarebbe più correttamente Teoderico).[8]
Nel588, sfumato un precedente fidanzamento con una sorella delre dei Franchi,Childeberto II, ilre dei LongobardiAutari concluse il fidanzamento con Teodolinda. La scelta aveva un preciso risvolto politico: fallito il tentativo di arrivare ad una pacificazione con i Franchi, Autari aveva scelto lo scontro aperto, e di conseguenza cercato l'appoggio dei Bavari che, come i Longobardi, erano minacciati dai Franchi, allora in una fase di ascesa.
Lo storicoPaolo Diacono narra di come re Autari si fosse unito all'ambasceria longobarda recatasi alla corte di Garibaldo, in incognito per poter meglio osservare l'aspetto della sua futura sposa[9].
Il matrimonio fu celebrato aVerona il 15 maggio589, presso il campo di Sardi; il fratello di Teodolinda,Gundoaldo, fu nominatoduca di Asti.
Autari morì improvvisamente (forse avvelenato) dopo poco più di un anno dal matrimonio, il 5 settembre590. Secondo il racconto diPaolo Diacono, commovente anche se di dubbia veridicità, in quei mesi la reginaletingia avrebbe a tal punto conquistato iLongobardi da far sì che il popolo, spontaneamente, le offrisse la possibilità di scegliersi un nuovo marito e re. La scelta sarebbe allora caduta sulduca di Torino,Agilulfo della stirpe di Anawas. Più verosimilmente quel matrimonio, celebrato nello stesso autunno del590 aLomello, era stato orchestrato dallo stesso Agilulfo, che nel maggio del591, aMilano, avrebbe poi ricevuto l'investitura ufficiale a re in un'assemblea del popolo. La prassi della trasmissione del potere per via femminile, attraverso il secondo matrimonio della regina vedova, era comunque accolta dalla società longobarda.[10]
Teodolinda ebbe un notevole influsso sulle scelte politiche del marito.Cattolica (a differenza del marito e di gran parte del popolo longobardo,ariano epagano), dopo un iniziale sostegno allo scisma (con ogni probabilità fino al 612 anno della morte del suo consigliere Secondo di Non) dialogò con la Chiesa dipapa Gregorio I (590-604), con il quale intratteneva uno scambio epistolare. Tale scambio riguardò soprattutto la funzione di mediatrice che la regina esercitò per assicurare periodi di tregua nella guerra in corso fra Longobardi e Romani. Per il possibile influsso di Teodolinda, furono inoltre restituiti beni allaChiesa, reinsediativescovi e avviati sforzi per comporre loscisma tricapitolino che divideva ilpapa diRoma alpatriarca di Aquileia. In quegli anni il monacoSecondo di Non[1], tricapitolino, fu primo consigliere alla corte. Il figlio di Agilulfo e Teodolinda ed erede al trono,Adaloaldo, fubattezzato con rito cattolico nel603, mentre l'aperto incoraggiamento dato dalla coppia regale alla riforma monastica disan Colombano approdò, nel614, alla fondazione delmonastero di Bobbio.[11]
Agilulfo morì nel maggio del616 lasciando il titolo al figlioAdaloaldo ancora minorenne, ma già associato al trono dal604. Una possibile insidia per la successione avrebbe potuto essere rappresentata dal fratello di Teodolinda, il popolareGundoaldoduca di Asti, ma poco prima questi era stato assassinato, si sospetta per iniziativa della stessa coppia reale. Teodolinda rimase al vertice del potere accanto al figlio, esercitando una reggenza e ricevendo il grande sostegno delducaSundrarit, già comandante militare e uomo di fiducia di Agilulfo.[12]
Come reggente, Teodolinda intensificò il suo appoggio allaChiesa cattolica, anche per l'influsso esercitato dal consigliere latino Pietro, subentrato a Secondo. Non ci furono attacchi aiBizantini, che pure in quegli anni erano in gravi difficoltà a causa della contemporanea pressione diAvari ePersiani, e anzi la diplomazia longobarda si impegnò nella ricerca di un accordo definitivo con l'imperatore. Lo scontento della maggior parte dei duchi si condensò intorno alla figura emergente diArioaldo,duca di Torino e cognato di Adaloaldo (era marito di sua sorellaGundeperga). Nel624, quando ormai Adaloaldo era maggiorenne ma non per questo Teodolinda aveva perso il suo influsso sulla politica, esplose il conflitto interno tra i ribelli e il re, sostenuto dal papa e dall'esarca di Ravenna. Infine Adaloaldo venne detronizzato e morì nel626: gli succedette il cognatoArioaldo.
Teodolinda morì un anno dopo, nel 628, e fu sepolta in una tomba in terra, accanto al marito e al figlio, all'interno dellaBasilica di San Giovanni da lei voluta. Più tardi, nei primi anni delXIV secolo, le sue spoglie furono trasferite in un sarcofago nell'omonimaCappella dell'attualeDuomo.
Con la sua morte ha termine il periodo monzese dei re longobardi.[13]
Autari e Teodolinda elesseroMilano come propriacapitale, al posto diPavia, e utilizzaronoMonza come residenza estiva. La storia di Teodolinda si intreccia così con quella di Monza, dove fece costruireun palazzo euna cappella palatina che poi, nel tempo, sarebbe diventata il nucleo primario delduomo di Monza.
Secondo la tradizione, Teodolinda aveva promesso di erigere un tempio asan Giovanni Battista ed aspettava un'ispirazione divina che le indicasse il luogo più adatto. Mentre cavalcava col suo seguito attraverso una piana ricca di olmi e bagnata dalLambro, un giorno la regina si fermò a riposare lungo le rive del fiume. In sogno vide una colomba che si fermò poco lontano da lei e le disse "Modo" (qui); prontamente la regina rispose "Etiam" (sì) e la basilica sorse nel luogo che la colomba aveva indicato. Dalle due parole pronunciate dalla colomba e dalla regina venne il primo nome della città di Monza,Modoetia.
Nel595 Teodolinda fece erigere unoraculum (cappella della regina) dipianta a croce greca; di questa prima costruzione rimangono oggi solo i muri, risalenti alVI secolo.Alla morte della regina, sebbene l'edificio non fosse ancora terminato, vi fu tumulato il suo corpo, in una tomba terragna al centro della navata sinistra. Nel 1308, nel corso dei lavori di riedificazione, la sua sepoltura fu traslata, sempre nelduomo di Monza, nel sarcofago di pietra tuttora visibile e collocato alla fine del secolo nellacappella detta di Teodolinda, dietro l'altare che custodisce laCorona ferrea fatto erigere solo alla fine del 1800 su commissione di reUmberto I di Savoia ad opera diLuca Beltrami. Le pareti della cappella sono rivestite di affreschi (opera dei fratelliZavattari,XV secolo) con le storie della vita della regina, come narrate daPaolo Diacono.[14] La sua immagine compare più volte in Duomo, dalla lunetta trecentesca del portale di facciata ai quadroni settecenteschi della navata maggiore, e ne costituisce nel corso dei secoli uno dei principalileitmotiv iconografici.
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