| Teatro Amintore Galli | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | |
| Località | Rimini |
| Dati tecnici | |
| Tipo | Sala all'italiana con tre ordini di 23 palchi ciascuno e balconata. |
| Capienza | Originale[1]: 1 400 posti Attuale[2]: 800 posti |
| Realizzazione | |
| Inaugurazione | 1857 |
| Architetto | Luigi Poletti |
| Sito ufficiale | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
IlTeatroAmintore Galli (fino al1947Teatro Vittorio Emanuele II[3]) è il principaleteatro diRimini.
Inaugurato nel1857 su progetto dell'architetto italianoLuigi Poletti, il teatro è stato pesantemente danneggiato daibombardamentialleati nel dicembre1943. I saccheggi e le demolizioni che seguirono neldopoguerra ne lasceranno intatta solo la facciata e parte delfoyer. Dopo una lunga e travagliata storia che vede tentativi di ricostruzioni, modifiche e destinazione ad altri usi[4], i lavori di ricostruzione veri e propri sono cominciati nel 2014 e si sono conclusi nell'ottobre del 2018. Durante il restauro sono emersi i resti di unabasilica paleocristiana, che a oggi sono inclusi nel museo archeologico realizzato sotto al teatro[5][6] assieme alGalli Multimediale, un innovativo progetto di museo a carattere storico-archeologico, finanziato in buona parte dallaRegione Emilia-Romagna, e una sezione interamente dedicata a uno dei principali volti musicali del passato quale èGiuseppe Verdi[7].

La costruzione di un nuovo teatro a Rimini fu deliberata il 14 luglio 1840 nell'attualePiazza Cavour (allora Piazza della Fonte), che fu preferita aPiazza Malatesta (allora Piazza del Corso), dopo che un'annosa discussione aveva diviso la città in fazioni, su quale fosse l'ubicazione più conveniente[8]. Il retro del teatro si affacciava invece suPiazza Malatesta, fronteggiandoCastel Sismondo.
Nel 1839 era stato chiuso e atterrato il teatro in legno risalente al 1681, mentre l'esistente Teatro Buonarroti, costruito nel 1816, era in precarie condizioni tanto che ne fu deliberata la chiusura nel 1843[9].
L'incarico per la progettazione del nuovo teatro fu affidato il 9 dicembre 1840 all'architetto italiano Luigi Poletti e la cerimonia solenne per la posa della prima pietra avvenne l'8 agosto 1843[8]. I lavori furono finanziati inizialmente da unasocietà di capitali, e già il 22 novembre 1846 l'opera al grezzo poteva dirsi completa[8]. La costruzione subì a quel punto un lungo stallo e i lavori per il completamento e per l'esecuzione della decorazione poterono riprendere, a spese della municipalità, solo nel 1854, per concludersi definitivamente nel 1857[8][10]. Fu solennemente inaugurato nello stesso anno con la prima dell'Aroldo diGiuseppe Verdi, diretta personalmente dal maestro.
La cittadinanza mostrò di gradire la realizzazione di Poletti[10]: manifestò il suo apprezzamento dedicandogli unbusto nelfoyer del teatro e incidendo il suo nomelatinizzato a caratteri cubitali nell'iscrizione latina visibile sulfrontone[10]: AERE CIVIVM INGENIO ALOISII POLETTI ANNO MDCCCLVII.
Lesionato dalterremoto del 1916, il teatro venne chiuso per restauri e riaperto nel 1923 con laFrancesca da Rimini diRiccardo Zandonai. Tra il 1928 e il 1931, sotto la guida di Gaspare Rastelli, vengono completati il ridotto e la galleria del piano superiore[4].L'ultima opera,Madama Butterfly diGiacomo Puccini, fu eseguita nella primavera del 1943. Il 28 dicembre dello stesso anno il teatro fu gravemente danneggiato durante un bombardamentoAlleato, con la distruzione del 90% di sala e palcoscenico[3].

Nell'immediato dopoguerra i resti del teatro furono saccheggiati e il teatro stesso usato come "cava" per materiali da costruzione; vi fu inoltre la demolizione di parte dell'edificio. Già nel1955 si inizia a pensarne la ricostruzione, con un concorso indetto dallaCassa di Risparmio di Rimini che però si rivelò infruttuoso[4]. Nel1959 quello che rimaneva della parte danneggiata, ovvero tutto l'edificio ad eccezione della facciata e del foyer, fu demolito. Al suo posto sorse un capannone adibito a palestra[9][11]. Tra il1969 e il1975 fu eseguito un criticato intervento di restauro, che vide la nascita al posto del ridotto della cosiddettaSala Ressi, usata come sala consiliare[4].
Il concorso bandito dal Comune di Rimini nel1985 e "riavviato" nel1992 vide vincere un progetto di stampo modernista. Approvato dalla giunta nel1999, il progetto fu però largamente osteggiato dalla cittadinanza che chiedeva un restauro rispettoso del progetto originale[2].
Nel2002 l'alloraSottosegretario per i Beni CulturaliVittorio Sgarbi chiede anch'egli l'esecuzione di un restauro rispettoso del progetto del Poletti[2], e l'anno successivo ilMinistero dei Beni Culturali stanzia 384.524€ per la redazione di un nuovo progetto, affidando tale incarico all'architettoPier Luigi Cervellati. Il progetto viene ultimato nel2004[2].
I lavori di restauro e ricostruzione iniziano ufficialmente nel 2014[4]. Il 17 settembre2015 è inaugurato il foyer[12], mentre nel luglio 2016 avviene la posa del tetto della sala[13].
Il 28 ottobre2018, in occasione della riapertura del teatro, è stata eseguita, in forma semi-scenica,La Cenerentola diGioachino Rossini, interpretata dal celebre mezzosopranoCecilia Bartoli[14] e dall'ensembleLes Musiciens du Princes diretto da Gianluca Capuano.

Il teatro fu progettato in forme neoclassiche dal Poletti come monumentale sfondo di piazza Cavour. È il più grande tra i tre teatri realizzati dal Poletti; gli altri due erano aFano (Teatro della Fortuna) eTerni[10]. Il foyer, preceduto da un portico su colonne ioniche, ospita al suo interno tre grandi sale – la sala delle colonne al piano terra, la sala Ressi e quella per la preparazione delle maschere al primo piano;– e un loggiato al piano superiore affacciato sulla piazza. La grande sala comprende 71 palchi coronati da unloggione e, originariamente, poteva ospitare fino a 1.400 spettatori[1]. Nella sua opera, Poletti sperimentò alcune innovazioni neldisegno degli interni[10]: superò l'usuale divisione dei palchi in quadrati di uguale grandezza e realizzò il secondo ordine di palchi su dimensioni più grandi e di aspetto architettonicamente più imponente rispetto agli altri[10]. Inoltre non venne realizzato ilpalco reale tipico dei teatri all'italiana.L'esterno del teatro è quasi totalmente privo di decorazioni[10].
Gli scenari furono commissionati al riminese Michele Agli[8][15]. Ilsipario fu affidato al pittoreFrancesco Coghetti, che vi raffigurò la scena del passaggio delRubicone diGiulio Cesare, ispirandosi alla descrizione che ne feceLucano inPharsalia[15][16]. I primi rilievi del sipario, in vista del restauro, sono iniziati nell'aprile 2016[17].
La presenza di resti archeologici era già stata ventilata da alcuni studiosi all'epoca della demolizione della parte posteriore del teatro e della costruzione del capannone adibito a palestra[3]. Durante i lavori di ricostruzioni iniziano ad emergere dapprima isettecenteschi forni cittadini, poi un quartiere di epocamedievale, un complesso sepolcrale e infine i resti di alcune domus di epoca romana. Questo ha portato alla decisione di modificare il progetto, rendendo visitabili i resti delle domus e trasformando la parte inferiore del teatro in un museo. Oltre alle domus è stato recuperato l'anello murario che cingeva la sala originale del teatro[5]. Per l'accesso all'area archeologica è stato realizzato un ingresso indipendente[6].
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