Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Teatro Amintore Galli

Coordinate:44°03′37.38″N 12°33′54.85″E44°03′37.38″N,12°33′54.85″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Teatro Amintore Galli
La facciata
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàRimini
Dati tecnici
TipoSala all'italiana con tre ordini di 23 palchi ciascuno e balconata.
CapienzaOriginale[1]: 1 400 posti
Attuale[2]: 800 posti
Realizzazione
Inaugurazione1857
ArchitettoLuigi Poletti
Sito ufficiale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

IlTeatroAmintore Galli (fino al1947Teatro Vittorio Emanuele II[3]) è il principaleteatro diRimini.

Inaugurato nel1857 su progetto dell'architetto italianoLuigi Poletti, il teatro è stato pesantemente danneggiato daibombardamentialleati nel dicembre1943. I saccheggi e le demolizioni che seguirono neldopoguerra ne lasceranno intatta solo la facciata e parte delfoyer. Dopo una lunga e travagliata storia che vede tentativi di ricostruzioni, modifiche e destinazione ad altri usi[4], i lavori di ricostruzione veri e propri sono cominciati nel 2014 e si sono conclusi nell'ottobre del 2018. Durante il restauro sono emersi i resti di unabasilica paleocristiana, che a oggi sono inclusi nel museo archeologico realizzato sotto al teatro[5][6] assieme alGalli Multimediale, un innovativo progetto di museo a carattere storico-archeologico, finanziato in buona parte dallaRegione Emilia-Romagna, e una sezione interamente dedicata a uno dei principali volti musicali del passato quale èGiuseppe Verdi[7].

Storia

[modifica |modifica wikitesto]
Il teatro come appariva nel 1900,incisione. Sulla destra si notano ilPalazzo del Podestà e ilPalazzo dell'Arengo, privi delle merlature che saranno aggiunte solo neglianni venti

La costruzione di un nuovo teatro a Rimini fu deliberata il 14 luglio 1840 nell'attualePiazza Cavour (allora Piazza della Fonte), che fu preferita aPiazza Malatesta (allora Piazza del Corso), dopo che un'annosa discussione aveva diviso la città in fazioni, su quale fosse l'ubicazione più conveniente[8]. Il retro del teatro si affacciava invece suPiazza Malatesta, fronteggiandoCastel Sismondo.

Nel 1839 era stato chiuso e atterrato il teatro in legno risalente al 1681, mentre l'esistente Teatro Buonarroti, costruito nel 1816, era in precarie condizioni tanto che ne fu deliberata la chiusura nel 1843[9].

L'incarico per la progettazione del nuovo teatro fu affidato il 9 dicembre 1840 all'architetto italiano Luigi Poletti e la cerimonia solenne per la posa della prima pietra avvenne l'8 agosto 1843[8]. I lavori furono finanziati inizialmente da unasocietà di capitali, e già il 22 novembre 1846 l'opera al grezzo poteva dirsi completa[8]. La costruzione subì a quel punto un lungo stallo e i lavori per il completamento e per l'esecuzione della decorazione poterono riprendere, a spese della municipalità, solo nel 1854, per concludersi definitivamente nel 1857[8][10]. Fu solennemente inaugurato nello stesso anno con la prima dell'Aroldo diGiuseppe Verdi, diretta personalmente dal maestro.

La cittadinanza mostrò di gradire la realizzazione di Poletti[10]: manifestò il suo apprezzamento dedicandogli unbusto nelfoyer del teatro e incidendo il suo nomelatinizzato a caratteri cubitali nell'iscrizione latina visibile sulfrontone[10]: AERE CIVIVM INGENIO ALOISII POLETTI ANNO MDCCCLVII.

Lesionato dalterremoto del 1916, il teatro venne chiuso per restauri e riaperto nel 1923 con laFrancesca da Rimini diRiccardo Zandonai. Tra il 1928 e il 1931, sotto la guida di Gaspare Rastelli, vengono completati il ridotto e la galleria del piano superiore[4].L'ultima opera,Madama Butterfly diGiacomo Puccini, fu eseguita nella primavera del 1943. Il 28 dicembre dello stesso anno il teatro fu gravemente danneggiato durante un bombardamentoAlleato, con la distruzione del 90% di sala e palcoscenico[3].

Il dopoguerra e la ricostruzione

[modifica |modifica wikitesto]
Facciata posteriore, 1944 circa

Nell'immediato dopoguerra i resti del teatro furono saccheggiati e il teatro stesso usato come "cava" per materiali da costruzione; vi fu inoltre la demolizione di parte dell'edificio. Già nel1955 si inizia a pensarne la ricostruzione, con un concorso indetto dallaCassa di Risparmio di Rimini che però si rivelò infruttuoso[4]. Nel1959 quello che rimaneva della parte danneggiata, ovvero tutto l'edificio ad eccezione della facciata e del foyer, fu demolito. Al suo posto sorse un capannone adibito a palestra[9][11]. Tra il1969 e il1975 fu eseguito un criticato intervento di restauro, che vide la nascita al posto del ridotto della cosiddettaSala Ressi, usata come sala consiliare[4].

Il concorso bandito dal Comune di Rimini nel1985 e "riavviato" nel1992 vide vincere un progetto di stampo modernista. Approvato dalla giunta nel1999, il progetto fu però largamente osteggiato dalla cittadinanza che chiedeva un restauro rispettoso del progetto originale[2].

Nel2002 l'alloraSottosegretario per i Beni CulturaliVittorio Sgarbi chiede anch'egli l'esecuzione di un restauro rispettoso del progetto del Poletti[2], e l'anno successivo ilMinistero dei Beni Culturali stanzia 384.524 per la redazione di un nuovo progetto, affidando tale incarico all'architettoPier Luigi Cervellati. Il progetto viene ultimato nel2004[2].

I lavori di restauro e ricostruzione iniziano ufficialmente nel 2014[4]. Il 17 settembre2015 è inaugurato il foyer[12], mentre nel luglio 2016 avviene la posa del tetto della sala[13].

Il 28 ottobre2018, in occasione della riapertura del teatro, è stata eseguita, in forma semi-scenica,La Cenerentola diGioachino Rossini, interpretata dal celebre mezzosopranoCecilia Bartoli[14] e dall'ensembleLes Musiciens du Princes diretto da Gianluca Capuano.

Descrizione

[modifica |modifica wikitesto]
Scala interna per l'accesso ai palchi

Il teatro fu progettato in forme neoclassiche dal Poletti come monumentale sfondo di piazza Cavour. È il più grande tra i tre teatri realizzati dal Poletti; gli altri due erano aFano (Teatro della Fortuna) eTerni[10]. Il foyer, preceduto da un portico su colonne ioniche, ospita al suo interno tre grandi sale – la sala delle colonne al piano terra, la sala Ressi e quella per la preparazione delle maschere al primo piano;– e un loggiato al piano superiore affacciato sulla piazza. La grande sala comprende 71 palchi coronati da unloggione e, originariamente, poteva ospitare fino a 1.400 spettatori[1]. Nella sua opera, Poletti sperimentò alcune innovazioni neldisegno degli interni[10]: superò l'usuale divisione dei palchi in quadrati di uguale grandezza e realizzò il secondo ordine di palchi su dimensioni più grandi e di aspetto architettonicamente più imponente rispetto agli altri[10]. Inoltre non venne realizzato ilpalco reale tipico dei teatri all'italiana.L'esterno del teatro è quasi totalmente privo di decorazioni[10].

Gli scenari furono commissionati al riminese Michele Agli[8][15]. Ilsipario fu affidato al pittoreFrancesco Coghetti, che vi raffigurò la scena del passaggio delRubicone diGiulio Cesare, ispirandosi alla descrizione che ne feceLucano inPharsalia[15][16]. I primi rilievi del sipario, in vista del restauro, sono iniziati nell'aprile 2016[17].

I resti archeologici

[modifica |modifica wikitesto]

La presenza di resti archeologici era già stata ventilata da alcuni studiosi all'epoca della demolizione della parte posteriore del teatro e della costruzione del capannone adibito a palestra[3]. Durante i lavori di ricostruzioni iniziano ad emergere dapprima isettecenteschi forni cittadini, poi un quartiere di epocamedievale, un complesso sepolcrale e infine i resti di alcune domus di epoca romana. Questo ha portato alla decisione di modificare il progetto, rendendo visitabili i resti delle domus e trasformando la parte inferiore del teatro in un museo. Oltre alle domus è stato recuperato l'anello murario che cingeva la sala originale del teatro[5]. Per l'accesso all'area archeologica è stato realizzato un ingresso indipendente[6].

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^abTonini 1864, p. 38.
  2. ^abcdPier Luigi Cervellati,Il restauro del teatro progettato dal Poletti è il segno della nostra modernità (PDF), inL'Arengo, Rimini, Comune di Rimini, maggio 2007, pp. 4-5(archiviato dall'url originale il 22 agosto 2007).
  3. ^abcTeatro "A.Galli", surimini.com.URL consultato il 28 agosto 2016.
  4. ^abcdeLa storia del Teatro Amintore Galli, già Vittorio Emanuele II, di Rimini, suriminicittadarte.it.URL consultato il 28 agosto 2016.
  5. ^abRimini, straordinaria scoperta: sotto Teatro Galli spunta una basilica paleocristiana, sualtarimini.it.URL consultato il 28 agosto 2016.
  6. ^abSotto al teatro spunta la basilica. Sotto al Galli nascerà un museo, sunewsrimini.it.URL consultato il 28 agosto 2016.
  7. ^Approvato il progetto del "Galli multimediale" • Newsrimini.it, inNewsrimini.it, 27 ottobre 2017.URL consultato il 26 novembre 2017.
  8. ^abcdeCampi, pp. 84-85.
  9. ^ab Nadia Ceroni e Lidia Bortolotti,Teatro Amintore Galli (Ex Vittorio Emanuele II), subeniculturali.it,Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.URL consultato il 29 gennaio 2022.
  10. ^abcdefgWillard 1902, p. 527.
  11. ^ Enzo Fiorentini,Povero Galli, ridotto a Palestra (JPG), inil Ponte, 31 marzo 1996.URL consultato il 28 agosto 2016.
  12. ^Teatro Galli, inaugurato il foyer, sunewsrimini.it.URL consultato il 28 agosto 2016.
  13. ^Dopo 72 anni il Teatro Galli di Rimini torna ad avere un tetto, suriminitoday.it.URL consultato il 28 agosto 2016.
  14. ^Il Galli riapre le porte dopo 75 anni. Le immagini, inNews Rimini, 29 ottobre 2018.
  15. ^abTonini 1969.
  16. ^Marco Anneo Lucano,De bello civili sivePharsalia,Liber I (online suIntraText)
  17. ^L’antico sipario del Teatro Galli torna alla luce, sucomune.rimini.it.URL consultato il 28 agosto 2016(archiviato dall'url originale il 1º maggio 2016).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Luigi Tonini,Guida del forestiere nella città di Rimini, Rimini, Malvolti ed Ercolani, 1864.
  • Giuseppe Campi,Monografia della Provincia di Forlì, Forlì, Tipografia Bordandini e Casali, 1866-1880.
  • Carlo Tonini,Compendio della storia di Rimini, parte II, dal 1500 al 1861, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1969[1896].
  • (EN) Ashton Rollins Willard,History of modern Italian art, 1902.
  • Francesco Amedolagine, Livio Petriccione,Il teatro Galli. Tecniche e materiali per la ricostruzione degli apparati decorativi del capolavoro di Luigi Poletti, Rimini, Maggioli Editore, 2018.

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Teatro_Amintore_Galli&oldid=147716866"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp