Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Team Lotus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando la scuderia di Formula 1 attiva dal 2010 al 2011, vediCaterham F1 Team#L'esordio e la disputa sul nome Lotus.
Disambiguazione – Se stai cercando la scuderia di Formula 1 attiva dal 2012 al 2015, vediLotus F1 Team.
Team Lotus
SedeRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Hethel
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal1958 al1994
FondatoreRegno Unito (bandiera)Colin Chapman
Formula 1
Anni partecipazioneDal1958 al1994
Miglior risultato7campionati mondiali costruttori di Formula 1
(1963,1965,1968,1970,1972,1973,1978)
6campionati mondiali piloti di Formula 1
(1963,1965,1968,1970,1972,1978)
Gare disputate491
Vittorie79

IlTeam Lotus è stata una scuderia attiva in tante e diverse competizioni automobilistiche, principalmente inFormula 1, campionato di cui fu una delle squadre più vittoriose e famose.

Il prestigio del Team Lotus è legato sia ai grandi successi ottenuti, sia all'aver legato il proprio nome ad alcuni tra i piloti più vincenti e talentuosi, sia soprattutto per il carisma e l'unicità del fondatore della squadra,Colin Chapman. L'origine del nome non è mai stata chiarita,ma si pensa che Chapman lo abbia scelto in onore della moglie Hazel, così affettuosamente soprannominata[senza fonte]; egli inoltre inserì le proprie iniziali (CABC) nel logotipo della squadra.

La sua prima vittoria avviene nelGP degli Stati Uniti d'America del1961, conInnes Ireland (l'auto costruita da Colin Chapman aveva già vinto 4 Gran Premi con la scuderia diRob Walker, di cui la prima nelGP di Monaco del1960), mentre il suo ultimo GP vinto è stato quello degliStati Uniti del1987, conAyrton Senna. Anche a distanza di anni dal proprio ritiro, il Team Lotus rimane uno dei più prestigiosi e vincenti di sempre, con sette titoli costruttori e sei piloti.

Al team vanno attribuiti i meriti delle più grandi rivoluzioni tecniche della Formula 1: il telaio monoscocca (Lotus 25), il motore con funzione portante (Lotus 49), i radiatori laterali (Lotus 72), lo sfruttamento dell'effetto suolo (Lotus 78 e79), le sospensioni attive (Lotus 91). La Lotus è stata inoltre tra i primissimi costruttori a sperimentare l'utilizzo dei materiali compositi, e anche la prima e unica squadra a portare sulla griglia di partenza una vettura con propulsione a turbina a gas e quattro ruote motrici (Lotus 56), con cui si portò in testa all'edizione 1968 della 500 Miglia di Indianapolis fino a pochi giri dal termine, quando fu costretta al ritiro da un guasto meccanico: da quel momento laUSAC (Federazione automobilistica statunitense) proibì per sempre la partecipazione alla gara di queste auto.

Nessun'altra casa è stata così prolifica nel generare innovazioni tecniche rivoluzionarie e d'avanguardia, tanto che spesso i regolamenti furono cambiatiad hoc per limitare l'enorme incremento di prestazioni derivante da tali soluzioni, come avvenne nel caso del fondo profilato per l'effetto suolo (praticamente bandito nel giro di pochi anni) e più clamorosamente nel 1981, quando la Federazione Internazionale interpretò in modo controverso il regolamento tecnico per impedire la partecipazione al mondiale della futuristicaLotus 88, l'unica Formula 1 con doppio telaio (uno progettato per sostenere i carichi meccanici e l'altro per quelli aerodinamici).

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

L'esordio

[modifica |modifica wikitesto]

La Lotus fa il suo esordio in Formula 1 nel1958 alGP di Monaco, con i pilotiGraham Hill eCliff Allison. Quest'ultimo disputa una discreta stagione, con costanti piazzamenti in top 10 e un 4º posto inBelgio, che permette al team di guadagnare i suoi primi punti. Al contrario le prestazioni di Hill sono deludenti, in quanto riesce a terminare la gara in appena due occasioni, senza conquistare alcun punto. Durante l'anno fa il suo esordio in Formula 1 ancheAlan Stacey, che corre ilGran Premio di Gran Bretagna.

Nel'59 Allison passa alla Ferrari. Al suo posto viene chiamato l'esordientePete Lovely, che alla gara inaugurale aMontecarlo non riesce a qualificarsi, e Chapman decide così di sostituirlo già al Gran Premio successivo con il britannicoInnes Ireland, anch'egli all'esordio. La scelta si rivela subito azzeccata, in quanto quest'ultimo termina la sua prima gara al 4º posto, ottenendo 3 punti. Ireland conquista altri due punti all'ultima gara stagionale, terminata al 5º posto. Ancora una volta Hill disputa un'annata deludente, con appena due gare concluse e zero punti, risultati che lo convincono a cambiare aria e a passare inBRM l'anno successivo.

L'era Clark e i primi titoli

[modifica |modifica wikitesto]

Per il1960 Chapman decide di schierare in numerosi Gran Premi ben tre vetture.Alan Stacey diventa il secondo pilota del team, mentre per il ruolo di terza guida vengono chiamati diversi piloti, tra cui i debuttantiJohn Surtees (sette volte campione del mondo nel Motomondiale, che aveva deciso di passare alle quattro ruote) eJames Clark, detto ‘’Jim’’. Entrambi i piloti saranno destinati a diventare in futuro campioni del mondo, scrivendo alcune delle più importanti pagine della storia della Formula 1. Il team disputa una grande stagione grazie alla nuovaLotus 18, ottenendo il 2º posto in classifica costruttori e conquistando diversi podi con Clark, Surtees e Ireland, ma senza ottenere vittorie. La Lotus 18 diventerà comunque la prima vettura di Chapman trionfare in un Gran Premio di Formula 1 grazie alle due vittorie del leggendarioStirling Moss, quell'anno alla guida della monoposto con ilRob Walker Racing Team. La stagione è tuttavia ricordata anche per il primo, tragico incidente mortale per un pilota della Lotus: Stacey, durante l'appuntamento inBelgio (ricordato come uno dei Gran Premi più tragici della storia della Formula 1), esce di strada a causa di un cedimento meccanico della sua macchina, che si ribalta diverse volte e prende fuoco. Il pilota, sbalzato fuori dall'abitacolo, muore sul colpo.

Nel1961 Clark viene promosso a secondo pilota. La Lotus conferma la sua crescita con un altro campionato terminato al 2º posto, inoltre arriva la prima vittoria del team, grazie al trionfo di Ireland aWatkins Glen, al volante della nuova monoposto21. Durante la stagione anche Stirling Moss porta la Lotus sul gradino più alto del podio, trionfando due volte con una monoposto18. Per ilRe senza corona sono le sue ultime due gare vinte in carriera (al termine della stagione subirà un incidente che ne forzerà il ritiro).

Jim Clark su Lotus 25 al Gran Premio di Germania1962.

La svolta per la Lotus avviene l'anno successivo: nel1962 Chapman sviluppa la nuova monoposto25, costruita attorno a Jim Clark. Chapman raccontava di aver fatto sedere il pilota su un tavolone su cui erano disposti gli organi meccanici principali e imbastì le forme di conseguenza. Dotata di un motoreCoventry Climax V8, la vettura aveva una bassa sezione frontale, grazie ai serbatoi portanti e la scocca, quasi "nuda". Loscozzese volante si ritrova così al volante di una monoposto competitiva, con cui ottiene le sue prime tre vittorie in carriera, sei pole position e arriva a lottare per il titolo fino all'ultima gara con laBRM diGraham Hill. Alla fine però è quest'ultimo ad avere la meglio, grazie a una vettura meno veloce ma decisamente più affidabile, mentre Clark si deve accontentare del secondo posto. L’altro pilota Lotus,Trevor Taylor, inizia bene la stagione grazie a un secondo posto nella gara inaugurale, ma poi inizia a inanellare una serie di risultati negativi che gli impediscono di ottenere altri punti per il resto della stagione.

L'appuntamento con il titolo è soltanto rimandato: nel1963 Chapman risolve i problemi di affidabilità della Lotus 25 e Clark domina il campionato con ben sette vittorie e altrettante pole position su dieci Gran Premi, diventando campione del mondo per la prima volta. La Lotus conquista così i suoi primi titoli piloti e costruttori, ottenuti entrambi con ben tre gare d'anticipo.

Nel1964 Chapman decide di affiancare al pupillo Clark il debuttantePeter Arundell. Quest’ultimo ottiene fin da subito dei buoni risultati, tra cui due terzi posti nelle prime due gare, ma durante una gara di Formula 2 subisce un incidente che gli causa un grave infortunio, che lo costringe a saltare non solo i restanti appuntamenti del campionato, ma anche tutta la stagione successiva. Al suo posto verrà chiamatoMike Spence, il quale però non si rivelerà mai un sostituto all’altezza. Per Clark la stagione inizia nel migliore dei modi, con tre vittorie nelle prime cinque gare, ma col successivo passaggio alla nuovaLotus 33, vettura dal grande potenziale ma ancora poco competitiva, lo scozzese riesce ad andare a punti solamente nell’ultimo Gran Premio della stagione, ottenendo un anonimo quinto posto. Alla fine termina il campionato in terza posizione, dietro la BRM di Graham Hill e la Ferrari del neo campione del mondoJohn Surtees.

Il titolo viene riconquistato nel1965 grazie a una ‘’33’’ più affidabile, che permette a Clark di dominare il campionato, vincendo sei delle prime sette gare, con sei partecipazioni vincenti consecutive (lo scozzese aveva deciso di non gareggiare a Montecarlo per prendere parte alla500 Miglia di Indianapolis). Sia il titolo piloti che quello costruttori vengono vinti con ben tre gare d’anticipo.

L’anno successivo avviene un cambio di regolamento (passaggio dai motori 1500 a 3000 cm³) che coglie impreparata la Lotus, la quale non riesce a sviluppare la ‘’33’’ in modo da renderla competitiva. Nel finale di stagione i piloti passano alla43, che utilizza il motoreBRM a 16 cilindri. É su questa vettura che Clark ottiene l'unica vittoria in campionato, nelGP degli Stati Uniti. Al termine della stagione il rientranteArundell non viene riconfermato.

Nel1967 la Lotus forma quella che probabilmente è la coppia di piloti più forte dell'epoca: al fianco di Clark fa infatti ritorno nel team, dopo otto anni,Graham Hill, proveniente dallaBRM e campione del mondo nel'62. La stagione inizia inSudafrica con la vecchia monoposto33, ma entrambi i piloti sono costretti al ritiro. Al secondo appuntamento aMontecarlo viene invece utilizzato il modello43, con cui Hill ottiene un buon 2º posto, mentre Clark ancora una volta non riesce a concludere la gara per dei problemi meccanici. La svolta per la Lotus avviene però al Gran Premio successivo: inOlanda fa il suo esordio laLotus 49, spinta dal motoreFord Cosworth DFV, che avrebbe rappresentato la motorizzazione più diffusa degli anni '70 e della prima parte degli anni '80. La nuova vettura ideata dalla mente di Colin Chapman eMaurice Philippe si rivela più veloce della diretta rivaleBT24 dellaBrabham, tanto da ottenere non solo la pole position in tutti i nove Gran Premi rimasti della stagione (sei con Clark e tre con Hill), ma anche quattro vittorie, tutte con Clark. La monoposto tuttavia è soggetta spesso a problemi di natura meccanica, costringendo al ritiro i due piloti in numerose occasioni e impedendo allo scozzese di tenere il passo delle meno veloci ma ben più affidabili Brabham. A vincere il titolo piloti sarà infattiDenny Hulme, seguito dal compagno di squadraJack Brabham, mentre Clark si deve accontentare del terzo posto finale.

Le tragiche morti di Clark e Rindt

[modifica |modifica wikitesto]

Per lastagione successiva la Cosworth apporta delle migliorie al propulsore, rendendo la Lotus 49 più affidabile. I risultati si vedono già al primo appuntamento stagionale inSudafrica: Clark conquista la pole position davanti a Hill, vincendo la gara il giorno dopo a 25 secondi dal suo compagno e a 30 dal terzo classificatoJochen Rindt. Il risultato ottenuto faceva pensare a un campionato dominato dal campione scozzese, ma pochi mesi più tardi avviene la tragedia: il 7 Aprile, sul circuito diHockenheim, Clark decide di correre un Gran Premio diFormula 2, vista la lunga pausa del calendario di Formula 1 (il campionato osservava quattro mesi di stop dopo la tappa sudafricana). Lo scozzese durante la gara esce fuori pista, schiantandosi contro gli alberi e morendo sul colpo, per cause che non sono mai state accertate. La Lotus giunge quindi al secondo appuntamento stagionale con il solo Hill, che trionfa davanti a Hulme, detentore del titolo piloti. A partire proprio da questa gara la Lotus, in seguito all'accordo con il produttore di tabacchiGold Leaf, introduce per la prima volta in Formula 1 una sponsorizzazione non strettamente legata al materiale tecnico impiegato, cambiando addirittura i colori nazionali con il rosso-oro dello sponsor e cambiando denominazione, presentandosi comeGold Leaf Team Lotus. Hill vince anche la terza tappa del calendario aMontecarlo, a bordo di una versione aggiornata della 49, rinominata49B, ma nei sei Gran Premi successivi è costretto al ritiro in ben cinque occasioni, principalmente per problemi meccanici. I rivali per il titolo tuttavia non riescono ad approfittarne e il pilota britannico, dopo aver ritrovato competitività, conquista il 2º posto negliStati Uniti, per poi andare a vincere gara e titolo inMessico, ultimo appuntamento della stagione. Hill riporta così in casa Lotus sia il titolo piloti che il titolo costruttori, a distanza di tre anni dalla straordinaria stagione 1965, che aveva visto il trionfo del compianto amico e compagno Clark. Durante il campionato la Lotus si aggiudica un Gran Premio anche conJo Siffert, che trionfa inGran Bretagna con il team "clienti" diRob Walker.

Nel1969 la scuderia britannica ingaggia dalla Brabham il talentuoso austriacoJochen Rindt, mentre come vettura viene utilizzata ancora la 49B. Nonostante un buon avvio di stagione, con Hill che nei primi tre Gran Premi conquista un 2º posto inSudafrica e la vittoria aMontecarlo (sua ultima vittoria in carriera), la Lotus viene ben presto sovrastata dallaMatra diJackie Stewart, che domina il campionato e vince i titoli piloti e costruttori con tre gare d'anticipo. Dopo Montecarlo Hill ottiene appena 4 punti, concludendo la stagione al 7º posto, mentre Rindt si classifica 4º. L'austriaco nelle prime quattro gare è sempre costretto al ritiro, l'ultimo di questi avvenuto per un brutto incidente, che gli costa la partecipazione al GP di Monaco. Ristabilitosi, il pilota riesce a ottenere dei risultati molto positivi, fino a portare a casa la vittoria nelGran Premio degli Stati Uniti. Durante la stagione Lotus aveva cercato anche nuove strade tecniche con due nuove vetture, che però si erano rivelate un fallimento tale da non portare a casa nessun punto per la classifica: la63 a quattro ruote motrici e la56B a turbina, usate dal britannicoJohn Miles e dall’italo-americanoMario Andretti, chiamati a correre in alcune gare della stagione.

Nel1970 il team ufficiale viene composto da Rindt e Miles, con quest'ultimo che sostituisce Graham Hill, ritenuto ormai a fine carriera e piazzato da Chapman nel team satellite diRob Walker. La scelta si rivela un flop, in quanto Miles ottiene appena due punti e viene sostituito ancora prima della fine del campionato daReine Wisell. Il pilota svedese diventerà seconda guida a partire dalla stagione successiva. Alla gara inaugurale inSudafrica la squadra corre con la vecchia49, ma già a partire dal Gran Premio successivo viene utilizzata la nuova creazione di Chapman e Philippe: laLotus 72. La nuova monoposto è destinata a diventare una delle vetture più famose e vincenti della storia della Formula 1, in quanto verrà utilizzata e continuamente sviluppata fino al 1976. Nonostante le grandi aspettative l'esordio inSpagna è una delusione: Rindt è 8º in griglia di partenza e si ritira durante la gara, mentre Miles non riesce neppure a qualificarsi. Nonostante il flop Chapman intuisce che la macchina ha un grande potenziale, riportandola in officina per essere sistemata, l'austriaco perciò corre provvisoriamente con la Lotus 49 per i successivi due Gran Premi, collezionando una vittoria e un ritiro. Tornato al volante di una monoposto 72 ormai veloce e affidabile (ribattezzata72C), Rindt domina e vince quattro gare consecutive, conquistando un vantaggio di ben 20 punti su Jack Brabham a quattro gare dal termine della stagione. Le straordinarie prestazioni fanno presagire un dominio anche inItalia, ma durante le prove ufficiali del sabato Rindt ha un terribile incidente che porterà alla sua morte: il pilota esce di pista all'ingresso della curva Parabolica a causa del cedimento di un semiasse anteriore che collegava il disco del freno alla ruota, impattando contro i guard-rail a una tale violenza da disintegrare la vettura. A causa dell'improvvisa e fortissima decelerazione l'austriaco subisce la frattura delle vertebre cervicali, morendo durante il trasporto in ospedale. La tragedia colpisce duramente Chapman, che solo due anni prima aveva perso Jim Clark. Nonostante la scomparsa Rindt riesce a conservare il vantaggio sull’unico che ancora poteva soffiargli il mondiale, il ferraristaJacky Ickx (avrebbe potuto conquistare il titolo vincendo le ultime tre gare del campionato), diventando così il primo e unico campione del mondo postumo. Il titolo gli viene assegnato al termine delGran Premio degli Stati Uniti, grazie alla vittoria della Lotus del giovaneEmerson Fittipaldi, alla sua quarta presenza in Formula 1.

La nuova tragedia in casa della scuderia britannica alimenta nuovamente le polemiche sulle vetture di Chapman, accusate di essere eccessivamente pericolose a causa delle esasperate soluzioni tecniche messe in campo forse con troppa disinvoltura.

L'era Fittipaldi

[modifica |modifica wikitesto]
Fittipaldi sulla Lotus 72.

Nel1971 la Lotus promuove Fittipaldi a prima guida. Chapman cerca di sviluppare una nuova monoposto a 4 ruote motrici, ma il tempo dedicato a questa vettura non permette al brasiliano di lottare per il titolo, gareggiando tutta la stagione con delle poco competitive monoposto aggiornate, i modelli56B e72D. Fittipaldi non va oltre tre piazzamenti a podio, con il 2º posto inAustria come miglior risultato stagionale. Anche la seconda guida Wisell delude, ottenendo come migliore prestazione il 4º posto in un paio di appuntamenti. La Lotus disputa così il suo peggior campionato dal 1967, conquistando appena 21 punti e il 5º posto in classifica costruttori.

Nel1972 Wisell viene sostituito daDave Walker. In questo campionato Chapman dedica maggior attenzione allo sviluppo di una valida monoposto, riportando il team sul tetto del mondo grazie a una rinnovata 72D. Fittipaldi disputa una stagione praticamente perfetta, collezionando ben cinque vittorie e 8 podi nelle dodici gare previste, che gli consentono di conquistare il suo primo mondiale con due gare d'anticipo, dopo il trionfo alGran Premio d'Italia. Con la vittoria a Monza la Lotus torna a vincere anche il titolo costruttori. Disastrosa è invece la stagione di Walker, che non va oltre il 9º posto in gara, di conseguenza Chapman lo sostituisce con Wisell per gli ultimi due Gran Premi dell'anno. Il britannico consegue il non invidiabile record di essere l'unico pilota nella storia della Formula 1 che, nell'arco di una stagione, non ha totalizzato alcun punto ed è stato compagno di squadra del futuro campione del mondo.

L'anno successivo Chapman decide di affiancare a Fittipaldi il giovane talentoRonnie Peterson, proveniente dallaMarch e vicecampione del mondo due anni prima. La prima parte del campionato è molto positiva per il brasiliano, che conquista tre vittorie e due terzi posti nelle prime cinque gare, ottenendo la leadership del mondiale. Per lo svedese invece si tratta di un inizio disastroso, con ben quattro ritiri e un 11º posto nella tappasudafricana (gara in cui viene utilizzata la monoposto 72D per l'ultima volta, sostituita da qui in avanti dalla 72E), nonostante si dimostri molto veloce nel giro secco, conquistando ben tre pole position. AMontecarlo i due piloti salgono insieme sul podio per la prima volta, ma se da qui in avanti Peterson vivrà una seconda parte di stagione straordinaria, lo stesso non si potrà dire per Fittipaldi: nelle ultime nove gare del campionato lo svedese sale ben sette volte sul podio, vincendo ben quattro gare, mentre il brasiliano ottiene a malapena un paio di secondi posti. Ciò consente allaTyrrell diJackie Stewart di prendere ampiamente il largo, tanto che quest’ultimo diventerà campione del mondo con due gare d'anticipo. La crisi di risultati fa infuriare Fittipaldi, che accusa Chapman di averlo penalizzato a favore del compagno di squadra, in quanto la Lotus aveva la fama di schierare una vettura competitiva per la prima guida e una meno preparata per la seconda. La rottura definitiva con il team avviene alGran Premio d'Italia, in cui il brasiliano ha bisogno di una vittoria per poter rimanere in lotta per il titolo piloti. Le due Lotus comandano la gara ma Peterson, che si trova al comando, si rifiuta di far passare il compagno di squadra e vince la gara, regalando così il mondiale a Stewart. La scuderia britannica si accontenta vincendo comunque il titolo costruttori.

Anni intermedi (1974-1977)

[modifica |modifica wikitesto]

Per il1974 Fittipaldi passa inMcLaren e conquista il suo secondo titolo mondiale, prendendosi una bella rivincita contro la sua vecchia squadra. Chapman nel frattempo decide di affiancare a Peterson il talentuoso belgaJacky Ickx. Dopo i primi due appuntamenti stagionali i due piloti passano alla guida della nuova monoposto76, ma dopo tre gare deludenti entrambi tornano al vecchio modello 72. Il campionato si rivela deludente, in particolare per Ickx, che porta a termine solamente 6 gare su 15 e ottiene appena 12 punti, ottenendo come miglior risultato in stagione un paio di terzi posti. Anche Peterson è costretto a numerosi ritiri, ma riesce comunque a trionfare in tre gare e a conquistare il 5º posto finale.

Nel1975 sia lo svedese che il belga vengono riconfermati, al volante di una monoposto 72 ormai obsoleta. È un anno di mediocrità per la Lotus, con Peterson che conclude a punti appena tre gare, ottenendo come miglior risultato un 4º posto aMontecarlo. Ickx va a punti una sola volta ma conquista un incredibile 2º posto inSpagna, pur ottenendo la metà dei punti per via del terribile incidente diStommelen, che causa l'interruzione della gara dopo 29 giri.

Nel1976 il team affianca a Peterson l'italo-americanoMario Andretti, proveniente dallaParnelli. Per la stagione viene costruita laLotus 77, vettura fin troppo fragile e decisamente difficile da governare, tanto che alla gara inaugurale inBrasile i due piloti partono dalle retrovie e si ritirano dopo pochi giri. SuperSwede, non contento di disputare una nuova stagione con una monoposto poco competitiva e già da tempo in rotta con Chapman (soprattutto per il mancato pagamento di parte del compenso), decide di passare allaMarch e viene sostituito dal connazionaleGunnar Nilsson, mentre Andretti disputa le due gare successive con la sua vecchia squadra, per poi rientrare in Lotus. Chapman infatti gli offre il ruolo di prima guida e promette un suo impegno totale per rendere nuovamente competitivo il team. A seguito di quest'accordo i due uniscono le loro intenzioni e le loro capacità e riescono a migliorare notevolmente la vettura, tanto chePiedone giunge sesto in classifica finale e conquista la vittoria sotto il diluvio inGiappone, ultima gara del campionato. Discreti risultati vengono ottenuti anche da Nilsson, che conquista due terzi posti e termina decimo in campionato.

I miglioramenti continuano e l'anno successivo debutta l'innovativaLotus 78, prima vettura a effetto suolo. Andretti, al volante della nuova monoposto, riesce a lottare per il titolo nella prima parte di stagione, ma successivamente una serie di problemi meccanici lo costringe a diversi ritiri, che permettono al ferraristaNiki Lauda di scappare in classifica e diventare campione del mondo con due turni d'anticipo. Lo statunitense disputa comunque un buona stagione, ottenendo il 3º posto finale, quattro vittorie e ben sette pole position. Positiva è anche la stagione di Nilsson, che vince inBelgio (unica vittoria in carriera per lo svedese), ma come il compagno di squadra anche lui deve far fronte alla scarsa affidabilità della vettura nella seconda parte del campionato, tanto da essere costretto al ritiro nelle ultime sette gare. A fine anno lo svedese è costretto a lasciare la squadra e la Formula 1 a causa della scoperta di una rara forma di cancro ai testicoli, che lo porterà alla morte appena un anno dopo all'età di soli 30 anni.

Il trionfo di Andretti e la tragica morte di Peterson

[modifica |modifica wikitesto]
Lotus 77 del 1976
Lotus 77.

Nel1978 Chapman decide di richiamareRonnie Peterson, che torna in Lotus a due anni dal burrascoso divorzio dopo il Gran Premio del Brasile del1976. Nasce subito una forte rivalità tra lui e Andretti, ma lo status di prima guida è dello statunitense, che per primo aveva creduto nelle rivoluzionarie scelte tecniche di Chapman mentre questi navigava in cattive acque. Lo svedese invece, pur essendo stato il pupillo del patron della Lotus, che per lui aveva dato il benservito a Fittipaldi, aveva abbandonato la squadra proprio nel momento di crisi. La stagione inizia con una vittoria di Andretti inArgentina, al volante della vecchia monoposto78, mentre Peterson trionfa nella tappa inSudafrica. La vettura è veloce ma incostante nel rendimento, infatti dopo cinque gare è laTyrrell diPatrick Depailler, a balzare in testa al mondiale. Il campionato cambia radicalmente a partire dalGran Premio del Belgio, dove Andretti inaugura la nuovaLotus 79, una vettura che passerà alla storia per le sue numerose innovazioni tecniche e per l'eccellente sfruttamento dell'effetto suolo. Con la nuova monoposto lo statunitense conquista prima la pole position e poi la gara davanti al compagno di squadra, risultato che viene ripetuto anche nella gara successiva inSpagna. Il dominio della Lotus 79 non si ferma, infatti il team arriva a vincere il titolo costruttori con ben quattro gare d'anticipo, con Andretti che porta a casa altre tre vittorie e Peterson che trionfa inAustria. A tre gare dalla fine lo statunitense è saldamente in testa al mondiale, solo il compagno di squadra è ancora in grado di potergli strappare via il titolo. Durante la stagione Peterson si era dimostrato nettamente più veloce sul giro singolo, ma in gara Andretti aveva ottenuto risultati più concreti grazie alla sua grande esperienza e alla sua grande cultura tecnica: era capace di misurare anche mille gomme prima di una gara per trovare quelle quattro che più si adattavano al suo stile di guida. AMonza avviene la sfida decisiva tra i due piloti della Lotus: Andretti parte dalla pole position, mentre Peterson è più attardato e si qualifica in 5ª posizione. Nel warm-up lo svedese danneggia la vettura alla variante della Roggia, viene pertanto costretto a schierarsi alla partenza con la vettura dell'anno precedente, dotata di una sezione anteriore molto più ridotta. Il motore della vettura incidentata viene trapiantato sulla Lotus 78. Probabilmente durante questa operazione della sabbia entra nel circuito di alimentazione. Al via della gara Peterson si trova col motore che non prende giri, venendo rapidamente circondato dai piloti delle retrovie e colpito infine daJames Hunt eRiccardo Patrese. La Lotus sbanda e urta violentemente contro il guardrail, rimbalza a centro pista e viene colpita da altre auto, infine si incendia. In tutto rimangono coinvolte dieci vetture. Lo svedese viene soccorso subito dal personale antincendio e dai pilotiJames Hunt,Patrick Depailler eDidier Pironi: è cosciente, ma presenta delle bruttissime fratture alle gambe. Soprattutto il piede destro presenta fratture comminute ed è quindi a rischio amputazione. Trasportato all'Ospedale Niguarda di Milano, durante la notte lo svedese subisce un lunghissimo intervento chirurgico per la riduzione delle numerose fratture. I tentativi di salvargli la vita sono purtroppo vani e Peterson muore il giorno successivo a causa di una massivaembolia adiposa, conseguenza delle fratture e, secondo il suo entourage familiare e sportivo, della manipolazione chirurgica troppo prolungata. Questa polemica viene sovrastata da quella, ben maggiore, che coinvolgeColin Chapman. Otto anni dopo la morte diJochen Rindt, il manager Lotus si trova nuovamente nell'occhio del ciclone: gli si rimprovera di aver osteggiato lo svedese per favorireMario Andretti e di essere il responsabile morale della sua morte, in quanto lo aveva portato a presentarsi alla gara su una vecchia vettura malfunzionante. L'inchiesta aperta dalla magistratura italiana sposterà dopo pochi giorni il fuoco delle responsabilità sul direttore di gara e sui piloti coinvolti nell'incidente, soprattuttoRiccardo Patrese, anche se la sentenza finale del1983 sancirà la responsabilità diJames Hunt. Essendo SuperSwede l'unico che ancora poteva strappare il mondiale ad Andretti, lo statunitense conquista il suo primo e unico titolo piloti della sua carriera. Sembra l'inizio di una nuova era di vittorie per la Lotus, invece i titoli del 1978 rimarranno gli ultimi nella storia del team.

Crisi di risultati e la misteriosa morte di Chapman

[modifica |modifica wikitesto]

Per il1979 viene ingaggiato l'argentinoCarlos Reutemann dallaFerrari, in sostituzione del defunto Peterson. Anche quest'anno la Lotus decide di correre con il modello79, ma i risultati saranno molto diversi rispetto alla stagione precedente: infatti altri team decidono di sviluppare vetture a effetto suolo, con minigonne e fondo profilato, e alcune di queste riescono a superare la competitività della monoposto di Chapman. Persa l'imbattibilità della sua macchina il patron della Lotus, con l'idea di sviluppare ulteriormente il concetto di wing car, presenta il nuovo modello80, la cui peculiarità era l'assenza degli alettoni e l'avere tutto il fondo scocca dal musetto fino al fondo della vettura, sigillato al suolo da minigonne scorrevoli. La vettura si dimostra fin da subito molto veloce ma terribilmente instabile, con numerosi problemi ai freni e alle sospensioni, mentre in curva perde deportanza in modo allarmante riguadagnandola in modo improvviso. Nonostante ciò Andretti decide di debuttare con la nuova monoposto inSpagna, qualificandosi quarto e terminando la gara al terzo posto, arrivando comunque dietro il compagno Reutemann, rimasto con la Lotus 79. Per i due appuntamenti successivi aZolder e aMontecarlo la squadra decide di montare gli alettoni per migliorare la stabilità, ma questo porta a un calo drastico della velocità e Andretti non va oltre il 12º posto in qualifica, mentre in gara si ritira per problemi ai freni e alle sospensioni. Gli scarsi risultati dell'italo-americano, il tutto mentre Reutemann era arrivato 4° in Belgio e 3° a Monaco, convincono Chapman a mandare definitivamente in pensione la80 dopo appena tre gare. Al termine del campionato la Lotus ottiene 39 punti totali, senza collezionare alcuna vittoria per la prima volta dal1975.

Nel1980 la squadra cambia nuovamente: Reutemann, deluso dalla scarsa competitività della monoposto, passa alla Williams e Chapman assume come secondo pilotaElio De Angelis, al suo secondo anno in Formula 1. A seguito della decisione dellaFIA di vietare le minigonne e l'effetto suolo, Chapman sviluppa un nuovo progetto rivoluzionario: laLotus 88. Il modello presentava un doppio telaio, il primo per sostenere gli organi meccanici e il secondo che doveva assecondare l'aerodinamica, abbassandosi per recuperare l'effetto suolo perso con le minigonne. A questa vettura (peraltro di difficile messa a punto) viene però vietato l'uso in gara, perciò Chapman si ritrova a dover progettare una vettura più convenzionale quando ormai la concorrenza aveva sviluppato auto migliori. La nuovaLotus 81 si rivela poco competitiva, soprattutto dal punto di vista dell'affidabilità: nelle prime nove gare della stagione Andretti e De Angelis sono costretti al ritiro rispettivamente sei e cinque volte, e solo il pilota italiano riesce a conquistare punti, cogliendo un inaspettato 2º posto inBrasile. Con il modello aggiornato81B, utilizzato a partire dalGran Premio d'Austria, De Angelis riesce a finire in zona punti in altre tre occasioni, mentre Andretti deve aspettare addirittura l'ultimo appuntamento della stagione per sbloccarsi, con un 6º posto nelGran Premio di casa. Il campionato si conclude con appena 14 punti totali e il quinto posto nella classifica a squadre, peggior risultato del team dal 1975. La stagione è comunque ricordata per l'esordio del britannico e futuro campioneNigel Mansell, schierato da Chapman per tre gare come terzo pilota.

Per il campionato1981 Andretti passa all'Alfa Romeo e Chapman promuove Mansell a pilota titolare al fianco di De Angelis. È un'altra stagione negativa per la Lotus, a causa di problemi tecnici regolamentari e problemi economici dovuti al crack dello sponsor petrolifero Essex, ma si hanno comunque dei lievi miglioramenti rispetto all'anno precedente. Al volante della vecchia81B e dellaLotus 87, utilizzata a partire dall'appuntamento diMonaco, De Angelis conclude molte gare in zona punti e viene costretto al ritiro solamente in tre occasioni, senza contare la squalifica aSilverstone (a causa di un sorpasso in regime di bandiera gialla). Molto diverso è il campionato di Mansell: il pilota britannico si ritira ben otto volte, mancando perfino la qualificazione nel Gran Premio di casa, ma è autore del miglior risultato in gara e dell'unico podio conquistato nella stagione, con un 3º posto inBelgio.

Nel1982 la Lotus ottiene ancora dei leggeri miglioramenti, con il nuovo modello91. La vettura si rivela più inaffidabile della precedente (con 7 ritiri a testa per De Angelis e Mansell) ma decisamente più veloce, tanto che la Lotus torna alla vittoria di un Gran Premio per la prima volta dopo 4 anni, con il 1º posto di De Angelis inAustria (battendo tra l'altro il futuro campione del mondoKeke Rosberg). Questa è anche l'ultima vittoria cui assiste Chapman, che nel Dicembre dello stesso anno muore in circostanze misteriose. Sulla dipartita del geniale progettista si formulano da sempre ipotesi fantasiose, legate alla totale assenza di immagini dei suoi funerali e della sua sepoltura.

La Lotus dopo Colin Chapman

[modifica |modifica wikitesto]

La morte delpatron è un duro colpo per il team, che viene preso in mano da Peter Warr. ConfermatiDe Angelis eMansell, per la stagione1983 la scuderia britannica sviluppa due vetture: la92, ultima Lotus a montare il tradizionale motore Ford-Cosworth, e la93T, con il nuovo motore Turbo dellaRenault. La prima viene usata esclusivamente da Mansell, la seconda viene affidata a De Angelis, per poi essere utilizzata anche dal compagno di squadra al decimo appuntamento stagionale inGermania. Entrambi i piloti si presentano con le loro nuove monoposto alla gara inaugurale inBrasile, ma De Angelis viene squalificato ancora prima di iniziare la gara in quanto, a causa di un guasto durante il giro di ricognizione, abbandona la 93T usata nelle qualifiche per cercare di correre con la vecchia Lotus 91. Sia il modello 92 che il modello 93T si rivelano decisamente poco competitivi e inaffidabili, con Mansell e De Angelis che collezionano numerosi ritiri (il pilota italiano porterá a termine una sola gara) e un solo punto, ottenuto dal britannico negliStati Uniti. Ciò obbliga il team a sviluppare una terza monoposto: la94T, con motore turbo Renault. Usata da entrambi i piloti a partire dall’appuntamento diSilverstone, con essa Mansell centra subito il 4º posto, ottenendo altri due punti inAustria. De Angelis al contrario continua a collezionare ritiri e si sblocca soltanto aMonza con un 5º posto, ottenendo i suoi primi e unici punti della stagione. Al penultimo appuntamento della stagione, ilGP d’Europa, le due Lotus centrano dei sorprendenti risultati in qualifica, con la pole position di De Angelis (la prima della Lotus dal1978) e il terzo tempo di Mansell, ma solo quest'ultimo riesce a terminare la gara, con un ottimo 3º posto e il giro veloce. De Angelis infatti, dopo essere stato sorpassato alla partenza dal connazionalePatrese, tocca quest'ultimo durante un tentativo di sorpasso, tornando in pista solo in 6ª posizione, per poi ritirarsi due giri dopo a causa della rottura del motore. La stagione termina inSudafrica, con una brutta prestazione di Mansell e De Angelis che subisce l'ennesimo ritiro (12 su 15 gare, senza contare la squalifica del Brasile). La Lotus termina così il campionato con appena 12 punti in classifica costruttori.

L'anno successivo il team migliora notevolmente i propri risultati in gara grazie all'assunzione del progettistaGérard Ducarouge, che disegna la nuovaLotus 95T, equipaggiata con gomme Goodyear anziché Pirelli. De Angelis si ritrova al volante di una vettura veloce e affidabile, ritirandosi in sole quattro occasioni e conquistando punti in 11 gare su 16, ottenendo inoltre quattro podi (tra cui il 2º posto aDetroit, miglior risultato della Lotus quell'anno) e il terzo posto in classifica generale, dietro le imprendibiliMcLaren diProst eLauda. Al contrario Mansell ha enormi difficoltà per tutto l'arco della stagione e si ritira per ben undici volte, anche se non mancano alcuni buoni risultati, come i terzi posti ottenuti inFrancia e inOlanda.

Nel1985 il britannico passa alla Williams, così il team decide di ingaggiare la giovane promessaAyrton Senna dallaToleman, al suo secondo anno in Formula 1. Il team sviluppa laLotus 97T, una vettura che si rivela molto veloce (si conquisteranno ben 8 pole position in 16 gare, di cui 7 da parte del brasiliano) e che permette a Senna di lottare per il titolo piloti nella prima parte di stagione. Al secondo appuntamento della stagione il brasiliano conquista la sua prima vittoria in carriera all'Estoril (prima vittoria della Lotus dal 1982), mentre De Angelis trionfa nella gara successiva aImola (grazie anche alla squalifica diProst e al ritiro di Senna che, saldamente al comando, rimane senza benzina a pochi giri dalla fine), al suo secondo e ultimo successo in Formula 1, balzando in testa al mondiale insieme alla Lotus. Era dal 1978 che scuderia britannica non si trovava al comando sia della classifica piloti che della classifica costruttori, così come era dal 1978 che entrambi i piloti Lotus non si imponevano in almeno un Gran Premio durante la stagione. De Angelis conserva la leadership del mondiale anche nella quarta gara aMontecarlo, dove giunge 3º. All'appuntamento successivo inCanada il pilota romano parte dalla pole position (terza e ultima della sua carriera), ma a causa di problemi meccanici si deve accontentare del 5º posto, perdendo il 1º posto in classifica a favore del connazionale e ferraristaAlboreto, che vince la gara. De Angelis arriva 5º anche nei due Gran Premi successivi, rimanendo comunque in lotta per il titolo a sole 5 lunghezze da Alboreto. Da qui in poi tuttavia le prestazioni del pilota romano calano drasticamente, con appena 7 punti negli ultimi nove appuntamenti della stagione. Senna, al contrario del compagno di squadra, ha molte difficoltà nella prima parte della stagione, per poi migliorare nella seconda parte. Pur dimostrandosi molto veloce in qualifica (ottiene ben quattro pole position, di cui tre consecutive), nei primi nove Gran Premi termina la gara solo due volte, andando a punti solo nel vittorioso GP di Portogallo. A partire dall'appuntamento inAustria il brasiliano trova finalmente una vettura affidabile e conquista cinque podi consecutivi, tra cui una vittoria inBelgio. Senna e De Angelis concludono la stagione in 4ª e 5ª posizione, mentre la Lotus termina al 4º posto, scavalcata all'ultima gara dallaWilliams.

Senna alla guida della Lotus nel1986.

Nel1986 De Angelis, divenuto ormai secondo pilota, decide di cambiare aria e di passare allaBrabham, venendo sostituito con il debuttanteJohnny Dumfries. Senna, al volante della nuova98T, ottiene due vittorie, 8 podi e 8 pole position, finendo più volte in testa al mondiale piloti. A partire dalGran Premio di Francia tuttavia la monoposto inizia ad avere problemi di affidabilità, costringendo il brasiliano al ritiro in ben cinque occasioni nelle ultime nove gare, riuscendo comunque a rimanere in lotta per il titolo fino alGran Premio d'Italia. Al contrario di Senna, che conclude il campionato al 4º posto con 55 punti, Dumfries disputa una stagione disastrosa, ritirandosi in nove occasioni, mancando la qualificazione aMontecarlo e conquistando appena tre punti, con il 5º posto inUngheria come miglior risultato stagionale. In classifica costruttori la Lotus ottiene un leggero miglioramento, terminando in 3ª posizione.

Nel1987 la Lotus passa ai motoriHonda, dato il ritiro della Renault dalla Formula 1. L'accordo con la casa motoristica giapponese porta il team ad affiancare a Senna l'esordienteSatoru Nakajima, primo pilota nipponico a prendere parte regolarmente a un campionato di Formula 1. A causa dell'addio dello storico sponsorJohn Player, sostituito dallaCamel, la nuova monoposto99T non ha la colorazione nera-oro e diventa gialla. Si tratta della prima vettura della Lotus con le sospensioni attive a controllo elettronico. Nonostante un inizio un po' stentato, con due ritiri nelle prime tre gare, Senna ottiene due trionfi consecutivi, aMontecarlo e aDetroit (ultime vittorie nella storia della Lotus), balzando in testa al mondiale. Da lì in poi tuttavia viene fuori lo strapotere delle Williams, conMansell ePiquet che si impongono in nove degli ultimi dodici Gran Premi, tagliando di fatto Senna dalla lotta per il titolo, ma ottenendo comunque un onorevole 3º posto finale. Nakajima, nonostante le 50 lunghezze di distacco dal compagno di scuderia, disputa comunque una stagione positiva, ottenendo quattro piazzamenti a punti e mostrando sporadicamente una buona competitività.

Nel1988 Senna decide di passare in McLaren, venendo sostituito dal connazionale e campione del mondo in carica Nelson Piquet, mentre Nakajima viene riconfermato. La nuovaLotus 100T, pur non essendo in grado di competere con la leggendariaMP4/4 della McLaren, permette comunque a Piquet di giungere al 3º posto nei primi due appuntamenti stagionali. Da qui in poi però si verifica un brusco calo di affidabilità della monoposto, con il brasiliano che è costretto al ritiro in ben sette occasioni, cosa che gli permette di andare a punti in appena cinque gare e di cogliere come miglior risultato un 3º posto nell'ultimo appuntamento stagionale (ultimo podio nella storia della Lotus). Nakajima, nonostante un buon 6º posto nella gara inaugurale, disputa una stagione decisamente al di sotto delle aspettative, non riuscendo più a giungere in zona punti, ottenendo sei ritiri e addirittura mancando due volte la qualificazione alla gara, negli appuntamenti diMonaco e degliStati Uniti. La Lotus, nonostante la conquista di appena 23 punti, ottiene un buon 4º posto in classifica costruttori.

Il declino e la chiusura definitiva

[modifica |modifica wikitesto]

Per la stagione1989 il team perde sia i motori Honda sia il progettista Ducarouge, che passa allaLarrousse. La nuova monoposto101, che monta i nuovi motori Judd, non permette a Piquet e Nakajima di conseguire alcun risultato degno di nota. Entrambi i piloti infatti non vanno oltre il 4º posto, con il giapponese che deve aspettare addirittura l'ultimo appuntamento del campionato per poter conquistare i primi punti. Il punto più basso della stagione viene raggiunto con la mancata qualificazione per entrambi i piloti nelGran Premio del Belgio, evento che non accadeva dal1958, anno dell'esordio della Lotus in Formula 1. Con appena 15 punti conquistati la scuderia britannica ottiene un deludente 6º posto in classifica costruttori.

Nel1990 il team decide di rivoluzionare la squadra, con gli arrivi del giovaneMartin Donnelly e dell'espertoDerek Warwick. Per la stagione viene sviluppata una nuova monoposto, laLotus 102, che monta i motoriLamborghini. È una nuova annata deludente per la Lotus, principalmente a causa dei nuovi motori, che si rivelano potenti ma inaffidabili, costringendo i due piloti al ritiro in numerose occasioni. Il team a fine campionato conquista appena 3 punti (tutti conWarwick), eguagliando il peggior risultato della sua storia, ottenuto nellastagione d'esordio. Inoltre Donnelly subisce un gravissimo incidente inSpagna, che ne tronca la carriera. Alla fine dell'anno la Camel abbandona il team, al cui soccorso arriva l'ex-manager di Williams e Benetton Peter Collins.

Nel1991 la Lotus utilizza una versione aggiornata della 102 (la ‘’102B’’) e cambia ancora piloti, ingaggiando il debuttanteMika Häkkinen eJulian Bailey, sostituito a partire dalla 5ª gara daJohnny Herbert. I risultati sono ancora una volta deludenti e il team conclude nuovamente la stagione con appena 3 punti, ottenuti nelGran Premio di San Marino (con Hakkinen 5° e Bailey 6°).

Nel1992 viene sviluppata laLotus 107 con il modesto motore Ford "clienti", una monoposto indovinata con una raffinata gestione elettronica delle sospensioni attive. Con questa monoposto, utilizzata a partire dalGran Premio di San Marino, Häkkinen e Herbert terminano diverse gare a ridosso deitop team, sfiorando più volte il podio. Al termine della stagione la Lotus ottiene 13 punti e il 5º posto in classifica costruttori, migliorando rispetto ai due anni precedenti ma ottenendo comunque risultati al di sotto delle aspettative.

Per ilCampionato 1993 il team conferma Herbert ma perde Häkkinen, passato alla Mclaren. Al suo posto viene ingaggiatoAlex Zanardi, al suo terzo anno in Formula 1 e per la prima volta pilota titolare. La Lotus utilizza per tutto l'anno un semplice sviluppo della 107 (la107B), ottenendo 12 punti complessivi. Zanardi, con il 6º posto inBrasile, ottiene il suo miglior risultato è il suo unico punto in carriera in Formula 1.

Anche per il1994 la Lotus si presenta con una monoposto 107 aggiornata (chiamata 107C) ma con la nuova fornitura di motori da parte della Mugen-Honda al posto dei Ford dell'anno precedente. La nuova vettura, che sarà anche l'ultima della storia della scuderia britannica, la Lotus 109, farà il suo debutto solo a partire dalGran Premio di Spagna. Si tratta di un anno disastroso: il team, in forte crisi economica e ormai privo di fondi, non ottiene alcun punto in stagione per la prima volta nella sua storia, non andando oltre il 7º posto in gara, conquistato da Herbert in tre occasioni. Lo stesso britannico lascia la Lotus a tre gare dalla fine per passare allaLigier, mentreÉric Bernard segue il percorso inverso. Dopo appena un Gran Premio tuttavia il team decide di far correre al posto del francese il debuttante finlandeseMika Salo. Ci sono numerosi cambi anche per la seconda guida: le prime quattro gare vengono corse dal portoghesePedro Lamy, ma durante dei test aSilvertone si frattura entrambe le gambe ed è costretto a saltare il resto della stagione. Viene quindi sostituito per il resto della stagione daAlex Zanardi, che aveva perso il posto di secondo pilota proprio ai danni di Lamy ed era rimasto nel team con il ruolo di collaudatore. Il pilota italiano viene però a sua volta sostituito in un paio di occasioni dalpay driverPhilippe Adams, garantendo una dote di sponsor abbastanza ingente, che comunque non sarà sufficiente per le casse del team. La mancanza di risultati, unita all'assenza di fondi, portano la Lotus a ritirarsi definitivamente dalla Formula 1, ponendo fine a 37 anni di storia.

La Pacific PR02, costruita nel 1995 con i materiali del cessato Team Lotus, il cui logo appare nella striscia verde ai lati del musetto

A seguito della cessata attività del reparto corse, i materiali residui e il telaio già approntato per la vettura da impiegare nel campionato 1995, denominatoLotus 112, furono ceduti al teamPacific Racing, che adottò pertanto il nome ufficiale diPacific Team Lotus: nella livrea della monopostoPR02 venne quindi inserita una banda di colore verde con bordi aurei, entro la quale fu inserito il logo della storica marca inglese.

Il breve ritorno del nome "Lotus"

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Caterham F1 Team § L'esordio e la disputa sul nome Lotus, Renault F1 § La collaborazione con la Lotus Cars e il secondo ritiro e Lotus F1 Team.

A maggio2009 la scuderia inglese diFormula 3 Litespeed presentò domanda d'iscrizione al campionato mondiale2010 sotto le insegne "Lotus". Essa aveva infatti raggiunto un accordo conDavid Hunt, fratello del defunto ex campione del mondoJames Hunt, per l'utilizzo esclusivo inFormula 1 delmarchio "Team Lotus", storicamente separato e indipendente da quello riservato alla produzione di autovetture di serie. Il 12 giugno 2009 laLotus-Litespeed non venne però inserita nella lista provvisoria emanata dalla FIA in merito alle scuderie ammesse alla stagione 2010.[1]

LaLotus Cars, la compagnia madre dell'originale Team Lotus, si era distanziata dall'iniziativa e aveva annunciato che avrebbe ricorso a vie legali qualora fosse state lesa la sua onorabilità con un utilizzo improprio del marchio "Lotus".[2] Il gruppoProton, proprietario di Lotus Cars, aveva infatti cercato d'acquisire il marchio "Team Lotus" da Hunt, in quanto interessata alle competizioni, ma tale tentativo non aveva avuto successo.

Nel settembre 2009, si ebbe notizia dell'intervento del governo malese per riportare in F1 il marchio "Lotus" nella stagione 2010, in vista della riapertura delle selezioni per l'entrata in Formula 1 dopo l'annuncio dell'abbandono dellaBMW Sauber. Il 15 settembre 2009 la FIA annunciò l'ammissione della squadraLotus F1 Racing al campionato 2010.

Stagione 2011:Nick Heidfeld (Lotus Renault GP) davanti aHeikki Kovalainen (Team Lotus) durante ilGran Premio della Malesia.

Il 24 settembre2010Tony Fernandes, proprietario dellaLotus F1 Racing, annunciò di aver raggiunto un accordo per acquisire definitivamente il marchio dello storico team da David Hunt, in modo che il suo team potesse essere rinominato, a partire dal2011,Team Lotus, come ideale proseguimento della squadra fondata daColin Chapman.[3] In seguito venne ufficializzato che la Lotus Cars, produttrice della auto di serie con lo storico marchio, aveva deciso disponsorizzare la scuderiaRenault F1, rinominandolaLotus Renault GP; ciò portò a un contenzioso legale, fra Fernandes e il gruppo Proton, per il diritto all'utilizzo esclusivo del marchio "Lotus" nel mondiale di Formula 1. La stagione 2011 di F1 vide quindi ai nastri di partenza la singolare presenza di due diversi team "Lotus": ilTeam Lotus di Fernandes e ilLotus Renault GP della Lotus Cars.

Il 27 maggio2011 l'Alta Corte di Londra si espresse in favore di Fernandes (accogliendo soltanto le accuse per la violazione di un accordo dilicensing con Lotus Cars), in quanto il tribunale non individuò gli estremi per privare la squadra della denominazioneTeam Lotus. Il giudice Peter Smith riconobbe comunque alla Lotus Cars il diritto di usare la denominazione "Lotus" nel teamLotus Renault GP, e di poter continuare a utilizzare la livrea nero-oro. A seguito delle decisioni della Corte, Lotus Cars si disse intenzionata a presentare appello contro la sentenza.[4][5] Complice questi contenziosi, per alcune gare Fernandes provvide a modificare la denominazione sulle sue vetture inTeam Loftus[6].

In giugno 2011 le due parti ritornarono all'Alta Corte al fine di risolvere la diatriba. Il giudice Peter Smith espresse lo scontento per il fatto che Tony Fernandes non avesse fatto menzione dell'acquisto dellaCaterham Cars durante il primo dibattimento.[7] LaLotus Renault GP è stata autorizzata, nel frattempo, a correre dal2012 utilizzando il marchio "Lotus".[8]

Successivamente la F1 Commission ha accettato la richiesta delTeam Lotus di Fernandes di modificare per la stagione2012 il proprio nome inCaterham F1 Team, l'altro marchio di proprietà dell'imprenditore. Nel novembre 2011 è stato annunciato l'accordo tra Tony Fernandes e la Lotus Cars, che prevede il ritorno alla seconda di tutte le denominazioni legate al marchio "Lotus", compreso il nome "Team Lotus";[9] laLotus Renault GP è stata quindi autorizzata a correre dal 2012 col nome diLotus F1 Team.[10] Con l'acquisizione della Lotus da parte della Renault nel 2015 e il suo ritorno nel campionato con un proprio team, dal 2016 il nome della Lotus scompare definitivamente dalla Formula 1.[11]

Sponsorizzazioni

[modifica |modifica wikitesto]

Le entrate finanziarie della squadra si basavano sullesponsorizzazioni pubblicitarie. Infatti, è stata una delle prime scuderie nel 1968 a cambiare livrea: dai colori nazionali della Gran Bretagna a quelli rosso-bianco-oro delleGold Leaf dellaImperial Tobacco, correndo con il nome diGold Leaf Team Lotus, e aprendo la lunga epoca delle sponsorizzazioni da parte di marchi tabaccai. Dal1972 il team viene ancora una volta sostenuto dallaImperial Tobacco, ma con i colori delleJohn Player Special innero-oro, fino al1978 e poi (dopo le parentesi coi marchi Essex eMartini Racing) di nuovo dal1981 al1986. Nei quattro anni successivi le Lotus corsero invece dipinte nel giallo dellaCamel.

Risultati in Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Risultati del Team Lotus.

Monoposto di Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]

Principali piloti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri piloti

[modifica |modifica wikitesto]

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^FIA, annunciati gli iscritti al mondiale F1 2010: c'è anche la Ferrari[collegamento interrotto], f1grandprix.it, 12 giugno 2009.URL consultato il 13 giugno 2009.
  2. ^(EN)Lotus company not behind 'Team Lotus', suautosport.com, 10-06-09.URL consultato il 4 settembre 2009.
  3. ^Il Team Lotus tornerà in Formula 1[collegamento interrotto], 422race.com
  4. ^(EN)Both Lotus' claim High Court victory, suplanet-f1.com, 27 maggio 2011.URL consultato il 27 maggio 2011(archiviato dall'url originale il 30 maggio 2011).
  5. ^ Fabio Sciarra,Formula 1: il Team Lotus di Tony Fernandes manterrà la denominazione, sumotorsportblog.it, 27 maggio 2011.URL consultato il 27 maggio 2011(archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
  6. ^Foto della Lotus di Jarno Trulli nel 2011, con la dicitura "Team Loftus" (JPG), suracefans.net.URL consultato il 17 ottobre 2018(archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2018).
  7. ^(EN) Peter Windsor,Lotus vs Lotus – Round Two: More Details Revealed, inThe Race Driver,WordPress, 1º agosto 2011.URL consultato il 2 agosto 2011(archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
  8. ^Renault diventa Lotus, ma rischia... i Renault, initaliaracing.net, 20 ottobre 2011.URL consultato il 20 ottobre 2011.
  9. ^Torna la pace tra Group Lotus e Team Lotus, inomnicorse.it, 9 novembre 2011.URL consultato il 9 novembre 2011.
  10. ^ Fabrizio Corgnati,Sì ai cambi di nome, no alle vetture clienti?, in422race.com, 4 novembre 2011.URL consultato il 4 novembre 2011(archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  11. ^Ufficiale: Renault resta in F.1 con un proprio team, suomnicorse.it, 3 dicembre 2015.URL consultato il 4 novembre 2024.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Regno Unito (bandiera)Team Lotus
Vetture
Passate12 ·16 ·18 ·21 ·18/21 ·24 ·25 ·33 ·43 ·49 ·49B ·63 ·49C ·72A ·72B ·72C ·72D ·56B ·72E ·76 ·72F ·77 ·78 ·79 ·80 ·81 ·81B ·88 ·87 ·87B ·91 ·92 ·93T ·94T ·95T ·97T ·98T ·99T ·100T ·101 ·102 ·102B ·102D ·107 ·107B ·107C ·109
Piloti
PrincipaliMario Andretti ·Jack Brabham ·Jim Clark ·Elio De Angelis ·Emerson Fittipaldi ·Mika Häkkinen ·Johnny Herbert ·Graham Hill ·Phil Hill ·Jacky Ickx ·Innes Ireland ·Nigel Mansell ·Stirling Moss ·Gunnar Nilsson ·Ronnie Peterson ·Nelson Piquet ·Carlos Reutemann ·Jochen Rindt ·Ayrton Senna ·Jo Siffert ·John Surtees ·Derek Warwick
Persone
FondatoreColin Chapman
PassateMike Costin ·Frank Dernie ·Gérard Ducarouge ·Keith Duckworth ·Maurice Philippe ·Peter Warr
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
V · D · M
Squadre campioni del mondo di Formula 1
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Team_Lotus&oldid=145031194"
Categoria:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp