Il comune di Tavernola Bergamasca si affaccia sullago d'Iseo e, grazie al suo influsso termoregolatore, gode di un clima mite: fresco in estate e temperato in inverno. Si trova di fronte aMonte Isola, si possono vedere il santuario della Ceriola e ilMonte Guglielmo.
Tavernola Bergamasca al tramonto.
Verso nord il lago si fa più cupo e stretto ai piedi del Corno Trentapassi ma non nasconde la vista di Lovere al suo estremosettentrionale. Verso sud ilCorno di Predore è attraversato da una galleria che collega Tavernola aPredore.
Tavernola Bergamasca è urbanisticamente e paesaggisticamente consultabile attraverso lo stradario fotografico immersivo[6].Il territorio dal lago ci si inerpica immediatamente sulle colline e poi sulle montagne per questo presenta pochi spazi per le nuove edificazioni.
Il centro urbano è attraversato dal torrenteRino che lo separa dalle località di Tavernola, Bianica, Campodosso e Gallinarga da una parte e Cambianica dall'altra.
Il toponimo riporterebbe a quello che doveva essere un piccolo posto di ristoro per i viaggiatori dettotabernula. Le piccole imbarcazioni che navigavano sul lago dovevano fermarsi a causa delle tempeste e delle burrasche. Le vie di collegamento romane, non si trovavano lungo la sponda del lago ma sulla costa della collina, furono i Romani a occupare per primi la zona del Sebino. L'antica strada collegava infatti Tavernola conSarnega,Praetorium o luogo del presidio, eaccampamento. Sulla riva del lago d'Iseo iniziarono quindi a formarsi lentamente locande di accoglienza dei viaggiatori, che divennero comunità e poi il paese di Tavernola.[7]
«[…] come suona grato questo nome che vien dall'età lontana ed oscura a ricordarci un piccolo albergo, tranquillo e fido rifugio a pescatori e naviganti contro le improvvise rabbie del lago»
I primi a civilizzare la zona delSebino furono i Romani, quando la zona doveva essere ancora molto selvaggia, questi costruirono la strada che collegava i vari paesi sparsi lungo la costa del lago e sulle colline. Il territorio fu cristianizzato nelIV secolo d.C., periodo in cui gli antichi fani furono distrutti o trasformati in pievi formando le prime comunità cristiane. Alcune testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all'epoca longobarda, sono databili attorno alVI secolo.
Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epocamedievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. La prima citazione in atti pubblici risale al1047[8]. Visibile è laTorre Fenaroli, ora torre civica il cui concerto campanario è in uso alla chiesaparrocchiale.
La famiglia predominante agli inizi dell'XI secolo era quella deiFenaroli di fazione guelfa, che approfittò della scarsa influenza esercitata dalvescovo di Bergamo, feudatario della zona dopo l'investitura ricevuta dagli imperatori delSacro Romano Impero. Un documento del 1391 decretò l'unione di Cambianica e Bianica a Tavernola da parte del comune di Bergamo, questo confermerebbe il numero maggiore di abitanti di Tavernola rispetto alle altre lopcalità, mentre nel 1395 un documento autorizzò l'autonomia a Vigolo e Parzanica.[9]
Nel 1428 il paese passò sotto laRepubblica Veneta e il dogeFrancesco Foscari con un documento concesse aitre poveri paesei di Tavernola, Vigolo e Parzanica il privilegio all'esenzione delle tasse daziali. Fu proprio in questo secolo che il borgo si sviluppò grazie alla nuova politica che diede impulso ai traffici con le altre zone lacustri. Il paese fino alXVIII secolo era raggiungibile solo via lago, la strada che collegava con la terraferma fu infatti realizzata tra il 1832 e il 1848.[10]
Il paese si sviluppava dalla costa con le abitazioni dei pescatori, il Pio Ricovero Cacciamatta, che ospitava piccole orfani, e antiche case della famiglia Fenaroli, fino allachiesa di San Pietro. Proprio la parte costruita sulla sponda del lago subì nel 1906 un grave disastro alluvionale. I primi segnali si ebbero la mattina del 3 marzo 1906 quando, dopo una notte disturbata da rumori e dal ribollire delle acque del lago, cadde il loggiato della villa Grasselli signori diCremona e realizzato daCarlo Donegani.[11] Non tutti gli abitanti percepirono il pericolo che stava correndo il territorio, e pensando che la situazione si fosse ormai stabilizzata, restarono nelle proprie case, ma il giorno successivo i crolli furono maggiori e parte delle abitazioni sprofondarono nelle acque del lago. Complessivamente furono inghiottiti dalle acque una grande villa, una torre medioevale, un setificio e parecchie case, piazzette ed orti[8]. Solo una vittima fu registrata: Pietro Zenni che non aveva voluto abbandonare la sua abitazione, mentre il figlio fu salvato dalle acque del lago dai soccorritori.
L'evento fu raccontato dalla stampa locale e nazionale:
«"Tavernola […] ha visto franare improvvisamente nel lago tutta la propria parte anteriore, posta sul lago, le cui acque di un azzurro marino trasparentissimo [??] hanno inghiottito d'improvviso, la mattina del 3, il muro a parapetti, la strada, la villa dei signori Grasselli di Cremona […] ed il magnifico giardino annessovi; la chiesa parrocchiale, l'ufficio della posta e telegrafo; una parte dello stabilimento Fenaroli, la casa del farmacista Foresti, altre case di minor valore, la piazzetta verso il pontile…»
(17 marzo 1906L'Illustrazione Popolare Giornale per Famiglie, Fratelli Treves Editori di Milano)
e ancora:
«"Il lago volle pure, come abbiam detto, la sua vittima umana: certo […], d'anni 68, barcajuolo. Questi abitava con un suo figlio in una casetta verso il porto. Dopo il crollo di sabato mattina, egli abbandonò momentaneamente la propria abitazione per evitare di essere travolto. Ma sabato di notte non seppe resistere alla tentazione di avvicinarsi ad essa, in barca, col figlio, per cercare di trarre in salvo il modesto gruzzolo che vi aveva lasciato e le suppellettili più care. Proprio in quel momento, avvenne il secondo crollo e la barca violentemente sbattuta, gettò nel lago i due che vi si trovavano. Il figlio poté ancora salvarsi a nuoto, ma del padre più nulla si seppe."»
(5 marzo 1906L'Illustrazione Popolare Giornale per Famiglie, Fratelli Treves Editori di Milano)
Verrà poi indicato con il termine tecnico diavvallamento.[12]L'evento fu studiato anche a livello scientifico perché particolarmente intenso, con uno studio del territorio atto a comprenderne le cause[13] Dopo un parziale declino, negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all'industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio.
Questo non fu però un evento unico, nel 1993 si ripeté ma in misura minore. Nel 1888 fu il paese di Castro interessato all'evento e Lovere nel 1909.
«Campo di cielo, al monte postoa destra di verde, unito al fiancosinistro con sottile striscia di terra dello stesso, striscia e monte fondati sullo specchio d’acqua d'azzurro,mareggiato di argento, il monte munito di grotta di nero, lo specchio d'acqua sostenente la barca d'oro, con il barcaiolo con il viso e le bracciadi carnagione, vestito di verde, in atto di remare verso la grotta, il tutto accompagnato nel cantone sinistro del capo dallacometa d'oro, costituita dalla stella di sei raggi, cinque raggi normali, il sesto all'ingiù prolungatoin palo, formante la coda.»
(D.P.R. 23 ottobre 1997)
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Chiesa romanica di San Pietro, risalente alXIII secolo. Al proprio interno si conservano affreschi delRomanino, tra cuiLa Madonna in trono col Bambino e santi, posta su una delle pareti del presbiterio. Ai lati della Vergine sono riconoscibili le figure di san Giorgio e san Maurizio martire, mentre più in basso i santi Pietro e Paolo presentano i fedeli committenti dell'opera.
Chiesa parrocchiale è intitolata a santa Maria Maddalena, secondo la tradizione cattolica, protettrice del paese, edificata nelXX secolo. Tra le opere custodite al suo interno intarsi dello scultore Giovanni Sanzi, l'altare marmoreo dedicato alla Vergine del Rosario, di scuolafantoniana e la tela raffigurante laComunione di Santa Maria Maddalena opera diVincenzo Angelo Orelli. L'antica torre Fenaroli è divenuto il campanile provvisto di concerto campanario in Do3 della fonderia Crespi, fuso nel 1953; la campana maggiore venne rifusa a seguito di una crepa nel 1957 da Angelo Ottolina. La chiesa è sede dell'omonima parrocchia afferente al vicariato diPredore, diocesi diBergamo.
Santuario della Madonna di Cortinica. La principale festività religiosa annuale è dedicata alla Madonna di Cortinica, festeggiata il 2 luglio. Ilsantuario a essa dedicato sorge su una collina che sovrasta il paese ed è risalente alXVII secolo. L'interno conserva l'affresco dellaMadonna con il Bambino e i santi Stefano e Antonio abate delXV secolo inserito in un'ancona lignea opera dello scultorebresciano Gaspare Bianchi.
Chiesa di San Bernardo edificata nel 1472 grazie ad un lascito testamentario. Sulla parete laterale mantiene un affrescoQuattrocentesco con la particolarità di raffigurare sanSimonino oltre allaMadonna col Bambino, san Bernardo e san Defendente.[16]
Chiesa di San Giorgio posta nella localitàGallinarga, nome a cui è associata. L'edificio fu citato nel 1128 in una bolla pontificia.
La torta di Tavernola, è laTurta de marene, composta da pastafrolla con un cuore di amarena;[18]
Le Sfongade, focacce dolci, con una particolare colorazione gialla della pasta;
Le sardine di lago. Tradizionalmente le sardine (che in realtà sono agoni) vengono pulite e fatte essiccare al sole, per essere degustate alla griglia con prezzemolo e pane grattugiato.
La sagra della sardina. Si svolge all'inizio della stagione estiva presso la localitàGallinarga, lungo la strada statale 469 Sebino occidentale, dove è possibile degustare i piatti tipici locali.
IlNaét d'or. Popolare manifestazione lacustre, è il campionato delle imbarcazioni tipiche del lago d'Iseo,"i Naèc". Giovani leve e vecchi maestri dei paesi rivieraschi si sfidano a colpi di remo alimentando, anno dopo anno, questa tradizione e mettendo a confronto forza ed esperienza.
Il circolo velico. Per la favorevole collocazione geografica, Tavernola è tra le località Sebine più indicate per lo sport della vela. Lungo la sponda del lago è possibile usufruire del noleggio delle imbarcazioni a vela presso il circolo velico. Bellissima è l'opportunità di navigare grazie alla sola forza del vento sulle acque sebine.