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Tanzania

Coordinate:6°18′25″S 34°51′14″E6°18′25″S,34°51′14″E
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediTanzania (disambigua).
Tanzania
Tanzania - Localizzazione
Tanzania - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica Unita di Tanzania
Nome ufficiale(SW)Jamhuri ya Muungano wa Tanzania
(
EN)United Republic of Tanzania
Lingue ufficialiswahili einglese
CapitaleDodoma
Politica
Forma di governoRepubblica presidenziale
PresidenteSamia Suluhu
Primo ministroMwigulu Nchemba
IndipendenzaDalRegno Unito
9 dicembre1961 (Tanganica)
10 dicembre1963 (Zanzibar)
26 aprile1964 (unificazione)
Ingresso nell'ONU14 dicembre1961[1]
Superficie
Totale945.090 km² (31º)
% delle acque6,2%
Popolazione
Totale64.044.690[2] ab. (13-11-2022) (23º)
Densità67 ab./km²
Tasso di crescita2,98% (2020)
Nome degli abitantitanzaniani
Geografia
ContinenteAfrica
ConfiniKenya,Uganda,Ruanda,Burundi,Repubblica Democratica del Congo,Zambia,Malawi eMozambico
Fuso orarioUTC+3
Economia
ValutaScellino Tanzaniano
PIL (nominale)28 247[3] milioni di $ (2012) (94º)
PIL pro capite (nominale)1 040 $ (2018) (165º)
PIL (PPA)191 631 milioni di $ (2019) (70º)
PIL pro capite (PPA)1 715 $ (2013) (160º)
ISU(2021)0,549 (basso) (160º)
Fecondità4,89 (2018)[4]
Varie
CodiciISO 3166TZ, TZA, 834
TLD.tz
Prefisso tel.+255 (007 dalKenya e dall'Uganda)
Sigla autom.EAT
Lato di guidaSinistra (↑↓)
Inno nazionaleMungu ibariki Afrika
Festa nazionale26 aprile:Festa dell'Unione
Tanzania - Mappa
Tanzania - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Tanganica
Repubblica Popolare di Zanzibar
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

LaTanzania (AFI:/tanʣaˈnia/ o/tanˈʣanja/[5]), formalmenteRepubblica Unita di Tanzania (in swahiliJamhuri ya Muungano wa Tanzania; in ingleseUnited Republic of Tanzania), è uno Stato dell'Africa orientale. Confina a nord conKenya eUganda, a ovest conRuanda,Burundi eRepubblica Democratica del Congo, e a sud conZambia,Malawi eMozambico. A est è bagnata dall'oceano Indiano.

Dar es Salaam è la città più grande ed è stata la capitale fino aglianni settanta. Il trasferimento delle funzioni amministrative nella nuova capitale è avvenuto designandoDodoma, posta nel centro della Tanzania, tuttavia non è stato ancora completato.

L'area continentale dello stato fu colonia dell'Impero tedesco a partire dal1885 con il nome diAfrica Orientale Tedesca (Deutsch-Ostafrika). Fu poi occupata dalRegno Unito durante laprima guerra mondiale e integrata nell'Impero britannico prima comemandato della Società delle Nazioni (dal 1922 al 1946) e poi comeamministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite (dal 1946 al 1961) con il nome diTerritorio del Tanganica (Tanganika Territory); il paese ottenne poi l'indipendenza il 9 dicembre 1961 comeReame del Commonwealth, trasformandosi in repubblica l'anno successivo. Lo stato nacque il 26 aprile 1964 dall'unione tra laRepubblica di Tanganica e la neonataRepubblica Popolare di Zanzibar con la denominazione diRepubblica Unita di Tanganica e Zanzibar, nome che venne cambiato nell'ottobre dello stesso anno inRepubblica Unita di Tanzania.[6]

Etimologia

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Il nome "Tanzania" è unaparola macedonia nata dalla fusione di "Tanganica" (nome dell'amministrazione fiduciaria britannica che corrisponde alla Tanzania continentale) e "Zanzibar"; fu adottato quando i due soggetti si unirono nel1964.

Il nome "Tanganyika" deriva dalle paroleswahilitanga, "navigare", enyika ("pianura disabitata", "landa desolata") e si riferiva originariamente allago Tanganica. Il nome di Zanzibar viene, invece, dazengi, il nome della popolazione locale (per intendere "nero"), e dal suffissopersianobār, che significa "costa" o "riva".

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Tanzania.

Preistoria

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In Tanzania sono stati ritrovati alcuni dei più antichi reperti fossili umani. LaGola di Olduvai, in particolare, è stata resa celebre dagli scavi diLouis Leakey e altri.

Si ritiene che circa 10 000 anni fa la Tanzania fosse abitata da una popolazione nativa di cacciatori-raccoglitori di ceppo linguisticokhoisan. Intorno a 5 000 anni fa immigrarono nella regione gruppi di linguacuscitica, che introdussero l'agricoltura e l'allevamento. In tempi ancora più recenti la Tanzania fu colonizzata daibantu provenienti dall'Africa occidentale (Nigeria-Camerun), che oggi costituiscono il gruppo etnico principale.

Arabi e Persiani

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Lo stesso argomento in dettaglio:Periodo shirazi.

All'inizio delII secolo d.C. sulle coste della Tanzania sull'oceano Indiano iniziarono a nascere insediamenti commercialipersiani earabi. Poi l'interscambio culturale fra Arabi e Bantu contribuì in gran parte a formare la cultura odierna della regione costiera, e influenzò profondamente lalingua swahili, oggi lingua ufficiale della Tanzania. Il commercio di risorse provenienti dall'entroterra africano (avorio eoro) e l'avvio dellatratta araba di schiavi[7][8] consentì agli insediamenti arabo-persiani di fiorire, trasformandosi in vere e proprie città, comeKilwa; complessivamente, questa epoca di grande sviluppo viene ricordata con il nome diepoca shirazi ("epoca persiana"). I rapporti fra Bantu e Arabi continuarono a essere determinanti per la costa della Tanzania orientale per gran parte del millennio. Nel1840Zanzibar divenne capitale di un potentesultanato, legato a quello dell'Oman. Gli arabi portarono in Africa orientale la loro cultura, il loroalfabeto, la loroletteratura, l'Islam e coltivazioni come ichiodi di garofano.

Le grandi esplorazioni

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Glieuropei, e quasi esclusivamente iPortoghesi, tentarono una prima colonizzazione della costa orientale dell'odierna Tanzania verso l'inizio delXVI secolo, venendo poi scacciati dagliArabi, dopo aver governato per alcuni anni e fondatocolonie sia sulle coste della Tanzania continentale, sia sull'arcipelago diZanzibar. L'interesse dell'Europa si riaccese solo verso ilXIX secolo. I buoni rapporti fra ilsultanato di Zanzibar e l'Europa consentirono a esploratori tedeschi, britannici e di altre potenze europee di dare vita a una serie di missioni esplorative nell'entroterra africano a partire dalla costa orientale. Nel1848 il tedescoJohannes Rebmann fu il primo europeo a vedere ilKilimangiaro; nove anni dopo,Richard Francis Burton eJohn Speke giunsero sulle sponde dellago Tanganica. Fu anche in questo periodo cheDavid Livingstone intraprese le sue celebri missioni alla ricerca delle sorgenti delNilo. Agli esploratori seguirono imissionari.

Africa Orientale Tedesca

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Lo stesso argomento in dettaglio:Africa Orientale Tedesca.

Verso la fine del XIX secolo le diverse potenze europee iniziarono a consolidare le proprie posizioni nell'area in otticacoloniale. Nel1884 il tedescoKarl Peters convinse diverse tribù della regione deiGrandi Laghi ad accettare l'autorità dellaGermania, e dopo laConferenza di Berlino del1885 l'odierna Tanzania continentale (insieme con gli attualiRuanda eBurundi) divenne formalmente l'Africa Orientale Tedesca. Nel1890 venne firmato iltrattato di Helgoland-Zanzibar, con il quale Zanzibar diventava protettorato britannico.

L'amministrazione tedesca portò un periodo di grande sviluppo, costruendo infrastrutture e introducendo nuovi tipi e nuove tecniche di coltivazione; allo stesso tempo, essa fu anche estremamente rigida nei confronti della popolazione locale, soffocando nel sangue diversi tentativi di rivolta fra la fine delXIX e l'inizio delXX secolo.

Alla fine dellaprima guerra mondiale, l'Africa Orientale Tedesca fu occupata dagli inglesi, dopo unlungo periodo di guerra e guerriglia.

Tanganica

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Al termine dellaprima guerra mondiale, laLega delle Nazioni assegnò al Regno Unito gran parte dell'ex Africa Orientale Tedesca con il nome diTanganica. Il mandato britannico fu trasformato in amministrazione fiduciaria nel1946. Dopo laseconda guerra mondiale, comunque, iniziò il processo che avrebbe portato all'indipendenza. Fra i principali attori di questo processo ci fu ilTanganyika African National Union (TANU), movimento politico fondato daJulius Nyerere.

Indipendenza e nascita della Tanzania

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Nel1961 il Tanganica ottenne l'indipendenza dal Regno Unito, sotto la guida del TANU di Nyerere. Il Tanganica divenne repubblica ed entrò nelCommonwealth nel1962. Nel1963 anche Zanzibar ottenne l'indipendenza, e l'anno successivo il TANU e l'Afro-Shirazi Party (ASP), il partito di governo di Zanzibar, decisero di unire i rispettivi paesi in una repubblica federale, dando vita all'odierna Repubblica Unita di Tanzania.

Ujamaa ed evoluzione politica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ujamaa.

Sotto l'amministrazione di Nyerere, la Tanzania assunse inizialmente un assetto politico ed economico basato su una forma disocialismo agricolo chiamatoujamaa. Lacostituzione della Tanzania venne modificata nel1965 per formalizzare la situazionede facto del paese, ovvero l'egemonia di un unico partito politico, ilChama Cha Mapinduzi (CCM) nato dalla fusione di TANU e ASP. Nel1979 la Tanzania fu coinvolta nellaguerra con l'Uganda diIdi Amin.All'inizio deglianni novanta, il presidenteAli Hassan Mwinyi, succeduto a Nyerere, intraprese una serie di profonde riforme del paese, abbandonando gradualmente l'impianto socialista dell'Ujamaa e introducendo il multipartitismo. Le successive consultazioni elettorali confermarono comunque il CCM stabilmente al governo del paese, pur con qualche contestazione; in particolare, nel2001 il risultato delle consultazioni politiche dell'anno precedente portò a un periodo di scontri fra la polizia e movimenti indipendentisti diZanzibar. Ben più problematiche le elezioni del2010.

Storia Recente (dal 2010)

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Negli anni successivi al 2010 la Tanzania ha attraversato una fase di trasformazione economica e politica. Durante la presidenza diJakaya Kikwete (2005-2015), il paese ha conosciuto una crescita costante, trainata dai settori minerario, agricolo e dei servizi, pur con persistenti disuguaglianze sociali e infrastrutture carenti.[9]

Nel2015 è stato eletto presidente John Pombe Magufuli, esponente delChama Cha Mapinduzi (CCM), che ha avviato una politica di forte centralizzazione del potere e una campagna anticorruzione, accompagnata da un aumento del controllo statale sui media e sull’opposizione politica. Il suo stile di governo, popolare ma autoritario, ha suscitato apprezzamenti per l’efficienza amministrativa ma anche critiche per la limitazione delle libertà civili.[10]

Dopo la morte improvvisa di Magufuli nel marzo 2021, la vicepresidente Samia Suluhu Hassan è divenuta la prima donna presidente del paese. La sua amministrazione ha intrapreso una linea più pragmatica e aperta nei rapporti internazionali, rilanciando il dialogo con gli investitori stranieri e con le istituzioni multilaterali. Sono stati avviati progetti per modernizzare le infrastrutture, espandere il settore energetico e promuovere il turismo, mentre sul piano politico sono emersi tentativi di maggiore tolleranza verso l’opposizione, pur in un contesto in cui il CCM continua a mantenere un ruolo dominante.[11]

Nel corso degli anni 2020 la Tanzania ha consolidato la propria posizione come una delle economie più dinamiche dell’Africa orientale, mantenendo una relativa stabilità interna e un ruolo attivo nella Comunità dell’Africa Orientale (EAC) e nell’Unione Africana (UA).

Geografia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Geografia della Tanzania.

Morfologia

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Mappa della Tanzania

Con947300 km²[12], la Tanzania è il 31º Paese più grande del mondo. È paragonabile per dimensioni allaNigeria e all'Egitto, oltre tre volte l'Italia. La Tanzania è prevalentemente montuosa nel nord-est, dove si trova ilKilimangiaro[13], la vetta più elevata dell'Africa e lePare Mountains. Nella stessa regione si trovano anche ilmonte Meru e una piccola parte dell'Ol Doinyo Orok, al confine con il Kenya. Nel nord e nell'ovest si estende la regione deiGrandi Laghi, tra cui illago Vittoria (il lago più grande dell'Africa) e illago Tanganica (lago più profondo dell'Africa, noto per le sue specie di pesci endemici). Un altro lago è ilNatron, caratterizzato dalle acque saline, e situato nella Rift Valley vicino al confine con ilKenya. La Tanzania centrale si conforma come un vasto altopiano, con pianure e aree seminative. La costa orientale che si affaccia sull'oceano Indiano è calda e umida. L'isola diZanzibar si trova di fronte alla costa orientale.

La Tanzania possiede molti grandi parchi naturali ecologicamente significativi[14], tra cui il famosoNgorongoro, ilParco nazionale del Serengeti[15] nel nord; laRiserva di caccia del Selous e ilParco nazionale di Mikumi, nel sud; ilParco nazionale di Gombe ad ovest, noto per gli studi della dottoressaJane Goodall sul comportamento degli scimpanzé.

Idrografia

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Il punto più rilevante dell'idrografia della Tanzania è illago Vittoria, sul confine tra Tanzania, Kenya e Uganda; è il lago più esteso dell'Africa e qui sono identificate le sorgenti del Nilo.A sud-ovest di questo, sul confine con laRepubblica Democratica del Congo, c'è illago Tanganica, considerato il secondo lago più vecchio al mondo (e il secondo per profondità) dopo illago Bajkal inSiberia.

Sul confine con lo Zambia si trovano leCascate Kalambo, zona di grande interesse archeologico poiché vi sono stati trovati i primi segni dell'uso del legno degli alberi da parte dell'uomo.

Clima

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La Tanzania ha unclima tropicale. Negli altopiani le temperature variano tra i10 °C e i20 °C rispettivamente durante le stagioni fredde e calde. La parte restante del paese presenta temperature che raramente scendono sotto i20 °C. Il periodo più caldo va da novembre a febbraio (25-31 °C), mentre il periodo più freddo si verifica tra maggio e agosto (15-20 °C). Il clima è fresco nelle regioni di alta montagna.

La Tanzania può essere divisa in due regioni in base alle precipitazioni. La prima, che caratterizza il sud, il sud-ovest, e la parte centro-occidentale del paese, vede la stagione delle piogge nel periodo dicembre-aprile. La seconda, che si trova nel nord e sulla costa settentrionale, prevede due stagioni delle piogge, rispettivamente ottobre-dicembre (definite le piccole piogge oVuli) e marzo-maggio (definite le lunghe piogge oMasika).

Popolazione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Gola di Olduvai.

Demografia

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Nel2012 la popolazione stimata era di 44 928 923 abitanti[16], con un tasso di crescita annuo intorno al 2%. La distribuzione della popolazione è molto eterogenea, con densità variabili da una persona per chilometro quadrato nelle regioni aride, a 51 per chilometro quadrato sugli altopiani umidi, fino ai 134 per chilometro quadrato dell'isola diZanzibar[17]. Quasi l'80% della popolazione è rurale.Dar es Salaam è la più grande città ed è la capitale commerciale;Dodoma, che si trova nel centro della Tanzania è sede del Parlamento e (almeno ufficialmente) la capitale amministrativa.

Come gran parte dei Paesi africani, la Tanzania è afflitta dall'epidemia dell'AIDS. I dati ufficiali indicano il 7% della popolazione adulta, con una forte penetrazione nella classe d'età tra i 20 e i 34 anni.

La Tanzania è nota anche per l'alta incidenza di condizioni genetiche ereditarie come l'albinismo.Secondo le ultime stime, questa anomalia genetica colpisce un tanzaniano su 1 400[senza fonte]; ciò è attribuito dagli esperti alla grande diffusione di matrimoni tra consanguinei che avvengono soprattutto nelle zone rurali più remote del paese. Oltre a evidenti problemi di salute, l'albinismo costituisce anche un grave problema sociale: credenze popolari, diffuse in molte parti dell'Africa subsahariana, attribuiscono alle parti del corpo degli albini poteri taumaturgici e gli "stregoni" locali se ne servono per preparare pozioni poi rinvendute a caro prezzo.

Religioni

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Lo stesso argomento in dettaglio:Religioni in Tanzania e Chiesa cattolica in Tanzania.

A livello religioso, secondo i datiCIA[18], i cristiani (cattolici e protestanti quasi in pari numero) costituiscono il 35% della popolazione, seguiti dai musulmani (35%) e dai seguaci delle religioni tradizionali (ridotti al 30%). A Zanzibar prevalgono invece nettamente i musulmani (99%), seguiti dai cristiani (1%). Tuttavia un recente studio dello statunitense United States Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor Affairs per il 2009 suggerisce che ormai il 62% della popolazione sia cristiana, con un 35% di musulmani e 3% di altre religioni[19].

Lingue

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La lingua ufficiale nazionale è loswahili (della sottofamiglia dellelingue bantu), mentre come seconda lingua si usa l'inglese.

Etnie

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La popolazione è costituita da più di 120 differenti etnie. Il gruppo più numeroso è quello deiSukuma, che da soli contano per circa il 16% della popolazione del paese. SeguonoGogo (4,2%),Haya (3,8%),Ha (3,2%),Makonde (3%),Nyamwezi (2,9%),Nyakyusa (2,4%),Hehe (2,3%),Luguru (2,1%),Zaramo (2%),Bena (2%),Shambaa (2%),Chaga (2%).[20] La maggior parte delle etnie appartiene al raggruppamento deipopoli bantu (almeno dal punto di vista linguistico). Fra le etnienilotiche si trovano imasai e iluo; entrambi i gruppi sono presenti numerosi nel confinanteKenya. Gruppi che parlanolingue cuscitiche risiedono specialmente nellaRegione del Manyara. Due piccole tribù aborigene appartengono alla famigliakhoisan.

La popolazione comprende anche arabi, indiani, pakistani, e piccole comunità europee e cinesi. Nel 1994, la comunità asiatica ammontava a 50 000 abitanti nella Tanzania continentale e a 4 000 a Zanzibar, ma poi è molto cresciuta. Si stimano circa 70 000 arabi e 10 000 cittadini europei residenti in Tanzania[21].

La maggior parte della popolazione dell'isola diZanzibar è originaria della terraferma tranne un gruppo, glishirazi, le cui origini sono state fatte risalire ai primi colonipersiani dell'isola. Ma quasi tutti hanno una forte percentuale di sangue arabo.

Salute

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In Tanzania, iltasso di mortalità nei primi 5 anni di vita nel2006 era di 118 ogni 1 000. Lasperanza di vita alla nascita nel 2006 era di 50 anni[22]. Negli adulti tra i 15 e i 60 anni il tasso di mortalità nel 2006 era di 518 su 1 000 maschi e 493 su 1 000 femmine[22].

La causa principale di morte nei bambini che sopravvivono al periodo neonatale è lamalaria[23], per gli adulti è l'AIDS[23].Altre cause di morte nei bambini sono lapolmonite e ladiarrea.[senza fonte]

Dati del 2006 mostrano che solo il 55% della popolazione aveva accesso a fonti di acqua potabile e il 33% aveva accesso a servizi igienici adeguati[22].

Ordinamento dello Stato

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Suddivisione amministrativa

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Lo stesso argomento in dettaglio:Regioni della Tanzania e Distretti della Tanzania.
Regioni della Tanzania

La Tanzania è amministrativamente suddivisa in 30[24] regioni, chiamatemikoa che a loro volta sono suddivise in circa 130 distretti (wilaya).

Città principali

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Dar es Salaam (4 364 541 abitanti in tutta la zona metropolitana[25]) è situata sulla costa dell'oceano Indiano di fronte all'isola di Zanzibar. È capoluogo della piccola regione omonima.

Dar es Salaam è il principale porto della nazione e un importante nodo ferroviario (linea per i laghiTanganica eVittoria, e linea perLusaka, capitale delloZambia). Collegata da unoleodotto aNdola (Zambia), è servita dall'Aeroporto Internazionale Julius Nyerere ed è anche il maggior centro industriale del paese (complessi alimentari, del tabacco, tessili, cementieri, farmaceutici e chimici).

La città fu fondata nel 1862 dalsultano di Zanzibar, che le diede il nome attuale (che significa "porto della pace"). Nel 1896 sostituìBagamoyo come capitale dell'Africa Orientale Tedesca, passando poi nel 1916 sotto l'amministrazione britannica. È stata capitale della Tanzania fino al1973, quando le funzioni politiche e amministrative vennero trasferite (ufficialmente) aDodoma.

Zanzibar (223 033 abitanti[26]), capoluogo dell'omonima unità federata, si trova sull'isola di Unguja (spesso indicata come "isola di Zanzibar") ed è un importante mercato dell'avorio e maggior polo commerciale e scalo marittimo dell'isola. Nell'antichità fu un fiorente centro del commercio degli schiavi.

Arusha (416 442 abitanti[27]) è il capoluogo della regione omonima e si trova a1450 m s.l.m., ai piedi delmonte Meru (4556 m). La sua posizione le permette di godere di un clima temperato tutto l'anno nonostante la vicinanza all'equatore. Inoltre la prossimità con l'Aeroporto Internazionale del Kilimangiaro l'ha resa il punto di partenza per isafari organizzati nel nord del Paese. La città nacque come forte di guarnigione durante la colonizzazione tedesca e fu sede della Comunità dell'Africa Orientale dal 1967 al 1977 e di nuovo dopo la sua ricostituzione. Ha poi ospitato ilTribunale penale internazionale per il Ruanda.

Politica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Politica della Tanzania.

Dal 1977 il Paese fu retto dalpartito unicoChama Cha Mapinduzi (CCM, Partito della Rivoluzione), guidato dal "padre della patria"Julius Nyerere. Il movimento era di ispirazione socialista e nacque dalla fusione dei fronti di liberazione nazionali delTanganica e diZanzibar. Julius Nyerere lasciò liberamente il potere nel 1985.

Nell'ottobre del 1995 terminò il regime di partito unico con le prime elezioni multi-partitiche. Il CCM vinse le elezioni e il 23 novembre 1995 si insediòBenjamin Mkapa alla carica di presidente della Repubblica (che è anche capo del Governo); il presidente venne riconfermato nel 2000.

L'opposizione non seppe proporsi come alternativa alleelezioni del 1995,del 2000 edel 2005. Così il 20 dicembre 2005 divenne presidente della repubblicaJakaya Mrisho Kikwete che nominò primo ministroEdward Ngoyayi Lowassa, poi dimessosi in seguito a scandali. Dopo le elezioni del 2010, molto combattute, il CCM detenne la maggioranza dei seggi in parlamento.Anche l'attuale presidente,Samia Suluhu, entrata in carica il 19 marzo 2021, e l'attuale primo ministroKassim Majaliwa, in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCM.

Nel 2018 il presidente John Magufuli appoggiò il giovane governatore Paul Makonda nella caccia agli omosessuali che vivono in Tanzania chiedendo aiuto anche alla popolazione per scovarli. Sostenevano che è preferibile far arrabbiare i paesi occidentali che "il Dio dei cristiani e dei musulmani".[senza fonte]

LaCostituzione della Tanzania (in lingua swahili: Katiba ya Tanzania) venne approvata nel marzo del 1977.

Istruzione

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Università

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L'Università di Dar es Salaam è stata istituita nel 1961 come College dell'Università di Londra[28].

Economia

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Il reddito annuo pro capite nel 2012 è di circa629 $ (nominali)[3]. Il 60% della popolazione è privo dell'elettricità e il 40% dell'acqua potabile. Negli ultimi anni si è tuttavia registrata una crescita contenuta, ma costante, permessa dalla stabilità politica.

L'economia dipende in gran parte dall'agricoltura, che costituisce circa il 60% delPIL e l'85% delle esportazioni, e impiega l'80% dellaforza lavoro. Le condizioni geografiche e climatiche limitano la coltivazione al 5% del territorio. L'industria pesa circa il 10% delPIL ed è prevalentemente limitata alla trasformazione dei prodotti agricoli. LaBanca Mondiale, ilFondo Monetario Internazionale e bilateral donors hanno fornito fondi per risollevare la deteriorata infrastruttura economica della Tanzania. Le grandirisorse naturali come giacimenti d'oro e i parchi nazionali non sono sfruttate appieno e generano poco reddito. La crescita degli anni 1991-99 ha generato un aumento della produzione industriale e un sostanziale incremento dell'output di minerali trainato da oro e cobalto. Recenti riforme del sistema bancario hanno favorito la crescita degli investimenti.

Il bilancio dello Stato è gravato da un onerosissimo debito pubblico, che limita la possibilità di attuare riforme strutturali.

Un settore molto sviluppato è quello delturismo.

Ambiente

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Parchi nazionali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Aree naturali protette in Tanzania.

Circa il 32% del territorio della Tanzania (pari a303316 km²) è consideratoarea naturale protetta[29]. La Tanzania ha sedici parchi nazionali e numerose altre riserve naturali. Fra le riserve naturali più celebri della Tanzania si contano ilSerengeti National Park, lariserva naturale di Ngorongoro, ilTarangire National Park, ilLake Manyara National Park, laRiserva di caccia del Selous, ilKilimanjaro National Park ilRuaha National Park e ilMikumi National Park. Nella parte ovest della Tanzania si trova ilParco nazionale del Gombe Stream, fondato nel 1960 daJane Goodall per la salvaguardia e lo studio degli scimpanzé.

La Tanzania ha un'elevatabiodiversità e contiene una grande varietà dihabitat. Nella pianura del Serengeti, lo gnu barba bianca (Connochaetes taurinus mearnsi) e altri bovini partecipano a una migrazione annuale su larga scala. La Tanzania ospita anche circa 130 specie di anfibi e oltre 275 specie di rettili[senza fonte], molte delle quali strettamente endemiche. La Tanzania ha messo a punto un piano d'azione sulla biodiversità per garantire la conservazione delle specie[senza fonte].

Cultura

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cultura swahili.

Letteratura

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Lo stesso argomento in dettaglio:Letteratura swahili.

Tra i maggiori esponenti della produzione letteraria in Tanzania, vissuto tra il XX e il XXI secolo, possiamo ricordareEuphrase Kezilahabi eAbdulrazak Gurnah,Premio Nobel per la letteratura, nel 2021, e autore di noti romanzi comeIl disertore (2005).

Musica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Musica della Tanzania.

Come gran parte dei paesi africani, la Tanzania è caratterizzata da un vasto patrimonio di musica tradizionale, legata soprattutto alla danza e alla ritualità, e diversificata secondo le diverse etnie presenti sul territorio. La musica tradizionale tanzaniana sopravvive soprattutto nelle piccole comunità rurali, ma in tempi recenti, sull'onda del movimento dellaworld music, è stata portata all'attenzione del pubblico internazionale da artisti comeHukwe Zawose.

Le popolazioni della costa, dicultura swahili, hanno una tradizione musicale propria, di influenzaaraba eindiana, la cui espressione principale è iltaarab, un tempo musica di corte deisultanati omaniti, e oggi entrata nella tradizione popolare e suonata, per esempio, in particolari occasioni sociali come imatrimoni. Nonostante la sua chiara ascendenza araba, il taarab è cantato principalmente in swahili, e artistitaarab particolarmente popolari, comeSiti binti Saad eBi Kidude, hanno avuto un ruolo importante nella diffusione dello swahili nell'entroterra della Tanzania e inAfrica orientale in genere.

Altro genere musicale tipico della Tanzania moderna è ilmuziki wa dansi, una rielaborazione (ancora con testi in swahili) dellarumba africana (soukous), un genere musicale nato nelloZaire all'inizio delXX secolo ed estremamente influente in tutta l'Africa centrale e orientale.

Le correnti più recenti riflettono invece l'influsso della musica occidentale, e in particolareafroamericana; in particolare, sono estremamente popolari in Tanzania musicistihip hop comeJuma Nature eX Plastaz. L'hip hop della Tanzania continentale, che ha la sua capitale a Dar es Salaam, viene chiamatobongo flava; quello di Zanzibar,zenji flava.

Arti figurative

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Una donna zanzibari vestita con ilkanga
Statuette in legno makonde

Come in tutta l'Africa subsahariana, in Tanzania le arti figurative sono tradizionalmente legate alla decorazione artistica di oggetti di uso concreto, sia esso pratico (per esempio oggetti di arredamento e indumenti) o rituale (per esempiomaschere). Anche rispetto alle arti figurative esiste una netta distinzione fra la cultura swahili, che anche in questo ambito attinge alla tradizione araba e mediorientale, e quella dell'entroterra, più vicina alle cultura bantu del resto dell'Africa sudorientale. Nell'arte swahili, influenzata dall'Islam, predominano temi geometrici astratti e l'uso di iscrizioni (originariamente inarabo, oggi più comunemente inswahili o in inglese) come motivi decorativi. Questa tendenza si riflette anche nei capi di vestiario tradizionali swahili,kitenge ekanga, simili aisarong indiani e decorati tipicamente con arabeschi e proverbi o motti religiosi, politici o morali. Di tradizione invece strettamente bantu è la produzione di oggettistica in legno intagliato dell'etniamakonde, fra le più raffinate dell'Africa subsahariana.

La più nota forma d'arte figurativa della Tanzania moderno è probabilmente lo stile pittoricoTinga-tinga, uno stile pittoriconaïf nato come "arte turistica" ma in seguito divenuto vera e propria scuola d'arte e differenziatosi su due livelli: uno relativamente basso, orientata al mercato turistico, e uno più raffinato che trova posto nelle gallerie d'arte non solo tanzaniane o africane.

Patrimoni dell'umanità

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Lo stesso argomento in dettaglio:Patrimoni dell'umanità della Tanzania.

La Tanzania dispone di alcuni siti iscritti nellaLista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Sport

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Filbert Bayi (nei 3000 metri siepi) (prima medaglia olimpica per la Tanzania) eSuleiman Nyambui (nei 5000 metri), sono stati gli unici atleti ad aver vinto medaglie (argento), per laTanzania ai Giochi olimpici, entrambi aMosca 1980. Da ricordare, inoltre, il maratonetaFabiano Joseph, campione mondiale di mezza maratona, ad Edmonton in Canada, nel 2005.

Ilcalcio è ampiamente lo sport più popolare e giocato del paese. Lanazionale di calcio della Tanzania ha come attuale capocannoniere con 25 reti aMrisho Ngasa. Lapallacanestro è giocata soprattutto nell'esercito e nelle scuole. Il primo tanzaniano ad aver giocato nell'NBA è statoHasheem Thabeet per iMemphis Grizzlies; attualmente gioca aTaiwan neiTainan TSG GhostHawks.

Ilcricket è uno sport in rapida crescita soprattutto dopo aver ospitato la ICC Cricket League division 4 nel2008.

Gastronomia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cucina tanzaniana e Cucina zanzibari.

Un altro aspetto caratteristico riguarda la gastronomia. Un piatto tipico è rappresentato dalkachumbari.

Tradizioni

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Una delle tradizioni della Tanzania è una danza collettiva del26 aprile, in memoria dell'unione traTanganica eZanzibar.

Ricorrenze nazionali

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DataNomeSignificato
26 aprileUnion DayUnione delTanganica aZanzibar: formazione della Tanzania unita, nel 1964
9 dicembreIndependence DayGiorno dell'indipendenza del Tanganica, dal Regno Unito, nel 1961

Note

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  1. ^(AR, EN, ES, FR, RU, ZH)Member States of the United Nations, susito web,ONU.URL consultato il 14 settembre 2010. – Vedi nota relativa alla nazione, dove si specifica cheTanganica era Stato membro dal 14 dicembre 1961 eZanzibar dal 16 dicembre 1963, e si indica la prima data per la Tanzania, sorta dall'unificazione dei due Stati il 26 aprile 1964 – La pagina fa riferimento ad una fonte datata 3 luglio 2006.
  2. ^worldometers.info,https://www.worldometers.info/world-population/tanzania-population/ Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  3. ^abDati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013, suimf.org.
  4. ^Tasso di fertilità nel 2018, sudata.worldbank.org.URL consultato il 12 febbraio 2013.
  5. ^Bruno Miglioriniet al.,Scheda sul lemma "Tanzania", inDizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010,ISBN 978-88-397-1478-7.
  6. ^Tanzania History, subritannica.com.URL consultato il 13 luglio 2019.
  7. ^Paul Lovejoy,Transformations of Slavery: A History of Slavery in Africa, Cambridge University Press, 2012
  8. ^Notala durissima rivolta, durata un quindicennio, degli schiavi neri africani, chiamatiZanj, nellemarciteirachene nelIX secolo, che tenne sotto scacco il Califfato abbaside.
  9. ^Tanzania Overview, suworldbank.org.
  10. ^Tanzania's president warns newspapers over dissent, sureuters.com.
  11. ^Tanzania president lifts six-year ban on political rallies, sureuters.com.
  12. ^CIA - The World Factbook -- Rank Order - Area, sucia.gov.URL consultato il 23 ottobre 2010(archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).
  13. ^Tanzania Tourist Board, sutanzaniatouristboard.com.URL consultato il 23 ottobre 2010(archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2010).
  14. ^(EN)Il sito ufficiale del Tanzania National Parks, sutanzaniaparks.com, www.tanzaniaparks.com(archiviato dall'url originale il 10 agosto 2006).
  15. ^(EN)Parco nazionale del Serengeti - Sito Ufficiale, suserengeti.org, www.serengeti.org.
  16. ^Census General Report (ZIP), sunbs.go.tz.URL consultato il 4 novembre 2014.
  17. ^Tanzania (12/07), sustate.gov.URL consultato il 25 aprile 2010.
  18. ^CIA - The World Factbook, sucia.gov.URL consultato il 19 dicembre 2010(archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
  19. ^(EN)U.S. Department of State,International Religious Freedom Report 2009: Tanzania, suStati Uniti d'America Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor Affairs, 26 ottobre 2009.URL consultato il 5 ottobre 2010.This article incorporates text from this source, which is in thepublic domain.
  20. ^Country: Tanzania, sujoshuaproject.net.URL consultato il 2 febbraio 2025.
  21. ^"Tanzania (08/09)". US Department of State.
  22. ^abc. Organizzazione Mondiale della Sanità,http://www.who.int/whosis/en/, 3 giugno 2009
  23. ^abMortality Country Fact Sheet - United Republic of Tanzania (PDF), suwho.int.URL consultato il 25 aprile 2010(archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2010).
  24. ^(EN)Tanzania National Bureau of Statistics - Tanzania in Figures 2015 (PDF), sunbs.go.tz.URL consultato il 9 marzo 2016.
  25. ^(EN)2012 population and housing census (PDF), sunbs.go.tz, National Bureau of Statistics, p. 74.URL consultato il 17 ottobre 2014.
  26. ^(EN)2012 population and housing census (PDF), sunbs.go.tz, National Bureau of Statistics, p. 236.URL consultato il 17 ottobre 2014.
  27. ^(EN)2012 population and housing census (PDF), sunbs.go.tz, National Bureau of Statistics, p. 29.URL consultato il 17 ottobre 2014.
  28. ^it.uni24k.com,https://it.uni24k.com/u/14718/ Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  29. ^(EN)Tanzania National Park, suWorld Database on Protected Areas.URL consultato il 9 dicembre 2015.

Voci correlate

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