L'orchestra di Duke Ellington alla Hurricane Ballroom di New York, 1943Benny Goodman nel filmStage Door Canteen, 1943Count Basie nel filmStage Door Canteen
Alla fine deglianni venti, in pienacrisi economica ed in pienoproibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: le orchestrineNew Orleans eDixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali diKansas City eNew York (Cotton Club in testa) decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne quindi il regno diCount Basie ed il Cotton Club di NY quello diDuke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al1940.
Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza delblues mentre quello di New York, grazie a "Duke" Ellington, per alcuni versi era simile persino allamusica sinfonica.A differenza dei generi precedenti, nello swing si assiste ad una maggiore importanza della sezione ritmica, generalmente composta dachitarra,pianoforte,contrabbasso ebatteria, la quale ha il compito di creare una base per leimprovvisazioni dei solisti; si sviluppano inoltre lebig band, costituite anche da 20-25 elementi e, soprattutto, le improvvisazioni si affrancano completamente dalla semplice variazione sul tema divenendo a loro volta temi nel tema.
A lato dellebig band che hanno caratterizzato l'era dello swing, questo genere veniva eseguito anche da formazioni di pochi elementi: tre, quattro o cinque strumenti. È da queste che, successivamente, nascerà il genere poi chiamatoMainstream.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si abbandona ilbanjo in favore dellachitarra e assumono sempre maggior importanza isassofoni a scapito delclarinetto. Anche il violino, per merito soprattutto diStéphane Grappelli eJoe Venuti, ha avuto un ruolo di rilievo fra gli strumenti protagonisti del genere.
Dopo i primi successineri, lo swing divenne fonte di guadagno per i musicisti bianchi i quali riuscirono a farlo divenire genere di successo radiofonico e a portare iljazz adHollywood.
Il declino della cosiddetta "era dellebig band" ebbe molti motivi, ma il principale fu la chiusura (durante la guerra) delle immense sale da ballo che costituivano i gestori più affidabili per le orchestre e anche gli unici locali che potevano permettersi di pagare alcune decine di musicisti ogni sera. Dopo la guerra molte sale non riaprirono, e quelle che lo fecero si dedicarono ad altri tipi dimusica da ballo: stava per cominciare l'era delrock. Il locale di elezione per la musica jazz divenne allora il club di ridotte dimensioni, per il quale la formazione tipo era il piccolocombo, dal trio al sestetto.
L'iniziatore dello swing italiano, nato su emulazione del filone statunitense, è da attribuire adAlberto Rabagliati ed alTrio Lescano delle sorelle Lescano; seguirono i pionieriNatalino Otto,Ernesto Bonino, i direttori d'orchestra dellaEIAR ("ritmi moderni" dellaRAI): Pippo Barzizza,Cinico Angelini,Tito Petralia,Enzo Ceragioli,Gorni Kramer, Giorgio Ferrari, i celebriPiero Piccioni eNunzio Rotondo, famosi per l'innovativo programma radiofonicoeclipse.In seguito ancheFred Buscaglione si ispirò allo swing statunitense per le sue innovative canzoni. Un cultore dello swing fu ancheLelio Luttazzi che propose più volte questo genere musicale, durante gli spettacoli RAI da lui presentati. Durante la fine degli anni cinquanta ed inizio degli anni sessanta, cantanti, tra cuiEmilio Pericoli,Nicola Arigliano,Johnny Dorelli,Fred Bongusto eBruno Martino, cantarono numerosi brani swing, ispirandosi al modello statunitense delcrooner. In tempi più recenti, famoso e stimato swingman italiano fuSergio Caputo, che soprattutto con i suoi primi album fece apprezzare questo genere alle nuove generazioni. Negli anni 2010, nel tentativo di riportare alla luce questo genere, lacantautriceSimona Molinari si è concentrata su di esso fino a proporlo, con una serie di lavori discografici, nella variante dell'electro swing.[4]