L'eSwatini[ɛswáˈtʼiːni], ufficialmenteRegno di eSwatini[6] (noto fino al 2018 comeSwaziland o anche con il nomeNgwane, adottato alla proclamazione dell'indipendenza, meno usato[7]), è uno Stato indipendente dell'Africa meridionale.
La popolazione dello Stato è composta principalmente dall'etniaSwazi, e la lingua maggiormente utilizzata è loswati (chiamatosiSwati dai nativi). Gli Swazi stabilirono il loro regno nella seconda metà del diciottesimo secolo sotto il comando diNgwane III.[8]
Il nome significa "terra degli Swazi", dal nome della principaleetnia del paese, gliswazi; stesso significato aveva il nome precedente Swaziland, coniato dall'inglese.[9]
In eSwatini sono stati rinvenuti resti umani e manufatti risalenti a oltre 100 000 anni fa. Le prime popolazioni dell'area, come nel resto dell'Africa del Sud, furonoboscimani eottentotti.
Apparsi probabilmente già prima dell'anno 1000, iBantu provenienti dall'Africa centrale incominciarono nei secoli successivi una lenta ma continua migrazione verso est e verso sud, giungendo anche nell'eSwatini, da cui nelXVII secolo cacciarono definitivamente i boscimani. I primi gruppi bantu a colonizzare l'area furononguni esotho. Gli odierni swazi discendono dal gruppo nguni, da cui si diversificarono a partire dalXVIII secolo, con la fondazione del primo regno swazi da parte di reNgwane III. In questo periodo incominciò ad affermarsi ilclan Dlamini, tuttora molto influente.
Il reSobhuza I, succeduto a Ngwane III, dovette fronteggiare l'espansionismozulu. Il conflitto si concluse con un netto ridimensionamento del regno swazi, limitato alla valle dell'Ezulwini. L'alleanza stretta traboeri ezulu fece sì che gli swazi si alleassero con ibritannici. Dopo ulteriori rovinosi scontri con boeri e zulu, nel 1877 il clan Dlamini assunse il potere invocando la protezione del Regno Unito, che nel 1881 proclamò ufficialmente ilprotettorato.
Il protettorato britannico e la prima fase del regno di Sobhuza II
Protetti dai britannici, gli swazi poterono consolidare il loro regno nei confini attuali. Alla fine delXIX secolo reMbadzeni promosse una politica di riavvicinamento ai boeri, e nel 1894 firmò un patto con la repubblica boera delTransvaal. Nonostante questo ravvicinamento, allo scoppio delleguerre anglo-boere lo Swaziland si schierò nettamente con i britannici, godendo anche dei frutti della vittoria inglese.
Nel 1921, il nuovo reSobhuza II (1899-1982), inaugurò una fase di investimenti economici, aprendo in maniera netta il paese agli investimenti stranieri (soprattutto inglesi esudafricani). Sobhuza promosse inoltre lo sviluppo agricolo, sulla base di vere e proprieeconomie di scala, incentivando la grande proprietà terriera.
Nel 1968 Sobhuza II dichiarò l'indipendenza dal Regno Unito nell'ambito delCommonwealth e modificò la costituzione, introducendo lamonarchia costituzionale. A questo mutamento politico si oppose un forte partito assolutista, e la conseguente tensione politica portò a gravi scontri nel paese. Dopo cinque anni di crisi, nel 1973 Sobhuza II decise di sciogliere ilparlamento e ipartiti politici. Nel giro di cinque anni, la successiva "dittatura reale" riuscì a disarmare le fazioni e pacificare il regno.
Nel 1978, risolta la crisi, Sobhuza II tornò a elaborare una nuova costituzione, che conferiva al parlamento ilpotere amministrativo ma non quellolegislativo.
Nell'ultima fase del suo regno Sobhuza II definì anche la politica estera dello Swaziland come fortemente filosudafricana, stringendo un'alleanza economica e militare conPretoria e segnalandosi anche per la persecuzione di fuoriusciti dell'African National Congress nel suo territorio.
Sobhuza II morì nel 1982. In base alle norme dinastiche vigenti nel paese, la sua morte diede inizio a un periodo direggenza nell'attesa che ilLiqoqo (il "Consiglio della Corona") designasse il successore. La reggenza venne inizialmente affidata alla reginaDzeliwe ("La Grande Elefantessa"), e dal 1983 alla reginaNtfombi. Nel frattempo, le elezioni del 1983 premiarono gli assolutisti delTibiyo.
Nel 1986 venne incoronato il nuovo re, il diciottenne Makhosetive, che assunse il nome diMswati III. Questi incominciò il proprio regno con l'avvicinamento al clan Dlamini, formalizzato dall'incarico diprimo ministro aSotja Dlamini, sostituito nel 1989 daObert Dlamini.
Con la caduta dell'apartheid in Sudafrica nel 1991, lo Swaziland modificò la propria posizione in politica estera, prendendo le distanze dal nuovo Sudafrica. Fra le conseguenze di questa nuova situazione vi fu la rivendicazione da parte di Mswati III di alcuni territori limitrofi allo Swaziland e appartenenti al Sudafrica (2000).
Nel 2001, in parte con motivazioni legate alla lotta all'AIDS, Mswati III ha introdotto lalegge della castità, che impone lacastità femminile fino al compimento del ventiquattresimo anno di età. Sono anche state concesse deroghe per alcune giovani spose.
Nel 2006 il re ha promulgato una nuova costituzione che introduce lamonarchia assoluta. Il parlamento ha ora solo poteri consultivi. I partiti politici sono sciolti: la costituzione ammette solo l'associazionismo apartitico.
Nel 2018, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, il re ha cambiato il nome del paese daSwaziland aeSwatini.[10]
L'eSwatini è un piccolo Stato (17363 km²) dell'Africa australeprivo di sbocchi al mare. Il suo territorio ha forma quasi circolare e confina in gran parte con il Sudafrica (340 km), salvo un tratto di105 km a est con il Mozambico.
Il paese si distende su un altopiano che digrada leggermente da ovest verso est, salvo risalire leggermente presso il confine con il Mozambico. Il territorio si suddivide in tre aree geografiche ben distinte, chiamate localmenteVeld (inafrikaans "campi").
Esse sono:
Alto Veld, a ponente, zona montuosa con vette che salgono fino a1860 m (Monte Emlemle). Esso è attraversato da profonde valli ricoperte da foreste. In quest'area si trovano le capitali (Mbabane eLobamba) e la valle diEzulwini;
Medio Veld, al centro del regno, area collinare (700 m circa) con praterie ubertose.Manzini ne è il centro più importante;
Basso Veld, a est, zona piana costituita da savane e piantagioni che, presso il confine con il Mozambico, si eleva in dolci colline.
I fiumi dell'eSwatini provengono tutti dalTransvaal e attraversano il paese da ovest verso est per gettarsi poi nell'oceano Indiano. I fiumi principali sono il Komati, lo Mbuluzi (Umbuluzi), lo Nggwavuma (Ingwavama) e lo Mkondo-Usutu.
Il clima è temperato caldo, con un'umidità e una piovosità che diminuiscono radicalmente spostandosi dall'Alto al Basso Veld. La media annuale delle precipitazioni ammonta infatti a ovest a quasi2000mm e a est a500 mm. Le temperature si mantengono piuttosto stabili senza raggiungere usualmente valori estremi. Durante la stagione calda, la temperatura media è di23 °C (febbraio) mentre durante i mesi più freddi, può scendere sino a12 °C (luglio).
Andamento della popolazione dell'Eswatini dal 1950 al 2021.
La popolazione totale è stata stimata in 1 130 000 abitanti nel 2006, per una densità di 65 abitanti per chilometro quadrato. Il vero flagello del paese è l'AIDS: l'eSwatini è il paese più colpito del mondo, con una percentuale di sieropositivi sulla popolazione adulta superiore al 40%. Ciò ha causato un'aspettativa di vita estremamente bassa, di 31 anni per gli uomini e 32 per le donne.[11] Lamortalità infantile supera l'88 per mille. L'analfabetismo nel 2005 era al 20,8%, mentre due anni prima si attestava al 23,3%, segnando quindi un miglioramento.
Gliswazi, una popolazione del gruppobantu, costituiscono circa l'84% della popolazione. A questi si aggiungono altri gruppi bantu (soprattuttozulu esotho), che complessivamente rappresentano circa il 12%. Il resto è da suddividersi tra bianchi di origineanglosassone,boeri,indiani,meticci (incroci tra bianchi e asiatici) emulatti (incroci tra bianchi e bantu).
Le diverse etnie dell'eSwatini sono da sempre ben integrate tra loro, come dimostrano le feste per ilgenetliaco del re (19 aprile), durante le quali anche i non swazi, bianchi compresi, si uniscono alle danze tradizionali.
In base alla nuovaCostituzione del 2005 l'eSwatini è una monarchia assoluta. Ilre esercita i supremi poteri con l'ausilio delConsiglio supremo dello Stato e della Corona (Liqoqo), di nomina regia, composto dalprimo ministro e da un numero variabile di ministri. IlParlamento ha funzione consultiva ed è bicamerale, composto da:Camera dell'assemblea, di 65 membri, tra cui 10 di nomina regia e 55 eletti sulla base di candidature individuali (non sono riconosciuti partiti politici);Senato, di 30 membri tra cui 20 di nomina regia e 10 cooptati dalla Camera dell'assemblea. Un'Assemblea generale tribale (Libanda) viene inoltre convocata annualmente dal re per ascoltare le esigenze e le richieste dei vari clan.
L'attuale politica interna delre Mswati III si fonda sul radicamento dei princìpi tradizionali etnici e dell'assolutismo monarchico. Da segnalare la lotta all'AIDS, vero flagello di questo Stato.
In politica estera l'eSwatini si è recentemente allontanato dalla tradizionale alleanza con il Sudafrica a favore di maggiori legami da un lato con ilRegno Unito, dall'altro con ilMozambico.
Il PIL complessivo, a parità di potere d'acquisto, è ammontato nel 2012 a 6 174 milioni didollari, 157º posto nel mondo, pari a 5 719 dollari pro capite. L'eSwatini ha dunque unreddito pro capite superiore alla media africana, e un'economia abbastanza diversificata. L'agricoltura può disporre dell'11% delterritorio nazionale ed è favorita da unsuolo fertile; il settore primario occupa il 40% della popolazione attiva e contribuisce per il 12% alla formazione del PIL nazionale, una parte non alta se si considera il numero di addetti. Buona parte delle terre sono organizzate infatti secondo i costumi tribali e sono scarsamente produttive: esse vengono messe in comune e la suddivisione del loro frutto spetta ai capitribù. Diverso il discorso delle grandi proprietà terriere, costituite sovente da piantagioni monocolturali di canna da zucchero o mais: esse sono gestite con metodi molto avanzati e professionali. L'estrazione mineraria (ad esempio laminiera di Ngwenya) occupa da tempo un ruolo rilevante nell'apparato economico degliswazi, ma oggi risulta meno importante di un tempo. Esauritesi le miniere diferro, si estraggono principalmenteamianto, diamanti ecarbone. Altra importante forma di reddito è offerta dalturismo, alimentato quasi solo da turisti sudafricani; e proprio il Sudafrica è il maggiorpartner commerciale, con l'88% delle importazioni e il 52% delle esportazioni. Pochi i rapporti economici con altri Stati, salvo delle piccole importazioni dalGiappone, l'1,7% di quelle totali, e delle consistenti esportazioni, quasi il 20%, verso l’Europa, in particolare ilRegno Unito. Questo quadro delinea unabilancia commerciale in passivo, al contrario di quella dei pagamenti, in attivo.
L'eSwatini possiede numerosi parchi e riserve naturali. In questo paese è forte il principio di compartecipazione tra pubblico e privato nella gestione dei beni floro-faunistici.
Un primo tipo di parco naturale è costituito dalla riserva statale che ha al suo interno una o più proprietà private di dimensioni variabili (possono anche coincidere con l'intero parco), che si occupano di gestire direttamente il patrimonio naturalistico e il turismo relativo, sulla base però delle direttive dello Stato, che mantiene sulla riserva pieno potere decisionale. La proprietà terriera si fa carico delle spese di controllo e gestione degli animali, del mantenimento in buone condizioni di strade e piste, dell'accoglienza dei turisti. In cambio, essa riceve i proventi del turismo e le sovvenzioni statali. Tra i parchi più interessanti di questa tipologia si hanno loHlane Game Reserve, ove si può osservare il raro rinoceronte bianco, ilMalolotja Nature Reserve Mkhaya e loMlawula Nature Reserve, ove si trovano vari serpenti particolari, come ilmamba nero o ilcobra sputante, oltre a 350 specie di uccelli, tra cui la rondine blu, il rarissimoibis calvo, la gru blu, varie aquile e avvoltoi.
Un secondo tipo di parco è invece la riserva privata, ove l'intera organizzazione gestionale spetta al proprietario terriero, solitamente unico (più raramente in consorzio). Lo Stato si limita a riscuoterne una modesta tassazione e a svolgere controlli. Sovente questo tipo di parco presenta residenze molto lussuose che prevedono per i turisti attrattive non solo di natura paesaggistico-ambientale, ma anche sociale (gare sportive, convegni, concerti, banchetti e simili). Tra le riserve private più importanti si hanno:Singita,Motswari,Londolozi,Inyati,Sabi Sabi,Makalali.
Le forme artistiche principali dell'eSwatini sono la musica e la danza, che possono essere considerate paradigmatiche dei suoni e movimenti tipici bantu. Non mancano scuole artigianali di manifatture e utensileria di un certo prestigio, nella cui produzione si distingue la fabbricazione di monili e armi, in particolare scudi e frecce. Esiste un Consiglio Nazionale (eSwatini National Council of Arts and Culture) che si cura di preservare le arti swazi e promuove numerose iniziative tra cui mostre e congressi.
Molto diffusi gli sport tradizionali, di derivazione guerresca, come illancio del giavellotto o iltiro con l'arco. Recentemente si è assistito inoltre al diffondersi delrugby, insegnato con successo da allenatori sudafricani. Diffusi inoltre, tra i ceti sociali abbienti, ilcricket e ilgolf. Il calcio non ha ancora raggiunto un livello professionale. Lanazionale di calcio ha fatto il suo esordio il 1º maggio 1968 contro ilMalawi e finora non si è mai qualificata a un torneo internazionale.
Tra le tradizioni popolari più importanti degli swazi si hanno le feste nazionali, caratterizzate da antiche usanze. Oltre al Genetliaco del Re (19 aprile), si hanno il Genetliaco del Re Padre, ossia del re precedente all'attuale (22 luglio), e l'Umhlanga ("danza del giunco", 1º settembre) che si protrae per più giorni. In questa occasione, decine di migliaia di giovani donne in età da matrimonio, sfilano in abiti tradizionali di fronte al re, cercando di attirare la sua attenzione. In queste occasioni il sovrano sceglie di norma almeno una moglie da aggiungere al suoharem (nel paese è infatti ammessa e talora favorita lapoligamia).
Altra importante cerimonia è l'Incwala ("primi frutti", 16 dicembre). In quest'occasione ibemanti ("uomini istruiti") portano piante, acqua di fiume e spuma alla reggia. Il re accoglie questi uomini, danza innanzi a loro e, se lo ritiene opportuno, mangia una zucca, segno che indica l'inizio del raccolto. L'Incwala non si celebra sempre il 16 dicembre. La data varia in accordo a ragioni che non vengono spiegate al pubblico, ma approssimativamente avviene tra l'ultima settimana di dicembre e la prima di gennaio.[14]
Infine si hanno la Festa della Bandiera (25 aprile), il Somhlolo (ovvero la Festa dell'Indipendenza, 6 settembre) e il Natale (25 dicembre), da tempo acquisito nelle usanze swazi come festa nazionale. Ecco un elenco più dettagliato: