Si tiene normalmente ad agosto ed è intesa come apertura della nuova stagione calcistica europea. In base al regolamento, la partecipazione dei club non è obbligatoria, in contrasto con quella nelle competizioni stagionali organizzate dall'UEFA[1]; il trofeo si assegna in gara unica da disputarsi in campo neutro: dal 1998 al 2012 ha avuto sede fissa disputata allostadio Louis II diMonte Carlo, nelPrincipato di Monaco; a partire dall'edizione del 2013[3] la sede dell'evento è diventata itinerante, come accade per le finali di Champions League ed Europa League.
La Supercoppa è stata vinta da 26 squadre di 12 Paesi diversi. Il club che ha scritto più volte il suo nome nell'albo d'oro è ilReal Madrid, con 6 affermazioni, seguito dalBarcellona e dalMilan, con 5 successi a testa; il Milan e il Real Madrid sono inoltre le uniche squadre (escludendo l'Ajax, che fece sua la prima edizione non ufficiale e la prima gestita dall'UEFA) ad avere vinto due edizioni consecutive della Supercoppa (nel 1989 e nel 1990 per i milanesi; nel 2016 e nel 2017 per i madridisti). Il Barcellona e il Real Madrid sono le squadre che hanno partecipato più volte alla manifestazione (nove). Il club che ha collezionato più sconfitte è ilSiviglia (sei, nel 2007, 2014, 2015, 2016, 2020 e 2023, a fronte di un successo nel 2006).
I giocatori dell'Ajax festeggiano il trionfo nell'edizione ufficiosa del 1972 sollevando il voluminoso trofeo messo in palio dalDe Telegraaf.
La futura Supercoppa UEFA deve la propria origine al successo che le competizioni continentali europee avevano raggiunto all'inizio deglianni 1970: agli standard qualitativi della prestigiosaCoppa dei Campioni, che nei suoi primi tre lustri di vita già vantava detentori di spicco comeReal Madrid,Milan,Inter,Benfica,Manchester Utd e gliolandesi delFeyenoord e dell'Ajax, si era allineata laCoppa delle Coppe UEFA, che in un decennio di attività aveva già visto la vittoria delBayern Monaco (1966-67) e, a seguire, dello stesso Milan. Il fatto che tra le finaliste di quel periodo vi fossero state compagini della levatura di Real Madrid eLiverpool confermò la validità tecnica di quella che, per prestigio, all'epoca era la seconda manifestazione continentale di club.
Analogamente a quanto era accaduto più di quindici anni prima, quando la discussione su quale potesse essere la miglior squadra di club d'Europa aveva dato origine alla Coppa dei Campioni, nel 1972 un dibattito avviato sul quotidiano olandeseDe Telegraaf dal giornalista Anton Witkamp diede lo spunto per creare una competizioneex novo che sancisse la superiorità continentale dell'Ajax, all'epoca detentore della Coppa dei Campioni, anche sopra il club vincitore della Coppa delle Coppe. A quel tempo gli ajacidi, guidati daJohan Cruijff, venivano da due Coppe dei Campioni consecutive (e un'altra ne avrebbero vinta un anno più tardi), e il lorocalcio totale, messo in pratica da esecutori d'eccezione, sembrava non avere rivali. Lo stesso Witkamp contattò l'UEFA e gli propose una sfida continentale tra la squadra olandese e quellascozzese deiRangers, fresca vincitrice della Coppa delle Coppe contro laDinamo Mosca al termine di una movimentata e turbolenta finale disputata aBarcellona (a seguito della quale, per il comportamento dei suoi tifosi, la squadra fu esclusa dalle competizioni europee per una stagione).
L'allora presidente confederale,Artemio Franchi, rigettò tuttavia la proposta, sia per disinteresse in generale sia perché, in particolare, gli scozzesi erano sotto il summenzionato bando annuale. Witkamp, allora, decise di far ugualmente organizzare alTelegraaf un torneo non ufficiale, da disputarsi tra le due squadre; l'occasione fu il centenario dei Rangers (fondati nel 1872) e, difatti, il trofeo messo in palio fu formalmente chiamatoCoppa del Centenario del Rangers F.C. Fu deciso di disputare tale manifestazione in due gare, di andata e ritorno, sulla falsariga di quelle delle competizioni europee: la prima partita si disputò all'Ibrox Stadium diGlasgow il 16 gennaio 1973 e vide gli olandesi prevalere 3-1; il ritorno fu disputato all'Olympisch Stadion diAmsterdam otto giorni più tardi e fu vinto sempre dall'Ajax per 3-2.
Come detto, l'Ajax si confermò campione d'Europa anche nel 1973, per la terza volta consecutiva e, complice il fatto che a vincere la Coppa delle Coppe quell'anno fu il Milan, il dibattito trovò nuova linfa. Le due squadre si erano già incontrate aMadrid nella finale diCoppa dei Campioni 1968-69, e quella volta gliitaliani avevano prevalso per 4-1. Visto il prestigio di entrambi i club e il successo di pubblico dell'esibizione dell'anno prima, l'UEFA mise il sigillo sulla competizione e la ufficializzò con il nome di Supercoppa d'Europa, poi Supercoppa UEFA, mantenendo la formula di svolgimento adottata dalTelegraaf.
A causa degli impegni dei due club, tuttavia, non si poté procedere in tempi brevi allo svolgimento della competizione – il problema si ripresentò sovente, nelle successive edizioni del torneo disputato con la formula della doppia sfida –, per cui si slittò al nuovo anno: le due gare furono disputate aMilano il 9 gennaio e ad Amsterdam il 16 gennaio 1974 con i risultati, rispettivamente, di 1-0 per il Milan e 6-0 per l'Ajax, che così iscrisse per prima – in maniera ufficiale – il proprio nome nell'albo d'oro della competizione.
Gaetano Scirea, capitano dellaJuventus vincitrice dell'edizione1984, solleva la targa messa in palio nei primi anni del torneo.
Alla stessa stregua della sua controparte transoceanica, laCoppa Intercontinentale, la Supercoppa UEFA, nella sua versione in doppia finale d'andata e ritorno, fu spesso sacrificata alle esigenze di calendario dei club o financo a questioni d'opportunità politico-diplomatica: accadde quindi che in alcune occasioni fu disputata in ritardo o fuori stagione, o addirittura saltata del tutto.
Problemi emersero già dalla seconda edizione, da tenersi nel 1974. Quell'anno la squadra campione d'Europa fu il Bayern Monaco (Germania Ovest) e la Coppa delle Coppe fu vinta dalMagdeburgo (Germania Est): tra le due nazioni era in corso una grave crisi diplomatica, dovuta alla scoperta dell'infiltrazione in Germania Federale di numerosespie delblocco orientale provenienti dalla Repubblica Democratica, che grazie alla lingua comune potevano spacciarsi senza problemi per cittadini occidentali; la crisi sfociò aBonn anche in politica, portando alle dimissioni del cancelliereWilly Brandt. Per ragioni di opportunità politica l'incontro tra le squadre rappresentanti delle due federazioni dei lati opposti delmuro di Berlino non si tenne: già al suo secondo anno di vita, quindi, la Supercoppa partiva ahandicap[4]. Il Bayern Monaco partecipò in seguito alle successive due edizioni, perdendole entrambe e inaugurando la tradizione negativa per i club del suo Paese, per un bilancio di sette finali perse su altrettante partecipazioni fino al 2001; saranno gli stessi bavaresi interrompere questa tendenza negativa, vincendo il trofeo nel 2013 aitiri di rigore.
La seconda metà degli anni 1970 fu generalmente favorevole alle vincitrici della Coppa delle Coppe: nello specifico, ibelgi dell'Anderlecht vinsero due Supercoppe (1976 e 1978) rispettivamente contro Bayern Monaco e Liverpool, laDinamo Kiev batté – ancora – il Bayern Monaco e nel 1980 ilValencia sconfisse ilNottingham Forest. Le due squadre inglesi citate, tuttavia, vinsero in un'altra occasione la Supercoppa da campioni d'Europa: il Liverpool nel 1977 contro l'Amburgo, e il Nottingham nel 1979 contro ilBarcellona.
Gli anni 1980 furono anche più difficili del decennio precedente: nel 1981 la competizione saltò per la seconda volta, a causa dell'impossibilità del Liverpool a trovare una data libera per disputare la Supercoppa contro laDinamo Tbilisi. Nel 1984, sempre lo stesso Liverpool dovette accordarsi con laJuventus per disputare la Supercoppa in gara unica per via degli impegni: l'incontro si disputò aTorino solo nel gennaio del 1985 e fu vinto dalla squadra di casa per 2-0, che così divenne la prima italiana a conquistare la competizione[5]. La stagione successiva, a causa del bando inflitto alle squadre inglesi dopo gliincidenti della finale di Coppa dei Campioni allostadio Heysel diBruxelles tra le citate Juventus e Liverpool (29 maggio 1985), l'Everton vincitore dellaCoppa delle Coppe 1984-85 non poté disputare la Supercoppa contro la squadra bianconera – nel frattempo divenuta campione d'Europa. La Supercoppa del 1985 non venne disputata neanche tra Juventus eRapid Vienna, ovvero la finalista perdente della Coppa delle Coppe, in quanto l'UEFA decise di annullare tale edizione[5]. Successivamente la stessa UEFA decise di consegnare ugualmente la coppa alla squadra italiana, che possiede fisicamente il trofeo[6]: tuttavia, dato che non ci fu mai un'assegnazione ufficiale, la Juventus non annovera tale coppa nel proprio palmarès.
Gli spagnoli delReal Madrid (qui nell'edizione 2017) detengono il primato di vittorie nella Supercoppa UEFA con 6 affermazioni.
Neppure la Supercoppa del 1986 tra la Dinamo Kiev e laSteaua Bucarest campione d'Europa poté essere disputata in doppio incontro, perché entrambi i Paesi, appartenenti alblocco orientale, ponevano pesanti restrizioni all'espatrio dei tifosi: si decise così di assegnarla in gara unica, e la sede scelta fu lostade Louis II delPrincipato di Monaco – che poi divenne dal 1998 al 2012 la sede fissa della competizione – nel quale, a spalti pressoché deserti, irumeni sconfissero 1-0 i loro rivalisovietici.
L'edizione del 1990 fu notevole perché per la prima volta fu disputata da due club della stessa federazione, nel caso di specie quella italiana (Milan eSampdoria, con vittoria dei rossoneri); l'edizione del 1991 si svolse invece in partita unica, in casa del Manchester Utd vincitore della Coppa delle Coppe, poiché i campioni d'Europa dellaStella Rossa, a causa dellacrisi in Jugoslavia, non poterono organizzare l'incontro a casa propria.
Non vi furono più impedimenti politici o diplomatici nelle edizioni successive. Tuttavia la Supercoppa fu sempre costretta a ritagliarsi uno spazio tra gli impegni delle squadre coinvolte: molto spesso gli incontri vennero disputati perfino più tardi della Coppa Intercontinentale, la quale aveva già dal 1980 un calendario fisso. Da segnalare l'edizione del 1996, la penultima con la formula del doppio incontro, disputata tra gennaio e febbraio del 1997 tra Juventus eParis Saint-Germain: il risultato finale fu un 9-2 complessivo per i bianconeri che rappresenta al contempo l'edizione con il più alto numero di gol, 11, e in cui si sia verificato il maggior scarto tra le due squadre, 7 reti. Inoltre, il 6-1 dell'andata con cui la Juventus vinse aParigi costituisce la miglior vittoria fuori casa. Nel 1997 fu disputata l'ultima edizione della Supercoppa con il meccanismo della doppia finale: a vincerla fu il Barcellona, che sconfisse i campioni d'Europa delBorussia Dortmund, dopodiché l'UEFA decise di calendarizzare la competizione e darle un posto fisso nella scaletta di appuntamenti continentali.
Il sorteggio per la composizione dei gironi del tabellone principale della UEFA Champions League avviene di norma nell'ultima settimana di agosto, dopo l'espletamento di tutti i turni preliminari per l'ammissione alla competizione. Nel 1998 l'UEFA accorpò aMonte Carlo il sorteggio delle competizioni per club e la disputa della Supercoppa: la competizione divenne così la vera gara d'apertura della stagione internazionale, e lo stadio monegasco Louis II sede fissa della finale fino al 2012, diventando itinerante dall'anno seguente[3]. Dall'edizione del 2000, inoltre, con la soppressione della Coppa delle Coppe, la Supercoppa viene disputata tra la squadra detentrice della Champions e la vincitrice della Coppa UEFA, poiUEFA Europa League.
Tra le vincitrici delle edizioni disputate nella formula a gara unica si segnalano il Liverpool (tre volte, nel 2001 da detentore della Coppa UEFA, e nel 2005 e 2019 da detentore della Champions League), il Milan (2003 e 2007, entrambe da vincitore della Champions), l'Atlético Madrid (tre vittorie nel 2010, 2012 e 2018, sempre da detentore dell'Europa League), ilChelsea e laLazio che, nel 1999, si aggiudicò la Supercoppa UEFA da ultima vincitrice della Coppa delle Coppe. Degna di nota anche la gara del 2013, vinta dal Bayern Monaco, che segnò la prima affermazione assoluta di una compagine tedesca, nonché la prima nella storia della competizione ad aver visto un epilogo ai tiri di rigore[7].
La finale del 2015, il derby spagnolo fra il Barcellona, vincitore dellaChampions League, e ilSiviglia, vincitore dell'Europa League, si concluse con la vittoria dei catalani per 5-4: fu la gara unica con più gol (9) nella storia della competizione. Un altro derby, per la prima volta quello inglese tra Liverpool e Chelsea, vide nel 2019 la fine del quinquennale dominio spagnolo sulla manifestazione, coiReds vincitori ai tiri di rigore.
La competizione, da tenersi in gara unica, si svolge secondo le stesse regole stabilite in occasione della finale delle due maggiori competizioni confederali per club, la Champions League e l'Europa League: quindi spetta all'UEFA stabilire la data[8] e la sede[9][10] dell'incontro; in caso questo non possa tenersi nella data e ora prefissata[11] (oppure, qualora iniziato, debba essere interrotto[12]) per condizioni meteorologiche avverse, esso è da disputarsi (oppure rigiocarsi dall'inizio) entro 24 ore. Qualora neppure ciò fosse possibile, l'UEFA fisserà una nuova data oppure, qualora lo ravvisi necessario, annullerà la competizione. Nei casi in cui fattori indipendenti dall'UEFA e dai due club in gara e diversi dalle condizioni meteorologiche intervengano a impedire lo svolgimento dell'incontro (o ne causino l'interruzione), i due club possono accordarsi per disputarlo (o rigiocarlo dall'inizio) fino a 48 ore dopo la data e l'ora originariamente fissata[13].
Possono essere schierati in campo solo quei giocatori inseriti per tempo dai loro club di appartenenza nella lista di coloro da utilizzare per le competizioni ufficiali continentali (la cosiddetta “lista UEFA”)[15], e liberi da sanzioni disciplinari. Aggiunte possono essere effettuate fino alla mezzanotte del giorno antecedente alla disputa della Supercoppa, a condizione che la federazione nazionale d'appartenenza del club abbia concesso al calciatore aggiunto alla lista la licenza per giocare nelle competizioni di propria pertinenza[16]. Indipendentemente da tali requisiti, e prioritariamente a essi, il calciatore schierato deve essere in regola con le norme FIFA sullostatus e sul trasferimento dei giocatori[17].
In caso di espulsione, la relativa sanzione disciplinare che da essa ne consegue viene scontata dal giocatore nel primo incontro utile organizzato dall'UEFA a livello di club, qualora il comportamento sanzionato non costituisca un'infrazione più grave oggetto di esame della Commissione Disciplinare dell'UEFA. In caso di ammonizione, essa viene cancellata a fine partita[18] e non costituisce base per ulteriori provvedimenti disciplinari in altre competizioni ufficiali dell'UEFA.
Tomas Brolin con il trofeo vinto dalParma nell'edizione1993; in palio dal 1986 al 2005, mostrava dimensioni alquanto ridotte.
Nei primi tre lustri di vita della competizione, a dispetto del nome, a essere messa in palio non era una coppa, bensì una targa: essa era una placca rettangolare in legno, al cui interno era inserito il logo dell'UEFA in sovraincisione d'oro.
La targa venne sostituita dall'edizione del 1986 da una vera coppa, pesante5 kg e alta42,5 cm[19], che ne facevano il più piccolo e leggero trofeo calcistico europeo. Non mancarono ironie sul nome del trofeo: pesante quasi la metà della Coppa UEFA e un terzo della Coppa dei Campioni, e di gran lunga più basso di entrambe, fu fatto notare che sarebbe stato difficile denominarloSupercoppa. Esso rimase in palio fino all'edizione del 2005.
Mohamed Salah con il trofeo conquistato dalLiverpool nell'edizione 2019; la rinnovata versione, in palio dal 2006, denota maggiori dimensioni.
Dal 2006 è in palio una nuova versione del trofeo, simile a quello dismesso ma più voluminoso e pesante: è alto58 cm e pesa12,2 kg. Così come quello precedente, esso è opera diSilvio Gazzaniga e realizzato nella fabbricaBertoni diMilano[19].
La forma della coppa, che si ritrova anche (stilizzata) nel logo ufficiale della competizione, è quella di un vaso molto allungato la cui base è formata da una sorta di treccia. Il club che vince la Coppa la detiene fino a due mesi prima dell'edizione successiva[20] ed è autorizzato a esporne permanentemente nella propria bacheca una replica, con la condizione che la sua dimensione non superi l'80% dell'originale e sia indicato espressamente che si tratta di una copia[21].
L'originale della Supercoppa UEFA, fino al 2008 (anno in cui si stabilì di consegnare una replica del trofeo), diveniva definitivamente di proprietà del club che avesse vinto la competizione tre volte di seguito oppure cinque volte complessivamente[20]: a tale data, il Milan era l'unico club rispondente a uno di questi requisiti, avendo vinto la manifestazione per 5 volte.
Di seguito l'albo d'oro a partire dall'edizione inaugurale del1973.
Le squadre ingrassetto sono quelle al loro primo titolo e il numero tra parentesi indica i titoli ottenuti fino a quel momento, incluso quello conquistato nella stessa stagione.
^Il regolamento prevede che lo stadio ospitante, salvo eccezioni, debba rispondere ai criteri stabiliti dalla stessa UEFA per ospitare la finale di una manifestazione ufficiale di analogo rango.