Il terminesuperbolla (osuperinvolucro osuperguscio) indica inastronomia una cavità delmezzo interstellare delle dimensioni di alcune centinaia dianni luce riempita daplasma atemperature dell'ordine dei 106 K; tali temperature sarebbero causate da multiple esplosioni disupernovae e daiventi dellestelle massicce. Ilsistema solare si trova quasi al centro di un'antica superbolla, laBolla Locale, i cui confini possono essere tracciati grazie al repentino aumento nell'estinzione delle polveri stellari a distanze superiori ad alcune centinaia di anni luce.[1]
La gran parte delle stelle massicce diclasseO eB, conmasse comprese tra otto e quasi centomasse solari, si trova nelle cosiddetteassociazioni OB. Le massicce stelle di classe O possiedono dei fortiventi stellari e, al termine della propria esistenza, esplodono in supernovae.
I venti stellari più intensi arrivano a rilasciare un'energia cinetica di 1044J, equivalente a quella rilasciata da una supernova. Tali venti possono creare delle cavità nel mezzo interstellare che prendono il nome dibolle di vento stellare, con un diametro che si aggira su qualche decina di anni luce.[2]Le esplosioni di supernova, allo stesso modo, generano delleonde d'urto che possono raggiungere delle dimensioni anche superiori, con velocità d'espansione dell'ordine di diverse centinaia dikm/s.
Le stelle nelle associazioni OB non sonogravitazionalmente legate tra loro, ma condividono il medesimomoto proprio, con velocità di circa 20 km/s; di conseguenza, gran parte delle loro esplosioni in supernovae avviene all'interno delle cavità create dai venti stellari più intensi.[3][4] Tali stelle non formano quasi mai unresto di supernova visibile, ma tendono principalmente a depositare la propriaenergia nell'interno della cavità sotto forma dionde sonore. Le superbolle più estese possono estendersi lungo l'intero spessore delpiano galattico, rilasciando energia all'alone circostante o persino almezzo intergalattico.[5][6]
Il gas interstellare, spazzato via dalle superbolle, si raffredda formando undenso disco attorno alla cavità. Tali gusci sono stati osservati in numeroselunghezze d'onda dellospettro elettromagnetico: dalle linee di emissione dell'idrogeno (21 cm),[7] airaggi X (a causa dell'emissione dalle parti interne, estremamente calde), alvisibile (per via dell'emissione dai gusci ionizzati) e nell'infrarosso (a causa dellapolvere contenuta nei gusci). In genere si osserva una maggiore quantità di raggi X e di luce visibile nelle superbolle più giovani, mentre gli oggetti più antichi ed estesi risultano meglio osservabili alle lunghezze d'onda dell'idrogeno. Le superbolle più antiche possono anche arrivare a fondersi tra loro, dando luogo a quelli che sono dettisupergusci osuperinvolucri.
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