Sultan Husayn (noto anche comeSoltan Hosayn eSoltan Hosein inpersiano شاه سلطان حسین;ottobre1668 –novembre1726) è stato l'ultimoscià di Persia della dinastia deiSafavidi e regnò dal 1694 fino alla sua deposizione da parte diMahmud Hotak, unafgano di etniaPashtun, nel 1722[1].
Quando suo padreScià Solimano era sul letto di morte, chiese aglieunuchi di corte di scegliere il successore tra i suoi due figli, dicendo che se avessero voluto la pace e la tranquillità avrebbero dovute scegliere il maggiore, Sultan Husayn, ma se avessero voluto rendere l'impero più potente avrebbero dovuto optare per il più giovane, Abbas. Gli eunuchi decisero di far succedere scià Sultan Husayn. Egli aveva la reputazione di essere accomodante e aveva poco interesse per gli affari politici, essendo il suo soprannomeYakhshidir ("Molto bene!"), la risposta che dava quando era chiamato a decidere su questioni di stato. Il giovane re era un musulmano devoto e uno dei suoi primi atti fu quello di dare potere al capo religiosoMuhammad Baqir Majlisi. Vennero così introdotte una serie di misure contro ilSufismo, ovvero una legge che vietava il consumo di alcol eoppio e restrizioni sul comportamento delle donne in pubblico. I governatori provinciali ebbero ordine di far rispettare laSharia.[2][3]
Tuttavia, presto il potere si spostò da Muhammad Baqer Majlesi alla prozia del sultano Husayn, Maryam Begum (la figlia diShah Safi). Sotto la sua influenza, Hoseyn divenne un alcolizzato, trascurando gli affari politici e dedicandosi all'harem e ai suoi giardini di piacere.[4]
Il regno di Sultan Husayn fu relativamente tranquillo prima di trovarsi a fronteggiare un'importante rivolta in Afghanistan, nella parte più orientale del suo impero. Gli afghani erano stati divisi in due tribù principali: iGhilzai e iDurrani. Nel 1709 gli afgani Ghilzai diKandahar, sotto la guidaMirwais, si ribellarono e cacciarono i Safavidei.[5] Nel 1716, i Durrani diHerat seguirono il loro esempio e una spedizione safavide, inviata a riprendere il controllo di quelle terre, si concluse con un fallimento. I Durrani si rivolsero poi contro i Ghilzai, ma furono sconfitti daMahmud Hotak, uno dei figli di Mirwais.[6]
Nel frattempo, Sultan Husayn dovette fronteggiare altre ribellioni a causa dalla sua politica religiosa. La rinascita dellosciismo promosso da Muhammad Baqer Majlesi e dal suo successore e nipote, il capomullā Muhammad Hosein, aveva portato ad accrescere l'intolleranza verso isunniti,ebrei ecristiani (in particolaregeorgiani earmeni). Lo scià aveva inoltre emanato un decreto che disponeva la conversione forzata deglizoroastriani. Nel 1717-1720, i sunniti del Kurdistan e diShirvan si ribellarono. Nello Shirvan i ribelli si allearono con i loro compagni sunniti, iturchi ottomani e le tribù deilezgini. Quando i lezgini preseroShamakhi, la città principale di Shirvan, nel 1721, massacrarono la popolazione sciita, compreso il governatore. Lo scrittoreJonas Hanway riportò che "era stata saccheggiata la città."[7]
Sultan Husayn dovette affrontare altri problemi nel suo impero, come ipirati che saccheggiarono e conquistarono le isole delGolfo Persico, o come lapeste che colpiva le province nord-occidentali. La sua corte non prese provvedimenti decisivi.[8]
Nel giugno 1722,Pietro il Grande, allorazar dell'impero russo, dichiarò guerra ai Safavidi nel tentativo di espandere l'influenza sulmar Caspio e ilCaucaso e, nello stesso tempo impedire ai suoi nemici Ottomani, di acquisire nuovi territori a spese del declinante impero safavida.
La vittoria russa ratificò il trasferimento ai russi dei territori nel Caucaso settentrionale e meridionale e delle città del nord della Persia,Derbent (sudDaghestan) eBaku ed i loro territori circostanti, così come le province diGilan,Shirvan,Mazandaran eAstrabad con iltrattato di San Pietroburgo.[9]
La principale minaccia per il regno di Sultan Husayn, giunse dagli afgani ghilzai. Nel 1722, Mahmud e il suo esercito marciarono verso ovest con obiettivo la capitale dello sciàEsfahan. Anziché attendere in città e assistere al probabile insuccesso di un assedio del piccolo esercito afghano, Sultan Husayn andò incontro a Mahmud e lo trovò a Golnabad. Qui, l'8 marzo, l'esercito reale venne travolto e tornò ad Esfahan in disordine. Lo scià venne sollecitato a fuggire nelle province per raccogliere un esercito, ma decise di rimanere nella capitale e venne circondato dagli afghani. L'assedio di Mahmud sulla città di Esfahan durò da marzo a ottobre del 1722. Mancando di artiglieria, Mahmud fu costretto a ricorrere ad un lungo assedio nella speranza di far morire di fame i persiani e costringerli alla sottomissione. Il comando di Sultan Husayn, durante l'assedio, mostrò la sua abituale mancanza di decisione e la fedeltà dei suoi governatori provinciali vacillò di fronte a tale incompetenza. Scoppiarono proteste generalizzate contro il suo governo, all'interno di Esfahan e il figlio dello scià,Tahmasp venne finalmente elevato al ruolo di co-reggente. Nel mese di giugno, Tahmasp tentò di fuggire dalla città nel tentativo di rastrellare delle forze nelle province, ma ben poco riuscì ad ottenere. La fame e le malattie, infine, costrinsero alla capitolazione Esfahan (si stima che circa 80.000 dei suoi abitanti morirono durante l'assedio). Il 23 ottobre, Sultan Huseynabdicò e riconobbe Mahmud come nuovo scià di Persia.[10]
All'inizio, Mahmud trattò Sultan Husayn con grande rispetto, ma a causa di uno squilibrio mentale, cominciò a vedere l'ex scià con sospetto. Nel mese di febbraio 1725, credendo ad una voce che dava uno dei figli di Sultan Husayn, Safi Mirza, come fuggito, ordinò l'esecuzione capitale di tutti i principi safavidi che erano nelle sue mani, con l'eccezione di Sultan Husayn. Quando questi cercò di fermare il massacro, venne ferito, ma il suo gesto salvò la vita a due dei suoi bambini. Mahmud cedette completamente alla pazzia e morì il 25 aprile dello stesso anno.[11]
Il successore di MahmudAshraf, in un primo tempo trattò lo scià deposto con simpatia. In cambio, Sultan Husayn gli concesse la mano di una delle sue figlie, una mossa che avrebbe aumentato la legittimità di Ashraf agli occhi dei persiani. Tuttavia, Ashraf venne coinvolto in una guerra con l'Impero ottomano, che contestava la sua pretesa al trono persiano. Nell'autunno del 1726, il governatore ottomano diBaghdad, Ahmad Pasha, avanzò con il suo esercito su Esfahan, inviando un messaggio ad Ashraf che diceva che era venuto a ripristinare lo scià di Persia sul suo legittimo trono. In risposta, Ashraf tagliò la testa a Sultan Husayn e la inviò al governatore ottomano con il messaggio: "aspettando di dare ad Ahmad Pasha una risposta più completa con la punta della mia spada e della mia lancia" (come commenta l'accademico inglese Michael Axworthy, "In questo modo lo scià Sultan Husayn diede in morte una risposta più tagliente di quanto non avesse mai dato in vita"[12]).
Sultan Husayn si sposò numerose volte:
Figli
Figlie
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