Il termineSukkot oSuccot (סוכות oסֻכּוֹת entrambisukot) si riferisce a una festa dipellegrinaggio che in Israele dura sette giorni, otto al di fuori diEretz Israel[1].
La parola "sukoth" è il plurale della parola ebraicasukah che significa "capanna". Il terminesukah nel linguaggio comune indica proprio la capanna che viene costruita per la celebrazione della festa in ricordo del periodo "nel deserto" dopo l'Esodo biblico delpopolo ebraico dopo essere stati inEgitto[2].
La festa di Sukkot ricordava la vita delpopolo di Israele nel deserto durante il loro viaggio verso la terra promessa, laterra di Israele. Durante il loro pellegrinaggio nel deserto essi vivevano in capanne (sukot). LaTorah ordina agli ebrei di utilizzare, per la celebrazione della festa, quattro specie di vegetali: illulav (un ramo di palma), l'etrog (un cedro), tre rami dimirto e due rami disalice. Il cedro viene impugnato separatamente dai rami che invece sono legati assieme con lacanapa.
I primi due giorni diSukot vengono celebrati come giorni difesta piena. I cinque giorni successivi, invece sono di mezza festa (Chol haMo'ed) durante i quali vengono comunque osservati i precetti specifici della festa. Il settimo giorno (l'ultimo dei giorni di mezza festa) è chiamato "Hoshanà Rabà" e deve essere osservato in maniera particolare. L'ultimo giorno, l'ottavo, viene celebrato come fosse una festa a sé e presenta delle preghiere e delle usanze particolari (vedi più avanti).
Hoshanà Rabbà - Il settimo giorno di Sukot - הושענא רבא
Simchat Torah - L'ultimo giorno di Sukot - שמחת תורה
InIsraeleSukot dura otto giorni, incluso il "Shemini Atzeret". Al di fuori di Israele (la cosiddettaDiaspora), Sukot dura nove giorni. In questo caso l'ottavo giorno è "Shemini Atzeret" mentre il nono è dettoSimchat Torah. In Israele i festeggiamenti legati aSimchat Torah si svolgono durante il giorno diShemini Atzeret
In questo giorno,Simchat Torah, durante il servizio insinagoga, viene letta l'ultima porzione dellaTorah. NelloShabbat successivo, gli ebrei ricominciano la lettura della Torah dalla prima porzione, la prima parte del libro dellaGenesi, chiamataBereshit. Il servizio è particolarmente gioioso e sono consentite, e spesso attese, simpatiche variazioni al normale procedere delle funzioni. Mentre è tradizione di tutte le correnti ebraiche ballare con i rotoli della Torah intonando canzoni legate alla festività, è usanza israeliana quella di lanciare dalmatroneo sui danzanti (ed in particolare ai bambini) manciate di caramelle e dolcetti vari.
Nelcalendario ebraico,Erev Sukot (la sera disukot), la prima sera della festa, cade il 14 del mese di Tishri, così il primo dei giorni di Sukot è il 15 di Tishri.
"Sukot" è la terza festa di pellegrinaggio durante cui tutti gli ebrei maschi sono obbligati a compiere un pellegrinaggio alTempio di Gerusalemme. La celebrazione di questa festa comincia il quindicesimo giorno del mese di Tishri. Originariamente durava sette giorni, ma nel corso del tempo la sua durata venne estesa a nove giorni. NellaTorah viene chiamata:
Festa dei Tabernacoli (Lev. xxiii. 34; Deut. xvi. 13, 16; xxxi. 10; Zech. xiv. 16, 18, 19; Ezra iii. 4.; II Cron. viii. 13)
Festa del raccolto (Esodo xxiii. 16, xxxiv. 22)
La festa (I Re viii. 2; Ezec. xlv. 23; II Cron. vii. 8)
La festa del signore (Lev. xxiii. 39; Giudici xxi. 19).
Nella letteratura ebraica posteriore viene chiamatoChag ("La festa")
Inizialmente era una festa a carattere agricolo; questo è evidente dal nome di "Festa del raccolto", dalle cerimonie che la caratterizzano, dalla stagione in cui viene celebrata:
« Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi. » (Esodo 23;16-16, sulaparola.net.)
« Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento » (Deuteronomio 16;13-15, sulaparola.net.)
Si configura come un ringraziamento per i frutti del raccolto (vedi Giudici 9;27). Poiché rappresenta la fine dei raccolti è considerata come un ringraziamento a Dio per la Natura, per i frutti che ha donato nell'anno trascorso.
Lahalakha impone per la costruzione di unasukah il cui soffitto sia coperto di rami chiamatis'chach, creando all'interno un effetto di ombra prevalente.
Il cibarsi presso la capanna indicato nel Deuteronomio viene prescritto espressamente nel Levitico. Alle capanne viene attribuito un valore simbolico e vengono correlate con la sopravvivenza nel deserto:
« Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in capanne, perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese d'Egitto. » (Levitico 23;42-43, sulaparola.net.)
Il settimo giorno di Sukot è chiamatoHoshanà Rabà (GrandeOsanna). Sebbene il nome alla festa venne attribuito più tardi (nel Medioevo era chiamatoYom Kipur Hakatan o piccolo giorno di Kipur), la celebrazione quale festa a parte dal resto di Sukot può essere datata all'epoca delTempio di Gerusalemme.
Sebbene le manifestazioni di gioiosità legate alla Festa delle Capanne, che si esprimono in musiche e processioni di luci, siano in conflitto con le leggi dello Shabat (anche se una parte di queste sono cadute con la distruzione del Tempio di Gerusalemme) intorno al 361 il patriarcaHillel ed i suoi seguaci, ritennendo Hosha'nà Rabbà talmente importante e così in conflitto con le regole dello Shabat, per prevenire la coincidenza tra la festa e lo Shabat, non permisero alla luna nuova del mese di Tishri di cadere durante la domenica.
Tutte le cerimonie o i servizi di elogio o preghiera che appartenevano, o che appartengono ancora, agli altri giorni centrali della festa mentre il Tempio era in piedi, come Hallel e l'oscillazione del "lulab," o la seduta nella cabina, appartengono anche aHosha'nà Rabà. Il mazzo di cinque rametti di salice non sostituisce in nessun modo il mazzo di due rametti di salice nel lulab.
Abudarham parla dell'uso di leggere il Pentateuco durante la notte di Hosha'nà Rabà, dal quale si sviluppa l'uso moderno di incontrarsi durante questa notte per leggere ilDeuteronomio, iSalmi e brani delloZohar, recitare alcune preghiere dellaCabala e partecipare ad un rinfresco.
Prima del normale servizio della mattina i Sefarditi usano recitare delle preghiere chiamateselichot. In alcune località c'è l'uso di suonare loShofar durante le processioni.
In entrambe le tradizioni all'inizio del servizio mattutino, vengono inseriti i salmi delloShabat e durante le preghiere addizionali viene recitato l'"edushah" solo durante i giorni dimohed. Al termine di questa preghiera vengono estratti tutti iRotoli ('sefarim in ebraico) dall'Arca (durante i sei giorni precedenti ne viene estratto uno solo, nessuno durante loShabat). Il lettore, muovendosi in circolo al perimetro della sinagoga, è seguito da uomini che imbracciano i rotoli. Dopo di loro alcuni uomini reggono il Lulav. Durante questo giorno e quelli precedenti, cominciano a cantare "Hosha'nà! per Tuo interesse, nostro D-o! Hosha'nà! per Tuo interesse, nostro Creatore!" ecc. e iniziano i sette giri di processione. I brani intonati durante la processione sono lievemente diversi nelle due tradizioni Sefardita e Askenazita e molto sono cambiate rispetto a quelle tramandate nel Mahzor Vitry (datate 4968 = 1208 d.C.); I Sefarditi fanno riferimento adAvraham,Isacco,Giacobbe,Mosè,Aronne,Yosef (+Phinehas) ere David. In seguito il Lulav viene messo da parte, tutti i partecipanti sollevano un ramo di salice ed intonano in coro "ol mebaser, mebaser we-omer" esprimendo le speranze nell'era Messianica.
Le composizioni recitate durante od in seguito alla processione consistono generalmente di 32 versetti ognuno, in ordine alfabetico. "Hosha'nà" viene ripetuto o sottinteso al termine di ognuna.
« Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni » (Levitico 23;40-40, sulaparola.net.)
La modalità per comporre queste specie non viene indicato e dà origine a parecchie diverse interpretazioni in epoca successiva.
Dopo il ritorno in Israele, al termine dell'esilio babilonese, gli ebrei ripresero l'osservanza della festa diSukot. Notizia ne può essere trovata in Esdra 3;4 "Celebrarono la festa delle capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero stabilito dal regolamento per ogni giorno" ed una descrizione è presente in Neh. 8;14-18 "Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: "Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto". Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Èfraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne." Sebbene non venga fatta menzione dei sacrifici, viene data importanza particolare al mangiare nelle capanne tanto che l'autore aggiunge nel versetto successivo "Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile". La deduzione che se ne può fare è che con la celebrazione della festa presso il Tempio parte delle pratiche persero di significato lasciando alla festa solo il significato di ricordo della vita nelle tende durante la fuga dall'Egitto. Secondo la versione che Neemia riporta della celebrazione, le Leggi venivano lette tutti i giorni e l'ottavo veniva celebrato in assemblea solenne.
Secondo Zaccaria 14;16-19,Sukot assumerà valore di festa universale nell'era messianica e tutte le nazioni sopravvissute compiranno tutti gli anni un pellegrinaggio aGerusalemme per celebrare la Festa.Sukot è associata anche alla garanzia della pioggia per la stagione successiva, idea sviluppatasi nella letteratura ebraica posteriore.
Una tradizione che ha origine nellaCabala lurianica ricorda di recitare la preghiera degliushpizin (aramaico:אושפיזין "ospiti") per "invitare" nella sukkah uno dei sette "ospiti glorificati".[3] Questi ushpizin rappresentano i sette pastori di Israele: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Giuseppe e Davide. Secondo tale customanza, ogni notte entra nella sukkah un ospite diverso, seguito dagli altri sei. Ognuno degli ushpizin ha una lezione particolare da insegnare, che spiega i paralleli spirituali del giorno in cui egli visita.
Shemini Atzeret (in ebraicoשמיני עצרת? – "l'Ottavo [giorno] di Assemblea"; pron.ashkenazi:shmini-atseres) è unafestività ebraica che si celebra nel 22º giorno delmese ebraico diTishrei. NellaDiaspora, si celebra con un giorno in più,[4] col secondo giorno considerato separatamente col nomeSimchat Torah.[5] InIsraele, come anche nell'ebraismo riformato, le due festività di Shemini Atzeret e Simchat Torah vengono congiunte e i rispettivi nomi usati in maniera intercambiabile.
IlTalmud, sul "Trattato Sukkah" 48a, descrive Shemini Atzeret con le parole "una festività a sé stante" (in ebraicoרגל בפני עצמו?,regel bifnei atzmo) in riferimento a sei regolehalakhiche specifiche. Tali regole sono abbreviate[6] con פז"ר קש"ב:
1.Lotteria (פּיס): Durante l'anno, le24 divisioni sacerdotali facevano a turno nel condurre i servizi delTempio, una settimana per divisione. Durante la maggior parte dei festival, tutte le divisioni erano presenti e disponibili, e si tirava a sorte per determinare quale gruppo avrebbe dovuto effettuare i servizi in un determinato giorno. Poiché grandi quantità di offerte venivano portate nei sette giorni di Sukkot, tutte le ventiquattro divisioni partecipavano e dividevano il lavoro ogni giorno. Tuttavia, per il Shemini Atzeret, si sorteggiava come per tutti gli altri festival.
2.Giorno della Benedizione (זמן): Recitazione della benedizioneSheheḥeyanu[7] come per il primo giorno (nella Diaspora: due gg.)[7] di tutti gli altri festival. Differisce dallaPesach, dove l'ultimo giorno (nella Diaspora: gli ultimi 2 gg.) è considerato parte dello stesso festival. Benedizione come segue:
3.Festival del Pellegrinaggio (רגל): Descrizione di questo giorno comeregel bifnei atzmo (vedi sopra).Rashi nel "Sukkah" 48a scrive che qui si intende (a) che uno non dimora nellasukkah durante Shemini Atzeret e (b) che uno non descrive questo giorno chiamandolo "Sukkot" durante le preghiere.[10]
4.Offerta al Tempio (קרבן): Nei sette giorni di Sukkot, leofferte aggiuntive (מוסף) includevano 2 montoni e 14 agnelli al giorno, insieme ad una serie (fino a) di 70 tori (in rappresentanza delle70 Nazioni) in numero decrescente nel corso della settimana. Durante lo Shemini Atzeret, l'offerta comprendeva un montone, sette agnelli e un solo toro.[11] Veniva inoltre eseguita una sorta di libagione d'acqua.
5.Canto (שיר): Esistono qui varie interpretazioni, ma la principale è quella che si riferisce alloShir Shel Yom (Salmo del giorno) recitato daiLeviti nel Tempio. Quelli di Sukkot si riferiscono ai doni campestri fatti ai poveri e che dovevano esser separati dal resto del raccolto entro Sukkot; quello di Shemini Atzeret è completamente differente.
6.Benedizione (ברכה):Rashi (citando laTosefta) afferma che si riferisce alla benedizione che il popolo impartì aRe Salomone durante la dedica delPrimo Tempio[12].
LaMishnah (nella "Sukkah" 48a oMishnah Sukkah 4:7) descrive Shemini Atzeret come יום טוב אחרון של חג (ebraico:yom tov aḥaron shel ḥag, festività finale del Festival [di Sukkot]). Il contesto qui è che gli obblighi diSukkot per la שמחה (simcha, gioia) e la recita dei Salmi הלל(Hallel) 113–118[13] duranootto giorni. Rispetto a questi due obblighi, Shemini Atzeret fa parte di Sukkot. Ecco perché uno dei nomi liturgici alternativi di Sukkot, זמן שמחתנו (zman simḥatenu, "Tempo della nostra felicità") continua ad esser usato nelle preghiere per descrivere Shemini Atzeret (e quindi laSimchat Torah).[10] Infatti ilnome biblico della festa,Shemini Atzeret,[11] fa chiaro riferimento al fatto che cade nell'ottavo giorno, contando dal primo giorno di Sukkot[14]
Questa doppia natura di Shemini Atzeret (come parte di Sukkot e separato da esso) dipende dalle osservanze e tradizioni di tali giorni inEretz Israel.
^abLabenedizioneShehecheyanu (in ebraicoשהחינו?, "Colui che ci ha dato la vita") è unapreghiera comune che si recita in occasioni speciali. Si pronuncia per ringraziare di nuove e inusitate esperienze, e viene recitata dagli ebrei da quasi 2000 anni. Proviene dalTalmud (Berachot 54a, Pesakhim 7b, Sukkah 46a, ecc.)