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Ilsuicidio (dallatinosui caedere, "uccidere sé stessi") è l'atto con il quale una persona si procura deliberatamente lamorte.[1]
Il suicidio è il gestoautolesionistico più estremo, tipico in condizioni di gravedisagio o malesserepsichico, in particolare in persone affette da gravedepressione e/odisturbi mentali di tipopsicotico.[2] Esso può essere determinato anche da cause o motivazioni strettamente personali, ovvero eventi quali particolari situazioni esistenziali sfavorevoli, gravi condizionieconomiche esociali, abusi fisici e psichici,delusioniamorose, condizioni disalute o di non accettazione del proprio corpo,molestie familiari e non, derisioni,bullismo ecyberbullismo.
Dal punto di vista medico-psicologico numerosi dati di letteratura indicano che è sicuramente possibile prevenire il suicidio nellapopolazione generale, riducendo drasticamente il numero di morti, attraverso opportune campagne di informazione e mediante programmi e centri di aiuto e assistenza.[3]Sociologicamente il suicidio è stato analizzato in modo approfondito dal sociologofranceseÉmile Durkheim, che ha individuato quattro tipi di suicidio collegati ai gradi d'integrazione e regolamentazione sociale:egoistico,altruistico,fatalista eanomico.[4]
Nella genesi del suicidio gioca un ruolo importante la componente emulativa: è noto già dall'Ottocento il cosiddettoeffetto Werther, l'incremento di suicidi seguito alla pubblicazione del romanzoI dolori del giovane Werther dello scrittoretedescoGoethe.[5][6] Per questa ragione l'Organizzazione mondiale della sanità ha diramato delle linee guida per dirigere il comportamento degli operatori dell'informazione e deimezzi di comunicazione di massa, ai quali è affidata la richiesta di un comportamento responsabile.[5] L'opposto dell'effetto Werther è l'effetto Papageno in cui la componente emulativa salva le persone dal suicidio poiché la notizia di una persona che rinuncia a uccidersi provoca una emulazione positiva che porta a scegliere lavita invece che il suicidio.
Il suicidio è un atto volontario con il quale ci si priva della propria vita.[7] Iltentato suicidio o un comportamento suicida non fatale, tale che il desiderio di terminare la propria vita non si traduca nella morte, è consideratoautolesionismo.[8] Viene definito invecesuicidio assistito quando un individuo, offrendo la propria consulenza o il mezzo per suicidarsi, aiuta un altro a morire.[9] Diversamente, nell'eutanasia si assume un ruolo diretto e attivo nel determinare la morte di un individuo.[9] Per "ideazione suicidaria" si intende il desiderio di mettere fine alla propria vita.[8]
Vi sono poi altre particolari forme di suicidio oltre a quello "semplice", esiste per esempio ilsuicidio collettivo o dimassa e ilsuicidio allargato; in quest'ultimo caso si tratta dell'uccisione dei familiari (spesso dei figli, per opera del padre o della madre), per non lasciare questi sopravvivere soli e senza sostegno; a questo atto segue il suicidio (attuato o tentato) del soggetto[10].
Numero di suicidi ogni 100 000 persone nel 2004[11]
n.d.
<3
3–6
6–9
9–12
12–15
15–18
18–21
21–24
24–27
27–30
30–33
>33
Si calcola che circa tra lo 0,5% e l'1,4% delle personemuoia per suicidio.[12][13] A livello globale a partire dal 2008-2009 il suicidio è la decima causa di morte in assoluto,[14] con circa un milione di persone che muoiono tutti gli anni, fornendo untasso di mortalità dell'11,6 per 100.000 persone per anno.[12] I tassi di suicidio sono aumentati del 60% dal 1960 al 2012,[15] soprattutto neiPaesi in via di sviluppo.[14] Per ogni suicidio portato a termine si calcola che vi siano tra i dieci e i quaranta tentativi.[13] I tassi di suicidio variano significativamente tra i Paesi e nel tempo.[12] La percentuale delle morti nel 2008 era: Africa 0,5%, Europa 1,4%, Americhe 1,2%, sud-est asiatico 1,9 %.[12] Il tasso per 100 000 individui era:Australia 8,6,Canada 11,1,Cina 12,7,India 23,2,Gran Bretagna 7,6,Stati Uniti 11,4.[16] Il suicidio si evidenziò come la decima causa di morte negli Stati Uniti nel 2009 con circa 36 000 casi, ma all'incirca 650 000 persone furono accettate nei dipartimenti di emergenza a seguito di un tentativo non riuscito.[13] Alcuni dati segnalano cheLituania,Giappone eUngheria hanno i tassi più elevati.[12] I Paesi con il maggior numero assoluto di suicidi sono la Cina e l'India, che rappresentano oltre la metà del totale.[12] In Cina il suicidio è la quinta causa di morte in assoluto.[17]Il tasso disuicidio in Svizzera è stato uno dei più alti in confronto a molti altri Paesi europei.[senza fonte]
Tasso di suicidi ogni 100 000 maschi (a sinistra) e ogni 100 000 femmine (a destra) (dati 1978-2008)
Tasso di suicidi ogni 100 000 uomini e donne in Europa (dati dal 1950-2022)
Nel mondo occidentale i suicidi maschili sono da tre a quattro volte più frequenti che nelle femmine, anche se queste ultime hanno un numero quattro volte superiore per i tentativi mancati[12][13]; ciò è stato attribuito al fatto che i maschi utilizzano mezzi sicuramente più letali per togliersi la vita.[18] Questa differenza è ancora più marcata negli individui maschili di età superiore ai 65 anni, che si tolgono la vita dieci volte di più rispetto alle femmine.[18] La Cina ha invece uno dei più alti tassi di suicidio femminile ed è l'unico Paese in cui la percentuale si rovescia (rapporto di 0,9).[12][17] I tassi di suicidio nella zona del Mediterraneo orientale sono quasi equivalenti tra i generi.[12] Per le donne il più alto tasso di suicidi si riscontra inCorea del Sud con 22 casi per 100 000, con alti tassi nel sud-est asiatico e nel Pacifico occidentale.[12]
I dati sul sesso degli autori indicano come il suicidio, in particolare ilsuicidio maschile, sia una tematica di genere.[19] In particolare i movimenti per i diritti degli uomini sottolineano come questi siano in contraddizione con la teoria dell'oppressione femminile nella società.[20][21]
In molti Paesi il tasso di suicidio appare più alto nella mezza età[22] o negli anziani.[23] Il numero assoluto di suicidi è però più alto nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, forse per la presenza di un numero maggiore di individui.[12] Negli Stati Uniti risulta più frequente negli uomini caucasici ultraottantenni, anche se i più giovani lo tentano più frequentemente.[13] Il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti[24] e nei giovani maschi viene solo dopo la morte accidentale.[22] Per questi ultimi rappresenta circa il 30% delle cause dimortalità.[22] I tassi riscontrabili nei Paesi in via di sviluppo sono simili, ma la percentuale di decessi complessivi si abbassa per via dell'alto numero di morti per altri traumi.[22] Nel sud-est asiatico, a differenza di altre aree del mondo, i decessi per suicidio si verificano più frequentemente nelle giovani donne rispetto alle anziane.[12]
Alcuni studiosi ipotizzano una correlazione tra le credenze religiose prevalenti in una certa area geografica e il tasso di suicidio sulla stessa area.[25] In particolare, nel saggioIl suicidio. Studio di sociologia diÉmile Durkheim si rileva empiricamente una correlazione inversa tra tasso di suicidio e appartenenza ad un'area non secolarizzata (indipendentemente dell'appartenenza religiosa dei singoli individui). La spiegazione ipotizzata alla base del fenomeno è nella somma tra l'effetto della rete di solidarietà e la proibizione del suicidio di molte confessioni religiose.
Secondo un articolo della giornalista freelance Daniela Cipolloni, contrariamente alle notizie diffuse dagli organi di informazione, lacrisi economica iniziata nel 2008 non avrebbe prodotto un netto e chiaro incremento nel tasso di suicidi:[6] questi eventi inItalia, secondo datiISTAT, sono stati in numero di 150 nel 2008, passando a 198 nel 2009 (con un aumento del 24,8%) e scendendo a 187 nel 2010 (con un calo del 6%).[6] Il rapporto tra crisi economica e suicidio sarebbe inoltre smentito dal fatto che Paesi europei come laGermania e laFinlandia, in cui la crisi è meno grave, registrano tassi tra i più alti di suicidio, mentre laGrecia, in assoluto il Paesecolpito in maniera più grave dalla crisi, esibisce i tassi di suicidio più bassi d'Europa.[6]
Peraltro, dato il ruolo importante della componente emulativa nel determinare decisioni di suicidio[5][6] (per esempio è noto dall'Ottocento il cosiddettoeffetto Werther), l'insistere da parte deimezzi di comunicazione di massa su notizie di suicidi dovuti in apparenza a cause economiche può avere l'effetto di incentivare la scelta di persone che si trovino in situazioni analoghe di difficoltà.[6]
Da un'estesa analisi italiana condotta sui dati clinici ospedalieri relativi a tutte le visite al Pronto Soccorso (PS) di bambini e adolescenti (età compresa tra 0 e 17 anni) avvenute, tra il 1 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2021, in nove ospedali: Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Roma (2 ospedali), Sassari, Trieste e Torino con un bacino di utenza complessivo di 7 milioni di persone è emerso il collegamento tra suicidi dei ragazzi e bullismo, stress scolastico e post Covid.[26][27]
Le circostanze scatenanti per il suicidio relativamente a sedici Stati americani nel 2008[28]
I fattori che possono influenzare il rischio di suicidio comprendono i disturbi psicologici, l'abuso di droga, gli stati psicologici alterati, alcune situazioni culturali, familiari e sociali, e talora lagenetica.[24]Malattie mentali e abuso di sostanze spesso coesistono.[29] Altri fattori di rischio includono l'avere già tentato un suicidio,[13] la pronta disponibilità di un mezzo per commettere l'atto, e infatti il tasso dei suicidi è maggiore nelle famiglie con armi da fuoco che in quelle prive,[30] una storia familiare di suicidio, o la presenza di lesioni cerebrali traumatiche.[31]
I fattori socio-economici, come ladisoccupazione, lapovertà, ladetenzione, esseresenzatetto e ladiscriminazione possono scatenare pensieri suicidi.[32] Tra il 15 e il 40% delle persone che si tolgono la vita lasciano un biglietto d'addio.[33] Secondo uno studio la genetica condizionerebbe tra il 38% e il 55% dei comportamenti suicidari.[34] Iveterani hanno un elevato rischio di suicidio dovuto in parte a più alti tassi di malattie mentali e problemi di salute fisici legati all'esperienza subita.[35]
Il suicidio è meno frequente nelle società che dispongono di una forma dicoesione[36], che garantisce una rete famigliare, locale e statale di assistenza e protezione.
La carriera di un ubriacone (1846), che stabilisce un collegamento traalcolismo e suicidio
L'abuso di sostanze è il secondo fattore di rischio più comune per il suicidio dopo la depressione maggiore e disturbo bipolare.[37] Sia l'abuso cronico di sostanze, così come intossicazione acuta sono associate.[29][38] In combinazione con il dolore personale, come il lutto, il rischio è ulteriormente aumentato.[38] Inoltre l'abuso di sostanze è talora associato a disturbi di salute mentale.[29]
La maggior parte delle persone sono sotto l'effetto di droghe sedativo-ipnotiche (per esempioalcol obenzodiazepine) quando commettono suicidio.[39] Una situazione dialcolismo è presente tra il 15% e il 61% dei casi.[29] I Paesi che hanno tassi più elevati di consumo di alcol e una maggiore densità di rivendite di alcolici, in genere hanno anche alti tassi di suicidio.[29][40] Tra il 2,2% e il 3,4% di coloro che sono stati trattati per l'alcolismo ricorrono al suicidio.[40] Gli alcolisti che tentano il suicidio sono di solito di sesso maschile, anziani e hanno già tentato il suicidio in passato.[29] Tra il 3% e il 35% dei decessi tra coloro che usanoeroina sono dovuti al suicidio (un valore circa 14 volte superiore rispetto a quelli che non ne fanno uso).[41]
Anche l'abuso dicocaina emetanfetamine ha un'alta correlazione con il suicidio.[29][42][43] In coloro che usano la cocaina il rischio è maggiore durante la fase di abbandono.[43] Ilfumo di sigarette è stato associato al rischio di suicidio[44]: vi sono scarse prove sul perché esista questa associazione, ma è stato ipotizzato che possano emergere problemi di depressione e/o alterazione dell'umore in correlazione agli effetti del tabacco sul sistema nervoso.[44] Tuttavia lacannabis non sembra aumentare il rischio in modo indipendente.[29]
Ilproblema del gioco d'azzardo è associato ad aumento dell'ideazione suicidaria e dei tentativi, rispetto alla popolazione generale.[45] Tra il 12% e il 24% dei giocatori d'azzardo patologici tentano il suicidio.[46] Tra i coniugi dei giocatori d'azzardo il tasso di suicidi è tre volte superiore a quella della popolazione generale.[46] Altri fattori che aumentano il rischio dei giocatori comprendono la malattia mentale, l'alcolismo e latossicodipendenza.[47]
Esiste un'associazione tra suicidio e problemi di salute fisica tra cui:[48] ildolore cronico,[49] danno cerebrale traumatico,[50]cancro,[51] pazienti sottoposti aemodialisi, affetti daHIV, dalupus eritematoso sistemico e altre condizioni mediche debilitanti.[48] La diagnosi di cancro raddoppia approssimativamente il conseguente rischio di suicidio.[51] Laprevalenza di una maggiore tendenza al suicidio persisteva anche dopo la cura per la malattia depressiva e per l'abuso di alcol. Nelle persone con più di una condizione medica il rischio era particolarmente elevato e inGiappone i problemi di salute sono elencati come la giustificazione primaria per il suicidio.[52]
I disturbi del sonno come l'insonnia[53] e l'apnea del sonno sono fattori di rischio per la depressione e il suicidio. In alcuni casi i disturbi del sonno possono essere un fattore di rischio indipendente di depressione.[54] Un certo numero di altre condizioni mediche possono presentare sintomi simili ai disturbi dell'umore, tra cui:ipotiroidismo,malattia di Alzheimer,tumori cerebrali, lupus eritematoso sistemico e gli effetti negativi di un numero di farmaci (come ibeta-bloccanti e glisteroidi).[13]
Disturbi mentali sono spesso presenti al momento del suicidio con stime, a seconda dei dati raccolti, che vanno dal 27%[55] a oltre il 90%.[13] Tra coloro che sono stati ammessi in un'unità psichiatrica, il rischio di suicidio è di circa l'8,6%.[13] La metà di tutte le persone che muoiono per suicidio può soffrire didisturbo depressivo maggiore o uno di altri disturbi dell'umore, come per esempio ildisturbo bipolare che aumenta il rischio di suicidio di 20 volte rispetto a chi non ne soffre.[56] Altre condizioni aggravanti comprendono laschizofrenia (14%),disturbi di personalità (14%)[56] e ildisturbo post traumatico da stress.[13] Circa il 5% delle persone affette da schizofrenia muoiono di suicidio.[57] Idisturbi alimentari sono un'altra condizione di rischio elevato.[48]
Una storia di precedenti tentativi di suicidio è il più grande fattore predittivo di un ulteriore tentativo.[13] Circa il 20% dei suicidi ha avuto un precedente tentativo e, fra coloro che hanno tentato il suicidio, l'1% lo realizza entro un anno[13] e più del 5% entro dieci anni. Mentre gli atti diautolesionismo non sono visti come tentativi di suicidio, anche se la presenza di un comportamento autolesionistico è correlato a un aumento del rischio di suicidio.[58]
In circa l'80% dei suicidi completati l'individuo ha visto un medico entro l'anno precedente alla sua morte,[59] e tra questi il 45% entro il mese precedente.[60]
Un certo numero di stati psicologici aumentano il rischio di suicidio, tra cui disperazione, perdita di piacere nella vita, depressione e una progressiva impotenza. Una scarsa capacità di risolvere problemi, la perdita della capacità e lo scarso controllo degli impulsi possono anch'essi svolgere un ruolo.[56][61] Negli anziani la percezione di essere un peso per gli altri è importante.[62]
Episodi come la perdita recente di un familiare o di un amico, la perdita di un posto di lavoro o l'isolamento sociale (come vivere da solo) aumentano notevolmente il rischio.[56] Essere religiosi può ridurre il proprio rischio di suicidio,[63] un fattore che è stato attribuito alle posizioni negative che molte religioni intraprendono contro il suicidio;[63] tra i credenti, imusulmani sembrano essere quelli con un tasso più basso.[64]
Alcuni possono togliersi la vita per sfuggire albullismo o ai pregiudizi.[65][66] Una storia diabuso sessuale infantile e un periodo trascorso in affidamento possono essere anch'essi fattori di rischio:[67][68] si ritiene che l'abuso sessuale possa contribuire a circa il 20% del rischio complessivo.[34]
Lapovertà è associata con il rischio di suicidio.[69] L'aumento della povertà relativa rispetto alla media della società in cui si vive aumenta il rischio di suicidio.[70] Oltre 200 000 contadini inIndia si sono tolti la vita dal 1997 al 2010, in parte a causa di problemi di debito.[71] InCina il suicidio è tre volte più probabile nelle regioni rurali rispetto a quelle urbane, in parte a causa delle difficoltà finanziarie in queste zone del Paese.[72]
Imezzi di comunicazione, compresointernet, possono giocare un ruolo importante nei casi di suicidio.[24] Il modo in cui il suicidio viene presentato può avere un effetto negativo, glorificandolo e romanticizzandolo con un grande impatto emotivo e mediatico.[73]
Questo contagio di suicidio è noto comeeffetto Werther, dal nome del protagonista deI dolori del giovane Werther, diGoethe, che appunto finisce con l'uccidersi.[74] Questo rischio è maggiore negli adolescenti che possono idealizzare la morte.[75] Sembra che mentre le notizie dei media abbiano un effetto significativo, quello dei mezzi di intrattenimento sia equivoco.[76] L'opposto dell'effetto Werther è l'effetto Papageno, la cui presenza di efficaci meccanismi di adattamento può avere un effetto protettivo. Il termine si basa su un personaggio dell'opera diWolfgang Amadeus MozartIl flauto magico, che temendo la perdita di una persona cara sta per togliersi la vita, ma l'aiuto degli amici lo fa desistere dall'uccidersi.[74]
Il suicidio razionale è il motivato abbandono della propria vita.[77] L'atto di perdere la vita per il bene degli altri è noto come suicidio altruistico.[78] Un esempio di questo è quando un anziano termina la propria vita per lasciare una maggiore quantità di cibo per i più giovani della comunità.[78] In alcune cultureeschimesi questo è visto come un atto di rispetto, di coraggio e di saggezza.[79]
Unattacco suicida è un atto politico in cui un attaccante perpetra la violenza contro gli altri sapendo che ciò provocherà la propria morte.[80] Alcuni attentatori suicidi sono motivati dal desiderio di essere considerati deimartiri.[35] Le missionikamikaze sono state effettuate come un dovere per una causa superiore o come un obbligo morale.[79] L'omicidio-suicidio è un atto in cui a unomicidio segue il suicidio del colpevole entro una settimana dall'atto.[81] Tra il gennaio e il dicembre2003 inItalia i casi di suicidio a opera dell'autore del delitto erano stati 42, di cui 38 commessi da uomini e quattro da donne. Solo in uno dei casi l'omicidio-suicidio era concordato da entrambe le parti.[82] I suicidi di massa sono spesso eseguiti sotto la pressione sociale in cui i membri rinunciano alla propria autonomia per seguire unleader.[83] Un suicidio di massa può avvenire con un minimo di due persone, spesso definito come un patto suicida.[84]
Come attenuante alle situazioni in cui continuare a vivere sarebbe intollerabile, alcune persone usano il suicidio come una via di fuga.[85] È noto che alcuni detenuti neicampi di concentramentonazisti si sono deliberatamente uccisi toccando le recinzioni elettrificate.[86]
Tasso di fatalità per metodo di suicidio negliStati Uniti
Il metodo principale utilizzato per suicidarsi varia da Paese a Paese, ma i più frequenti nelle diverse regioni sono l'impiccamento, l'avvelenamento dapesticidi e l'utilizzo diarmi da fuoco.[87] Queste differenze sono da ritenersi parzialmente dovute alle disponibilità dei diversi metodi.[23] Uno studio effettuato su 56 Paesi ha rilevato che l'impiccamento è stato il sistema più comune,[88] messo in pratica dal 53% dei suicidi di maschi e dal 39% dei suicidi di femmine.[89]
Il 30% dei suicidi a livello mondiale avviene mediante l'assunzione di pesticidi. Tuttavia l'utilizzo di questo metodo varia geograficamente in modo notevole, da un 4% in Europa a oltre il 50% nella regione del Pacifico.[90] È comune anche inAmerica Latina per via del suo facile accesso all'interno delle popolazioni agricole.[23] In molti Paesi l'overdose di droga rappresenta circa il 60% dei suicidi tra le donne e del 30% tra gli uomini.[91] Molti sono pianificati e si verificano durante un periodo acuto di ambivalenza.[48]
Iltasso di mortalità varia a seconda del metodo utilizzato: per le armi da fuoco vi è una mortalità dell'80-90%, l'annegamento tra il 65 e l'80%, l'impiccamento tra il 60% e l'85%, l'inalazione degli scarichi dell'auto tra il 40% e il 60%, il gettarsi da altezze variabili tra il 35% e il 60%, l'assunzione di pesticidi e l'overdose di farmaci hanno un tasso che varia dall'1,5% al 4%.[48] I metodi più comuni di suicidio spesso non coincidono con quelli che garantiscono maggiori probabilità di successo: per esempio neiPaesi più sviluppati l'85% dei tentativi avviene tramite overdose di droga, che è uno dei metodi meno efficaci.[48]
Negli Stati Uniti il 57% dei suicidi comporta l'uso di armi da fuoco, un metodo leggermente più comune negli uomini rispetto alle donne.[13] Il secondo più frequente è l'impiccamento nei maschi e l'avvelenamento nelle femmine.[13] Messi insieme, questi metodi comprendevano circa il 40% di tutti i suicidi compiuti negli Stati Uniti.[92] InSvizzera il maggior numero di suicidi avviene per impiccamento.[93] Gettarsi dall'alto è comune sia aHong Kong sia aSingapore, con percentuali rispettivamente del 50% e dell'80%.[48] In Cina l'assunzione di pesticidi è il metodo più comune.[94] InGiappone il tradizionaleseppuku (oharakiri)[94] si verifica ancora,[94] ma l'impiccamento rimane il metodo più frequente.[95]
Non è nota alcunafisiopatologia sottostante univoca per il suicidio o la depressione.[13] Tuttavia si ritiene che sia il risultato di più fattori comportamentali, socio-ambientali e psicologici.[23]
Bassi livelli delfattore neurotrofico cerebrale (BDNF) sono direttamente correlati con il suicidio[96] e indirettamente attraverso il loro ruolo nella depressione maggiore, nel disturbo da stress post-traumatico, nella schizofrenia e neldisturbo ossessivo-compulsivo.[97] Studipost-mortem hanno trovato una riduzione dei livelli di BDNF nell'ippocampo e nellacorteccia prefrontale, sia nei suicidi con condizioni psicologiche sia in quelli senza.[98] Si ritiene che laserotonina, unneurotrasmettitore del cervello, sia particolarmente scarso in coloro che muoiono per suicidio. Questa convinzione è in parte basata sulle prove di un aumento dei livelli dei recettori 5-HT2A dopo la morte.[99] Altre prove comprendono livelli ridotti di un prodotto di degradazione della serotonina, l'acido 5-idrossiindolacetico, nelliquido cerebrospinale.[100] Una prova diretta è tuttavia difficile da raccogliere.[99] L'epigenetica, lo studio delle variazioni dell'espressione genica in risposta ai fattori ambientali che non alterano ilDNA, è anch'essa ritenuta utile per svolgere un ruolo nel rischio di suicidio.[101]
Come iniziativa a prevenzione del suicidio, questo cartello promuove un telefono dedicato, posto sulGolden Gate Bridge, che mette in comunicazione con una linea di aiuto
La prevenzione del suicidio è un termine usato per gli sforzi collettivi al fine di ridurre l'incidenza del suicidio attraverso misure preventive. Ridurre l'accesso a determinati metodi, come le armi da fuoco o i veleni, può ridurre il rischio.[15][23] Altre misure possono comprendere l'installazione di barriere sui ponti e sulle piattaforme dellametropolitana.[23][102] Il trattamento dellatossicodipendenza, dell'alcolismo, della depressione e di coloro che hanno tentato il suicidio in passato può anche essere efficace.[15] Nonostante le linee telefoniche di aiuto siano comuni, non vi sono prove per sostenere o confutare la loro efficacia.[103][104] Nei giovani adulti che hanno recentemente pensato al suicidio laterapia cognitivo-comportamentale sembra migliorare i risultati.[105] Lo sviluppo economico attraverso la sua capacità di ridurre la povertà può essere in grado di ridurre i tassi di suicidio.[69] Gli sforzi per aumentare la vita sociale, soprattutto nei maschi anziani, può essere efficace.[106]Nel 2003 l'Organizzazione mondiale della sanità ha istituito laGiornata mondiale per la prevenzione del suicidio, che si tiene ogni anno il10 settembre.[107]
Il noto regista dell'horrorDario Argento, dopo le riprese del filmSuspiria, come ha raccontato nella sua autobiografia e in alcune interviste, ebbe la tentazione di suicidarsi, che seppe fronteggiare grazie al consiglio di un amico medico:
«Mi ha fermato il consiglio di un dottore mio amico. Io stavo in un albergo e avevo una grande finestra, stava in via Veneto, al sesto piano, quindi sarei morto sicuramente se mi fossi buttato. E lui mi ha detto: fai mettere davanti alla finestra dai facchini l'armadio, il tavolo, la poltrona e fai una barricata davanti alla finestra, perché l'istinto di suicidarsi è breve, non dura tanto, se tu cominci a dire 'mi voglio suicidare' e cominci a levare la poltrona, il tavolo, l'armadio, poi ti è passata la voglia.[108]»
Vi sono pochi dati sugli effetti delloscreening della popolazione generale sul tasso di suicidio.[109][110] Poiché vi è un'alta probabilità che vengano trovate positive, attraverso questi strumenti, persone che non sono a rischio di suicidio, vi sono preoccupazioni che loscreening possa aumentare in modo significativo l'utilizzo delle cure per la salute mentale.[111] Si consiglia comunque di valutare coloro che sono ad alto rischio.[13]
In coloro che presentano problemi di salute mentale una serie di trattamenti possono ridurre il rischio di suicidio. Coloro che sono ad alto rischio suicidiario possono essere sottoposti a cure psicologiche volontarie o obbligatorie.[13] Gli oggetti che possono essere utilizzati per danneggiare sé stessi vengono in genere rimossi.[48] Alcuni clinici convincono i pazienti a firmare contratti di prevenzione del suicidio in cui essi si impegnano a non danneggiare sé stessi se non sottoposti a ospedalizzazione obbligatoria; tuttavia non vi sono prove di un effetto significativo di questa pratica.[13] Se una persona è a basso rischio il trattamento ambulatoriale in un centro di salute mentale può essere utile.[13] Non vi sono prove che un ricovero a breve termine possa essere più efficace di una comunità assistenziale per migliorare i risultati nei pazienti condisturbo borderline di personalità che sono cronicamente a rischio di suicidio.[112][113]
Vi sono prove sperimentali che lapsicoterapia, in particolare la terapia comportamentale dialettica, possa ridurre il rischio di suicidio negli adolescenti[114], così come in quelli con il disturbo borderline di personalità.[115] Può anche essere utile nel ridurre i tentativi di suicidio negli adulti ad alto rischio.[116] Tuttavia le prove non hanno trovato una diminuzione dei suicidi portati a termine.[114]
Vi è un dibattito circa i benefici e i danni derivanti dalla somministrazione diantidepressivi.[24] Nei giovani gli antidepressivi più recenti, come gliinibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, sembrano aumentare il rischio di suicidio dal 25 per 1000 al 40 per 1000.[117] Tuttavia nelle persone anziane sembra che possano diminuire il rischio.[13] L'assunzione dilitio appare efficace nel ridurre il rischio nei pazienti con disturbo bipolare e con la depressione unipolare a quasi gli stessi livelli della popolazione generale.[118][119] Laclozapina può diminuire i pensieri suicidari in alcune persone con la schizofrenia.[120]
Oltre al tentativo di intervenire sulle motivazioni e i disagi che spingono gli individui al suicidio, possono essere intraprese delle iniziative per ridurre l'accesso ai più comuni metodi di suicidio, come l'installazione di barriere sui ponti e sulle piattaforme dellemetropolitane più interessati dal fenomeno (come ilGolden Gate Bridge diSan Francisco[121] o il ponte di Avise inValle d'Aosta[122]), anche se gli studi condotti per analizzare l'impatto sul numero totale di suicidi commessi nella zona dove questo tipo di misure sono state adottate sono giunti a risultati contrastanti. In ogni caso molti tentativi di suicidio sono la conseguenza di crisi acute di breve periodo, cosa che rende verosimile la possibilità di ridurne il rischio mediante un adeguato controllo da parte dei privati e delle autorità degli oggetti più potenzialmente letali, comearmi da fuoco,veleni,pesticidi efarmaci, anche perché nel contesto degli Stati Uniti è chiara la correlazione tra la probabilità di morte per suicidio e la disponibilità diarmi da fuoco.[123][124]
Tra i casi più noti di riduzione delle morti per suicidio dovuta alla riduzione delle opportunità di commetterlo si può ricordare la sostituzione nel Regno Unito delgas illuminante con ilgas naturale a partire daglianni cinquanta, che, secondo una stima, avrebbe risparmiato tra le seimila e settemila vite.[125][126] InGiappone, dove si registra uno dei tassi di suicidio più elevati del mondo industrializzato, i gestori deltrasporto ferroviario hanno cercato delle soluzioni per i frequenti suicidi (che tra l'altro causano ritardi e disservizi), come leporte di banchina, gli impianti divideosorveglianza e alcuni metodi di dissuasione psicologica.[127][128]
Nellecarceri e nei luoghi di cura per persone affette dadisturbi mentali il rischio di comportamenti suicidari è elevato ed è spesso gestito mediante specifici accorgimenti con cui si cerca di rendere più difficile portare a termine un atto di disperazione (soprattutto da parte dei soggetti più a rischio), tra cui la sorveglianza continua, la rimozione di possibiliarmi improprie (oggetti taglienti, vetro, lacci, farmaci, e così via), addestramento del personale, costruzione di celle "anti-suicidio" (dove non sia possibile trovare punti da cui potersi impiccare), uso di sistemi di contenzione per individui in crisi, allarmi, serrature, ringhiere e infissi di sicurezza.[129][130][131]
Alcune soluzioni prevedono interventi che non richiedono l'installazione di strutture estese o complesse, come nel caso delle luci blu nelle ferrovie giapponesi[132], anche se la loro efficacia risulta relativamente limitata[133], s'ipotizza che tali luci hanno un effetto calmante e positivo sull'umore.[134]
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Per arginare il problema dell'effetto Werther e incentivare l'effetto Papageno, oltre ai modi per chiedere aiuto da parte di chi ha istinti suicidi come parlarne con un familiare, un amico, uno psicologo oppure chiamare il112 o ilTelefono Amico, l'OMS cura un manuale che consiglia aimedia come diffondere la notizia di un suicidio. Esso viene aggiornato periodicamente, l'ultima volta nel 2017 e si intitola "Preventing suicide: a resource for media professionals", cioè “Prevenire il suicidio: una guida per i professionisti dei media”. Le principali linee guida sono:
spiegare a lettori, ascoltatori e telespettatori le notizie riguardo a un suicidio di cui si parla dando anche delle informazioni sulla prevenzione del suicidio;
non diffondere pregiudizi e leggende metropolitane sui suicidi e non descrivere certi luoghi come posti in cui è comune che le persone si uccidano, né dare molti dettagli sul luogo in cui una persona si è suicidata, specialmente se famosa;
scrivere degli articoli su come si possono affrontare i pensieri suicidi e come si può chiedere aiuto;
non dare eccessivo spazio e importanza alle notizie che riguardano i suicidi;
non usare titoli sensazionalistici quando si parla di un suicidio e non usare l’espressione “suicidio” nel titolo;
non normalizzare o romanticizzare il suicidio quando lo si descrive, non presentarlo come un’alternativa a un problema;
non riportare in modo esplicito il modo in cui una persona si è suicidata;
non diffondere foto o video che mostrano il corpo della persona che si è suicidata e non fornire link ai profili social della persona in questione;
fare particolare attenzione quando si parla del suicidio di una persona famosa;
fare particolare attenzione se si decide di intervistare una persona che conosceva la persona morta o che ne era parente perché queste persone possono essere a rischio di farsi del male a loro volta.[135][136]
Nella maggior parte dei Paesi occidentali il suicidio non è più considerato unreato,[137] tuttavia lo era in molti Paesi europei dalMedioevo fino almeno alXIX secolo.[138] Molti Paesiislamici lo considerano tuttora un reato.[64]
InAustralia il suicidio non è un reato,[139] ma è un crimine consigliarlo, incitarlo o aiutare un altro nel tentativo di attuarlo[140]. IlTerritorio del Nord dell'Australia aveva brevemente legalizzato il suicidio assistito tra il 1996 e il 1997.[141]
La leggecanadese consente esplicitamente a chiunque di utilizzare "la forza che possa ragionevolmente essere necessaria" per evitare che un individuo si suicidi.[142]
InIndia il suicidio è illegale e i familiari sopravvissuti possono dovere affrontare difficoltà di ordine giuridico.[144] InGermania l'eutanasia attiva è illegale e chiunque dei presenti durante la pratica può essere perseguito per il mancato aiuto.[145]
LaSvizzera ha legalizzato ilsuicidio assistito per i malati mentali cronici. L'alta corte diLosanna, con una sentenza del 2006, ha concesso a un individuo anonimo con una lunga storia di problemi psicologici il diritto di porre fine alla propria vita.[146]
Negli Stati Uniti il suicidio non è illegale, ma può essere associato a sanzioni per coloro che lo tentano.[143] Il suicidio assistito è legale negli Stati dell'Oregon[147] e diWashington.[148]
Una vedovaindù si getta nella pira del marito, 1820
La maggior parte delle religioni prevede forme di suicidio: inIl ramo d'oro, un saggio scritto dall'antropologoJames George Frazer, pubblicato inizialmente nel 1890 e poi ripetutamente ampliato fino alla stesura definitiva del 1915, l'autore riferisce come il suicidio sia ubiquo e frequente, quando si preferisca la morte violenta al declino del corpo[149].
Nella pratica buddhista delSokushinbutsu il suicidio è normalmente accettato[150].
Nel paganesimo si ha una buona considerazione del suicidio[151][152][153].
Nella maggior parte delle confessionicristiane il suicidio è considerato un peccato. Ciò si basa in particolare su autorevoli scritti di pensatori, comeAgostino d'Ippona eTommaso d'Aquino. Tuttavia il suicidio non era considerato un peccato sotto il codiceCorpus iuris civilis dell'imperatorebizantinoGiustiniano.[156][157] Nella dottrinacattolica la tesi si basa sulcomandamento "non uccidere" applicabile ai sensi dellaNuova Alleanza da Gesù inMatteo 19:18, così come l'idea che la vita sia un dono dato da Dio, la quale non deve essere disprezzata e che il suicidio "è contro l'ordine naturale" e "interferisce con il piano di Dio per l'umanità".[158]
Tuttavia si ritiene che la malattia mentale o il timore grave della sofferenza diminuisca la responsabilità di chi lo attua.[159] Una controdeduzione è che il quinto comandamento è più esattamente tradotto come "non uccidere", non necessariamente applicato a sé e che Dio ha dato illibero arbitrio per l'uomo. Prendere la propria vita non violerebbe la legge di Dio e che un certo numero di suicidi, da parte dei seguaci di Dio, sono registrati nella Bibbia con nessuna terribile condanna.[160]
L'ebraismo si concentra sull'importanza di valorizzare questa vita e pertanto il suicidio equivale a negare la bontà di Dio nel mondo. Nonostante questo, in circostanze estreme, quando non vi è altra scelta che uccidersi o essere uccisi o costretti a tradire la propria religione, gli ebrei si sono tolti la vita o individualmente o in suicidi di massa (vedi per esempio l'assedio di Masada) e come un severo monito vi è anche una preghiera della liturgia ebraica per "quando il coltello è alla gola" per coloro che muoiono "per santificare il nome di Dio" (vedimartirio). Questi atti hanno ricevuto risposte contrastanti dalle autorità ebraiche, considerati da alcuni come esempi di martirio eroico, mentre altre affermano che era sbagliato togliersi la vita in previsione di un martirio.[161]
Il suicidio non è consentito nell'Islam,[64] malgrado anche per esso valga la considerazione già esposta per l'ebraismo. Nell'Induismo il suicidio è generalmente malvisto e viene considerato ugualmente peccaminoso come uccidere un altro individuo. Scritture indù affermano che chi si suicida entrerà a fare parte del mondo degli spiriti, vagando sulla Terra fino a quando sarebbe altrimenti morto, se non avesse commesso l'atto.[162] Tuttavia l'Induismo accetta il diritto di un uomo di porre fine alla propria vita attraverso la non violenta pratica del digiuno fino alla morte, pratica chiamataprāyopaveśa,[163] ma tale pratica è strettamente limitata alle persone che non hanno alcun desiderio o ambizione e nessuna responsabilità in questa vita.[163] Ilgiainismo ha una pratica simile di nomeSanthara. La pratica delSati o di auto-immolazione della vedova, era prevalente nella società indù durante il Medioevo.
Il tema del suicidio è stato infatti oggetto di domande lungo lastoria della filosofia su cosa porta a compiere un gesto così estremo, se sia da considerare una scelta effettivamente razionale, che cosa lo renda un atto lecito o illecito dal punto di vista morale.[166]
Nei suoi risvolti morali il suicidio era legato in origine, presso le antichereligioni misteriche, anche alla prospettiva dellareincarnazione, in vista di un'evoluzione spirituale come nel caso diEmpedocle.[167]
Anche ipitagorici si oppongono al suicidio poiché, essendo l'anima con la sua connessione al corpo divenuta impura, uccidendosi si impedisce ogni completa purificazione spirituale e, in più, si rompe colpevolmente l'armonia matematica che lega l'anima al corpo.Porfirio riferisce tuttavia che lo stesso Pitagora si sarebbe suicidato.[168] SecondoOlimpiodoro il Giovane, la massima dei pitagorici con cui costoro miravano a favorire la vita era: "non aiutare a deporre, anzi aiuta a sostenere ciò che grava".[169]
Cicerone ribadisce le idee diPitagora, secondo il quale l'uomo appartiene alle divinità che decideranno del tempo della sua morte.
(latino) «Quare et tibi, [...] et piis omnibus retinendus animus est in custodia corporis, nec iniussu eius, a quo ille est vobis datus, ex hominum vita migrandum est, ne munus humanum adsignatum a deo defugisse videamini.»
(italiano) «Perciò tu [...] e tutti i pii dovete trattenere ancor l’anima in prigionia del corpo, né potete emigrarvene dalla vita umana senza l'ordine di colui dal quale l'anima vi è stata data, per non sembrare d'avere disertato l'ufficio umano commessovi dal dio.»
Tuttavia in alcune circostanze l'uomo può anticipare la fine della sua vita[170].
Platone nelleLeggi ritiene che occorra vietare la sepoltura pubblica del suicida salvo il caso che il suicidio sia avvenuto per evitare i dolori di una grave malattia, per sfuggire a una vita miserabile, o per sostituire a una condanna a morte un onorevole suicidio come è stato perSocrate:
«Ma chi uccide la cosa che gli è più propria, la cosa che, si dice comunemente, gli è più cara? Che cosa dovrà patire? E intendo chi se stesso uccide, sottraendosi con violenza al destino che gli è assegnato; chi compie tale delitto, senza che la Città lo abbia condannato a morire, senz'essere costretto da qualche caso inevitabile e angoscioso; senz'essere stato colpito da qualche ignominia che non ha rimedio e tale che renda impossibile la vita; chi per inerzia e viltà e debolezza impone a se stesso ingiusta sentenza.[...] In quanto alla sepoltura di chi si è in tal modo distrutto, sarà, intanto, isolata e non ci sarà nessun'altra tomba vicina; in secondo luogo (...), in quei posti che non sono lavorati; senza nome e senza pompa si dovrà seppellir lo sciagurato, senza lapidi e senza iscrizioni che ne distinguano la fossa.»
(Platone, Leggi, IX, 873, C -D)
Nell'antica Atene infatti a una persona che si toglieva la vita senza l'approvazione dello Stato veniva negato l'onore di una sepoltura normale: essa sarebbe stata sepolta da sola, alla periferia della città, senza una lapide o un segno distintivo.[171]NelFedone Platone attenua il suo giudizio affermando che il suicidio deve essere evitato nella città ma che tale morte sia così desiderabile che il saggio non ne possa fare a meno:
«In base a questo non è un precetto irragionevole che nessuno debba uccidere se stesso prima che Dio non gli mandi un perentorio comando, come ha fatto ora con noi.»
(Platone,Fedone, Editrice La Scuola Brescia 1984, VI, 62c.)
I saggi, sostengono gliepicurei, devono ben ponderare se vale la pena continuare a vivere e se ritengono che non lo sia devono suicidarsi senza clamore «come se si uscisse da una stanza piena di fumo». Per esempio perEpicuro il suicidio è un'affermazione della libertà umana sulla legge della necessità che governa la natura. Epicuro scrive:
«È una sventura vivere nella necessità, ma vivere nella necessità non è per niente necessario[172]»
Aristotele enumera i casi più frequenti di suicidio giudicandoli tutti come un atto di vigliaccheria di chi non ha il coraggio di affrontare la condizione disperata in cui si trova.
«Invece il morire per fuggire la povertà o la passione amorosa o qualcosa di doloroso non è di un uomo coraggioso, ma piuttosto di un vile: è infatti debolezza lo sfuggire ai travagli e chi s'uccide agisce non per affrontare una prova decorosa, bensì per fuggire un male.»
(Aristotele,Etica Nicomachea, BUR, Milano 1986, vol.I,V,3)
«Si affronta la morte non perché è bello, ma per fuggire un male.»
Aristotele considera inoltre il suicidio un'ingiustizia, non tanto di per sé, ma nei confronti delloStato che viene privato di un concittadino: il suicidio, aggiunge, compromette il benessere dellapolis.[173]
Lostoicismo è invece uno degli esempi più noti di filosofia che accetta il suicidio e anzi, in determinate condizioni, lo descrive come un atto naturale. Avendo imparato che imali sono tali solo in apparenza, lo stoico può infatti accettare il suicidio come atto conclusivo del compito riservatogli daldestino, purché sia una scelta deliberata e non dettata da un impulso momentaneo: deve essere cioè un atto razionalmente giustificato.
(latino) «Eadem illa ratio monet, ut, si licet, moriaris quemadmodum placet.»
(italiano) «La ragione stessa ci esorta a morire in un modo, se è possibile, che ci piace.»
(Seneca,Lettere a Lucilio, libro VIII, 70, 28)
Seneca per esempio ammette la liceità della scelta suicida[166] partendo dal presupposto che «non è un bene vivere, ma vivere bene».[174] Per lui solo lavirtù e lasaggezza hanno valore, mentre lavita, sebbene preferibile alla morte, è un bene indifferente come la ricchezza, gli onori e gli affetti.[175]
Glistoici considerano la vita degna di essere vissuta se guidata dalla ragione per cuiAntistene sostiene che chi è dissennato farebbe bene a impiccarsi: giudizio confermato dal suo discepoloDiogene, il quale
«ripeteva di continuo che per la conduzione della nostra vita bisogna essere attrezzati o della ragione o di un laccio.»
(Diogene Laerzio,Vite dei filosofi, VI,25)
Tra gli stoici che scelsero il suicidio vi furono, oltre allo stesso Seneca, il fondatore della scuolaZenone di Cizio del quale cosìDiogene Laerzio racconta la morte:
«Mentre andava via dalla scuola incespicò e si ruppe un dito. Batté allora la terra con la mano e pronunciò quel verso dellaNiobe: "Vengo, perché mi chiami gridando?" e, soffocato il grido, morì all’istante.»
Agli stoici si opposePlotino, che nel III secolo d.C. scrisse un trattato riguardante il suicidio.[178] Poiché la vita per il filosofo è un percorso evolutivo, che permette di elevarsi attraverso la legge che regola il ciclo dellereincarnazioni, è necessario seguire il suo corso naturale: «E se il rango che ciascuno avrà lassù corrisponde alla sua condizione al momento dellamorte, non bisogna suicidarsi finché c'è la possibilità di progredire».[178] La vita stessa, in quanto espressione dell'anima che illumina una natura inferiore, è concepita infatti come portatrice di una «presenza divina», quale prodotto ultimo dellaprocessione daDio: «Non ti toglierai la vita, affinché l'anima non se ne vada».[178] Il suicidio provoca, secondo questa impostazione, un danno all'anima che viene cacciata a forza e in maniera innaturale: non esiste per Plotino il suicidio razionale, poiché la violenza al proprio corpo è sempre accompagnata da «angoscia, dolore o ira».[178]
Una ferma condanna del suicidio si ebbe in epocacristiana da parte di filosofi come Agostino di Ippona eTommaso d'Aquino.[166]
Altri pensatori hanno considerato il suicidio come una questione legittima di scelta personale. I sostenitori di questa posizione sostengono che nessuno dovrebbe essere costretto a subire contro la propria volontà, in particolare da condizioni come una malattia incurabile, una malattia mentale e la vecchiaia, che non hanno alcuna possibilità di miglioramento. Essi rifiutano la convinzione che il suicidio sia sempre irrazionale, sostenendo invece che possa essere l'ultima risorsa valida per quelli che sperimentano un dolore prolungato.[182]
SecondoArthur Schopenhauer l'obiettivo per liberarsi dal dolore dell'esistenza è superare la volontà di vivere, ma non attraverso il suicidio, che non è una soluzione, ma una delle massime manifestazioni della volontà di vivere. Schopenhauer sostiene che proprio perché si ama troppo la vita e non la si vuole vivere in una condizione sgradevole ci si libera con il suicidio.
«Il suicida vuole la vita ed è solo malcontento delle condizioni che gli sono toccate.»
«Nessuno trascura di ricercare il proprio utile, ossia di conservare il proprio essere, se non vinto da cause esterne e contrarie alla sua natura. Dico che nessuno respinge gli alimenti o si uccide per necessità della sua natura, ma solo se costretto da cause esterne.»
«Dunque nel caso della rinuncia alla volontà di vivere o del suicidio si tratta di costrizione, di impotenza e non di libertà. L'uomo è veramente libero solo quando segue la sua necessità interiore, e questa è sempre positiva, affermatrice.»
Emil Cioran, in qualche modo ricollegandosi al pensiero diMartin Heidegger, intende il costante riferimento alla morte come indispensabile alla fondazione della morale soggettiva; caratteristica è quindi la sua posizione sul suicidio, senza il pensiero del quale, dice esplicitamente, non sarei riuscito a sopravvivere. Il suicidio è interpretato così non come gesto effettivo, ma come possibilità estrema che, in quanto mantenuta nella sua possibilità e non attuata, rende possibile ogni altra azione.[185]
Una presa di posizione forte è quella di coloro che sostengono che le persone dovrebbero potere scegliere autonomamente di morire, indipendentemente dalla loro condizione. Nietzsche scrive: "Muori al momento giusto [...] Io lodo la mia morte che giunge perché la voglio io".[186] I maggiori sostenitori di questa scuola di pensiero sono l'empirista scozzeseDavid Hume[182] e ilbioeticista statunitenseJacob Appel.[146][187]
In molte culture e sottoculture si è assistito a una esaltazione del suicidio: durante laseconda guerra mondiale l'esercito giapponese ha incoraggiato e glorificato le azioni dei kamikaze, che erano attacchi suicidi da parte di aviatori militari dell'Impero del Giappone contro le navi da guerraAlleate nelle fasi finali dellacampagna del Pacifico. La società giapponese è stata descritta nel suo complesso come "tollerante" verso il suicidio.[188]
Suinternet si trovano molte pagine dedicate a incoraggiare o facilitare i tentativi di suicidio e vi è una certa preoccupazione che tali siti possano spingere soggetti predisposti a compiere tale atto. Sono capitati casi di individui che hanno stretto patti suicidi online, sia con preesistenti amici sia con persone conosciute nelle chat o nei forum. Tuttavia internet può anche aiutare a prevenire il suicidio, fornendo una possibilità di socializzazione per coloro che si sentono isolati.[189]
Al 2010 dalGolden Gate Bridge si sono registrati più di milletrecento suicidi dalla costruzione avvenuta nel 1937.[194] Molti luoghi in cui il suicidio è comune sono stati dotati di barriere per impedirlo.[195] Per esempio l'installazione di una vetrata a Toronto[192] e di barriere sullaTorre Eiffel diParigi e sull'Empire State Building diNew York.[195] A partire dal 2011 una barriera è stata costruita anche per il Golden Gate Bridge.[196] Questi sistemi appaiono essere generalmente molto efficaci.[189]
Nel 1981 gliscioperi della fame, guidati daBobby Sands, hanno provocato dieci morti.[202] Durante la seconda guerra mondialeErwin Rommel è stato trovato morto suicida; colpevole di avere partecipato all'attentato a Hitler del 20 luglio 1944, fu minacciato di un processo pubblico, dell'esecuzione e di rappresaglie sulla sua famiglia, a meno che non si fosse tolto la vita.[203]
Anche nei casi di crollo di un regime politico si sono verificati suicidi di dirigenti, la cui vita o carriera era inestricabilmente legata al periodo storico traumaticamente conclusosi con un fallimento: fu il caso nel 1943 diManlio Morgagni e nel 1991 diBoris Pugo.
Il suicidio come atto di protesta estrema nonviolenta venne alla ribalta nel 1963, quando alcuni monaci buddhisti si diedero pubblicamente alle fiamme per protestare contro le discriminazioni anti-buddiste del regime delVietnam del Sud.[204] Analogo fu il gesto dimostrativo diJan Palach, compiuto aPraga in piazza San Venceslao dopo l'invasione dellaCecoslovacchia da parte delpatto di Varsavia nell'agosto del 1968, durante la cosiddettaprimavera di Praga.[205]
Il suicidio ha sempre affascinato gliscrittori e gliartisti in generale. Tra letteratura e filosofia,Dante Alighieri nellaDivina Commedia colloca i suicidi all'Inferno nel cerchio dei violenti contro sé stessi (XI, 40-45), dove condannaPier della Vigna. Giustifica tuttaviaCatone, uccisosi aUtica, collocandolo nelPurgatorio in quanto autore di un gesto eroico di libertà "politica", poiché aveva rinunciato alla vita pur di non sottomettersi al regime diGiulio Cesare. Virgilio si rivolge lui, quale custode dell'accesso al monte del Purgatorio, per presentargli Dante stesso in cerca di libertà:
Qualche esempio classico della trattazione del suicidio in letteratura può essere la tragica conclusione diRomeo e Giulietta (1600 circa) diWilliam Shakespeare o il già citatoI dolori del giovane Werther diJohann Wolfgang Goethe (1774) o leUltime lettere di Jacopo Ortis diUgo Foscolo considerato il primoromanzo epistolare dellaletteratura italiana (1801), dove il protagonista si uccide, atto che è insieme una liberazione e una protesta: liberazione dal dolore e protesta contro la natura, che ha destinato l'uomo all'eterna infelicità. Nel pensiero diVittorio Alfieri c'è una visione eroica del suicidio quale estremo atto di libertà. Il tema del suicidio ricorre spesso nelleOperette morali (per esempio nelDialogo di Plotino e di Porfirio) diGiacomo Leopardi (1827) in cui il poeta fa una distinzione su quelli che potevano essere i motivi di suicidio per le genti del passato e quelli della sua epoca. Il tema fu anche argomento di ispirazione perMadame Bovary diGustave Flaubert (1856).
Il gesto disperato e insieme eroico del suicidio è stato spesso drammatizzato, in chiave per lo piùsublime, nelteatro d'opera. È celebre l'aria della protagonista nell'ultimo atto dellaGioconda diAmilcare Ponchielli su libretto diArrigo Boito, che inizia appunto con la parolaSuicidio! ("Suicidio!... in questi/Fieri momenti/Tu sol mi resti...")[207].
Nella musica leggera contemporanea sul suicidio è da citare la canzoneTommy diRoberto Vecchioni. AncheFabrizio De André ha dedicato proprio ai suicidi alcuni suoi più commoventi brani, tra questiPreghiera in gennaio, dedicata aLuigi Tenco, dove esprime pietà e comprensione nei confronti di coloro che: "[...] all'odio e all'ignoranza preferirono la morte". Dello stesso De André vanno ricordate ancheLa ballata del Michè, che tratta del suicidio di un uomo che preferisce morire piuttosto che sopportare il carcere dopo la condanna per avere ucciso un rivale in amore, eNancy, traduzione di un brano diLeonard Cohen,Andrea, che narra del suicidio di un giovane omosessuale dopo la morte in guerra del suo amante. IQueen hanno scritto due canzoni, entrambe con testo diFreddie Mercury, che affrontano il tema del suicidio:Don't Try Suicide (dall'albumThe Game) eKeep Passing The Open Windows (dall'albumThe Works).
Ti regalerò una rosa diSimone Cristicchi parla invece di un uomo internato in unmanicomio per molti anni, che alla fine si suicida "volando" dal tetto. Dello stesso autore,Legato a te, ispirato alla vicenda reale delsuicidio assistito diPiergiorgio Welby.La locomotiva diFrancesco Guccini racconta, in maniera romanzata, la vera storia del tentativo fallito di suicidio del giovaneferroviereanarchicoPietro Rigosi nel 1893, un esempio di suicidio simbolico a sfondo politico, per protesta contro le dure condizioni di lavoro degli operai e dei contadini e le disuguaglianze sociali. Dello stesso autore anchePrimavera di Praga, che narra un altro suicidio di protesta, quello diJan Palach nel 1968.
Lo stesso tema è stato affrontato più volte nelrock, nelgrunge (per esempio daiNirvana diKurt Cobain, il quale si suicidò) e nell'emo statunitensi, ma in modo particolare nelmetal estremo. Questo tema viene affrontato molto spesso nel genere chiamato depressiveblack metal: qui il suicidio è visto come la fonte di liberazione dalle sofferenze, come qualcosa di estremamente romantico e sublime. Sempre nell'ambito dell'extreme metal si possono ricordare due macabri episodi di suicidio, ovvero quello dell'ex cantante deiMayhemPer Yngve Ohlin, che l'8 aprile 1991 si uccise tagliandosi la gola e le vene dei polsi e sparandosi un colpo di fucile alla testa, e la morte diJon Nödtveidt, ex cantante e chitarrista deiDissection, avvenuta la notte del 16 agosto 2006 a causa di un colpo di pistola autoinflittosi alla testa: il ritrovamento del corpo di quest'ultimo all'interno di un cerchio di candele accese diede vita tra i fan a ogni genere di supposizioni riguardo alle ragioni del gesto.[208]
Stando alle ricerche delCICAP, la letteratura scientifica non reperta evidenze su casistiche di suicidio nelmondo animale, se nonaneddotiche e per lo più indirette.[209]
Le descrizioni più suggestive di atti con significato suicidario tra gli animali riguardano azioniautolesive poste in essere da animali tenuti incattività, che talora iniziano azioni violente che esitano nella loro morte. Secondo l’interpretazione più condivisa, tali azioni autolesive sono tentativi “ciechi” di liberarsi, con l’animale che si lancia ripetutamente contro i muri o le palizzate che lo tengono prigioniero o che si avvolge tra le catene che lo imprigionano, morendo perasfissia.[209]
Una credenza abbastanza diffusa sostiene che ilemmini compiano periodicamente suicidi di massa per contrastare lasovrappopolazione, ma si tratta in realtà di unafalsità diffusa da un documentario del 1958, in cui le scene del suicidio dei lemmini furono costruite ad arte.[210]
In conclusione, non esistono casi documentati di animali che si uccidono o casi che superino obiezioni diantropomorfismo. L'homo sapiens resta l'unico animale che lo fa.[209]
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^«Ci si potrebbe allora meravigliare di quella leggenda che parla di un filosofo,Empedocle, gettatosi nel cratere di unvulcano? Quale può essere la causa di una simile decisione in un individuo che era stato iniziato ai misteri dell'universo? [...] Ciò che viene raccontato di quel filosofo esprime il proposito di comparire in una successiva incarnazione con speciali qualità spirituali» (Rudolf Steiner,Naturkatastrophen als moralische Verantwortung, conferenza del 27 giugno 1924, Dornach, trad. it. di Mauro Vaccani, Archiati Verlag, pag. 61, 2006ISBN 9783867726078). L'episodio del suicidio di Empedocle è riferito daDiogene Laerzio,Vite, VIII, 67-71.
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