Stratone di Lampsaco (ingreco antico:Στράτων ὁ Λαμψακηνός?,Strátōn ho Lampsakēnós;335 a.C. circa –274 a.C. circa[1]) è stato unfilosofo escienziatogreco antico[2].
Originario della città diLampsaco, posta sulla riva sud dellostretto dei Dardanelli, Stratone studiò adAtene, dove fu allievo diTeofrasto. Verso il300 a.C. fu chiamato adAlessandria d'Egitto come precettore del futuroTolomeo II Filadelfo, carica che occupò fino al294 a.C. Venne anche chiamato a consolare la moglie di Tolomeo II,Arsinoe, per un lutto subìto.Ad Alessandria conobbeAristarco di Samo, che divenne suo allievo. Dopo la morte diTeofrasto, verso il288 a.C. ritornò adAtene per succedergli alla guida delLiceo. Diresse la scuola fino alla morte, avvenuta verso il269 a.C.Diogene Laerzio ci ha trasmesso i titoli di una cinquantina di opere, delle quali abbiamo scarsi frammenti e testimonianze. Per il suo interesse ai fenomeni naturali fu dettoIl Fisico[3].
Tra gli argomenti sui quali Stratone dissentì dal suo caposcuola vi fu quello delvuoto, la cui esistenzaAristotele aveva negato. Le teorie di Stratone sul vuoto furono importanti per la nascente scienza dellapneumatica, alla quale si pensa abbia dato importanti contributi.Hermann Diels ha avanzato l'ipotesi che l'introduzione, di carattere teorico, dellaPneumatica diErone di Alessandria usi Stratone come fonte essenziale.[4]
Un altro argomento studiato da Stratone di grande interesse per la storia della scienza (sul quale siamo informati daSimplicio[5]) è l'accelerazione deigravi in caduta. Stratone aveva dedotto l'accelerazione dei gravi, con un ingegnoso argomento, dalla forma di un filo d'acqua in caduta libera. In effetti poiché ilflusso è costante attraverso tutte le sezioni orizzontali del filo, al restringersi del filo verso il basso (che è facilmente osservabile) deve corrispondere un aumento di velocità.
Sviluppando idee già anticipate daTeofrasto, Stratone affermava che ogni essere vivente fornito di percezione e di sensibilità, ovvero ognianimale, è dotato anche dimente, riconoscendo così una comunanza fra umani e animali. Tale tesi verrà ripresa, con riferimento esplicito a Stratone, daPlutarco nelDe sollertia animalium e daPorfirio nelDe abstinentia a sostegno delle capacitàintellettive degli animali.[6]
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