| Strada statale 253 San Vitale | |
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| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regioni | |
| Dati | |
| Classificazione | Strada statale |
| Inizio | Bologna |
| Fine | Ravenna |
| Lunghezza | 71,970[1]km |
| Provvedimento di istituzione | D.M. 16/11/1959 - G.U. 41 del 18/02/1960[2] |
| Gestore | ANAS: dal km. 5,7-23 e dal km. 24,5-27.Provincia di Bologna,Provincia di Ravenna. |
| Manuale | |
Lastrada statale 253 San Vitale (SS 253) è unastrada stataleitaliana. È la più importante via di collegamento, dopo l'autostrada, traBologna,Ravenna e laRiviera romagnola.

La strada fu istituita come collegamento tra Bologna e Ravenna. Le due città hanno in comune il fatto di avere entrambe una basilica intitolata aSan Vitale.
Inizia appunto nelcapoluogo regionale presso Piazza di Porta Ravegnana e, su un tracciato pianeggiante e scorrevole, si dirige verso nord-est attraversando i centri diCastenaso e diMedicina, parte del territorio comunale diCastel Guelfo di Bologna ed entra nelRavennate. Qui attraversaMassa Lombarda,Sant'Agata sul Santerno,Lugo eBagnacavallo; dopo aver intersecato l'autostrada A14 e lastrada statale 16 Adriatica, arriva, in pochi chilometri, aRavenna.
La nascita della "San Vitale" avviene nelXX secolo inoltrato. In passato, più che una singola infrastruttura, questa era un itinerario, risultante dal collegamento di molte strade comunali e vicinali. L'unione sotto la stessa denominazione delle tratte preesistenti si è avuta negli anni 1930, quando la strada venne asfaltata per la prima volta[3].
Per esempio, riguardo all'attraversamento dellaProvincia di Ravenna, ancora all'inizio delXX secolo solo il tratto da Bagnacavallo a Ravenna era già strada provinciale. La strada, che partiva da Bagnacavallo in direzione est, attraversa il fiume Lamone e, dopo aver attraversato Cortina, si congiungeva alla strada Ravegnana (Faenza-Ravenna), era denominata “strada provinciale di Cortina”. Invece il tratto da Bagnacavallo al confine con laProvincia di Bologna era costituito da strade comunali[4]. Ad esempio, il tratto da Lugo ad ovest fino al confine di provincia era denominato “Strada lughese”[5].
Una situazione simile si verificava inProvincia di Bologna: esisteva una strada da Sesto Imolese aMedicina, ma non si chiamava “San Vitale”, bensì “via di Sesto”. Negli anni sessanta del XIX secolo si ha menzione di una “via di San Vitale” (non ancora strada provinciale) che, uscendo dall'omonimaPorta di Bologna, raggiungevaCastenaso e proseguiva ad est fino al torrenteIdice. Invece il tratto successivo prendeva il nome di “via di Medicina” fino al confine con l'imolese[6].
Nel XX secolo inoltrato la strada riceve la denominazione attuale e compare nell'elenco delle strade provinciali. Nel1959 ottiene anche la qualifica di strada statale[7]. La «Strada statale “San Vitale”» (n. 253) nasce ufficialmente l'anno dopo.
Negli anni successivi furono realizzate quattro varianti:
In seguito aldecreto legislativo n. 112 del 1998, dal2001 la gestione è passata dall'ANAS allaRegione Emilia-Romagna, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio dellaProvincia di Bologna e dellaProvincia di Ravenna per le tratte territorialmente competenti[9].La San Vitale viene riclassificata come strada provinciale, pur conservando il numero d'ordine 253.
Nel2021, nell'ambito del piano "Rientro strade", tornò ad essere classificata come strada statale e gestita dall'ANAS dal km. 5,7 al km 23 e dal km. 24,5 al km 27.[10]
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