Lastoria della UEFA Champions League, ovvero la massima competizione internazionale per club d'Europa, è iniziata nel1955, con l'istituzione dellaCoppa dei Campioni d'Europa. Il torneo cambiò denominazione nel1992, venendo ribattezzatoUEFA Champions League.
L'idea dicalcio internazionale è certamente legata agli incontri fra lesquadre nazionali, essendo le società di club confinate nell'ambito interno a ciascun paese. Talune nazioni organizzano manifestazioni comuni quali laCoppa dell'Europa centrale (1927)[1] laCoppa Latina (1949)[2] e laCoppa Grasshoppers (1952)[3], ma questi esperimenti si limitano sempre a un'area geografica di dimensioni contenute. Il concetto di competizione paneuropea per formazioni di club nasce nel 1954,[4] quando sui giornali sportivifrancesi, principalmente in risposta ad alcuni articoli delDaily Mail in cui si afferma la supremazia delWolverhampton a livello europeo,[5] si apre un acceso dibattito su quale fosse la squadra più forte del continente tra gli spagnoli delReal Madrid, gli italiani delMilan, gli ungheresi dell'Honvéd e gli stessi inglesi delWolverhampton, formazioni all'epoca ai vertici dei rispettivi campionati nazionali. Così il quotidiano transalpinoL'Équipe, diretto daGabriel Hanot, propone allaFIFA e alla neonataUEFA l'idea di un campionato fra i maggiori club d'Europa.[4] Il giornalista a tal proposito scrive:
(Bortolotti, p. 243.)
Entrambe le associazioni non si mostrano entusiaste dell'idea (e in questo erano sostenute dalla federazione nazionale inglese[5]) ma, una volta cheL'Équipe si muove privatamente con i dirigenti di numerose società, organizzando una riunione di rappresentanti di svariati club europei nella primavera del 1955,[5] la FIFA impone all'UEFA l'organizzazione del nuovo torneo. Il timore dell'UEFA è quello che un campionato europeo per club possa avere un successo tale da oscurare sia i campionati nazionali, sia il nascenteCampionato europeo per nazioni. La confederazione continentale decide pertanto di limitare il progetto, strutturandolo sul meccanismo dell'eliminazione diretta e ammettendo una sola società, indicata dalle federazioni nazionali, per ciascun paese.[5] Nasce così la Coppa dei Campioni d'Europa (infranceseCoupe des clubs champions européens, iningleseEuropean Cup), che si disputerà sotto l'egida dell'UEFA. Alla prima stagione del torneo prendono parte, su invito (come avviene per laCoppa delle Fiere), sedici formazioni provenienti dalle principali federazioni calcistiche del continente.[5] Unica assenza di spicco è quella dellaFootball Association inglese,[4] che non ritiene il nuovo trofeo all'altezza del blasone dei fondatori delfootball.[6]
La prima partita della competizione si gioca il 4 settembre 1955 aLisbona tra loSporting Lisbona e gli jugoslavi delPartizan.[4] Nessuna di queste due squadre vanta in quel momento il titolo nazionale nel proprio paese. Ogni singola federazione è, infatti, libera di designare la propria rappresentante in piena indipendenza, con la vaga condizione che la società prescelta abbia vinto almeno una volta il campionato nazionale in passato.[4] Nei fatti, solo sette delle partecipanti sono campioni in carica; ciò lascerà uno strascico linguistico negli anni successivi, dato che l'espressioneCoppa dei Campioni d'Europa sarà tendenzialmente ridotta aCoppa dei Campioni nei paesi che subito hanno a rappresentarli la detentrice dello scudetto, e aCoppa d'Europa negli altri. La formula della competizione prevede la semplice eliminazione diretta con gare di andata e ritorno, a parte la finale, da disputarsi aParigi in campo neutro. I primi a laurearsi campioni d'Europa sono gli spagnoli delReal Madrid, che battono i francesi delloStade Reims davanti a 40 000 spettatori. Il successo di pubblico di questa prima stagione convince cinque nuove nazioni, tra cui l'Inghilterra, a entrare in gara. L'UEFA riesce a imporre che ciascuna federazione presenti il proprio campione in carica, con l'unica eccezione, fino al 1960, della possibile coincidenza nella quale la squadra già detentrice del titolo di campione d'Europa vinca il proprio campionato nazionale; in quel caso la seconda classificata in campionato sarà ugualmente ammessa alla competizione.
Il torneo conosce un rapido sviluppo. Nel volgere di pochi anni tutte le 32 federazioni europee decidono di iscrivere i propri campioni; l'ultima a farlo è quella dell'Unione Sovietica nel 1966. L'entusiasmo è tale che nel 1960 sarà creata una identica manifestazione per le vincitrici delle coppe nazionali, laCoppa delle Coppe, la cui prima vincitrice sarà laFiorentina.
La Coppa dei Campioni, nelle sue prime edizioni, è nettamente dominata dal Real Madrid.[7]Alfredo Di Stéfano,Ferenc Puskás,Raymond Kopa,José Santamaría eMiguel Muñoz furono tra gli artefici delle cinque vittorie consecutive inCoppa dei Campioni tra il1955-1956 e il1959-1960.[7][8]
Allaprima edizione della Coppa dei Campioni, contraddistinta da un'alta media-gol, prendono parte 16 squadre: ilReal Madrid campione di Spagna, loStade de Reims campione di Francia, ilMilan campione d'Italia, ilDjurgården campione di Svezia, l'Aarhus campione di Danimarca, ilRot-Weiss Essen campione della Germania occidentale, l'Anderlecht campione del Belgio, loSporting Lisbona campione del Portogallo, l'Hibernian (Scozia), ilPartizan (Serbia), ilBudapesti Vörös Lobogó (Ungheria), ilRapid Vienna (Austria), ilSaarbrucken (Saarland), ilGwardia Varsavia (Polonia), ilPSV Eindhoven (Paesi Bassi) e ilServette (Svizzera). Nella prima partita della competizione,João Baptista Martins segna il primo gol della Coppa dei Campioni, portando in vantaggio lo Sporting Lisbona: finirà 3-3, con due doppiette per Martins e Milutinović, attaccante del Partizan Belgrado. Il 21 settembre 1955 l'austriacoAlfred Körner segna 3 gol nella partita tra il suo Rapid Vienna e il PSV (6-1): è la prima tripletta nella storia della Coppa dei Campioni. Il 12 ottobre seguente lo jugoslavoMiloš Milutinović realizzaquattro gol nella sfida di ritorno contro lo Sporting Lisbona (5-2), infrangendo il record precedente: è il primo poker di reti nella storia del torneo. Ai quarti di finale il Budapest diNándor Hidegkuti è eliminato dal lo Stade de Reims (8-6) ed esce anche il Partizan Belgrado di Milutinović, al quale non basta la vittoria per 3-0 contro il Real Madrid, a causa della sconfitta per 4-0 rimediata all'andata aMadrid. L'attaccante jugoslavo, grazie a un'altra doppietta proprio contro il Real Madrid, raggiunge quota 8 reti e vince la classifica dei marcatori della Coppa Campioni. Alle semifinali arrivano Real Madrid, Stade de Reims, Milan e Hibernian: il Real Madrid diAlfredo Di Stéfano eFrancisco Gento affronta il Milan diGunnar Nordahl,Nils Liedholm,Juan Alberto Schiaffino eCesare Maldini, mentre nell'altra semifinaleRaymond Kopa guida lo Stade de Reims contro l'Hibernian, arrivato tra le prime quattro d'Europa con le reti diEddie Turnbull. Lo Stade de Reims regola facilmente gli scozzesi (3-0 complessivo), mentre il Real Madrid fatica a superare il Milan (4-2 all'andata, 2-1 per il club italiano al ritorno), raggiungendo la finale grazie al 5-4 complessivo. In finale, entrambe le squadre schierano il3-2-5: a Parigi, i francesi dello Stade de Reims passano subito in vantaggio e al 10' sono già avanti per 0-2 con le reti diMichel Leblond eJean Templin. Quattro minuti più tardi Di Stéfano realizza l'1-2 che accorcia le distanze e alla mezz'oraHéctor Rial rimette il punteggio in parità: si va all'intervallo sul 2-2.Michel Hidalgo realizza il 2-3 per i francesi al 62', maMarquitos pareggia nuovamente dopo pochi minuti e a dieci dalla fine, poi Rial firma il 4-3 del definitivo successo per la squadra spagnola. Davanti a 40.000 spettatori, i primi campioni d'Europa furono, dunque, gli spagnoli del Real Madrid. Il 13 giugno 1956Santiago Bernabéu fece inserire una nuova clausola nel regolamento della competizione: la squadra vincitrice del trofeo avrebbe potuto difendere il titolo nell'edizione successiva. Bernabéu così garantiva alla propria squadra, ilReal Madrid, la partecipazione alla competizione pur non avendo la squadra vinto il campionato nazionale, come invece richiedeva il regolamento originario.[7]
Nell'annata successiva cinque nuove federazioni decidono d'iscriversi alla competizione europea: oltre all'Inghilterra, anche Bulgaria, Cecoslovacchia, Lussemburgo, Romania e Turchia, mentre laSaarland è annessa alla Germania Ovest. Nel primo turno ilManchester Utd travolge l'Anderlecht per 12-0, con 10 reti segnate solo nella gara di ritorno (4 daDennis Viollet, 3 daTommy Taylor). Spiccano inoltre le triplette di Marc Boreux per loSpora Lussemburgo (nella sconfitta per 4-3 contro ilBorussia Dortmund), quella diJosé Luis Artetxe (3-0 dell'Athletic Bilbao contro ilPorto) e quella diAlfred Kelbassa, nello spareggio traBorussia Dortmund e Spora Lussemburgo conclusosi con il risultato di 7-0. Al primo turno iBusby Babes superano anche il Borussia Dortmund (3-2), mentre il Real Madrid si fa fermare dal Rapid Vienna: dopo il 4-2 ottenuto all'andata, gli spagnoli cadono per 3-1 a Vienna (tripletta diErnst Happel), rischiando anche di uscire subito se non fosse per un gol di Di Stéfano nella ripresa; allo spareggio iBlancos regolano il Rapid Vienna per 2-0. Ai quarti di finaleMatt Busby compie un'altra impresa: sotto di 3-0 contro l'Athletic Bilbao, iRed Devils cedono per 5-3; al ritorno, giocato a Manchester, lo United si impone per 3-0 - decisiva la rete diJohnny Berry all'85' - e passano alle semifinali, dove sono raggiunti dal Real Madrid, dallaFiorentina e dallaStella Rossa del bomberBorivoje Kostić. Nelle semifinali, la Fiorentina affronta e batte la Stella Rossa (1-0, gol diMaurilio Prini), mentre il Real Madrid estromette il Manchester United (5-3), nelle cui file spicca anche un giovanissimoBobby Charlton, già in gol alla sua prima stagione europea. In finale la Fiorentina resiste per 70' prima di cadere sotto i colpi delle Merengues,[8] che hanno una potenza offensiva di primissimo ordine: da sinistra a destra del campo, Gento, Rial, Di Stéfano,Mateos e Kopa, appena arrivato dallo Stade de Reims. L'attaccante mancuniano Viollet è eletto a capocannoniere con 9 reti, davanti al compagno di squadra Taylor.
Nel1957-1958 debuttano altre tre nazioni, ovvero Irlanda, Irlanda del Nord e Germania Est, mentre la Turchia non manda alcun club in Coppa dei Campioni. Al turno preliminare la Stella Rossa si ritrova di fronte i lussemburghesi delF91 Dudelange: nel ritorno finisce 9-1, con due poker perJovan Cokić e Kostić. Il Milan, vincente per 4-1 in casa colRapid Vienna, si fa rimontare nella partita di ritorno, perdendo per 5-2 ed elimina gli austriaci solo allo spareggio (4-2). Ai quarti di finale i rossoneri superano agevolmente il Borussia Dortmund (2-5), il Real Madrid infligge un 10-2 ai connazionali delSiviglia (4 gol di Di Stéfano) e anche gli ungheresi delVasas arrivano a una storica semifinale, battendo l'Ajax per 6-2. La quarta qualificata alle semifinali è il Manchester United deiBusby Babes, che, dopo aver vinto per 3-1 sulla Stella Rossa all'andata, si ritrova in vantaggio per 3-0 alla fine della prima frazione di gioco e gestisce la parte restante di gara, malgrado la reazione dei serbi, che raggiungono il definitivo 3-3. Il 6 febbraio 1958, però, l'aereo che deve riportare i calciatori mancuniani a casa, partito daBelgrado e fermatosi a rifornirsi di benzina aMonaco di Baviera, si schianta nel tentativo di decollo prima contro la recinzione che circonda l'aeroporto poi su una casa: l'evento, noto comedisastro aereo di Monaco di Baviera, causa la morte di 23 passeggeri dei 44 presenti sul velivolo. Periscono, tutti molto giovani, i calciatoriLiam Whelan, Tommy Taylor,David Pegg,Mark Jones,Eddie Colman,Roger Byrne eGeoff Bent, oltre a tre membri dello staff della squadra, otto giornalisti e quattro membri dell'equipaggio. Inizialmente il giovane talentoDuncan Edwards si salva dall'incidente, pur rimanendo ferito molto gravemente, ma due settimane più tardi morirà in ospedale a causa delle ferite riportate. Anche Matt Busby, l'allenatore deiRed Devils, rimane gravemente ferito nel disastro, per poi riuscire a riprendersi due mesi più tardi; in questo lasso di tempo lascia il posto al suo vice,Jimmy Murphy.

Nonostante l'immane tragedia, il Manchester United deve continuare la competizione. In semifinale affronta il Milan: vince per 2-1 in casa in rimonta (reti di Viollet, sopravvissuto a Monaco di Baviera, e diErnie Taylor), ma perde per 4-0 al ritorno a Milano. Il Real Madrid supera il Vasas (4-0 in casa, tris di Di Stéfano; 2-0 per il Vasas in Ungheria) e raggiunge la finale. La sfida rimane sul risultato di 0-0 per tutto il primo tempo, venendo sbloccata da Schiaffino al 59'; Di Stéfano pareggia, segnando il proprio decimo gol nel torneo (che gli varranno la vittoria della classifica marcatori), prima cheErnesto Grillo riporti il Milan in vantaggio; in 5' di gioco arrivano tre gol, l'ultimo dei quali segnato da Rial al 79', per il 2-2 dei tempi regolamentari. Si va aitempi supplementari: in quella che è ritenuta tra le migliori finali del torneo,[9] gli italiani rimangono in partita per un tempo, ma al 107' Gento realizza il gol decisivo, consentendo al Real Madrid di alzare la Coppa Campioni per la terza volta consecutiva.[9] La palma di migliore marcatore va, come detto, a Di Stéfano. In questa stagione il Real Madrid è nel miglior momento di condizione, riuscendo ad avere sia attacco prolifico sia una difesa solida e difficilmente superabile.[8]
Per l'edizione successiva la Coppa dei Campioni si amplia, arrivando a 28 partecipanti: 25 campioni nazionali, più i detentori e campioni di Spagna del Real Madrid, i vicecampioni di Spagna dell'Atlético Madrid e, teoricamente, il Manchester United, invitato in seguito al disastro aereo di Monaco di Baviera, che aveva colpito la squadra solo cinque mesi prima. Alla fine i mancuniani declinano l'ingresso nel tabellone. In seguito al sorteggio effettuato aCannes, inFrancia, a iniziare il torneo dagli ottavi di finale, oltre ai campioni d'Europa del Real Madrid, sono ancheCSKA Sofia,Helsingin Palloseura eWolverhampton. A causa delle forti tensioni traGrecia eTurchia, l'Olympiakos rifiuta di giocare contro ilBeşiktaş, che passa dunque agli ottavi di finale assieme agli svizzeri delloYoung Boys, che avrebbero dovuto affrontare iRed Devils. Nelle sfide del primo turno, spiccano le quattro reti diJust Fontaine nella partita traArds e Stade de Reims (1-4), l'8-0 dell'Atlético Madrid sul Drumcondra e il pesante 7-0 che laJuventus subisce alla sua prima partecipazione alla Coppa Campioni, nella sfida di ritorno contro gli austriaci delWiener (4 gol diJosef Hamerl), dopo aver vinto in casa per 3-1 (tripletta diOmar Sívori). Ai quarti di finale lo Stade de Reims cade aLiegi contro loStandard Liegi per 2-0, ma rimonta nell'incontro di ritorno imponendosi per 3-0 (doppietta di Fontaine); Real e Atlético Madrid vincono senza problemi contro Wiener (7-1, 4 gol firmati Di Stéfano) eSchalke 04 (4-1), accedendo alle semifinali assieme allo Young Boys. Nelle semifinali lo Stade de Reims affronta e batte il club svizzero (3-1 complessivo); il Real Madrid, invece, lotta contro l'Atlético Madrid, vincendo per 2-1 la partita d'andata, ma perdendo 1-0 quella di ritorno; allo spareggio, come due settimane prima, è decisiva la rete dell'unghereseFerenc Puskás, che lancia iBlancos verso la loro quarta finale consecutiva. Nonostante il talento di Fontaine, capocannoniere della quarta edizione con 10 centri, il Real Madrid può vantare lo stesso attacco di due anni prima e una difesa ancora più forte rispetto agli anni precedenti: in quello che per Kopa è un derby dell'ex, gli spagnoli vincono per 2-0 e si portano a casa la quarta Coppa Campioni, la seconda vinta contro lo Stade de Reims.[9]
Nel 1960, durante laquinta stagione della Coppa dei Campioni, si svolge aCernobbio, inItalia, il sorteggio per le quattro squadre qualificate direttamente agli ottavi di finale. Oltre al Real Madrid, detentore del trofeo, iniziano dagli ottavi anche Stella Rossa, Young Boys, i danesi delBK 1909 e gli olandesi delloSparta Rotterdam. Quella del 1959-1960 è la prima partecipazione delBarcellona alla Coppa dei Campioni. Al primo turno i lussemburghesi delloJeunesse Esch superano i più quotati polacchi delŁódzki Klub Sportowy (6-2) e accedono al turno successivo: il 5-0 ottenuto in casa è la prima vittoria di una squadra lussemburghese nella storia del torneo. Nelle altre sfide, ilCSKA Sofia ferma il Barcellona aSofia (2-2) prima di cadere in Spagna (6-2, triplette diLászló Kubala edEvaristo de Macedo). Da segnalare anche i cinque gol diOwe Ohlsson inIFK Göteborg-Linfield (6-1), la tripletta diGiancarlo Danova in Milan-Olympiakos (3-1) e il successo delTJ Cervena Hviezda Bratislava sulPorto (4-1). I finlandesi delKuPs, che avrebbero dovuto giocare contro i tedeschi dell'Eintracht Francoforte, rinunciano a partecipare alla competizione per problemi economici. Agli ottavi di finale il Real ha ragione dello Jeunesse Esch in modo travolgente (12-2, tris di Puskas nel 7-0 rifilato all'andata) e il Barça schianta il Milan per 5-1 con una tripletta dello scatenato Kubala. Sparta Rotterdam eNizza superano rispettivamente IFK Göteborg eFenerbahçe solo alla terza partita, con i punteggi di 3-1 e 5-1. Nell'andata dei quarti di finale, a sorpresa, ilNizza batte il Real Madrid in rimonta da 0-2 a 3-2, grazie a tre gol diVictor Nurenberg. Nell'incontro di ritorno, però, i madridisti infliggono un pesante 4-0 ai francesi, eliminandoli dal torneo. Il Barcellona regola facilmente il Wolverhampton per 4-0 in casa e 5-2 inInghilterra (tris diSándor Kocsis), mentre Eintracht Francoforte eRangers fanno più fatica ad estromettere rispettivamente Wiener (3-2) e Sparta Rotterdam (3-2 alla terza partita, grazie a due autogol degli olandesi). In semifinale l'Eintracht Francoforte sbaraglia i Rangers vincendo per 6-1 (doppioAlfred Pfaff), mentre il Real Madrid sconfigge i rivali del Barcellona per 3-1 (doppio Di Stéfano); al ritorno i tedeschi si ripetono, superando gli scozzesi con un altro punteggio tennistico, 6-3 (con un'altra doppietta di Pfaff), mentre il Real Madrid chiude la praticablaugrana con un altro 3-1 firmato da due reti di Puskas. Si arriva, dunque, alla finale tra Real Madrid ed Eintracht Francoforte, di fronte all'Hampden Park diGlasgow, davanti alle telecamere dellaBBC e dell'Eurovisione e con la più grande affluenza di sempre allo stadio per una finale di Coppa dei Campioni. Gli spagnoli sono nettamente favoriti, potendo vantare una rosa migliore ed avendo vinto le ultime 4 edizioni, mentre i tedeschi non hanno un undici ricco di stelle né di giocatori che militano nellenazionali, essendo arrivati in finale senza affrontare grandi squadre. Tuttavia, dopo 19'Richard Kreß sigla l'1-0 per l'Eintracht, illudendo i propri compagni: iBlancos, infatti, rimontano e a fine primo tempo sono avanti per 3-1. Nella ripresa il Real Madrid allunga portandosi sul 5-1 e in cinque minuti si assiste a quattro reti: Puskas al 70',Stein al 71', Di Stéfano al 72', ancora Stein al 75'. Alla fine della partita il punteggio è un netto 7-3, tripletta di Di Stefano e poker di Puskas. Davanti a 127.000 spettatori leMerengues vincono la loro quinta Coppa dei Campioni consecutiva, record tutt'oggi imbattuto. L'ungherese Puskas, non più giovane e senza una condizione fisica ottimale,[9] conclude la propria Coppa Campioni 1959-1960 segnando 12 volte e di conseguenza vincendo in solitaria la classifica marcatori; è a tutt'oggi il giocatore che ha segnato più gol in finale nella storia della Coppa dei Campioni.
Nel1960-1961, oltre ai detentori del Real Madrid, partono dagli ottavi di finale anchePanathīnaïkos,Amburgo eBurnley, in seguito al sorteggio effettuato aParigi. Superano il primo turno tutte le favorite, eccetto la Juventus, che si fa eliminare dal CSKA Sofia (2-0, 1-4) e l'Ajax, che cede contro i norvegesi delFredrikstad. Accedono al turno successivo ancheSpartak Hradec Králové eWismut Karl-Marx-Stadt in seguito alle rinunce diSteaua Bucarest eGlenavon. Agli ottavi di finale spicca ilmatch-clou tra Real Madrid e Barcellona: a differenza dell'anno prima, iBlaugrana sconfiggono i campioni d'Europa con un punteggio complessivo di 4-3 e per la prima volta dopo cinque anni il Real Madrid esce dalla Coppa Campioni. Ai quarti il Benfica supera agevolmente anche l'Aarhus (7-2) grazie agli attaccantiJosé Augusto eJosé Águas, il Rapid Vienna regola ilMalmö FF (4-0), il Barcellona si libera facilmente dello Spartak Hradec Králové (5-1), mentre l'Amburgo diUwe Seeler arriva in semifinale in rimonta, vincendo per 4-1 in casa contro il Burnley dopo aver perso per 3-1 in Inghilterra. Nelle semifinali il Benfica elimina il Rapid Vienna (4-1) e approda all'atto conclusivo del torneo contro il Barcellona, che si qualifica alla finale solo dopo la terza gara contro l'Amburgo (1-0 a Barcellona, 2-1 ad Amburgo con un gol segnato al 90' daSándor Kocsis e 1-0 per gli spagnoli sul campo neutro diBruxelles). In finale il Benfica schiera un undici esclusivamente portoghese, affidandosi alle spiccate doti realizzative di José Augusto e di Aguas, supportati a dovere daJoaquim Santana,Mário Coluna eDomiciano Cavém; il Barcellona, invece, schiera un temibile reparto offensivo, composto dal brasilianoEvaristo, dallo spagnoloLuis Suárez e dai tre ungheresiKubala, Kocsis eZoltán Czibor. Al 21' Kocsis porta in vantaggio gli spagnoli, ma nel giro di due minuti, tra il 31' e il 32' di gioco, un gol di Aguas e un autogol del portiere ecapitanoblaugranaAntoni Ramallets determinano il vantaggio del club diLisbona per 2-1. Nella ripresa Coluna firma il parziale 3-1 e a 15' dalla fine Czibor accorcia sul definitivo 3-2, che consegna la coppa al Benfica. Parte del merito del successo va sicuramente allo stratega unghereseBéla Guttmann, timoniere di una squadra che disputa la finale in modo eccelso dal punto di vista tattico, andando ad aggiudicarsi per la prima volta la Coppa dei Campioni: il Benfica diviene la seconda squadra a vincere il titolo dopo l'egemonia del Real Madrid, durata un lustro. Alla punta Aguas va la classifica marcatori, con 11 gol.
Nellasettima stagione della Coppa dei Campioni, oltre ai detentori del Benfica, il sorteggio premiaHaka eFenerbahçe, assegnandoli direttamente agli ottavi di finale. Al primo turno spiccano le triplette diFrans Bouwmeester inFeyenoord-IFK Göteborg (8-2), quella diCliff Jones inTottenham-Górnik Zabrze (8-1) e la cinquina diBent Løfqvist inB 1913-Spora Lussemburgo 9-2. Inoltre laUEFA dà il passaggio del turno a tavolino ai tedesco-orientali delVorwarts Berlino, dopo che fu loro negato il visto d'ingresso nelRegno Unito per andare a giocare aBelfast (Irlanda del Nord) nell'ambito della crisi politica internazionale che portò all'erezione delmuro di Berlino. Superano gli ottavi di finale tutte le squadre che godevano dei favori del pronostico e ai quarti arrivano le prime sfide importanti: negli incontri d'andata il Benfica perde per 3-1 in casa delNorimberga, lo Standard Liegi vince con un netto 4-1 sui Rangers, ilDukla Praga batte il Tottenham per 1-0 e la Juventus perde per 0-1 contro il Real Madrid. Al ritorno, nonostante il 2-0 sullo Standard Liegi, i Rangers escono dalla competizione, seguiti da Norimberga (6-0 a Lisbona contro il Benfica, due gol diEusébio), Dukla Praga (4-1 a Londra contro il Tottenham, doppiette perBobby Smith eDave Mackay) e Juventus, che si arrende solo alla terza sfida col Real Madrid (3-1) dopo aver vinto il ritorno per 1-0 in casa deiBlancos con un gol di Sivori. In semifinale il Benfica contiene gliSpurs (4-3) e il Real Madrid elimina senza alcuna difficoltà lo Standard Liegi (6-0), per cui portoghesi e spagnoli giungono in finale: il Benfica è l'attuale campione d'Europa, il Real Madrid, invece, ha vinto 5 delle ultime 6 edizioni del torneo e quando ha raggiunto la finale non ha mai perso. IBlancos schierano Gento, Puskas, Di Stéfano,Luis del Sol eJusto Tejada in attacco, mentre Béla Guttmann fa arretrare Coluna a centrocampo, aumentando così la potenza del proprio reparto offensivo, composto daAntónio Simões, Aguas, Eusébio e José Augusto. Puskás sblocca l'incontro con una doppietta nel giro di 5', Aguas firma il 2-1 e Cavém pareggia il risultato, prima che Puskas realizzi la propria personale tripletta, portando il Real Madrid in vantaggio all'intervallo. Nonostante il punteggio sfavorevole, Guttmann arriva negli spogliatoi dicendo: «La partita è vinta. Loro sono morti». Nella ripresa, l'allenatore ungherese mette Cavém in marcatura su Di Stéfano, in modo da bloccare tutti i palloni indirizzati verso Puskás: dopo pochi minuti Coluna segna il gol del 3-3 e intorno alla mezz'ora della seconda frazione di gioco Eusébio sigla una doppietta, portando il Benfica sul 5-3 e consentendo al club portoghese di vincere la Coppa dei Campioni per la seconda volta consecutiva, che sarà anche l'ultima per il club di Lisbona. Guttmann aveva, infatti, avuto delle divergenze con la dirigenza lusitana per non aver ricevuto alcun premio per la conquista del trofeo, avendo già goduto di un bonus maggiore per aver vinto il campionato l'anno prima. Di conseguenza, l'allenatore lancia una maledizione:[10]
Effettivamente da quel momento la squadra ha perso tutte le cinque finali di Coppa dei Campioni che ha successivamente disputato. Nel 1990, in occasione della finale col Milan che si giocava a Vienna, Eusébio avrebbe pregato senza successo sulla tomba del proprio ex allenatore. Di Stéfano, Puskás, Tejada, Lofqvist edHeinz Strehl sono i capocannonieri della Coppa dei Campioni 1961-1962, tutti a quota 7 gol.
LaCoppa dei Campioni 1962-1963 si amplia a 30 partecipanti: tra queste vi sono i detentori del Benfica, ormai orfani di Guttmann, sostituito dal cilenoFernando Riera. Al primo turnoJosé Altafini eRaymond Crawford segnano 5 gol a testa nelle sfide Milan-Union Luxembourg (12 settembre 1962, 8-0) eIpswich Town-Floriana (25 settembre 1962, 10-0), eguagliando il record di Ohlsson e Lofqvist. Da segnalare anche l'8-1 inflitto dalDundee ai danni delColonia, che nella gara di ritorno vincerà con un netto 4-0, il 7-0 del Vasas sul Fredrikstad, ma soprattutto l'inopinata eliminazione del Real Madrid, finalista dell'edizione precedente, per mano dei belgi dell'Anderlecht (3-3 in rimonta aMadrid, 1-0 in Belgio con gol diJef Jurion). Al turno successivo passano anche le favorite Benfica, Milan, Stade de Reims e la sorpresa Anderlecht; ai quarti di finale il Milan travolge ilGalatasaray, con protagonista assoluto Altafini, che mette a segno 4 reti tra andata e ritorno (8-1 il punteggio complessivo), il Benfica supera di misura il Dukla Praga (2-1), il Dundee elimina l'Anderlecht (6-2) e il Feyenoord esclude dal torneo lo Stade de Reims. In semifinale il Milan trova il Dundee e già nella partita d'andata ipoteca l'accesso alla finale (5-1, vano l'1-0 degli scozzesi al ritorno) mentre il Benfica se l'assicura solo al termine dell'incontro di ritorno conclusosi sul 3-1, dopo l'andata a reti bianche. Il Milan diNereo Rocco è una squadra molto competitiva, con diversi talenti: spiccano Altafini, i centrocampistiGianni Rivera eGiovanni Trapattoni e ildifensore centrale, nonché capitano,Cesare Maldini. Il punto forte del Benfica resta il reparto offensivo, con Simoes, Eusébio,José Augusto Torres, Santana e José Augusto, con Coluna ormai definitivamente spostato nel ruolo di interno/regista. Eusébio porta in vantaggio i lusitani al 19': riceve palla sui 25 metri e, dopo uno scatto fulmineo, scarica un tiro imparabile per Ghezzi. LaPerla nera è il più pericoloso e tecnico dei suoi, mentre dall'altra parte Altafini prova in tutti i modi a trovare il pari: ci riesce al 58' del secondo tempo con un tiro da fuori area. Al 70', su un calcio d'angolo per il Benfica, nasce il contropiede che porta al 2-1 per la formazione italiana, con un assist di Rivera per il solito Altafini, che da centrocampo viaggia indisturbato verso la porta avversaria e batteCosta Pereira, il quale, pur riuscendo a respingere il suo primo tiro da posizione ravvicinata, nulla può sulla ribattuta in porta. È la prima Coppa dei Campioni vinta dal Milan, prima compagine italiana ad aggiudicarsela; al termine della competizione Altafini è premiato come miglior realizzatore con 14 reti. La maledizione lanciata solo un anno prima dall'ex tecnico del Benfica Béla Guttmann sembra essersi già avverata.

Nellanona stagione i partecipanti salgono a 31. Da questo momento in poi non ci saranno più i sorteggi per qualificare delle squadre al turno successivo: l'unico club che potrà accedere agli ottavi di finale sarà il campione in carica, in questo caso il Milan. Da segnalare la prima partecipazione dell'Inter alla competizione. Tra le sfide del primo turno va notato il poker di reti del franceseLucien Cossou inAS Monaco-AEK Atene 7-2, l'8-0 complessivo di andata e ritorno del Dukla Praga nei confronti dei maltesi diValletta, l'11-4 che il PSV rifila all'Esbjerg fB, il 7-0 con il quale il Real Madrid liquida il Glasgow Rangers, ilLisburn Distillery che contro ogni pronostico ferma il Benfica di Eusébio sul 3-3 all'andata prima di perdere 5-0 a Lisbona e la rimonta dello Jeunesse d'Esch contro l'Haka dal 4-1 rimediato in Finlandia al successo per 4-0 ottenuto in casa a pochi minuti dal termine del match (a 6' dalla fine, i lussemburghesi erano sul 2-0). Agli ottavi si assiste a tre rimonte: quella del Dukla Praga sul Gornik Zabrze (2-0, 1-4), quella del Partizan Belgrado sullo Jeunesse d'Esch (2-1, 1-5) e soprattutto quella delBorussia Dortmund, che supera i portoghesi del Benfica per 5-0 dopo aver perso 2-1 in casa (decisivoFranz Brungs con una tripletta). Passano ai quarti anche Inter, PSV,Zurigo - grazie al lancio della moneta, dopo aver pareggiato 2-2 sia nelle due sfide regolari sia allo spareggio in gara 3 contro il Galatasaray; si fa notare il bomberMetin Oktay che firma due doppiette in queste tre partite -, Real Madrid e Milan. Ai quarti il Borussia supera il Dukla Praga (vince 4-0 a Praga pur cedendo 3-1 a Dortmund), lo Zurigo elimina di misura il PSV (perde 1-0 in Olanda ma rimonta 3-1 tra le mura amiche), il Real Madrid esclude il Milan di Altafini per 4-3 (4-1 in casa, 0-2 a Milano) e l'Inter resta l'unica squadra imbattuta del torneo, vincendo entrambi gli incontri col Partizan (2-0, 2-1). In semifinale i milanesi trovano il Borussia Dortmund e il Real Madrid lo Zurigo: la compagine italiana raggiunge la finale vincendo con un complessivo 4-2 (Sandro Mazzola segna due gol tra andata e ritorno), mentre gli spagnoli faticano in Svizzera (1-2) e chiudono il discorso a Madrid, travolgendo lo Zurigo con un tennistico 6-0. L'Inter si presenta allostadio Prater di Vienna schierando una delle formazioni più forti di sempre, quella dellaGrande Inter,[11][12][13] guidata in panchina dalMagoHelenio Herrera e conSarti tra i pali,Picchilibero,Guarnieri,Burgnich eFacchetti in difesa,Tagnin sulla mediana, Luis Suarez e Mazzola mezzali,Mario Corso eJairesterni d'attacco eAurelio Milanicentravanti; leMerengues possono invece contare sull'espertoJosé Santamaría in difesa e sul temibile quintetto offensivo formato da Gento, Puskas, Di Stéfano,Felo eAmancio. Mazzola, grande protagonista di questa edizione, apre le marcature sul finire del primo tempo, con l'Inter che va negli spogliatoi in vantaggio. Nella ripresa Milani sigla il 2-0, Felo accorcia le distanze al 70' ma cinque minuti più tardi è ancora Mazzola ad andare a segno: 3-1, prima Coppa Campioni per inerazzurri al loro debutto nella manifestazione, dopo il successo dei cugini del Milan avvenuto solo un anno prima. Per il Real Madrid è la seconda sconfitta in finale in tre anni e su 7 finali di Coppa Campioni disputate. Mazzola e Puskas condividono assieme allo jugoslavoVladica Kovačević il titolo di miglior marcatore del torneo, con 7 centri a testa. L'ungherese Puskas sale a 3 vittorie tra i capocannonieri, superando Di Stéfano fermo a 2 e centrando un altro record.
Nell'edizione1964-1965, il primo turno vede le quaterne diNikola Kotkov inLokomotiv Sofia-Malmo 8-3 e di José Torres inAris Bonnevoie-Benfica 1-5. Si segnalano il passaggio del turno dei Rangers dopo la terza gara contro il Partizan Belgrado (3-1, 2-4, 3-1, tre reti a testa per gli scozzesiRalph Brand eJim Forrest) e, grazie al lancio della moneta, sia quello dell'Anderlecht ai danni del Bologna (1-0, 1-2, 0-0) che quello del Dukla Praga contro il Gornik Zabrze (4-1, 0-3, 0-0). Le favorite passano tutte agli ottavi, il Liverpool passeggia contro ilKR (11-1) e il Panathinaikos fa più fatica del solito contro i dilettanti del Glentoran (5-4). Agli ottavi i greci escono contro il Colonia (2-3); passano il turno anche Inter, Liverpool, Real Madrid, Rangers,DWS, Benfica e Vasas, con un 8-7 contro il Lokomotiv Sofia. Ai quarti di finale, dopo un doppio 0-0 contro il Colonia, gli inglesi del Liverpool accedono al turno seguente solo grazie al lancio della moneta: li raggiungono, con risultati di misura, Inter (3-2 sul Rangers) e Vasas (2-1 sul DWS). Nel match-clou dei quarti il Benfica sfida il Real Madrid: a Lisbona i portoghesi umiliano iBlancos 5-1 con una doppietta di Eusébio e al ritorno perdono 2-1 (ancora Eusébio a segno), escludendo i madrileni dal torneo. In semifinale all'Inter riesce l'impresa contro iReds, rimontando l'1-3 di Liverpool con un secco 3-0 a Milano; il Benfica invece, dopo aver vinto di misura in Ungheria, supera il Vasas per 4-0 a Lisbona e accede così alla finale. Herrera schiera una formazione quasi identica a quella dell'anno precedente, mentre il neo allenatore dei lusitaniElek Schwartz risponde con una prudente difesa a 4,José Neto unico centrocampista di ruolo e nella zona offensiva Simoes, Coluna (schierato quasi da mezzala), Torres punta, Eusébio e José Augusto. In quel diSan Siro, casa dell'Inter, la sfida, giocata su un campo zuppo di pioggia e ai limiti della praticabilità, vede il successo della formazione interista: al 42' Jair, pescato dentro l'area avversaria, pur scivolando riesce a lasciar partire un destro insidioso che sfugge alle mani diCosta Pereira, gli passa sotto le gambe e supera la linea di porta; quando l'estremo difensore del Benfica tenta nuovamente di intervenire sul pallone respingendolo verso il rettangolo di gioco, la sfera è già entrata in rete fino quasi a sfiorare i giornalisti appostati dietro. L'Inter si aggiudica il torneo per la seconda volta di fila su un totale di due partecipazioni, mentre per leAquile di Lisbona si tratta della seconda sconfitta in finale nel giro di tre anni, da quando Guttmann ha lanciato la sua maledizione sulla squadra. A Eusébio e José Torres la magra consolazione d'aver vinto almeno la classifica capocannonieri con 9 reti a testa.

Dopo il ritorno alla conquista del massimo titolo continentale (il sesto della sua storia) da parte delReal Madrid nell'edizione 1965-1966 a seguito della vittoria per 2-1 sul Partizan Belgrado allostadio Heysel di Bruxelles, lastagione successiva vide l'affermazione delCeltic Glasgow, prima squadra britannica e primo e finora unico club scozzese a giungere in finale di Coppa dei Campioni e a primeggiare nella stessa: il 25 maggio1967 iBhoys sconfissero gli italiani dell'Inter per 2-1 all'Estádio Nacional diLisbona, inPortogallo, venendo ricordati per questa impresa appunto comeLisbon Lions ("Leoni di Lisbona"). INerazzurri - giunti per la terza volta in finale nel giro di quattro anni - si portarono subito in vantaggio con Mazzola su rigore; da quel momento e soprattutto per l'intero secondo tempo il Celtic attaccò con veemenza, fino a segnare con Gemmell grazie a un tiro dal limite dell'area. Il gol della vittoria lo siglò Chalmers all'83' con una deviazione sotto rete.[14] Il Celtic, non disponendo in rosa di calciatori di grande abilità tecnica, basava il proprio gioco sulla forza fisica e sulla vivacità degli attacchi, portati avanti grazie alle floride condizioni atletiche dei suoi elementi.[6] GliHoops di Glasgow sono a tutt'oggi l'unica formazione capace di aggiudicarsi la Coppa schierando solo atleti provenienti dal settore giovanile:[15][16] tutti i suoi giocatori erano infatti scozzesi e nati vicino allo stadio. Il Celtic è stato anche il primo club a conquistare il nuovo trofeo materiale in palio, il primo a realizzare iltreble classico con la vittoria nella stessa stagione anche del campionato e della coppa nazionale e il primo campione d'Europa a non appartenere al calcio latino, che fino a quel momento aveva monopolizzato la massima competizione continentale con i successi di compagini spagnole, portoghesi e italiane. È stata inoltre la terza squadra, dopo Real Madrid eInter, a salire sul tetto d'Europa da "esordiente", avendo trionfato nel torneo alla prima partecipazione.
Nel 1967-1968, a dieci anni daldisastro aereo di Monaco di Baviera, il Manchester United del trio d'attacco formato daBobby Charlton,George Best eDenis Law divenne invece il primo sodalizio inglese a conquistare la Coppa dei Campioni, sconfiggendo in finale il Benfica di Eusébio allo Stadio Imperiale di Wembley a Londra per 4-1 dopo i tempi supplementari. IRed Devils vi si erano qualificati battendo 1-0 il Real Madrid e rimontando da 3-1 a 3-3 nel ritorno al Bernabéu.[17][18]
Nell'edizione 1968-1969 ad imporsi è di nuovo il Milan nel frattempo tornato sotto la direzione tecnica delparònRocco, grazie al 4-1 in finale sull'Ajax (tripletta diPrati e gol diSormani; per gli olandesi andò a segnoVasović).[19] Secondo trofeo per irossoneri, che avevano quali punti di forza l'abilità diGianni Rivera, regista da cui dipendeva l'organizzazione del gioco, la solidità della difesa e la capacità di effettuare rapidicontropiedi.[17]
Il movimento calcistico olandese, rappresentato dall'Ajax nella sfida persa alSantiago Bernabéu contro il Milan, nellastagione seguente riesce a ottenere la sua prima vittoria nel più importante torneo d'Europa per club grazie alFeyenoord diRotterdam, che supera 2-1 dopo itempi supplementari gli scozzesi del Celtic nella finale disputata allostadio San Siro di Milano.[20][21]

L'Ajax si rifarà prontamente, affermandosi come compagineleader del vecchio continente attraverso la conquista di treCoppe dei Campioni consecutive nel1971,1972 e1973. La prima a Wembley contro ilPanathinaikos, formazione ellenica approdata in finale dopo aver eliminato la Stella Rossa di Belgrado (1-4 in Jugoslavia e rimonta 3-0 ad Atene). Con un colpo di testa su cross dalla sinistra Van Dijk porta in vantaggio itulipani, dopo gli attacchi iniziali; i greci si rifanno sotto sfiorando il pareggio con Antoniadis. L'Ajax spreca svariate occasioni per il raddoppio e il risultato resta in bilico fin quasi a fine gara, quando una rete diArie Haan su assist diCruijff[22] dà al sodalizio di Amsterdam la certezza della vittoria. Nelle due edizioni immediatamente successive gliajacidi avranno la meglio in finale prima sull'Inter e poi sulla Juventus. Le ragioni del loro successo risiedono sostanzialmente nella disciplina tattica introdotta dall'allenatoreRinus Michels[23] e nel contributo individuale del loro elemento di spicco, il fuoriclasse Johan Cruijff.[24] Già negli anni sessanta i Paesi Bassi erano stati la culla del cosiddetto "calcio totale" (totaalvoetbal in olandese), una nuova concezione che vede come obsoleta la tradizionale suddivisione dello schieramento tattico nei ruoli di difesa, centrocampo e attacco: secondo questa filosofia l'intera squadra deve partecipare al gioco in tutti i suoi aspetti e in ogni momento dell'incontro, con compiti non rigidamente definiti ma modificabili a seconda delle situazioni e delle necessità.[17]
Il calcio totale dei Godenzonen sembra destinato a non tramontare fino a quando Cruijff non sceglierà di seguire l'ex tecnico Michels al Barcellona, nel tardo1973. Il suo successore, il rumenoȘtefan Kovács, dirige il club con successo durante le annate1971-1972 e1972-1973, affidandosi maggiormente alle personalità di rilievo della squadra: egli, al contrario di Michels, decide quindi di puntare più sulle qualità tecniche ed atletiche dei suoi giocatori che sulla strategia tattica.[25] Con la partenza di Cruijff e quella successiva diJohan Neeskens, l'Ajax faticherà a imporsi in Coppa dei Campioni per oltre 20 anni.[26]

A metà deglianni settanta è il Bayern di Monaco a raccogliere il testimone dall'Ajax. Guidati in campo daFranz Beckenbauer e potendo schierare altri eccellenti atleti qualiSepp Maier,Gerd Müller,Uli Hoeneß ePaul Breitner, i bavaresi diventano campioni d'Europa per tre stagioni di fila. Il loro gioco è sì caratterizzato dall'attenzione alla tattica, ma allo stesso tempo supportato da individualità di vaglia, capaci di fornire prestazioni di livello sia con la propria squadra di club che con la nazionale tedesca occidentale: in quel periodo l'ossatura di quest'ultima è infatti composta prevalentemente da calciatori del Bayern.[27]
La prima Coppa dei Campioni è conquistata nel 1974 ai danni dell'Atlético Madrid allenato daJuan Carlos Lorenzo. La svolta arriva nel secondo tempo supplementare, quando il gol su punizione diLuis Aragonés porta in vantaggio gli spagnoli. È il difensore Schwarzenbeck, a un minuto dalla fine, a siglare il gol del pareggio. L'1-1 costringe le due contendenti alla ripetizione della partita, ma stavolta la formazione tedesca s'impone per 4-0 con doppiette di Höness e Müller.[27] Nell'edizione successiva il Bayern ha la meglio su unLeeds Utd che, pur dominando per lunghi tratti la finale, viene battuto per 2-0 alParco dei Principi diParigi (gol di Roth e Muller).[28] Irossi di Baviera completano il proprio storico tris di trionfi nel1975-1976 sconfiggendo al termine di un'altra gara difficile ilSt. Étienne nella finale dell'Hampden Park diGlasgow, coi transalpini più volte in grado d'impegnare severamente il portiere Maier colpendo anche due pali. Risulta decisivo un calcio di punizione dal limite di Roth nel primo tempo.[28][29]
Il club subirà poi un lento declino, come le precedenti compagini plurivincitrici della Coppa dei Campioni: il Bayern Monaco dovrà attendere ben 25 anni prima di riuscire ad aggiudicarsi nuovamente l'ambito trofeo.
Alla fine deglianni settanta inizia un periodo d'oro per le formazioni inglesi, che ottengono sei vittorie consecutive ed un totale di sette successi in otto anni. Ad inaugurare questo ciclo trionfale è ilLiverpool guidato dal tecnicoBob Paisley, che può contare su elementi di sicuro valore come il portiereRay Clemence, i difensoriPhil Neal eAlan Kennedy, i centrocampistiJimmy Case,Emlyn Hughes eTerry McDermott, gli attaccantiRay Kennedy,John Toshack eKevin Keegan, elettoPallone d'oro in due occasioni.[28] Sono tutti giocatori di livello internazionale, regolarmente convocati dalle loro rappresentative nazionali. Il Liverpool giunge in finale nellastagione 1976-1977 contrapposto alBorussia Mönchengladbach, squadra tedesca già battuta all'ultimo atto dellaCoppa UEFA del1972-1973.[28] Allostadio Olimpico di Roma iReds vincono per 3-1 diventando campioni d'Europa per la prima volta, successo che replicheranno l'anno successivo nella finale diWembley contro ibelgi delBruges grazie alla rete diKenny Dalglish.[30]

Nel1978-1979 il Liverpool campione uscente viene eliminato al primo turno dai connazionali delNottingham Forest, all'esordio nella massima competizione europea dopo aver vinto per la prima volta il campionato nazionale. Il Forest, allenato daBrian Clough, vincerà poi il titolo europeo sconfiggendo gli svedesi delMalmö per 1-0 aMonaco di Baviera.[28] Gli uomini di Clough partecipano all'edizione successiva in qualità di detentori del trofeo e riescono a qualificarsi alla finale del 28 maggio 1980 allostadio Santiago Bernabéu diMadrid, dove affrontano l'Amburgo, campione della Germania Ovest. Gli inglesi passano in vantaggio al 19º minuto conJohn Neilson Robertson e si chiudono con ilcatenaccio, neutralizzando gli assalti dellepunte avversarie e aggiudicandosi in questo modo la seconda Coppa dei Campioni.[31] Il segreto dei successi del Nottingham Forest risiedeva in particolare nell'impenetrabilità della difesa: è l'unica squadra che ha vinto più volte (due) il titolo di campione continentale che quello di campione della propria nazione (una); inoltre la città di Nottingham è la meno popolosa ad aver visto un proprio club laurearsi campione d'Europa.[32]
Il Liverpool torna in finale nel1980-1981, dopo avere eliminato il Bayern Monaco nelle semifinali. IReds mettono in bacheca il massimo trofeo d'Europa per la terza volta, battendo il Real Madrid aParigi per 1-0 con la rete diAlan Kennedy a otto minuti dal termine dell'incontro.[33][34]

Alla sua prima partecipazione alla Coppa dei Campioni, nella stagione1981-1982 l'Aston Villa si aggiudica la competizione, superando in finale il Bayern Monaco diKarl-Heinz Rummenigge, sconfitto per 1-0 alFeijenoord Stadion diRotterdam, nonostante il portiere titolare debba abbandonare il terreno di gioco dopo appena dieci minuti dal fischio di inizio a causa di un infortunio. Il protagonista diventa il secondo portiereNigel Spink, che risulta decisivo per la vittoria finale, grazie a numerose parate che consentono aiVillans di portare a casa il trofeo. Con il successo della compagine diBirmingham prosegue, dunque, il dominio inglese nella Coppa Campioni di quegli anni.[35][36]
L'atto conclusivo dell'edizione 1982-1983 si gioca il 25 maggio 1983 allostadio olimpico Spyros Louīs diAtene ed è il primo senza formazioni inglesi dopo sette anni. I due club che si contendono la coppa sono entrambi allo loro seconda finale di Coppa dei Campioni: laJuventus diTrapattoni, guidata in campo daMichel Platini eRoberto Bettega e data per favorita dai pronostici, e i tedeschi dell'Amburgo. Questi ultimi si portano in vantaggio dopo appena otto minuti di gioco, quandoFelix Magath sorprendeDino Zoff fuori dai pali e lo supera con unpallonetto dal limite dell'area. La Juventus non riesce a pareggiare e subisce così una nuova sconfitta per 1-0, comedieci anni prima aBelgrado contro l'Ajax. L'Amburgo diventa, invece, la seconda compagine tedesca a vincere la Coppa dei Campioni, dopo il tris del Bayern Monaco negli anni settanta.[35][37]
Nel1983-1984 si registra la quarta affermazione del Liverpool, nuovamente all'Olimpico di Roma e questa volta proprio contro i padroni di casa dellaRoma. Dopo la partenza diRay Clemence, il Liverpool si è affidato al portierezimbabweseBruce Grobbelaar, ex combattente e giramondo che aveva giocato al calcio anche inSudafrica e inCanada. Per la prima volta nella storia la finale di Coppa dei Campioni è decisa aitiri di rigore, dopo il pareggio per 1-1 con reti diPhil Neal eRoberto Pruzzo. Nei tiri dagli undici metri risulta determinante proprio Grobbelaar, che con bizzarre e distraenti movenze induce all'errore primaConti e in seguitoGraziani. La coppa "dalle grandi orecchie" prende dunque di nuovo la strada dell'Inghilterra; il Liverpool diventa in tal modo la seconda squadra in grado di vincere il torneo per quattro volte, dopo il Real Madrid neglianni cinquanta,[33] mentre Grobbelaar è il primo calciatoreafricano a trionfare nella manifestazione.[38]

Ai successi in campo internazionale deiReds corrisponde anche un elevato tasso delinquenziale di molti dei suoi tifosi, glihooligans, colpevoli di violentiraid teppistici sia in Inghilterra che in altre nazioni europee (e già i tifosi di un'altra squadra inglese, ilTottenham Hotspur, si erano distinti per gravi violenze nella finale di andata dellaCoppa UEFA 1983-1984 contro l'Anderlecht, aBruxelles).[39] Nonostante molte opposizioni, la finale dellaCoppa dei Campioni 1984-1985 viene assegnata all'Heysel diBruxelles. Anche in questa edizione è il Liverpool a qualificarsi per la finale, dove trova come avversario per il secondo anno di fila la squadra campione d'Italia, stavolta la Juventus. Gliincidenti prima della partita, cui fa da contraltare l'inefficienza della polizia belga, impreparata a gestire la situazione venutasi a creare,[39] costano la vita a 39 persone, il bando quinquennale di tutte le squadre inglesi dalle competizioni europee (eccettuato lo stesso Liverpool, per il quale il bando è di sei stagioni) e la fine del ciclo continentale deiReds. Il risultato finale della gara - che per ragioni di ordine pubblico[40][41] si decide comunque di disputare nonostante un ritardo di circa un'ora e mezza sull'orario previsto - arride ai bianconeri, che sconfiggono la compagine britannica per 1-0 grazie a un gol di Platini su calcio di rigore, concesso per l'atterramento dell'attaccante polaccoBoniek, avvenuto in realtà fuori dall'area di rigore.[39][42]
Il giorno dopo l'UEFA escluderà le squadre inglesi a tempo indeterminato dalle coppe europee; il provvedimento sarà applicato fino al 1990, un anno dopo lastrage di Hillsborough, che vedrà sempre protagonisti, anche se stavolta senza colpe, i tifosi del Liverpool. Anche alla Juventus, ritenuta parzialmente corresponsabile, fu inflitta una sanzione, ovvero quella di dover giocare due partite casalinghe a porte chiuse nella successiva edizione.[39]
Con l'esclusione delle squadre inglesi dal calcio europeo, si conclude il loro periodo di egemonia e si assiste all'emergere di nuove formazioni sul palcoscenico continentale;[43] negli anni immediatamente successivi allastrage dell'Heysel si verificano, infatti, le inattese vittorie[43] in Coppa dei Campioni di club quali laSteaua Bucarest (Romania), ilPorto (Portogallo) e ilPSV (Paesi Bassi).

Nella stagione1985-1986 s'impongono i rumeni della Steaua Bucarest. I punti di forza degli uomini diEmerich Jenei sono la solidità difensiva e l'efficacia del contropiede. Giocatori quali ilcapitanoGavril Balint, gli attaccantiLászló Bölöni eVictor Pițurcă, ilregistaBelodedici e ilportiereDuckadam guidano la Steaua fino alla finale del 7 maggio1986 alloStadio Ramón Sánchez Pizjuán diSiviglia, inSpagna,[43] dove si trovano di fronte proprio una compagine spagnola, ilBarcellona, allenato daTerry Venables. La Steaua raggiunge il suo principale obiettivo: portare la sfida ai calci di rigore. Dopo aver mantenuto inviolata la sua porta nel corso della partita, Duckadam para tutti e quattro i rigori battuti dal Barcellona, consegnando di fatto la Coppa alla Steaua.[43][44]
Nella stagione1986-87 il Porto guidato daArtur Jorge conquista il suo primo alloro continentale, battendo per 2-1 ilBayern Monaco. La finale è reputata una tra le più belle della Coppa dei Campioni, con il gol del pareggio dei portoghesi firmato di tacco daRabah Madjer.[45] I tedeschi, guidati in panchina daUdo Lattek, hanno una rosa ricca di calciatori d'esperienza, mentre i tratti distintivi deiDragões sono soprattutto la fantasia e la creatività di elementi comeJuary ePaulo Futre.[43]
Nelledizione 1987-88 il PSV Eindhoven, allenato daGuus Hiddink e composto da giocatori di rilievo comeRonald Koeman,Eric Gerets,Søren Lerby eWim Kieft, vince la Coppa dei Campioni per la prima e sinora unica volta nella sua storia, battendo in finale il Benfica aicalci di rigore dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi a reti inviolate. Il PSV si aggiudica il trofeo senza più vincere alcuna partita dopo gli ottavi di finale: i biancorossi estromettono dalla competizione ilBordeaux ai quarti e il Real Madrid in semifinale grazie aigol in trasferta pareggiando quattro volte.[43][46]

Sul finire degli anni ottanta irrompe nel panorama calcistico europeo il nuovo Milan presieduto daSilvio Berlusconi e guidato in panchina daArrigo Sacchi, che nell'edizione 1988-1989, con in campo il trio olandese composto daMarco van Basten,Ruud Gullit eFrank Rijkaard, torna a vincere il trofeo dopo vent'anni. Il cammino in coppa inizia con un doppio successo sui bulgari delVitocha Sofia: 2-0 all'andata e 5-2 al Meazza, con 4 reti di Van Basten. Nel secondo turno i rossoneri affrontano gli insidiosi jugoslavi dellaStella Rossa: dopo aver pareggiato a Milano per 1-1, il match di ritorno aBelgrado viene sospeso per nebbia con gli slavi in vantaggio per 1-0 e la replica dell'incontro, giocata l'indomani a mezzogiorno, termina con l'identico punteggio dell'andata; il Milan riesce a qualificarsi ai tiri di rigore. Eliminati i tedeschi delWerder Brema, i rossoneri si presentano in semifinale contro il Real Madrid: la partita al Bernabéu finisce 1-1, ma al ritorno a Milano la squadra di Sacchi sconfigge i madrileni per 5-0.[47] La finale si disputa alCamp Nou diBarcellona contro laSteaua Bucarest; con una doppietta a testa di Gullit e Van Basten i rossoneri s'impongono con un rotondo 4-0.
Il Milan rivince la competizione anche l'anno seguente. Dopo aver agevolmente estromesso i finlandesi dell'HJK, i milanesi eliminano nuovamente il Real Madrid (vittoria per 2-0 a Milano e sconfitta per 1-0 a Madrid) e ai quarti di finale l'emergenteMalines (0-0 all'andata aBruxelles e 2-0 dopo itempi supplementari al ritorno al Meazza). Privi di Gullit, Ancelotti e Donadoni, nell'andata delle semifinali i rossoneri vincono per 1-0 a Milano, poi perdono per 2-1 aMonaco di Baviera, ma superano il turno per laregola dei gol fuori casa. AlPrater diVienna ad attendere gli uomini di Sacchi c'è ilBenfica diSven-Göran Eriksson: gli italiani prevalgono per 1-0 con gol di Rijkaard, mettendo le mani sulla quarta Coppa dei Campioni della storia del Milan.[48]
Nell'edizione del 1990-1991 il Milan campione in carica viene eliminato ai quarti di finale dopo il doppio confronto con l'Olympique Marsiglia (pareggio per 1-1 in casa e 3-0 a tavolino nel ritorno). I francesi saranno poi superati ai rigori nella finale del nuovostadio San Nicola diBari dagliiugoslavi dellaStella Rossa diBelgrado, che così conquistano il loro primo trofeo continentale dopo un pareggio a reti inviolate.[49] L'esclusione delle squadre inglesi dallecoppe europee era già terminata alla fine della stagione precedente, ma il Liverpool, campione nazionale, non poté partecipare a questa edizione della Coppa dei Campioni in quanto iReds erano stati sottoposti a una squalifica di un anno più lunga a seguito deifatti di Bruxelles.[50]

I club inglesi tornano a disputare la massima competizione calcistica europea nei primianni novanta, ma nessuno di essi riesce a superare gli ottavi di finale, anche perché ostacolati dalla regola dei "tre stranieri": l'UEFA infatti vieta l'utilizzo di più di tre giocatori stranieri nell'ambito dei tornei da essa organizzati (quindi nella Coppa dei Campioni, nellaCoppa delle Coppe e nellaCoppa UEFA). La limitazione ha effetti negativi particolarmente sulle compagini delRegno Unito, in quanto sia l'UEFA che laFIFA considerano l'Inghilterra, l'Irlanda del Nord, laScozia e ilGalles come "nazioni distinte".
Il periodo è positivo per le formazioni italiane: tre di esse -Sampdoria,Milan eJuventus - giungono a turno in finale per sette stagioni consecutive, aggiudicandosi, però, il trofeo solo in due occasioni.
L'ultimo atto dellaCoppa dei Campioni 1991-1992 si disputa allo stadio di Wembley e viene vinto dalBarcellona, che batte laSampdoria. Iblaugrana, allenati da Johan Cruyff, sono soprannominatiDream Team ("Squadra dei sogni"), come la squadra dipallacanestrostatunitense che giocherà l'Olimpiade di Barcellona 1992. Il club catalano può annoverare tra le proprie file giocatori comeJosep Guardiola,José Mari Bakero,Aitor Begiristain,Jon Andoni Goikoetxea,Ronald Koeman,Michael Laudrup eHristo Stoichkov, futuroPallone d'oro nel1994, ma anche la società blucerchiata schiera alcuni tra i più forti calciatori del panorama italiano ed europeo dell'epoca, tra cuiGianluca Pagliuca,Roberto Mancini eGianluca Vialli. La gara è per lunghi tratti dominata dalla squadra ligure, i cui attaccanti sprecano molte occasioni, ma è decisa da un potente tiro diRonald Koeman sucalcio di punizione nel secondo tempo supplementare, marcatura che consente ai catalani di laurearsi per la prima volta campioni d'Europa.[49][51]
In questi anni per la consolidata formula della vecchiaCoppa dei Campioni inizia una vera e propria rivoluzione: nel 1991 nasce una fase a gruppi, denominataUEFA Champions League, che designa le due finaliste. Il successo di questoformat determina nel tempo l'aumento progressivo del numero delle squadre partecipanti agli innovativi gironi all'italiana, con partite che si disputano il martedì e il mercoledì in tutta Europa.
La stagione1992-1993, prima edizione ufficiale dell'UEFA Champions League (e trentottesima della Coppa dei Campioni), vede il successo dell'Olympique Marsiglia, prima compagine francese a vincere un trofeo continentale. I transalpini, finalisti perdenti due anni prima, superano aMonaco di Baviera il Milan diFabio Capello - giunto in finale dopo 10 successi in altrettante partite - grazie a una rete diBasile Boli.[52] A seguito dello scandalo denominatoaffaire VA-OM, che coinvolge il presidenteBernard Tapie, l'Olympique Marsiglia è escluso dallaSupercoppa UEFA e dallaCoppa Intercontinentale; il Milan vicecampione è chiamato a giocare al posto dei marsigliesi, ma viene sconfitto in entrambe le occasioni. Sempre quell'anno l'OM si vede revocare la vittoria delcampionato nazionale conquistato nel mese di maggio, ma non quella della Champions League.Les Olympiens non sono neppure autorizzati a difendere il titolo europeo nel 1993-1994: sarà il Monaco a rappresentare la federazione francese e per la prima volta il club campione in carica non parteciperà all'edizione successiva del torneo.[53]

Nella stagione1993-1994 viene introdotta un'ulteriore modifica al regolamento: per stabilire chi giocherà la finale, le due squadre meglio piazzate di entrambi i gironi all'italiana si andranno ad affrontare in semifinali incrociate a gara unica, con le prime classificate che ospiteranno in casa le seconde del raggruppamento opposto.[52][54] La finale diAtene vede il Milan di Fabio Capello contrapporsi al Barcellona allenato daJohan Cruijff e rinforzatosi ulteriormente con l'ingaggio del centravanti brasilianoRomário dalPSV. I rossoneri, pur privi della coppia di centrali difensivi titolari composta daFranco Baresi eAlessandro Costacurta e dei lungodegentiMarco van Basten,Jean-Pierre Papin eGianluigi Lentini, si aggiudicano il quinto alloro europeo, vincendo per 4-0 grazie alla doppietta diDaniele Massaro nel primo tempo e ai gol diDejan Savićević eMarcel Desailly all'inizio della ripresa. Marcel Desailly, che aveva vinto la Champions League l'anno prima con l'Olympique Marsiglia, diventa il primo giocatore a laurearsi campione d'Europa in due stagioni consecutive con club differenti, curiosamente militando tra le file degli ex avversari del Milan, che aveva battuto nell'edizione precedente.[55]
Il Milan, ancora allenato da Fabio Capello, raggiunge la finale per il terzo anno consecutivo nell'edizione1994-1995, ma perde per 1-0 contro l'Ajax diLouis van Gaal aVienna.[56] Ilancieri, al loro quarto successo, il primo dal 1972-1973, presentano una formazione costituita in gran parte da calciatori provenienti dal proprio vivaio, tra cui il diciannovenne attaccantePatrick Kluivert, autore del gol della vittoria.[57]
Nell'edizione1995-1996 la Juventus, guidata in panchina daMarcello Lippi e con in campo un giovaneAlessandro Del Piero, torna, a undici anni dallatragica notte di Bruxelles, a far suo il trofeo, superando i detentori dell'Ajax per 4-2 aitiri di rigore nella finale dell'Olimpico diRoma, dopo che isupplementari si erano conclusi sul punteggio di 1-1 (Jari Litmanen aveva risposto sul finire del primo tempo regolamentare al gol del bianconero Ravanelli). Dagli undici metri, dopo gli errori diSonny Silooy e diEdgar Davids per gli olandesi, risulta decisiva la trasformazione diVladimir Jugović.[57][58]Gianluca Vialli diventa ilprimo attaccante europeo, nonché sesto giocatore italiano in assoluto dopo gli ex bianconeriSergio Brio,Antonio Cabrini,Gaetano Scirea,Marco Tardelli eStefano Tacconi, ad aver vinto le tre competizioni stagionali UEFA.

Da questo momento il mondo del calcio inizia ad adattarsi ai cambiamenti radicali legati allasentenza Bosman, che consente a tutti i calciatori dell'Unione Europea di trasferirsi gratuitamente alla scadenza del proprio contratto, ma l'impatto più importante è subito dalla Champions League: questa sentenza vieta infatti alle leghe calcistiche nazionali dei Paesi UE, e anche alla UEFA, di porre un qualsivoglia "tetto" al numero di giocatori stranieri tesserabili qualora ciò discriminasse cittadini dell'Unione Europea. Con la sentenza Bosman quel limite poté ancora essere applicato, ma limitatamente all'ingaggio dei soli atleti extracomunitari.
IlBorussia Dortmund entra nel novero delle compagini campioni d'Europa nell'edizione1996-1997, allorquando i tedeschi sconfiggono i detentori della Juventus per 3-1 nella finale diMonaco di Baviera, dopo aver precedentemente superato in semifinale gli inglesi del Manchester United.[59][60] Il centrocampista portoghesePaulo Sousa diviene il secondo calciatore della storia, dopoMarcel Desailly, a conquistare il trofeo per due stagioni di fila militando in due diverse formazioni ed il primo a farlo battendo proprio la sua ex-squadra, la Juventus, con la quale aveva primeggiato nella manifestazione appena un anno prima.
Nell'edizione successiva l'UEFA apre le porte della Champions League alle seconde classificate degli otto migliori campionati continentali (guarda ancheFormula del torneo); sarà il Real Madrid guidato daJupp Heynckes ad aggiudicarsi il titolo, ponendo fine alla propria astinenza di successi nel massimo torneo continentale che durava dal 1966. Il club della capitale iberica vince, infatti, per la settima volta la coppa (per la prima volta sotto la denominazioneChampions League) battendo la Juventus per 1-0 nella finale disputata all'Amsterdam Arena, con una rete diPredrag Mijatović in sospetta posizione di fuorigioco non ravvisata dall'arbitro.[61] Per i bianconeri di Marcello Lippi si tratta della seconda sconfitta in due finali consecutive del torneo, evento mai verificatosi prima nella storia della competizione.[62]

LaUEFA Champions League 1998-1999 incorona ilManchester Utd, capace di centrare il cosiddettotreble, ovvero la vittoria, in un'unica stagione, di campionato, coppa nazionale e Champions League. IRed Devils escono imbattuti da un difficile raggruppamento comprendente anche Barcellona e Bayern Monaco e superano due italiane, Inter e Juventus, rispettivamente nei quarti[63] e in semifinale. In finale anche l'altra squadra, il Bayern Monaco, è in procinto di realizzare iltreble, conducendo la gara per 1-0 con un gol sucalcio di punizione diMario Basler. I tedeschi dominano per lunghi tratti l'incontro e, pur non riuscendo a raddoppiare anche per merito del portierePeter Schmeichel, alla sua ultima partita tra le file dei mancuniani, sembrano avere la vittoria in pugno. Quando l'arbitroPierluigi Collina decreta tre minuti di recupero prima della fine delle ostilità, tutti i giocatori dello United si portano nell'area avversaria alla ricerca del pareggio. Su un calcio d'angolo battuto poco dopo il 90' daDavid Beckham segna il subentratoTeddy Sheringham. Giusto un minuto dopo, da un altrocorner di Beckham scaturisce un secondo gol, stavolta realizzato daOle Gunnar Solskjær suassist dello stesso Sheringham: il repentino cambiamento del risultato è motivo di disperazione per i bavaresi e sancisce il trionfo deiRed Devils, il secondo dopo quello del 1968 ed il primo per un club inglese dal 1984. In questa edizione della manifestazione, per la prima volta si sono affrontate in finale due squadre qualificatesi tramite il turno preliminare.[61][64]
L'edizione1999-2000 coincide con un nuovo cambiamento della formula della UEFA Champions League, ora aperta anche alle terze classificate delle sei principali federazioni e alle quarte classificate delle migliori tre (vedi ancheFormula del torneo).[61]Le compagini spagnole tornano al dominio europeo: dopo aver vinto due Coppe dei Campioni nel 1992 con il Barcellona e nel 1998 con il Real Madrid, laSpagna ha tre semifinaliste nell'edizione 1999-2000 del massimo torneo continentale (Real Madrid,Valencia e Barcellona). In quest'edizione, inoltre, si gioca la prima finale tra due squadre di uno stesso Paese, Real Madrid e Valencia, alloStade de France diParigi, l'impianto in cui si era disputata la prima finale assoluta della Coppa dei Campioni; anche questa volta vince, come allora, il club madrileno, che sconfigge i connazionali del Valencia per 3-0. Lemerengues giungono alla prima finale del nuovo millennio avendo avuto la meglio sul Bayern Monaco in semifinale e sul Manchester United nei quarti.[61][65]

NellaUEFA Champions League 2000-2001 ilcampionato spagnolo ha due semifinaliste, Real Madrid e Valencia, che avevano dato vita ad un inedito e storico derby nell'ultimo atto della manifestazione appena un anno prima. Il Valencia raggiunge nuovamente la finale, in programma allostadio Meazza di Milano, e viene ancora una volta battuto, stavolta dal Bayern Monaco per 5-4 dopo i tiri di rigore (1-1 alla fine dei tempi regolamentari). L'allenatore tedescoOttmar Hitzfeld vince così per la seconda volta la Coppa dei Campioni, con una seconda squadra, a quattro anni dal trionfo ottenuto alla guida del Borussia Dortmund nel 1997. Per la formazione valenciana si tratta della seconda sconfitta consecutiva in finale, come già successo alla Juventus tra il 1997 e il 1998.[66] Il Bayern Monaco dimostra di saper mettere a frutto le proprie doti nell'interpretazione tattica delle partite, riuscendo a vincere il suo quarto titolo contro squadre maggiormente dotate dal punto di vista tecnico.[67]
DallaUEFA Champions League 2001-2002 esce trionfatore ancora una volta il Real Madrid. Sono almeno due le analogie con la finale vinta daiblancos nel 1960 contro i tedeschi dell'Eintracht Francoforte: la nazionalità della compagine avversaria e l'impianto di gioco, di nuovo l'Hampden Park diGlasgow. Mentre la squadra di allora era formata da campioni come Di Stéfano e Puskás, quella del 2002 è il Real dei cosiddettiGalácticos ("galattici"), cioè dei giocatori molto quotati a livello internazionale che vengono acquistati ad ogni sessione annuale del calciomercato, secondo una precisa politica del presidente del club,Florentino Pérez.[68] Dopo aver prevalso in semifinale sui connazionali del Barcellona, nella sfida in terra scozzese lemerengues s'impongono per 2-1 sul Bayer Leverkusen allenato daKlaus Toppmöller, formazione che quell'anno sfiora iltreble classico classificandosi seconda nelle tre competizioni più importanti. InBundesliga, infatti, i rossoneri perdono cinque punti nelle ultime tre giornate a favore delBorussia Dortmund, che si aggiudicherà il campionato, e inCoppa di Germania vengono sconfitti in finale per 4-2 dalloSchalke 04.[69]
La stagione 2002-2003 segna il ritorno delle compagini italiane al vertice del calcio europeo. Dopo aver dominato le tre competizioni UEFA a partire dalla fine degli anni ottanta e per larga parte deinovanta, esse stavano vivendo una fase critica, culminata nella disfatta del 2000-2001, annata in cui nessun club italiano aveva raggiunto i quarti di finale della UEFA Champions League.[70] La tendenza è, appunto, invertita nell'edizione 2002-2003, in cui tre delle quattro semifinaliste sono squadre italiane (Milan, Juventus eInter).[71] In semifinale vi è il primo storicoderby europeo tra le milanesi, un doppio confronto con entrambe le gare disputate al Meazza in cui vige un sostanziale equilibrio. Alla fine prevale il Milan, che dopo il pari a reti bianche dell'andata in "casa" si qualifica grazie all'1-1 in "trasferta", beneficiando dellaregola dei gol fuori casa: Ševčenko è il marcatore dei rossoneri, mentre è inutile la rete a cinque minuti dal termine del giovane attaccante interistaObafemi Martins. Nell'altra semifinale la Juventus affronta il Real Madrid e lo sconfigge per 3-1 allostadio Delle Alpi dopo aver perso per 2-1 all'andata alSantiago Bernabéu. Decisivi sono i gol di Trezeguet, Del Piero e Nedved e il rigore parato da Buffon aLuís Figo; in rete va anche il grande exZinédine Zidane.

Ad aggiudicarsi la coppa è il Milan, di nuovo campione dopo nove anni. In finale, il 28 maggio all'Old Trafford diManchester, i rossoneri sconfiggono aitiri dal dischetto la Juventus nella prima finale della Coppa dei Campioni/UEFA Champions League con entrambe le contendenti italiane. La partita si conclude a reti inviolate dopo itempi supplementari, con poche azioni degne di nota, tra cui un gol annullato a Ševčenko, una grande parata di Buffon su Filippo Inzaghi e una traversa colpita da Antonio Conte. Ai rigoriDida respinge tre conclusioni avversarie eAndrij Ševčenko trasforma il tiro decisivo che consegna il trofeo al proprio club; ilcapitanoPaolo Maldini lo solleva al cielo d'Inghilterra quarant'anni dopo suo padreCesare, campione d'Europa1962-1963 col Milan aLondra.Clarence Seedorf si aggiudica la sua terza UEFA Champions League, diventando il primo calciatore a trionfare per tre volte nella manifestazione con tre distinti club: aveva, infatti, già vinto con l'Ajax nel 1994-1995, proprio contro il Milan, e con il Real Madrid nel 1997-1998, quando aveva battuto la Juventus. PerMarcello Lippi si tratta della terza sconfitta in finale di UEFA Champions League, dopo quelle del 1997 e del 1998, sempre alla guida della Juventus: in totale il tecnicoviareggino ha disputato quattro finali vincendone una, aRoma nel 1996, superando i campioni dell'Ajax ai tiri di rigore.
ALa Coruña ilDeportivo, sconfitto per 4-1 a San Siro dal Milan campione d'Europa uscente, è in grado di battere per 4-0 gli italiani campioni d'Europa in carica nella gara di ritorno dei quarti di finale dell'edizione2003-2004, ribaltando il 4-1 per i rossoneri dell'andata. Sempre ai quarti, oltre all'inopinata eliminazione del Milan, vi è quella del blasonato Real Madrid ad opera delMonaco. In un altro quarto di finale si scontrano le londinesi Arsenal e Chelsea, con quest'ultima formazione che prevale nel doppio confronto. La finale è tra dueoutsider come il Monaco allenato daDidier Deschamps e ilPorto diJosé Mourinho, con la società lusitana che, alla seconda finale di Coppa Campioni/UEFA Champions League, in virtù di un perentorio 3-0 è nuovamente regina d'Europa dopo il successo del 1987.[72]
L'edizione 2004-2005 viene vinta aitiri di rigore dalLiverpool contro il Milan nella finale di Istanbul. Questa stagione è caratterizzata da un lungo susseguirsi di vittorie da parte del sodalizio rossonero, che conclude al primo posto il proprio raggruppamento e poi elimina il Manchester United agli ottavi di finale (doppio 1-0), l'Inter ai quarti (successi per 2-0 in casa e 3-0 a tavolino nel ritorno) e il PSV Eindhoven in semifinale (vittoria per 2-0 a Milano e sconfitta per 3-1 alPhilips Stadion). Il 25 maggio il Milan affronta allostadio olimpico Atatürk diIstanbul iReds, giunti all'atto conclusivo dopo aver superato il girone come secondi classificati ed aver estromesso ilBayer Leverkusen agli ottavi, laJuventus ai quarti e ilChelsea in semifinale. La squadra diCarlo Ancelotti domina il gioco chiudendo il primo tempo in vantaggio per 3-0, grazie al repentino gol del capitanoPaolo Maldini - la più veloce realizzazione in finale nella storia del torneo - e alla doppietta diCrespo. Nella ripresa, tuttavia, irossoneri si fanno raggiungere sul 3-3 in soli sei minuti, durante i quali un rigore parato dal portiere rossoneroDida viene ribadito in gol daXabi Alonso. La gara si protrae aitempi supplementari, dove l'estremo difensorepolaccoJerzy Dudek è autore di un salvataggio su un tiro ravvicinato di Ševčenko, e successivamente ai rigori. Qui il Milan fallisce tre tiri dal dischetto, di cui l'ultimo, decisivo, proprio con l'attaccante ucraino. È quindi il clubinglese a mettere in bacheca, per la quinta volta, la coppadalle grandi orecchie.[73]

L'edizione 2005-2006 si conclude con la vittoria del Barcellona, a quattordici anni di distanza dal suo primo successo. I catalani, allenati dall'ex campione del MilanFrank Rijkaard e guidati dalla stellaRonaldinho, impressionano per la capacità di abbinare un gioco a tratti spettacolare con la concretezza delle squadre esperte. Dopo aver eliminato in semifinale ilMilan, nella finale diParigi superano per 2-1 in rimonta l'Arsenal diThierry Henry, alla sua prima finale di Champions.[74] Questa partita segna la trasmissione da parte diSky Italia del primo evento televisivo in diretta visibile inalta definizione col nuovo decoder satellitare.
Nella stagione 2006-2007 si assiste alla rivincita del Milan sul Liverpool. Dopo un'estate caratterizzata dalloscandalo del calcio italiano del 2006 ed avendo rischiato di non potersi iscrivere alla Champions in quanto coinvolto nella vicenda giudiziaria, il club guidato da Ancelotti deve partire dal terzo turno preliminare contro laStella Rossa per ottenere l'accesso alla fase a gironi. Per la società lombarda si tratta dell'ottava partecipazione al torneo negli ultimi dieci anni.

Classificatosi primo nel proprio girone e avendo sconfitto nella fase ad eliminazione diretta Celtic e Bayern Monaco, il Milan approda alle semifinali. Le altre squadre qualificate sono tre inglesi: Liverpool, Chelsea e Manchester Utd. Superati iRed Devils, i milanesi raggiungono in finale il Liverpool, che in semifinale aveva battuto, come due anni prima, iBlues. Allostadio Olimpico di Atene, dopo il favorevole precedente del '94 contro il Barcellona, ilDiavolo solleva al cielo la sua settima Coppa dei Campioni - la quinta in diciotto anni - vincendo per 2-1 con doppietta diFilippo Inzaghi.[75]
In quella stagione il nuovo presidente dell'UEFA Michel Platini aveva ripristinato la vecchia cerimonia di premiazione, che in passato avveniva sulla tribuna dello stadio e non già sul terreno di gioco. L'ultima squadra ad alzare il trofeo dalla tribuna era stato proprio il Milan ad Atene nel 1994: la formazione italiana replica tredici anni dopo nel medesimo impianto.Dopo l'edizione 1998-1999 per la seconda volta nella storia della competizione arrivano in finale due squadre qualificatesi al torneo tramite il turno preliminare.
Nella stagione2007-2008 la Champions League viene vinta dalManchester Utd, che battendo ai rigori ilChelsea nella prima finale tutta inglese della competizione diviene campione d'Europa per la terza volta.
Alle semifinali si verifica una situazione sovrapponibile a quella dell'anno precedente e delle edizioni1999-2000 e2002-2003, con 3 squadre su 4 della stessa nazionalità, in questo caso inglese: da una parte del tabellone si affrontano per la terza volta in quattro anni Liverpool e Chelsea; dall'altra si sfidano il Manchester Utd e il Barcellona. IReds pregiudicano la qualificazione nella partita di andata con unautogol negli ultimi minuti diJohn Arne Riise. L'altra semifinale di andata, tra catalani e mancuniani, termina 0-0, con Cristiano Ronaldo che fallisce un rigore in avvio; la gara di ritorno, più tattica, si conclude con la qualificazione degli inglesi, vittoriosi grazie a un gol diScholes.In finale iRed Devils sfidano il Chelsea, giunto per la prima volta in fondo alla massima competizione europea grazie ad un 3-2 all'extratime col Liverpool. Prima finale tutta inglese nella storia del torneo, la terza tra squadre di uno stesso Paese dopo quelle del 2000 e del 2003.Il primo tempo finisce con il parziale di 1-1, conCristiano Ronaldo a segno di testa per il Manchester Utd al 25' eFrank Lampard per il Chelsea al termine di un'azione confusa al 44', con dedica del gol alla madre morta poco tempo prima alzando le braccia al cielo. Il risultato rimane immutato fino alla fine deitempi supplementari, durante i quali al 115' Didier Drogba viene espulso per uno schiaffo rifilato a Nejmania Vidic. Aitiri di rigore falliscono Ronaldo per i mancuniani e ilcapitanoJohn Terry per i londinesi, che scivolando al momento di calciare l'ultimo dei 5 rigori fallisce l'occasione di portare iBlues per la prima volta sul tetto d'Europa, proprio quando sembravano a un passo dal successo. L'errore decisivo è quello diAnelka al settimo tiro, parato davan der Sar.[76]

La massima competizione europea dell'annata2008-2009 viene vinta dalBarcellona, che sconfigge in finale i detentori delManchester Utd aggiudicandosi il trofeo per la terza volta nella finale disputata alloStadio Olimpico di Roma.
LaJuventus rientra in Champions dopo tre anni; torna sul palcoscenico europeo anche ilBayern Monaco, assente da una stagione, mentre manca dopo sei anni di soddisfazioni ilMilan. Dopo la fase a gironi sono presenti il Barcellona, i campioni in carica del Manchester, le altre inglesi Liverpool e Arsenal, l'Inter, la Juventus e la Roma, ilReal Madrid e ilChelsea, oltre aSporting Lisbona,Porto,Villarreal eAtlético Madrid.Nelle semifinali, come l'anno prima, figurano nuovamente tre inglesi più il Barcellona, ma con l'Arsenal al posto del Liverpool. IBlaugrana eliminano il Chelsea grazie algol in trasferta in pieno recupero diAndrés Iniesta, mentre lo United s'impone sull'Arsenal.In finale il risultato si sblocca al decimo minuto, quandoSamuel Eto'o porta in vantaggio il Barcellona. Il secondo tempo vede una netta supremazia del Barcellona e a dodici minuti dal fischio finaleXavi, in azione sulla fascia destra, crossa perLionel Messi che realizza di testa la rete del 2-0. Il Barcellona dell'allenatoreJosep Guardiola, già vincitore nel1991-1992 da giocatore, diventa la prima squadra spagnola a mettere a segno iltreble: oltre alla Champions, aveva vinto anche Liga e Coppa del Re.[77]

L'edizione2009-2010 fa registrare la vittoria dell'Inter, che sotto la guida tecnica dell'allenatore portogheseJosé Mourinho torna a vincere il trofeo dopo 45 anni.[78] Terza Coppa dei Campioni per i nerazzurri[78], la prima da quando il torneo ha assunto la denominazione diUEFA Champions League. Si qualificano agli ottavi di finale tre italiane (Inter,Milan eFiorentina), tre inglesi (Chelsea,Arsenal eManchester Utd), ilReal Madrid, il Barcellona, le francesi Bordeaux eOlympique Lione, ilSiviglia, ilBayern Monaco, l'Olympiakos, ilCSKA Mosca, ilPorto e loStoccarda.Nel primo dei quattro quarti di finale iRed Devils vengono eliminati dal Bayern Monaco, che passa il turno grazie aigol segnati in trasferta. Nel secondo il derby francese tra Lione e Bordeaux si risolve in favore dei primi, che raggiungono le semifinali per la prima volta nella loro storia. Dall'altra parte del tabellone la sfida Inter-CSKA vede la doppia vittoria dei milanesi per 1-0, mentre il Barcellona supera l'Arsenal grazie a un pareggio a Londra per 2-2 e a un 4-1 casalingo, con unaquaterna diLionel Messi dopo la realizzazione di Nicklas Bendtner in una sorta di riedizione della finale di Parigi nel 2006. Le semifinali sono Bayern Monaco-Lione e Inter-Barcellona: i bavaresi hanno la meglio sui francesi, sconfiggendoli con il punteggio complessivo di 4-0, mentre l'Inter, dopo la vittoria casalinga per 3-1 sul Barcellona, nel ritorno alCamp Nou perde per 1-0 resistendo in 10 uomini per larga parte della gara e accede così alla finale dopo 38 anni di attesa. L'ultima disputata dainerazzurri risaliva infatti al 1972.
Il 22 maggio 2010 a Madrid si sfidano quindi Bayern Monaco e Inter:[78] i due club si affrontano dopo aver realizzato entrambi ildouble coi successi in campionato e coppa nazionale. AlloStadio Santiago Bernabéu, è una doppietta diMilito a sancire il 2-0 con cui l'Inter si laurea campione d'Europa[78] diventando inoltre la prima squadra italiana a centrare iltreble classico; i tedeschi appaiano invece il Milan a quota quattro finali perse, dopo le sconfitte del 1982, del 1987 e del 1999 rispettivamente contro Aston Villa, Porto e Manchester Utd.

Il 28 maggio2011 ilBarcellona diviene campione d'Europa per la quarta volta, battendo aWembley ilManchester Utd per 3-1 con i gol diPedro,Lionel Messi eDavid Villa; anche in questo caso si tratta di una sfida già vista, essendosi le due compagini affrontate due anni prima in finale a Roma. Con una squadra giovane, formata in prevalenza da ragazzi provenienti dalle giovanili, gliazulgrana ottengono la terza vittoria in sei anni.[79]
Nella prima fase spicca nel gruppo A il primo posto delTottenham, che supera in classifica la squadra campione in carica, l'Inter. Nel gruppo D, invece, ilCopenaghen entra nella storia del calcio del proprio Paese, diventando la prima squadradanese ad accedere agli ottavi di finale della UEFA Champions League grazie al secondo posto nel girone dietro i futuri campioni delBarcellona e davanti alRubin. Nel corso della fase a eliminazione diretta si registrano l'eliminazione del Tottenham per mano del Real Madrid, la riedizione dellaSupercoppa UEFA 2009 tra Barcellona eŠachtar, quella della finale di Champions del 2008 traRed Devils eBlues e anche quella tra Bayern e Inter dell'annata precedente. Si riaffrontano pure Barcellona e Arsenal. In semifinale loSchalke 04 diRaúl, che aveva estromesso l'Inter, verrà a sua volta eliminato dalla formazione mancuniana, che vincerà per 2-0 aGelsenkirchen e per 4-1 all'Old Trafford. L'altra semifinale vedrà il Barcellona sconfiggere il Real Madrid con un complessivo 3-1 (2-0 in trasferta e 1-1 alCamp Nou).
Con la quarta affermazione dei catalani, laSpagna diventa la nazione con il maggior numero di Coppe dei Campioni/UEFA Champions League vinte.
Il 19 maggio 2012, all'Allianz Arena diMonaco di Baviera, ilChelsea diRoberto Di Matteo vince per la prima volta la UEFA Champions League, battendo in finale ilBayern Monaco 4-3 ai tiri di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari.[80]

Nella fase a gironi dellaUEFA Champions League 2011-2012 spiccano la qualificazione delNapoli agli ottavi, a discapito delManchester City diRoberto Mancini, l'uscita di scena delManchester Utd e la qualificazione come prima del proprio girone dell'APOEL. Agli ottavi si segnalano i quattro gol di Mario Gomez nel 7-0 col quale il Bayern fa fuori il Basilea dopo la sconfitta in casa degli elvetici ed i cinque di Leo Messi ai danni del Bayer Leverkusen.[81] Per quanto riguarda i club italiani, una rete di Brandão dell'OM estromette l'Inter e lo stesso fa Ivanović nella doppia sfida che contrappone Chelsea e Napoli, mentre il Milan si qualifica soprattutto grazie al 4-0 di San Siro all'andata contro un Arsenal tignoso e mai rinunciatario. Ai quarti termina la favola dell'APOEL, battuto con un 8-2 complessivo dal Real; il Barcellona sconfigge il Milan con qualche brivido e due rigori. Doppio successo per Bayern e Chelsea.Nelle semifinali il Bayern ai calci di rigore riesce ad eliminare iBlancos diJosé Mourinho, andando così a giocarsi la finale in casa, all'Allianz Arena. La rivale dei bavaresi sarà il Chelsea, che si qualifica a scapito del Barcellona diJosep Guardiola nonostante la situazione di 10 contro 11 per più di un'ora. Da sottolineare che entrambe le eliminazioni deiblaugrana nella gestione Guardiola si sono verificate in semifinale e in superiorità numerica contro la squadra che avrebbe poi battuto il Bayern conquistando la coppa. La finale tra il Chelsea e il Bayern padrone di casa si accende all'83' con un gol di testa di Müller; il Chelsea riacciuffa la parità a 2' dal 90' con il solito Drogba, che aveva già deciso di lasciare iBlues al termine della stagione. Ai supplementari Čech neutralizza un rigore dell'ex di turno Robben, mentre nella serie dal dischetto sbagliano Olić e Schweinsteiger con Drogba che manda in paradiso i londinesi.
Grazie alla vittoria del Chelsea l'Inghilterra diventa, a pari merito con l'Italia, la seconda nazione ad aver vinto più volte l'ambito trofeo.
Nell'edizione 2012-2013 a trionfare è ilBayern Monaco, che sconfigge i connazionali delBorussia Dortmund in una storica finale tutta tedesca. Nella fase a gironi si segnala l'uscita di scena dei campioni in carica delChelsea, terzi dietro laJuventus (prima) eŠachtar (secondo), l'ultimo posto delManchester City e il primo posto del Borussia Dortmund, che sopravanza ilReal Madrid. Agli ottavi vi è la grande sfida tra Real Madrid eManchester Utd, vinta dagli spagnoli tra le polemiche. Da segnalare anche il passaggio del turno della Juventus ai danni degli scozzesi delCeltic e l'eliminazione delMilan per mano delBarcellona. Avanzano ancheGalatasaray,Málaga,Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund e Bayern Monaco.Ai quarti la Juve viene estromessa dal Bayern (doppio 2-0) e insieme ai bavaresi passano il Borussia, in virtù di una rocambolesca rimonta da 1-2 a 3-2 oltre il recupero contro il Málaga, il Barcellona, vittorioso contro il PSG, e il Real Madrid, che supera il Galatasaray.
Le due semifinali sanciscono il dominio tedesco: il Bayern s'impone nettamente sul Barcellona (4-0 in casa e 3-0 fuori casa) e il Borussia Dortmund elimina il Real Madrid (4-1 in casa e 0-2 in trasferta). Nel derby tedesco in finale il Bayern passa in vantaggio al 61' con gol diMandžukić. Il Borussia pareggia al 69' con rigore diGündoğan, ma viene beffato dal gol diRobben all'89'. Il Bayern si aggiudica così il quinto titolo nella competizione, portando a 7 il numero delle Champions vinte dalle squadre tedesche. Allo stesso tempo i bavaresi realizzano iltreble, vincendo pure la Bundesliga e la Coppa di Germania.
L'edizione 2013-14 celebra la conquista delladécima da parte del Real Madrid (inseguita per 12 anni) contro i concittadini dell'Atlético Madrid nella seconda finale spagnola della storia, la prima tra due squadre della stessa città. Agli ottavi di finale il Real sconfigge agevolmente i tedeschi dello Schalke 04 6-1 all'andata e 3-1 al ritorno; lo stesso fanno iColchoneros con il Milan di Seedorf battendolo 0-1 all'andata e 4-1 al ritorno, mentre ilPSG elimina il Bayer Leverkusen con un 4-0 e un 2-1. Da segnalare i passaggi del turno da parte diBarcellona,Chelsea,Bayern Monaco,Manchester Utd eBorussia Dortmund. Nei quarti c'è il derby spagnolo fra Atlético Madrid e Barcellona, che finisce con l'eliminazione a sorpresa del Barça, mentre il Real Madrid supera con estrema difficoltà il Borussia Dortmund; completano il quadro la qualificazione deiBlues di Mourinho ai danni del PSG (ribaltando l'1-3 dell'andata con un 2-0 al ritorno) e del Bayern Monaco a scapito deiRed Devils (1-1 e 3-1).

Nelle semifinali si registra l'eliminazione del Bayern Monaco da parte del Real Madrid (con due vittorie, 1-0 e 4-0) e l'estromissione del Chelsea per mano dell'Atlético (0-0 a Madrid e 3-1 a Londra). In finale irojiblancos si portano in vantaggio al 36' rimanendovi per quasi tutta la partita pur subendo il pressing del Real Madrid, che però al 93' riesce a pareggiare con Sergio Ramos trascinando la sfida ai supplementari. Al 110' lemerengues raddoppiano conBale, poi è diMarcelo al 118' la rete del 3-1 e infine su rigoreCristiano Ronaldo sigla il definitivo 4-1, consegnando alla propria squadra il decimo titolo di campione d'Europa e diventando, con 17 reti, il più prolifico cannoniere della storia della UEFA Champions League in una singola stagione, superando Messi e Altafini.
Nell'edizione 2014-2015 si verifica l'accesso alla finale dopo 12 anni dellaJuventus, ottenuta estromettendo i campioni in carica delReal Madrid, ma soprattutto il quinto trionfo degli spagnoli delBarcellona. Ibianconeri superano il girone formato daMalmö, l'Olympiakos eAtlético Madrid, chiudendo alle spalle dei soli madrileni. Seguono i successi contro ilBorussia Dortmund per 2-1 e 3-0 e il passaggio del turno contro ilMonaco. In semifinale eliminano con un 2-1 e un 1-1 alBernabéu il Real Madrid, conÁlvaro Morata autore di due delle tre reti juventine (una all'andata ed una al ritorno). Per quanto riguarda iblaugrana, il girone viene superato brillantemente controAPOEL,Ajax eParis Saint-Germain. Agli ottavi un 2-1 esterno e un 1-0 in casa contro ilManchester City permettono loro di accedere ai quarti, dove incontrano nuovamente i campioni diFrancia che vengono travolti 3-1 e 2-0. In semifinale il 3-0 rifilato alBayern Monaco rende vano il 3-2 subito inBaviera al ritorno.
La finale viene decisa daIvan Rakitić eLuis Suárez, inframezzati dal pareggio di Morata. Nei minuti finali la Juventus si getta in avanti alla ricerca del pari ma viene punita da una ripartenza finalizzata daNeymar per il 3-1 finale. Per il Barcellona si tratta della quarta affermazione negli ultimi dieci anni; i catalani divengono inoltre la prima squadra a bissare untreble continentale. LaSpagna è quindi la prima nazione a vincere il trofeo per due stagioni consecutive da quando la competizione è stata ribattezzata "Champions League". LaJuventus, dal canto suo, subisce invece la sua sesta sconfitta nelle finali di Coppa Campioni/ Champions League, un record assoluto.

Nellastagione 2015-2016 la Champions League viene vinta per la seconda volta in tre anni dalReal Madrid, che nel derby in finale a Milano ha ancora una volta la meglio sull'Atlético. Ai gironi il Real sopravanza ilParis Saint-Germain, loŠachtar e ilMalmö FF, prima di superare laRoma agli ottavi (doppio 2-0) e ilWolfsburg ai quarti (sconfitta per 0-2 e vittoria per 3-0). In semifinale dopo un pareggio per 0-0 all'Etihad con ilManchester City, leMerengues vincono in casa per 1-0 e accedono all'atto conclusivo della manifestazione. L'Atlético Madrid riesce a superare ai quarti di finale i campioni in carica delBarcellona e in semifinale ilBayern Monaco diGuardiola, approdando alla finale di UEFA Champions League per la seconda volta in tre anni.
Nella finale del 28 maggio gli uomini di Zidane sono molto aggressivi nei primi minuti e passano in vantaggio al 15' grazie ad un gol diRamos. Al 48'Griezmann fallisce il calcio di rigore del possibile pareggio e sembra condannare alla sconfitta gli uomini diSimeone. IColchoneros però non si disuniscono e pareggiano al 79' con il subentratoCarrasco. Nei tempi supplementari le occasioni sono poche, complice la stanchezza, quindi si procede con i tiri di rigore. Al quarto tentativo per la sua squadraJuanfran colpisce il palo, mentreRonaldo non sbaglia, consegnando così l'undicesima coppa alla sua squadra.Zidane diventa il primo allenatore francese a vincere la competizione.
Nell'edizione 2016-2017 il Real Madrid, battendo per 4-1 laJuventus, vince per la dodicesima volta il trofeo e diventa la prima squadra a trionfare per due anni consecutivi dall'istituzione della Champions League: l'ultima squadra a riuscire nell'impresa nella vecchia Coppa dei Campioni era stato ilMilan diSacchi. La Juventus elimina nei quarti il Barcellona (3-0 all'andata e 0-0 al ritorno) mentre in semifinale è la volta del sorprendenteMonaco (2-0 in trasferta e 2-1 in casa). Nell'altra semifinale il Real Madrid, dopo aver superato ai supplementari il Bayern Monaco, estromette l'Atlético per il quarto anno di fila, vincendo 3-0 all'andata e perdendo 2-1 al ritorno.
In finale, dopo un primo tempo equilibrato chiusosi sull'1-1 con le reti diRonaldo eMandžukić, gli spagnoli certificano il proprio dominio sugli avversari segnando nella ripresa conCasemiro, Ronaldo eAsensio. La Juventus perde la settima finale su nove disputate incrementando ulteriormente il proprio primato negativo, mentre il Real Madrid vince il trofeo per la terza volta nelle ultime quattro edizioni. Mai prima di questa edizione del torneo una squadra italiana era stata battuta con tre gol di scarto in finale.
Nel2017-2018 si assiste per la terza stagione consecutiva al successo finale del Real Madrid. Dopo aver terminato al secondo posto un girone conTottenham eBorussia Dortmund, iblancos eliminano in ordine il Paris Saint-Germain, vincendo 3-1 e 2-1, la Juventus, con un secco 3-0 a Torino prima della sconfitta per 1-3 a Madrid, e infine il Bayern Monaco, vincendo 2-1 in Baviera e pareggiando 2-2 in casa. L’altra finalista è ilLiverpool diKlopp, capace di eliminare agli ottavi ilPorto, ai quarti il Manchester City e in semifinale la Roma.

La finale vede una buona partenza del Liverpool, tuttavia l'uscita dal campo per infortunio diSalah condiziona gli inglesi, che nel secondo tempo cedono nettamente: un clamoroso errore del portiereKarius permette aBenzema di segnare il gol del vantaggio; il Liverpool prova a rientrare in gara con il gol del pareggio diMané, ma poi è il subentratoBale, approfittando anche di un altro vistoso errore di Karius, a realizzare la doppietta che sancisce il successo al Real Madrid. Gli spagnoli si aggiudicano il trofeo per la tredicesima volta; Zinédine Zidane diventa l'unico allenatore a vincere la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League per tre volte consecutive, mentre Ronaldo si riconferma capocannoniere del torneo per il sesto anno di fila con 15 gol (settima volta in totale).
Nell'edizione 2018-2019, a undici anni di distanza dalla vittoria del Manchester United sul Chelsea, si assiste a una nuova sfida tutta inglese per la conquista del titolo. Ad aggiudicarselo è ilLiverpool, che batte i connazionali delTottenham, giunti per la prima volta in finale di Coppa Campioni-Champions League. IReds, qualificatisi solo all'ultima giornata della fase a gruppi, affrontano agli ottavi ilBayern Monaco, ilPorto ai quarti e in semifinale ilBarcellona, con una clamorosa rimonta sui catalani nella gara di ritorno dopo la netta sconfitta dell'andata. Anche gliSpurs si qualificano all'ultima giornata del girone, per poi eliminare ilBorussia Dortmund agli ottavi, i connazionali delManchester City ai quarti e l'Ajax in semifinale.Nella finale alMetropolitano iReds si portano subito avanti con un calcio di rigore diSalah; la partita procede senza particolari sussulti fino al definitivo raddoppio diOrigi, che consente al Liverpool di alzare al cielo il trofeo per la sesta volta tornando al successo dopo quattordici anni. Capocannoniere dell'edizione èLionel Messi del Barcellona, con 12 reti.
Lastagione 2019-2020 è pesantemente condizionata dallapandemia di COVID-19, che provoca la sospensione del torneo nel marzo 2020, a ottavi di finale in corso. La manifestazione riprende a porte chiuse nel mese di agosto, con i consueti incontri di andata e ritorno della restante fase ad eliminazione diretta sostituiti da partite secche in campo neutro (quindi con due turni in meno rispetto alla versione classica della Champions)[82] da disputarsi allostadio José Alvalade e allostadio da Luz di Lisbona e con la finale spostata dalla programmata sede diIstanbul alla capitale portoghese. L'atto conclusivo del torneo, giocato al da Luz, il primo della storia a essere disputato nel mese di agosto, vede di fronte ilParis Saint-Germain, alla sua prima finale di Coppa dei Campioni-Champions League, e ilBayern Monaco, di nuovo in finale dopo sette anni. I parigini, dopo aver chiuso al primo posto il girone di prima fase, eliminanoBorussia Dortmund agli ottavi,Atalanta ai quarti e la sorpresaRB Lipsia in semifinale; dal canto loro, i bavaresi superano a punteggio pieno (6 vittorie) il girone di prima fase, poi, in gare uniche, eliminano ilChelsea agli ottavi, ilBarcellona ai quarti (trionfando per 8-2) e l'Olympique Lione in semifinale, accedendo così alla finale per l'undicesima volta. Ad aggiudicarsi il trofeo nella finale dello stadio da Luz di Lisbona sono proprio i tedeschi, che prevalgono per 1-0 (gol diComan), concludendo il torneo con i record di 11 vittorie di fila, seppure con un numero minore di partite disputate rispetto alle altre edizioni del torneo,[82] e 43 reti segnate,[83] per una media di 3,9 gol a partita, oltre a piazzareRobert Lewandowski al primo posto nella classifica dei marcatori.[82] Per il Bayern Monaco è il sesto titolo continentale.
Nell'edizione 2020-2021 si assiste ad un altro trionfo inglese. I campioni uscenti del Bayern Monaco vengono estromessi dal PSG, che in semifinale affronta ilManchester City in una sfida molto attesa; dall'altra parte del tabellone il Chelsea, tornato a disputare la semifinale dopo sette anni, affronta il Real Madrid. ICitizens prevalgono nettamente contro i francesi e si qualificano per la prima volta alla finale del torneo, dove trovano il Chelsea, che ha la meglio sugli spagnoli. La finale, inizialmente in programma allostadio olimpico Atatürk diIstanbul, si gioca allostadio do Dragão diPorto, a causa delle restrizioni imposte dalRegno Unito ai viaggiatori provenienti dallaTurchia per via dei disagi legati allapandemia di COVID-19. Nell'atto conclusivo della massima competizione calcistica continentale si affrontano due squadre inglesi, come già avvenuto sia due anni prima che nel2007-2008: anche in quell'edizione una delle due compagini finaliste era stata il Chelsea, che stavolta, a nove anni di distanza dal suo primo successo nella manifestazione, prevale sui connazionali del Manchester City per 1-0 grazie a un gol diKai Havertz.[84] L'italianoJorginho viene eletto migliore calciatore del torneo, mentre la classifica dei marcatori se l'aggiudica il giovane norvegeseErling Haaland delBorussia Dortmund, astro nascente del calcio mondiale.[85]
L'edizione seguente vede una sfida tra squadre inglesi e spagnole, che si dividono equamente i quattro posti delle semifinali. Il Real Madrid elimina ilParis Saint-Germain, i campioni in carica delChelsea e finalisti uscenti delManchester City, approdando alla finale delloStade de France contro ilLiverpool. IReds, invece, si qualificano alla finale del torneo per la terza volta in cinque anni, superando il sorprendenteVillarreal, tornato in semifinale nella competizione sedici anni dopo l'unico precedente. Nell'atto conclusivo del torneo vince, grazie al gol diVinícius Júnior, il Real Madrid allenato daCarlo Ancelotti, il quale diviene l'allenatore più vincente nella storia della competizione.[86][87] Ad aggiudicarsi la classifica marcatori è il centravanti dellemerenguesKarim Benzema, autore di 10 reti stagionali nella fase a eliminazione diretta del torneo e 15 totali nella competizione (eguagliato il record diCristiano Ronaldo del 2016-2017).[88]
L'edizione 2022-2023 fu vinta ancora una volta, la terza nelle ultime cinque edizioni, da una compagine inglese. La stagione vide in gran spolvero le squadre italiane, che per la prima volta da diciassette anni a quella parte portarono tre rappresentanti (Inter,Milan eNapoli, quest'ultima per la prima volta in assoluto tra le prime otto d'Europa) ai quarti di finale di UEFA Champions League. Le semifinali videro fronteggiarsi da un lato Inter e Milan, a diciott'anni dall'ultimo derby milanese in campo confederale, e dall'altro le protagoniste di una delle semifinali dell'anno precedente,Manchester City eReal Madrid. Ad avere la meglio furono l'Inter, che per la prima volta eliminò i concittadini in una coppa europea, e il Manchester City, che vendicò la sconfitta subita dodici mesi prima contro i madrileni. La finale, disputatasi nuovamente allostadio olimpico Atatürk diIstanbul dopo diciott'anni, si concluse con la vittoria deiCitizens allenati daPep Guardiola, che, grazie a un gol diRodri, si aggiudicarono il trofeo per la prima volta.[89] L'attaccante del CityErling Haaland vinse per la seconda volta la classifica dei cannonieri del torneo, con 12 reti.
Nel2023-2024 in semifinale si fronteggiarono due tedesche, una francese e una spagnola, il Real Madrid di Carlo Ancelotti, che tornò al successo dopo due anni battendo nella finale diWembley il Borussia Dortmund, dopo aver eliminato ai quarti i detentori del Manchester City. Grazie ai gol diCarvajal eVinícius i madrileni si imposero per 2-0 e si aggiudicarono il trofeo per la quindicesima volta;[90] Ancelotti consolidò il primato di allenatore più vincente nella competizione, con 5 successi (più 2 ottenuti da calciatore), mentreDaniel Carvajal,Toni Kroos,Luka Modrić,Nacho eguagliarono in tal modo il record diFrancisco Gento, vincitore del torneo per 6 volte.[91]
La formula del torneo cambia radicalmente nel2024-2025, con l'introduzione di un'unicafase campionato in cui ciascuna delle 36 squadre affronta 8 avversarie, di cui 4 in casa e 4 in trasferta; a passare alla fase successiva sono 24 squadre, di cui 8 ammesse agli ottavi di finale e 16 agli spareggi. La prima edizione con il nuovo formato termina con una finale senza squadre spagnole, inglesi o tedesche per la prima volta dal 2004; l'atto conclusivo dell'Allianz Arena diMonaco di Baviera, infatti, vede fronteggiarsi ilParis Saint-Germain e l'Inter e si chiude con la storica vittoria dei parigini per 5-0, massimo scarto mai registrato in una finale del torneo.[92] Grazie a questo successo, il primo dei parigini nella competizione, il PSG centra iltreble, la prima volta per una squadra francese.[93][94]
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