Il territorio dell'odierno Ciad include alcuni dei sitiarcheologici più ricchi dell'Africa, che testimoniano la presenza umana fin da tempi antichissimi. Nel 2001 è stato ritrovato aToros-Menalla un teschio diominide di oltre 7 milioni di anni fa, classificato colnome scientifico diSahelanthropus tchadensis; nel 1996 era stata trovata una mascella di 3 milioni di anni fa (Australopithecus bahrelghazali). PressoEnnedi sono stati ritrovati esempi di arte rupestre databili alsettimo millennio a.C. e che potrebbero rappresentare i più antichi artefattineolitici della zona delSahara. Si ritiene in effetti che la civiltà neolitica si sia sviluppata prima in questa zona che nellaValle del Nilo.
Verso la fine del primo millennio d.C., nel Ciad centrale e nelSahel iniziarono ad apparire strutture sociali di tipo statale. Tradizionalmente si riteneva che questi stati fossero fondati dagliarabi; oggi prevale l'opinione che fossero indigeni, e che l'immigrazione araba e l'Islam ne abbiano solo influenzato l'evoluzione. Si trattava nella maggior parte dei casi diregni in cui il monarca era considerato divino e accentravapotere temporale e spirituale. L'economia di questi stati era alimentata dallevie commerciali trans-sahariane, di cui si disputavano il controllo. Fra i numerosi regni che si alternarono nella zona, i più importanti furono quello diKanem-Bornu, quello diBaguirmi e quello diOuaddai. Questi regni ci sono noti attraverso scritti inlingua araba: cronache di corte o resoconti di viaggi di mercanti e navigatori arabi.
Il primo nucleo dell'impero Kanem-Bornu, l'impero di Kanem, nacque nelIX secolo a nordest dellago Ciad, da antenati del popoloKanembu. Verso la fine dell'XI secolo,Hummay, sovrano delladinastiaSayfawa, si convertì all'Islam. Nel secolo seguente i Sayfawa estesero il loro dominio a sud nellaregione di Kanem, dove fondarono quella che sarebbe diventata la capitale dell'impero,Njimi. La potenza del regno di Kanem giunse al suo apice durante il regno diDunama Dabbalemi (ca. 1221-1259).
Verso la fine delXIV secolo, lotte intestine e pressioni di nemici ai confini causarono la caduta dell'impero di Kanem. Nel1396 gli invasoriBulala costrinsero il reUmar Idrismi ad abbandonare Njimi e fuggire con i Kanembu nellostato di Bornu, sul versante occidentale del lago Ciad. Col tempo, i popoli Kanembu e Bornu si mescolarono fino a dar vita a un nuovo popolo, iKanuri, con una nuova lingua e una nuova capitale aNgazargamu.
Il nuovo impero di Kanem-Bornu raggiunse il proprio apice durante il regno diIdris Aluma (ca. 1571–1603), ricordato per la sua abilità di stratega, per le riforme amministrative, e per l'amore per l'Islam. Dopo la morte di Aluma, il regno prosperò per qualche tempo, per poi declinare nelXVIII secolo. Nel 1808 l'impero diFulani conquistò Ngazargamu. La dinastia Sayfawa si concluse nel 1846 e l'impero cadde definitivamente nel 1893.
Dopo Kanem-Bornu, i due regni di maggior importanza storica del Ciad precoloniale furono Baguirmi e Ouaddai. IlRegno di Baguirmi sorse nelXVI secolo a sudest di Kanem-Bornu. Con l'adozione dell'Islam il regno divenne unsultanato. Fra ilXVII e ilXVIII secolo alternò fra periodi di indipendenza e di subalternità evassallaggio rispetto a Kanem-Bornu. All'inizio delXIX secolo subì la minaccia militare di Ouaddai. Quando la capitale fu bruciata nel1893, il sultano ottenne che il suo stato divenisseprotettoratofrancese.
Ouaddai era situato a nordest di Baguirmi, e sorse nello stesso periodo, per scissione dal regno diDarfur. NelXIV secolo il regno fu governato dall'etniaTunjur (allora non islamica). Nel secolo successivo diversi gruppi islamici unirono le proprie forze con la guida diAbd al-Karim di Ouaddai, che sconfisse i Tunjur e trasformò Ouaddai in sultanato.
Per gran parte delXVIII secolo il sultanato dovette respingere i tentativi del Darfur di annetterlo nuovamente; quindi, intorno al1800, iniziò un proprio processo espansionistico sotto la guida diSabun. Sabun scoprì una nuova e redditizia rotta commerciale a nord; prese a battere moneta, e importarearmi e consiglieri militari dalNordafrica.
Dopo la morte di Sabun, nel1838, il Darfur tentò di riacquisire il controllo del sultanato imponendo un proprio candidato alla successione,Muhammad Sharif di Ouaddai; questi, però, tradì la propria missione, rifiutando di sottomettersi al Darfur ed estendendo ulteriormente i possedimenti di Ouaddai (in parte a spese di Baguirmi) fino al fiumeChari.
Gli Ouaddai si opposero strenuamente alla dominazione francese, venendo sconfitti solo nelXX secolo.
I francesi iniziarono a penetrare nel Ciad a partire dal1891, con spedizioni militari contro i regni musulmani. Nella decisivabattaglia di Kousséri, il 22 aprile1900, il maggioreLamy e il signore della guerrasudaneseRabih az-Zubayr si affrontarono, rimanendo entrambi uccisi. La battaglia valse comunque la vittoria alla Francia.
Nel1905, l'amministrazione del Ciad fu formalmente affidata al governatore generale dell'Africa Equatoriale Francese aBrazzaville. Solo nel1920 il Ciad divenne una colonia separata, con una propria amministrazione (un tenente-governatore dislocato aFort-Lamy, oggiN'Djamena).
I francesi nutrivano pochissimo interesse per il Ciad; la colonia veniva usata solo per la coltivazione delcotone e per prelevarnemanodopera da impiegare nelle colonie più produttive. Di conseguenza, gli investimenti per la costruzione di infrastrutture in Ciad furono minimi. Grandi aree furono praticamente dimenticate dall'amministrazione, che si occupò attivamente solo nel controllo del Ciad meridionale.
Durante laseconda guerra mondiale, dopo la sconfitta dellaFrancia, il Ciad fu la prima colonia a ricongiungersi agliAlleati (il 26 agosto1940), sotto l'amministrazione diFélix Éboué, il primo governatore coloniale francese nero. Una colonna militare del Ciad guidata dal colonnelloPhilippe Leclerc de Hauteclocque entrò inLibia, strappandoKufra alle forze dell'Asse.
Dopo la fine della guerra iniziarono a svilupparsi in Ciad i primi partiti locali. Il primo a nascere fu l'Unione Democratica del Chad (UDT), espressione soprattutto degli interessi francesi e di quelli di un'élite composta di nobili musulmani e di Ouaddai. Poco tempo dopo sorse il più radicalePartito Progressista del Ciad (PPT), guidato daFrançois Tombalbaye. La contesa fra UDT e PPT rappresentava anche quella fra i popoli meridionali,cristiani eanimisti, e quelli islamici del nord.
Dopo unreferendum, il 28 settembre1958 l'Africa Equatoriale Francese fu sciolta; il 28 novembre nacquero ufficialmente gli stati indipendentiGabon,Congo,Repubblica Centrafricana eCiad, tutti membri dellaComunità francese. Primo presidente del Ciad fu Tombalbaye del PPT.
Uno degli aspetti più marcati dell'amministrazione di Tombalbaye fu la sua natura autoritaria e il dichiarato disinteresse per lademocrazia. Già nel gennaio1962 aveva bandito tutti i partiti eccetto il PPT, e aveva cominciato un'operazione di accentramento del potere. Le prigioni iniziarono a riempirsi di oppositori politici del regime.
Tombalbaye mostrò anche di discriminare pesantemente le regioni centrosettentrionali del paese. Fra le conseguenze di questo atteggiamento ci fu la rivolta fiscale del 1º novembre1965 nelDipartimento di Guéra, in cui ci furono 500 morti. Nel1966 nacque inSudan ilFronte Nazionale per la Liberazione del Chad (FROLINAT) e iniziò una sanguinosaguerra civile.
Tombalbaye dapprima chiese l'intervento delle truppe francesi; poi strinse relazioni amichevoli con il presidente dellaLibiaMuammar Gheddafi, riuscendo in questo modo a tagliare la principale fonte di sostegno per i ribelli. Pur riuscendo a ridimensionare la minaccia FROLINAT, Tombalbaye iniziò a comportarsi in modo sempre più brutale e irrazionale, perdendo consensi anche al sud. Il 13 aprile1975, Tombalbaye fu ucciso durante uncolpo di Stato dallagendarmerie di N'Djamena.
Dopo il colpo di Stato, il generale del sudFélix Malloum emerse come nuovo capo della giunta militare. Inizialmente i golpisti godettero del favore del popolo, soprattutto nella zona di N'Djamena; successivamente, però, il loro consenso iniziò a scemare e i guerriglieri del FROLINAT tornarono a diventare un pericolo rilevante per il governo. Nel1978, Malloum scese a patti con il FROLINAT, e il leader ribelleHissène Habré fu nominato primo ministro. Successivi dissensi portarono Habré a schierare le sue forze contro l'esercito regolare comandato da Malloum, e a scontri nella capitale nel febbraio del1979. Malloum fu scacciato dalla presidenza e scoppiò una guerra civile che vedeva contrapposte 11 diverse fazioni in tutto il paese. Il governo centrale divenne sostanzialmente irrilevante. A quel punto, i governi dei paesi africani vicini decisero di intervenire.
Quattro conferenze di pace internazionali, organizzate prima dallaNigeria e poi dallaOrganization of African Unity (OAU), cercarono di ricomporre il conflitto. La quarta, tenutasi aLagos nell'agosto del1979, portò alla firma di un trattato di pace noto comeAccordo di Lagos, che prevedeva la formazione di un governo di transizione (Gouvernement d'Union Nationale de Transition, GUNT) per condurre il paese alle prossime elezioni. Il governo di transizione rimase in carica per 18 mesi, con presidente il settentrionaleGoukouni Oueddei e vicepresidente il meridionaleWadel Abdelkader Kamougué; Habré fu nominatoMinistro della Difesa. Questa coalizione si dimostrò fragile: nel gennaio del1980 ricominciarono gli scontri fra le forze di Oueddei e quelle di Habré. Oueddei riconquistò il controllo della capitale e di altri centri importanti del paese con l'aiuto dellaLibia, e nel gennaio del 1981 annunciò che Libia e Ciad avrebbero intrapreso un percorso di unificazione dei due paesi. L'annuncio comunque suscitò numerose critiche anche a livello internazionale, e Oueddei dovette ritornare sui suoi passi e chiedere che le forze libiche lasciassero il paese.
Le forze libiche N'Djamena, instaurando un regime di terrore per disfarsi dei suoi numerosi avversari politici. Nell'estate del1983, l'esercito del governo di transizione lanciarono una nuova offensiva col supporto della Libia. Le forze di pacefrancesi e delloZaire presenti in Ciad si schierarono con Habré contro la Libia. Nel1984 Francia e Libia siglarono un accordo per il ritiro delle truppe di entrambi i paesi dal Ciad. Francia e Zaire si ritirarono, ma la Libia infranse l'accordo mantenendole.Nel1985 Habré si riconciliò con alcuni dei suoi avversari, incluso ilFronte Democratico del Ciad (FDT) e ilComitato per l'Azione di Coordinamento del Consiglio Rivoluzionario Democratico. Anche Oueddei tornò a schierarsi con Habré, e insieme espulsero le forze libiche dal Ciad. Ciad e Libia firmarono ilcessate il fuoco, che rimase in vigore dal1987 al1988, e dopo diversi anni di negoziati laCorte internazionale di giustizia assegnò lastriscia di Aozou al Ciad.
Neglianni novanta riprese la tensione all'interno della classe politica del Ciad, in particolare fra gruppi afferenti alleetnieHadjerai,Zaghawa eGorane. Nell'aprile1989Idriss Déby, uno dei generali Zaghawa di Habré, disertò, ritirandosi nelDarfur, inSudan, da dove iniziò a sferrare attacchi verso Habré (che era di etnia Gorane). Nel dicembre del1990, con l'aiuto della Libia e senza trovare l'opposizione delle forze francesi stanziate in Ciad, l'esercito di Déby marciò su N'Djamena. Dopo 3 mesi, il partito di Déby (ilMovimento per la Salvezza Patriottica, MPS) diede forma a un nuovo governo, con Déby come presidente.
Negli anni successivi Déby riuscì a sventare almeno due tentativi di colpo di Stato. Fra i principali oppositori del nuovo regime c'erano ilMovimento per la Democrazia e lo Sviluppo (MDD), ilComitato di Revival Nazionale per la Pace e la Democrazia (CSNPD), ilFronte Nazionale del Ciad (FNT) e leForze Armate Occidentali (FAO). Nel frattempo mise in atto (anche in seguito a pressioni francesi) un programma di riforme volto a consentire nel paese il pluralismo politico; i principali partiti furono dichiarati legali nel1992. Questo non fu sufficiente a mettere fine agli scontri; nel1994 il CSNPD guidato daKette Moise e altri gruppi politici del Ciad meridionale stipularono un accordo con il governo, ma il trattato fu infranto poco dopo. Nuovi scontri ebbero luogo nel 1994 e nel1995, ed emersero nuovi gruppi politici e paramilitari, come leForze Armate per una Repubblica Federale (FARF) e ilFronte Democratico per il Rinnovamento (FDR).
Nel1996 Déby annunciò di voler tenere elezioni presidenziali in giugno (le prime elezioni multipartitiche in Ciad) e le vinse (sebbene osservatori internazionali denunciassero numerose irregolarità nello svolgimento del procedimento elettivo).
A metà del1997 il governo stipulò un nuovo trattato di pace, questa volta con FARF, MDD e altri soggetti politici. Ancora una volta ai trattati seguirono nuovi scontri, in cui il governo ebbe la meglio, arrivando alla disfatta del FARF nel maggio del1998. Tuttavia, proseguono ancora oggi schermaglie in diverse parti del paese; in particolare nellaRegione di Tibesti fra le forze governative e i ribelli delMovimento del Ciad per la Giustizia e la Democrazia (MDJT).
Nel frattempo, Déby cercò di ristabilire l'ordine amministrativo e politico nel paese, e di ottenere il riconoscimento del Ciad come destinazione di aiuti economici da parte dellaBanca Mondiale e delFondo Monetario Internazionale. L'economia del paese sta beneficiando dei proventi derivanti dall'estrazione delpetrolio nella zona delDoba meridionale. Nonostante numerose accuse dibrogli,corruzione e persino il sospetto di avere un ruolo nell'assassinio di alcuni suoi avversari politici, Déby rimane tuttora alla guida del paese.
A partire dal2003, ondate di rifugiati iniziarono a entrare in Ciad dalDarfur, come conseguenza delconflitto in corso in quella regione delSudan. Un susseguirsi di incidenti di confine nella zona ha portato il 23 dicembre2005 alla dichiarazione da parte del governo del Ciad dellostato di guerra con il Sudan. Il governo del Ciad ha in particolare accusato il Sudan di sostenere militanti ribelli antigovernativi nel Ciad. Déby ha inoltre accusato ilpresidente del SudanOmar Hasan Ahmad al-Bashir di cercare di "destabilizzare il nostro paese, condurre il nostro popolo alla miseria, creare disordine ed esportare la guerra dal Darfur al Ciad." Da allora si sono susseguiti numerosi scontri nel paese, incluso un tentativo dei ribelli di conquistare la capitale il 13 aprile2006. Il conflitto interno al Ciad e fra il Ciad e il Sudan è ancora in corso.
Idriss Deby è morto il 20 aprile 2021 al fronte contro un gruppo ribelle del nord del Ciad.[1]
Dopo la morte delpresidente del Ciad,Mahamat Déby Itno assume la presidenza del Paese[2][3], contro il parere del gruppo armatoFront pour l'alternance et la concorde au Tchad (FACT).[4]
Altri progetti
| Controllo di autorità | LCCN(EN) sh85022284 ·J9U(EN, HE) 987007285080805171 |
|---|