Kerr è nato inLibano, dove ha passato gran parte della sua infanzia al seguito del padre Malcolm che lavorava lì come presidente dell'Università Americana di Beirut. Nel 1984 Malcolm Kerr viene assassinato da un sospetto militante nazionalista in Libano.[1][2]
Nel 1993, dopo una parentesi aOrlando, Kerr approda aiChicago Bulls, orfani diMichael Jordan ma ancora ricchi di grandi giocatori comeScottie Pippen,Horace Grant eToni Kukoč, quest'ultimo al suo primo anno in NBA. La squadra, pur raggiungendo i play-off, viene sconfitta al secondo turno daiKnicks, dopo una serie combattuta che termina in gara 7. L'anno dopo Michael Jordan ritorna dal suo ritiro dal basket, ma la squadra viene sconfitta al secondo turno per 4 a 2 dagliOrlando Magic dei giovaniShaquille O'Neal eHardaway e dell'ex compagno Grant.
Nella stagione1995-96 i Bulls, grazie agli arrivi diDennis Rodman eRon Harper, registrano il record per il più alto numero di vittorie in regular season, 72, a fronte di sole 10 sconfitte. Tale record sarà battuto vent'anni dopo daiGolden State Warriors, allenati proprio da Steve Kerr, capaci di arrivare a quota 73 vittorie nella stagione2015-2016. Ai playoff i Chicago domina e torna campione NBA dopo tre anni, sconfiggendo in finale iSeattle SuperSonics. Per Kerr si tratta del primo anello in carriera.
Nel 1997 vince lagara del tiro da tre nell'All Star Game e riconquista l'anello, segnando tra l'altro il canestro decisivo in gara 6 delle finali contro gliUtah Jazz diMalone eStockton. L'anno successivo si gioca il rematch delle finali tra Bulls e Jazz, con i primi si impongono nuovamente per 4 a 2. Kerr conquista così con i suoi compagni il three-peat.
Nella stagione1998-99 a seguito dello smantellamento della squadra, passa agliSpurs diTim Duncan eDavid Robinson, dove contribuisce alla vittoria del primo titolo della storia della franchigia texana. Kerr conquista di conseguenza il suo quarto anello, peraltro consecutivo. Rimane agli Spurs fino al termine della stagione 2001, per poi passare l'anno successivo aiPortland Trail Blazers, in cui ritrovaScottie Pippen e altri buoni giocatori comeRasheed Wallace eShawn Kemp, ma la squadra viene sconfitta al primo turno daiLakers futuri campioni. Nellastagione successiva Kerr torna agli Spurs (che nel frattempo ha acquisito i talenti diTony Parker eEmanuel Ginóbili) e vince il suo quinto anello, risultando decisivo nelle finali di conference controDallas, dopodiché annuncia il suo definitivo ritiro.
Nel 2014 intraprende la carriera di allenatore: il 15 maggio viene ingaggiato daiGolden State Warriors[3] che porterà ai playoff e alla vittoria del titolo NBA 2015 contro i Cleveland Cavaliers. Con un record di 42-9 Kerr viene scelto come allenatore della All Star Team della Western Conference per l'All Star Game diNew York del 15 febbraio 2015.
Nella stagione2015-16 è costretto a saltare le prime 43 partite di regular season per problemi di salute lasciando la panchina aLuke Walton, per poi ritornare in occasione della gara del 22 gennaio 2016 vinta contro gliIndiana Pacers per 122-110.[4] I Warriors registrarono 73 vittorie e 9 sconfitte in stagione regolare, superando il record deiChicago Bulls della stagione1995-96, in cui giocava lo stesso Kerr. Tuttavia alle NBA Finals la squadra perse in finale per 4-3 contro i Cleveland Cavaliers diLeBron James eKyrie Irving, dopo essere stata in vantaggio per 3-1 nella serie.[5]
Nella stagione 2016-17, dopo un record di 46-9, Kerr viene scelto come allenatore dell'All-Star Game diNew Orleans del 19 febbraio, e a fine stagione porta i Warriors a ottenere il vantaggio campo per tutti i play-off, con un record di 67-15. Ai playoffs, per colpa di alcuni problemi alla schiena, salterà diverse partite.[6] Rientrerà il 4 giugno per gara-2 delle finali vinta dai suoi Warriors 132-113. I Warriors vinceranno poi il titolo 4-1 contro iCleveland Cavaliers.
La stagione 2017-18 Kerr guida gli Warriors a 58 vittorie a fronte di 24 sconfitte secondo solo al 67-15 degliHouston Rockets. Dopo una difficile serie di play-off contro gli stessi Rockets, battuti in gara-7 delle finali di conference, Kerr vincerà il suo ottavo titolo NBA e il terzo da allenatore vincendo in finale 4-0 contro i Cleveland Cavaliers diLeBron James.[7]La stagione successiva vedrà iGolden State Warriors ancora grandi protagonisti, raggiungendo per la quinta volta consecutiva le nba finals, perse però, anche a causa degli infortuni diKlay Thompson eKevin Durant, in gara 6 contro i sorprendentiToronto Raptors.
Nella stagione 2021-2022 dopo un secondo posto nella regular season, approda con iGolden State Warriors ai play-off dove, dopo aver superato iDenver Nuggets per 4-1, iMemphis Grizzlies 4-2 e iDallas Mavericks 4-1, giunge alle finals contro iBoston Celtics e con un ottimo 4-2 si aggiudica il suo nono titolo NBA, il quarto da allenatore, vincendo, pertanto, ufficialmente il 33% delle ultime 27 finals NBA. A dicembre 2021 viene annunciato daUSA Basketball come nuovo allenatore dellanazionale di pallacanestro maschile statunitense (United States men's national basketball team), subentrando aGregg Popovich di cui era stato vice dal 2018.
Nel 2007 viene ingaggiato daiPhoenix Suns come "President of Basketball Operations",[3] occupandosi pertanto del mercato dei Suns. Rimane comegeneral manager fino al 2010.
In precedenza era stato commentatore televisivo, sia per la rete TNT che per la CBS; tornerà a commentare gli incontri NBA anche dopo aver lasciato i Suns. La sua voce è stata usata nel commento della serie di videogiochiNBA Live dellaEA Sports, dal capitolo06 a quello10, con Albert. È stato poi commentatore tecnico per la serie di videogiochiNBA 2K della2K Sports, dal capitolo2K12 a quello2K15; in particolare, per quest'ultimo titolo, ha fornito il suo commento nonostante fosse diventato coach dei Golden State Warriors.[8]