Stelle | |
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Autore | Maurits Cornelis Escher |
Data | 1948 |
Tecnica | Xilografia |
Dimensioni | 32×26 cm |
Ubicazione | Gemeentemuseum Den Haag |
Stelle è unaxilografia di testa dell'incisore e graficoolandeseMaurits Cornelis Escher, ultimata nel 1948. Considerata tra le opere di maggior rilievo dell'artista grazie al profondo connubio tra filosofia e geometria,Stelle, come spesso accade con i lavori di Escher, è emblema dell'ambiguità dell'universo e della ricerca di una trama di perfezione e ordine sottostante un mondo apparentemente caotico.
Le stampe originali fanno parte della collezione permanente delGemeentemuseum Den Haag e di altri celebri musei, tra cui ilRijksmuseum, laNational Gallery of Art e laNational Gallery of Canada.
Nell'incisione sono rappresentati due camaleonti in una gabbia poliedrica che fluttua nello spazio.
La tecnica utilizzata è laxilografia, ovvero una tecnica d'incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno. Nello specifico,Stelle è stata realizzata attraverso la tecnica dellaxilografia di testa. Anche se l'opera è monocromatica, la copia esposta allaNational Gallery of Canada presenta sfumature di giallo, rosa, verde e azzurro.
La novità dello stile e dei soggetti contribuisce ad allontanare Escher dai movimenti artistico-culturali che caratterizzano la metà del secolo, rendendo davvero complesso il paragone con altre opere contemporanee.
L’artista incidesolidi geometrici vorticanti nello spazio: la teoria più diffusa e comunemente accettata come veritiera, anche basandosi sul titolo dell'opera, li associa alle stelle delfirmamento[1], secondo una classica rappresentazione dell'armonia universale basata sulla perfezione della geometria. Con un tocco d'ironia, l'artista trasforma uno dei solidi in una gabbia al cui interno sono rinchiusi due camaleonti. Escher stesso disse: «Non sarei sorpreso se traballasse un po'. In un primo tempo, volevo disegnarci dentro scimmie.»
La gabbia al centro della stampa è unpoliedro composto dato da tre ottaedri regolari, una figura che era stata già analizzata nel campo della geometria solida; tuttavia, molto probabilmente Escher non fece riferimento a tali studi. A tal proposito, pur utilizzando sovente le tecniche e le regole della geometria, egli affermò di non sentirsi un matematico, ma un puro artista.
Le altre stelle fluttuanti sono ancora poliedri semplici e composti. Prendendo in considerazione i più grandi: in alto a sinistra vi è un composto di uncubo e unottaedro, in alto a destra unastella a otto punte (considerabile comestellazione dell'ottaedro, descritta nelDe Divina Proportione diLuca Pacioli), in basso a sinistra un composto di due cubi e in basso a destra ilsolido del composto di tre ottaedri. Le stelle più piccole rappresentano i cinquesolidi platonici più undodecaedro rombico, uno dei tredicisolidi di Catalan.
La cura per l'analisi e la resa dei poliedri è ben visibile nelloStudio per Stelle (1948), che come suggerisce il nome è un disegno preparatorio. NelloStudio, Escher disegna i poliedri che poi andranno a costituire lo sfondo diStelle, così come la gabbia poliedrica. L’opera è molto conosciuta e apprezzata in ambito matematico, dove può essere un punto di riferimento per la resa dei poliedri e dei solidi geometrici nel disegno.
Escher utilizzò spesso forme poliedriche, regolari e non, nei suoi lavori successivi, come è evidente nelPlanetoide tetraedrico (1949) e successivamente nellaCascata (1961). Il simbolismo delle forme regolari e dei cristalli è ben sintetizzato nellalitografia del 1950Ordine e caos: l'ordine è rappresentato da un dodecaedro stellato racchiuso in una sfera al centro del quadro, il caos invece da una serie di oggetti usati e malridotti, i quali però si riflettono nel solido quasi come se cercassero un proprio ruolo, un proprio ordine nella regolarità della figura.
La rappresentazione degli animali di Escher è paragonabile a quella delle stampe cinquecentesche, in cui il gusto del meraviglioso si unisce all'inaspettato e all'analisi scientifica. I camaleonti diStelle stupiscono l'osservatore per la loro insolita collocazione, così da dare all'opera un tocco d'ironia. Anche altre volte Escher utilizza i rettili, e gli animali in genere, come soggetto dei quadri. Nelle sue opere è evidente una lucida analisi e una interessata osservazione del mondo animale, per esempio nellaRana mummificata del 1946; allo stesso tempo si può cogliere un certo spirito ironico, come nellaMarcia dei rettili, dove delle lucertole prendono vita nel suo studio, o nellaMantide religiosa.
Tuttavia, l'inserimento di animali in un contesto simile non deriva solo da una vena ironica dell'autore, ma piuttosto da una scelta artistica ben precisa, in cui si viene a rappresentare la compenetrazione di mondi differenti: in quasi tutte le sue opere, Escher richiama contesti incompatibili tra loro (il mondo naturale e lo spazio, la purezza delle forme geometriche e il disordine della componente umana...). Nel caso diStelle, dunque, i camaleonti sono anche simbolo della congiunzione tra natura e purezza, tra l'universo infinito e il mondo naturale che si rigenera continuamente, ma che appare comunque finito.
Nella creazione dell'opera, Escher fu ispirato dalla passione per l’astronomia che lo accompagnava sin dall'infanzia: spesso infatti insieme al padre saliva sul tetto di casa per osservare le stelle al telescopio. Il fascino dellacosmologia è una costante nel lavoro di Escher, che vuole rappresentare un mondo "alternativo", dominato dalla regolarità e dalla placidità delle forme geometriche. InStelle la presenza dei poliedri, identificati con il firmamento, sarebbe un punto di riferimento in questa cosmologia ordinata e perfetta[2].
L'incisione si colloca nella fase sperimentale dell'artista, in cui egli si diletta nella combinazione e nel tassellamento di nuove geometrie, nella ricerca sulnastro di Möbius, nella riproduzione di poliedri e solidi, ma anche nella creazione di architetture fantastiche. Un esempio è la xilografia del 1947Altro mondo II, in cui lo sperimentalismo di Escher si focalizza sulla prospettiva, con l'intenzione di andare "oltre" il mondo prettamente fisico ed esplorare un nuovo orizzonte. Come inStelle, anche in quest'opera è rappresentata una propria personale idea dello spazio come, appunto, un altro mondo, in cui non vi è né bene né male, solo un surreale equilibrio.
Lageometria è fondamentale nella costruzione dei "mondi" di Escher, con particolare riferimento all'osservazione deicristalli, le cui forme affascinarono sempre l’artista, come si può notare nell'operaCristallo del 1947, per la quale usò la tecnica dellamezzatinta. L'artista riteneva infatti che i cristalli fossero espressione della perfezione della natura, simbolo di come il mondo in cui viviamo appare dominato dal caos, ma non lo sia davvero.[1]
Nel pensiero di Escher, l'uomo è un essere imperfetto, effimero, incapace di riprodurre l'immortale bellezza della natura, la quale appare insuperabile da qualunque opera d'arte. Questo profondo amore per la natura si manifesta in molte opere dove sembra quasi che l'artista voglia rappresentare il ciclo vitale, la capacità rigenerativa della natura, disegnando o tassellando paesaggi, animali, cristalli, come accade nella celebre xilografiaMetamorfosi II (1939-1940). InStelle, la presenza dei camaleonti è un elemento naturale simbolico.
Nel dialogoTimeo,Platone descrive cinque solidi regolari (poi detti anche "solidi platonici") dati dall'unione di facce tra loro uguali:tetraedro,esaedro (o anchecubo),ottaedro,icosaedro,dodecaedro. Essi erano già stati oggetto di studio nell'antichità, grazie alle lorosimmetrie perfette e alla loro ricorrenza in natura: per questo, creano un forte legame tra geometria,arte efilosofia, legame che Platone descrive dettagliatamente nel dialogo.
Escher, appassionato osservatore delle geometrie della natura, studia e disegna questi poliedri, inserendoli in moltissime opere: lo stesso avevano fatto gli umanisti tra Quattrocento e Cinquecento, in virtù della rinnovata riflessione sull'armonia dell'universo e della diffusione delneoplatonismo, grazie al filosofoMarsilio Ficino.
L'atteggiamento di Escher rispetto all'osservazione del mondo è ispirato dall'opera di un umanista vissuto quasi cinquecento anni prima,fra Luca Pacioli, autore del trattato matematico in volgareDe Divina Proportione scritto nel 1496 con la collaborazione diLeonardo da Vinci e pubblicato a stampa nel 1509. Pacioli descrive un mondo perfetto poiché basato sull'armonia geometrica; in particolare, l'opera è dedicata allo studio dellasezione aurea, da cui deriva appunto la "proporzione divina". Leonardo Da Vinci curò invece le illustrazioni del trattato, tra le quali spiccano quelle dei solidi platonici, disegni a cui sicuramente si ispirò anche Escher. Pacioli era in stretto contatto anche con altri artisti del tempo:De Divina Proportione prende come riferimento, per esempio, il noto trattato in volgare sulla prospettiva diPiero della Francesca, ilDe prospectiva pingendi, così come le opere diLeon Battista Alberti eAlbrecht Dürer. In alcune incisioni di Escher si nota una somiglianza con quelle di Dürer, soprattutto per quanto riguarda la resa di elementi e paesaggi naturali: questo è probabilmente dovuto alle ricerche a carattere scientifico dell'artista tedesco, soprattutto in campi come la geometria, la prospettiva, l'antropometria e l'astronomia; le quali ricerche richiamano lo sperimentalismo di Escher e l'impostazione di un equilibrio nelle sue creazioni "impossibili".
La stampaStelle è stata usata come copertina dell'albumAlive; Not Dead (1988) del complesso The Sun and The Moon.