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Stefano di Bisanzio

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Stefanodi Bisanzio, conosciuto anche comeStefano Bizantino (ingreco antico:Στέφανος Βυζάντιος?;VI secolo) è stato ungeografobizantino, autore di un importante dizionario geografico intitolatoEtnica (Ἐθνικά) in 50 o 60 volumi.

Biografia

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Di Stefano si ignorano i dati biografici, comunque con tutta probabilità era un grammaticocostantinopolitano vissuto nel VI secolo.

GliEthnika

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Stefano utilizza come fonti principali i geografi dell'antichità, qualiTolomeo,Strabone ePausania, i grammatici e i commentari aOmero. La sua conoscenza della geografia è nondimeno approssimativa e le sue etimologie sono confuse. Il lavoro è di enorme valore per le informazioni di carattere geografico, mitologico e religioso che fornisce sull'antica Grecia. Del dizionario sopravvivono scarsi frammenti ma ne esiste un'epitome compilata da un certo Ermolao. Questi dedica la sua epitome a Giustiniano; se sia il primo o ilsecondo imperatore di questo nome è incerto, ma sembra probabile che Stefano fosse vissuto nella prima parte delVI secolo sottoGiustiniano I.

I frammenti iniziali rimasti dell'opera originale (alcuni dei quali contengono lunghe citazione di autori classici e molti interessanti dettagli storici e topografici) sono contenuti nelDe administrando imperio diCostantino Porfirogenito, capitolo 23 (la voceΊβηρίαι δύο) e nelDe thematibus, ii. 10 (un rapporto sulla Sicilia); gli ultimi includono un passaggio del poeta comicoAlessi sulleSette maggiori isole. Un altro frammento importante, che va dalla voceΔύμη alla fine delΔ, esiste in un manoscritto della bibliotecaSeguerian.Costantino Porfirogenito fu comunque l'ultimo a consultare l'opera completa, laSuda eEustazio di Tessalonica usano già il compendio.

La versione moderna standard è quella diAugustus Meineke (1849), e di recente è stata pubblicata una nuova edizione critica dell'intera opera a cura di Margarethe Billerbeck (giàUniversità di Friburgo) per ilCorpus fontium historiae Byzantinae (2006-2017, V voll.). Per convenzione, i riferimenti si riferiscono alle pagine dell'edizione Meineke. La prima edizione moderna fu pubblicata dallastamperia aldina nel1502.

Bibliografia

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