Stefano Caronia (Partanna,11 agosto1876 –Gibellina,17 novembre1920) è stato unpresbiteroitaliano, assassinato dallamafia.

Arciprete impegnato per la sua attività di "prete sociale", legata all'insegnamento diLeone XIII e all'azione diDon Sturzo.
Esponente delPartito Popolare Italiano di Sturzo e sostenitore dell'azione dellecooperative popolari si impegnò nella battaglia contro feudatari locali a favore della popolazione diGibellina, domandando aRoma l'esproprio dei feudi circostanti, a favore della locale Cooperativa Agricola, sollecitando all'azione i suoi compaesani con queste parole:
(S. Caronia)
Nell'agosto 1920, 320 persone si erano già iscritte nella locale sezione del PPI in appoggio a questa battaglia, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere di carattere amministrativo.Venne ucciso con tre colpi dirivoltella, nel pomeriggio tardo del 17 novembre 1920, in pieno centro paese, vicino alla Cooperativa di Consumo che aveva contribuito a far crescere.
Le modalità del delitto non lasciarono dubbi sull'intenzione intimidatoria dello stesso, oltre che alla necessità mafiosa di eliminare un abile organizzatore della lotta contro i poteri feudatari mafiosi.L'anno seguente nella provincia di Trapani il PPI subirà una flessione alle elezioni politiche.[senza fonte]
Nella lapide fu scritto[1]: