LoStato è l'organizzazionepolitica egiuridica di una comunità stabilmente stanziata su un territorio.[1][2][3] In quanto autorità che governa unterritorio e unapopolazione, lo Stato costituisce unordinamento giuridico a base territoriale. Inoltre, secondo una concezione diffusa, l'ordinamento posto e garantito dallo Stato, o con cui lo Stato si identifica, è altresìsovrano perché indipendente sul piano esterno e supremo su quello interno.[4]
Non c'è una definizione di "Stato" unanimemente accettata e non controversa.[5] Lascienza giuridica spesso usa un concetto, in origine proposto dal giuristatedescoGeorg Jellinek, incentrato su tre elementi costitutivi: un territorio dai confini determinati, un popolo stanziato su tale territorio, un'autorità suprema in grado di governare popolo e territorio.[3]
Nellescienze sociali e inantropologia politica si incontrano definizioni più ampie, che a volte identificano lo Stato con la comunità politica genericamente intesa, cioè con quegli aspetti dell'organizzazione sociale e culturale che riguardano la regolazione, anche informale, dei comportamenti dei membri del gruppo e il controllo sull'appropriazione di risorse scarse.[6][7] In questa accezione ampia, ogni gruppo sociale possiede uno Stato e potrebbe parlarsi di "Stato" anche con riguardo a una tribù amazzonica.[7]
Glistorici tendono invece a restringere il concetto di Stato e a considerarlo come il prodotto di un graduale processo di concentrazione del potere politico svoltosi nelle società europee a partire dal Duecento sino all'Ottocento;[8] all'esito di tale processo sorge lo Stato come istituzione impersonale, che esercita il potere politico supremo su un dato territorio, chiede lealtà ai propri sudditi ed esercita le proprie funzioni per finalità puramente civili, anziché religiose.[9] In questa accezione stretta, lo Stato è un'istituzione caratteristica dell'età moderna e, almeno in origine, caratteristica dell'Occidente.
Grande diffusione ha infine ricevuto la definizione del sociologo tedescoMax Weber, che identifica lo Stato con l'istituzione capace di esercitare un monopolio sull'uso legittimo della forza fisica entro un determinato territorio.[10] In base a questa definizione non ogni comunità politica costituisce uno Stato, ma si possono rintracciare Stati, o istituzioni che si approssimano allo Stato, prima dell'età moderna e fuori dell'Occidente.
Le prime forme di Stato si sono formate nella fase di passaggio tra laPreistoria e l'Età antica, a partire dallaRivoluzione urbana. La prima forma diffusa fu quella dicittà-stato, a cui in seguito si affiancaronoregni che interessavano regioni intere e poiimperi che univano sotto lo stesso governo popoli diversi. Questa compresenza tra varie forme di stato ha caratterizzato tutta l'Età antica e ilMedioevo.
Lo Stato moderno ha cominciato ad affermarsi inEuropa tra ilXIII e ilXIV secolo, soprattutto grazie ad alcuni accadimenti come laguerra dei cent'anni, anche se un primo esempio già possiamo trovarlo inAsia con la nascita dei primi imperi cinesi. In particolare, lo Stato moderno si afferma in Europa tra ilXV e ilXIX secolo. La sua formazione avviene attraverso un progressivo accentramento del potere e della territorialità dell'obbligazione politica. Infatti scompaiono le frammentazioni delsistema feudale in favore di un potere centrale o omogeneo in un determinato territorio, e anche laChiesa si subordina allo Stato.
Il termine Stato, che prima significava solostatus (come status di cittadino), ha iniziato ad avere l'accezione moderna dal XV secolo, e si è poi affermata attraverso l'uso che ne faNiccolò Machiavelli nell'incipit della sua celebre operaIl principe (1513), in cui lo usa come termine analogo adominio.[11] Il mutamento che ha portato la parola "Stato" da un significato generico di situazione a uno specifico di condizione di possesso di un territorio (e di comando sui suoi cittadini) non è ancora stato ben chiarito.[12] Il concetto di sovranità è invece stato introdotto daJean Bodin (1586), che ha definito le caratteristiche delloStato assoluto.[13][14] ConJohn Locke, nel suoSecondo trattato sul governo (1690), viene elaborata una concezione dello Stato non come assoluto, ma quale entità funzionale e legittimata unicamente dalla difesa delle libertà individuali connaturate alla persona.[15] Con la stessa opera Locke dà inoltre un fondamentale contributo alcostituzionalismo, dando una formulazione del concetto moderno dellasovranità popolare.[16][17]
Nel periodo di formazione dello Stato moderno in Europa (XV-XIX secolo), si afferma il concetto di Stato come monopolista legittimo dell'uso della forza tramite la costituzione diforze armate regolari alimentate con ilservizio militare coatto, e dotato di un apparatoburocratico, dipolizia.[18] Esso nacque grazie ai conflitti militari perché nasce da esigenze di carattere militari. Tale esigenza comporta la crescita esponenziale del prelievo fiscale e dell'amministrazione statale, l'accumulo di debiti e, spesso, l'intervento statale nell'economia (dirigismo). Dopo laRivoluzione francese si assisté invece all'affermarsi delloStato democratico, che poggia le sue basi originarie sulloStato di diritto, poiché il bisogno di legittimazione del potere centrale necessita lo sviluppo di un consenso possibile solo trasformando i sudditi in cittadini.[19] Conseguentemente, si affermarono i modelli distato del benessere ostato sociale, un modello che si caratterizza per il concetto dibenessere dei cittadini da cui gli deriva il consenso e la legittimazione mediante strumenti di assistenza economica e politiche tese al raggiungimento dell'eguaglianza formale, se non sostanziale.
Lo Stato viene rappresentato da un processo storico di accentramento del potere a partire da quella dispersione territoriale dei differenti centri di potere indipendenti che rappresentavano le signorie dell'Europa medievale. Questo processo si accompagna a quello dell'emergere della borghesia e delle sue esigenze di sicurezza e protezione commerciale e di proprietà. Una delle dinamiche fondamentali che portarono alla formazione dei moderni Stati è certamente quella delle «guerre civili di religione» prodotte dalla perdita di universalità dellarespublica christiana medievale, per effetto dellariforma protestante.[20] Il risultato di questi processi fu la visione tecnica e mondana del potere del sovrano, che si serve di un apparato amministrativo professionale per l'esercizio concreto del potere secondo procedure sempre più precise. Questa forma del potere rappresenta la garanzia di una maggiore stabilità del potere politico, sempre più svincolato dalla religione (processo di secolarizzazione).[senza fonte] Tipicamente esso possiede unordinamento giuridico che definisce i limiti dell'agire dei componenti dello Stato stesso nonché dei suoi cittadini, e dispone di un propriogoverno,forze armate epolizia. Alla parola Stato afferiscono tre concetti teoretici distinti:
Stato-comunità è formato dal popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno a un potere centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione"); questo concetto è largamente impiegato nel campo delle relazioni internazionali;
Stato-apparato (oStato-organizzazione): ovvero quel potere centrale sovrano, stabile nel tempo e impersonale (poiché esiste indipendentemente dalle singole persone che lo fanno funzionare), organizzato in possibili differenti modi, che detiene il monopolio della forza e impone il rispetto di determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito; il termine è usato soprattutto nell'ambito del diritto internazionale.
Stato sovrano: dallatinosuperanus, colui che sta al di sopra; lo Stato è superiore a ogni altro soggetto entro i suoi confini. Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi come "indipendenza" nei rapporti reciproci; per tale ragione, allora, lo Stato è indipendente e sovrano; sovrano al suo interno, indipendente nei confronti degli altri Stati.
Esso è spesso considerato dalla scienza politicaoriginario poiché i suoi poteri derivano solo da sé stesso e da nessun'altra entità statuale. Con ciò si sostiene che esso non è subordinato ad altri soggetti e quindi è indipendente e sovrano in un ambito definito. Esso si organizza e si gerarchizza ai fini del miglior esercizio del potere.
Indiritto ha avuto molta fortuna la definizione proposta dal giurista tedescoGeorg Jellinek, nota come "teoria dei tre elementi" (Drei-Elemente-Lehre), secondo la quale gli elementi costitutivi dello Stato sono il territorio, il popolo e la sovranità: lo Stato sarebbe una istituzione sociale composta da unterritorio delimitato da confini (Staatsgebiet), da una popolazione stanziata su tale territorio (Staatsvolk) e da un'autorità indipendente e suprema, che governa il territorio e la popolazione (Staatsgewalt).[21]
Perciò lo Stato viene definito da Jellinek come «unità di associazione di uomini con sede fissa, dotata di un potere di dominazione originario»,[22][23] daCarré de Malberg come «comunità di uomini, stabilita su un territorio proprio e dotata di un'organizzazione da cui risulta per il gruppo considerato nei rapporti coi suoi membri un potere superiore d'azione, di comando e di coercizione»,[24] daSanti Romano come «ordinamento giuridico territoriale sovrano»[4] e daMortati come «ordinamento giuridico a fini generali esercitante il potere sovrano su un dato territorio, cui sono subordinati in modo necessario i soggetti ad esso appartenenti».[25]
La teoria dei tre elementi è caratteristica soprattutto della cultura giuridica europea continentale del Novecento, ma non è affatto estranea alla cultura giuridica anglo-americana.[26] Già nel casoTexas contro White (1869), la Corte Suprema degli Stati Uniti ha affermato che la parola "Stato"
(inglese)
«...describes sometimes a people or community of individuals united more or less closely in political relations, inhabiting temporarily or permanently the same country; often it denotes only the country or territorial region, inhabited by such a community; not unfrequently it is applied to the government under which the people live; at other times, it represents the combined idea of people, territory, and government. In the Constitution, the term "State" most frequently expresses the combined idea, just noticed, of people, territory, and government. A State, in the ordinary sense of the Constitution, is a political community of free citizens, occupying a territory of defined boundaries and organised under a government sanctioned and limited by a written constitution, and established by the consent of the governed.»
(italiano) «...descrive a volte un popolo o comunità di individui uniti più o meno strettamente da relazioni politiche, che abita in modo temporaneo o permanente in uno stesso paese; spesso denota solo il paese o la regione territoriale abitata da tale comunità; non di rado si applica al governo sotto cui il popolo vive; altre volte, rappresenta l'idea combinata del popolo, del territorio e del governo [...]. Uno Stato nel senso ordinario della Costituzione è una comunità politica di cittadini liberi, che occupa un territorio definito da confini, organizzato sotto un governo sancito e limitato da una costituzione scritta, e stabilita con il consenso dei governati.»
Numerosi studiosi di politica hanno cercato di dare definizioni più precise del concetto di Stato, cercando di enunciare anche le condizioni necessarie affinché esso possa essere considerato tale. PerMax Weber per Stato si deve intendere «un'impresa istituzionale di carattere politico nella quale – e nella misura in cui – l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa dimonopolio della coercizione della forzalegittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti».[10] Un'altra definizione è tentata daCharles Tilly: «un'organizzazione che controlla la popolazione occupante un determinato territorio costituisce uno Stato se e in quanto:
si differenzia rispetto ad altre organizzazioni che operino sul medesimo territorio;
è autonoma;
è centralizzata;
le sue parti componenti sono formalmente coordinate le une con le altre».
SecondoHobbes, «lo Stato rappresenta l'istanza unitaria e sovrana di neutralizzazione dei conflitti sociali e religiosi attraverso l'esercizio di unasumma potestas, espressa attraverso la forma astratta e universale della legge che si legittima in base al mandato di autorizzazione degli individui, in cui si realizza il meccanismo della rappresentanza politica; i cittadini si trovano infatti in quella fase pre-politica che è definita come "Stato di natura" e il sovrano svolge un ruolo "rappresentativo" unificando in sé la "moltitudine dispersa"».[27]
I tratti dello Stato moderno che sono venuti affermandosi, secondo alcuni autori italiani sono:[28]
sovranità: concentrazione di tutti i rapporti politici in un'unica istanza indipendente e sovrana su un determinato territorio;
spersonalizzazione del comando politico;
costituzione e utilizzo di un apparato burocratico (dunque professionale) centralizzato.
Secondo la dottrinamarxista-leninista, lo Stato consiste in un'istituzione che, riflettendo gli interessi economici e politici di una determinata classe sociale, serve a quest'ultima per affermare il suo dominio nella società.[29]
Stein Rokkan e Urwin indicano quattro modalità di Stato in base alla formazione:[30]
Stato unitario: si basa su un centro molto forte che detiene il potere politico, amministrandolo in maniera omogenea e indifferenziata su tutto il territorio statale;
Stato di unione: nasce sulla base di incorporazione di territori partendo da diverse dinastie (come i matrimoni, eredità o veri e propri trattati), unendo così anche i loro regni, dando vita a una nuova entità statale (vedi Spagna e Regno Unito). Questo tipo di formazione prevedeva che una serie di competenze rimanesse nelle mani delle entità che componevano lo Stato (rilevante quando parleremo di federalismo);
Federalismo meccanico: esiste un centro aggregatore che tramite conquista o aggregazione di parti che costituivano le precedenti entità statali dà vita al nuovo Stato (come l'Italia, con lo Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie);
Federalismo organico: esiste un centro aggregatore che non obbliga le parti a entrare nella nuova entità statale, ma fa un accordo paritario con quelle che vogliono farne parte (come il caso della Svizzera e dei Cantoni).
Stato unitario e federalismo meccanico sono frutto di un processo che "parte dall'alto", e che si realizza in un centro aggregatore; Stato di unione e federalismo organico, invece, sono frutto di un processo che "parte dal basso". Se a questi uniamo il "processo di disgregazione", abbiamo un quadro completo della nascita degli Stati. Uno Stato, in definitiva, può formarsi in tre modi:
Unificazione ed espansionismo per opera di un centro (caso tipico dello Stato unitario e del federalismo meccanico);
Unione per opera di diverse entità separate (come nel caso dello Stato di unione e del federalismo organico);
Disgregazione di precedenti entità politiche (come lo sfaldamento di un impero).
stato2, 7a, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 16 giugno 2015.
«Nell'uso moderno, per evitare ambiguità con altri significati, la parola viene a volte scritta con iniziale maiuscola:gli Stati d'Europa, dell’Asia; il territorio, i confini d'uno S.; uno S. grande, potente; costituire, fondare uno S.; soprattutto quando ci si riferisce allo stato proprio, alla propria nazione:le leggi dello S., la difesa dello S., il capo dello S., ecc.»
Stato, inGrande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
^ab Francesco Riccobono,Stato, inEnciclopedia italiana, VII Appendice, Treccani, 2007.
^abSanti Romano,Corso di diritto costituzionale, 6ª ed., Padova, Cedam, 1941, p. 62.
^David Graeber, David Wengrow,L'alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità, cap.10Perché lo Stato non ha origini. Gli umili esordi della sovranità, della burocrazia e della politica, trad. Roberta Zupper, Rizzoli, 2022,ISBN 978 8817 15882 4.
^ Giuseppe Campesi,Lo stato, in Giuseppe Campesi, Luigi Pannarale e Ivan Pupolizio,Sociologia del diritto, Milano, Le Monnier, 2017, p. 4,ISBN978-88-00-74711-0.
^abLuciano Gallino,Stato, Sociologia dello, inDizionario di sociologia, Torino, UTET, 1978, p. 669.
«Fondamentale per la nascita dello Stato moderno fu l'affermarsi di una economia monetaria. Chi operava nello Stato veniva ricompensato con salari più alti e non più in natura, come accadeva nel sistema feudale. Questo portò alla nascita di una burocrazia efficiente e legata allo Stato.»
«entità che si colloca in una posizione di supremazia rispetto a tutti i soggetti (il popolo) individuali e collettivi, che vivono in un determinato ambito spaziale (il territorio dello Stato) rivendicando l'originarietà del proprio potere (la sovranità).»
^Georg Jellinek,La dottrina generale dello Stato. Traduzione italiana sulla 2. ed. tedesca [di] Modestino Petrozziello; con introduzione e capitoli aggiunti di Vittorio Emanuele Orlando, Milano, Società editrice libraria, 1921, p. 370.
«Als Rechtsbegriff ist der Staat demnach die mit ursprünglicher Herrschaftsmacht ausgerüstete Körperschaft eines seßhaften Volkes oder [...] die mit ursprünglicher Herrschaftsmacht ausgestattete Gebiertskörperschaft.»
^(FR)Raymond Carré de Malberg,Contribution à la théorie générale de l'Etat: spécialement d'après les données fournies par le droit constitutionnel français, Paris, Sirey, 1920, p. 7.
^Costantino Mortati,Istituzioni di diritto pubblico, 6ª ed., Padova, Cedam, p. 67.
Claudio Martinelli,Le radici del costituzionalismo: Idee, istituzioni e trasformazioni dal Medioevo alle rivoluzioni del XVIII secolo, Torino, G. Giappichelli, 2016,ISBN 978-88-921-0397-9.