| Stadio delle Alpi | |
|---|---|
| Informazioni generali | |
| Stato | |
| Ubicazione | Strada di Altessano 131, I-10151 Torino |
| Inizio lavori | 1988 |
| Inaugurazione | 1990 |
| Chiusura | 2008 |
| Demolizione | 2009 |
| Costo | 226000000000 L. |
| Proprietario | Juventus FC |
| Progetto | Sergio Hutter Toni Cordero |
| Prog. strutturale | Francesco Ossola |
| Costruttore | Gruppo Acqua Marcia |
| Informazioni tecniche | |
| Posti a sedere | 69 295 |
| Copertura | Totale |
| Pista d’atletica | 8 corsie |
| Mat. del terreno | tappeto erboso |
| Dim. del terreno | 105 × 68 m |
| Uso e beneficiari | |
| Calcio | |
| Mappa di localizzazione | |
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| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Lostadio delle Alpi è stato unimpianto sportivo polivalente diTorino, inaugurato nel 1990 e demolito nel 2009. Si trovava nei quartieriVallette eLucento in prossimità dell'areaContinassa, nella zona nord-occidentale del capoluogo piemontese.
Progettato dallo studio Hutter instile modernista[1][2] al fine di accogliere alcune partite delcampionato del mondo 1990, contava 69 041 posti a sedere (più 254 di tribuna stampa, per un totale di 69 295 posti), disposti su 3 anelli sovrapposti, con un'altezza massima dal terreno di gioco pari a 33 metri, il che ne fece il terzo scenario per capienza del Paese – il primo nelPiemonte – dopo ilGiuseppe Meazza diMilano e l'Olimpico diRoma. I lavori di costruzione iniziarono nel 1988 e terminarono in poco più di due anni, grazie al largo uso di elementi strutturaliprefabbricati incemento.[3]
Classificato dall'UEFA comeStadio a cinque stelle, allora la massima categoria tecnica assegnata a livello confederale agli impianti calcistici,[4] nei sedici anni successivi alla Coppa del Mondo, l'impianto costituì il terreno casalingo dei due principali club calcistici cittadini, laJuventus e ilTorino, ospitando anche partite amichevoli dellarappresentativa nazionale.[5] Nel 2002 la società juventina rilevò dalComune di Torino il diritto di superficie per una durata di novantanove anni sull'area dello stadio,[6] che nel 2006 venne chiuso alle attività sportive. Nel biennio successivo lo stadio rimase aperto per ospitare alcuniconcerti, fino alla sua chiusura definitiva nel 2008.
Tra il 2008 e il 2009 la Juventus portò a termine l'abbattimento della struttura, cui seguì la costruzione sulla medesima area di un nuovo impianto di sua proprietà, loJuventus Stadium, sorto nel 2011.[7]
Nel 1984 laFIFA assegnò ufficialmente all'Italia l'organizzazione delcampionato del mondo 1990:[8] ciò comportò anche un adeguamento a livello di impianti sportivi sul territorio nazionale. Nella città diTorino era presente lostadio Comunale, costruito nel 1933 e adottato da tempo come terreno casalingo sia dallaJuventus sia dalTorino, che, tuttavia, era ormai divenuto un impianto obsolescente,[9] piccolo e scarsamente flessibile.[10] Ciò fece ben presto sorgere discussioni sul futuro della struttura: da una parte, l'opportunità di effettuarvi dei lavori di adeguamento[11] (come sosteneva, tra l'altro, l'allora assessore allo sport della giunta torinese, Elda Tessore,[12] la quale affermò che sarebbe bastato ristrutturarlo e migliorare i servizi[13]) dall'altra, di abbandonarlo in favore di un nuovo stadio cittadino.[14] Alla fine, fu adottata quest'ultima soluzione[15] perché la ristrutturazione del Comunale fu ritenuta insufficiente per renderlo meno desueto[16] sia dal comitato organizzatore dei Mondiali[16] che dalle due società torinesi.[15]
Tra le varie proposte, si annoverava quella della Juventus, che tramite l'allora presidenteGiampiero Boniperti presentò alconsiglio regionale del Piemonte il progetto per la costruzione di un nuovo impianto da 80 000 posti (tutti a sedere e al coperto), proponendo come sito il cosiddetto "Campo Volo" diCollegno, un comune della prima cintura ovest di Torino.[9]
Con il passare del tempo, i potenziali siti di costruzione si moltiplicarono:[17] dall'iniziale proposta di Collegno, che venne giudicata troppo onerosa per le ingenti opere di urbanizzazione che avrebbe richiesto,[18] si passò a esaminare nuove località nell'area comunale torinese, tra le quali il sito dello stesso stadio Comunale[19] (che sarebbe stato demolito e l'adiacente area diPiazza d'Armi adibita a parco),[19] una zona non antropizzata a ovest delparco della Pellerina,[19] l'area dell'ex aeroporto denominata allora "Campo Lisa", nel quartiere diMirafiori Sud,[19] o la zona dellaContinassa nel quartiere delleVallette.[20]
Nel marzo 1986, dopo vari confronti,[21] il comune di Torino optò per quest'ultima ipotesi,[22] che venne ufficializzata il 22 maggio seguente.[23] Il 13 dicembre dello stesso anno la stessa giunta scelse il progetto del gruppo Acqua Marcia,[24] redatto dagli architetti Sergio Hutter, Toni Cordero e Francesco Ossola,[3] che prevedeva due varianti (con o senzapista di atletica leggera) e una capienza di 70 000 posti a sedere:[24] l'investimento complessivo per la realizzazione del nuovo impianto fu stimato in 226 miliardi di lire.[25]Il 9 marzo 1988 incominciarono gli scavi nella zona della Continassa, che diedero il via ai lavori di costruzione dello stadio,[26] terminati poi tra l'aprile[27] e il maggio del 1990.[28]
Nel periodo pre e post-mondiale, furono proposti dei progetti anche per l'adiacente area della Continassa: inizialmente, si pensò a una "città dello sport" che avrebbe dovuto accompagnare lo stadio dei mondiali, con la creazione di campi da tennis, piscine, palarock, parchi giochi e impianti base,[29] con la settecentesca Cascina Continassa che sarebbe dovuta diventare una sede di "terziario sportivo" (composta da uffici, sale riunioni, biblioteca, foresteria, bar e ristoranti) a uso dellaFedercalcio;[30] dopo il mondiale, invece, il Comune valutò l'idea di insediare, all'interno della cascina, un hotel a quattro stelle.[31] Ambedue i progetti fallirono sicché l'area, che versava ormai da anni in stato di abbandono,[32] cadde in preda al degrado, con la cascina ridotta a rifugio per gruppirom.[33]
La scelta del nome fu caratterizzata da un acceso dibattito che si protrasse sino a pochi mesi dall'inaugurazione.[34] Vi furono svariate proposte per quello che, durante gli anni di costruzione, venne colloquialmente appellato dalla stampa come lo stadio "della Continassa" o "delle Vallette".[35] Si passò presto da un'ipotesi semplice e decisamente neutra ("Nuovo") all'idea di dedicare l'impianto a una nota personalità legata alla città, sportiva o non, come la squadra delGrande Torino,Umberto Caligaris,Guglielmo Gabetto,Valentino Mazzola,Gigi Meroni,Virginio Rosetta,[36]Gaetano Scirea,Vittorio Pozzo (cui già era intitolato il Comunale) o ancheSandro Pertini.[37]
La convenzione fra ilComune e l'Acqua Marcia prevedeva tuttavia la decisione circa il nome da assegnare all'impianto fosse avocata al consiglio comunale.[38] Il 12 marzo 1990 venne poi presentata una rosa di cinque proposte: "Agorà", "Des Alpes", "Eracles", "Summit" e "Zeus", che vennero sottoposte al giudizio della cittadinanza.[39] In realtà, già il 6 febbraio precedente la municipalità torinese aveva ufficialmente scelto per il nuovo stadio la denominazione di "Delle Alpi"[40] – di fatto, l'italianizzazione della proposta "Des Alpes" dell'Acqua Marcia –;[41] una decisione unilaterale che,a posteriori, creò qualche polemica circa i modi con cui fu portata avanti dalla giunta.[42] Questa, nell'occasione, non aveva comunque escluso «una successiva dedica dell'impianto [...] a un personaggio illustre torinese» da affiancare al nome prescelto,[43] ipotesi che, tuttavia, non si concretizzerà mai.
Costruito instile modernista,[1][2] lo stadio fu inaugurato il 31 maggio 1990[44] con un incontro tra una selezione mista di calciatori dellaJuventus e delTorino (scesa in campo in uniforme gialloblù, in omaggio aicolori civici torinesi) e ilPorto, freschicampioni nazionali portoghesi.[45]Prima del fischio d'inizio, fu osservato un minuto di silenzio in memoria dei caduti delGrande Torino, delle vittime dellastrage dell'Heysel e diGaetano Scirea.[45] Il torinistaHaris Škoro fu il primo marcatore in assoluto al Delle Alpi.[46]
| Torino 31 maggio 1990, ore 20:30CEST Amichevole | JuveToro | 4 – 3 referto | Stadio delle Alpi (41 660 spett.)
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Il primo incontro ufficiale ivi tenutosi fu inveceBrasile-Svezia, il 10 giugno successivo, durante la fase a gironi delcampionato del mondo 1990.[47]La prima rete ufficiale nello stadio fu marcata dal brasilianoCareca.[48]
| Torino 10 giugno 1990, ore 21:00CEST 1ª giornata - Gruppo C | Brasile | 2 – 1 referto | Stadio delle Alpi (62 628 spett.)
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L'esordio della Juventus all'interno del nuovo impianto avvenne con una partita diCoppa Italia contro ilTaranto, vinta dai bianconeri per 2-0.[49] La prima gara dicampionato nel nuovo stadio fu, invece, anche la prima partita del Torino giocata al Delle Alpi: i granata pareggiarono a reti bianche contro laLazio.[50]
Prima partita Juventus (Coppa Italia 1990-1991)
| Torino 5 settembre 1990, ore 20:30CEST Secondo turno - Andata | Juventus | 2 – 0 referto | Stadio delle Alpi (15 000[51] spett.)
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Prima partita Torino (Serie A 1990-1991)
| Torino 9 settembre 1990, ore 16:00CEST 1ª giornata | Torino | 0 – 0 referto | Stadio delle Alpi (36 250 spett.)
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(Gianni Agnelli, 1997[52])

Fin dai suoi primi mesi di vita, il Delle Alpi iniziò ad evidenziare svariati problemi che negli anni seguenti ne resero estremamente complicati l'utilizzo e la gestione.[41] In primo luogo, i due club ebbero serie difficoltà nella stipula dei contratti di locazione con il Comune;[53] inoltre, i costi d'affitto dell'impianto[41] e di manutenzione della copertura e del terreno di gioco si rivelarono molto superiori alle previsioni antecedenti la costruzione.[54]
Gli spalti si rivelarono presto assai poco confortevoli:[55] la loro conformazione ellittica e la presenza dellapista di atletica leggera attorno al prato offrivano al pubblico (soprattutto dai lati delle curve e negli anelli più alti) una pessima visibilità.[41] Peraltro la pista era stata inserita nel progetto essenzialmente per poter usufruire dei finanziamenti delCONI in fase di costruzione[41] – di fatto unaut aut imposto dall'allora presidente dellaIAAF ed ex numero uno dellaFIDAL, il torinesePrimo Nebiolo[56] – e ben presto si rivelò di fatto inutile, dato l'utilizzo prettamente calcistico dello stadio,[41][56] venendo impiegata solo sporadicamente, come per gliAssoluti del 1991 o laIAAF Grand Prix Final del 1992;[56] l'assenza di una pista accessoria per il riscaldamento degli atleti precluse poi l'organizzazione di ulteriorimeeting internazionali.[41]
Quanto al terreno erboso, palesò frequenti difetti di tenuta ed attecchimento, causati in parte dall'impianto d'irrigazione, che tendeva ad allagare il rettangolo di gioco e "annegava" le zolle.[57]

L'insieme di questi problemi, oltre a renderlo obsoleto anche di fronte alla sopraggiuntarivoluzione televisiva,[55] sfociarono in una palese disaffezione nei confronti del pur moderno stadio[54] sia da parte dei tifosi, che raramente riempirono i suoi sovradimensionati spalti,[58] sia dei due club cittadini, i quali, nel triennio 1991-1994, minacciarono più volte ilComune di lasciare il Delle Alpi[59] o addirittura la stessa Torino[60] per alcune partite[61] oppure definitivamente.[60] In aperta polemica anche per i costi di gestione, nel 1995 laJuventus concretizzò per la prima volta l'idea di lasciare il Delle Alpi, emigrando allostadio Giuseppe Meazza diMilano[62] per le partite interne di semifinale e finale diCoppa UEFA 1994-1995;[62] simili traslochi si ripeteranno per la finale di ritorno dellaSupercoppa UEFA 1996, giocata allaFavorita diPalermo,[63] per le gare interne dellaCoppa Intertoto UEFA 1999, disputate alDino Manuzzi diCesena,[64] e per vari incontri interni di alcuni turni preliminari dellaCoppa UEFA 1999-2000, disputati nuovamente alla Favorita di Palermo.[65][66]
Nel 1994, vista la scomodità dell'impianto, la Juventus iniziò a coltivare l'idea di costruire unostadio di sua proprietà:[67] in quell'annata la società bianconera rese noto un piano che prevedeva la trasformazione della zona dellaContinassa in una superficie riservata al club, edificandovi un impianto di proprietà accompagnato da altre strutture:[68] nella fase iniziale del progetto furono ipotizzati un museo a tema juventino,[69] un centro d'allenamento per la squadra[68] e il collocamento della nuova sede sociale[68] all'interno della settecentesca Cascina Continassa.[70] Nel 1996 il progetto del nuovo impianto nell'area della Continassa rimase come alternativa;[71] la società pensò tuttavia di riservare comunque all'area della Continassa la funzione di centro sportivo,[72] destinando il Delle Alpi solo ai grandi eventi sportivi.[73] Nel 1998 l'idea del nuovo stadio di proprietà alla Continassa ritornò ad essere il progetto principale,[74][75] che prevedeva la profonda ristrutturazione del Delle Alpi[76] e la realizzazione di nuove strutture riservate al club, unite ad attività commerciali correlate.[77]La Juventus decise infine di voler abbattere il Delle Alpi per costruire al suo posto un nuovo impianto adatto alle famiglie[78] con una capienza di 40 000 posti, riservato esclusivamente all'uso calcistico[79] e sul modello degli stadi inglesi;[78] il club, tuttavia, faticò a trovare un'intesa con il Comune, proprietario dello stadio.[80]

Pertanto, negli anni che seguirono, a più riprese e con vari ultimatum al Comune[81], la società bianconera rispolverò l'intento di lasciare la città[82] nel caso in cui non si fosse risolta la situazione.[78] Nel 2001, tra le varie soluzioni al problema degli stadi, si pensò di vendere il Delle Alpi in comproprietà alla Juventus e al Torino[83] (questa proposta fu avanzata già nel 1996, ma rifiutata dalle due squadre per i costi troppo onerosi);[84] nonostante l'interesse da parte del Comune e delle due società torinesi,[85] quest'ipotesi tramontò alla fine dello stesso anno, complice il disaccordo tra i due club per la gestione dello stadio.[86] Rimasero quindi immutate le intenzioni della Juventus riguardo alla questione stadio e all'eventuale abbandono della città.[78]
Parallelamente ai progetti calcistici, in vista deiXX Giochi olimpici invernali assegnati alla città di Torino,[87] durante il biennio 2001-2002 si pensò di ospitare le cerimoniedi apertura edi chiusura al Delle Alpi,[88] salvo poi cambiare i piani:[89] infatti, si preferì destinare a questa finalità il Comunale[89] che, nel 2001, era già stato designato come impianto da utilizzare durante le Olimpiadi invernali,[90] ma come sede per gli incontri dihockey su ghiaccio[91] (progetto bocciato dopo poche settimane).[92]

La svolta per la proprietà dell'impianto dellaContinassa arrivò il 18 giugno 2002, quando al termine di un travagliato percorso di dialogo tra le parti – «otto anni di sofferenze e polemiche», come ebbe a dire l'allora presidente bianconeroVittorio Chiusano[93] – tramite un accordo, ilComune di Torino consegnò allaJuventus ildiritto di superficie sull'area dello stadio delle Alpi per la durata di 99 anni, a partire dal 1º luglio successivo al costo totale di24000000 €;[6][94] contemporaneamente la municipalità torinese concesse alTorino il diritto di superficie sull'area del vecchiostadio Comunale,[94] alla cifra di3500000 € per analoga durata, ma a partire dal 1º luglio 2006, dopo i Giochi.[94][95] La società granata nel frattempo continuò a giocare al Delle Alpi fino al 2006, pagando l'affitto al club bianconero, divenuto proprietario dell'impianto in seguito all'accordo.[94]
La Juventus, in seguito al patto, oltre che edificare un nuovo impianto adatto al calcio,[96] sicuro e redditizio,[97] aveva intenzione di riqualificare l'area della Continassa, rendendola unacittadella juventina conmuseo, centro medico,centro d'allenamento, sede sociale,[98] vari esercizi commerciali[94] e altre iniziative rivolte ai tifosi,[99] come l'apertura di varifan-shops.[95] Tutto questo sia all'interno dello stadio che nell'area circostante.[100] La Juventus riuscì quindi a ottenere la possibilità di costruire uno stadio di proprietà,[94][69] abbandonando definitivamente l'idea di lasciare la città.[99]
L'ultima partita della Juventus nello stadio fu la vittoria 2-1 sulPalermo del 7 maggio 2006, valevole per il campionato diSerie A;[101] il Torino, invece, giocò quella che fu in assoluto l'ultima partita disputata al Delle Alpi, una vittoria 3-1 contro ilMantova il successivo 11 giugno e valevole per la finaleplay-off del campionato diSerie B.[102]
Pochi mesi dopo l'abbandono del Delle Alpi e in attesa del suo rifacimento, la Juventus fece momentaneamente ritorno nell'ex stadio Comunale,[103] nel frattempo restaurato e ribattezzato inOlimpico, in vista deiXX Giochi olimpici invernali,[104] mentre il Torino vi si stabilì definitivamente,[105] seppur avendolo lasciato in mano al Comune, complici i problemi finanziari che portarono al fallimento della società nel 2005.[106]
Una volta chiuso alle attività sportive, nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008 il Delle Alpi continuò a ospitare alcuniconcerti prima della chiusura definitiva dell'impianto. L'11 novembre 2008 iniziò la demolizione dello stadio,[107] che venne conclusa il 25 giugno 2009.[107] Sullo stesso terreno lasciato libero, a partire dal successivo 30 giugno[107] è stato costruito il nuovoJuventus Stadium, completato e inaugurato nel settembre 2011.
Ultima partita Juventus (Serie A 2005-2006)
| Torino 7 maggio 2006, ore 15:00CEST 37ª giornata | Juventus | 2 – 1 referto | Stadio delle Alpi (56 488 spett.)
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Ultima partita Torino (Serie B 2005-2006)
| Torino 11 giugno 2006, ore 20:45CEST Finale play-off - Ritorno | Torino | 3 – 1 (d.t.s.) referto | Stadio delle Alpi (58 560 spett.)
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Omologato dall'UEFA comeFive Stars Stadium ("Stadio di cinque stelle") nella stagione 1996-1997,[4] allora la massima categoria a livello tecnico, di qualità di servizi e funzionalità, stabilita dalla confederazione europea agli impianti calcistici nonché predecessora dellaclassificazione imposta un decennio più tardi;[4] il Delle Alpi si presentava come un ampio invaso parzialmente interrato. La struttura si ergeva dalla collinetta in cui era sita grazie ai pennoni d'acciaio (che sostenevano la copertura delinenando il perimetro ellittico dello stadio) e al profilo del terzo anello, l'unico visibile esternamente.[108] Sull'impianto, caratterizzato quindi da un'altezza contenuta, spiccavano i due grandi pennoni a "V capovolta" dietro le due curve nonché le due grandi vele inTeflon che interrompevano le curve stesse in prossimità del terzo anello.[108]
All'interno, attraverso le rampe e le gradinate di accesso ci si ritrovava immersi nel catino capace di contenere poco meno di 71 000 spettatori, che lo rendevano il quarto stadio d'Italiaper capienza dopo ilGiuseppe Meazza diMilano, l'Olimpico diRoma e ilSan Paolo diNapoli. I tre anelli del Delle Alpi seguivano con continuità il profilo ellittico dellapista di atletica leggera e venivano interrotti, solo nel livello più alto, dai succitati teli in Teflon.
La copertura, che proteggeva entrambe curve e tribune al 90%[109], era costituita da una serie di elementi in lamiera dialluminio appesi a unatensostruttura d'acciaio a forma di "8", collegata da funi lungo l'asse mediano del campo.[3] Cinquantasei pennoni rossi e i due grandi cavalletti dello stesso colore, alti 76 metri, facevano datiranti per i cavi d'acciaio che terminavano la loro corsa fuori dall'impianto, nella collinetta lungo il perimetro dello stadio.[3]
Questi erano i quattro settori in cui era suddiviso il pubblico:
Lo stadio era inoltre dotato di un impianto sonoro centralizzato, costituito da un grossocluster sospeso (tramite tiranti d'acciaio attaccati alla copertura) a un'altezza di 40 metri dal suolo, al di sopra del centro del campo. Tale apparato conteneva 12 amplificatori che pilotavano 96 altoparlanti, per un peso complessivo di7700 kg e una dimensione di 3 metri di altezza, 6,45 metri di base e 8 metri di copertura. L'impianto aveva una potenza totale di21600 WRMS e generava una pressione sonora massima di 100dB a una distanza di oltre 100 metri.
Torino-Ajax (2-2) del 29 aprile 1992, finale d'andata dellaCoppa UEFA, è stata la partita in cui il Delle Alpi ha fatto registrare il primato di pubblico con 65 377 spettatori,[111] mentreJuventus-Real Madrid (2-0d.t.s.) del 9 marzo 2005, ottavo di finale dellaChampions League, è stata la sfida in cui si è stabilito il record d'incasso con3477090 €.[112] L'impianto inoltre ha ospitato anche cinque partite delcampionato del mondo 1990:
| Data | Giornata | Partita | Spettatori | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Italia 1990 | ||||||
| 10 giugno 1990 | Gruppo C | Brasile | 2-1 | 62 628 | ||
| 16 giugno 1990 | Gruppo C | Brasile | 1-0 | 58 007 | ||
| 20 giugno 1990 | Gruppo C | Brasile | 1-0 | 62 502 | ||
| 24 giugno 1990 | Ottavi di finale | Brasile | 0-1 | 61 381 | ||
| 4 luglio 1990 | Semifinale | Germania Ovest | 1-1(dts) (4-3dtr) | 62 628 | ||
Lo stadio delle Alpi è statosede di due incontri amichevoli dellaNazionale maschile di calcio dell'Italia: il primo, disputato il 25 marzo 1992 contro laGermania e terminato con il punteggio di 1-0 in favore degli Azzurri; il secondo, giocato il 15 novembre 2000 contro l'Inghilterra e terminato anche in questo caso con il punteggio di 1-0 per i padroni di casa.[5]
Relativamente l'atletica leggera, il Delle Alpi è stato sede deicampionati italiani assoluti del 1991[113] e l'anno seguente dell'ottavaIAAF Grand Prix Final.[114] Ha inoltre ospitato numerosi concerti di artisti di fama internazionale.

Sovente si è trattato dell'unica data italiana di molti tour internazionali, dai concerti deiGuns N' Roses all'apice del loro successo, aiMetallica[115] che scelseroTorino come sede del loro più grandefan club italiano, senza dimenticare iPink Floyd con ilDivision Bell Tour o ancora l'Elevation Tour degliU2.[116] Il 2 ottobre 2007 è stata l'unica data italiana anche per la storica reunion deiThe Police con il loroLive in Concert Tour di fronte a 65 000 fan.[117] Tappe al Delle Alpi anche perMadonna e per gliAC/DC (alla loro seconda presenza in uno stadio torinese, dopo i concerti degli anni 1980 al vecchioComunale). Anche iRolling Stones tornarono a Torino suonando qui il 28 luglio 1990. Tra gli italiani,Vasco Rossi ha qui tenuto otto concerti (l'ultimo il 5 ottobre 2008),[118] ma si sono esibiti al Delle Alpi ancheLigabue,Eros Ramazzotti,Claudio Baglioni eRenato Zero.
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| Stadi sede di finale della Coppa Italia | |
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| Finale in gara doppia | Mussolini (Torino, 1938 a. e r.) ·San Siro (Milano, 1942 a.) ·Mussolini (Torino, 1942 r.) ·Olimpico (Roma, 1981 a.) ·Comunale (Torino, 1981 r.) ·Meazza (Milano, 1982 a.) ·Comunale (Torino, 1982 r.) ·Bentegodi (Verona, 1983 a.) ·Comunale (Torino, 1983 r.) ·Bentegodi (Verona, 1984 a.) ·Olimpico (Roma, 1984 r.) ·Meazza (Milano, 1985 a.) ·Ferraris (Genova, 1985 r.) ·Ferraris (Genova, 1986 a.) ·Olimpico (Roma, 1986 r.) ·San Paolo (Napoli, 1987 a.) ·Comunale, Bergamo (1987 r.) ·Ferraris (Genova, 1988 a.) ·Comunale (Torino, 1988 r.) ·San Paolo (Napoli, 1989 a.) ·Zini (Cremona, 1989 r.) ·Comunale (Torino, 1990 a.) ·Meazza (Milano, 1990 r.) ·Olimpico (Roma, 1991 a.) ·Ferraris (Genova, 1991 r.) ·delle Alpi (Torino, 1992 a.) ·Tardini (Parma, 1992 r.) ·delle Alpi (Torino, 1993 a.) ·Olimpico (Roma, 1993 r.) ·Del Conero (Ancona, 1994 a.) ·Ferraris (Genova, 1994 r.) ·delle Alpi (Torino, 1995 a.) ·Tardini (Parma, 1995 r.) ·Franchi (Firenze, 1996 a.) ·Atleti Azzurri d’Italia (Bergamo, 1996 r.) ·San Paolo (Napoli, 1997 a.) ·Menti (Vicenza, 1997 r.) ·Meazza (Milano, 1998 a.) ·Olimpico (Roma, 1998 r.) ·Tardini (Parma, 1999 a.) ·Franchi (Firenze, 1999 r.) ·Olimpico (Roma, 2000 a.) ·Meazza (Milano, 2000 r.) ·Tardini (Parma, 2001 a.) ·Franchi (Firenze, 2001 r.) ·delle Alpi (Torino, 2002 a.) ·Tardini (Parma, 2002 r.) ·Olimpico (Roma, 2003 a.) ·Meazza (Milano, 2003 r.) ·Olimpico (Roma, 2004 a.) ·delle Alpi (Torino, 2004 r.) ·Olimpico (Roma, 2005 a.) ·Meazza (Milano, 2005 r.) ·Olimpico (Roma, 2006 a.) ·Meazza (Milano, 2006 r.) ·Olimpico (Roma, 2007 a.) ·Meazza (Milano, 2007 r.) |
| Finale in gara singola | Campo di Leo (Vado Ligure, 1922) ·Marassi (Genova, 1936) ·Berta (Firenze, 1937) ·Nazionale (Roma, 1939) ·Berta (Firenze, 1940) ·Nazionale (Roma, 1941) ·San Siro (Milano, 1943) ·Olimpico (Roma, 1958) ·San Siro (Milano, 1959 e 1960) ·Comunale (Firenze, 1961) ·Olimpico (Roma, 1962) ·San Siro (Milano, 1963) ·Olimpico (Roma, 1964-1967) ·Olimpico (Roma, 1972-1976) ·San Siro (Milano, 1977) ·Olimpico (Roma, 1978) ·San Paolo (Napoli, 1979) ·Olimpico (Roma, 1980) ·Olimpico (Roma, 2008-2020) ·Città del Tricolore (Reggio Emilia, 2021) ·Olimpico (Roma, 2022-) |
| Ripetizioni e spareggi | Sant’Elena (1941 rip.) ·Comunale (Torino, 1964 rip.) ·Ferraris (Genova, 1971 sp.) |
| LNP serie A ⋅FIGC | |