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Stadio della Rondinella

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Stadio della Rondinella
La Rondinella
Vista aerea dell'impianto negli anni trenta
Informazioni generali
StatoItalia (bandiera) Italia
UbicazioneV.le P. de Coubertin, Roma
Inizio lavori1914
Inaugurazione1914
Chiusura1957
Demolizione1957
Informazioni tecniche
Posti a sedere15 000
Uso e beneficiari
Calcio  Lazio(1914-57)
  Roma(1929)
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Lostadio della Rondinella era un impianto sportivo costruito nel 1914 aRoma e attivo fino al 1957; sorgeva nell'area alberata compresa tra l'attuale curva Nord dellostadio Flaminio e la calotta delpalazzetto dello Sport.[1]

Storia

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Panoramica d'epoca delquartiere Flaminio con la Rondinella, lostadio Nazionale e il Campo Apollodoro.

Dopo avere utilizzato per anni gli spazi diPiazza d'Armi il presidente dellaLazio,Fortunato Ballerini, si mise alla ricerca di un impianto sportivo da utilizzare per le partite casalinghe della squadra biancoceleste e ottenne daErnesto Nathan, sindaco diRoma, dei terreni nelquartiere Flaminio: il 1º novembre 1914 avviene l'inaugurazione del suo stadio con la vittoria per 3-2 contro l'Audace. Le attività sportive sono sospese in seguito all'entrata in guerra dell'Italia e molti calciatori vengono arruolati; l'impianto viene quindi trasformato in orto di guerra.[1]

Terminato il conflitto lo stadio della Rondinella venne ristrutturato, utilizzando anche tre vagoni di materiale donati dallaCroce Rossa Americana agli esploratori per erigere baracche prefabbricate. Il campo dell'impianto viene ruotato di 180° nel 1924 e viene anche realizzata una tribuna coperta in legno: riprende in parte i colori della squadra e poggia su una base di mattoni dove vengono creati quattro spogliatoi con docce, la casa del custode e un magazzino. Gli spalti si sviluppano sugli altri tre lati del terreno di gioco e la capienza complessiva equivale a oltre15 000 posti. I lavori vengono eseguiti dalla ditta Di Zitto & C. per conto della Società Anonima Campo Rondinella, con un capitale parzialmente finanziato da sottoscrizioni pubbliche poi convertite in tessere di socio vitalizio.[1]

Iniziato ilprimo campionato a girone unico, in attesa del trasferimento acampo Testaccio, l'impianto ospita nelle sue prime due partite casalinghe anche laRoma, una delle quali è lo storico 9-0 contro laCremonese, vittoria casalinga con il maggior numero di reti di scarto nella storia del club giallorosso.[2] Nella medesima stagione viene disputato il primo derby tra SS Lazio e AS Roma, il quale termina 0-1 per la "Lupa" grazie a una rete diRodolfo Volk.[3]

Nel 1927 l'architettoMarcello Piacentini ricostruisce lostadio Nazionale, edificato nel 1911, e, con il nome di stadio Nazionale del PNF, viene utilizzato dallaNazionale italiana oltre che da Lazio e Roma per le partite di cartello a partire dalcampionato 1930-31.[1] La Lazio si allena alla Rondinella fino al 1957, quando un incendio distrugge buona parte dell'impianto; quel che resta dello stadio viene in seguito abbattuto e trasformato in parcheggio.[4]

Note

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  1. ^abcdSTADI D’ITALIA: STADIO OLIMPICO DI ROMA[collegamento interrotto], susportpeople.net, sportpeolpe.net, 10 luglio 2012.URL consultato il 14 maggio 2013.
  2. ^ Livio Toschi,È ancora vivo il mito di Campo Testaccio, inIl Tempo, Roma, 11 ottobre 2009.URL consultato il 12 luglio 2023(archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  3. ^Il primo derby romano, suenciclopediadelcalcio.it.URL consultato il 13 maggio 2013.
  4. ^Sullo stadio soffiavano venti di guerra,Il Messaggero, 8 novembre 2012.URL consultato il 14 maggio 2013.
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