Lostadio Giuseppe Meazza, noto anche comestadio San Siro, è unimpianto sportivo multifunzioneitaliano diMilano.Sorge nel quartiere diSan Siro, cui deve il nome con il quale fu noto fino al 1979, allorquando fu intitolato alla memoria diGiuseppe Meazza (1910-1979), calciatore milanese che fu campione mondiale nel 1934 e nel 1938.
Inaugurato nel 1926 come terreno di proprietà delMilan, nel 1935 fu acquisito dalcomune di Milano e da quest'ultimo ampliato tra il 1937 e il 1939.Dopo la guerra, neglianni cinquanta, vi fu edificata una gradinata sopraelevata continua (il cosiddetto «secondo anello») grazie alla quale raggiunse una capienza di quasi centomila spettatori, cui fece seguito l'impianto d'illuminazione.Tra il 1987 e il 1990 fu sottoposto alla sua più recente ristrutturazione, a seguito della quale fu dotato di un'ulteriore gradinata, nota come «terzo anello».Successivi lavori intrapresi nel nuovo millennio hanno riguardato l'adeguamento dell'interno dell'impianto, il terreno di gioco, il fossato e l'eliminazione dell'area tecnica a bordo campo; la capienza alla stagione 2024-25 è di poco inferiore ai76000 posti, tutti a sedere.
Storicamente impianto interno delle due più note compagini calcistiche professioniste cittadine, il Meazza ospita il Milan fin dalla sua inaugurazione e l'Inter dal 1947.Soprannominato «la Scala del calcio»[1] pertraslato dal concittadinoTeatro alla Scala, è l'impianto sportivo più capiente d'Italia[2].È, inoltre, il quinto stadio italiano in attività per anzianità di servizio, dopo il "Ferraris" diGenova (entrato in esercizio nel 1911), il "Penzo" diVenezia (1913), il “Ceravolo” diCatanzaro (1919) e il "Tardini" diParma (1924).
Il suo primo appuntamento calcistico internazionale fu ilmondiale 1934, del quale ospitò una delle semifinali; nel dopoguerra vi si svolsero gare dell'europeo 1980 e delmondiale 1990 e, più recentemente, lafinale di Nations League 2021.In ambito di club è stato designato quattro volte dall'UEFA quale stadio della finale di Coppa dei Campioni – e, a seguire,Champions League – tra il 1965 e il 2016; in quanto impianto interno di una delle contendenti, ha inoltre ospitato quattro finali diCoppa UEFA, tre dell'Inter nel 1991, 1994 e 1997, e una dellaJuventus nel 1995; nella stagione 2019-20 fu anche lo stadio delle gare europee dell'Atalanta.
Benché destinato quasi esclusivamente alcalcio, registra il record nazionale d'affluenza per un incontro di rugby, traItalia eNuova Zelanda del 2009, cui assistettero più di81000 spettatori; in precedenza, nel 1960, aveva ospitato un incontro per la corona mondiale di pugilato traDuilio Loi eCarlos Ortiz.È, inoltre, lo stadio designato a ospitare la cerimonia d'apertura deiXXV Giochi olimpici invernali in programma a Milano eCortina d'Ampezzo nel 2026.
Fuori dall'ambito sportivo, è utilizzato fin dal 1980 come sede di concerti, in particolare nella stagione estiva, e ha visto esibirsi, tra gli altri, artisti internazionali di rilievo qualiBob Marley, iRolling Stones,Michael Jackson,Bob Dylan eBruce Springsteen.
Dal 5 novembre 2025 il Meazza è proprietà di Stadio San Siro spa, società compartecipata da Inter e Milan destinata a occuparsi della gestione immobiliare dell'impianto e dell'organizzazione degli eventi al suo interno.
La genesi dell'impianto risale al 1925 quando l'allora presidente del MilanPiero Pirelli decise di dotare il club di una nuova sede dei propri incontri interni che superasse le scomodità di quella diviale Lombardia[3]; affidò quindi all'architettoUlisse Stacchini, già autore dellaStazione Centrale[3], il progetto di uno stadio inzona San Siro, redatto con la collaborazione strutturale dell'ingegnere Alberto Cugini[3] e realizzato dalla Società Anonima Immobiliare Lampugnano – all'uopo costituita e partecipata dai vari soci del club[4] – che il 1º agosto successivo iniziò i lavori di costruzione[3] e, in capo a un anno, ultimò una struttura da35000 spettatori costituita da quattro tribune lineari disposte lungo i lati del campo da gioco, con distacchi in corrispondenza degli angoli[3].Il 19 settembre 1926, alla presenza diAdalberto di Savoia-Genova[5], lo stadio fu inaugurato con un'amichevole vinta 6-3 dall'Inter sul Milan[5], cui il 3 ottobre successivo fece seguito la prima gara ufficiale, una sconfitta 1-2 contro laSampierdarenese in occasione della prima giornata diDivisione Nazionale[6].
A battezzare lo stadio con il nome diSan Siro fuAnteo Carapezzi, ex corridore ciclista e dirigente del Milan, designato da Pirelli a direttore del neocostruito impianto[7].
Con tale configurazione San Siro fu tra gli impianti designati quale sede del mondiale di calcio 1934[8], del quale ospitò l'ottavo di finale vinto dallaSvizzera suiPaesi Bassi[9], il quarto in cui laGermania batté laSvezia[10] e la semifinale che vide l'Italia battere l'Austria[11].
Facendo seguito proprio ai problemi di capienza dello stadio emersi durante la semifinale mondiale, nel 1935 ilcomune di Milano ne deliberò l'acquisto e, contestualmente, ne affidò all'architetto Mario Perlasca e all'ingegnere Giuseppe Bertera[12] – due professionisti del proprio ufficio tecnico comunale – la progettazione dei relativi interventi di ammodernamento.Questi ultimi, durati circa 20 mesi, iniziarono a settembre 1937 e riguardarono la chiusura dei distacchi tra gli spalti e l'elevazione delle due curve allo stesso livello di quella delle tribune, sì da formare una gradinata unica continua e aumentare la capienza dello stadio a circa100000 posti[12]; nell'occasione furono ristrutturati gli ingressi, ricostruiti spogliatoi e sale per gli atleti, ed eliminate tutte le pertinenze a servizio del limitrofoippodromo[12].I lavori costarono poco più di 5 milioni di lire, e lo stadio così ristrutturato fu ufficialmente inaugurato da un'amichevole traItalia eInghilterra il 13 maggio 1939[13], un pareggio 2-2[14] che fruttò circa1200000L. d'incasso[12].
Esterno di San Siro dopo la ristrutturazione del 1955
Dal 1941 fino allaLiberazione San Siro rimase inutilizzato per via delle ristrettezzebelliche – in particolare la penuria di energia elettrica che rendeva difficile l'uso deltram per recarsi allo stadio[15] – a seguito delle quali ilMilan migrò all'Arena Civica in coabitazione con l'Inter[16].Per ragioni diverse, ciò accadde anche per un breve periodo nell'immediatodopoguerra in quanto l'Arena, soprattutto d'inverno, presentava un terreno meno sensibile ai fattori atmosferici e permetteva di giocare anche con temperature prossime allo zero[17].Nel 1947 entrambe le compagini migrarono definitivamente a San Siro perché i piani di espansione dell'Arena vennero bocciati in sequenza dalla sovrintendenza milanese alle Belle Arti, essendo il fabbricato, di epoca napoleonica, sottoposto a protezione come bene tutelato artisticamente[17]; il comune di Milano pose già all'epoca, quindi, la questione dell'ampliamento di San Siro[17] che fu discussa negli anni seguenti e, infine, definita nell'aprile 1953 quando una delibera affidò all'architettoArmando Ronca e all'ingegnere Ferruccio Calzolari l'esecuzione di un progetto da 750 milioni di lire da essi presentato a nome della Società Anonima Fondiaria Imprese Edili[12].
Vista dall'alto dello stadio con i soli due anelli
L'estensione, nota come «secondo anello», consisté nella costruzione di una gradinata unica sovrapposta a quella già esistente, facente quindi parzialmente funzione di tettoia ai posti del settore inferiore.Laddove il primo anello era suddiviso per ordine di posti, il secondo era un unico settore popolare scoperto, in cui la migliore sistemazione era determinata dall'ordine d'arrivo allo stadio[12].A sostenere la nuova struttura sopraelevata fu una serie di rampe portanti elicoidali in cemento armato costruite lungo il perimetro esterno dello stadio, tramite le quali si poteva accedere ai vari piani e settori[12].
A mettere in forse l'inaugurazione del nuovo stadio e – si paventò – la sua futura esistenza, fu un ricorso, accolto dalConsiglio di Stato, presentato dalla società di gestione dell'adiacenteippodromo di San Siro che lamentò che i lavori d'ampliamento avessero ridotto da 8 a 4 metri la carreggiata per il passaggio dei tram e avessero danneggiato l'attività ippica perché lo stadio non rispettava più le regole sui distacchi tra gli edifici[18]; tuttavia la questione si risolse solo in un risarcimento da parte del comune di Milano e il 5 settembre 1955 lo stadio ristrutturato fu riaperto con un'amichevole tra il Milan e isovietici dellaDinamo Mosca, che vinse 4-1[19].
Nel 1957 fu messo in opera l'impianto di illuminazione (su progetto della società elettrotecnica Buini & Grandi diBologna), costituito da 180 proiettori[20] distribuiti su tralicci disposti a ciascun angolo dello stadio, del costo di circa 40 milioni di lire[20] e inaugurato a fine agosto in occasione di un'amichevole contro laFiorentina[21].
Nel 1965 l'UEFA designò San Siro quale sede di finale dellaCoppa dei Campioni di quell'anno; la scelta originale era caduta più in generale sull'Italia, conRoma quale sede di riserva in caso di qualificazione dell'Inter alla finale, ma successivamente fu deciso che – indipendentemente dagli esiti del campo – la gara decisiva per il titolo si sarebbe tenuta a San Siro[22]; davanti al pubblico di casa l'Inter batté 1-0 i portoghesi delBenfica aggiudicandosi così la propria seconda Coppa[23].Il 1967 fu l'anno dell'installazione del primo tabellone luminoso elettronico[12].Nel 1970, appena tre anni dopo la sua prima finale, San Siro si rivide affidare per la seconda volta dall'UEFA l'organizzazione dell'atto terminale dellaCoppa dei Campioni[24] che, nell'occasione, vide gliolandesi delFeijenoord battere 2-1 gliscozzesi delCeltic[25].
Una fase diItalia -Spagna al Meazza durante l'europeo 1980
A ottobre 1977 l'UEFA assegnò all'Italia l'organizzazione delcampionato europeo 1980[26][27]; San Siro fu tra gli impianti scelti per ospitare la manifestazione, ma necessitava di alcuni lavori di rinnovamento, in particolare per quanto riguardava la parte di struttura del primo anello edificata neglianni trenta e gravata da quarant'anni d'attività[12].L'ufficio tecnico comunale, infatti, aveva dichiarato pericolanti le strutture a sostegno del secondo anello, e per stabilizzarle fu varato un piano di ristrutturazione – del valore di circa 4 miliardi di lire – che prevedeva la posa in opera di mensole in acciaio[28] e, in aggiunta, il rifacimento di spogliatoi e cabine stampa in vista dell'afflusso dei giornalisti stranieri per il torneo; i lavori, inizialmente previsti per la sola estate 1979, si protrassero fino a campionato iniziato perché la ditta appaltatrice riscontrò incongruenze tra quanto esposto nei progetti circa l'estensione del 1955 e le opere effettivamente realizzate su cui occorreva apportare le modifiche[29].
Nel frattempo, a seguito della morte dell'ex calciatore dell'Inter – e, più brevemente, del Milan –Giuseppe Meazza avvenuta a fine agosto, il comune deliberò di intitolare lo stadio alla sua memoria a lavori ancora in corso, in concomitanza con l'inizio del campionato1979-80[30][31]; l'ufficializzazione giunse in occasione del derby di ritorno del 2 marzo 1980[32].
Nel corso del successivo campionato europeo San Siro ospitò tre incontri, tutti della fase a gironi: il pareggio 0-0 dell'Italia contro laSpagna[33], la vittoria 2-1 delBelgio di nuovo contro la Spagna[34], e infine il pareggio 1-1 traCecoslovacchia ePaesi Bassi[35], per un totale di poco più di65000 spettatori complessivi.
Nell'estate del 1981 il Meazza divenne l'impianto delMundialito, competizione a inviti organizzata dal gruppoFininvest diSilvio Berlusconi – non ancora presidente del Milan – tra club vincitori dellaCoppa Intercontinentale[36]; il torneo si tenne nel periodo estivo per tre edizioni fino al 1987.
Particolare degli interni dopo la ristrutturazione ultimata nel 1990
Il 19 maggio 1984 l'Italia fu designata Paese organizzatore delmondiale di calcio 1990 eMilano fu, fin dalla presentazione della candidatura ufficiale allaFIFA, una delle città prescelte per ospitare gare del torneo[37].Sorse perciò l'esigenza di adeguare il Meazza alle norme FIFA che richiedevano impianti con solo posti a sedere; tra il 1987 e il 1990, quindi, lo stadio fu sottoposto alla più pesante ristrutturazione da trent'anni a quella parte, con un'ulteriore sopraelevazione denominata «terzo anello» affidata agli architetti Giancarlo Ragazzi ed Enrico Hoffer e agli ingegneriLeo Finzi edEdoardo Nova[38].I lavori furono eseguiti da un consorzio di ditte con l'impresa edile Lodigiani quale mandataria capogruppo e comprendente anche Torno, Frabboni, Edilmediolanum, Belleli,Dalmine, Redi Electric,Siemens e Milanotermica[39].
La nuova gradinata appoggia su 11 pilastri cilindrici (quattro agli angoli, due su ciascuno dei lati corti e tre su uno dei lati lunghi) aventi funzione anche di scala elicoidale esterna; i quattro pilastri angolari sostengono anche la copertura realizzata con un telaio in travature d'acciaio[38].I posti furono colorati per settore e numerati, e la capienza con la quale lo stadio fu consegnato alla FIFA per il campionato mondiale era di85700 posti[38].Lo stadio, utilizzato a mezzo servizio durante i lavori, riaprì i battenti nella nuova configurazione il 25 aprile 1990 in occasione della finale di ritorno diCoppa Italia tra Milan eJuventus: la prevendita fu di83631 tagliandi[40], e un totale di83928 spettatori assisté alla vittoria bianconera 1-0 che diede la Coppa al club torinese[41].
Il Meazza fu designato sede della partita inaugurale del campionato mondiale traArgentina eCamerun nonché terreno della testa di serie del girone D che si rivelò, in fase di sorteggio, essere laGermania Ovest[42]; fu poi sede di un ottavo di finale burrascoso tra la stessa Germania Ovest e iPaesi Bassi in cui, al culmine di una partita combattuta, vi fu un'espulsione per parte (Völler eRijkaard) per scorrettezze reciproche[43], e si congedò dal torneo con il vittorioso quarto di finale ancora della Germania Ovest sullaCecoslovacchia, alla sua ultima apparizione di sempre nella fase finale di un mondiale[44].
Lo juventinoAngelo Di Livio osserva il parmenseDino Baggio marcare il goal dell'1-1 durante la finale di Coppa UEFA 1994-95
Nel 1995 suscitò clamore la decisione della Juventus di chiedere alcomune di Milano e ai due club residenti il permesso di ospitare al Meazza la propria gara di semifinale d'andata diCoppa UEFA contro ilBorussia Dortmund ed, eventualmente, anche la finale[45]; la Juventus, infatti, lamentava un'esosa politica sui diritti pubblicitari imposta dallasocietà Acqua Marcia proprietaria delloStadio delle Alpi diTorino in cui era vincolata a giocare dal 1990, dopo la fine del campionato mondiale[45], e non aveva intenzione di vedersi esigere ulteriori due miliardi di lire a fronte dei diritti incassati per le gare europee[45]; l'incontro terminò 2-2 davanti a quasi80000 spettatori[46] e, vincendo 2-1 a Dortmund, la Juventus si assicurò anche la finale, di nuovo al Meazza come preannunciato, nell'occasione quella di ritorno, un derby italiano che ilParma aveva vinto 1-0 all'andata: l'1-1 finale significò la vittoria del trofeo per la squadra emiliana, ma l'incontro fece registrare un'affluenza di80745 spettatori e un incasso record, per la Juventus, di4545702000L.[47].Per lo stadio milanese non si trattava, comunque, della prima gara-titolo assoluta in Coppa UEFA: in precedenza l'Inter, quale squadra finalista, aveva disputato all'epoca in tale impianto già due turni di finale entrambi vinti, quello d'andata nel1990-91 per 2-0 sullaRoma alla presenza di68880 spettatori paganti[48] e quello di ritorno del1993-94, per 1-0 sull'austriacaSalisburgo[49], in entrambi i casi risultando vincitrice della competizione.Ancora l'Inter, due anni dopo la Juventus, tenne al Meazza la finale di ritorno diCoppa UEFA 1996-97 perdendola 1-4 ai calci di rigore contro itedeschi delloSchalke 04[50].
Il 5 ottobre 1996 fu inaugurato all'interno dello stadio unmuseo sportivo a cura di Inter e Milan, che contienememorabilia quali articoli storici di giornale, documenti ufficiali, trofei, maglie di gioco e altri cimeli dei due club dalle origini ai tempi più recenti[51].
Nel 2001 lo stadio tornò a ospitare la finale delmassimo torneo d'Europa di club, nel frattempo ribattezzato UEFA Champions League, a 31 anni di distanza dalla più recente occasione[52] e la prima dopo la ristrutturazione del 1990.La finale vide i tedeschi delBayern Monaco battere 5-4 gli spagnoli delValencia ai calci di rigore e conquistare il loro quarto titolo di campioni d'Europa di club[53].
Benché sostanzialmente non più modificato nella forma generale, nel nuovo millennio lo stadio è andato incontro a interventi interni direstyling per adeguarlo alle esigenze di pubblico e sponsor: nelprimo decennio del secolo il Meazza ha visto la realizzazione, nel primo anello, degli sky-box, una serie di balconate chiuse e climatizzate con spazio di intrattenimento e zona eventi e convegni, dalle quali si assiste all'incontro in campo attraverso una vetrata[54]; a seguire lo spostamento del museo all'interno della curva Sud[12].
Nel 2010 il vecchio Consorzio San Siro Duemila, società mista Inter-Milan, fu sciolto e sostituito da M-I Stadium Srl, un nuovo soggetto giuridico partecipato anch'esso paritariamente dai due club; la vecchia convenzione, stipulata nel 2000 con ilComune[55], con cui tale consorzio fu designato assegnatario della gestione e amministrazione dello stadio Meazza fino al 2030[56], fu rilevata dalla nuova società e modificata nel 2012 con l'estensione ad alcune pertinenze esterne allo stadio[55], fermo restando il diritto del Comune di Milano di utilizzare gratuitamente l'impianto per eventi da esso stesso, o da alcuno dei propri dipartimenti, organizzato o patrocinato[55].
Nel 2012, dopo ventidue anni di problemi con il prato, mai completamente funzionale dopo la costruzione del terzo anello e della copertura che, secondo gli agronomi succedutisi nell'analisi del terreno di gioco, ha alterato le condizioni climatiche nell'impianto che permettevano di avere un'erba duratura e resistente[57], M-I Stadium adottò una soluzione ibrida con tecnologiaGrassMaster[58][59], che prevede l'iniezione nel terreno, per circa il 30% della superficie del campo, di fibre sintetiche attorno cui si intrecciano i fili d'erba naturale seminata al contempo[57] allo scopo di aumentare la resistenza meccanica del campo di gioco; nel 2014 l'UEFA designò il Meazza, con due anni d'anticipo, quale sede della finale diChampions League 2015-16, la quarta a 51 anni di distanza dalla prima[60].Anche tale gara, come la precedente, terminò ai calci di rigore: nel derby della capitale spagnola che si tenne a Milano, ilReal Madrid batté i concittadini dell'Atlético Madrid per 5-4[61], conquistando in tale occasione il suo undicesimo trofeo di campione d'Europa.
Nel 2019 l'Atalanta, qualificata per la prima volta nella sua storia allaChampions League, chiese e ottenne dal Comune e le due società l'utilizzo dello stadio Meazza per i propri incontri europei[62], nonostante il parere avverso dei sostenitori interisti, contrari alla concessione dello stadio da parte del loro club a causa delle frizioni esistenti tra le due tifoserie, storicamente rivali[63].
Più recentemente, con l'affidamento all'Italia dell'organizzazione dellaFinal Four dellaUEFA Nations League 2020-21, il Meazza ospitò a ottobre 2021 una delle semifinali e la finale di tale torneo; nel primo di tali due incontri laSpagna batté l'Italia[64] conquistando la finale, nella quale fu a propria volta sconfitta dallaFrancia[65].
Considerata la progressiva obsolescenza dello stadio, prossimo al secolo di vita, il comune di Milano e la società di gestione avevano raggiunto un accordo di massima sulla necessità di costruire un nuovo impianto il cui piano, presentato dallo studio d'architetturaPopulous[66], prevedeva la trasformazione dell'intera area intorno allo stadio Meazza in un distretto sportivo con uno stadio di nuova fabbricazione adiacente all'attuale per poi, una volta ultimato, procedere alla parziale demolizione del Meazza per trasformarlo in un'area a disposizione del pubblico recuperandone anche prato, una torre di sostegno e parte delle vecchie tribune[67].A un originale piano secondo il quale il nuovo impianto avrebbe dovuto entrare in esercizio dopo i giochi olimpici invernali del 2026, la cui cerimonia d'apertura è ospitata dal Meazza[68], ne fece seguito un altro condizionato dallapandemia di COVID-19 e il concomitante aumento dellecommodity per la produzione di energia, secondo il quale i lavori avrebbero dovuto iniziare nel 2024 per terminare nel 2028[69].Successivi sviluppi spinsero la stampa a prefigurare strade separate tra l'Inter occupante unica del Meazza e il Milan proprietario in futuro di un proprio stadio autocostruito[70], ipotesi alla luce dei fatti rivelatasi errata.
Nel 2023 la commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, su proposta della Soprintendenza ai beni culturali dellacittà metropolitana di Milano, espresse «parere positivo di sussistenza dell’interesse culturale per il secondo anello dello Stadio di San Siro»[71].Il parere della commissione, infatti, è che i disegni architettonici delle rampe di salita al pubblico realizzate con i lavori di ampliamento neglianni cinquanta abbiano dato allo stadio la cifra stilistica per la quale è maggiormente noto, riconoscendo al contempo la valenza di «archivio pubblico» comunale – e quindiipso facto tutelabile – all'insieme di targhe e cimeli esposti nella tribuna ovest dello stadio in riconoscimento delle vittorie dei due club[71].Su tale base un comitato sorto per impedire la vendita e un'eventuale demolizione dello stadio propose ricorso alTAR della Lombardia al fine di ottenere una sospensiva alle trattative di cessione, ma a luglio 2025 tale ricorso fu respinto per insussistenza di motivazione: il vincolo decorre infatti dal 10 novembre successivo[72].
Nella prima mattina del 30 settembre 2025 la giunta comunale di Milano ha infine approvato la vendita dell'impianto aInter eMilan[73][74].Il perfezionamento della cessione è avvenuto il 5 novembre successivo tra il comune di Milano e Società Stadio San Siro spa, consorzio detenuto indirettamente in maniera paritaria daOaktree eRedBird, le due finanziarie proprietarie rispettivamente di Inter e Milan[75], che alla firma hanno versato una prima rata di 73 milioni di euro sui 197 del valore complessivo della transazione[76][77].In merito a tale compravendita laprocura della Repubblica di Milano ha aperto un'indagine per turbativa d'asta a seguito dell'esposto di un uomo d'affari che lamenta di essere stato di fatto escluso dalla gara d'acquisto per via dei tempi troppo ristretti per la presentazione di progetti e garanzie bancarie[77].
Alla stagione sportiva 2023-24 la società di gestione dello stadio Meazza dichiara una capienza di75817 posti, tutti a sedere.Essi sono ripartiti nei seguenti settori[78]:
26223 nel primo anello, ivi compresi:
300 nello Sky Box;
545 nella tribuna d'onore, autorità ed executive;
200 per persone disabili più i rispettivi accompagnatori.
Sebbene preminentemente calcistico, il vecchio San Siro servì anche come scenario di un eventopugilistico di grande rilievo, la disputa del titolo mondiale deipesi welter junior tra lo sfidanteitalianoDuilio Loi e il detentoreportoricanoCarlos Ortiz[81]; l'incontro era attesissimo perché, in caso di vittoria di Loi, questi sarebbe stato appena il terzo italiano a vincere una cintura mondiale nella boxe dopoPrimo Carnera eMario D'Agata[82]; tanto fu l'interesse per ilmatch, che giungeva come eventoclou di una riunione di pugilato il cui programma prevedeva, in precedenza, altri due incontri ufficiali, che la stessa società organizzatrice fu costretta, per soddisfare le richieste di spettatori celebri qualiGino Bramieri,Delia Scala,Renato Rascel[82] eSante Gaiardoni[81], ad acquistare al mercato nero e a prezzo doppio i biglietti per i posti migliori che aveva già venduto anche a cifre intorno alle ventimila lire[81].
Furono circa80000 gli spettatori che assistettero alla vittoria iridata di Loi[83], che si aggiudicò l'incontro ai punti dopo che all'undicesima ripresa aveva quasi messoknockout l'avversario[83].
Storicamente confinato all'Arena Civica, il rugby internazionale apparve per la prima volta al Meazza nel 1988 in occasione dell'incontro diCoppa Europa traItalia eRomania, terminato 12-3 per i visitatori e seguito da poco più di7000 spettatori[84].In epoca più recente, nella primavera del 2009 laFederazione Italiana Rugby riuscì a ottenere lo stadio per itest match del novembre successivo grazie a una pausa nel campionato in quel periodo dovuta agli incontri di qualificazione almondiale di calcio 2010[85]; l'avversario in visita era laNuova Zelanda, che fu accolta da un'affluenza-record di81081 spettatori[86] e vinse con uno degli scarti più bassi nella storia degli incontri tra le due nazionali, 20-6[87][88].
A ottobre 2013 laEuropean Rugby Cup (ERC), l'organismo che all'epoca gestiva l'organizzazione delle Coppe europee di rugby per club, designò il Meazza come sede della finale di Heineken Cup 2014-15, l'omologo rugbistico della UEFA Champions League[89]; tuttavia lo scioglimento di ERC nel 2014, con il conseguente rimpiazzo da parte diEuropean Professional Club Rugby[90], impedì un seguito a tale designazione, e il nuovo organizzatore designò un'altra sede.
A seguito dell'assegnazione congiunta aMilano eCortina d'Ampezzo dell'organizzazione deiXXV Giochi olimpici invernali in programma nel 2026, si è deciso di tenere la cerimonia olimpica d'apertura allo stadio Meazza[68], evento che coincide anche con i cent'anni di attività dell'impianto.Secondo il comune di Milano, tale cerimonia dovrebbe costituire l'ultimo atto ufficiale dello stadio, destinato a essere rimpiazzato e parzialmente demolito per essere riconvertito in area verde e sportiva a servizio della cittadinanza[68].
Edoardo Bennato nel 1980, tra i primissimi a esibirsi nello stadio
Fino al 1980 teatro di soli appuntamenti sportivi, il 27 giugno di tale anno il Meazza vide il suo primo concerto musicale di sempre quando ospitò una tappa del tour diBob Marley & the Wailers che prevedeva una lista d'artisti d'apertura d'eccezione quali gliscozzesiAverage White Band e gli emergenti italianiRoberto Ciotti ePino Daniele[91][92].In quella stessa estateEdoardo Bennato si esibì per la prima volta sul prato di San Siro nella tappa di chiusura del suo tour[93] (dieci anni più tardi vi si esibì insieme aGianna Nannini in occasione della cerimonia d'apertura del mondiale italiano del 1990[94]).
Tra le figure più note del decennio successivo, il più celebre èMichael Jackson, a Milano per il suoHIStory World Tour nel 1997[99]; con il nuovo millennio si assisté alla prima deiRolling Stones (Licks Tour)[100][101] e al ritorno di Springsteen (The Rising Tour), entrambi nel 2003[100]: fino al 2016 sono state 6 le visite totali delBoss a San Siro, più di qualsiasi altro artista estero[102].
Detto di Edoardo Bennato, tra gli italiani spiccaVasco Rossi, l'artista con il maggior numero di esibizioni in assoluto al Meazza, trentasei tra il 1990 (nel tourFronte del palco[113]) e il 2024, anno in cui ha consolidato tale record con sette date nello stesso tour[114]; dopo di luiLuciano Ligabue con tredici tra il 1997 e il 2023[115].Il 1º luglio 1986 il Meazza ospitò un concerto diClaudio Baglioni cui assistettero110000 spettatori, la cui registrazione fu successivamente pubblicata nel suo album liveAssolo[116].Nel 1998 l'artista vi si esibì nuovamente davanti a75000 spettatori durante il tourDa me a te su un palco montato al centro del prato e aperto da tutti e quattro i lati[117].
Dal 1926 una delle sedi, e dal 1947 sede unica, delDerby di Milano tra Inter e Milan, lo stadio di San Siro fu uno dei luoghi della trasformazione culturale della città e, più in generale, della società italiana nel secondo dopoguerra.A quell'epoca era ancora marcata la differenza sociologica tra le due tifoserie e tale differenza risaltava in particolare proprio durante le gare stracittadine: i sostenitori dell'Inter, tradizionalmente emanazione delle classi borghesi e altolocate della città, venivano apostrofati dai concittadini avversaribaùscia (indialetto meneghino«sbruffone»)[118], mentre quelli del Milan, di origine popolare ed estrazione operaia, ricevevano dai sostenitori della squadra nerazzurra l'epiteto dicasciavìt («cacciaviti») a simboleggiare l'appartenenza alla classe dei lavoratori di fabbriche e officine[119].Legati invece alle differenze economiche erano altresì, i soprannomi dimuturèta («scooter») con cui i milanisti usavano apostrofare i rivali[120], contrapposto atramvèe («tram») riservato ai tifosi rossoneri, con evidente riferimento al basso reddito che permetteva come massimo della disponibilità economica il ricorso al trasporto pubblico per recarsi allo stadio[121].Tale contrapposizione di tipo sociale e, in definitiva, politica, si stemperò con glianni ottanta, quando il tifo per l'Inter si allargò a celebrità vicine agli ambienti politici di sinistra (Paolo Rossi,Roberto Vecchioni,Michele Serra,Gino e Michele e altri)[121] e la presidenza del Milan andò aSilvio Berlusconi, in seguito politico leader del centro-destra[121].
Veduta dell'interno del Meazza nel 2022
Inoltre la dualità tra i capitani dei due club,Sandro Mazzola dell'Inter eGianni Rivera del Milan, fu fino a tutti glianni settanta (il primo si ritirò dall'attività nel 1977, il secondo nel 1979) un capitolo della rivalità cittadina che ebbe risvolti anche a livello nazionale, dal momento che entrambi vestivano la maglia azzurra ed erano ritenuti tra i migliori giocatori italiani del periodo[122].I due giocatori apparvero insieme innazionale a San Siro in tre occasioni (nel 1963, 1971 e 1973, avversariBrasile una volta eSvezia due volte); con il commissario tecnicoFerruccio Valcareggi divenne usuale adottare la cosiddettastaffetta tra i due in quanto l'allenatore della nazionale non riteneva i due giocatori compatibili o funzionali al gioco di squadra[123].Il primo derby con entrambi i giocatori in campo fu nel 1963[124] e l'ultimo nel 1977, la finale diCoppa Italia di quell'anno[125], e in tale periodo San Siro fu testimone diretto della conquista di sei scudetti (quattro per l'Inter, due per il Milan), tre Coppe Intercontinentali (due per l'Inter, una per il Milan) e, indirettamente, quattro Coppe dei Campioni, due per parte, una delle quali, quella citata del 1965, vinta dall'Inter sul proprio campo[126].
Più recentemente, da un'analisi condotta nel 2014 dalle localiCamera di commercio eUniversità degli Studi, lo stadio Meazza risulta essere uno dei simboli più identificativi di Milano dopo ilDuomo (per i residenti) e laTriennale (per gli stranieri)[127].