| Stadio Briamasco | |
|---|---|
| Stadium | |
| Informazioni generali | |
| Stato | |
| Ubicazione | Via Roberto da Sanseverino 41,Trento |
| Inizio lavori | 1922 |
| Inaugurazione | 1922 |
| Proprietario | Comune di Trento |
| Progetto | Mario Pilati |
| Informazioni tecniche | |
| Posti a sedere | 3000 |
| Struttura | pianta rettangolare |
| Copertura | parziale sulle tribune |
| Pista d’atletica | trasformata in ciclodromo dopo il2011 |
| Mat. del terreno | Sintetico |
| Dim. del terreno | 105 × 65 m |
| Uso e beneficiari | |
| Calcio | |
| Mappa di localizzazione | |
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| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Lostadio Briamasco è la principale arena scoperta dellacittà italiana diTrento.
Inaugurato nel settembre1922 con la denominazione diStadium, ha presto mutuato il nome della località cittadina ove sorge. Ospita le gare interne delle maggiori società calcistiche cittadine maschile e femminile, ossiaTrento eACF Trento. Ha inoltre accolto transitoriamente altre squadre trentine (Mezzocorona e Dro) laddove i rispettivi impianti non erano adeguati alle categorie di militanza.
La struttura è di proprietà dell'amministrazione comunale di Trento, che lo conduce tramite l'Azienda Speciale per la gestione degli Impianti Sportivi (ASIS).
Nei primianni 1920 un gruppo di facoltosi trentini (Antonio Cembran, Riccardo Mayer, Mario Pilati e Giuseppe Suster), giudicando indecoroso il fatto chela squadra calcistica cittadina dovesse giocare sul campo non permanente di piazza Venezia, caratterizzato da un fondo sconnesso e disagevole (i suddetti lo definirono “orrenda pietraia”), decisero di riunirsi in società per dotare la città di un vero campo sportivo regolamentare[1].
Il barone Tito Ciani Bassetti mise a disposizione dei contraenti un terreno in zona Briamasco[2], tra il letto dell'Adige e il cimitero cittadino, affittandolo per 25 anni allo scopo di edificare l'arena; i lavori (su progetto stilato dal socio Pilati, che era ingegnere) partirono nel1921 e il 3 settembre1922, in concomitanza con l’adunata nazionale degli alpini, loStadium venne inaugurato con la disputa di un festival atletico[1].
La struttura ebbe infatti fin da subito vocazione polisportiva: attorno al campo si sviluppava la pista diatletica leggera (all'epoca la seconda per dimensioni in Italia), mentre per ospitare il calcio si dovette praticare un ulteriore consolidamento del terreno erboso, che inizialmente ospitò manifestazioniippiche. La prima partita di pallone si giocò il 24 settembre, con laPro Trento che si impose per 4-1 sulloSchio. Per il pubblico venne edificata un'elegante tribuna lignea in stileliberty sul lato sud, mentre attorno al resto del perimetro venne elevato unterrapieno[1].
La gestione privata dello stadio (che era frattanto divenuto comunemente noto come "Briamasco", in assenza di altre intitolazioni ufficiali) si trovò presto a corto di fondi: il contratto d'affitto stipulato nel 1925 con l'Unione Ginnastica Trento non risolse il problema, sicché nel settembre 1931 l'amministrazione comunale rilevò la proprietà per circa 240.000lire. In questo frangente venne aggiunta anche una seconda tribuna sul lato nord[1].
Nel 1951-1952 le tribune originarie vennero demolite e riedificate in cemento armato; frattanto lo stadio, eretto in una zona al tempo periferica, finì per essere inglobato dallo sviluppo urbano di Trento. Ciò, unito allo scarso livello della pratica calcistica cittadina dalsecondo dopoguerra in poi, rese la struttura difficilmente ampliabile, nonché cronicamente carente ed obsoleta: la manutenzione si fece episodica e l'unico intervento di potenziamento consistette nella costruzione di un "curvino" sul lato est (cosiddetta "curva funivia", smantellata dopo pochi anni) e del prolungamento alla tribuna sud, ambedue in tubolari metallici. Si procedette altresì alla recinzione di un settore della tribuna nord (circa 400 posti) per le tifoserie ospiti[1]. Al contempo la pista di atletica, ormai logora, venne rimossa e asfaltata, senza che però se ne trovasse una nuova destinazione d'uso[3].
Ai primi delterzo millennio, complice la concomitante riqualificazione della zona circostante (includente l'apertura delMuSe all'interno delpalazzo delle Albere), si ventilò la possibilità di demolire il Briamasco e costruire un nuovo stadio in zonaMattarello oppure accanto alPalaTrento, ma il tutto rimase a livello teorico.
Nell'estate del2014, a seguito del quarto fallimento del Trento Calcio, lo stadio venne rinvenuto in condizioni di grave degrado: le utenze elettriche erano state interrotte per morosità, i locali erano pieni di rifiuti e articoli d'ufficio inservibili, i muri scalcinati e invasi dalla muffa, gli arredi asportati o gravemente danneggiati; in aggiunta il manto erboso era stato invaso daiconigli, che avevano scavato buche, divorato l'erba e lasciato escrementi. L'infestazione venne combattuta con gabbie e reti fornite dal comune diTrento, mentre il rifondato club si occupò di rinnovare le panchine, sostituire l'impianto di diffusione sonora e ristrutturare i locali interni[4][5].
Nel2018 le due tribune principali dello stadio sono state intitolate rispettivamente aGiorgio Grigolli (presidente dellaprovincia di Trento neglianni 1970) e Ito Del Favero (imprenditore e longevo presidente delTrento)[6].
Nel2021, a seguito del ritorno delTrento inSerie C, il Briamasco è stato oggetto di un intervento finalizzato a farlo collimare nuovamente coi canoni strutturali del calcio professionistico. Le tribune sono state ripulite, migliorate nei servizi e dotate in buona parte di sedute individuali numerati, è stato potenziato l'impianto di illuminazione, si è proceduto a demolire la tribuna sud "provvisoria" in tubolari e ad aggiungere due "curve" sempre in prefabbricato metallico sul lato ovest (per la tifoseria organizzata casalinga) e sul lato est (c.d. curva ferrovia per la tifoseria ospite), a riasfaltare l'ex pista di atletica per trasformarla in ciclodromo, a posare schermi led per le inserzioni pubblicitarie, a riallestire e risanare i locali tecnici. Durante i lavori (condotti con criteri d'urgenza dall'ASIS e dalla Protezione Civile trentina, per un costo netto superiore al milione dieuro, coperti in massima parte dal municipio e integrati dall'amministrazione provinciale) si è altresì reso necessario trasferire momentaneamente il Trento su un campo neutro (lostadio Lino Turina diSalò); la prima gara ufficiale professionistica giocata al Briamasco è stata quella contro laGiana Erminio del 19 settembre, vinta dai gialloblù per 1-0[7].

Il campo da gioco è in erba e misura 105×65 metri; intorno ad esso fino al 2021 si sviluppava la pista di atletica a sei corsie, poi rimossa, asfaltata e trasformata in ciclodromo per una lunghezza di 400 m.
Gli spalti (capaci, dopo i lavori del 2021, di circa 3000 posti) si dividono in quattro settori: tribuna sud "Ito Del Favero" (settore ospiti), tribuna nord "Giorgio Grigolli", curva est "Gunther Mair" (alla memoria dell'ex portiere del Trento tra gli anni 1980 e 1990, già "curva Funivia")[8] e curva ovest[9].
Il Briamasco ha accolto in due occasioni lanazionale italiana under 21:
Fintanto che è stato provvisto di pista, il Briamasco ha accolto con regolarità competizioni locali, nazionali e internazionali di atletica leggera, quale il meeting femminileDonna Sprint[3].
In speciali occasioni lo stadio ha ospitato concerti musicali, tra i più importanti quelli diRay Charles nel 1981,Zucchero Fornaciari nel 1993,Carlos Santana nel 1996,B.B. King nel 2004 e iDeep Purple nel 2006.
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