Laspiritualità, che denotaatteggiamenti,ideali e valori attinenti in generale allo «spirito», può avere diverse accezioni ed interpretazioni.[2]
Dal punto di vista più elementare, essa consiste in una prospettiva secondo cui esiste unlivello dellarealtà, non percepibile coisensi fisici, situato oltre quello della materia tangibile, dal quale quest'ultima trae vita, intelligenza o, per lo meno, loscopo di esistere; può anche arrivare ad includere lafede inesseri o poterisoprannaturali (come nellareligione), ma sempre con un'attenzione rivolta alle esigenze dell'anima anziché di natura corporea.
Forme di spiritualità non codificate in norme religiose sarebbero divenute esplicite nella tarda antichità.[6]Termini accostabili a quelli odierni di «spiritualità» sarebbero quindi sorti nel V secolo, entrando in uso solo verso la fine delMedioevo.[7]
Nellateologia cattolica la spiritualità ha assunto il significato di uno stile di vita derivante dall'esperienza religiosa personale, vissuto nel concreto della propria esistenza quotidiana, ma tendente a una prospettivatrascendente esoprannaturale a lungo termine.
In quest'ambito, i contenuti oggettivi della spiritualità sono quelli dellarivelazione cristiana, deidogmi, dellaliturgia e dei documenti del magistero dellaChiesa; le modalità soggettive con cui quei contenuti sono vissuti nel concreto dell'esistenza provengono dalla vita interiore del credente, di colui che prega e cerca continuamente che sia fatta lavolontà diDio.[8]
I termini «religione» e «spiritualità», talora usati comesinonimi, possono avere tuttavia una certa disparità di significato.[9] Soprattutto nell'uso contemporaneo, pur riferendosi entrambi alla ricerca dell'Assoluto, diDio o delloSpirito universale a seconda delle espressioni, la spiritualità viene maggiormente associata con la vitainteriore dell'individuo,[10] o colbenessere derivante da un'armonia individuale, ad esempio tra ilcorpo, lamente, e ilSé spirituale,[11] mentre la religione viene considerata attinente alle dimensioni organizzative ecomunitarie, richiedendo un'adesione esteriore o formale a dottrine erituali già codificati.[10]
La spiritualità può quindi denotare una forma di religiosità non istituzionalizzata o individualizzata, in cui lafede assume un carattere più personale e menodogmatico, più aperto alla sperimentazione e basato sul discernimento e l'indole caratteriale.[12]
Da questo punto di vista, religione e spiritualità non sono necessariamente due opposti che si escludono l'un l'altro, ma possono essere visti come tappe nellacrescita interiore di ogni fedele o ricercatore spirituale, essendo il rapporto fra religione e spiritualità paragonabile a quello fra contenitore e contenuto, forma e sostanza, teoria e pratica.[13]
Nell'ambito delle correnti delperennialismo, che si richiamavano ad unaTradizione universale comune a tutto il genere umano, la via verso la spiritualità è considerata di natura soprattuttoregale, prima chesacerdotale o religiosa.
Secondo l'esoteristaRené Guénon, ad esempio, si tratta di due percorsi non solo divergenti, ma persino imcompatibili l'un l'altro: mentre ilmisticismo,[15] secondo il filosofo, appartiene all'ambitoreligioso edexoterico (ossia esteriore), dal quale esso riceve passivamente ogni sorta di influsso senza capacità di discriminazione autonoma, la viaregale, cioè propriamenteiniziatica, tipica tra gli altri degliordini cavallereschi medioevali, presuppone l'attiva intraprendenza dell'individuo, che si assume la responsabilità della propria realizzazione, pur servendosi di strumenti messi a disposizione da unaTradizione in questo caso di naturaesoterica.[16]
La spiritualità, all'interno di una grande varietà di concezioni culturali e religiose, è spesso vista come un percorso, ocammino spirituale, lungo il quale si avanza per conseguire un obiettivo determinato, quale ad esempio un più alto stato diconsapevolezza, il raggiungimento dellasaggezza o la comunione coldivino in termini di trascendenza o di immanenza, il che solitamente presuppone una forma dievoluzione o di progressivaliberazione dalla materialità.
Per la sua disposizione rivolta verso l'alto o ladimensione celeste, il cammino spirituale è spesso accostato all'ascesi. Può consistere in un percorso di breve durata, finalizzato ad un obiettivo specifico, o durare tutta una vita. Ogni avvenimento della vita è parte di questo cammino, ma in particolare vi si possono inserire alcune tappe o momenti significativi, come ad esempio la pratica di variediscipline spirituali (tra cui lameditazione, lapreghiera, ildigiuno), il confronto con una persona che si ritiene dotata di profonda esperienza spirituale (chiamatamaestro spirituale,guida spirituale,direttore spirituale, o in altro modo, a seconda del contesto culturale), l'accostamento personale atesti sacri, ecc.
La spiritualità è anche descritta come un processo in due fasi: la prima relativa alla crescita interiore, e la seconda relativa alla manifestazione di questo risultato nell'esperienza quotidiana del mondo.
«La persona spirituale è tale perché lavora sulla propria interiorità, su ciò che nel linguaggio tradizionale chiamiamo "anima". Vi lavora anche a partire dal corpo, come appare nelle regole alimentari, nel digiuno e nell'astinenza, nel silenzio che disciplina la mente, nelle pratiche di preghiera e di meditazione, nei passi leggeri, [...] sa che esiste una dimensione del suo essere non riducibile né alla materia né all'ambiente, e quindi non necessariamente determinata da ciò che è altro da sé.
La persona spirituale ritiene cioè di essere libera, e che in quanto tale può agire, non solo re-agire, può cioè creare qualcosa che prima non c'era senza ripetere sempre la medesima struttura, non più gli stereotipi che tutti ripetono.»
(Vito Mancuso,"Spiritualità", inObbedienza e libertà, 2012)
^Blaise de Vigenère,Trattato del fuoco e del sale (1981), a cura di Stefano Andreani, trad. it. di Palmiero Perugini, pp. 74-75, Roma, Mediterranee, 1998.
^Goerres,La mistica divina, trad. it. di Carlo Sainte-Foi, pag. 70, Napoli, Tipi di Vincenzo Manfredi, 1867.
^Mariapaola Bergomi,Non-religious Spirituality in the Greek Age of Anxiety, inThe Philosophy of Spirituality: Analytic, Continental and Multicultural Approaches to a New Field of Philosophy, a cura di Heather Salazar e Roderick Nicholls, pag. 143, Leida, Brill, 2018ISBN 9789004376311.
^L.G. Jones,A thirst for god or consumer spirituality? Cultivating disciplined practices of being engaged by god, inSpirituality and Social Embodiment, pp. 3–28, a cura di L. Gregory Jones e James J. Buckley, Oxford, Blackwell, 1997.
^Kees Waaijman,Spiritualiteit. Vormen, grondslagen, methoden, p. 361, Kampen-Gent, Kok-Carmelitana, 2000.
^abLinda A. Mercadante,Belief without borders: inside the minds of the spiritual but not religious, New York, Oxford University Press, 2014ISBN 978-0199931002.
^Paul Heelas,Spiritualities of Life. New Age Romanticism and Consumptive Capitalism, p. 63, John Wiley & Sons, 2009ISBN 978-1-4443-0111-3.
^Joseph Blankholm,The Secular Paradox: on the Religiosity of the Not Religious, p. 7, New York, New York University Press, 2022ISBN 9781479809509.
^Ciò nonostante Guenon riconosce l'origineetimologica del termine «misticismo» come derivante daimisteri iniziatici dell'antichità, coi quali però avrebbe perso ogni legame (Via iniziatica e via mistica, op. cit., p. 2).
^Nella spiritualità neopagana romana moderna, l'iniziazione rappresenta un elemento centrale che facilita lo sviluppo spirituale profondo e l'accesso alla conoscenza sacra.[20] Essa è concepita come un processo trasformativo, che guida l'iniziato attraverso fasi di crescita spirituale. L'iniziazione introduce l'individuo ai significati esoterici dei miti, delle divinità romane e del concetto dipax deorum (la pace degli dèi)[21], allineando l'individuo con l'ordine cosmico. Questo processo non solo prepara l'iniziato alla partecipazione ai riti, ma sottolinea anche l'importanza di un allineamento personale con la volontà divina. Pertanto, l'iniziazione rappresenta sia un rito di passaggio che un mezzo per entrare in contatto significativo con le forze divine, garantendo la preparazione spirituale dell'individuo nel mantenere le tradizioni della pratica religiosa romana.[22]
K.S. Azeemi,Muraqaba: The Art and Science of Sufi Meditation, Houston, Plato, 2005ISBN 0-9758875-4-8.
L.G. Bolman, T.E. Deal,Leading With Soul, San Francisco, Jossey-Bass, 1995.
J. Borysenko,A Woman's Journey to God, New York, Riverhead Books, 1999.
K.G. Cannon,Katie's Canon: Womanism and the Soul of the Black Community, New York, Continuum, 1996.
A. Comte-Sponville,Lo spirito dell'ateismo. Introduzione a una spiritualità senza Dio, Ponte alle Grazie, 2007.
A. Desjardins,La via del cuore, Ubaldini editore, 2001.
Vine Deloria,God is Red, 2aed., Golden (Colorado), North American Press, 1992.
Taisen Deshimaru,La pratica della concentrazione, Ubaldini Editori 1982
C.B. Dillard, D. Abdur-Rashid, C.A. Tyson,My Soul is a Witness, in"International Journal of Qualitative Studies in Education 13", n. 5 (settembre 2000), pp. 447–462.
J.M. Dirkx,Nurturing Soul in Adult Learning, in"Transformative Learning in Action",New Directions for Adult and Continuing Education, n. 74, a cura di P. Cranton, pp. 79–88, San Francisco, Jossey-Bass, 1997.
D. Eck,A New Religious America, San Francisco, Harper, 2001.
Leona M. English,Addressing the Spiritual Dimensions of Adult Learning, a cura di Marie A. Gillen,"New Directions for Adult and Continuing Education", n. 85, San Francisco, Jossey-Bass, 2000.
Hoseki Schinichi Hisamatsu,La pienezza del nulla, Il melangolo 1993.