Considerato il più celebre e rappresentativo dei registiafroamericani,[1] oltre che uno dei maggiori cineasti americani degli ultimi quarant'anni, nei suoifilm affronta temi politici e sociali, quali ilrazzismo, le relazioni interrazziali, laviolenza e ledroghe.
Ha ricevuto 6 candidature agliOscar per il documentario4 Little Girls, per lasceneggiatura diFa' la cosa giusta e nelle vesti di produttore, regista e sceneggiatore perBlacKkKlansman, vincendone uno per l’ultima categoria. Nel2003 ha ricevuto ilPremio César alla carriera. Nel2005 ha pubblicato la suaautobiografia, intitolataQuesta è la mia storia e non ne cambio una virgola. SullaHollywood Walk of Fame è presente una stella con il suo nome. Nei titoli di testa dei suoi film appare sempre la scrittaA Spike Lee Joint.
Il 14 novembre 2015 riceve il premioOscar alla carriera per il contributo che ha dato al mondo dello spettacolo durante la sua carriera.[4]
Spike Lee è nato adAtlanta, inGeorgia, il 20 marzo1957. Il padre,Bill Lee, era unmusicistajazz, responsabile dellemusiche di molti suoi film. La madre, Jacquelyn Carroll Shelton, era un'insegnante. Spike Lee ha tre fratelli (Cinqué, anch'egli attore e regista, Chris e David) e una sorella (Joie), attrice e regista. Anche il cuginoMalcolm è un regista.
Il nomignolo Spike (magro, ribelle) gli fu dato dalla madre, a causa del carattere ribelle del futuro regista e della sua corporatura esile ma resistente.[3] La famiglia Lee si spostò prima aChicago, quindi aNew York, nelquartiere diBrooklyn, quando egli era molto giovane. Durante la suainfanzia, Spike Lee sognava di diventare un giocatore dibaseball, ma il suo scarso talento e il fisico esile lo costrinsero a cambiare idea.[3] Nei weekend, la madre lo portava spesso a vedere spettacoliteatrali emusical.[3]
Per quanto riguarda gli studi, Spike Lee odiava lamatematica e lascienza, mentre laletteratura inglese era la sua materia preferita. Illibro che ebbe più influenza su di lui fu l'Autobiografia di Malcolm X, letto al primo anno delle superiori.[3]Nel1975, Spike Lee lasciò la famiglia per frequentare il prestigioso Morehouse College di Atlanta, frequentato in maggioranza da afroamericani. Il Morehouse era uno dei più importanticollege, per quanto riguarda lo studio dellacultura e dellastoria afroamericana. In passato esso fu frequentato anche daMartin Luther King e lì si conobbero i genitori di Spike Lee.[3] In quel periodo Lee iniziò ad acconciarsi i capelli in stile "afro", allora in voga tra la popolazione nera.[3]
Lee iniziò a scrivere per il giornale studentesco durante il college,The Maroon Tuger e incontròMonty Ross, in seguito suo produttore di fiducia e suo miglior amico.[3] Grazie a un loro amico, Ross e Lee scrissero e girarono uncortometraggio di venti minuti,Black College: The Talented Tenth. Ross interpretò il ruolo del protagonista. Lee non rimase molto soddisfatto del lavoro, e nella sua autobiografia si augura che l'unica copia esistente dellapellicola sia andata perduta.[3] Subito dopo il cortometraggio, Lee scrisse unasceneggiatura, intitolataThe Homecoming. Dovrà aspettare più di dieci anni per realizzarla, con il titoloAule turbolente.Nel1976 morì la madre, Jacquelyn, per uncancro alfegato. Da quel momento la nonna materna, Zimmie Shelton, divenne il punto di riferimento per i fratelli Lee.
Nel settembre1977, Lee scelse come indirizzo dilaurea leComunicazioni di massa, vale a dire cinema,radio,televisione estampa. Si iscrisse quindi al Clark College, dovemontò il cortometraggioLast Hustle in Brooklyn, girato quell'estate, che dura quaranta minuti e mostra le conseguenze di unblack out avvenuto a New York. Lee filmò inSuper 8 gli assalti ai negozi e i ballerini di strada che ballavano l'hustle, uno stile di ballo che andava di moda allora. Nel corto recitarono il fratello Chris e il padre Bill. Il corto non è stato mai proiettato in occasione delle retrospettive dedicate al regista, poiché Lee non ha mai chiesto l'autorizzazione per usare le musiche inserite nellacolonna sonora.[3]
Nel1978 Lee girò un corto difantascienza, in16 mm, intitolatoShe Wore Black Shoes, che narra di una ragazza dalle gambe bellissime, che indossa calze nere e porta una borsetta piena di fango. Chiunque tocca quella borsa muore all'istante. Lee è ancora adesso imbarazzato, al ricordo di quella storia, e pare abbia distrutto ogni copia esistente.[3]Sempre nello stesso anno, Lee diresse la classica cerimonia di fine anno del Morehouse College. «È stato così che ho imparato come si dirige un gran numero di persone», asserì il regista.[3]
Nel1979 seguì in qualità di apprendista unostage aHollywood, allaColumbia Pictures, che lo convinse definitivamente a diventare regista.[3] Nello stesso anno Bill Lee aveva iniziato a frequentare una donna biancaebrea, che diventerà la sua seconda moglie. Ciò fece infuriare il regista, che riteneva sbagliato che il padre avesse iniziato una nuova relazione a così breve distanza dalla morte della madre.[3]
Terminato il college, Lee si iscrisse alla New York University. L'università era frequentata anche daErnest Dickerson, oltre a Lee unico studente afroamericano, che diventerà il suodirettore della fotografia preferito, fino a che non passerà lui stesso alla regia.
Nel1980 Lee diresse il cortoThe Answer, una critica fortemente negativa diNascita di una nazione, diDavid Wark Griffith, considerato uno dei capisaldi delcinema statunitense, a causa dei suoi contenutirazzisti. «Niente in contrario se si insegna la grande tecnica cinematografica inventata da Griffith, ma non bisogna dimenticare che quel film è stato usato per il reclutamento nelKu Klux Klan, ed è da considerarsi direttamente responsabile dellinciaggio e dellacastrazione di migliaia di afroamericani», sostenne Lee.[3]The Answer dura venti minuti e narra di un regista afroamericano che riceve unbudget di 50 000dollari per girare unremake del film di Griffith. Il corto creò molte polemiche dentro l'università.
Nel1981 Lee diresse il cortoSarah, storia di una famiglia riunita in occasione delgiorno del ringraziamento, dedicato alla nonna, che fu anche produttrice.Sarah fu la prima collaborazione tra Lee e Dickerson, che diresse lafotografia. In questo corto apparve per la prima volta illogo della 40 Acres & a Mule Filmworks, società ancora non registrata che diventerà la casa di produzione del regista.[5]
Alla New York University, Spike Lee ebbe l'occasione di vedere molti filmeuropei eorientali: quelli che lo colpirono di più furonoRashomon, diretto daAkira Kurosawa nel1950, eFino all'ultimo respiro, diretto daJean-Luc Godard nel1959. Ma il regista che ha ispirato di più Spike Lee fuJim Jarmusch, conosciuto all'università. «L'evento più decisivo nella mia carriera universitaria è stato il successo diStranger than Paradise, di Jim Jarmusch. All'improvviso mi resi conto che realizzare un film era davvero possibile», affermò il regista.[3]
Nel1982, al terzo anno della New York University, Spike Lee diresse il suo primolungometraggio:Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads fu la sua tesi di laurea. Il film narra di unasala da barba utilizzata come copertura per le scommesse clandestine. Il film fu realizzato con 10.000 dollari e fu prodotto dalla nonna Zimmie. Spike Lee recitò nel film con lopseudonimo Stuart Smith.[3]
Quando il film venne presentato la stampa etichettò Lee come «giovane autore newyorkese d'origine afroamericana». Il film riscosse un gran successo di pubblico e ottenne ottime recensioni.[5] Nel1983 il film vinse lo Student Academy Award dell'Academy Motion Pictures Arts and Sciences Student, come miglior film realizzato da uno studente di cinema, e fu il primo film diretto da uno studente di cinema a essere selezionato per la prestigiosa manifestazione New Directors/New Films delMoMA.[3] InEuropa il lungometraggio fu presentato alFestival internazionale del film di Locarno, dove vinse il premio come miglior film.
Dopo il gran successo riscosso daJoe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads, che gli valse anche la nomina quale "uomo dell'anno" dalVillage Voice,[3] Lee si mise al lavoro per realizzare il suo vero film d'esordio.
Nel 1984 riscrisse quindi la sceneggiatura diThe Messenger, già abbozzata ai tempi dell'università. La storia era molto autobiografica. Narrava infatti di un fattorino afroamericano di New York che si ritrovava la vita sconvolta dalla morte della madre e dal successivo matrimonio del padre con una donna bianca. Dopo tante peripezie, il fattorino riusciva a vendicarsi della matrigna, sbattendola fuori di casa a calci.
Spike Lee scelse come attoriGiancarlo Esposito eLaurence Fishburne, mentre Dickerson non poteva prendere parte al progetto poiché aveva avuto un bambino. Lee diede inizio alle prove, ma non riuscì a ottenere le agevolazioni daisindacati. Il budget del film era di 20.000 $, forniti dalla nonna Zimmie, ma per andare avanti con le riprese Lee aveva bisogno di altri soldi, che però non arrivarono mai. Il film venne così annullato. «Niente mi aveva preparato a un fallimento del genere. In quel momento pensai che la mia carriera fosse finita», disse il regista.[3]
Dopo il fallimento diThe Messenger Lee si convinse che per andare avanti bisognava prodursi i film da soli, così il 6 dicembre 1984 fondò la40 Acres & A Mule Filmworks, con l'obiettivo di entrare nel mercato cinematografico che conta, dirigendo film che narrassero storie di neri per i neri.
Nel1986, Lee produsse e diresse cosìLola Darling, che si può considerare il suo vero esordio in un lungometraggio. Il film è unacommedia sofisticata con scene sexy, e racconta di una ragazza afroamericana indipendente che si divide fra tre amanti. Il film fu girato in dodici giorni, in bianco e nero, con un budget di165000 $, 4 000 dei quali provenienti dalla nonna Zimmie.[5] Del film Lee, oltre che regista, fu anche attore, produttore emontatore. Un film con una protagonista afroamericana a quei tempi era una novità quasi assoluta, dato che era stato preceduto solo daIl colore viola, diretto daSteven Spielberg e interpretato daWhoopi Goldberg.Lola Darling non ottenne un gran successo di critica negliStati Uniti, ma ilNew York Times definì Spike Lee il «Woody Allen nero».[5] Il regista portò il film alFestival di Cannes, e ottenne ilPrix de la Jeunesse. Inoltre il film ottenne anche il premio della critica diLos Angeles e altri due premi. Il film fu distribuito negli USA vietato ai minori di 14 anni e incassò in totale7137502 $.[6] Il personaggio interpretato da Spike Lee, Mars Blackmon, divenne una vera e propriaicona tra gli afroamericani.[5]
Dopo il successo diLola Darling Lee ricevette molte proposte e diresse nel 1986, per laWarner Bros., unvideoclip per l'albumTutu diMiles Davis. Il regista partecipò anche alSaturday Night Live, dove ripropose il personaggio di Mars Blackmon, da lui interpretato inLola Darling, e girò una serie di spot pubblicitari per la Nike, con protagonisti Michael Jordan e lo stesso regista, nei panni di Mars Blackmon.
In quel periodo, Lee ricevette anche una proposta per dirigere un videoclip per la canzoneRoyal Garden Blues, diBranford Marsalis, ma abbandonò il progetto poiché non ebbe la totale indipendenza richiesta, e ilmanager di Marsalis rimase insoddisfatto per lo stile lineare e semplice del video.[3]
Lee decise di provare a realizzare la sceneggiatura scritta ai tempi del college, intitolataHomecoming, e la riscrisse, ambientandola in un college per soli neri, con l'idea di farne un musical. Il film alla fine si intitolòAule turbolente, e uscì nel1988. Si tratta del primo musical afroamericano dellastoria del cinema,[3] ed è una sorta diAnimal House afroamericano con numeri musicali. Lee finalmente poté lavorare con Laurence Fishburne, già contattato perThe Messenger. Il film venne finanziato dalla stessa casa di produzione che finanziòLola Darling, ma Lee volle girare questo film con un budget più alto, quindi ebbe bisogno dell'appoggio di unamajor, così entrò in contatto con laColumbia Pictures, che produsse la pellicola.
La critica non gradì in gran parte il film, che venne distribuito solo negli Stati Uniti, con scarsa promozione.[3] In Europa uscì solo invideocassetta. Nonostante ciòAule Turbolente incassò 14.545.844 $,[7] più di ogni altro film prodotto dalla Columbia quell'anno.[5]
Malcolm X eMartin Luther King: i loro discorsi, le loro citazioni e le loro immagini ricorrono spesso nei film di Spike Lee.
Nel1989 il regista giròFa' la cosa giusta, interpretato daDanny Aiello,Rosie Perez,John Turturro,Giancarlo Esposito e lo stesso regista. Il film lo consacrò definitivamente come autore e riscosse un notevole successo di pubblico e di critica negli Stati Uniti, incassando complessivamente27545445 $[8] a fronte di un budget di6500000 $, ma suscitò anche molte polemiche per i suoi contenuti ritenuti un inno alla rivolta dei ghetti.[5] Il film narra di un gruppo di personaggi di differenti etnie che abitano a Brooklyn ed entrano a poco a poco in collisione tra di loro. Prima dei titoli di coda appaiono duecitazioni diMalcolm X e Martin Luther King.
Il quotidianoUsa Today definì il film «ungossipcomunista», e altri quotidiani attribuirono alla visione della pellicola scontri razziali avvenuti precedentemente all'uscita del film.[5]Fa' la cosa giusta partecipò al XLII Festival di Cannes, ma venne escluso dal palmarès, tra molte polemiche.[5] In Europa il film fu accolto molto bene dalla critica, che lo definì l'unico film shock del Festival.[5] Grazie a questo film il regista guadagnò una candidatura all'Oscar come miglior sceneggiatura originale, ma non vinse. Anche Danny Aiello conquistò la candidatura come miglior attore non protagonista. Il film inoltre lanciò la canzoneFight the Power, deiPublic Enemy, facendola diventare un gran successo.[3]
Sempre nel 1989, Spike Lee lanciò la40 Acres & A Mule Musicworks, che avrebbe «ampliato il patrimonio della musica afroamericana».[3] Lee prese così parte, in veste di conduttore, al documentarioSpike an Company - Do It a Cappella, diretto daErnest Dickerson, che affrontava il tema delcanto a cappella. Nello stesso anno, Lee inaugurò anche il40 Acres Institute, un programma per l'insegnamento cinematografico nelcampus della Long Island University. Le lezioni furono tenute, tra gli altri, daRobert De Niro eMartin Scorsese. L'istituto chiuse nel1991.[3]
Nel1990 Lee diresseMo' Better Blues, imperniato su un musicista afroamericano interpretato daDenzel Washington, che iniziò con questo film la sua collaborazione col regista. Il film venne girato interamente a New York, in dieci settimane. In Europa venne accolto freddamente dalla critica, mentre inItalia fu presentato allaMostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, però senza la presenza del regista, ancora offeso per il trattamento subito a Cannes conFa' la cosa giusta.[5] Costato10000000 $, il più grande budget fino ad allora ottenuto dal regista, il film incassò16153593 $[9] e lanciò Denzel Washington come star afroamericana.[3]
L'anno seguente fu la volta diJungle Fever, storia d'amore tra un architetto di colore (interpretato daWesley Snipes) e una ragazzaitaloamericana di modeste origini (Annabella Sciorra). Il film fu presentato al Festival di Cannes, doveSamuel L. Jackson vinse il premio come miglior attore non protagonista, e fu accolto da molte polemiche. Gli stessi afroamericani, per mano dellaNation of Islam, criticarono il film accusandolo di denigrare la loro immagine mostrandostereotipi razzisti e sessuali.[3] Il film ottenne un budget di14000000 $ e incassò32482682 $,[10] suscitando reazioni contrastanti tra i critici cinematografici.[3]Sempre nel 1991, Spike Lee accettò l'incarico di insegnante adHarvard.[3]
Nel1992 Spike riuscì finalmente a dirigereMalcolm X, film sul leader afroamericano, che attinge alla sua autobiografia. Il regista già nel1987 aveva scritto sul suo diario di voler dirigere il film,[3] che però doveva essere diretto daNorman Jewison.[3] Lee iniziò una vera e propria battaglia personale contro Jewison, fino a farlo rinunciare al progetto,[3] quindi iniziò un lungo braccio di ferro con la Warner Bros., che produsse il film, riguardo al budget e alla lunghezza. La Warner avrebbe voluto stanziare 20 milioni di dollari per 17 settimane di riprese, cifra che il regista ritenne di molto inferiore ai 45 milioni di dollari investiti perJFK - Un caso ancora aperto diOliver Stone.[3] Alla fine il film venne finanziato da molte celebrità afroamericane qualiMichael Jordan,Tracy Chapman,Michael eJanet Jackson, e il budget fu di 34 milioni di dollari.[5] Lee riuscì anche ad avere il permesso per girare allaMecca, primo registaoccidentale a esserci riuscito.[3] Per far questo però il regista dovette assumere una troupearaba e si convertì all'Islam, dato che l'accesso alla Mecca è consentito solo aimusulmani.[3] Il film venne presentato alFestival di Berlino e fece guadagnare a Denzel Washington, che interpreta Malcolm X, una candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista.
Alla prima del film, Spike Lee invitò tutti gli afroamericani ascioperare e a marinare la scuola. «Vi insegnerò una parte di storia americana che finora è stata tenuta nascosta», asserì.[5] Durante le riprese del film, Bill Lee fu arrestato per l'ennesima volta per possesso dieroina. Il musicista tentò di evitare l'arresto dichiarando ai poliziotti di essere il padre del celebre regista Spike Lee.[3] Quello fu un duro colpo per il regista, da sempre impegnato contro ledroghe. L'ennesimo arresto del padre e le polemiche che seguirono, convinsero Spike Lee ad allontanarsi dal padre.[3]
Il film fu accolto da molte polemiche, anche da parte degli afroamericani, soprattutto da parte del celebrepoetaAmiri Baraka, che lamentava il fatto che Spike Lee fosse un regista troppo commerciale e soprattutto lo accusò di aver fatto capire che Malcolm X fu ucciso dagli stessi afroamericani.[3] Il regista replicò così: «Non abbiamo riscritto la storia. È ampiamente provato che gli attentatori appartenevano a unamoschea diNewark. Nei titoli di coda si leggono anche i loro nomi. È anche vero che l'FBI ha esarcebato gli animi, spingendo i membri dellePantere Nere a scagliarsi contro la Nation of Islam».[3]
Malcolm X incassò complessivamente48169910 $,[11] una cifra modesta rispetto alle aspettative. Spike Lee diede la colpa di questo alla Warner, rea secondo lui di aver rinunciato a promuovere il suo film, per dedicarsi alwesternGli spietati, diClint Eastwood.[3]Le recensioni del film furono contrastanti, ma i critici furono unanimi nel considerare ottima l'interpretazione di Denzel Washington.[3]
Malcolm X fu l'ultimo film fotografato da Ernest Dickerson per Spike Lee. I due ebbero una serie di diverbi che portarono alla rottura della loro collaborazione e all'approdo di Dickerson alla regia.[3]
Nel1993, Spike Lee diresse uno spot per laSwatch, intitolatoBlack and White, che mostra un matrimonio tra un uomo bianco e una donna nera. Il regista partecipò allo spot, in veste di testimone dello sposo. Lo spot sembra un seguito diJungle Fever, soprattutto per il messaggio di convivenza pacifica tra le diverserazze che trasmette.[5]
DopoMalcolm X Lee diresse un piccolo film:Crooklyn, ovvero il suo film più autobiografico, scritto insieme al fratello Cinque e alla sorella Joie. In origine il film doveva essere diretto proprio dalla sorella, ma quando Spike Lee lesse la sceneggiatura si convinse a dirigere il film.[3]Crooklyn è ambientato neglianni settanta e narra della vita di una famiglia afroamericana, raccontata dal punto di vista dei loro figli. Il film non ebbe molta visibilità sia negli Stati Uniti che in Europa. In Italia uscì solo per l'home video.[3] Girato con un budget di 14 milioni di dollari, incassò complessivamente13642861 $.[12]Il 2 ottobre 1993, Spike Lee si sposò con Tonya Linette Lewis. Al matrimonio fu invitato ancheStevie Wonder, che aveva curato lacolonna sonora diJungle Fever, che cantòRibbon in the Sky.[3] L'anno precedente, Lee diresse per Stevie Wonder il videoclip della canzoneMake Sure You're Sure.
Crooklyn fu l'ultima collaborazione tra Spike Lee eMonty Ross, che aveva intenzione di debuttare nella regia.[3]Nel1994, Lee partecipò aldocumentarioHoop Dreams, tenendo una lezione a un gruppo di giovani afroamericani su come ottenere di essere sponsorizzati dai college per il loro talento nellapallacanestro.
Nel1995 Spike Lee ebbe l'occasione di lavorare con Martin Scorsese. Il regista italoamericano infatti produsseClockers, duro atto d'accusa contro le droghe, l'uso dellearmi e ilgenere musicalegangsta rap. «È rivolto agli abitanti del ghetto di New York. Ho voluto tirar fuori le loro contraddizioni per far capire che nascere neri e poveri non significa necessariamente nascere gangster, spacciatori, drogati, ballerini o rapper, ma che si può perfino studiare, avere un lavoro, metter su famiglia», asserì il regista.[3]
Scorsese doveva dirigere inizialmente questo film, ma quell'anno diresse ancheCasinò, quindi propose il progetto a Lee, che accettò.[3]Clockers venne presentato al Festival di Venezia, ma venne ignorato dalla giuria. Costato 24 milioni di dollari, il film ne incassò 13 071 518,[13] risultando uno deiflop commerciali più pesanti nella carriera del regista.
Sempre nel 1995, Spike Lee partecipò ai festeggiamenti per il centenario della nascita del cinema girando un cortometraggio di un minuto e sei secondi, con la stessa cinepresa e la stessa tecnica usate daifratelli Lumière nel1895. Il corto narra il tentativo di Lee di insegnare alla figlia Satchel a pronunciare la parola papà davanti alla cinepresa.
Nel1996 Lee diresse una commedia, genere che non frequentava dai tempi diLola Darling. Il film s'intitolaGirl 6 - Sesso in linea, si occupa delle linee telefoniche erotiche ed è stato scritto dalla giovane scrittrice e sceneggiatriceSuzan-Lori Parks. Protagonista è una ragazza afroamericana, interpretata daTheresa Randle, che non riesce più a distinguere la fantasia dalla realtà. Il film si avvale di molticamei d'autore, come quelli diNaomi Campbell,Madonna eQuentin Tarantino. Spike Lee interpretò il ruolo del miglior amico della protagonista, e quello fu il suo ultimo ruolo da protagonista come attore. In seguito Lee ridusse le sue interpretazioni, apparendo nei suoi film raramente e in ruoli cameo. Il film non venne gradito dalla stampa statunitense. Spike Lee reagì così: «Girl 6 è un film molto sperimentale, e il meno apprezzato, ingiustamente, di tutti i miei film».[3]Girl 6 - Sesso in linea fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes, per volontà del regista. Costato 12 milioni di dollari, ne incassò complessivamente 4 939 939,[14] rivelandosi un altro flop commerciale.
Nel giugno dello stesso anno Lee annunciò che era costretto a rinunciare definitivamente aThe Jackie Robinson Saga, un film che voleva realizzare da tempo, sulla biografia del primo giocatore professionista di baseball afroamericano[5]. I ripetuti flop commerciali dei film di Spike Lee diminuirono il peso commerciale della 40 Acres & A Mule. Lee fu costretto a chiudere la minicatena di negoziSpike's Joint, aperti aLos Angeles e a New York. Stesso destino subì la 40 Acres & A Musicworks. Il regista commentò così queste decisioni: «Volevo concentrarmi solo sul cinema. La 40 acres aveva troppe cose in ballo e veniva tirata in troppe direzioni diverse».[3]
Sempre nel 1996, Lee diresse il suo film più politico,Bus in viaggio, che narra del viaggio inpullman, da Los Angeles a Washington, di un gruppo di uomini afroamericani per recarsi allaMillion Man March, la marcia di un milione di uomini afroamericani voluta dal reverendoLouis Farrakhan, leader della Nation of Islam, avvenuta il 16 ottobre 1995.
Il film è quasi tutto ambientato in un pullman e venne finanziato da molte personalità afroamericane, comeWill Smith,Danny Glover e Wesley Snipes.[3] Alla Million Man March, Spike Lee, che aveva più volte incontrato Farrakhan, non partecipò in quanto era reduce da un intervento chirurgico.[3] Il film fu presentato in concorso al Festival di Berlino, vincendo un premio speciale. Costato2500000 $, ne incassò complessivamente 5 754 249.[15] Lee fu comunque insoddisfatto dell'incasso e accusò la Columbia, che co-produsse il film, di non averlo distribuito bene.[3]
Negli Stati Uniti le critiche furono in maggioranza favorevoli, mentre in Europa l'accoglienza fu più tiepida, a causa anche del giudizio sull'operato e le dichiarazioni di Farrakhan.[3]
Nel1997, Spike Lee tornò alla New York University in veste di insegnante. Nello stesso anno, Spike Lee diresse un cortometraggio intitolatoNiggericans per il film a episodiSubway Stories - Cronache metropolitane, prodotto daJonathan Demme. L'episodio di Lee narrava di un uomo afroamericano e un uomoportoricano che si affrontavano in un incontro dipugilato in unametropolitana. L'episodio diretto da Lee però non fu incluso nel film, poiché il regista non volle tagliare il suo corto per accelerarne il ritmo, come suggeritogli da Demme.[3]
Sempre nel 1997, Lee diresse il documentario4 Little Girls, che rievoca lastrage avvenuta nel settembre1963 aBirmingham, inAlabama, dove in unachiesabattista, per lo scoppio di unabomba durante lamessa, rimasero uccise quattro bambine afroamericane. Lee intervistò i sopravvissuti all'attentato, i parenti delle vittime e molte personalità afroamericane, comeBill Cosby e il reverendoJesse Jackson. «Ho una figlia piccola, e mi auguro di non dover provare mai ciò che devono aver provato quelle famiglie. Volevo andare sul posto e parlare con i testimoni, parenti, amici che avevano conosciuto quelle bambine, per raccogliere le loro testimonianze ed esaminare più nel profondo il clima di quel periodo», disse il regista.[3]
Il documentario ricevette una candidatura agli Oscar e vinse cinque premi internazionali. Prodotto dallatelevisione satellitareHBO, il documentario uscì nei cinema statunitensi il 13 luglio 1997, incassando130146 $.[16]La critica cinematografica fu unanime nel definire4 Little Girls un ottimo documentario e una delle migliori opere di Spike Lee.[3]
Dopo aver diretto4 Little Girls, Spike Lee fondò laSpike/Dbd, un'agenzia pubblicitaria, che gli permise di ottenere un maggior controllo sulla sua produzione pubblicitaria.[3] Inoltre girò videoclip per artisti qualiCurtis Mayfield e scrisse un libro sulla pallacanestro, intitolatoThe Best Seat in the House.
Nel1998, Lee diresseHe Got Game, interpretato ancora una volta da Denzel Washington, nel ruolo del padre di un giocatore di pallacanestro (il vero cestista dellaNBARay Allen) che per evitare la galera deve convincere il figlio a entrare nella squadra del college del suo Stato. Costato 25 milioni di dollari, il film ne incassò 21 567 853,[17] piazzandosi tra le prime posizioni al botteghino,[3] cosa che non accadeva a un film di Spike Lee dai tempi diFa' la cosa giusta. La critica accolse molto bene il film,[3] che non piacque alle donne afroamericane soprattutto per la prima scena di sesso interrazziale recitata da Washington, conMilla Jovovich.[3] TerminatoHe Got Game, Lee filmò ilmonologo teatrale dell'attoreJohn Leguizamo,Freak.
Sempre nel 1999, Lee girò il suo primo film senza protagonisti afroamericani, concentrandosi sulla comunità italoamericana.S.O.S. Summer of Sam - Panico a New York narra infatti di un fatto realmente accaduto, vale a dire di una serie di delitti realizzati da unserial killer nell'estate del 1977 a New York. Il film è interpretato da John Leguizamo,Mira Sorvino eAdrien Brody, e fu presentato in anteprima allaQuinzane di Cannes.
Spike Lee presenta alla stampaS.O.S. Summer of Sam - Panico a New York
Realizzato con un budget di 22 milioni di dollari, il film ne incassò19288130 $.[18] I critici si divisero anche questa volta sul film, con opinioni che andavano dall'entusiasmo al tedio.[5]
Dopo questo film Lee diresseThe Original Kings of Comedy, che documenta uno spettacolo teatrale di un gruppo dicomici afroamericani, quindi tornò sul grande schermo conBamboozled, progetto che aveva in mente da qualche anno.Il film narra di un dirigente afroamericano di una rete televisiva che inventa uno spettacolo che si rifà ai cosiddettiminstrel show, vale a dire gli spettacoli e i film interpretati da attori bianchi truccati da neri che presentavano stereotipi razzisti. Il dirigente pensa sia una provocazione, invece lo spettacolo ottiene un enorme successo.
Con questo film, girato indigitale, Lee criticò duramente i peggioristereotipi sugli afroamericani. «È un modo per ricordarmi di come ci vedevano, e di come ci vedono ancora oggi, a dispetto di quanto è cambiato», disse il regista.[3]Il film però venne accolto negativamente dalla stampa statunitense[3] ed ebbe uno scarso successo di pubblico. Costato 10 milioni di dollari, ne incassò solamente 2 274 979,[19] risultando uno dei flop più brucianti nella carriera del regista.Bamboozled si rifece ampiamente nel mercato dell'home video, risultando il film di Lee che ha riscosso più successo inDVD.[3]
Il film è tratto dall'omonimo romanzo diDavid Benioff, che scrisse anche la sceneggiatura.Lee aggiunse nel film dei chiari riferimenti alla strage dell'11 settembre 2001.[3]La 25ª ora, infatti, fu il primo film a mostrareGround Zero, la zona della strage. Il film fu presentato in concorso al Festival di Berlino.La critica si divise nuovamente sul film, ma la maggior parte lo considerò una delle migliori opere, se non la migliore, del regista.[3] Costato 5 milioni di dollari, realizzò un incasso complessivo di13084595 $.[20]
Sempre nel 2004, Spike Lee diresse lo spot per laTelecom Italia, intitolatoComunicare è vivere, che vede ilMahatma Gandhi come testimonial d'eccezione. Lee infatti inserì la sua immagine e la sua voce, prese dal celebre discorso tenuto alla Conferenza delle Relazioni Interasiatiche, nel1947.Lee tornò al cinema dirigendoLei mi odia, una commedia drammatica su un giovane dirigente afroamericano di unamultinazionale delfarmaco che denuncia i suoi superiori e si ritrova senza lavoro. Viene così convinto dalla sua ex moglie, diventatalesbica, a ingravidare lei e le sue amiche, in cambio di soldi. Il film affronta anche altri temi, quali loscandalo Watergate.
Presentato fuori concorso alla61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove il regista fece parte della giuria, il film non ebbe alcun successo, né di critica né di pubblico, attirandosi anche le ire dei gruppi lesbici che lo considerarono offensivo.[3] L'incasso totale fu di366037 $,[21] vale a dire il peggior risultato per un film di Spike Lee.Subito dopo aver direttoLei mi odia, Spike Lee tornò allatelevisione dirigendo l'episodio pilota della serieMiracle's Boys, prodotto dalla moglie.
Nel2005 Lee diresse un episodio del film collettivoAll the Invisible Children, realizzato per l'UNICEF. Il suo episodio è stato scritto dalla sorella Joie e dal fratello Cinque, s'intitolaJesus Children of America e narra di una bambina afroamericanasieropositiva. Il film venne proiettato in anteprima al Festival di Venezia e l'episodio di Spike Lee ottenne critiche positive.[3]
Nel2006 Spike Lee diresseInside Man. Si tratta del primofilm di genere del regista afroamericano, infatti è unthriller incentrato su una rapina in banca. Tra gli interpreti torna nuovamente Denzel Washington, affiancato daClive Owen e daJodie Foster.Inside Man venne accolto molto bene dai critici, sia statunitensi che europei,[3] e incassò negli Stati Uniti88513495 $, rivelandosi il più grande successo del regista,[22] che ha in cantiere ilsequel.
Nel2008 Spike Lee diresseMiracolo a Sant'Anna, che narra dell'apporto di alcuni soldati afroamericani durante laSeconda guerra mondiale. Tratto da unromanzo di James McBride, è stato girato quasi interamente in Italia, e si ispira ai fatti realmente accaduti aSant'Anna di Stazzema nel1944, quando leSS compirono una strage, uccidendo 560 persone, in maggior parte donne e bambini.
Le riprese iniziarono il 15 ottobre2007, a Sant'Anna di Stazzema, con un budget di 45 milioni di dollari.[23] Il film, interpretato anche dagli attori italianiPierfrancesco Favino[24] eLuigi Lo Cascio,[25] è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 26 settembre2008. Lee ha dichiarato: «È il mio tentativo di rinnovare il genere del cinema di guerra. È una storia epica, per uso di mezzi e di persone è la più impegnativa della mia carriera, più diMalcolm X. È anche il film della maturità, dieci anni fa non avrei potuto farlo, non ero pronto».[26]
Il film è stato accusato dall'Anpi direvisionismo poiché, come attesta la sentenza emessa dalTribunale Militare della Spezia nel 2005, la strage fu un atto premeditato e non una rappresaglia, come asserisce il film. Spike Lee si è difeso dichiarando: «La nostra storia prende solo spunto dai fatti realmente accaduti. McBride, per scrivere la storia, si è avvalso di alcuni consulenti storici, ma ha scritto un romanzo che contiene anche molti elementi di fantasia».[27]
Il film si è rivelato un flop, incassando negli Stati Uniti la cifra complessiva di7919117 $,[23] mentre in tutto il mondo ha incassato complessivamente nove milioni di dollari, risultando così il terzo flop del 2008.[28]
Dopo il flop diMiracolo a Sant'Anna, Lee ha diretto due documentari:Passing Strange, che riprende il musical omonimo, eKobe Doin' Work, che racconta la vita del cestistaKobe Bryant. Nel2013 esceOldboy, conJosh Brolin eSharlto Copley, rifacimento dell'omonimo film coreano diPark Chan-wook del2003. Per Spike Lee si tratta del primoremake della sua carriera. Il film si rivela un flop al botteghino con un incasso totale inferiore ai 5 milioni di dollari a fronte di un budget di 30. Nel2014 esceIl sangue di Cristo, nuova pellicola prodotta, scritta e diretta da Lee. Il film, dal budget di 1,4 milioni di dollari raccolti tramiteKickstarter,[29] è ilremake diGanja & Hess e in Italia esce in DVD e Blu Ray.[30]
Michael Jackson, che aveva contribuito a finanziare il filmMalcom X, volle che il regista per il video del suo branoThey Don't Care About Us fosse proprio Spike Lee. Ilvideoclip originale mostrava Jackson che cantava in unaprigione maMTV eliminò il video dalla playlist perché mostrava scene di violenza. Jackson e Lee quindi, realizzarono una nuova versione del video (visibile suHIStory on Film, Volume II). La produzione del secondo videoclip, girato nel quartiere diPelourinho aSalvador da Bahia e nellafavela di Santa Marta aRio de Janeiro inBrasile, risultò problematica: le autorità statali cercarono, anche se invano, di bloccare le registrazioni. Ronaldo Cezar Coelho, all'epoca ministro brasiliano per l'economia e il turismo, chiese i diritti per la modifica delle immagini facendo la seguente dichiarazione:"Non vedo il motivo per cui dovremmo appoggiare i video che non contribuiscono in nessun modo a riabilitare l'immagine del Brasile".
Le preoccupazioni delle autorità provenivano soprattutto dal fatto che ilBrasile era candidato a ospitare iGiochi olimpici del2004 e le immagini che mostravanopovertà e abusi deidiritti umani avrebbero potuto precludere l'elezione. Un giudice bloccò le registrazioni ma un ordine successivo dell'autorità giudiziaria annullò tale decisione. Durante le riprese migliaia di persone oltrepassarono la sicurezza e una fan di Jackson riuscì ad avvicinarsi e ad abbracciare il cantante, causando in questo modo la caduta di entrambi. La donna venne in seguito scortata via dal set e Jackson continuò a ballare e cantare per la registrazione. Lo stesso Lee lo aiutò a rialzarsi. Tale scena è stata lasciata nel videoclip ufficiale.
In seguito allamorte di Jackson, avvenuta il 25 giugno 2009, Spike Lee ha girato un video tributo intitolatoThis Is It.
Nel2012 ha direttoBad 25, documentario che celebra i 25 anni dall'uscita dell'albumBad, mentre per celebrare l'albumOff the Wall, ha realizzato nel 2016 il documentarioMichael Jackson's Journey from Motown to Off the Wall. Lee ha dichiarato che potrebbe girare un nuovo documentario su Jackson, riguardante l'albumThriller.
Un progetto molto promettente ma poi abbandonato per mancanza di fondi riguardava i drammatici eventi successi aLos Angeles nell'estate del '92.
La produzione venne annunciata a fine 2006. Per lo stanziamento della spesa preventiva vennero siglati accordi di intesa per la produzione con Imagine Entertainment eUniversal Studios, intendendo iniziarne lalavorazione subito dopo il termine diInside Man 2,[31] con John Ridley incaricato della sceneggiatura eBrian Grazer produttore.[32]
L'ispirazione per il film avvenne dopo la presenza del regista alla produzione del documentarioWhen the Levees Broke, il cui argomento cardine era l'incidenza dell'uragano Katrina sulla popolazione.[33] Non era pensata la partecipazione di un cast importante, perché Lee voleva rendere il film realistico più che recitativo, nella speranza di evitare rivolte future di tale portata.[31]
Dopo due anni di sviluppo, il 2 febbraio 2009, Lee annuncia in un'intervista l'abbandono del progetto per il mancato stanziamento dei fondi necessari alla produzione.[33]
«Ho sempre ambito, nel caso in cui avessi avuto successo, a tentare di fare un ritratto più veritiero, al negativo e al positivo, degli afroamericani. Non credo che sia necessariamente veritiero, né d'altro canto ha grossa tensione drammatica, un mondo in cui la gente è buona o cattiva al 100%.»
Lo stile di Spike Lee è caratterizzato dal virtuosismo dei movimenti dellamacchina da presa, per un usoiperrealista della fotografia, e per il montaggio che fa riferimento alle tecniche e agli stili televisivi e al digitale.[34] Estremamente importante nei suoi film è la musica. InFa' la cosa giusta, la canzoneFight the Power, dei Public Enemy (brano di cui ha girato il videoclip), torna più volte durante il film per commentare le scene, come uncoro greco.[3]
La scena più ricorrente nei suoi film è quella in cui il regista posiziona un attore o un'attrice sul carrello della macchina da presa e lo fa muovere, dando l'impressione di un movimento fluido e sognante.
Il regista ha più volte mischiato tra loro supporti come il digitale, il 16 mm e il 35 mm. Il filmBamboozled è stato girato in digitale, tutto tranne la sequenza del balletto televisivo. InCrooklyn Spike Lee ha girato la sequenza delle vacanze al sud della bambina protagonista, che va a trovare gli zii che si comportano come i bianchi, non montando lalente anamorfica, quindi le immagini risultano allungate e vogliono dare allo spettatore lo stesso effetto di fastidio che prova la bambina in quelle situazioni. Lo stesso effetto è stato usato inGirl 6.
Un altro tratto distintivo del regista sono i titoli di testa, che sono dei veri e propri minifilm che anticipano le tematiche dei film.[34] Ad esempio,Malcolm X si apre su unabandiera statunitense che prende lentamente fuoco, fino a diventare unaX, poi si passa a immagini di linciaggi e violenze contro gli afroamericani, fino al pestaggio diRodney King, avvenuto nel 1991 per mano di alcuni poliziotti bianchi.Bus in viaggio si apre con un uomo di colore in catene, come gli schiavi africani.Jungle Fever si apre su dei cartelli stradali che portano il nome del cast, mentre inFa' la cosa giusta Rosie Perez balla freneticamente indossando un paio di guantoni da boxe.
Per il critico cinematografico Fernanda Moneta[34] "è tipica dell'estetica spikeleeana, la sequenza diMiracolo a Sant'Anna che culmina nel profilo del soldato che si sovrappone alla montagna, in cui c'è una discrepanza di montaggio: il soldato, prima ha in testa l'elmetto, in quel primo piano non ce l'ha più e poi lo porta di nuovo. Essa non è un errore, ma una scelta estetica che ha a che fare con il modo di intendere il montaggio degli anni 80. Prima viene la forma dell'inquadratura, poi le leggi della logica cinematografica realista".[35]
Per il critico cinematograficoGiona A. Nazzaro per capire bene il cinema di Spike Lee «non basta conoscere bene le tecniche cinematografiche, neppure la storia del cinema. Bisogna sapere di storia afroamericana, è necessario disporre di conoscenze musicali particolari, di unosguardo cromatico non indifferente, di una consapevolezza politica notevole, oltreché di pratiche dimarketing emerchandising per lo più ignorate dai critici cinematografici».
Spike Lee è spesso stato oggetto di critiche, anche da parte degli afroamericani, per una presunta grossolanità nel ritrarre le altre minoranze statunitensi.[3]
Famosa la sua polemica conQuentin Tarantino, accusato dal regista afroamericano di usare troppo spesso la parolanigger ("negro") nei suoi film. Lee ha raccontato allarivistaVariety che aveva chiesto l'aiuto di Denzel Washington, perfrenare Tarantino. Poi uscìJackie Brown, in cui la parola incriminata viene ripetuta 38 volte, e Lee sbottò: «Cosa vuole Tarantino: diventare un nero onorario?». In difesa di Tarantino intervenne l'attore afroamericanoSamuel L. Jackson.[3] Ha inoltre criticatoDjango Unchained, affermando che manca di rispetto agli schiavi neri suoi antenati. Comunque Lee e Tarantino hanno lavorato insieme inGirl 6 - Sesso in linea. Lee in veste di regista e attore, Tarantino in un cameo, nel ruolo di se stesso.
Il regista non ama molto lablaxploitation, i film degli anni settanta girati per la maggior parte da registi bianchi, per un pubblico di colore. Il regista ritiene questi film un inno alle droghe e allaprostituzione.[3] Comunque ha omaggiato questi film inGirl 6 - Sesso in linea, dove la protagonista in una scena immagina di essereFoxy Brown eCleopatra Jones.
Spike Lee nel 1988 contestò pubblicamenteWhoopi Goldberg: «La criticai perché metteva le lenti a contatto azzurre. Quelle lenti le davano un aspetto innaturale, fasullo. Le persone con la pelle nera e gli occhi azzurri sembrano zombi. Non riuscivo proprio a spiegarmelo», dichiarò.[3]
Nel 2001 il regista accusòMichael Mann di essersi ispirato ai limiti delplagio al suoMalcolm X per girareAlì, biografia diMuhammad Ali: «Uno della troupe che lavorava alla scelta delle location mi ha confessato che Michael Mann gli chiese di scovare tutte le zone di New York che avevamo usato nel nostro film, e si arrabbiò quando gli dissero che quelle location non esistevano più. Comunque l'ultima parola spetta all'opera stessa: basta guardare i due film e metterli a confronto», asserì.[3]
Lee è finito più volte al centro delle polemiche anche per i suoi ripetuti contatti conLouis Farrakhan. Il regista infatti chiese l'aiuto esplicito alFruit of Islam, ossia il reparto della sicurezza dellaNation of Islam, per difendere i suoi set. Molti giornalisti criticarono il regista, a causa della sua vicinanza a Farrakhan, considerato un razzista per le sue dichiarazioni, quando Lee si esprimeva sempre contro il razzismo. Il regista si difese così: «I gruppi come la Jewish Defense League e laAnti-Defamation League pensano che tutti i musulmani facciano automaticamente parte della Nation of Islam, e che tutti i sostenitori di Farrakhan siano antisemiti, e dato che io avevo ingaggiato il Fruit of Islam, la conclusione era che fossi antisemita anch'io. Ma è un'assurdità».[3]
Nel 2003 Lee ha citato in giudizio la rete televisivaSpike TV, sostenendo che stavano sfruttando il suo nome. La causa si chiuse in via extra-giudiziale.[3]
Spike Lee è sposato con l'attrice e produttrice Tonya Linette Lewis e ha due figli: Satchel e Jackson.[36]
Lee è un tifoso sfegatato della squadra di pallacanestro deiNew York Knicks, team della NBA, sua squadra del cuore fin dall'infanzia.[37] Gli interessi sportivi di Lee non sono limitati alla pallacanestro: nel 2005 si è abbonato all'Inter.[38] Ha anche dichiarato pubblicamente la sua simpatia per l'Arsenal diLondra.[3]
Lee ha curato e diretto trama e regia per la modalità "La mia carriera" del videogiocoNBA 2K16.[39]
^ Fernanda Moneta La chiave del cinema. Tecniche segrete per realizzare un film di valore, UniversItalia, 2009, pp. 345-351.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
^Adozione, sud.repubblica.it, 6 dicembre 2013.URL consultato il 5 dicembre 2020.
(EN) Spike Lee,Spike Lee's She's Gotta Have It: Inside Guerrilla Filmaking, New York, Simon & Schuster, 1987,ISBN0-671-64417-3. (libro sulla realizzazione diLola Darling).
(EN) Spike Lee & Lisa Jones,Uplift the Race: the Construction of School Daze, New York, Simon & Schuster, 1988,ISBN0-671-64418-1. (libro sulla realizzazione diAule turbolente).
(EN) Spike Lee & Lisa Jones,"Do the Right Thing": a Spike Lee Joint, New York, Fireside- Simon & Schuster, 1990,ISBN0-671-68265-2. (libro sulla realizzazione diFa' la cosa giusta).
(EN) Spike Lee,Mo' Better Blues - The Companion Volume To the Universal Pictures Film, New York, Fireside - Simon & Schuster, 1990,ISBN0-671-72570-X. (libro sulla realizzazione diMo' Better Blues).
(EN) Spike Lee,Five for Five: the Films of Spike Lee, New York, Stewart Tabori & Chang, 1991,ISBN1-55670-217-5. (libro fotografico sui primi cinque film di Spike Lee).
(EN) Spike Lee,By Any Means Necessary: the Trials and Tribulations of the Making of "Malcolm X" (While 10 Million Motherfuckers Are Fucking with You), New York, Hyperion, 1992,ISBN1-56282-913-0. (libro sulla realizzazione diMalcolm X).
(EN) Spike Lee & Ralph Wiley,The Best Sea in the House, New York, Random House, 1997,ISBN0-609-80191-0. (libro sulla pallacanestro).
(EN) Spike Lee & Tonya Linette Lewis Lee,Please, Baby, Please, Baby Baby Bay, Please, New York, Stewart Tabori & Chang, 2002,ISBN0-689-83457-8. (libro per bambini).
Spike Lee & Kaleem Aftab,Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola, Milano,Kowalski Editore, 2005,ISBN88-7496-709-8. (autobiografia aggiornata aInside Man).
(EN) Alex Patterson,Spike Lee, New York, Siegel & Siegel Ltd, 1992,ISBN0-380-76994-8.
Fernanda Moneta,Spike Lee, Milano, Il Castoro Cinema, 2007 (prima edizione 1998. Seconda edizione aggiornata con fotogrammi 2007),ISBN88-8033-110-8. (fino aInside Man).
Giona A. Nazzaro (a cura di),Spike Lee: tutti i colori del cinema, Milano, Stefano Sorbini Editore, 1996,ISBN88-86883-02-1. (fino aGirl 6 - Sesso in linea).
Fernanda Moneta,La chiave del cinema. Tecniche segrete per realizzare un film di valore, Roma, UniversItalia, 2009,ISBN978-88-95244-59-4, ..
Lapo Gresleri,Spike Lee. Orgoglio e pregiudizio nella società americana, Milano, Bietti, 2018,ISBN 978-88-8248-407-1 (fino aBlacKkKlansman).