La sua attività di scrittore iniziò con romanzi di un freddo realismo non privo però di ironia e di momenti di poesia. Passò poi a narrare la grottesca vita di provincia ottenendo conIl prete bello nel 1954 il primo successo letterario; grazie all'appoggio diEugenio Montale acquisì notorietà internazionale. Collaborò con diverse case editrici e svolse un'intensa attività di giornalista. Notevoli furono i suoireportages di viaggio, in particolare suCina,Vietnam eBiafra. Nei suoi ultimi romanzi pose il dito sul mondo industriale e l'alienazione dell'uomo moderno in una società spesso dominata dalla violenza.
«La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi, e non ha discendenti. Mi dispiace ma è così. Un poco come la vita, soprattutto come l'amore.»
(Goffredo Parise,Sillabari)
Goffredo Parise
Goffredo Parise nasce aVicenza l'8 dicembre del1929. Cresce in Contrá S.Faustino dove, nel 2017, il comune di Vicenza intitola a lui una piazza e una targa.
La mamma Ida Wanda Bertoli,ragazza madre, nel1937 sposa il giornalistaOsvaldo Parise, direttore delGiornale di Vicenza; il piccolo Goffredo, sempre alla ricerca di una figura paterna, gli si affeziona ed è ricambiato, e Parise dopo otto anni lo riconosce come figlio.
Grazie al padre adottivo incomincia a scrivere per quotidiani comeAlto Adige diBolzano,L'Arena diVerona e ilCorriere della Sera, e in questo periodo il giovane capisce la sua vera passione: l'inclinazione a scrivere storie. Parise nel1950 si trasferisce a Venezia e in una stanza in affitto scrive il suo primo libro, il «cubista»Il ragazzo morto e le comete, pubblicato dall'amicoNeri Pozza (il quale però suggerisce cambiamenti che Parise si rifiuta di fare).
Dopo un'iniziale stroncatura sia dalla critica sia dal pubblico, Parise pubblica nel1953 il libroLa grande vacanza, con una lusinghiera recensione diEugenio Montale sulCorriere della Sera: « [...] affascinato dall'abilità di Parise e dal suo calarsi nell'infanzia senza modi nostalgici e crepuscolari»; questo libro viene definito nel1968 daCarlo Bo "autentica poesia".
Nel1953 si trasferisce aMilano, dove lavora alla casa editrice diLivio Garzanti e dove conosceLeo Longanesi, che lo incoraggia a continuare a scrivere. Con il romanzoIl prete bello (1954) lo scrittore acquisisce grande notorietà non solo in Italia, ma, con decine di traduzioni, anche all'estero. Intanto è diventato amico diEugenio Montale eDomenico Naldini. Si sposa il 29 agosto1957 con Mariolina Sperotti, detta «Mariola», giovane vicentina. Testimone di nozze è l'amicoGiovanni Comisso.
Cominciano gli anni di spostamenti e viaggi. Tornando a Vicenza incontraGuido Piovene, del quale diventa amico, scoprendo però di non volere più tornare nella sua città. Dopo una vacanza aCapri è indeciso se tornare a Milano o aVenezia o andare aRoma, dove vive un altro amico,Carlo Emilio Gadda, del quale diventerà nel1964 vicino di casa e da cui, in qualità di ingegnere, fu aiutato a scegliere l'appartamento al secondo piano di via della Camilluccia 201, come racconta in un simpatico aneddotoGiosetta Fioroni alCorriere della Sera[2] e dove fu fotografato da Serena Rossetti[3]; fu proprio nei giardini sotto casa, in piazza Igea (ora piazza Walter Rossi), che vide un bambino leggere un sillabario in cui alla lettera E era scritto l'Erba è verde, e per cui nacque l'idea de iSillabari come descritto in un'intervista di Donario Fasoli aGiosetta Fioroni[4]. Nel1956 pubblicaIl fidanzamento e nel1959Amore e fervore (che poi verrà intitolatoAtti impuri). Nel1961 fa un lungo viaggio inAmerica, doveDino De Laurentiis vorrebbe che scrivesse un film per il registaGian Luigi Polidoro. È insieme colpito e deluso daNew York, ma soprattutto è affascinato dai viaggi e, appena uscitoIl padrone (1965), visita laCina, ilLaos, ilVietnam, laMalaysia, e di nuovo New York,Londra,Parigi,Giacarta,Tokyo,Mosca (reportage in parte raccolti postumi inLontano).
La "Casa delle Fate" nella Golena del Piave in via Gonfo 4 a Salgareda. A questa dimora seguirà l'appartamentino in Borgo Sottotreviso a Ponte di Piave e infine la Casa Rossa, sempre a Ponte di Piave, dove riposano le sue ceneri.
Nella primavera del1979 ha un infarto. In estate scrive il romanzoL'odore del sangue, che sarà pubblicato postumo. Nel1980, ristabilitosi, fa un lungo viaggio inGiappone che gli ispira «quell'interpretazione o meditazione sull'Estremo Oriente»[5] intitolataL'eleganza è frigida.
Sofferente di un'arteriopatia diffusa, gli vengono impiantati quattrobypass aorto-coronarici e alla fine del1981 inizia un ciclo didialisi che dura sei anni. Nel1986, malato e senza più forze per scrivere, detta una trentina di poesie a Omaira Rorato, la sua ultima compagna dal 1976, e a Giosetta Fioroni (che gli si era riavvicinata per assisterlo nella sua casa di Ponte di Piave, dove Parise trascorre gli ultimi giorni). Ricoverato all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, alle 9 di mattina del 31 agosto 1986 non riesce a muoversi né a respirare. Gli infermieri cercano di metterlo in una posizione più comoda; risultando inutili i loro tentativi, Parise li ferma dicendo "non ne vale la pena" e muore.
Il suo lavoro discrittore inizia con la prosa sperimentale deI movimenti remoti (1948), un'opera scritta a mano su settanta fogli numerati riapparsi, per merito di Claudio Altarocca, nel1972 e ricomposti definitivamente nel2005. Il manoscritto, dato per disperso per oltre cinquant'anni è stato pubblicato daFandango Libri nel2007 in un'edizione a cura diEmanuele Trevi. Questa prosa, scritta all'età di diciotto anni, preannuncia il romanzo surrealeIl ragazzo morto e le comete (1951) seguito daLa grande vacanza (1953). La sua opera prosegue con ilrealismo della trilogia veneta costituita dai romanziIl prete bello (1954),Il fidanzamento (1956) eAtti impuri (1959, pubblicato originariamente con il titoloAmore e fervore per volontà della casa editrice, nel1973 con il titolo scelto dall'autore).
La lingua riesce a rendere tutte le sfaccettature della realtà quotidiana, la sua ripetitività, ma ne fa emergere, al tempo stesso, gli aspetti più insoliti, gli esiti più inattesi. Questo connubio di realismo e tendenza alla deformazione grottesca trova un esito significativo nel romanzoIl padrone (1965), parabola di un impiegato che finisce per essere plagiato dalla personalità del suo capoufficio (pare che Garzanti vi si riconoscesse), all'insegna di un paradossale contatto di Parise con il filone della letteratura industriale che in quegli anni vedeva impegnati autori comeOttiero Ottieri ePaolo Volponi.
Seguirono i racconti diIl crematorio di Vienna (1969) e l'opera diteatroL'assoluto naturale (1967). InSillabario n. 1 (1972) eSillabario n. 2 (1982), con cui si aggiudica ilpremio Strega, lo scrittore dedica un breve racconto a ognisentimento, in ordine rigorosamente alfabetico, riscoprendo in questo modo, dopo tanti viaggi e tante esperienze, il valore più autentico delle emozioni. In quest'ottica va interpretato anche l'ultimo, discusso romanzoL'odore del sangue, tanto sensuale e violento quanto affascinante, apparso postumo nel1997.
La grande bravura del Parise giornalista emerge da alcuni vivacissimi reportage di viaggio, tra i qualiCara Cina (1966), frutto di diciannove articoli pubblicati sul Corriere della Sera e poi assemblati a formare i capitoli del libro. Parise in questo reportage utilizza un metodo basato su due aspetti fondamentali: il primo è quello di immergersi completamente nella realtà cinese, abbandonando per qualche giorno il proprio background culturale umanistico e occidentale, al fine di comprenderne al meglio la natura assai misteriosa; il secondo stratagemma è quello dell’uso dell’intervista, attraverso cui lo scrittore lascia parlare direttamente l'interlocutore così che le opinioni e i ragionamenti sulla Cina non siano quelli astratti del visitatore bensì quelli di chi conosce a fondo la realtà del territorio. Successivamente a Cara Cina, Parise scriveDue o tre cose sul Vietnam (1967),Guerre Politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile (1976) e il libro dedicato alGiapponeL'eleganza è frigida (1982). Caratteristica peculiare di tutti i reportage parisiani è l’assenza di giudizi politici e ideologici. A confermare la grande curiosità di Parise, la sua disponibilità a confrontarsi con codici espressivi diversi sono anche alcune collaborazionicinematografiche, in qualità di sceneggiatore per i registiMauro Bolognini,Gianni Puccini,Luciano Salce eTonino Cervi.
Legato a una tradizione letteraria vicentina che parte daAntonio Fogazzaro e arriva aGuido Piovene, di cui fu grande amico, Parise è riuscito a raccontare la realtà in cui fin dall'infanzia, come figlio illegittimo, si è trovato a vivere: una realtà fatta spesso di pregiudizi, di piccole e grandi viltà che i suoi personaggi affrontano con un feroce (spesso dolceamaro) sarcasmo e una tenace, insensata e meravigliosa voglia di vivere.
Gli americani a Vicenza, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1966.Gli americani a Vicenza e altri racconti 1952-1965, Milano, A. Mondadori, 1987.ISBN 88-04-30092-2.
Un sogno improbabile, Vicenza, Libreria Galleria due Ruote, 1963.
Cara Cina, Milano, Longanesi, 1966.
Due, tre cose sul Vietnam, Milano, Libreria Feltrinelli, 1967; 1968.
Biafra, Milano, Libreria Feltrinelli, 1968.
Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile, Torino, Einaudi, 1976.
L'eleganza è frigida, Milano, Mondadori, 1982.
New York, Venezia, Edizioni del Ruzante, 1977.
Veneto barbaro di muschi e nebbie. Quattro racconti. Veneto barbaro di muschi e nebbie, Il ghetto di Venezia, Accadde a Cortina, La mia patria, con scritti di Alberto Moravia e Nico Naldini, Bologna, Nuova Alfa, 1987,ISBN88-7779-028-8.
Un sogno improbabile. Comisso, Gadda, Piovene, Milano, Libri Scheiwiller, 1991.ISBN 88-7644-163-8.
Verba volant. Profezie civili di un anticonformista, Firenze, Liberal libri, 1998.ISBN 88-8270-001-1. [Scritti già pubbl. inCorriere della sera ePanorama, 1974-1975]
Lontano, Cava de' Tirreni, Avagliano, 2002.ISBN 88-8309-087-X. [Scritti già pubbl. inCorriere della sera, 1982-1983]
Quando la fantasia ballava il «boogie», Milano, Adelphi, 2005.ISBN 88-459-1973-0.
Luigi Urettini (a cura di),Lettere aGiovanni Comisso, Lugo: Edizioni del Bradipo, 1995
Caro Duddù, due lettere aRaffaele La Capria, Milano: Exit e Lugo: Edizioni del Bradipo, 1999
Carlo Emilio Gadda e Goffredo Parise,Se mi vede Cecchi sono fritto. Corrispondenza e scritti 1962-1973, a cura di Domenico Scarpa, Milano: Adelphi, 2015