Per timore che le loro opere fallissero per i pregiudizi che allora esistevano nei confronti delle donne, le tre sorelle si firmarono con uno pseudonimo maschile, che mantenesse però le iniziali dei loro nomi: Charlotte scelseCurrer Bell, Emily preferìEllis Bell, mentre Anne decise perActon Bell. Mentre la critica subissò di elogi e complimentiJane Eyre, si spaccò in occasione della recensione diCime tempestose che, paradossalmente, è oggi il più noto (e da cui furono ricavate varie opere correlate, tra cui tre pellicole cinematografiche e la canzoneWuthering Heights della cantante britannicaKate Bush). La signora di Wildfell Hall, che fugge da un matrimonio infelice, era un argomento sbagliatissimo secondo Charlotte, che era l'agente letterario di Anne. Le accurate descrizioni della brutalità e dell'alcolismo e il linguaggio deplorevole utilizzato non vengono apprezzati dalla critica.[2]
L'origine del loro cognome, Brontë, può essere indirettamente ricondotto alla cittadina siciliana diBronte. In particolare, il padre delle scrittrici Patrick Prunty (o Brunty o forse O'Prantee), nativo della conteairlandese diDown e studioso autodidatta, nutriva una grande ammirazione per l'ammiraglioHoratio Nelson, che era stato insignito del titolo diduca diBronte da reFerdinando III di Sicilia. A un certo punto il padre decise di modificare il suo cognome in Brontë, con la dieresi sopra lae,[3] affinché gli inglesi capissero che il nome avesse due sillabe. Il nome Brontë appariva più aristocratico, risentiva meno del retroterra povero irlandese da cui proveniva la famiglia e soddisfaceva la sua ammirazione per l'ammiraglio Nelson. Così nel1802 Patrick si firmò con il nomeNelson's hero (l'eroe di Nelson).[4]
Il padre, ammesso all'esclusivauniversità di Cambridge nel1802, nel1806 fu ordinato pastore, e nel1812 sposò Maria Branwell, giovane nativa diPenzance inCornovaglia, autrice a sua volta di alcuni poemetti e testi religiosi. Dall'unione nacquero sette figli: Maria, Elizabeth,Charlotte,Branwell,Emily Jane eAnne. Le due figlie maggiori, Maria ed Elizabeth, morirono ditubercolosi all'età rispettivamente di undici e dieci anni, dopo alcuni mesi trascorsi nel pensionato religioso diCowan Bridge, una scuola per figlie di ecclesiastici che anni dopo sarà descritto come la "Lowood School" nel romanzo di Charlotte,Jane Eyre.
Tutti i quattro giovani Brontë superstiti morirono in giovane età: Branwell, uomo di notevole talento ma vittima di una profondadepressione aggravata dall'alcolismo e dall'abuso dioppio elaudano, fu vittima di una crisi didelirium tremens il 24 settembre1848 (anche se il certificato medico indica la causa di morte come "bronchite").
Emily, ormai malata ditubercolosi in fase terminale, morì tre mesi dopo, il 19 dicembre1848, seguita a sei mesi di distanza da Anne, il 28 maggio1849, che si era invano recata assieme a Charlotte presso la cittadina marittima diScarborough nella speranza di trarne giovamento per la propria salute.[4]
L'unica superstite, Charlotte, riuscì a ultimare altri tre romanziIl professore,Villette eShirley e a curare la seconda edizione delle opere delle due sorelle, delle quali contribuì a stendere una breve biografia. Charlotte Brontë morì a trentanove anni, il 31 marzo1855 poco dopo le nozze con il coadiutore della parrocchia paterna, probabilmente per le complicazioni dovute a unagravidanza.