La documentazione in possesso degli archivi ci indica che l'origine del borgo risale all'epocamedievale, all'incirca attorno all'XI secolo.
In quel periodo di forte instabilità politica, tre famiglie altolocate e molto in vista, i Codoferri, gli Oldrati ed i Colombini, decisero di trasferirsi in questa zona molto panoramica e di costruirvi un sistema fortificato.
Da questi luoghi difatti si potevano controllare i movimenti di truppe e carovane dirette o provenienti dal lago d'Iseo e dalle valliCavallina eCamonica. La struttura prevedeva l'esistenza di un castello, situato nell'attuale omonima contrada, una torre, ancor oggi conosciuta cometorre Foresti, e la cosiddettacasatorre in contrada Dosso.
Le tre famiglie gestirono le sorti del paese fino alXIV secolo, quando la famiglia Foresti, molto potente in tutta la zona, acquisì i territori del borgo. Questi legarono indissolubilmente il proprio nome a quello della contrada, tanto che tuttora fanno bella mostra su alcuni edifici gli stemmi del casato, recanti un'aquila con una corona.
Al riguardo le cronache riferiscono che, nel1330, l'imperatoreLudovico il Bavaro istituì la contea di Solto, che raggruppava anche il territorio dell'attuale comune diRiva di Solto, insignendo il titolo diconte palatino ad un membro della famiglia Foresti, tale Maffeo, garantendo anche una serie di indennità ed esenzioni anche a tutti i suoi discendenti.
Con il termine del periodo feudale e l'avvento dellaRepubblica di Venezia, la famiglia Foresti si trovò di fatto esautorata, facendo iniziare un nuovo periodo nella storia della contrada di Solto.
Soltanto nelXX secolo i sette nuclei abitativi che compongono il comune vennero saldati nell'attuale struttura amministrativa.
«D'azzurro, al torrione di rosso, aperto del campo, murato di nero, merlato di sette alla guelfa, fondato su una campagna di verde e accompagnato in capo da tre pannocchie di granturco d'argento, in palo, disposte in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma fu approvato con delibera di consiglio comunale del 10 febbraio 1952 ma è ancora privo di decreto presidenziale di concessione.[7]Il torrione ricorda la vecchia fortificazione di cui, ancora oggi, sopravvivono i resti del mastio e di torri. Le pannocchie di granoturco d'argento evocano la tradizione rurale del paese.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.
La ricca storia medievale ha fatto sì che il paese si dotasse di un'architettura tipica di quel periodo.
Conseguentemente il centro storico, perfettamente conservato, risulta essere uno spaccato della vita di quel periodo: le strade strette abbarbicate sul colle e lastricate in ciottolato, alcuni pozzi e fontane, i portoni e gli edifici in pietra riportano la memoria a parecchi secoli fa.
Come citato precedentemente, il sistema di protezione comprendeva tre elementi: il castello, la torre dei Foresti e la casatorre. Altri esempi sono una torre in contrada Sconico, l'antica canonica nei pressi della chiesa parrocchiale, alcuni resti di mura nella frazione di Esmate ed alcune abitazioni nel borgo di Furmignano.
Il castello si trova nella zona più a sud del paese, in un punto panoramico nella contrada detta appuntocontrada Castello e fu edificato in più riprese dalla famiglia Colombini. Anche se ha subito interventi di ristrutturazioni in epoche differenti, si trova ancora in un buono stato di conservazione, e presenta elementi architettonici e decorativi tipici medievali.
La torre Foresti si trova invece nella contrada Canzanico e risale alXII secolo. Costruita in pietra, è dotata di feritoie, piccole finestre ed è alta quattro piani. Originariamente svettava molto più di ora, poiché venne ridotta in altezza durante la dominazione veneta, in un periodo in cui si cercava di smantellare tutti gli edifici con funzione bellica.
La casatorre, posta nella contradaDosso, viene nominata in documenti già nelXIV secolo comeCastro del Dosso. Costruita con funzione difensiva, presenta una struttura massiccia a forma rettangolare, con al proprio interno un arco recante lo stemma araldico della famiglia Foresti ed un pozzo.
Si tratta di unbiotopo lungo circa 600 metri ed estremamente particolare, poiché in esso si trovano diverse specie caratteristiche della flora alpina (tra cui le stelle alpine), nonostante la piccola valle si trovi a "soli" 360 metri s.l.m.
Questo è reso possibile dalla conformazione geologica molto particolare della valle, che fa sì che durante il periodo estivo esca aria gelida da alcuni buchi del terreno, che in inverno emettono invece aria calda.
Questo la rende di grande interesse scientifico e naturalistico, ma anche turistico: è possibile infatti addentrarsi nella valle, con la supervisione di guide locali al fine di ammirare le peculiarità della zona. Il territorio è fortemente protetto, dato che anche il minimo intervento umano potrebbe portare danni irreparabili al delicato ecosistema.