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Soissons

Coordinate:49°22′N 3°20′E49°22′N,3°20′E (Soissons)
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediSoissons (disambigua).
Soissons
comune
Soissons – Veduta
Soissons – Veduta
Localizzazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
RegioneAlta Francia
Dipartimento Aisne
ArrondissementSoissons
CantoneSoissons-Nord
Soissons-Sud
Territorio
Coordinate49°22′N 3°20′E49°22′N,3°20′E (Soissons)
Altitudine38-130 m s.l.m.
Superficie12,32km²
Abitanti29 997[1] (2009)
Densità2 434,82 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale02200
Fuso orarioUTC+1
CodiceINSEE02722
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Soissons
Soissons
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Soissons è uncomune francese di 29.997 abitanti situato nel dipartimento dell'Aisne della regione dell'Alta Francia, una delle più antiche città dellaFrancia, antica capitale deiSuessioni.

Storia

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Origini

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Il sito dove oggi sorge la città era già occupato in epoca preistorica daiSuessioni, popolo dellaGallia Belgica politicamente e militarmente alleato dei viciniRemi.I Suessioni dominavano sulla Gallia belgica, un impero che si estendeva fino allaBritannia, e possedevano 12Oppidum principali. Intraprendevano funzioni religiose, legami politici e commerciali marittimi. L'insegnamento religioso delDruidismo era dispensato direttamente dal collegio sacro dell'Isola di Mona, l'attualeAnglesey, eBoulogne era allora il suo principale porto.

Il luogo esatto dell'oppidum principale,Noviodunum, non è ancora certo: è conteso fra i villaggi diPommiers eVilleneuve-Saint-Germain.

Antichità

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La Gallia.

Le guerre galliche

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Nel momento dellaConquista della Gallia da parte deiRomani, guidati daCesare, il re dei Suessioni, Galba, che significa prudente e giusto, si alleò alla coalizione deiBelgi, mentre i Remi, nonostante i legami che li riunivano ai Suessioni, passarono dalla parte dei Romani. Nel 57 a.C., durante laBattaglia del fiume Axona, le truppe belghe si riunirono a nord, oltre l'Axona, lasciando delle guarnigioni minori nei siti a sud del fiume.

Cesare volle subito approfittarne per passare alla conquista delle città meridionali, fra le quali Noviodunum. Ma l'attacco a quest'ultima, anche se giudicata facile da prendere perché povera di difensori, fallì a causa del largo fossato e delle alte mura. Sarà presa solo dopo un lungo assedio quando Galba si arrese. La capitolazione, favorita anche dall'intercessione dei Remi, fu suggellata dalla consegna di ostaggi (tra cui due figli dello stesso re Galba) e di tutte le armi che tenevano nella loro capitale.

Sempre per intercessione dei Remi, Noviodunum venne considerata dai Romani come "Libera" e non tenteranno più di attaccarla. Tuttavia spostarono il loro centro politico verso una nuova colonia fondata nel 20 a.C.[2] negli immediati:Augusta Suessionum. Queste vicende sono raccontate nelDe bello Gallico di Cesare.

Il periodo gallo-romano

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Il cosiddettoRegno di Soissons, ovvero il dominio diSiagrio.

Augusta Suessionum fu principalmente popolata dalaeti e cittadini romani che fecero prosperare la città, impiantata sugli assi di comunicazione fra il porto di Boulogne e il resto della Gallia. Crebbe velocemente tanto che nella seconda metà del I secolo d.C.[2] venne dotata di un teatro di 20.000 posti, sola testimonianza della gloria imperiale.

Alla fine del III secolo Soissons divenne sede episcopale e città di pari importanza alle già potentiDurocortorum (Reims),Rotomagus (Rouen) oSamarobriva (Amiens). La leggenda del "Castello di Alabastro" è nata dalla scoperta e utilizzo delle rovine romane di Soissons a partire dal 1551, quando vennero alla luce stanze voltate e dipinte, mosaici, sculture in marmo,alabastro,diaspro,porfido,avorio, oro e argento. Inoltre una nota nellaNotitia dignitatum attesta la presenza di una fabbrica d'armi nella caserma della XXV legione, sul sito del Castello d'Alabastro. Da allora fino all'inizio della prima guerra mondiale si sono svolti innumerevoli scavi archeologici[3].

Dopo lacaduta dell'Impero romano d'Occidente, Soissons resistette alle invasioni barbariche divenendo la capitale del cosiddettoRegno di Soissons. Guidato dalmagister militumEgidio, dalcomes Paolo e infine da suo figlioSiagrio, fu l'ultimissimo territorio dell'Impero Romano d'Occidente a cadere in mano agli invasori. Nel 486 Siagro perdette l'ultima battaglia di Roma contro i barbari: laBattaglia di Soissons, dove iFranchi, guidati dal remerovingioClodoveo sconfissero il generale romano sotto le mura di Soissons[2]. Alla battaglia è legata la tradizionale narrazione dell'episodio del"vaso di Soissons" raccontata daGregorio di Tours.

Siagro fu imprigionato dai Franchi, poi daiVisigoti, i quali lo ricedettero nuovamente ai primi, che lo uccisero su ordine di Clodoveo.

Medioevo

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IlRegno franco nel 714.
L'Incoronazione diPipino il Breve, da un quadro diFrançois Dubois.

Capitale del Regno Franco

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Soissons divenne la capitale delregno dei Franchi fino alla morte di Clodoveo nel 511, quando il regno venne diviso fra i figli. La città in seguito fu la capitale del nuovo regno diNeustria (o occidentale), guidato daClotario I, e la sua regione fu teatro di periodici scontri fra la Neustria e l'Austrasia durante la cosiddettaguerra civile franca.

Nel 718 la secondaBattaglia di Soissons, combattuta sotto le mura della città, segnò la sconfitta del regno di Neustria, che venne ricongiunto al regno diAustrasia daCarlo Martello, ufficialmenteMaggiordomo di palazzo dei re merovingi. Nel 752 suo figlioPipino il Breve si fece riconoscereRe dei Franchi al posto dell'ultimo dei Merovingi,Childerico III, da un'assemblea di nobili (leudes) e vescovi tenutasi a Soissons. Il 28 giugno754 venne incoronato nellacattedrale daSan Bonifacio, e venne riconosciuto immediatamente dapapa Zaccaria.

Nel768, dopo la morte diPipino il Breve, vi fu incoronatoCarlomanno, mentre a pochi chilometri di distanza aNoyon veniva incoronato re anche il fratelloCarlo Magno. Sotto la dinastia deiCarolingi iniziarono gli attacchi deiNormanni: dopo i saccheggi diSan Quintino e diChâteau-Thierry, la stessa Soissons resistette con difficoltà al loro attacco nell'886. Il suo sito, all'incrocio di importanti vie di comunicazione, se da un lato la favoriva economicamente, dall'altro ne faceva un centro di battaglie. Infatti oltre, a quella del 486 tra Franchi e Romani e quella del 718 nella guerra civile dei Franchi, si ebbero una terzabattaglia di Soissons, nel 923, fra i re di FranciaCarlo III il Semplice eRoberto I; e ancora una quarta, nel 978, che videLotario IV eUgo Capeto controOttone II di Sassonia per il controllo dellaLorena. Inoltre nel 948 il duca dei FranchiUgo il Grande, in ribellione contro il reLuigi IV di Francia, assediò Soissons. I tiri delle frecce infuocate raggiunsero la cattedrale, che s'incendiò. Ben presto l'incendio divampò in tutta la città, che ne uscì distrutta[4]

La pace francese

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Abbazia di San Giovanni delle Vigne.

ConLuigi VII di Francia eFilippo Augusto il territorio dellaFrancia andava sempre più delineandosi e con la pace Soissons poté approfittare del suo ruolo di crocevia vedendo accrescere la sua economia e ricchezza. Con la prosperità nuovi edifici religiosi vennero costruiti e i vecchi rinnovati o trasformati. Fra il XII e il XIII secolo la città diviene un vero cantiere che produsse edificigotici di prim'ordine, quali la nuovacattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, iniziata nel 1176, o l'Abbazia di San Giovanni delle Vigne notevolmente ingrandita nel XIII secolo.

Storia moderna

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Soissons nel 1656.

Il 21 maggio del 1414 la città è saccheggiata dagliArmagnacchi.

Nel XVI secolo si costruì una nuova cinta muraria che inglobava la parte meridionale della città e l'Abbazia di San Giovanni delle Vigne[2]; ma nella seconda metà del '500 Soissons fu colpita dalla peste e dalle guerre di religione. Infatti nel 1567 la città fu presa daiProtestanti, che danneggiarono soprattutto gli edifici religiosi.

Fra XVII e XVIII secolo, Soissons divenne una piccola capitale di provincia, nominata capoluogo di unaGénéralité, fu sede dell'Intendente, rappresentante del Re per la Polizia, la Giustizia e la Finanza. La città si arricchì di palazzi nobiliari e soprattutto venne edificato fra il 1772 e il 1775 il Palazzo dell'Intendenza, dal 1834 Municipio.

Fra il 1728 e il 1731 vi si tenne il Congresso di Soissons, atto a regolare la questione della successione delDucato di Parma; dove Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Austria, Spagna e Russia si riunirono per evitare un conflitto europeo[5].

Rivoluzione e Impero

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L'Abbazia di Notre-Dame.

Soissons perse la sua funzione di capoluogo della Généralité nel 1791, quando, malgrado l'opposizione diLouis Antoine de Saint-Just, il titolo viene passato alla città diLaon, più centrale.

Durante laRivoluzione francese l'abbazia di Notre-Dame, uno dei più grandi conventi femminili della Francia settentrionale, venne distrutta. Nel 1792 Soissons, che contava allora circa 8.000 abitanti, a causa della sua posizione strategica, vide l'arrivo di 20.000 soldati rivoluzionari che cacciarono i canonici dall'abbazia di San Giovanni delle Vigne e la trasformarono in deposito di materiali e viveri. La città infatti costituiva un bastione di difesa perParigi.

Soissons è anche celebre per essere stata designata dalle diplomazie francese e austriaca quale luogo d'incontro tra i novelli sposiNapoleone Bonaparte eMaria Luisa d'Asburgo-Lorena, dopo la celebrazione aVienna del loro matrimonio per procura.[6]Tuttavia Napoleone, il 23 marzo1810, preferì anticipare l'incontro e la carrozza con gli sposi cambiò itinerario, con grande delusione delle autorità locali e della cittadinanza.[6]

Durante laguerra della Sesta coalizione, il 14 febbraio 1814 le truppe russe del marescialloAleksandr Ivanovič Černyšëv assediarono la città, poi il 3 marzo seguente arrivarono anche le truppe prussiane diGebhard Leberecht von Blücher. Soissons si arrese quasi senza combattere. Se da un lato il generaleJean-Baptiste Dominique Rusca difese la città fino alla morte, avvenuta il 14 febbraio, dall'altro Jean-Claude Moreau, suo rimpiazzante, si arrese causando l'unione delle forze prussiane con quelle russe. Così più di centomila uomini presero loChemin des Dames e si diressero allabattaglia di Craonne del 7 marzo e allabattaglia di Laon del 9-10 marzo.Napoleone era infatti sui passi di Blücher, e superiore in forze armate, perciò aveva dato ordine a Moreau di tenere a qualunque costo. Voleva sconfiggere Blücher prima dell'eventuale unione con i russi, ma nonostante l'intervento eroico dei polacchi della "Legione della Vistola", Moreau ebbe paura e mandò all'aria i piani imperiali.

Storia contemporanea

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Durante laguerra franco-prussiana, Soissons, difesa da circa 4.000 uomini, venne chiamata ad arrendersi l'11 settembre 1870, ma davanti al rifiuto, la città viene assediata e bombardata daBelleu fino al 16 ottobre.

In seguito tutte le fortificazioni, assai provate, vennero via via smantellate e si procedette a un nuovo piano urbanistico che vide la creazioni di ampi viali.Il sistema militare di difesa venne infatti rinnovato fra il 1874 e il 1885 secondo ilSistema Séré de Rivières, che prevedeva la costruzione del Fort Condé negli immediati dintorni, di quello della Malmaison sullo Chemin des Dames, e anche l'ampliamento dell'arsenale.

La città venne raggiunta da una linea ferroviaria secondaria della periferia diReims. Inoltre untram urbano circolò dal 1907 al 1948.

La Prima guerra mondiale

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Veduta di Soissons nel 1919.

Soissons è una città-martire dellaprima guerra mondiale. Dapprima, presa il 31 agosto 1914 dall'armata tedesca, venne recuperata dai Francesi il 12 settembre 1914 in seguito allaPrima battaglia della Marna.

Il fronte si stabilì a nord della città, che fu ampiamente bombardata fino al 1917.Il 29 maggio 1918 la Divisione marocchina del Reggimento di marcia dellaLegione straniera venne inviata a ovest di Soissons, caduta in mani nemiche. Malgrado la superiorità del nemico, la Legione straniera tenne posizione e Soissons fu definitivamente liberata nel corso dell'estate.

Dopo la guerra la città venne ricostruita, e in particolare la cattedrale, assai danneggiata.

La seconda guerra mondiale

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Sotto l'occupazione dellaseconda guerra mondiale la comunità ebrea di Soissons venne deportata durante due rastrellamenti: il primo, ad opera della polizia cittadina il 17 luglio 1942, e il secondo, il cosiddettoRastrellamento del Velodromo d'Inverno, il 4 gennaio 1944 da parte dellaGestapo.

Dopo l'appello delgenerale de Gaulle del 18 giugno 1940 fu attuata una rete di resistenza a Soissons, sostenuta e operata dai giornaliLa Première heure eLa Vérité Française, quest'ultimo affiliato a quelloparigino.Ma iPartigiani furono traditi. Un diciottenne belga, Jacques Desoubrie, contattò Daniel Douay, redattore del giornale locale diVérité française, facendosi passare per un perseguitato, ma in realtà operava per la Gestapo. Così riuscendo a diventare segretario del Conte de Launay a Parigi, ottenne tutte le informazioni necessarie.

Il 25 novembre 1941 la Gestapo organizzò dei rastrellamenti a Parigi,Blois e Soissons, imprigionando tutti i partigiani a Fresnes. Anche se non parlarono, furono tutti fucilati il 27 ottobre 1942 alla Caserma Balard.

Il 23 agosto 1944, verso mezzanotte, deiMaquisards del gruppo Aurèle, comandati da Lucien Berger e guidati damadame Delhaye emadame Douai, vedove dei partigiani fucilati a Balard, per nascondere le armi e creare un arsenale servendosi delle fabbriche Zieckel, dove Delhaye era ingegnere, del cimitero municipale e delle cave.Il 28 agosto 1944 Soissons fu infine liberata dal 7º Corpo dell'Armata americana, anche grazie alla resistenza promossa daRoberte (pseudonimo di Raymonde Fiolet) sindaco della città.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Abbazia di San Giovanni delle Vigne
Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti

Amministrazione

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Gemellaggi

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Note

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  1. ^INSEE popolazione legale totale 2009
  2. ^abcd(FR)Sito ufficiale della città di Soissons, suville-soissons.fr.
  3. ^(FR) Denis Defente, "Soissons Romain - Les archives d'un sous-sol à redécouvrir",Revue archéologique de Picardie, Volume III, 1984, pp. 205-222
  4. ^(FR) Jean-Pierre Leguay,Les catastrophes au Moyen Age, Ed. J.-P. Gisserot, coll. «Les classiques Gisserot de l'histoire», Parigi, 2005, 224 p. (ISBN 978-2-877-47792-5 e 2-877-47792-4, OCLC 420152637)., p. 37.
  5. ^(FR)Sito idref.fr, suidref.fr.
  6. ^abMax Gallo,Napoléon, Paris, Edition Robert Laffont, 1997,ISBN 2-221-09796-3 (nella traduzione edita da Arnoldo Mondadori per la Biblioteca Storica del quotidianoIl Giornale), p. 665

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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