Sofia (AFI:/ˈsɔfja/;[1][2] in bulgaroСофия?,Sofija,AFI:[ˈsɔfija]) è lacapitale e la più grandecittà della Bulgaria. È il principale centro amministrativo, industriale, culturale e dei trasporti del Paese, di cui costituisce undistretto a sé stante. Con una popolazione di1286965 abitanti al 2024[3], è anche la città più estesa e densamente popolata dellaBulgaria.
Il nome più antico dell'attuale città di Sofia risulta essereSerdonpolis (Σερδῶν πόλις),[5] un nome grecizzato la cui variantelatina sarebbecivitas Serdensium,[6] ossia "la città deiSerdi". La prima menzione della città infatti proviene da un'iscrizione ateniese del I secolo a.C., che attestava:Astu ton Serdon, cioè città dei Serdi.[7]
SecondoCassio Dione, secondo documenti del II secolo d.C., i Serdi probabilmente abitarono la zona già nel I secolo a.C.[8][9][10][11] Tuttavia, molti autori si sono posti delle domande su di loro: "Questoetnonimo [Serdi] è ancora un fantasma." (Aleksandǎr Fol).[12] Anche il legame "Serdica - Serdi" ha sollevato delle domande: "Allora, chi battezzò chi? Gli abitanti della città o la città - i suoi abitanti?" (Hristo Gencev).[13] Esistono inoltre diverse ipotesi sull'etimologia del nome "Serdi". Vaclav Tomašek lo fa derivare dalla parola indoeuropeaçardh ("stabile", "testardo"), mentreStefan Mladenov e Gavril Kacarov lo fanno derivare dalla stessa radice, ma nella formaçardhas ("gregge"), collegandolo al sostentamento della regione. Radu Vulpe invece, lo fa derivare dalla radiceserd ("cuore", "mezzo"), che è anche associato al successivo nomeslavo di Sredec.[14]
L'imperatoreTraiano (natoMarco Ulpio Traiano) diede ufficialmente alla città il suo nome, chiamandolaUlpia Serdica,[15][16] in seguito spesso abbreviato inSerdica (ingreco antico:Σερδικη?). Il nome fu spesso scritto e pronunciatoSardichì (ingreco antico:Σαρδικη?). Nelle fonti narrative di lingua greca fu quasi sempre usata la formaΣαρδικη, mentre nelle iscrizioni rupestri locali, anche in greco, predominò la formaΣαρδικη, e nelle fonti latine, con poche eccezioni, che furono spesso traduzioni dal greco, fu usata la formaSerdica.[17] Entrambe le forme,Serdonpolis eUlpia Serdica, si trovano sulle monete coniate nella città in epoca romana.
Il nomeSerdica continuò ad essere utilizzato anche dopo l'annessione della città alPrimo Impero bulgaro all'inizio del IX secolo, ad esempio nell'iscrizione di Hambarlii (un'iscrizioneproto-bulgara dell'813 scritta in greco e scoperta nei pressi del villaggio diMalomirovo).[18] Il nome fu successivamente sostituito dalla forma slavaSredec (inlingua slava ecclesiastica antica Срѣдьць, Срѣдець, Стрѣдьць), il cui primo utilizzo è attestato in due testi apocalittici in antico bulgaro della seconda metà dell'XI secolo, ma si presume che possa aver avuto origine già nell'VIII-IX secolo.[19]Sredec potrebbe essere visto come un'interpretazione bulgaraaltomedievale del nomeSardica/Serdica, riflettendo allo stesso tempo il significato di "mezzo", a causa della posizione centrale della città nelbacino di Sofia, così come potrebbe significare una città mediocentrale della popolazione circostante.[20]
Nelle fonti in lingua greca dopo la seconda metà del X secolo, per la città viene utilizzato anche il nomeTriaditsa, più raramente nella formaTralitsa (questa variante fu trasformata nel libro arabo diMuhammad al-Idrisi inAtralissa). Secondo l'opinione prevalente si tratta di una trascrizione greca di Стрѣдьць, con la "с" iniziale eliminata poiché interpretata come la preposizione indipendente'ς. Secondo un'altra ipotesi, sostenuta da autori come Vasil Gyuzelev e Vesselina Vačkova, il nome deriverebbe dalla SantissimaTrinità (in grecoΑγία Τριάδα), associata allabasilica di Santa Sofia.[21]
Nelle cronache occidentali dellecrociate dei secoli XI-XII, la città fu chiamata con varie trascrizioni di Sredec e Triaditsa/Tralitsa -Sternits,Stralits,Stralicium.[22] Nelle cronache ungheresi del XII-XIV secolo vennero usati i nomiScereduci eScarbicium.[23]
Il nomeSofia fu registrato per la prima volta nella copia delVangelo di Sredec del 1329, ma come nome della basilica di Santa Sofia,[24] chiamata "Metropolia di Sredec". L'origine è nella parola grecasophía (σοφία, "saggezza"). I primi documenti in cui comparve questo nome furono laCarta di Vitoša - uncrisobolla rilasciato in dono dallozarIvan Šišman almonastero di Dragalevci tra il 1371 e il 1382, la copia del Vangelo di Sredec già menzionato, un dialogo tra due venditoriragusani intorno al 1359 e gli appunti di un mercante ragusano del 1376.[25] In quei documenti la città fu chiamata Sofia, ma, allo stesso tempo, la regione e gli abitanti della città vennero ancora chiamati "di Sredec" (inslavo ecclesiastico: срѣдечьскои), cosa che continuò fino al XX secolo. Nel corso del tempo "Sofia" si affermò come nome ampiamente utilizzato, anche ufficiale, della città, ma anche "Sredecs" e la nuova forma "Sardachia" continuarono ad essere usati comesinonimi. GliOttomani invece, iniziarono a favorire il nomeSofya (صوفيه).
Il primo sigillo comunale di Sredec dopo laLiberazione, 1878
Dopo laLiberazione della Bulgaria nel 1878, con decisione dell'amministrazione comunale, la città ripristinò il nome bulgaroSredec, ma poco dopo, su insistenza del governo provvisorio russo, le fu restituito il nomeSofia. Nel 1879 ci fu una disputa sul nome, con i cittadini che crearono un comitato di figure eminenti che sostenevano il ripristino del nome storicoSredec. Questa idea fu sostenuta anche dall'Accademia bulgara delle scienze, la cui pubblicazione ufficiale tra il 1882 e il 1899 menzionò Sredec come luogo di pubblicazione. A poco a poco si arrivò a un compromesso, l'ufficializzazione diSofia per le istituzioni nazionali, eSredec per le istituzioni amministrative ed ecclesiastiche, prima che quest'ultimo venisse abbandonato nel corso degli anni.[26]
Il motto della capitale è “Cresce, ma non invecchia” (in bulgaro„Расте, но не старее“?,Raste, no ne staree). Fu scritto nel 1911 sullostemma di Sofia, creato nel 1900; nel 1928 lo stemma fu decorato con rami dialloro su entrambi i lati. Lo stemma comprende unacorona muraria situata sopra loscudo; imerli simboleggiano le montagne che circondano la città di Sofia. Lo scudo è diviso in quattro campi. Nel campo superiore a sinistra è raffigurata una testa femminile sormontata da una corona muraria con due torri merlate, simbolo della città (UlpiaSerdica) fin dall'antichità, nel campo superiore a destra labasilica di Santa Sofia, nel campo inferiore a sinistra il MonteVitoša e nel campo inferiore a destra - un padiglione con la statua di Apollonius Medicus (Apollo Guaritore), personificazione delle terme minerali curative di Sofia. Al centro è posta l'immagine del "Leone bulgaro" - il legame tra l'antico stato bulgaro e la modernità.[27][28][29]
La festa della città cade di 17 settembre, quando laChiesa ortodossa bulgara commemora le sante martiriSofia e le sue figlie Fede, Speranza e Amore. La data è stata fissata come Festa di Sofia con il decreto del Consiglio comunale del 25 marzo 1992.
Lo sviluppo di Sofia come insediamento importante deve molto alla sua posizione al centro dei Balcani. La città si trova nella parte occidentale del Paese, nelBacino di Sofia, tra i montiVitoša a sud, iMonti Balcani a nord, il monte Ljulin a ovest e il resto del Bacino di Sofia a est. Sofia si trova ai piedi settentrionali di Vitoša.[30]
Il centro storico della città si trova immediatamente a sud del centro del Bacino di Sofia, uno deibacini sottobalcanici, situato tra i Monti Balcani occidentali (il MonteMurgaš, laMontagna di Sofia e la collinaTri Uši) a nord, e i montiLjulin, Vitoša,Plana eLozen, parti della catena montuosa diSrednogorije, a sud. La città moderna occupa una parte significativa del Bacino di Sofia, estendendosi prevalentemente verso sud-est e a sud-ovest del centro storico, raggiungendo le pendici di Vitoša, ma i suoi quartieri più nord-orientali - Seslavci e Kremikovci - si trovano sui pendii dei Monti Balcani.
Cinquevalichi portano alla città: l'Iskắrski, ilVladaiski, ilDragomanski, ilPetrohanski e ilVitinja. Già nei tempi antichi, attraverso di loro passavano importanti strade che collegavano ilMare Adriatico e l'Europa centrale con ilMar Nero, ilMar Egeo e ilMedio Oriente. La posizione geografica estremamente favorevole della città rappresenta un importante fattore per lo sviluppo del commercio, degli affari, dei trasporti, della logistica, nonché delle relazioni regionali, interregionali e internazionali e della cooperazione transfrontaliera. Da essa passano tre dei dieci corridoi di trasporto transeuropei. Si tratta del Corridoio Transeuropeo n. 4, che collega l’Europa occidentale e l'Europa centrale con ilMar Mediterraneo, il Mar Egeo e il Medio Oriente; il Corridoio n. 8 che collega il Mare Adriatico alMar Nero; e il Corridoio n. 10 che collega l'Europa centrale conIstanbul e il Mediterraneo orientale.[30]
il Lago di Pančarevo
Diversi fiumi e torrenti scorrono attraverso la capitale bulgara: l'Iskăr, i suoiaffluentiPerlovska,Lesnovska eBlato, come anche ilVladajska e ilBojanska (affluenti del Perlovska), ilSuhodolska (affluente del Vladajska) e ilKakač. Questi fiumi non sono profondi e anche l'Iskăr, che scorre nei quartieri orientali della città, in questo suo tratto non ha ancora una grandeportata. Sofia inoltre è conosciuta fin dall'antichità per le sue numerosesorgenti termali (15 sorgenti con una portata d'acqua totale di 130 l/s).[24] Negli ultimi 60 anni sono stati costruitilaghi ebacini artificiali.
Illago di Pančarevo è una diga nel corso superiore del fiume Iskǎr, sul territorio del comune di Sofia. La bellezza della natura e la sua vicinanza a Sofia lo rendono una meta preferita per le gite e il relax degli abitanti di Sofia.
Il lago di Družba
I laghi di Vraždebna sono un gruppo di 10 laghi situati vicino al quartiere di Vraždebna. 7 laghi si trovano a nord del quartiere, di cui 4 sono balastrieri, 2 sono piccoli e quasi asciutti, e uno, chiamato "Sedmicite" (777), è per lapesca sportiva. I restanti 3 laghi si trovano a sud della frazione Batarejata. Il più grande dei laghi è il Grande lago di Vraždebna (lago Petmogili, balastriera "Cinque colline") con una superficie di 96 ettari, e si è formato dopo l'alluvione del 2005 sul territorio di due balastrieri.
l lago di Družba è uno dei bacini artificiali più noti della città. Si trova nel microdistretto Družba 1, all’interno del complesso residenziale Družba, nel distretto di Iskǎr. L’area circostante è stata sistemata a parco paesaggistico, delimitato dal viale Iskǎrsko Šose e dalle vie Krǎstjo Pastuhov, Tirana e Kanala. Oggi il parco con il lago offre condizioni favorevoli per il relax, la ricreazione e l’intrattenimento.
Sofia si trova a circa 560 metri sullivello del mare; è la seconda capitale più alta dell'Unione europea (dopoMadrid) e la terza capitale più alta d'Europa (dopoAndorra la Vella e Madrid). Le zone più alte della città sono i quartieri meridionali Bojana, Dragalevci e Simeonovo situati ai piedi del Vitoša. L'altitudine diminuisce gradualmente verso nord.[30]
I terremoti del 1818 e del 1858 furono intensi e distruttivi. Il terremoto diPernik del 2012 si verificò a ovest di Sofia, con unamagnitudo del momento di 5,6 e un'intensità di VI (Forte) sullaScala Mercalli.
Sofia si trova nellazona climatica temperata ed ha unclima continentale umido con estati calde (Dfb nellaclassificazione dei climi di Köppen). La temperatura media annuale è di 10,6 °C. L'anno più caldo mai registrato è stato il 2023, con una temperatura media annuale di 12,1 °C.[33] L'anno più freddo registrato è stato il 1893, con una temperatura media a gennaio di -10,4 °C e una temperatura media annuale di 8,2 °C.[34]
Gli inverni in città sono freddi, lunghi e nevosi. Il tempo è instabile e dinamico; si osservano fortiescursioni termiche dovute all'influenza della traiettoria dei cicloni mediterranei in formazione. Nelle giornate invernali più fredde, le temperature possono scendere fino a -15 °C o anche meno, soprattutto a gennaio. Lanebbia è un fenomeno caratteristico all'inizio della stagione invernale. In media, Sofia riceve una nevicata totale di 98 cm e ha 58 giorni di manto nevoso.[35] L'inverno più nevoso registrato è stato quello del 1939/1940, con una nevicata totale di 169 cm.[36] L'altezza record della neve è stata di 57 cm (25 dicembre 2001).[37]
Le estati in città sono generalmente abbastanza calde e soleggiate. Sofia rimane solitamente leggermente più fresca rispetto ad altre parti della Bulgaria, grazie alla sua maggiore altitudine. Tuttavia, la città è soggetta anche a ondate di caldo, con temperature elevate che raggiungono o superano i 35 gradi nelle giornate più calde, soprattutto a luglio e agosto. La temperatura più alta registrata è stata di 40,2 °C (5 luglio 2000).[38] Il mese più caldo registrato è stato luglio 2012, con una temperatura media di 24,8 °C.[39]
La primavera e l’autunno a Sofia sono stagioni relativamente brevi, caratterizzate da un clima variabile e dinamico.
La piovosità media annua è di circa 582 mm, con un picco che si registra nella tarda primavera e all'inizio dell'estate, periodo caratterizzato da frequentitemporali. In generale, la città riceve circa 650 mm di precipitazioni annuali, con un massimo estivo e un minimo autunnale. L'anno più secco mai registrato è stato il 2000, con un totale di 304,6 mm di precipitazioni, mentre il 2014 è stato l'anno più piovoso, con un totale di 1.066,6 mm.[40][41]
Un problema importante della città è l'inquinamento atmosferico: la sua posizione nelBacino di Sofia, circondato su tutti i lati dalle montagne, riduce la possibilità di autopulizia dell'atmosfera.[42] L'aria nella capitale bulgara è inquinata principalmente dalparticolato e dagliossidi di azoto. Dopo la chiusura dello stabilimento metallurgico di Kremikovci nel 2009, queste sostanze sono generate principalmente dal traffico, dal riscaldamento conpropellenti solidi e liquidi, dal manto stradale inquinato e da alcune centrali termoelettriche. Pertanto, i quarteri di Družba, Nadežda e Pavlovo hanno l'aria più inquinata, e, per i primi due, oltre al traffico, un fattore importante è rappresentato dalle grandi centrali termoelettriche presenti in zona.[43] Losmog persiste sulla città poiché le inversioni termiche e le montagne che circondano la città impediscono la circolazione delle masse d'aria.[44][45] Di conseguenza, i livelli di inquinamento atmosferico a Sofia sono tra i più alti d’Europa.[46] La concentrazione di particolato rimane costantemente al di sopra della norma.[47]
In risposta ai pericolosi picchi di inquinamento atmosferico, nel gennaio 2018 il Consiglio comunale di Sofia ha implementato una serie di provvedimenti, tra cui il lavaggio più frequente delle strade.[48] Tuttavia, una relazione dellaCorte dei conti europea pubblicata nel settembre 2018 ha rivelato che Sofia non aveva elaborato alcun progetto per ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto al riscaldamento. Il rapporto ha inoltre evidenziato l’assenza di stazioni di monitoraggio dell’inquinamento industriale, nonostante la presenza diimpianti industriali in città. Una stazione di monitoraggio sulPonte delle Aquile, dove erano già stati registrati alcuni dei valori più alti di particolato, è stata spostata e da allora ha rilevato valori nettamente più bassi.[49] Dal 2017 il particolato viene misurato in gran parte da una rete di 300 sensori gestita da volontari.[50] LaCommissione europea ha portato ha citato in giudizio la Bulgaria per la sua incapacità di contenere l’inquinamento atmosferico.[47]
Scavi di un'abitazione preistorica del VI millennio a.C. nell'insediamento neolitico di Slatina (Sofia).
Le prime testimonianze archeologiche di insediamenti sul territorio di Sofia risalgono alNeolitico (VI millennio a. C.). Tra questi c'è l'Insediamento neolitico di Slatina nella Sofia nord-orientale. Un altro insediamento neolitico, dattato al III-IV millennio a.C., si trova nei pressi della Galleria Nazionale d’Arte, che da allora rappresenta il centro tradizionale della città.[51]
Le prime testimonianze di insediamenti nell'antico centro della città — l'area intorno alle sorgenti minerali dell'attuale palazzo delle Terme Minerali Centrali — risalgono all'Età del Bronzo (II millennio a.C.). Le informazioni su questo insediamento sono scarse, poiché la città è continuata a esistere in questo sito per millenni e molti dei resti sono stati distrutti. Tuttavia, l'insediamento ha continuato a esserci ininterrottamente fino ai giorni nostri.[52]
F: testa del dio fluviale Strimone; R: tridente. Questa moneta imita l'emissione macedone dal 187 al 168 a.C. Fu coniata dalla tribù dei Serdi come valuta propria.
Informazioni sull'area dell'attuale Sofia compaiono nelle fontiantiche greche a metà del V secolo a. C. A quel tempo, questa parte dellaPenisola Balcanica era abitata da varie tribù deiTraci. Le prime tribù che vi si stabilirono furono iTilataei, citati nel V secolo a.C. dallo storico grecoTucidide[53]. Egli localizzò il centro delle loro dimore, insieme a quelle dei Teri, nella regione montuosa tra le odierne città di Sofia,Pernik ePirot. Scrisse infatti: "[...] vivono a nord del monte Skombros (Vitoša) e ad ovest raggiungono il fiume Oxios (Iskăr), che nasce dalla stessa montagna da cui nascono Nestos (Mesta) eEvros (Marica). Questamontagna [Rila] è grande, disabitata e collegata aiRodopi."[54] Nel V sec. a.C. l'area divenne parte dell'unione statale dei Traci, ilregno degli Odrisi.[55]
Quando iRomani apparvero nella regione nel II secolo a.C., le fonti greche chiamavano gli abitanti localiSerdi, e l'insediamento presso la sorgente mineraleSerdonpolis ("Città dei Serdi"). Non si hanno quasi notizie sulla città nel periodo dei Traci, ma probabilmente nel IV secolo a. C., sottoFilippo II di Macedonia, le terre dei Serdi furono conquistate dalRegno di Macedonia, rimanendo parte della Macedonia vera e propria anche dopo il crollo dell'impero diAlessandro Magno. Con il declino del Regno di Macedonia nel III secolo a. C., esso perse i suoi possedimenti nell'interno dellaPenisola Balcanica e durante la conquista da parte dei Romani a metà del II secolo a. C. ilBacino di Sofia non ne fece più parte.[56]
La porta orientale di Serdica nel "Complesso Antica Serdica"
Nel 45 Serdica fu inclusa nei confini della neonata provincia romana dellaTracia, e durante quel periodo iniziò l'insediamento dei veterani dell'esercito romano.[61] Durante il regno dell'imperatoreMarco Aurelio (161-180), Serdica ottenne il diritto di coniare le proprie monete e intorno al 180 venne fortificata con una cinta muraria che per secoli definì il nucleo della città.
Durante l'epoca romana si sviluppò un'attività economica attiva al di fuori delle mura cittadine, ma sempre entro gli attuali confini di Sofia. Ne sono esempio le fornaci di mattoni, utilizzate fino all'era moderna nell'odierno quartiere di Gotse Delčev, gli impianti minerari per iminerali ferrosi sulVitoša e dell'oro negli attuali quartieri di Gorubljane e Dǎrvenica. Numerose erano anche le ville suburbane: alcune con residenze di lusso, altre destinate interamente alla produzione agricola, alcune circondate da fortificazioni. La maggior parte delle ville studiate sorse tra la fine del II e la fine del III secolo e fu distrutta in diversi attacchi tra la fine del III e la metà del V secolo.[62]
L'antica città di Serdica si trova nell’area compresa tra ilTZUM, l'Hotel Sheraton e il Palazzo del Presidente della Bulgaria.[63][64] Divenne gradualmente la città romana più importante della regione[65][66] e fu elevata amunicipio durante il regno dell'imperatoreTraiano (98–117). La città si espanse con la costruzione ditorrette, mura difensive,terme pubbliche, edifici amministrativi e religiosi, unabasilica civica, unanfiteatro, un circo, ilconsiglio comunale (Boulé), un vasto foro, un grande circo (teatro) e altri edificii. Serdica era una città importante sulla strada romanaVia Militaris, che collegavaSingidunum eBisanzio.
LaRotonda di San Giorgio e i resti della residenza dell'imperatoreCostantino I del IV secolo. La chiesa è l'edificio più antico di Sofia.
Intorno al 271, Serdica divenne il centro della nuova provincia dellaDacia Aureliana.[67] Quando l'imperatoreDiocleziano, nel 285, divise la provincia della Dacia Aureliana in Dacia Ripensis (sulle rive delDanubio) eDacia Mediterranea, Serdica fu designata capitale di quest’ultima. In seguito, con la divisione delladiocesi di Mesia, Serdica divenne la capitale dellaDacia, ladiocesi settentrionale. I suoi abitanti di originetracia venivano chiamatiIlliri[68], probabilmente perché per un certo periodo la città fu la capitale dell'Illirico orientale.[69]
Gli imperatori romaniAureliano (215–275)[70] eGalerio (260–311)[71] nacquero a Serdica. La città si espanse e divenne un importante centro politico ed economico, anche grazie al fatto che fu una delle prime città dell'IImpero romano in cui il Cristianesimo venne riconosciuto comereligione di Stato (sotto Galerio). L'editto di Galerio,emanato il 30 aprile 311 a Serdica dall'imperatore romano Galerio, pose ufficialmente fine alla persecuzione dei cristiani avviata daDiocleziano. Con questo provvedimento il Cristianesimo ottenne implicitamente lo status direligio licita, ovvero culto riconosciuto ed ammesso nell'Impero.[72] Fu il primo editto di tolleranza nei confronti deicristiani, precedendo di due anni l'editto di Milano.
Nella seconda metà del III secolo,Roma perse progressivamente il suo ruolo di centro politico dell'Impero e gli imperatori cominciarono a spostarsi tra le diverse città delle province.[73] Tra queste vi fu Serdica, dove soggiornarono spesso gli imperatoriGalerio (probabilmente nato o morto nella città o nei dintorni) e soprattuttoCostantino I.[74] SecondoPietro Patrizio Costantino mostrava un particolare attaccamento alla città, affermando: "Serdica è la mia Roma".[75] Considerò perfino di farne la capitale dell'Impero bizantino preferendola aCostantinopoli,[76] che oramai non era dissimile da una capitaletetrarchica dell'Impero romano.[77] Avviò un vasto programma edilizio, demolendo i quartieri sud-orientali dell'area tra le mura cittadine, per costruirci un complesso imperiale, oggi noto come “quartiere di Costantino”, che include laRotonda di San Giorgio, il più antico edificio conservato di Sofia. A quel periodo risale anche la più antica chiesa cristiana conosciuta a Serdica, rinvenuta sotto l'attuale basilica diSanta Sofia.[78]
la basilica di Santa Sofia
Nel 343, gli imperatoriCostante I (d'Occidente) eCostanzo II (d'Oriente) convocarono a Serdica ilConcilio di Sardica, con l'obiettivo di risolvere le controversie traiortodossi eariani. Il concilio si svolse in una chiesa situata nel luogo dove in seguito sarebbe sorta l'attualebasilica di Santa Sofia, edificata nel VI secolo. All'evento parteciiparono oltre 170 vescovi da ogni parte dell'Impero, accompagnati dalle rispettive delegazioni.[79] Tuttavia, i due schieramenti rimasero inconciliabili e alla fine i vescovi ariani abbandonarono Serdica per continuare i loro incontri aFilippopoli.
Gli attacchi deiVisigoti alla fine del IV secolo, degliUnni a metà del V secolo e degliSlavi e degliAvari a partire dal VI secolo non danneggiarono gravemente la città di Serdica, ma distrussero le ricche fattorie nei dintorni. L'urbanizzazione continuò ad aumentare, con nuove abitazioni costruite persino su strade e piazze antiche. Tuttavia, l'invasione unna del 447 distrusse completamente la città, lasciandola in rovina per circa un secolo.[68] Serdica fu poi ricostruita dall'imperatorebizantinoGiustiniano I (527–565), che la fortificò con possenti mura, visibili ancora oggi.
Quando l'Impero romano fu diviso nel 395, serdica rimase nellaparte orientale. La città divenne una delle numerose fortezze balcaniche, rafforzate dall'imperatore Giustiniano I,[80] durante il cui fu probabilmente edificata la monumentale basilica di Santa Sofia, tuttora esistentei. Le fonti storiche riguardanti Serdica nei successivi due secoli e mezzo sono tuttavia scarse.[81]
Serdica divenne parte delPrimo Impero Bulgaro durante il regno di khanKrum, nell'anno 809, dopo un lungoassedio. Nella primavera dello stesso anno, alla vigilia diPasqua, Krum – di ritorno da un'incursione nella valle diStruma – conquistò la città. SecondoTeofane Confessore (le cui affermazioni sollevano interrogativi sul numero, sul tipo di armamenti e sulla natura strategica dell'esercito bulgaro di Krum), le sue truppe "uccisero 6000 soldati e numerosi civili".[82] Tuttavia, l caduta della città avvenne senza gravi distruzioni e non comportò profondi cambiamenti: solo intorno alla cinta muraria sono stati rinvenuti numerosi frammenti ceramici, che alcuni studiosii considerano tipici degliSlavi dellaPenisola balcanica, a volte senza soffermarsi sull'elemento tracio e bulgaro presente in tali reperti.[83]
Nel periodo successivo alla guerra, la città fu definitivamente integrata nella Bulgaria e divenne nota con il nomeslavo di Sredec. Crebbe fino a diventare un'importante fortezza e centro amministrativo sotto il regno del successore di Krum, il khanOmurtag (814 - 831), che la trasformò in un centro della provincia di Sredec (Sredecki komitat, Средецки комитат).
Alla fine del IX secolo o nella prima metà del X secolo, la chiesa di San Giorgio fu completamente ricostruita. La città fu visitata dallo zarPietro I, su richiesta del quale a Sredec (come ormai si chiamava Serdica) fu sepolto, subito dopo la sua morte nel 946, l'eremita canonizzato SanGiovanni di Rila, chiamato il Patrono celeste bulgaro.[84]
Dopo la conquista della capitalePreslav da parte degli eserciti diSvjatoslav I di Kiev e diGiovanni I Zimisce nel 970–971, ilpatriarca bulgaro Damjan scelse Sredec come sua sede l'anno successivo, e la capitale della Bulgaria vii fu temporaneamente trasferita.[85]
Nella seconda metà del X secolo, la città era governata dalkomes Nicola e dai suoi figli, noti come "Cometopuli". Uno di essii fuSamuele, che alla fine fu incoronato imperatore di Bulgaria nel 997. Alla fine del X secolo Sredec fu il centro dei possedimenti di uno dei Cometopuli,Aronne.
La città alla fine cadde sotto il dominio dell'Impero bizantino nel 1018, a seguito dellaconquista bizantina della Bulgaria. Sredec partecipò allarivolta di Pietro Deljan nel 1040-1041 nel tentativo fallito di ristabilire l'indipendenza bulgara, e fu l'ultima roccaforte dei ribelli, guidati dal comandante locale Botko.[88] L'imperatoreMichele IV il Paflagone vi arrivò personalmente per sedare la ribellione.[89] Dopo il 104,8 le autorità bizantine stabilirono nella regione di Sredec un numero significativo diPeceneghi come federati bizantini, alcuni dei quali si stabilirono probabilmente anche nella città.[90] Nel 1059, l'imperatoreIsacco I Comneno arrivò a Sredec con un grande esercito per fermare l'avanzata degli Ungheresi verso la città, ma le due parti giunsero un accordo senza che si verificasse un grande scontro militare.[91] Alla fine del 1066 o all'inizio del 1067, il futuro imperatore bizantinoRomano IV Diogene fu nominato governatore di Sredec.[92]
Nel 1183, Sredec fu conquistata e devastata dalle forze congiunte del granduca serboStefano Nemanja e del re unghereseBéla III. Nel 1189, il ramo settentrionale dellaTerza crociata attraversò Sredec e i suoi dintorni: le truppe dell'imperatoreFederico Barbarossa, che si ritrovarono – con loro grande sorpresa – in una città dagli abitanti, priva di mercato, cibo e vino, furono costretti a proseguire il viaggio attraversoPlovdiv fino aEdirne e Costantinopoli, esauste ed estremamente delusi.[93][94]
Il sebastocratore Kaloyan e sua moglie Dessislava, affresco nella Chiesa di Boyana
NelSecondo Impero bulgaro Sredec rivestì una grande importanza strategica per il controllo bulgaro dellaValle di Morava (nell'odiernaSerbia) e dellaMacedonia. Nei primi decenni successivi alla sua annessione all'Impero ottomano furono adottate misure per il ripristino della cinta muraria e per la riparazione delle gravi distruzionii all'interno della città. La densità edilizia continuò a aumentare, molte strade si trasformarono in vicoli stretti e cominciarono a comparire edifici a due piani.[97] Alcuni governatori di Sredec, a metà del XIII secolo, portarono il titolo disebastocratore, il secondo in grado dopoquello reale: il sebastocratoreAlessandro Asen, fratello dello zarIvan Asen II, suo figlioKaloyan e, infine, il genero di Alessandro,Pietro, che dopo la morte di Ivan Asen II governò tutte le regioni occidentali della Bulgaria.[98] Probabilmente sotto il governo del sebastocratore Kaloyan furono ricostruite le ruine dell'antico quartiere diCostantino I, trasformandole nella residenza del governatore della città. Il sebastocratore Kaloyan fu il fondatore dellaChiesa di Bojana, uno dei monumenti più notevoli dell'arte medievale bulgara, in cui è conservato un suo ritratto a figura intera, insieme alla moglie, datato al 1259.
Nel XIV secolo, presso la Cattedrale Metropolitana di Santa Sofia operava una scuola letteraria, dalla cui attività è giunto fino a noi ilVangelo di Sredec. Inoltre, nel periodo compreso tra il 1185 e il 1417, nei dintorni della città si sviluppò un complesso monastico composto da 14 monasteri, oltre askiti еcappelle, che in seguito fu chiamatoMonte Sacro di Santa Sofia. A Sofia erano attivi gli uffici dei commerciantiragusani e vi si producevano ceramiche di lusso multicolori, gioielli e ferramenta.
Nel 1382, durante il regno del sultanoMurad I, il generale ottomanoLala Shahin Pascià assediò la città per 3 mesi, lodandone nei suoi rapporti al governo le condizioni naturali, le ricchezze, l'attività economica, e l'importanza politica. Poco dopo Sofia fu concquistata dal suo subordinato Inge Balaban Bey.[99] Dal 1393 al 1878, la città fu il centro delSangiaccato di Sofia.
Durante la grande campagna del condottiero unghereseGiovanni Hunyadi, nell'autunno del 1443, gli Ottomani abbandonarono Sofia, evacuando la popolazione e incendiando la città per rendere difficile il rifornimento al nemico. Gli ungheresi furono accolti dai cristiani con una funzione solenne nella cattedrale diSanta Sofia, ma poche settimane dopo gli ungheresi si ritirarono aPirot e i cristiani di Sofia e dei dintorni furono massacrati per il loro sostegno all'esercito ungherese.[100]
Secondo le testimonianze dei viaggiatori europei, a metà del XV secolo Sofia manteneva prevalentemente il suo aspetto bulgaro.[101] Dal 1460, lereliquie del santo reStefano Uroš II Milutin si trovavano a Sofia. Nel 1469, un evento importante per la comunitàortodossa fu il passaggio, attraverso la città, della processione che trasportava le reliquie di SanGiovanni di Rila daTarnovo alMonastero di Rila. In quel periodo, a Sofia e nei monasteri del Monte Sacro di Sofia si sviluppò laScuola letteraria di Sofia.
Dopo l'annessione di Sofia all'Impero ottomano, la colonia di mercanti ragusani continuò a prosperare in città, dove si stabilirano ancheeitaliani provenienti daFirenze eVenezia, formando così un quartierecattolico nell'area della distrutta porta occidentale della fortezza. Nel centro della città vivevano gliarmeni, principalmente orafi e pellicciai, e nei quartieri nordorientali risiedevano gliebrei, che svilupparono un vicace commercio su larga scala con iPaesi Bassi e laFrancia. In quel periodo la città iniziò a produrre ed esportare in Italia beni di lusso, come ilčocha di stoffa di lana e, soprattutto, il cuoio lavorato, una varietà della quale venne conosciuta in Italia con il nome di "bulgarini". Dall'Italia invece, venoivano importati i vetro, medicinali, e terracotta. In quegli anni la città fu in più occasioni sede temporanea delBeilerbei diRumelia, una delle più alte cariche amministrative e militari nell'Impero ottomano, talvolta ricoperta dallo stessoGran visir.[102]
In quel periodo la città era la più grande base di import-export dell'odierna Bulgaria per il commercio di carovane con laRepubblica di Ragusa. Nei secoli XV e XVI Sofia si ampliò grazie all'attività edilizia ottomana. Gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, nell’istruzione e nell’economia locale portarono a una maggiore diversità nella popolazione. Tra gli abitanti vi eranomusulmani,cristiani ortodossi di linguabulgara egreca,armeni,georgiani, ragusanicattolici, ebrei (romanioti,aschenaziti esefarditi) ezingari.[105]
Durante i primi decenni del XVI secolo l'ambiente culturale ed etnico di Sofia mutò radicalmente: a differenza del secolo precedente, negli anni '30 i viaggiatori parlavano già di una maggioranza musulmana in città, e a metà del XVII secolo di una popolazione interamente turca.[106] In quegli anni le due grandi chiese antiche della città furono trasformate in moschee:Santa Sofia divenne la moschea di Sijavuš Pasha eSan Giorgio fu trasformata nella moschea di Gjul. Secondo dati archeologici, la maggior parte degli abitanti nel centro cittadino era musulmana.[107]
Il XVI secolo fu un periodo di ripresa economica, durante il quale molti mestieri fiorirono in città. Per la prima volta dall'antichità furono coniate monete, utilizzando principalmente l'oro e l'argento estratti dalle miniere intorno aČiprovci.[109][110] Le fonti del XVI secolo menzionano ottomoschee-cattedrali, tre biblioteche pubbliche, numerose scuole, dodici chiese, tre sinagoghe e il più grandebedesten (mercato) dei Balcani.[105] Inoltre, in città vi erano fontane ehammam (stabilimenti balneari).
Dalla metà del XV secolo e soprattutto nel XVI secolo, furono edificati imponenti edifici pubblici, come laMoschea Bujuk (1451 - 1494), la Moschea Çelebi (1502), situata accanto alKonak, la Moschea delDerviscio Kogia Mehmed Pascià (1528), oggi trasformata inchiesa, e laMoschea Banja Baši (1567), costruita dal celebre architetto ottomano MimarSinān.[111] Si conoscono i nomi di altre dieci moschee di Sofia, ma secondo gli autori dell'epoca il loro numero totale sarebbe stato di circa 150.[112]
Nel 1610 ilVaticano istituì lasede di Sofia per i cattolici dellaRumelia, che esistette fino al 1715 quando la maggior parte dei cattolici emigrò.
A partire dal XVII secolo iniziò gradualmente il declino della città parallelamente a quello dell'Impero ottomano e alla fine delle grandi campagne verso l'Europa centrale, per le quali Sofia rappresentava un importante punto di partenza. Molti edifici pubblici furono trascurati, l'antico sistema idrico cadde in pessime condizioni e in molti punti fu sostituito da pozzi.[113] Alla fine del secolo, la città fu abbandonata dai mercanti ragusani e dagli italiani; alcune famiglie di mercanti ebrei e alti funzionari turchi lasciarono la città, ma nello stesso tempo molti bulgari provenienti dai villaggi vicini vi si stabilirono.[114]
Dal XVIII secolo iBeilerbei della Rumelia iniziarono a risiedere periodicamente aBitola, che divenne ufficialmente il capoluogo dell'Eyalet di Rumelia nel 1836.
Nel 1737 scoppiò l'importante rivolta dei vescovi nella regione di Sofia e diSamokov. Fra la fine di luglio e l'inizio di agosto, per ordine di Ali Pascià Küprülüoğlu, furono uccisi circa 350 cittadini di Sofia, sacerdoti, monaci e gente dei villaggi vicini, tra cui il metropolitaSimeone di Samokov e di Sofia, impiccato a Sofia dai turchi il 21 agosto 1773 (è il nono santo di Sofia).
Nel 1738 la popolazione di Sofia, come quella di tutte le città principali della parte europea dell'Impero ottomano, era prevalentemente turca.[115]
L'anarchia iniziata alla fine del XVIII secolo, legata al fenomeno delkardžalismo – la presenza di gruppi armati nella Penisola balcanica composti da persone di diverse etnie, nazionalità e religioni, unite dal loro mestiere militare – alla liberazione della Serbia e all'avvicinamento del confine a Sofia, ebbe un effetto negativo sulla città. A tutto ciò si aggiunsero il grande incendio del 1816, lapeste del 1857 e i dueterremoti del 1818 e del 1858. Tuttavia, Sofia rimase una delle grandi città bulgare. Vi risiedettero i consoli di Francia, di Italia e dell'Impero austro-ungarico. Secondo la testimonianza dei missionari americani che visitarono la città nel 1862, Sofia contava 30.000 abitanti, di cui un terzo bulgari; la città aveva un aspetto piuttosto povero, ma la popolazione bulgara si stava rapidamente arricchendo.[116]
Nel XIX secolo i bulgari a Sofia avevano un proprio comune, sette chiese e due tipi di scuole secolari: quelle primarie dimutuo insegnamento (fondate nel 1825) e quelle a classi, oltre alle scuole primarie nelle chiese e nei monasteri, esistite sin dai tempi dellaScuola letteraria di Sofia.
Nel 1867 fu fondato ilčitalište "Tsviat", nel 1869 la società femminile bulgara "Madre", nel 1874 il gruppo studentesco "Napredâk".
Nel 1858 la rivoluzionaria e insegnante bulgaraNedelja Petkova, conosciuta come 'Baba Nedelja', fondò in città la prima scuola femminile nelle terre bulgare. Dal 1859 iniziarono i festeggiamenti in onore dei primi maestri slavi, i SantiCirillo e Metodio.
I conflitti con ilclero greco a Sofia iniziarono già nel 1818.[117] Il 15 ottobre 1872, nella chiesa di Santo Stefano aCostantinopoli, l'esarca bulgaroAntim I ordinò il primo esarca metropolita di Sofia, Melezio.
Nel 1870 il rivoluzionario bulgaroVasil Levski fondò comitati rivoluzionari non solo a Sofia, ma anche nei villaggi circostanti. Dopo la sua cattura nel 1873, fu trasferito a Sofia e impiccato dagli Ottomani. Importanti esponenti delRisorgimento bulgaro a Sofia furono:Dimitǎr Trajkovič - membro del Comitato rivoluzionario di Sofia,Ivan Denkoglu,Sava Filaretov,Jordanka Filaretova,Zaharij Ikonomovič-Kruša, il libraio rivoluzionarioNikola Vardev, loieromonacoGennadij Skitnik (Ivan Ikhtimanski) - membro del Comitato rivoluzionario di Sofia e abate delmonastero di Dragalevci, dove Levski soggiornò spesso e tenne le riunioni del comitato,Nikola Stefanov Kruškin detto il Čolaka, collaboratore di Levski, membro del Comitato rivoluzionario di Sofia, impiccato dai turchi,Georgi Abadžiev, libraio, corriere del Comitato rivoluzionario di Sofia, impiccato dai turchi insieme a Čolaka,Kiro Geošev (Kiro Kafedži), collaboratore di Levski, impiccato dai turchi, Stoyan Tabakov, detto Hadži Stojančo Knižar, impiccato dai turchi,Hristo Kovačev, membro del Comitato rivoluzionario di Sofia, mandato aDiyarbakır, Stoičo Raškov e Todor Maleev, entrambi diKoprivštica e partecipanti allaRivolta d'aprile, incaricati di prendere daPlovdiv il materiale per la produzione di proiettili, impiccati dai turchi sulPonte dei Leoni, ecc.
Durante la ritirata delle truppe turche alla fine del 1877, durante laguerra russo-turca, il comandante turcoSulayman Pascià pianificò l'incendio dell'intera città, simile a quello diStara Zagora, in cui il massacro della popolazione cristiana sarebbe stato inevitabile. L'intervento categorico del viceconsole franceseLéandre François René le Gay, del console italianoVito Positano e, secondo fonti non confermate, del rabbino di SofiaGabriele Mercado Almosnino, salvò la città dall'incendio. Anche il console austro-ungaricoJosef Waldhart sostenne queste azioni in difesa della città. Molti cittadini bulgari di Sofia si armarono e si schierarono con le forze russe.[118] Tuttavia, i corrispondenti russi e stranieri riferirono dell’esistenza di sedici patiboli dove i bulgari venivano impiccati fino all’ultimo momento prima dell’ingresso delle truppe liberatrici.[119]
Il 4 gennaio1878 (23 dicembre 1877 secondo ilcalendario giuliano), dopo labattaglia di Sofia (19/31 dicembre - 23 dicembre/4 gennaio 1978), le truppe russe al comando del generaleIosif Vladimirovič Gurko entrarono in città. Nel febbraio 1878 la popolazione della città si era quasi dimezzata rispetto al periodo prebellico e, secondo il Comune, ammontava a 11. 694 abitanti, di cui 6.560 bulgari, 3.538 ebrei, 839 turchi e 737 zingari (di cui 2/3 musulmani)[120]).[121] La maggior parte delle moschee di Sofia fu distrutta durante quella guerra; sette di esse furono demolite in una sola notte nel dicembre 1878, quando un temporale mascherò il rumore delle esplosioni degli ingegneri militari russi.[122] Dopo la guerra una grande maggioranza della popolazione musulmana lasciò Sofia.[105]
Il 20 ottobre 1878 la sede dell'Amministrazione provvisoria russa fu trasferita daPlovdiv a Sofia, e, il 3 aprile (22 marzo, secondo il calendario giuliano) 1879, su proposta diMarin Drinov, l'Assemblea costituente elesse Sofia capitale delPrincipato di Bulgaria. Il 4 aprile fu poi proclamato giorno festivo della città. Di conseguenza, il numero dei residenti aumentò più rapidamente rispetto a quello delle altre città bulgare, principalmente grazie alla migrazione interna.
La scelta di Sofia come capitale contribuì alla sua rapiidia trasformazione in un grande e importante centro politico, amministrativo, economico, scientifico e culturale del Paese. I cambiamenti urbanistici su larga scala iniziarono subito dopo. Il centro della città si spostò progressivamente dalla piazza vicino allaMoschea Banja Baši alla piazza intorno alla Cattedrale dello Santo Re (l'odiernaCattedrale di Santa Domenica), dove fin dall'antichità si incontravano ad angolo retto le quattro arterie stradali principali di Serdica-Sredec-Sofia. Vennero tracciati ampi viali radiali e i piccoli vicoli tortuosi furono gradualmente sostituiti da strade di quartiere parallele, che si intersecavano a angolo retto.
Il centro storico di Sofia occupava il territorio delimitato dai viali Slivnitsa, Vasil Levski, Patriarca Evtimij, Hristo Botev - in altre parole, l'area urbana sviluppatasi subito dopo l'elezione di Sofia a capitale bulgara nel 1879.[123] Il centro rappresentativo della città si formò attorno al Palazzo del Principe (poiPalazzo Reale) e all'Assemblea Nazionale, e divenne il fulcro non solo della vita politica, ma anche degli eventi culturali e pubblici. Nel 1907, nelle vicinanze, fu inaugurato l'edificio delTeatro Nazionale Ivan Vazov costruito dagli architetti viennesiFerdinand Fellner eHermann Helmer. All'inizio del XX secolo il vialeZar Osvoboditel fu pavimentato con i celebri mattoni gialli, che collegavano il Palazzo Reale con la piazza dell'Assemblea Nazionale, dove fu eretto il monumento dello zar russoAlessandro II (lo Zar Liberatore). Il viale si estendeva poi verso un nuovo quartiere abitato da insegnanti, politici, avvocati e ufficiali, che cominciò a svilupparsi alla fine del XIX secolo.
Anche la prima significativa espansione urbana della città si orientò in quella direzione: verso il letto del torrente Perlovska e ilponte delle Aquile.[124]
Nel 1900 fu accesa la prima lampadina elettrica della città.[125]
Iniziarono inoltre la concentrazione delcapitale e lo sviluppo industriale, con la costruzione di imprese nei settori dell'industria energetica, metallurgica, della produzione di birra e dellalavorazione del legno.[126] Nella maggior parte dei casi si trattava ancora di piccolefabbriche e officine. Verso la fine del secolo fu costruita la primacentrale idroelettrica sul fiumeIskăr, sopraPančarevo, che forniva energia elettrica alla città. Nel 1893 fu realizzata la ferrovia Sofia-Pernik, seguita da quella perPlovdiv eVarna.
Dopo la guerra di liberazione il principeAlessandro I Battenberg invitò gli architetti dell'Impero austro-ungarico a dare forma all'aspetto architettonico della nuova capitale.[127] Tra gli architetti invitati a lavorare in Bulgaria vi eranoFriedrich Grünanger,Václav Kolář eViktor Rumpelmayer, che progettarono i edifici principali pubblici della capitale, necessari al governo bulgaro appena ristabilito, nonché numerose residenze per l'élite del Paese.[127] Successivamente contribuirono anche numerosi architetti bulgari formatisi all'estero. L'architettura del centro di Sofia è quindi una combinazione diNeobarocco,Neorococò,Neorinascimentale eNeoclassicismo, con l'influenza dellaSecessione viennese che in seguito avrebbe giocato un ruolo importante. Lo stile complessivo è tipicamente mitteleuropeo.
Nellaseconda guerra balcanica la Bulgaria combatté praticamente da sola contro tutti i paesi confinanti. Quando, nel 1913, l'esercito rumeno entrò aVraždebna – all'epoca un villiaggio situato a 11 km da Sofia, oggi un sobborgo della capitale[128] – ilRegno di Bulgariafu costretto a capitolare. Nel corso del conflitto Sofia fu sorvolata dal Corpo aereo rumeno, che condusse operazioni di fotoricognizione e lanciò opuscoli di propaganda sulla città. Sofia divenne così la prima capitale al mondo ad essere sorvolata da aerei nemici.[129]
Il Giovedì Santo, 16 aprile1925, laCattedrale di Santa Domenica fu teatro del celebreattentato compiuto dai militanti delPartito Comunista Bulgaro, i quali fecero esplodere il tetto della cattedrale durante i funerali del generaleKonstantin Georgiev, ucciso due giorni prima in un altro attentato di matrice comunista. Nell’attacco persero la vita 163 persone, per lo più appartenenti all’élite politica e militare del Paese, e circa 240 rimasero ferite.[130]
Nel 1938 fu adottato il piano urbanistico (il "Piano Muesmann") elaborato dal prof. Adolf Muesmann che prevedeva lo sviluppo della città fino al raggiungimento di 600.000 abitanti.[131][132]
Sofia dopo la liberazione
La cattedrale vecchia di San Giuseppe, distrutta nei bombardamenti anglo-americani del 1944.
Durante laseconda guerra mondiale, all'inizio della quale la Bulgaria dichiarò guerra allaGran Bretagna e agliStati Uniti, le forze aeree britanniche e americane effettuarono brutalibombardamenti di Sofia.[133] Furono colpiti soprattutto edifici civili, come il Teatro Nazionale (gravemente danneggiato), la chiesa di Santo Spas dell'XI secolo (distrutta nel 1944), la Biblioteca Comunale (completamente distrutta il 30 marzo 1944 con la perdita di 40.000 volumi), laCattedrale cattolica di San Giuseppe (completamente distrutta il 30 marzo 1944), e l'Accademia Teologica (gravemente danneggiata, con la cupola del tempio incorporato andata a fuoco). Migliaia di edifici residenziali furono fatti saltare in aria e dati alle fiamme, e il centro cittadino fu distrutto. Il numero degli edifici danneggiati nei bombardamenti del 1943-1944 fu di 12.564, di cui 2.670 completamente distrutti.[134] Tra gli edifici storici distrutti vi furono diverse scuole e alberghi, la Tipografia di Stato, il Tribunale regionale, le Terme piccole e laBiblioteca Nazionale; questi non furono mai riportati al loro aspetto originario. Il Teatro Nazionale bulgaro, la Banca Agricola bulgara, la Facoltà Teologica dell'Università di Sofia, il Museo di Storia Naturale, l'Accademia bulgara delle Scienze e altri edifici furono danneggiati ma successivamente ricostruiti. Sofia fu evacuata: ospedali,[135] farmacie,[136] uffici statali e comunali, scuole, studi di architettura, imprese di costruzione, ecc. trovarono rifugio nelle città e nei villaggi vicini e lontani durante gli ultimi due anni di guerra. Gli uomini furono mobilitati al fronte nella successiva guerra contro laGermania nazista. Le persone cominciarono a tornare nella capitale solo dopo il 9 maggio 1945, nella seconda metà dello stesso anno.
Alcuni edifici dinneggiati nei bombardamenti del 1943-1944
Il Palazzo dell'Assemblea bulgara dopo i bombardamenti[137]
Dopo il referendum del 1946, la Bulgaria fu proclamataRepubblica Popolare e fu istituito un Fronte Patriotico, che cambiò significativamente l'aspetto della capitale. Il numero degli abitanti cominciò a crescere rapidamente, principalmente a causa dellacentralizzazione e dellacollettivizzazione. Fu data maggiore importanza all'industria pesante e all'industrializzazione, mentre proseguirono l'urbanistica e la costruzione di abitazioni. Il 1946, così come l'inizio del 1947, furono dedicati ai difficili negoziati per ilTrattato di pace di Parigi.[139] Nei successivi quattro-cinque anni lo Stato e la sua capitale furono ricostruiti secondo il modello e i dettami sovietici, che all'epoca praticamente paralizzavano ogni iniziativa statale, municipale e privata.[140][141][142]
Sofia nel 1966
Nel 1958 fu messo in funzione lo stabilimento metallurgico di Kremikovci, chiuso nel 2009. La rete stradale e i trasporti urbani vennero ampliati e rinnovati. Tuttavia, negli anni '70, gli architetti riuscirono a contrastare i precedenti piani di sgombero del centro cittadino per una nuova costruzione socialista, secondo i quali i vecchi edifici sarebbero dovuti essere demoliti.[138] Così furono salvati dalla distruzione l'ex Palazzo Reale, il Club Militare, il Palazzo dell'Accademia delle Scienze e altri palazzi vicino alMercato Coperto Centrale, alMercato delle Donne, alPonte dei Leoni, lungo le vie Piirotska ed Esarca Josif.[138]
Nella seconda metà del XX secolo, molti dei villaggi vicini, che fino ad allora erano indipendenti, furono annessi a Sofia: Birimirci e Obradovci nel 1955; Knjaževo nel 1958; Bojana, Vraždebna, Vrabnica, Gorna Banja, Dragalevci, Darvenica, Ilianci, Malaševci, Obelja, Orlandovci, Simeonovo e Slatina nel 1961; Suhodol, Trebič e Filipovci nel 1971; Botunec, Gorubljane, Kremikovci, Seslavci e Čelopečene nel 1978.[143]
Le strade tangenziali o distrettuali, i viali e le vie di Sofia nei primi periodi della costruzione della città furono i viali "Slivnica", "Ferdinando" (l'odierno "Vasil Levski"), "Patriarca Evtimij", "Hristo Botev",[123] la parte settentrionale di "Principessa Maria Louisa", "Generale Nikolaj Stoletov", "Danail Nikolaev" nel nord-est, "Evlogij e Hristo Georgievi" nell'est e nel sud-est, "Penčo Slaveikov" nel sud, "Ing. Ivan Ivanov" e "Konstantin Veličkov" a ovest; molti di questi portavano proprio quella denominazione (ad esempio il viale 'Okrăžen', cioè Circonvallazione). La maggior parte di qusti viali delimitava i confini dell'attuale centro cittadino. Negli ultimi decenni del XX secolo i viali Vardar, Goce Delčev, Nikola Vapcarov e Pejo Javorov svolsero il ruolo di tangenziali.[144]
La trasformazione della Bulgaria nella Repubblica Popolare di Bulgaria nel 1946 e nella Repubblica di Bulgaria nel 1990 segnò cambiamenti significativi nell'aspetto della città. La popolazione di Sofia si espanse rapidamente a causa della migrazione dalle regioni rurali. Nuove aree residenziali furono costruite alla periferia della città, come Družba, Mladost e Ljulin.
Dopo la caduta del comunismo nel 1989 ci fu un periodo di crescita nell’edilizia privata. Furono costruiti nuovi edifici moderni, molti dei quali con la partecipazione di investitori stranieri. Sofia vide la nascita di interi quartieri residenziali e di affari, nonché di moderni edifici per uffici con facciate in vetro simili a grattacieli, ma anche di quartieri residenziali di alto livello. Il Mausoleo di Georgi Dimitrov, dove il corpo diDimitrov fu conservato in modo simile almausoleo di Lenin, fu demolito nel 1999. Durante ilregime comunista alcune delle strade e piazze più iconiche della città furono ribattezzate per ragioni ideologiche, mentre dopo il 1989 la maggior parte dei nomi precedenti fu ripristinata.[145] La fine della vecchia amministrazione e del sistema centralmente pianificato aprì però la strada anche a un’edilizia caotica e sfrenata, che continua ancora oggi.
Nel 2015 fu completato l'edificio del Capital Fort Business Centre, situato all'ingresso di Sofia dal corso Tsarigradsko sciosse, diventando l'edificio più alto della Bulgaria, sostituendo l'Hotel Rodina, costruito 25 anni prima. È in costruzione l'edificio Sky Fort, che dovrebbe diventare, secondo il progetto, l'edificio più alto della Bulgaria con i suoi 202 m.[147]
LaCattedrale di Aleksandr Nevskij (in bulgaroХрам-паметник „Свети Александър Невски“?, Tempio-monumento di Sant'Aleksandr Nevskij) è unacattedraleortodossa bulgara. Costruita in stileneobizantino, è la più grande chiesa di Sofia e la seconda più grande dell'interaPenisola balcanica, preceduta soltanto dalTempio di San Sava diBelgrado. Costruita in memoria dei 200.000 soldati russi caduti nellaguerra russo-turca, fu progettata dall'architetto russoAleksandr Pomerancev, con l'aiuto dei russiAleksandr Smirnov eAleksandr Jakovlev, che si basarono sul progetto iniziale del 1884-1885 del bulgaroIvan Bogomolov. La cattedrale è alta 45 m; con il campanile, che contiene 12 campane, misura 50,52 m. Occupa un'area di3170 m² e può contenere al suo interno più di 5.000 persone. L'interno è in stile italiano, decorato conalabastro e molti altri materiali pregiati. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1882 (anche se i progetti risalgono al 1880), ma i lavori si interruppero improvvisamente. Ricominciarono poi nel 1904 e si conclusero nel 1912. La dedica originale della cattedrale era in onore dei santiCirillo e Metodio; tale denominazione rimase valida tra il 1916 e il 1920, mentre il nome attuale le fu assegnato nel 1924. Alla costruzione della cattedrale presero parte artisti di sei diverse nazionalità: bulgari, russi, tedeschi, austriaci, cechi e italiani - periti, architetti, artisti e scalpellini. Dopo il completamento della chiesa nel 1912, 32 artisti russi, 16 bulgari e 1 ceco lavorarono alla decorazione e alla pittura dell'interno. Attualmente una parte della cattedrale è riservata alMuseo di Storia Cristiana conicone provenienti da tutta la Bulgaria e fa parte della Galleria Nazionale, la prima in Europa per grandezza dedicata alle icone bulgare. Almercato delle pulci, nella piazza antistante la chiesa, si possono acquisire icone dipinte a mano, quadri d'autore e cimeli storici.
LaChiesa di Bojana (in bulgaroБоянска църква?), situata nel quartiere omonimo a sud del centro della città, è dal 1979patrimonio dell'umanità. Si tratta di unachiesamedievale appartenente allaChiesa ortodossa bulgara. L'ala est di questa costruzione a due piani venne eretta originariamente alla fine del X o agli inizi dell'XI secolo, mentre la parte centrale venne aggiunta nelXIII secolo, durante ilSecondo impero bulgaro. La chiesa venne poi completata a metà del XIX secolo con un'ulteriore espansione verso ovest.
La chiesa di San Giorgio
LaRotonda di San Giorgio (in bulgaroРотонда „Свети Георги“?) è una chiesa a pianta circolare di epocapaleocristiana. Costruita inlaterizio rosso, è considerata l'edificio più antico della capitale bulgara. Fu eretta nel IV secolo e affrescata nel X secolo e successivamente nel XII secolo. Durante il periodo ottomano fu convertita inmoschea. Oggi è un museo e si trova circondata dai resti dell'anticaSerdica e da un albergo. Gli affreschi raffiguranti 22 profeti, risalenti al XII-XIV secolo, ricoprono la cupola.
la Moschea Banja Bašila Sinagoga di Sofia
LaMoschea Banja Baši (in bulgaroДжамия „Баня Баши“?) fu costruita dal celebre architetto ottomanoSinān nel 1566-1567. Ḕ la principale testimonianza della dominazione turca sulla città e l'unica moschea medievale ancora funzionante conservata nella città. La moschea è un'interessante opera architettonica che riflette le specificità del pensiero architettonico ottomano del XVI secolo.
LaChiesa di San Nicola il Taumaturgo (in bulgaroЦърква „Свети Николай Чудотворец“?), conosciuta come Chiesa russa, è unachiesa ortodossa, dedicata aSan Nicola di Bari. La sua costruzione iniziò alla fine dell'Ottocento e si protrasse per molti anni, venendo consacrata nel 1914, alla vigilia dellaprima guerra mondiale. L'edificio fu costruito sul terreno dell'ambasciata russa secondo un progetto diMihail Preobraženskij, appositamente per le esigenze degli immigrati russi nella capitale. Gli affreschi furono opera di un gruppo di artisti guidato da Vasilij Perminov (uno degli autori degli affreschi di "Aleksandr Nevskij"). Le cinque piccole cupole della chiesa sono dorate, mentre la cupola centrale raggiunge un'altezza di 19 m. Le campane furono un dono dello zar russoNicola II.
la Chiesa di Santa Petka la Vecchia
LaChiesa di Santa Petka la Vecchia (in bulgaroцърква „Света Петка Стара“?) è una chiesa ortodossa del XIII secolo. Probabilmente fu costruita come chiesa del palazzo dall'allora governatore di Sofia, ilsebastocratoreAleksandǎr Asen (fratello dello zarIvan Asen II) nel 1241, come attesta l'iscrizione al suo interno. La chiesa è dedicata aParascheva di Iaşi, nota come Santa Petka, e celebra la sua festa il 14 ottobre, giorno anche della festa della chiesa. All'interno della chiesa sono conservate alcuni oggetti considerati miracolosi: le icone delle sante Petka eMena d'Egitto; ilpozzo sacro di Santa Petka; una parte dell'albero del santonuovo martireTeraponzio di Sofia[165] (celebrato il 27 maggio); la scarpa diSanto Spiridione il Taumaturgo, consacrata dalle sue sante reliquie sull'isola diCorfù.
la Chiesa di Santa Petka dei sellai
LaChiesa di Santa Petka dei sellai (in bulgaroцърква „Света Петка Самарджийска“?) ha unacripta che è una tomba romana del IV secolo, il che indica l'esistenza di un edificio religioso precedente. Nell'XI secolo sopra la cripta venne costruita l'attuale chiesa. I dipinti murali più antichi conservati risalgono al XIV secolo, mentre sopra di essi si trova uno strato risalente ai secoli XV e XVI, opera diPimen Zografski. La chiesa prende il nome daPetka d'Iconia, santa patrona dei sellai, il cui quartiere si trovava nella zona durante il Medioevo e i quali veneravano e mantenevano la chiesa.
Santa Paraskeva
LaChiesa di Santa Paraskeva (in bulgaroцърква „Света Параскева“?) è la terza chiesa più grande della capitale. È nota per la sua eccellenteacustica, motivo per cui viene spesso scelta per concerti e registrazioni sonore. Fu costruita tra il 1926 e il 1930 dall'architetto bulgaroAnton Tornjov. L'architettura della chiesa è insolita: lacella è un'aula circolare con un diametro di oltre 20 metri. La copertura è un guscio di cemento armato, opera dell'ingegnere progettista Conev.
Il 17 giugno 2011 le statue della composizione scultorea sul lato ovest del monumento all'Armata russa furono dipinte come personaggi dei fumetti americani e dellacultura di massa. Da sinistra a destra:La Maschera,Joker,Wolverine,Babbo Natale,Superman, Ronald il Clown - il simbolo diMcDonald's,Capitan America,Robin,Wonder Woman. La bandiera era dipinta con i colori americani, e sotto il gruppo compositivo scultoreo vi era la scritta "Al passo con i tempi".
Alcuni monumenti costruiti durante il regime comunista furono smantellati o distrutti dai governi postcomunisti:
IlMausoleo di Georgi Dimitrov fu chiuso nel 1990 e distrutto nel 1999. Esso si trovava davanti all'exPalazzo Reale. Fu costruito nel 1949 per conservare il corpo imbalsamato del leader comunistaGeorgi Dimitrov. La costruzione iniziò subito dopo la sua morte e il mausoleo fu costruito nel tempo record di sei giorni, durante i quali il corpo del leader fu trasportato dall'Unione Sovietica a Sofia.
IlMonumento "1300 anni della Bulgaria", situato davanti al Palazzo Nazionale della Cultura, fu smantellato nel 2017. Fu eretto nel 1981 ed era dedicato al 1300º anniversario della fondazione dello Stato bulgaro;
IlMonumento all'Armata russa fu smantellato nel 2023-2024. si trattava di una composizione monumentale situata nelGiardino del Principe, nel centro della città, costruita nello stile delrealismo socialista tra il 1952 e il 1954. Fu eretto in segno di gratitudine alle truppe sovietiche per la vittoria sulnazismo e sulfascismo. Il monumento era una piramide tronca alta 37 metri, sormontata da una composizione scultorea alta 8 metri, raffigurante un operaio bulgaro, un soldato sovietico e una madre con il bambino, opera delle artiste bulgare Vaska Emanuilova e Mara Georgieva. Intorno al monumento si trovavano altre composizioni: nella parte orientale si trovava la composizione "Ottobre 1917" del prof. Ljubomir Dalčev; nella parte meriodionale la composizione "Il retrofront" di Petar Doičinov; nella parte occidentale invece, si trovava la composizione "La grande guerra patriotica dell'Unione Sovietica", opera dell'équipe di Vasil Zidarov.[166] Nel 1993 il Consiglio Comunale di Sofia decise di demolire il monumento, ma ilCremlino e l’ambasciata russa in Bulgaria si opposero all'idea. Sul monumento vi era una targa con la scritta: "All'esercito sovietico, liberatore del riconoscente popolo bulgaro", la quale fu oggetto di molte critiche perché presentava l'esercito sovietico come il liberatore della Bulgaria. Secondo gli oppositori del monumento, infatti, l’Unione Sovietica in realtà avrebbe imposto con la forza il regime comunista repressivo nel paese dopo laseconda guerra mondiale.[167]
IlMausoleo del primo principe bulgaroAlessandro I Battenberg, eretto nel 1897, fu chiuso ai visitatori dal 1946 al 1991, per tutto il periodo del regime totalitario. Fu progettato dall'architetto svizzeroJacob Heinrich Meyer, con gli interni decorati dal famoso artista bulgaroHaralampi Tačev.
Ilmonumento a Vasil Levski (in bulgaro: Паметник на Васил Левски) è un altro monumento storico, divenuto uno dei simboli della città. Si trova nel centro della città, in una zona ad alto traffico. È realizzato inbronzo, con unbassorilievo della testa diVasil Levski. Fu inaugurato il 22 ottobre1895, ma la sua progettazione iniziò subito dopo laLiberazione nel 1878. La costruzione durò circa 17 anni a causa della mancanza di fondi, dell'incuria e del disinteresse del governo dell'epoca, provocando un'ondata di scontento tra gli intellettuali bulgari. In segno di protesta,Konstantin Veličkov scrisse la poesia "Il Monumento a Levski a Sofia".[168] Il monumento è una colonna alta 13 metri, realizzata in granito grigio secondo il progetto dell'ingegnere ed architetto cecoVáclav Kolář. La parte principale della colonna è opera delloscalpellino italiano Abramo Perucelli, le opere scultoree sono del cecoFrantišek Novák e il ritratto centrale in bassorilievo in bronzo di Levski fu realizzato daRudolf von Weyr. Ogni anno, il 19 febbraio, il giorno della morte dell'eroe, migliaia di bulgari accorrono portando dei fiori, e la sera si svolge una cerimonia di stato con la partecipazione del Capo dello Stato, del Patriarca bulgaro, del Primo ministro, del Sindaco di Sofia e della guardia militare.
Ilmonumento al Milite Ignoto (in bulgaro: Паметник на Незнайния воин) fu eretto nel 1981 in occasione del 1300º anniversario dello Stato bulgaro. È composto di un "fuoco eterno", terra proveniente dalle battaglie di Stara Zagora e di Šipka - le più importanti dellaguerra russo-turca del 1877-1878 – una statua di leone sdraiato e una tavola di pietra con l'iscrizione.
IlMonumento russo (in bulgaro: Руски паметник) fu eretto nel 1882 su iniziativa russa e con fondi russi pari a 25.000 leva d'oro.[169] Fu il primo monumento costruito nella capitale delPrincipato di Bulgaria, liberato dal dominioottomano. Il progettista non è noto, ma si ipotizza che fosse l'architetto Vokar o l'accademico V. Yosifov Šervurd. Il monumento è unobelisco: una piramide quadrangolare con la sommità tronca, poggiata su un basamento a tre gradini. Sul lato est dell'obelisco si trova un rilievo in marmo con lo stemma dello Stato russo e dell'Ordine militare russo al valore di San Giorgio (croce di San Giorgio).
Un altro monumento famoso nel centro della capitale è ilMonumento allo Zar Liberatore (in bulgaro: Паметник на Цар Освободител). Fu eretto tra il 1901 e il 1903 in onore dellaLiberazione della Bulgaria nel 1878, come espressione di gratitudine del popolo bulgaro al popolo russo nella persona dell'imperatoreAlessandro II e come simbolo della libertà bulgara. Il monumento è opera dello scultore fiorentinoArnaldo Zocchi. Si trova davanti all'ex Assemblea popolare.
Lastatua di Santa Sofia fu eretta in piazza Nezavisimost, nel centro di Sofia, nel 2000, opera del famoso scultore bulgaroGeorgi Čapkǎnov e dell'architetto bulgaro Stanislav Konstantinov. Poiché non conforme aicanoni dellaChiesa ortodossa bulgara, non fu mai benedetta o consacrata da unsacerdote ortodosso. In quel luogo, nell'antichità, si trovava la principale porta occidentale dellacittà, attraverso la quale a Pasqua, il 9 aprile 809, ilkhanKrum probabilmente entrò nella città, cedutagli dagli abitanti. Più tardi vi sorgeva la chiesa medievale di Santo Spas, che fdurante ilRisorgimento bulgaro divenne la terza chiesa più grande della città; il 15 novembre 1877 lì fu impiccato dai turchiKiro Geošev, uno dei quattro librai di Sofia, che sacrificarono la loro vita per la liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano. Durante il regime comunista, nel luogo fu eretto il monumento al leader e ideologo comunista Vladimir IličLenin, smantellato dal governo post-comunista nel 1991.
IlMonumento ai Santi Cirillo e Metodio davanti all'omonima Biblioteca Nazionale, fu eretto nel 1972 e inaugurato nel 1975. È opera dello scultore bulgaroVladimir Ginovski e dell'architetto bulgaro Ivan Ivančev. Viene considerato una delle migliori realizzazioni dell'arte monumentale bulgara. Ogni anno il 24 maggio - la festa nazionale dedicata alla scrittura e alla cultura slava, davanti al monumento si si tengono le celebrazioni nella capitale.
IlPalazzo nazionale della cultura (NDK) è un centro culturale nazionale dedicato a conferenze, mostre, concerti e eventi speciali, ed è il più grande centro congressi dellaPenisola balcanica. Ha una superficie edificata di 123.000 m², distribuita su 8 piani e 3 livelli interrati. Fu costriuto tra il 1978 e il 1981 su progetto dell'architetto bulgaroAleksandǎr Barov e collaboratori, e del costruttore Bogdan Atanasov e collaboratori, assistiti dall'architetto capo di Sofia Vladimir Romenski, dall'architetto Stefan Stainov - Presidente della Commissione per l'Architettura e i Lavori Pubblici del Consiglio dei Ministri, e dal prof. ing. Milčo Brainov, consulente principale per la costruzione dell'edificio. La sala più grande, la Sala 1, ha ospitato numerosi concerti di musicisti internazionali e bulgari.
L'exPalazzo Reale di Sofia si trova in Piazza Principe Alessandro I, 1, nel centro della città. È monumento della cultura dal 1978. Attualmente ospita due musei nazionali: laGalleria Nazionale (nella parte nord-occidentale) e ilMuseo Etnografico Nazionale (nella parte sud-orientale). Fu costruito nel periodo 1880-1882 e il 1894-1896 dall'architetto austriacoViktor Rumpelmayer e dall'architetto tedescoFriedrich Grünanger.
LaBiblioteca nazionale dei Santi Cirillo e Metodio è il più antico istituto culturale della Bulgaria dopo laliberazione e la più grande biblioteca pubblica del Paese. Situata nel centro della città, accanto all'edificio centrale dell'Università di Sofia, fu fondata il 17 giugno 1879 con il nome di Biblioteca Nazionale Bulgara. Nel 1939 iniziò la costruzione di un nuovo edificio per la biblioteca sul sito dell'Arena Reale, che però, insieme al precedente, fu distrutto durante il bombardamento di Sofia nel 1944. Il nuovo edificio fu progettato dagli architetti bulgariIvan Vasiliov eDimitǎr Colov, con la facciata opera dello scultore ucrainoMihailo Paraščuk. La costruzione, finanziata dallo Stato a partire dal 1946, si concluse con l’inaugurazione del 16 dicembre 1953.
L'Università di Sofia "St. Kliment Ohridski" è l'università più grande e antica del Paese. Fondata il 1º ottobre 1888 come Corso Pedagogico Superiore, il suo edificio centrale fu costruito grazie alla donazione dei fratelliEvlogi eHristo Georgievi, le cui sculture adornano la facciata. Il progetto originale del 1906 fu dell'architetto franceseJean Bréasson. La costruzione cominciò nel 1924 sui piani originali rielaborati dall'architetto bulgaroJordan Milanov, e fu completata nel 1934. Davanti alla facciata furono collocate le figure in bronzo dei fratelli Georgievi, opera dello scultore bulgaroKiril Šivarov. La variegata decorazione dell'edificio fu opera dello scultore ucrainoMihailo Paraščuk e dei suoi colleghi bulgariLjuben Dimitrov eLjubomir Dalčev. Nel 1940 iniziò l'ampliamento del palazzo con l'aggiunta di due ali nuove, opera dell'architetto bulgaroLjuben Konstantinov. Laseconda guerra mondiale rillentò i lavori, ripresi fino agli anni '50; l’Ala Nord fu completata solo nel 1985 con il contributo dell’architetto Spas Rangelov.
IlClub militare centrale: Situato all’incrocio tra via Zar Osvoboditel e via Georgi Rakovski, è un edificio polivalente e uno dei simboli culturali di Sofia. Ospita eventi come concerti, mostre, produzioni teatrali e cerimonie. Costruito nel 1895 su progetto dell’architetto cecoVáclav Kolář in stile neorinascimentale, fu completato nel 1907 dall’architetto bulgaroNikola Lazarov.
LeTerme minerali centrali sono un edificio emblematico nel centro di Sofia e monumento culturale di importanza nazionale. Furono costruite nel 1913 su progetto degli architetti bulgariPetko Momčilov eJordan Milanov sul sito dei bagni turchi preesistenti. Presentano uno stileArt Nouveau con elementi ornamentali tipici bulgari, bizantini e ortodossi orientali, opera dell'artista bulgaroHaralampi Tačev. Inaugurate il 13 maggio 1913, furono tra le terme più moderne d’Europa. Oggi l'edificio ospita ilMuseo di Storia Regionale.
IlPonte dei Leoni (in bulgaro: Лъвов мост,Lăvov most) è un'intersezione a raso e unponte molto importante e trafficato in centro città. Attraversa il torrenteVladaiska e si trova all'incrocio tra viale Maria Luisa e viale Slivnica, collegando laStazione di Sofia Centrale e la stazione centrale degli autobus con il centro di Sofia. Fu costruito nel 1889-1891 su progetto dell'ingegnere cecoVáclav Prošek e del costruttore cecoJiří Prošek.
Ilviale Vitoša, chiamato Vitoška (Витошка), è la principale arteria commerciale e zona pedonale del centro. Parte da piazza "Sveta Nedelya", attraversa il centro, si interseca con viale "Patriarch Evtimij", prosegue lungo il lato occidentale del parco del Palazzo Nazionale della Cultura, si interseca con corso "Bulgaria", passa per il quartiere residenziale "Ivan Vazov" e termina al Parco Sud, all'incrocio con via "Bjala Čerkva". Famoso per negozi, boutique e locali.
IlTeatro Nazionale Ivan Vazov, la cui costruzione iniziò nel 1904 su progetto degli architettiviennesiFerdinand Fellner eHermann Helmer. Il soffitto e le pareti dell’auditorium da 848 posti furono decorati dall’artista vienneseRudolf Fuchs. La prima rappresentazione ebbe luogo il 3 gennaio 1907.[170] Un incendio nel 1923 danneggiò gravamente l'edificio e negli anni successivi si rese necessaria la sua graduale ricostruzione. Ibombardamenti del 1944 ne danneggiarono l'ala meridionale. L'ultima ricostruzione e ammodernamento risale agli anni '70.
IlMercato delle donne (in bulgaro: Женски пазар,Ženski pazar) è il più grande mercato all'aperto di Sofia. Si trova nel centro della città vicino alPonte dei Leoni. Esisteva ancora prima dellaliberazione dal dominio ottomano nel 1878.
IlMercato coperto centrale di Sofia (in bulgaro: Централни софиийски хали,Centralni sofijski hali) è un complesso commerciale nel centro di Sofia, situato in viale Maria Luisa, vicino all'incrocio con via Esarca Josif; è uno dei complessi commerciali più antichi di Sofia. Fu costruito tra il 1909 e il 1911 dall'architetto bulgaroNaum Torbov in stileneorinascimentale, comprendendo anche elementi di architetturaneobizantina eneobarocca. La suafacciata è famosa per il rilievo dellostemma di Sofia sopra l'ingresso principale, realizzato dall'artista bulgaroHaralampi Tačev. Fu notevolmente rimaneggiato dopo gli anni '50; il complesso fu chiuso nel 1988 per essere ricostruito, ammodernato e riaperto a Pasqua del 2000. Al 2025 ospita un supermercatoKaufland.
Le rovine diSerdica comprendono: ilpiano archeologico della basilica di Santa Sofia; l'Antico complesso culturale e comunicativo di Serdica sotto la piazza Nezavisimost (area del Largo) e sotto il corso Knaginja Maria Luisa vicino al TZUM; la Porta occidentale del Parco archeologico di Serdica in via Knjaz Boris I 146; la torre circolare dell'angolo nord-orientale del sistema di fortificazione di Serdica in via Iskǎr 4; l'anfiteatro romano di Serdica all'interno dell'hotel "Arena di Serdica"; la torre triangolare di Serdica in corso Knjaginja Maria Luisa 16.
Il Parco Internazionale dei Bambini del Mondo, meglio conosciuto come "Le Campane" (in bulgaro: Камбаните) si trova a sud della tangenziale, ai piedi di Vitoša, vicino al Sofia Business Park, al complesso residenziale Mladost, al distretto di Simeonovo, e ai villaggi di Bistrica e Panšarevo. Fu inaugurato nel 1979 su idea diLjudmila Živkova, figlia del leader comunistaTodor Živkov, in occasione dell'Assemblea internazionale dei bambini "La bandiera della pace" sotto l'egida dell'UNESCO. Vi parteciparono bambini da 79 paesi e furono installate 68 campane diverse. Le assemblee si tenevano ogni 3 anni, con la quarta e ultima nel 1989, che accolse partecipanti provenienti da 135 paesi. Dopo un periodo di decadenza, fu restaurato nel 1999 daEvgenija Živkova, la figlia di Ljudmila.
il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK)
l'ex Palazzo Reale
la Biblioteca Nazionale dei Santi Cirillo e Metodio
Il palazzo centrale dell'Università di Sofia
il Club Militare Centrale
le Terme minerali centrali, ora Museo di Storia Regionale - Sofia
Piazza Slavejkov (площад „Славейков“): prende il nome dello scrittore bulgaro del XIX secoloPetko Slavejkov. Nel 1998 vi sono state collocate le sstatue sedute di Petko e di suo figlioPenčo, anche lui scrittore, opera dello scultore bulgaroGeorgi Čapkǎnov. La piazza, da tempo trasformata in isola pedonale, un tempo ospitava il mercato dei libri. Su di essa si affacciano la Biblioteca Comunale di Sofia, nonché uno dei primi ristorantiMcDonald's della capitale.
Piazza Vǎzraždane (площад „Възраждане“): una delle piazze storiche emblematiche della capitale, dove si incrociano due delle arterie principali della città: il viale Hristo Botev e il viale Aleksandǎr Stambolijski.
Piazza Banski (площад „Бански“): è una delle piazze più antiche del centro di Sofia. Contiene importanti monumenti culturali come lamoschea "Banja Baši", ilMuseo di Storia Regionale (exTerme minerali centrali), dove ancora oggi dalle fontane antestanti sgorga l'acqua minerale calda, e ilMercato Coperto Centrale di Sofia. Vi si trova anche la sorgente minerale della città, già incanalata nel I secolo e utilizzata dagli abitanti di Sofia fino al 1912.
Piazza Knjaz Aleksandǎr I (площад „Княз Александър I“): si affaccia sull'exPalazzo Reale. Durante l'epoca comunista si chiamava Piazza 9 Settembre e ospitava un enorme mausoleo in stileneoclassico, costruito nel 1949 per contenere il corpo diGeorgi Dimitrov, il primo leader comunista della Bulgaria. La piazza ha avuto un ruolo centrale nelle celebrazioni e nelle parate militari di quell'epoca. Oggi al suo centro si trova un giardino pubblico.
Piazza Macedonia (площад „Македония“): è una delle piazze principali della città, situata in un importante incrocio del centro di Sofia. Prima dellaliberazione della Bulgaria dal dominio ottomano, qui passava un fossato suburbano. Durante il regime comunista, fino al 1989, la piazza portava il nome daDimităr Blagoev. Le vie principali di Sofia che la circondano oggi sono il viale Hristo Botev, il viale Macedonia e via Alabin.
Piazza Nezavisimost (Indipendenza) (площад „Независимост“): l'ex piazzaLenin, oggi chiamata semplicemente “Largo”, è lo spazio più scenografico della città. La piazza e l'area circostante furono danneggiate dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, rendendo necessaria una risistemazione avviata nel 1951. Alla sua realizzazione contribuì l'architetto Petjo Zlatev, che la adornò con edifici monumentali secondo i dettami delrealismo socialista allora in voga nell'Europa dell'Est. Sulla piazza si affacciano il palazzo dell'Assemblea nazionale (l'ex Palazzo del Partito comunista), il Palazzo Presidenziale, l'albergoSheraton e i grandi magazzini TZUM. Al suo centro è attualmente aperta una lunga area per ammirare il Complesso archeologico di Serdica, con i resti dell'antica fortezza situata all'altezza della chiesa nel sottopassaggio.
Piazza Sveta Nedelja (площад „Света Неделя“): situata di fronte all'antico foro romano, questa piazza prende il nome dallacattedrale omonima di Santa Domenica. È una delle piazze principali della città e rappresenta un nodo centrale verso le principali direttrici del centro storico: a nord conduce al viale Maria Luisa, a sud si apre verso il viale Vitoša, mentre a est prosegue verso la piazza dell'Indipendenza. Sulla piazza si affaccia anche lo storico hotel Sheradon Balkan Sofia.
Piazza Patriarca Eutimio (площад „Патриарх Евтимий“): comunemente chiamataPopa (il Prete) per la statua del patriarca bulgaroEutimio di Tărnovo, è un importante punto di ritrovo. All'incrocio della piazza si intersecano tre delle principali vie di Sofia: corso Vasil Levski, via Graf Ignatiev e corso Patriarca Eutimio. Vi si trova uno dei pochi cinema storici di Sofia sopravvissuti ai giorni nostri - l'Odeon.
Piazza Aleksandr Nevskij (площад „Александър Невски“): con al centro l'imponentecattedrale da cui prende il nome, la piazza è uno degli spazi aperti più importanti della città. Attorno alla piazza si affacciano numerosi edifici di grande interesse storico e artistico, nonché un grande parco cittadino. Qui si trovano il Santo Sinodo dellaChiesa ortodossa bulgara e, di fronte ad esso, ilmonumento al Milite ignoto. Alle sue spalle sorge l’antica chiesa di Santa Sofia, affacciata su un’area verde con al centro la statua di San Giorgio. Nei pressi della chiesa si trovano anche la tomba dello scrittore bulgaroIvan Vazov e il monumento al monacoPaisij di Hilendar, autore nel 1762 dellaStoria slavo-bulgara, una delle opere più influenti delRisorgimento bulgaro, così come la prima opera bulgara distoriografia. Nelle vicinanze della piazza si trova anche l'Ambasciata italiana. Sul lato opposto della piazza si erge il maestoso edificio che ospita ilQuadrato 500, già sede della Galleria nazionale di arte straniera. Nel parco si svolge anche un vivacemercato delle pulci.
Piazza Giuseppe Garibaldi (площад „Джузепе Гарибалди“): situata nel cuore di Sofia, è circondata dalle vie Graf Ignatiev, Angel Kančev, Ivan Denkoglu e Knjaz Aleksandǎr I. La piazza porta il nome dell'eroe italiano dall'inizio del 20° secolo. Vi si trova il monumento aGiuseppe Garibaldi, realizzato nel 2010 dallo scultore bulgaroGeorgi Čapkǎnov.
Le statue di Petko e di Penčo Slavejkovi in piazza Slavjkov.
Piazza Slavejkov ai tempi del mercato dei libri.
Piazza Banski con la moschea Banja Baši
piazza Knjaz Aleksandǎr I
piazza Macedonia
piazza Indipendenza (il Largo) con la chiesa diSanta Petka dei sellai del 1241 e l'Assemblea nazionale (l'ex Palazzo del Partito comunista)
La città dispone dii una vasta cintura verde, anche se alcuni dei quartieri residenzialii costruiti dopo il 2000 risultano densamente edificati e privi di spazi verdi. I principali parchi urbani sono quattro:
ilParco occidentale (in bulgaroЗападен парк?,Zapaden park), fondato nel 1957, è il secondo parco più grande della capitale, con una superficie di 2,15 km2.[171] È attraversato dal torrenteSuhodolska e dalla linea ferroviaria in direzionePernik. Tra il 2018 e il 2021 è stato parzialmente illuminato e ristrutturato, ma alcuni dei suoi viali principali versano ancora in cattive condizioni. Si trova nelle vicinanze dell'omonima stazione metropolitana.
il Parco settentrionale
ilParco meridionale (in bulgaroЮжен парк?,Južen park) è uno dei parchi più estesi di Sofia (1,48 km2), situato nella parte sud della capitale.[172] Fondato negli anni '70 del XX secolo,[173] è attraversato dal torrentePerlovska. Il parco ospita 65 specie di uccelli, di cui 29 protette e 2 inserite nelLibro rosso della Bulgaria.[174][175] Vi si tengono spesso concerti gratuiti, mostre, mercati biologici, attività sportive e ricreative.
ilParco settentrionale (in bulgaroСеверен парк?,Severen park), costruito negli anni 60-70 del XX sec.,[176] si estende nella parte nord della città su una superficie di 0,79 km2.[172] È attraversato dal fiumeKakač. All'ingresso della sua area boscosa si trova l'unicameridiana di Sofia. Il parco è dotato di vari sentieri asfaltati, un canale ad anello (attualmente asciutto), strutture ricreative, stabilimenti alimentari, ecc. All'estremità orientale, nei pressi della stazione ferroviaria "Svoboda", sii trova un parco giochi per bambini con attrazioni uniche, risalenti all'epoca delrealismo socialista, tra cui una riproduzione dell'artiglieria "Katjscia", e ponti ad arco molto ripidi. Il parco è facilmente accessibile dalla stazione metropolitanaBeli Dunav.
Altri parchi più piccoli sono:
Il Parco Vǎzraždane (in bulgaroПарк „Възраждане“?) è un parco recente, con una superficie di 17,677 m2 in cui si trovano aree giochi[177] e l'omonimo complesso polifunzionale, che si estende su oltre 6600 m2. Il complesso offre numerosi servizi: piscina coperta, parco saune (con bagno a vapore, sauna finlandese e sauna a infrarossi), sala relax con atrio, sale per massaggi secchi e umidi, idromassaggio subacqueo, stanza del sale, caffetteria, cinque piscine all'aperto, otto scivoli, bar esterno e area con lettini con ombrelloni e tende.[178]
Il Parco Zaïmov (in bulgaroПарк „Заимов“?) pende il nome del generaleVladimir Zaïmov. Vi si trovano il rinomato laboratorio teatrale "Sfumato", il teatro "Sofia", numerosi campi sportivi, attrezzature per attività all'aria aperta e un'area giochi per bambini. È stata la prima area pubblica della capitale a offrire connessione internet wireless gratuita.[179]
Il Giardino cittadino (in bulgaroГрадска градина?,Gradska gradina) è il parco più antico della capitale e il primo parco pubblico di Sofia. È situato davanti l'exPalazzo Reale e fu inaugurato nell'aprile del 1878.[180]
LaDoktorska gradina, ovvero il Giardino dei dottori (in bulgaroДокторска градина?,Doktorska gradina), si trova nei pressi dellaBiblioteca nazionale ed è intitolata al monumento ai medici e gli operatori sanitari caduti nella guerra di liberazionerusso-turca del 1877-1878. La sistemazione del parco febbe inizio tra il 1889 e il 1891, a opera dell'architetto svizzeroDaniel Neff, cui si unì successivamente l'austriacoJohann Kellerer. Nel parco si trova unlapidario. Ospita inoltre 13 specie diconifere e 52 dilatifoglie, oltre 30 tipi diarbusti, circa 20 tipi di piante perenni e molti fiori estivi.[181]
La fontana nel parco Zaïmov
la fontana davanti al Teatro nazionale nel Giardino cittadino
il Monumento ai dottori, opera del 1882-1884 del ceco Anton Josif Tomaček
IlParco naturale Vitoša (in bulgaroПрироден парк „Витоша“?) è il primo parco naturale istituito in Bulgaria (1934) e il più antico parco nazionale dei Balcani. Comprende gran parte del monteVitoša e copre un'area di 266 km2, circa la metà della quale ricade nel territorio del comune di Sofia. Il monte Vitoša è una destinazione molto popolare per l’escursionismo, grazie alla sua vicinanza alla capitale e alla facile accessibilità sia in auto che con i mezzi pubblici. Duefunivie attive tutto l’anno collegano la periferia della città con la montagna. Durante l’inverno Vitoša offre condizioni favorevoli per lo sci; tuttavia, gran parte delle infrastrutture sciistiche è andata in rovina, e oggi è attiva solo una seggiovia e una pista da sci. All’interno del parco si trova la riserva naturale Bistriško branište, creata contestualmente al parco e successivamente riconosciuta come riserva della biosfera: fa parte della rete delle 16 riserve dellabiosfera in Bulgaria. Più tardi è stata istituita anche una seconda riserva all’interno del parco: Torfeno branište. Altri punti principali sono le diverse vette, fra cui quella più alta diČerni vrǎh (2290 m); le diverse località, fra cui Zlatnite mostove (I Ponto d'oro), la più grande fiumara di pietra del parco,Kopitoto (lo Zoccolo), vetta dalla forma caratteristica visibile da quasi tutta Sofia, che ospita anche l’omonima torre televisiva, il prato di Aleko dedicato allo scrittore bulgaroAleko Konstantinov; i siti naturalistici, quali leCascate di Aleko/le Cascate di Dragalevci, leCascate di Bojana, le più grandi del parco, illago artificiale di Bojana, larisorgivaŽivata voda; i punti di interesse storico-culturale, quali lachiesa di Bojana (patrimonio dell'umanità) e ilMonastero di Dragalevci, fondato nel 1345.
il Monastero di Dragalevci
gli affreschi nella chiesa di Bojana
la vetta di Černi vrǎh (2290 m)
le cascate di Bojana
le cascate di Aleko
la torre televisiva del Kopitoto
Zlatnite mostove
il busto di Javorov sul omonimo prato
il lago di Bojana
lo Zoo di Sofia
LoZoo di Sofia ospita un totale di 1.899 esemplari appartenenti a 281 specie animali. Fu fondato nel 1888 dal principeFerdinando I su una piccola area nel centro dell'attuale Sofia. Nel 1984 è stato trasferito e da allora si trova nel quartiere di Vitoša, a 15 minuti di auto dal centro città. Occupa una superficie di 360 acri ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici da tutte le zone della capitale. È lo zoo più antico e più grande dell'interaPenisola balcanica. Fin dalla sua fondazione è stato molto popolare in tutto il mondo per l'allevamento di animali rari e pregiati. Vi lavorano scienziati e specialisti altamente qualificati, che si prendono cura quotidianamente degli animali. Lo Zoo di Sofia è una delle attrazioni più famose della città e fa parte dei “Cento siti turistici nazionali” dell’Unione Turistica Bulgara. Ospita numerosi animali esotici, ma anche molte specie xaratteristiche delle terre bulgare. Vi si trovano 237 specie diverse, tra cui 29 in via di estinzione, e il numero totale di animali supera i 2.150 esemplari. Le visite annuali variano tra le 550.000 e le 800.000 persone, con un numero in costante crescita.[182] Nel 1997 è stato fondato presso lo zoo il Centro di ricerca ecologica, che ha dato un importante contributo alla protezione delle specie minacciate e alla conservazione della biodiversità, partecipando a programmi internazionali di riproduzione cooperativa di animali rari e in pericolo, tra cuirapaci diurni e notturni, illeopardo persiano, latigre dell'Amur, lalince eurasiatica, l'Adax antilope e altri. Negli ultimi anni, una delle missioni principali dello Zoo di Sofia è promuovere l’educazione ambientale e la consapevolezza ecologica tra i cittadini. È inoltre attivamente impegnato in attività di ricerca applicata. A causa delle difficoltà economiche e finanziarie, nel 1995 è stato avviato un programma di adozione degli animali, ispirato agli zoo britannici. Tale programma, tuttora attivo, ha lo scopo di raccogliere fondi per sostenere l’allevamento degli animali ospitati. Ogni anno viene celebrata la Giornata degli Adottanti, in coincidenza con il Giorno di Lazzaro: una festa con sorprese per i bambini e la consegna di passaporti simbolici ai nuovi adottanti.[183]
Sofia è il centro della cultura bulgara e ospita prestigiose istituzioni culturali straniere come l'Istituto italiano di cultura, ilGoethe-Institut, l'Istituto Cervantes, l'Institut de France, ilBritish Council e il Centro Culturale e d'Informazione russo. Questi enti organizzano regolarmente eventi per promuovere artisti dei rispettivi Paesi e offrono corsi di lingua aperti al pubblico.
IlTeatro Nazionale 'Ivan Vazov' è il più antico teatro della capitale. La costruzione dell'edificio risale al 1904, su progetto degli architettiviennesiFerdinand Fellner eHermann Helmer. L'elaborata decorazione del soffitto e delle pareti dell'auditorium, che può ospitare 848 spettatori, fu affidata al fcelebre artista vienneseRudolf Fuchs. La prima rappresentazione teatrale ebbe luogo il 3 gennaio 1907.[170] Nel 1923 un incendio distrusse gran parte dell'edificio, rendendo necessaria una graduale ricostruzione negli anni successivi. Ibombardamenti del 1944 danneggiarono gravamente l'ala meridionale. L'ultima fase di restauro e ammodernamento risale agli anni '70.
Il Teatro Nazionale dell'Opera e del Balletto.
Il teatro 'Sắlza i smjah' ("Lacrima e risata") è uno dei più antichi della capitale. La compagnia teatrale fu fondata nel 1882 e rappresentò uno degli iniziatori della creazione del Teatro Nazionale. Dalla sua nascita ad oggi, sul suo palcoscenico sono state messe in scena centinaia di opere teatrali di classici bulgari e internazionali. Numerosi registi e attori leggendari del teatro bulgaro hanno mosso qui i primi passi della loro carriera artistica.
l'Accademia Nazionale delle Arti teatrali e cinematografiche.
Altri teatri di rilievo sono il Teatro 199, il Teatro dell'Esercito Bulgaro, il Teatro Statale Satirico 'Aleko Konstantinov', il Piccolo Teatro Civile 'Zad kanala', il Teatro 'Vằzraẑdane', il Teatro 'Sofia', il Laboratorio teatrale 'Sfumato', il Teatro delle marionette di Sofia.
Nella capitale ha sede anche l’Accademia Nazionale di Arti Teatrali e Cinematografiche “Krăstjo Sarafov”, la più prestigiosa istituzione accademica per la formazione di attori, registi e professionisti del cinema e del teatro in Bulgaria.
IlTeatro Nazionale dell'Opera e del Balletto divenne proprietà statale nel 1922.[184] Il repertorio operistico è dominato da opere classiche di compositori russi, bulgari e italiani. L’edificio fu progettato nel 1921 dall’architetto bulgaro Lazar Paraškevanov, ma la costruzione ebbe inizio solo nel 1947 e fu completata nel 1953.
Il 4 dicembre 1908 fu inaugurato a Sofia il primo cinema della Bulgaria - e il secondo in Europa: ilTeatro moderno (Модерен театър) in corso Maria Luisa[187] Nel 2024 sono sopravvissuti solo pochi dei vecchi saloni cinematografici: il cinema Vlajkova, il più antico del Paese ancora in funzione e mai adibito ad altro uso dalla sua apertura nel 1926,[188] e il cinema Odeon, fondato nel 1961 e dotato di una propria sala dal 1973.[189] Negli ultimi anni a Sofia sono stati inaugurati diversicinema multisala, come l'Arena (2000), il Cinema City (2006), il quale ha lo schermoIMAX più grande del Paese, e il Cine Grand (2014).[190]
il Museo nazionale di storiala Chiesa di Bojanail Museo nazionale di archeologia
La capitale bulgara ospita numerosimusei egallerie d'arte, molti dei quali fanno parte dell'elenco dei cento siti turistici nazionali.[191] (incorsivo sono indicati i musei che ne fanno parte).
il Museo etnografico nazionale e la Galleria nazionale
ilMuseo Nazionale di Storia (in bulgaroНационален исторически музей (НИМ)?): situato in via Vitoško lale 16, nel quartiere diBojana, è il museo più grande del Paese. Le sue collezioni, dedicate alla storia, all'etnografia e all'archeologia della Bulgaria dall'antichità ai giorni nostri, comprendono oltre 650.000 artefatti.[192]
il Museo nazionale dellachiesa di Bojana (in bulgaroНационален музей „Боянска църква“?): chiesa medievale bulgara, situata nel quartiere di Bojana, ai piedi del monteVitoša e uno dei simboli culturali della Bulgaria. Dal 1979 fa parte delPatrimonio dell'umanità dell'UNESCO e dal 2003 è una filiale del Museo Nazionale di Storia.
ilMuseo Etnografico Nazionale (in bulgaroНационален етнографски музей (НЕМ)?): situato nell'exPalazzo reale, conserva oggetti legati al lavoro domestico e all'arredamento, all'agricoltura e all'allevamento, tappeti e tessuti grezzi, sculture in legno e ferro battuto, manufatti in rame, ornamenti, costumi e accessori rituali, abiti tradizionali, ricami e piccoli tessuti.
laGalleria nazionale (in bulgaroНационална галерия?): è il più grande museo d'arte della Bulgaria e custodisce oltre 50.000 opere d'arte - dipinti, sculture e grafica di importanti artisti bulgari, di cui sono esposti oltre 3.000 opere - oltre a icone, frammenti murali, stampe, manoscritti e artefattiliturgici. Include:
Kvadrat 500 (in bulgaroКвадрат 500?), ex Galleria Nazionale di Arte Straniera: situato in piazza Alexandr Nevskij e in via 19 fevruari 1, conserva circa 1.700 opere di artisti bulgari e stranieri, tra cui arte bulgara della metà del XIX e del XX secolo, arte europea dal XV al XX secolo, e manufatti provenienti dall'Asia, Africa e America.
ilMuseo dell'arte socialista (in bulgaroМузей на изкуството от периода на социализма?): situato in via Lăčezar Stančev 7, conserva opere prodotte durante il regime comunista in Bulgaria (1944-1989).
L'Arsenale di Sofia - Museo di arte contemporanea.
Le case museo dеi personaggi illustri della storia dell'arte e della cultura bulgara della prima metà del XX secolo ospitano le sculture diIvan Lazarov eAndrej Nikolov e i dipinti diNikola Tanev eVera Nedkova, esposti all'interno delle loro abitazioni dove furono concepite e realizzate alcune delle loro opere:
la Casa museo di Vera Nedkova (in bulgaroКъща музей „Вера Недкова”?), in via 11 avgust 2.
la Casa museo di Nikola Tanev (in bulgaroКъща-музей „Никола Танев“?), in corso Evlogi e Hristo Georgievi 89.
la Casa museo di Ivan Lazarov (in bulgaroКъща-музей „Иван Лазаров“?), in corso Vasil Levski 56.
la Casa museo di Andrej Nikolov (in bulgaroКъща-музей „Андрей Николов“?), in via Ljuben Karavelov 15.
il Museo di storia regionale di Sofia
il Museo di storia regionale di Sofia è un complesso museale che comprende:
ilMuseo di storia regionale - Sofia (in bulgaroРегионален исторически музей – София?) che è l'edificio centrale del museo; è situato in corso Banski 1, all’interno dell’edificio delle exTerme minerali centrali. La mostra permanente si articola in otto sale tematiche che coprono un arco temporale di oltre 8.000 anni, dalNeolitico agli anni '40 del XX secolo. Le sezioni principali sono: ",L'eredità dell'antichità", "La fortezza", "Il legame dinastico con l'Europa occidentale", "Il gabinetto del palazzo", "Le strade di Sofia", "Le istituzioni statali e municipali", "La casa e l'abbigliamento dei sofiani", "La vita culturale e di intrattenimento". L’esposizione pone particolare attenzione ai momenti più significativi della storia della città.
Strutture sepolcrali al piano archeologico della basilica di Santa Sofia
ilPiano archeologico della basilica di Santa Sofia (Археологическо ниво на базиликата „Света София“) situato in via Pariž 2, comprende decine di corredi funerari risalenti al periodo III-V secolo, appartenenti allanecropoli orientale dell'antica città diSerdica, su un'area di 605 m2. Vi sono esposti diversi esempi di architettura sepolcrale tipicia dell'antichità: una tomba in mattoni con copertura in pietra piatta, una tomba in mattoni con volta semicilindrica, una tomba di tipo familiare, una tomba cistica, unsarcofago, oltre alle fondazioni di tre precedenti chiese.
l'Antico complesso culturale e comunicativo di Serdica (Античен културно-комуникационен комплекс „Сердика“) si trova sotto piazza Nezavisimost (area del Largo) e conserva i resti di una delle due strade principali dell'anticaSerdica, ildecumanus maximus, che collegava le porte orientale e occidentale della città. Una seconda parte sotto il corso Knjaginja Maria Luisa, nei pressi della stazione metropolitana di Serdica, dove, su un'area di 6.000 m2, sono visibili tratti di sei strade, i resti di due basiliche paleocristiane, terme e cinque edifici con funzioni residenziali e produttivo-commerciali. Caratteristica particolare del sito è il mosaicoFelix, conservato integralmente in uno degli edifici. Di particolare rilievo sono anche i resti della Basilica episcopale di Protogene, uno dei primi templi cristiani della regione, dove probabilmente si tenne ilConcilio di Sardica del 343, nonché la residenza dell'arcivescovo Leonzio, risalente alla fine del VI secolo.
L'Esposizione della riconciliazione nazionale (Експозиция за национално помирение), situata in corso Bulgaria 1. llpoligono di tiro si trova in un parco dietro l'Hotel Hilton. L'edificio fu costruito nel 1932 e utilizzato per l'addestramento militare al tiro. Lì era ospitato anche il presidio degli arresti. Nel periodo 1941-1944 vi furono eseguite 55 condanne a morte ai sensi della Legge sulla protezione dello Stato. Tra le vittime fu il poetaNikola Vapcarov. Nel 1958 fu proclamato monumento culturale di importanza nazionale.
leTerme minerali di Ovča kupel (in bulgaroМинерална баня „Овча купел“?) furono costruite tra il 1925 e il 1928. L'edificio è un capolavoro delmodernismo, opera dell'architetto bulgaroGeorgi Ovčarov. Dopo il completamento della costruzione nel 1933, vicino allo stabilimento balneare e alla sorgente minerale fu costruito un complesso sanitario.
ilComplesso archeologico ''Mausoleo tardoantico di Losenec'' è un parco che conserva le ruine di unmausoleotardoantico, che funzionò dall'ultimo quarto del IV alla metà del V secolo, con tre sarcofagi in pietra al suo interno. L'edificio faceva probabilmente parte di una residenza suburbana appartenente a un cittadino di alto rango della città diSerdica. Sul sito si trovano pannelli espositivi che forniscono informazioni sul mausoleo, sulla storia della sua scoperta, sui reperti e sulle altre strutture ritrovate durante gli scavi. Il complesso ospita anche un centro informazioni e un angolo educativo per bambini, dove i visitatori possono approfondire la conoscenza delle attività del museo e delle mostre in corso. È inoltre presente un parco giochi all’aperto.
il Museo nazionale di storia militare
IlMuseo Nazionale di Storia Militare (in bulgaroНационален военноисторически музей (НВИМ)?), situato in via Čerkovna 92, è un museo statale, che dalla sua creazione ad oggi è sempre stato una struttura del Ministero della Difesa. Ricerca, preserva, elabora scientificamente e promuove i valori culturali legati alla storia militare nazionale ed europea.il Museo nazionale di storia naturale
IlMuseo nazionale di antropologia (in bulgaroНационален антропологически музей?), situato in corso Tsarigradsko šosse 73, espone numerose ricostruzioni facciali restaurate di individui vissuti nelle terre bulgare in diverse epoche storiche. Il museo ospita anche di un ossario nazionale, n cu sono raccolti e conservati materiali antropologici rinvenuti durante scavi archeologici in tutto il Paese.
IlMuseo Politecnico Nazionale (in bulgaroНационален политехнически музей (НПТМ)?), situato in via Opălčenska 66, conserva oltre 22.000 artefatti, suddivisi in collezioni: misurazione del tempo, trasporti, attrezzature fotografiche e cinematografiche, ottica, registrazione e riproduzione del suono, radio e televisione, apparecchiature informatiche, meccanismi musicali, strumenti geodetici, apparecchi di misurazione, elettrodomestici, macchine da cucire, macchine da scrivere, dispositivi fisici, apparecchiature di comunicazione.
la Galleria civile d'arte di Sofia
laGalleria civica d'arte di Sofia (in bulgaroСофийска градска художествена галерия?), situata in via Gurko 1, fu fondata il 22 ottobre 1928. La prima mostra d'arte permanente in Bulgaria si tenne qui nel 1941 e, sette anni dopo, parte del suo fondo fu trasferito alla Galleria d'arte Nazionale. La galleria fu istituita come ente indipendente nel 1952. Attualmente il suo patrimonio include circa 3.500 dipinti, 800 sculture e 2.800 opere grafiche e disegni.
Il Museo Nazionale di Agricoltura (in bulgaroНационален земеделски музей?) è situato in via Suhodolska 30.
Il Museo Nazionale di Storia e di Archeologia della Chiesa (in bulgaroНационален църковен историко-археологически музей (НЦИАМ)?) si trova presso il Patriarcato bulgaro, in piazza Sveta Nedelja 19.
il Museo del Ministero degli Interni (in bulgaroМузей на МВР?) è situato in corso Lavele 30.
il Museo della storia della fisica in Bulgaria (in bulgaroМузей по история на физиката в България?) si trova in corso Tsarigradsko šosse 73.
il Museo di Mineralogia, Petrologia e Minerali (in bulgaroМузей по Минералогия, петрология и полезни изкопаеми?) presso l'Università di Sofia, Ala Sud, piano 5.
il Museo di Paleontologia e Geologia Storica (in bulgaroМузей по палеонтология и исторична геология?) presso l'Università di Sofia, Ala Nord, piano 5.
Il Museo Letterario Nazionale (Национален литературен музей) è un istituto culturale e scientifico statale sotto l'egida delMinistero della Cultura, incaricato di conservare e valorizzare il patrimonio letterario della Bulgaria. All’interno della sua struttura si trovano diverse case museo dedicate ai grandi autori bulgari:
La capitale dispone di numerosearene e sale polivalenti, sedi di eventi sportivi, congressi e concerti di artisti bulgari e internazionali:[193]
laSala Bulgaria (Зала „България“) è un monumento nazionale costruito tra il 1935 e il 1937. È una sala multifunzionale che comprende un hotel e due sale da concerto: la Sala Grande e la Sala da Camera. Dal 2007 ospita regolarmente l'Orchestra Filarmonica di Sofia e l'Orchestra della "Radio FM Classica". Durante laseconda guerra mondiale, durante ilbombardamento anglo-americano del 24 maggio 1944, la sala fu distrutta insieme all'organo e a due pianoforti a coda.
l'Asics Arena (Асикс Арена), ex Sala Festivalna, costruita nel 1968. Oltre ad eventi e attività sportive è anche un centro culturale che ospita mostre d'arte, fiere, presentazioni, concerti e spettacoli.
laSala Hristo Botev (Зала „Христо Ботев“) è uno dei centri più attivi della vita sportiva e culturale della città. Qui si svolgono ogni anno numerose competizioni sportive, tornei e campionati di rilevanza regionale, nazionale ed internazionale. Inoltre, la sala ha ospitato numerosi concerti internazionali tra cuiIron Maiden (1995),U.D.O. – „Thunderball World Tour 2004,W.A.S.P. (2004),Faites Warning (2005),Apocalyptica (2006),Ministry – „C U LaTouR“ (2008),Lorde (2009), W.A.S.P. – „Beast of Babylon Tour 2009“,Scooter – Under the radar over the top tour 2010,Kreator,Morbid Angel,Nile &Fueled By Fire (2012).
ilPalazzo invernale dello sport (Зимен дворец на спорта) è uno dei palazzetti dello sport più grandi di Sofia. Costruito all'inizio degli anni '80, ospita regolarmente numerosi eventi sportivi, tra cui i Campionati europei di pattinaggio sul ghiaccio, i campionati di hockey su ghiaccio dei gruppi europei regionali, ecc. Negli ultimi anni la struttura è stata utilizzata per importanti eventi musicali, tra cui i concerti diDeep Purple,Whitesnake,Ronnie James Dio,Helloween,Faithless e altri.
La maggior parte delle istituzioni d'istruzione bulgare è concentrata nella capitale.
Al 2024 a Sofia ci sono 96 scuole materne (di cui 93 private) e 261 scuole elementari, medie e superiori (di cui 68 private) sotto il controllo delMinistero dell'istruzione e delle scienze,[194] come anche 7 scuole (tutte statali) sotto il controllo delMinistero della cultura.[195] Fra le scuole secondarie di secondo grado quelle più famose sono:[196][197]
licei scientifici: il Liceo di matematica di Sofia (СМГ „Паисий Хилендарски“), fondato nel 1971, il Liceo scientifico-matematico nazionale (НПМГ „Академик Любомир Чакалов“), fondato nel 1968, la Scuola tecnologica "Sistemi elettronici" presso l'Università tecnologica di Sofia (ТУЕС към ТУ-София), fondata nel 1988;
licei linguistici: il Primo liceo tedesco (91 НЕГ „Проф. Константин Гълъбов“), fondato nel 1960, il Secondo liceo tedesco (73 СУ „Владислав Граматик“), fondato nel 1968, il Primo liceo inglese (114 АЕГ „Лиляна Димитрова“), fondato nel 1958, il Secondo liceo inglese (II АЕГ „Томас Джеферсън“), fondato nel 1991, il Liceo francese (9 ФЕГ „Алфонс дьо Ламартин“), fondato nel 1961, il Liceo spagnolo (164 ГПИЕ „Мигел де Сервантес“), fondato nel 1960, il Liceo italiano (НУКК), fondato nel 1976, il Colleggio americano a Sofia (American College of Sofia), fondato nel 1860 e riaperto nel 1992, il Liceo nazionale di lingue e culture antiche (НГДЕК „Св. Константин-Кирил Философ“), fondato nel 1977, la 32ª scuola media "San Clemente d'Ocrida" con studio intensivo di lingue straniere (32 СУИЧЕ „Св. Климент Охридски“), fondata nel 1896, la 22ª Scuola secondaria di lingue "G. S. Rakovski" (22 СУ „Георги Стойков Раковски“), fondata ne 1903;
scuole professionali: la Scuola superiore nazionale commerciale e bancaria (НТБГ), fondata nel 1913, la Scuola superiore nazionale finanziaria e commerciale (НФСГ), fondata nel 1930, la Scuola superiore professionale di design "Elisaveta Vazova" (ПГ по дизайн "Елисавета Вазова"), fondata nel 1964;
licei artistici: la Scuola nazionale di musica "Lyubomir Pipkov" (Националното музикално училище „Любомир Пипков“), fondata nel 1905, il Liceo nazionale delle belle arti (Национално училище за изящни изкуства „Илия Петров“), fondato nel 1951;
misti: la 51а Scuola media "Elisaveta Bagriana" (51 СУ „Елисавета Багряна“), fondata nel 1961 (come scuola primaria) e nel 1991, la 7ª Scuola media "I Sette santi" (7. СУ "Св. Седмочисленици"), fondata nel 1879.
Al 2024 Sofia ospita 21 delle 52 università accreditate in Bulgaria, di cui 17 statali e 4 private:[198]
Università di Sofia "San Clemente di Ocrida" (СУ „Св. Климент Охридски“), statale, la più antica università bulgara; fondata nel 1888;
Università di Medicina - Sofia (Медицински университет – София), statale, la più antica università di medicina in Bulgaria; fondata nel 1917;
Università Tecnica - Sofia (Технически университет – София), statale, la più grande università tecnica della Bulgaria; fondata nel 1945;
Nuova Università Bulgara (Нов български университет), la prima università privata in Bulgaria; fondata nel 1991;
Accademia Nazionale di Musica "Prof. Pančo Vladigerov" (НМА „Проф. Панчо Владигеров“), statale, fondata nel 1921;
Università forestale (Лесотехнически университет), statale; fondata nel 1953. l'unica università in Bulgaria che forma specialisti in silvicoltura, tecnologia del legno e produzione di mobili, progettazione ingegneristica di mobili e architettura del paesaggio;
Università delle Miniere e della Geologia "St. Ivan Rilski" (МГУ „Св. Иван Рилски“), statale, fondata nel 1953. Prepara ingegneri nelle specialità geologiche, minerarie, informatiche ed elettromeccaniche;
Università di Tecnologia Chimica e Metallurgica (ХТМУ), statale, fondata nel 1953;
Università dibiblioteconomia e tecnologie dell'informazione (Уни БИТ), statale, fondata nel 1950;
Colleggio di management, commercio e marketing (Колеж по мениджмънт, търговия и маркетинг), detto anche Colleggio danese (Датски колеж), privato; fondato nel 1993;
Scuola di studi superiore dei trasporti "Todor Kableškov" (ВТУ „Тодор Каблешков“), statale; fondata nel 1922;
Scuola di studi superiore di assicurazioni e finanza (Висше училище по застраховане и финанси), privata; fondata nel 2002;
Scuola di studi superiore di telecomunicazioni e poste (Висше училище по телекомуникации и пощи), statale; fondata nel 1923;
Scuola di studi superiore di costruzione "Ljuben Karavelov" di Sofia (ВСУ „Любен Каравелов“), statale; fondata nel 1938 per le esigenze delle ex Forze di costruzione;
Accademia militare "G. S. Rakovski" (Военна академия „Георги Стойков Раковски“), statale, la prima scuola militare superiore in Bulgaria; fondata nel 1912;
Accademia del Ministero degli Interni (Академия на МВР), statale; fondata nel 1925 per la formazione dei dipendenti pubblici per le esigenze del Ministero;
Accademia nazionale dello sport "Vasil Levski" (НСА „Васил Левски“), statale, fondata nel 1942.
Il Palazzo dell'Accademia bulgara delle Scienze, costruito dall'architetto svizzeroJacob Heinrich Meyer nel 1892, e successivamente ampliato nel 1907 e nel 1926 (in quest'ultima occasione dagli architetti bulgari Jordan Jordanov e Sava Ovčarov).
A Sofia si trovano i cinquesupercomputer bulgari: tre di essi sono utilizzati dall'Accademia bulgara delle Scienze, uno dal Sofia Tech Park e uno dalla Facoltà di Fisica dell'Università di Sofia.[199]
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La popolazione di Sofia nel tempo (il numero è indicato in migliaia)
Al giorno d'oggi Sofia è la città più popolata della Bulgaria. Nel 1870 gli abitanti erano circa 19.000, ma ne rimasero solo 11.684 dopo laguerra russo-turca.[204] Secondo il primo censimento ufficiale della popolazione del 1880, Sofia contavai 20.501 abitanti.[205][206] A quell'epoca la popolazione era etnicamente divisa come segue: 56%bulgari, 30%ebrei, 7%turchi e 6%zingari.[207] Il 60% dei residenti della città erano uomini, di cui 60% celibi.[208] Nel 1880Konstantin Jireček notò che Sofia aveva 20 quartieri con circa 5000 case.
Alcuni anni dopo laLiberazione la città iniziò a crescere gradualmente grazie alle persone provenienti da tutta la Bulgaria, ma principalmente dalle zone diRadomir,Trắn,Breznik,Samokov,Orkhani eTsaribrod. Dal 1900 al 1946 la popolazione della città conobbe il suo maggiore aumento, passando da circa 68.000 a 435.000 abitanti.
Secondo i dati del censimento del 2001, nel Distretto diSofia vivevano 1.177.577 persone, di cui 559.229 uomini (47,5%) e 618.348 donne (52,5%), ovvero 1.106 donne ogni 1.000 uomini. Nella città di Sofia vivevano 1.094.410 persone, con 518.149 uomini e 576.261 donne. Il quartiere più grande era Ljulin con 120.117 abitanti, seguito da Mladost con 110.877 abitanti, Podujane con 75.312 abitanti e Krasno Selo con 72.773 residenti. La maggior parte erano di Sofia, di età compresa tra 18 e 64 anni (790.180 persone), seguiti dai residenti fino a 18 anni (201.202) e da quelli over 65 (183.049). L'età media era di 38,3 anni.[209] Ladensità di popolazione alla fine del 2000 era di 909,1 ab./km². Secondo alcune pubblicazioni giornalistiche, il numero reale della popolazione residente nella capitale avrebbe superato i 2 milioni.[210] Secondo le dichiarazioni ufficiali, ogni anno tra le 25.000 e le 45.000 persone provenienti dalla provincia si sarebbero stabilite permanentemente a Sofia.[211] Ciò avrebbe causato molti problemi alla città: sovrappopolazione, aumento del numero di automobili, congestione stradale, inquinamento, crisi abitativa, mancanza di parcheggi e altri disagi.
Iltasso di natalità per 1.000 abitanti è di 7,9 e, fino al 2001, è stata in continuo calo. Iltasso di mortalità è di 12,2 ogni 1.000 persone ed è in aumento. Sulla base di questi dati, il calo annuo della popolazione sarebbe del 4,3per mille. Tuttavia, a causa dell'afflusso di persone dalle campagne, la popolazione di Sofia risulterebbe comunque in crescita. Il tasso di mortalità infantile è di 11 bambini ogni 1.000 nati vivi. Nel 1980 era di 18,9 per mille. Dal 2001 il tasso di natalità a Sofia è in continuo aumento, raggiungendo il 13 per mille. In soli 10 anni il numero dei bambini nati è raddoppiato. Ciò ha creato un problema con gli asili nido, il cui numero si è dimezzato a causa del calo a lungo termine del tasso di natalità a partire dal 1989.
Secondo il censimento del 2011, la popolazione di Sofia era composta dai seguenti gruppi etnici: 1.136.000bulgari (96%); 18.300zingari (1,5%) e 6.500turchi (0,6%).[212] Circa 17.000 persone avevano indicato un altro gruppo etnico o non si erano identificate con nessuno. Non si riscontrarono differenze nelle percentuali dei tre principali gruppi etnici della capitale rispetto al censimento del 2001; numericamente, l’unica grande variazione riguardava la popolazione bulgara, aumentata di 12.000 unità. Il censimento del 2001 elencava anche alcuni gruppi etnici più piccoli, tra cui 3.100russi, 1.700armeni e 1.200greci.
Al 15 marzo 2016, 1.441.918 persone risultavano domiciliate nel comune di Sofia, di cui 1.304.772 nella città di Sofia.[213]
Nel 2020, invece, la popolazione della capitale diminuì dell'1,53%, ovvero di 20.378 persone, raggiungendo una popolazione di 1.308.412 persone. Ciò non accadeva dal 2001, anno in cui la popolazione di Sofia era diminuita per l’ultima volta.
Secondo i dati della Direzione generale "Registrazione civile e servizio amministrativo", al 15 giugno 2024 a Sofia risultavano domiciliate 1.281.040 persone e residenti 1.404.116 persone.
Nella diocesi di Sofia sono attive 200 chiese e cappelle ortodosse, oltre a 40 monasteri costruiti dal IV secolo fino ai giorni nostri. Il luogo di culto più grande di Sofia e dell'intero Paese è laCattedrale di Alexandr Nevskij, uno dei simboli della città ebene culturale di rilevanza nazionale. LaRotonda di San Giorgio e laBasilica di Santa Sofia, costruite rispettivamente nel IV e nel VI secolo, sono tra i luoghi di culto più antichi della città. Nellachiesa di Bojana si trovanoaffreschi del XIII secolo, che dal 1979 fanno parte della Lista delPatrimonio dell'umanità dell'UNESCO.[216]
Il "Triangolo del Potere", conosciuto come il Largo. L'ex Palazzo del Partito communista (in fondo) è uno dei tre edifici che formano il Largo. Dal 2024 è la sede dell'Assemblea nazionale.ilPalazzo dell'Assemblea nazionale, costruito nel 1884-1886 dall'architetto austriaco di origina bulgaraKonstantin Jovanović in stileneorinascimentale e utilizzato dal 1885 al 2020 e dal 2021 al 2023.[217]
A Sofia sono concentrati tutti gli organi del potere dello Stato: quellolegislativo (l'Assemblea nazionale), quelloesecutivo (Consiglio dei ministri) e quellogiudiziario (la Corte suprema di Cassazione e la Corte costituzionale). Vi hanno sede inoltre laBanca nazionale bulgara e la delegazione dellaCommissione europea. LaPresidenza della Repubblica, così come il Consiglio dei Ministri, sono situati in piazza Indipendenza, popolarmente conosciuta comeLargo o ilTriangolo del Potere.[218] Uno dei tre edifici che si affacciano sulla piazza, durante laguerra fredda ospitava il quartier generale delPartito comunista bulgaro, e dal 2024 è la nuova sede dell'Assemblea nazionale. Il vecchio palazzo dell'Assemblea nazionale sarà adibito a museo o utilizzato solo in occasioni cerimoniali.[219].
A Sofia hanno sede numerose istituzioni nazionali, tra cui l'Istituto statistico nazionale, l'Amministrazione centrale della viabilità e altri eti statali. Vi si trovano anche varie istituzioni economiche, come la Camera di commercio bulgara, e organismi incaricati dell’attuazione delle riforme nel Paese, tra cui l’Agenzia per la Privatizzazione, l’Agenzia per la Privatizzazione di Massa e l’Agenzia per gli Investimenti Stranieri. A Sofia si concentrano le sedi della maggior parte delle banche locali e internazionali presenti nel Paese, oltre a numerose organizzazioni non governative, fondazioni ecc. Qui si trovano anche ilSanto Sinodo dellaChiesa ortodossa bulgara, ilGran Muftiato dei musulmani in Bulgaria, il Rabbinato Capo della denominazione israelita, nonché le sedi di altre denominazioni ufficialmente registrate. La capitale ospita inoltre le sedi centrali di quasi tutti i partiti politici del Paese, delle principali organizzazioni sindacali, ecc. In relazione al processo dell'adesione della Bulgaria all'Unione europea, diverse organizzazioni governative e non governative hanno iniziato a lavorare a Sofia in questa direzione. Dopo la firma dell'accordo di adesione, hanno intensificato le proprie attività nella capitale il Consiglio di associazione UE e la delegazione della Commissione europea in Bulgaria.
Distretto della capitale Sofia (in bulgaroОбласт София (столица)?,Oblast Sofia (stolica), chiamato anche област София,oblast Sofia, област София-град,oblast Sofia-grad, София-столица,Sofia-stolitsa, oppure Столична област,Stolična oblast), comprende un unico comune, quello diSofia. Ha una superficie di 1 348,9 km2. Ad ovest, nord, est e sud-est confina con ilDistretto di Sofia, ed a sud-ovest con ilDistretto di Pernik.
Comune di Sofia (in bulgaroСтолична община?,Stolična obština), l'unico comune nelDistretto della capitale Sofia. Ha una superficie di 1348,902 km2 ed è il secondo comune più grande del Paese dopo quello diSliven. È composto da 38insediamenti umani (4 città e 34 villaggi). 16 delle 24 aree amministrative (quartieri) del Comune di Sofia sono composte solo da parti di Sofia. Altre 6 aree amministrative comprendono sia parti di Sofia che parti di altri comuni. Tre aree amministrative del Comune di Sofia non comprendono parti della città di Sofia. Tutte le aree hanno il proprio sindaco (in bulgaroкмет?,kmet), che viene eletto dal consiglio locale e risolve i problemi che nascono dalle necessità quotidiane della popolazione sul modo di vivere del posto, l'assistenza amministrativa ai cittadini e i lavori pubblici.
Da non confondere:
Da un punto di vista prettamente territoriale non vi è alcuna differenza tra il Comune di Sofia e il Distretto della capitale Sofia; "Sofia-città" (in bulgaroСофия-град?,Sofia-grad) è sinonimo del territorio coperto da queste due unità amministrative.
Il Distretto della capitale Sofia è spesso – erroneamente e per inerzia della terminologia amministrativa in vigore nel Paese fino al 1987 – anche chiamato in bulgaroСофия-окръг?,Sofia-okrăg, "Sofia-circoscrizione". Allo stesso tempo, la città di Sofia è solo una delle quattro città (e 34 villaggi) situate nel territorio del Distretto della capitale Sofia. Da un punto di vista prettamente territoriale, la città di Sofia copre meno del 20% del territorio totale del Distretto della capitale Sofia.
Il Comune di Sofia è amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale, entrambi eletti ogni quattro anni. L'ex sindaco di Sofia,Stefan Sofijanski, ricoprì questa carica dal 19 novembre 1995 e ottenne un terzo mandato alle elezioni locali del 2003. Alle elezioni parlamentari del 2005 fu eletto deputato. Alle succesive elezioni, tenutesi nel mese di ottobre, e nel ballottaggio del 5 novembre 2005, fu eletto sindacoBojko Borisov. Dal 23 novembre 2009 il sindaco di Sofia fuJordanka Fandăkova, prima donna a ricoprire tale incarico nella capitale[221]. Il 6 novembre 2023, dopo quattordici anni di governo delGERB, è stato eletto sindacoVasil Terziev, figlio di un ex funzionario dellaPolizia segreta bulgara dell'epoca comunista, imprenditore milionario ed esponente della coalizione locale di stampo liberale traContinuiamo il Cambiamento, laBulgaria Democratica e il movimento locale 'Spasi Sofia' (Salva Sofia).[222]
Nei decenni successivi alla fine del regime comunista totalitario, i partiti della destra hanno esercitato una forte influenza sulla città: inizialmente l’Unione delle Forze Democratiche e i suoi partiti scissionisti, successivamente il GERB, che ha dominato anche il governo municipale. Tutti i sindaci di Sofia dopo il 1990 sono stati espressione della destra:Alexandăr Karakačanov (1990 – 1991),Alexandăr Jančulev (1991 – 1995), Stefan Sofijanski (1995 – 2005), Bojko Borisov (2005 – 2009), Jordanka Fandăkova (2009 – 2023) e Vasil Terziev (dal 2023).
Il governatore regionale delDistretto della capitale Sofia, il cui territorio coincide con quello delComune di Sofia, è nominato direttamente dalConsiglio dei Ministri, mentre i vice governatori regionali sono nominati dalPrimo Ministro. Il governatore regionale ha il diritto di rinviare legalmente le decisioni del Consiglio municipale metropolitano.
Il Consiglio municipale metropolitano (in bulgaroСтоличен общински съвет?,Stoličen obštinski săvet) esercita i propri poteri sull'intero Comune di Sofia, la cui parte principale è la città stessa. I consiglieri comunali sono eletti dai residenti del Comune durante le elezioni locali. Il Consiglio municipale metropolitano stabilisce i bilanci del Comune di Sofia e quello delle singoli aree di Sofia.
Il sindaco del Comune di Sofia ha competenza sull’intero territorio comunale, ed è sindaco non solo della città di Sofia, ma anche di un totale di trentotto insediamenti compresi nei confini comunali. Il sindaco è eletto direttamente dai residenti del Comune di Sofia in occasione delle elezioni locali.
Il comune di Sofia è suddiviso in 24 aree, 22 delle quali comprendono parti della città. Il sindaco di area esercita i propri poteri sul territorio della rispettiva area, inclusi i villaggi e le città presenti al suo territorio. Il sindaco di una determinata area è eletto direttamente dalla popolazione della rispettiva area ed ha l'autorità di gestire e ripartire il bilancio destinato alla sua circoscrizione.
Tre insediamenti all'interno della città di Sofia non hanno un proprio sindaco, vale a dire: la città diNovi Iskǎr, la città diBankja e il villaggio diPančarevo. Ciò è dovuto al fatto che questi centri fungono da sedi amministrative delle aree che portano lo stesso nome; di conseguenza, è il sindaco dell’area corrispondente a essere direttamente responsabile della gestione dell’insediamento. La città diBuhovo è invece l'unica città nel comune di Sofia il cui sindaco è subordinato al sindaco di un'area amministrativa, ovvero al sindaco dell'area di Kremikovci; il centro amministrativo dell'area di Kremikovci è il quartiere di Kremikovci a Sofia).
Diversi quartieri di Sofia dispongono di un’amministrazione aggiuntiva, simile a quella delle zone rurali, ma priva di tutti i poteri conferiti a queste ultime. La maggior parte di questi quartieri si trova significativamente lontano dal centro della città, come ad esempio Ilijanci. Tuttavia, non tutti i quartieri periferici o remoti dispongono di tale struttura amministrativa. Alcuni di questi quartieri periferici – spesso chiamati erroneamente “villaggi” a causa del loro precedente statuto amministrativo – come ad esempioČelopečene, non hanno un sindaco, ma sono amministrati da un cosiddetto "capo perito", una figura tecnica con funzioni limitate.
Sofia è il principale centro economico della Bulgaria. Secondo i dati del 2022, il comune della capitale contribuiva da solo al 41% del prodotto interno lordo (PIL) nazionale.[223] L'economia cittadina è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che genera circa l'84% del valore aggiunto, mentre l’industria rappresenta circa il 15%.[224]
La capitale ospita le sedi centrali di tutte le banche autorizzate in Bulgaria (dati 2024)[225], nonché di numerose grandi aziende. Già nel 2017, sei delle dieci imprese con il fatturato più elevato nel Paese avevano sede a Sofia.[226] Tra queste figuravano: il grossista di carburante Lukoil-Bulgaria, la Compagnia elettrica nazionale, la catena di supermercati Kaufland Bulgaria, il distributore di gas Bulgargas, il grossista di tabacco Express Logistics and Distribution, il commerciante di energia elettrica CHEZ Electro Bulgaria, la catena di distributori di carburante OMV Bulgaria, la società di telecomunicazioniCompagnia di telecomunicazioni bulgara, lo stabilimento metallurgico Sofia Med e la catena di ipermercati Metro Cash and Carry Bulgaria.[226]
Benché il settore industriale ricopra un ruolo secondario a livello cittadino, Sofia è il più grande centro industriale del Paese, con particolare enfasi sull’industria pesante. Si contano circa 800 grandi imprese nel suo territorio. La capitale concentra: il 75% della metallurgia pesante, il 50% dell'industria tipografica, il 15% dell'industria elettrotecnica ed elettronica, il 14% della produzione conciaria e calzaturiera del Paese. Vi sono anche significative attività nei settori chimico, tessile e alimentare. Il settore privato è invece molto attivo nel commercio e nei servizi, con una forte presenza di imprese nei settori edilizio e dei trasporti, essenziali per la logistica urbana. Sofia ospita sia la Borsa della Bulgaria sia la Borsa di Sofia e, come conseguenza della pianificazione centralizzata ereditata dal periodo socialista, circa la metà del PIL nazionale viene prodotto qui. Anche il reddito medio da lavoro nella capitale è il più alto in Bulgaria.[227]
Nel 2020, nel Palazzo Nazionale della Cultura, si è svolta la conferenza imprenditoriale italo-bulgara "Buone pratiche in un ambiente dinamico", organizzata dall’Agenzia esecutiva per la promozione delle PMI e Confindustria Bulgaria. Vi hanno partecipato oltre 200 rappresentanti di imprese italiane e bulgare, che hanno discusso soluzioni innovative in tempi dipandemia.[231]
Gli investimenti diretti esteri provenienti dall’Italia hanno superato i 2,9 miliardi di euro nel 2020, rendendo l’Italia il quarto investitore straniero in Bulgaria. Le imprese italiane figurano tra i primi quattro investitori esteri nel Paese. Inoltre, l’Italia rappresenta il terzo partner commerciale della Bulgaria per volume di esportazioni e il quinto per volume di importazioni. Secondo il Ministero dell’Economia bulgaro, sul territorio nazionale operano circa 13.000 aziende italiane.[232]
Business Park Sofia
I settori più dinamici includono latecnologia dell’informazione (IT) e l’industria manifatturiera. Sofia è un hub IT regionale, classificata al secondo posto tra i 10 centri tecnologici in più rapida crescita in Europa in termini di incremento annuo di membri attivi al 2020.[233] Il settore IT è molto diversificato e comprende multinazionali, aziende locali e startup. Le multinazionali con importanti centri di ricerca, sviluppo, innovazione e ingegneria a Sofia includono il secondo centro IT globale più grande diCoca-Cola,[234]Ubisoft,[235]Hewlett-Packard,[236]VMware,[237]Robert Bosch GmbH,[238]Financial Times,[239][239][239]Experian, ecc.[240][240][240][240] Diversi uffici e cluster tecnologici sono stati istituiti in tutta la città, tra cuiBusiness Park Sofia, Sofia Tech Park,Capital Fort e altri.
Il settore manifatturiero di Sofia ha registrato una forte ripresa a partire dal 2012, triplicando le esportazioni e aumentando l’occupazione del 52%, con oltre 70.000 posti di lavoro. Grazie alle competenze di ricerca e sviluppo presenti in città, Sofia si sta orientando verso un settore manifatturiero ad alto valore aggiunto, comprendente apparecchiature elettriche, meccanica di precisione e prodotti farmaceutici. Nel territorio comunale sono presenti 16 parchi industriali e logistici, alcuni dei quali si estendono nelle città limitrofe dellaprovincia di Sofia, comeBožurište,Kostinbrod edElin Pelin.[241] Tra le principali aziende manifatturiere si annoverano Woodward, Inc., che produce sistemi turbomacchine industriali,[242]Festo, che produce microsensori[243],Visteon, che si occupa di sviluppo e di ingegneria di quadri strumenti, display LCD e domain controller,[244] Melexis, che produce soluzioni di semiconduttori microelettronici nel settore automobilistico[245], Sopharma, che produce prodotti farmaceutici, i più grandi impianti di manutenzionefuori dalla Germania dellaLufthansa Technik[246] ecc.
Nell XXI secolo sono stati aperti svariaticentri commerciali: Mall of Sofia (2006), Sky City Mall (2006), South Mall (2009), Serdika Center (2010), Sofia Outlet Center (2010), Galaxy Trade Center (2011), Bulgaria Mall (2012), Paradise Center (2013), il più grande centro commerciale del Paese, Mega Mall (2014), Sofia Ring Mall (2014), Park Center (2016).
Il sistema di trasporti della capitale è molto sviluppato grazie alla sua posizione strategica. Sono presenti tutti i tipi di trasporto, ad eccezione di quello navale.Il possesso di automobili è aumentato notevolmente dagli anni ’90, con il numero di veicoli immatricolati che è raddoppiato, raggiungendo le 833.000 unità nel 2021, con un’età media di 19 anni. Le auto più vecchie e inquinanti, prive o con standard ecologici Euro 1 e Euro 2, rappresentano oltre il 30% del parco circolante.[247] Contemporaneamente, Sofia detiene il primato tra le città dell’Unione Europea per il numero di automobili pro capite, con una media di oltre 660 vetture ogni 1.000 abitanti.[248]
Trasporto autostradale: Tre dei diecicorridoi paneuropei (V,VIII eX) attraversano Sofia. Dalla città partono quattro autostrade principali: laTrakija, l'Hemus,la Struma e l'Europa. Il traffico in transito viene deviato lungo latangenziale, chiamata Okolovrǎsten păt, che fa parte dellarete stradale repubblicana.Le principali arterie di accesso e uscita dalla città si trovano nelle seguenti direzioni: sud-est (autostrada Trakia), est-nordest (l'autostrada Hemus e le valli transbalcaniche), sud-ovest (direzionePernik-Blagoevgrad-Kulata) e nord-ovest (direzioneSlivnica-Kalotina). La zona centrale di Sofia soffre di congestione durante le ore di punta, dovuta a strade strette, carenza di parcheggi e inefficace controllo del traffico. A differenza di molte altre città europee, il centro di Sofia è fortemente congestionato dal traffico automobilistico, poiché le uniche due strade pedonali sono i viali Vitoša e Pirotska. Inoltre, piazze centrali come Alexandr Nevskij e Batenberg non sono zone pedonali, ma sono state trasformate in parcheggi a pagamento. L’orientamento “pro-auto” di Sofia ha causato gravi problemi diinquinamento atmosferico; secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la città mantiene livelli cronicamente pericolosi di polveri sottili per la salute della popolazione. Nonostante alcuni interventi, pochi abitanti di Sofia utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto, anche a causa delle condizioni insufficienti e spesso inadatte delle piste ciclabili presenti.
Sofia è il principale nodo ferroviario della Bulgaria, collegata al resto del Paese attraverso cinque direttrici principali. Il sistema ferroviario cittadino conta otto stazioni:Centrale,Smirnenski,Sofia-Nord,Ilianci,Poduene,Iskăr,Zaharna fabbrica,Gorna Banja eNadežda,Obelja eBakǎrena fabbrica, ognuna con i rispettivi depositi per locomotive e vagoni. La Stazione Centrale di Sofia rappresenta il nodo ferroviario di massima importanza sia a livello locale sia internazionale. Inoltre, a Sofia ha sede la compagnia ferroviaria nazionale, leFerrovie dello Stato bulgare.
L'Autostazione centrale di Sofia, situata nelle immediate vicinanze della Stazione centrale ferroviaria, consente di servire contemporaneamente i passeggeri con 47 pullman per tratte nazionali e 60 pullman per destinazioni estere.
Il trasporto aereo è rappresentato dall’Aeroporto di Sofia, il più grande del Paese, che al 2024 dispone di due terminal e di un moderno centro di controllo del traffico aereo. Situato a circa 6 km a est del centro cittadino, è collegato con il centro tramite metropolitana e autobus. L’aeroporto ha iniziato la sua attività negli anni ’40 del XX secolo ed è stato più volte ampliato e modernizzato, con l’allungamento delle piste e l’installazione di attrezzature aeronautiche all’avanguardia, adeguate alle esigenze della moderna aviazione civile a reazione. Negli anni successivi all’apertura, il traffico passeggeri è cresciuto rapidamente, richiedendo un aumento significativo delle capacità operative. Si è così proceduto alla costruzione di un terminal separato per i voli nazionali verso destinazioni comeVarna,Burgas,Ruse,Gorna Orjahovica,Tărgovište,Vidin eSilistra, seguito da un nuovo edificio per i passeggeri in arrivo sulle linee internazionali. Negli anni ’90, tuttavia, l’aeroporto originario non era più in grado di sostenere l’aumento del traffico. Nel 2001 sono iniziate le opere di modernizzazione e la costruzione di un secondo terminal. Il flusso di passeggeri ha continuato a crescere, raggiungendo nel 2019 la cifra di 7.107.096 persone all’anno.[249]
Nel sistema di trasporto pubblico di Sofia, il principale vettore è il Centro comunale per la Mobilità Urbana. Al 2022, la rete comprende 84 linee di autobus, 15 linee di tram, 10 linee di filobus e 9 linee di autobus elettrici, a cui si aggiunge la metropolitana cittadina.
Gli autobus circolano a Sofia dal 20 aprile 1935. La lunghezza complessiva di tutte le linee ammonta a 2.380 km, distribuiti su 92 percorsi. Il servizio è garantito da oltre 580 autobus, che trasportano circa 260 milioni di passeggeri ogni anno. Il trasporto su autobus rappresenta la quota maggiore di tutti gli spostamenti effettuati con i mezzi pubblici di massa. Tuttavia, gran parte del parco autobus è ormai fortemente ammortizzato, con ripercussioni negative sull’ambiente cittadino e sulla qualità del viaggio.
Il tram ha iniziato a circolare a Sofia il 1º gennaio 1901, inizialmente con sei percorsi per una lunghezza complessiva di 23 km. Oggi larete tranviaria si estende per 308 km, con 17 linee e 290 fermate. Fino al 1987, tutte le linee tranviarie di Sofia utilizzavano lo scartamento ridotto di 1.009 mm; solo quattro linee adottano lo scartamento normale europeo di 1.435 mm, introdotto con l’apertura della prima linea a scartamento normale.
Il trasporto in filobus a Sofia è stato introdotto successivamente agli autobus e ai tram, a partire dal 14 febbraio 1941.[250] A metà del 2021, la lunghezza totale dei percorsi di filobus era di 193 km, suddivisi su 10 linee, con una flotta di 137 veicoli. Dal 1988 al 2009, la spina dorsale del trasporto filobus era costituita dai filobus articolati ungheresi Ikarus 280 T. A partire dal 2009, la flotta ha iniziato un processo di ammodernamento con l’introduzione dei filobus a pianale ribassato Škoda Solaris 26Tr e 27Tr, e nel 2014 il 90% della flotta era costituito da filobus Škoda.
L'insegna delle stazioni metropolitane di Sofia.La pianta della metropolitana di SofiaStazione metropolitana NDK
Inaugurata nel gennaio del 1998, lametropolitana di Sofia è l’unica presente nel Paese e conta quattro linee, per un totale di 47 stazioni e una lunghezza complessiva di 52 km.[251] Le linee sono M1 (rossa): Slivnica - Business park (Ljulin - Mladost) con 16 stazioni di cui 13 in comunе con la M4, M2 (blu): Obelja - Vitoša con 12 stazioni, M3 (verde): Hadži Dimitǎr - Gorna banja (Hadži Dimitǎr - Ovča kupel) con 12 stazioni ed M4 (gialla): Obelja - Aeroporto di Sofia con 20 stazioni di cui 12 in comune con la M1.[252]
Il sistema di trasporto cittadino è completato dalle 17-18 linee di taxi-microbus di percorso (i cosiddetti maršrutki), che si fermano su chiamata lungo le strade,[253][254] e daitaxi tradizionali di colore giallo, che possono essere ordinati telefonicamente o fermati direttamente per strada. Le compagnie di taxi più grandi sono OK Supertrance, Yellow Taxi, Radio CV Taxi, On Citytrans, Ot Citytrans e Super Plus.[255] Un problema della capitale sono i taxi abusivi, spesso dotati di tariffe non trasparenti, targhe contraffatte e dispositivi che aumentano di nascosto il chilometraggio, causando truffe ai danni dei passeggeri.[256][257] Al 2024 a Sofia manca il servizio diUber.
A Sofia sono nate le tenniste sorelle Maleevi:Katerina, che per molto tempo è stata nella top 10 della WTA,Manuela, tra le migliori dieci tenniste del mondo per nove anni, eMagdalena, che nel 1990 vinse 3 fra le più importanti manifestazioni juniores: l'US Open 1990, l'Australian Open 1990 singolare ragazze e l'Open di Francia 1990, come ancheViktorija Tomova, vincitrice di 18 titoli nel singolare e 12 titoli in doppio nel circuito ITF. L'Arena Armeec ospita il torneo di tennis maschile dell'ATP Tour 250 "Sofia Open", vinto una volta dal più grande tennista bulgaro di tutti i tempi,Grigor Dimitrov.
La città ospita numerosi grandi impianti sportivi, fra cui:
Stadio nazionale Vasil Levski: con una capienza di 43.000 posti, ospita le partite di calcio internazionali. Intitolato al rivoluzionario Vasil Levski, è stato inaugurato nel 1953 ed è lo stadio più grande del Paese.
Stadio Georgi Asparuhov: inaugurato nel 1960, ospita le partite casalinghe delLevski Sofia. Ha una capienza di 29.200 posti a sedere. Prende il nome del famoso calciatore bulgaroGeorgi Asparuhov, morto nel 1971 in un incidente stradale.
Sala Hristo Botev: uno degli impianti emblematici di Sofia, con una funzione multifunzionale che permette allenamenti e gare in più di 26 sport (pallacanestro, pallavolo, futsal, badminton, pallamano, danza, ginnastica, arti marziali, lotta, sollevamento pesi, ecc.). Ogni anno ospita competizioni sportive, tornei e campionati a livello regionale, nazionale e internazionale.
Sala Universiada: struttura polivalente costruita per ospitare iGiochi mondiali universitari nel 1961, utilizzata per incontri sportivi, concerti, cerimonie, congressi e mostre. Nel dicembre 2008 ha ospitato il primo spettacolo di wrestling nella storia della Bulgaria.
Due complessi dipattinaggio su ghiaccio: il Palazzo degli sport invernali (in bulgaroЗимен дворец на спорта?,Zimen dvorec na sporta), con una capienza di 4.600 posti e lo Stadio invernale Slavia, con una capienza di 2.000 posti, entrambi contenenti due piste ciascuno.[261]
Ilvelodromo: situato nel parco Borisova gradina, con una capienza di 5.000 posti.
Vari altri complessi sportivi in città appartenenti a istituzioni diverse dalle società calcistiche, come quelli dell'Accademia nazionale dello sport Vasil Levski, dell'Accademia bulgara delle scienze o di diverse università.
Più di quindici complessi di piscine, per la maggior parte dei quali all'aperto.[262], quasi tutti dotati di posti a sedere per centinaia di spettatori, costruiti come sedi di gara.
Due campi dagolf situati appena ad est di Sofia: aElin Pelin (club Santa Sofia) e aIhtiman (club Air Sofia), e un club di equitazione (club San Giorgio).
^Михайлов, Георги, „Траките“, София, 1979 (Mihailov, Georgi,I Traci, Sofia, 1979), p. 71: "I ritrovamenti archeologici dimostrano oltre ogni dubbio che i Serd furono un popolo celtico. L'ipotesi precedentemente espressa sulla loro presunta origine tracia non è basata su alcun fatto e non resiste alle critiche scientifiche"
^Попов, Димитър, Древна Тракия, p. 44 (Popov, Dimitar,La Tracia antica): “I dati provenienti dall'archeologia e dall'onomastica sottolineano l'appartenenza dei Serdi alla famiglia celtica“
^The Cambridge Ancient History, Volume 3, Part 2: The Assyrian and Babylonian Empires and Other States of the Near East, from the Eighth to the Sixth Centuries BC by John Boardman, I. E. S. Edwards, E. Sollberger, and N. G. L. Hammond,ISBN 0-521-22717-8, 1992, p. 600: „Al posto degli scomparsi Treres e Tilataei troviamo i Serdi di cui non si hanno testimonianze prima del I secolo a.C. Per molto tempo si è supposto, su basi linguistiche e archeologiche convincenti, che questa tribù fosse di origine celtica.“
^Фол, Александър. История на българските земи в древността – Изд. ТанграТанНакРа, София, 2008. (Fol, Alessander.Storia delle terre bulgare nell'antichità - Ed. TangraTanNakRa, Sofia, 2008)
^Генчев, Ст.н.с.I ст. д-р арх. Христо Христов. „София, мислена в пространството и отвъд времето“, Второ допълнено издание, изд. „Фондация ЕХГ“, София 2012. (Genchev, Ph.D. Hristo Hristov. "Sofia, pensiero nello spazio e oltre il tempo", seconda edizione integrata, ed. "Fondazione EHG", Sofia 2012.)
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^Тачев, Хараламби К. За герба на град София //София – 130 години столица на България. Сборник със статии, посветени на София. Научен форум „София – 130 години столица на България“ 31 март 2009. p. 143
^Bozhilov, Ivan; Gyuzelev, Vasil (1999).История на средновековна България VII–XIV век [History of Medieval Bulgaria VII–XIV centuries] (in Bulgarian). Sofia: Анубис, p.319
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^Il Libro rosso della Repubblica di Bulgaria è un elenco delle specie biologiche minacciate, in via di estinzione ed estinte che vivono sul territorio della Bulgaria
^"Scopri la Bulgaria - i 100 siti turistici nazionali" (in bulgaro„Опознай България – 100 национални туристически обекта“?) è un movimento turistico nazionale bulgaro fondato nel 1966 con lo scopo di incoraggiare i turisti a conoscere alcuni dei siti turistici più significativi della Bulgaria. Ne fanno parte i monumenti culturali, storici, geografici, archeologici, architettonici di importanza mondiale, nazionale e regionale. Include i fenomeni naturali più notevoli della Bulgaria, le aree storiche, le riserve architettoniche, i luighi di culto e i monasteri, le vette più alte. Alcuni dei siti presenti nell'elenco fino al 10 novembre 1989 erano collegati al regime comunista. Dopo la caduta del comunismo l'elenco è stato modificato più volte, assumendo la forma e la numerazione attuali dal 2003. Attualmente comprende 174 siti, alcuni dei quali hanno più di 1 componente.