La sezione calcistica, pur iniziando l'attività a livello ufficioso nel 1901[3][4][5] e affiliandosi all'alloraFIF almeno dal 1908,[6] venne istituita ufficialmente nel 1910[7][8][9][10] all'interno dell'alloraSocietà Podistica Lazio, fondata il 9 gennaio 1900 da un gruppo di atleti guidati daLuigi Bigiarelli.[3][11] Dopo aver esordito indivisa bianca, talvolta con scritta sociale azzurra sul petto,[12] ai primi del Novecento adottò l'odierna tenuta di gioco biancoceleste, o la sua variante biancazzurra, mutuando i propri colori sociali dallabandiera della Grecia, patria delleOlimpiadi.[13][14][15] La Lazio è presente dal 1998 allaBorsa di Milano nell'indiceFTSE Italia Small Cap:[16] è stata la prima società calcistica italiana a quotarsi in Borsa dove sono state successivamente ammesse anche la sua concittadinaRoma e laJuventus.
La Lazio è anche uno dei membri dell'European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha sostituito il soppressoG-14 e rappresenta i club calcistici a livello europeo,[17] riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte allaFIFA.[18]
La Polisportiva S.S. Lazio è con le sue oltre 80 discipline la più grande, nonché la più antica, d'Europa.[19] Alla stessa venne insignita il 2 giugno 1921 la benemerenza diente morale.[20]
Luigi Bigiarelli, principale fondatore dellaSocietà Podistica Lazio.
LaSocietà Podistica Lazio (dal 19 giugno 1926 rinominataSocietà Sportiva Lazio), fu fondata il 9 gennaio 1900 inpiazza della Libertà, in quello che si sarebbe poi trasformato nelrionePrati, da un gruppo di giovani atleti, con a capo il giovane sottufficiale deiBersaglieri, oltre che atleta podista, Luigi Bigiarelli.[3][11]
La sezione calcistica venne istituita ufficialmente il 3 ottobre 1910,[7][8][10][21] pur se la Polisportiva aveva ufficiosamente avviato l'attività già dal 6 gennaio 1901,[3][4] affiliandosi allaFIF almeno dal 1908; partecipò ai primi tornei federali dal 1910 (anno in cui si svolsero le prime edizioni laziali dellaTerza Categoria),[9][10] e a partire dal 1912 cominciò a disputare laPrima Categoria, ovvero la massima serie nazionale. Il club romano, capitanato dal suo centrattaccoSante Ancherani, visse stagioni importanti nella prima parte deglianni dieci conquistando consecutivamente due Campionati dell'Italia Meridionale, raggiungendo lafinalissima del torneo nazionale in tre occasioni, senza però mai vincerlo, perdendo rispettivamente controPro Vercelli (1913)Casale (1914) eGenoa (1923).
Nel 1927 la Lazio, adducendo ragioni sia economiche sia sportive,[22] fu l'unica società capitolina a non accodarsi allavolontà del regime fascista di riunire tutte le squadre cittadine in un unico club, quello che sarebbe poi diventato l'Associazione Sportiva Roma.
Ibiancocelesti, seguiti tra gli anni venti e trenta dal vicepresidenteGiorgio Vaccaro, futuro e plurivittorioso presidentefederale, parteciparono nel1929 al primo campionato diSerie A. Trascinati poi daSilvio Piola, storico centrattacco dellanazionale nonché il più prolifico attaccante italiano di tutti i tempi, i capilotini chiusero al secondo posto la stagione1936-1937, andando a sfiorare quello che sarebbe stato il loro primoScudetto, e centrando il miglior piazzamento in campionato antecedente allaseconda guerra mondiale; sempre nel 1937 la formazione romana, trascinata ancora una volta dalle reti di Piola, raggiunse la finale dellaCoppa dell'Europa Centrale in cui venne sconfitta nel doppio confronto dalla compagine ungherese delFerencváros.[23]
La Lazio del 1974, vincitrice del suo primo campionato italiano
Nel 1958 la Lazio, guidata dall'ex calciatore biancocelesteFulvio Bernardini, vince il suo primo trofeo ufficiale, conquistando laCoppa Italia.[24] Seguono due retrocessioni inSerie B tra gli anni sessanta e gli anni settanta (1961 e 1971), prima del ritorno in massima serie.
Subito dopo l'impresa compiuta dalla "banda Maestrelli" con la vittoria delTricolore, la Lazio dovette affrontare alcuni drammatici avvenimenti che segneranno in maniera profonda le stagioni a venire: l'omicidio di Re Cecconi, la scomparsa dopo lunga malattia di Maestrelli, oltre all'improvviso trasferimento di Chinaglia negliStati Uniti, fecero sì che il valore della compagine romana scendesse precipitosamente di livello. Negli anni ottanta il club capitolino è coinvolto in due scandali per scommesse illecite, noti comeTotonero eTotonero-bis. In questo decennio la Lazio retrocede due volte in B (1980 e 1985) e scampa alla retrocessione in C nel 1987, salvandosi solo agli spareggi salvezza.[26]
Una formazione dei biancocelesti che al termine del campionato1986-87 furono soprannominati come gliEroi del -9.
L'insediamento del finanziere romanoSergio Cragnotti, avvenuto nel 1992,[27] cambia radicalmente la storia del club laziale e lo rilancia in campionato e nelle competizioni europee grazie ai suoi importanti investimenti che portarono ibiancocelesti a primeggiare inItalia e inEuropa. Cragnotti batté ripetutamente tutti i record riguardo alle valutazioni del calciomercato, acquistando calciatori comeJuan Sebastián Verón eChristian Vieri, con i quali superò di molto le cifre degli allora trasferimenti più costosi del mondo, e successivamente del centravanti argentinoHernán Crespo, acquisito quasi al prezzo doppio del centrocampista Verón.[28]
La Lazio del 2000, campione d'Italia per la seconda volta nella storia.
Tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila, sotto la guida dello svedeseSven-Göran Eriksson, il club capitolino conquista due Coppe Italia (1998 e 2000), due Supercoppe italiane (1998 e 2000), la Coppa delle Coppe (ultima edizione) e la Supercoppa UEFA del 1999, oltre allo Scudetto del 2000. La Coppa delle Coppe 1999 è il primo titolo europeo per la Lazio, che nel 1998 aveva perso la finale diCoppa UEFA contro l'Inter.[29]
Nei primi anni duemila, in seguito ad alcuni problemi finanziari del presidente Cragnotti e della sua società, laCirio, il club rischia labancarotta. Nel luglio 2004 l'imprenditore romanoClaudio Lotito acquista il club biancoceleste secondo un accordo con i vertici della controllanteCapitalia, riuscendo poi nel marzo 2005 a salvare la società dal fallimento grazie a una transazione con l'Agenzia delle entrate per la rateizzazione in ventitré anni dei debiti accumulati con il fisco.[30] Nel 2006 la Lazio è coinvolta nello scandaloCalciopoli,[31] riuscendo comunque a mantenere la categoria.
Sotto la presidenza Lotito, ibiancocelesti hanno ottenuto al 2024 tre qualificazioni alla fase a gironi diUEFA Champions League e diverse partecipazioni allaCoppa UEFA/Europa League, oltre alla vittoria di sei trofei. Nel 2009 la Lazio si è aggiudicata, infatti, la Coppa Italia e, qualche mese dopo, la Supercoppa italiana. Nel 2013 fu vinta per la sesta volta la Coppa Italia, dopo il successo per 1-0 nella finale-derby contro la Roma. Nel 2017 la squadra biancoceleste mise in bacheca la Supercoppa italiana, e nel 2019 la settima Coppa Italia e la quinta Supercoppa italiana.
1914-1915 - Capolista nel Girone Centrale delle semifinali del Campionato del Centro-Sud al momento della sospensione del torneo per lo scoppio dellaprima guerra mondiale. Competizione sospesa e non terminata.
1915-1919 - Sospensione attività ufficiale per cause belliche.
2 giugno 1921 - LaSocietà Podistica Lazio viene eretta inEnte Morale.
Sante Ancherani indossa il primo completo della Lazio che si compone di maglia bianca, pantaloncini e calzettoni neri.Bruno Giordano in azione nella stagione 1982-83 nel completo biancoceleste che sfoggia il logotipo dell'aquila disegnato da Cesare Benincasa, usato dalla società biancoceleste dal 1982 al 1987 e poi più volte recuperato nei decenni seguenti.
Per i colori della loro maglia (la prima versione bianca con la scritta "Lazio" a caratteri azzurri sul petto, e successivamente a quarti bianchi e celesti), i giocatori della Lazio sono soprannominatiBiancocelesti o ancheBiancazzurri.[13][40]
Simboli ufficiali
Stemma
Il simbolo della S.S. Lazio è l'aquila, scelta in quanto emblema di potenza, vittoria e prosperità, oltre che uno dei simboli delle legioni romane.[41] Inoltre, secondo la simbologia antica, l'aquila rappresenta la figura diZeus, principale divinità del pantheon ellenico.
Nel corso degli anni lo stemma della Lazio ha subito varie modifiche. A venire apposto per la prima volta sulle maglie fu uno scudo svizzero con tre bande obblique, due azzurre e una bianca, indossato anche dal Pericle Pagliani, il più grande podista italiano d'inizio Novecento;[42] mentre il primo logo societario, ideato nel1906, raffigurava unoscudo a strisce verticali bianche e azzurre sul quale era posata un'aquila che artigliava un nastro azzurro, su cui campeggiava il nome della società.[43] Nel 1992, con l'inizio della presidenza di Sergio Cragnotti, lo stemma sociale assume costantemente la connotazione cromatica biancoceleste.[44]
Qualche stagione più tardi comparirà sul simbolo laziale la dicitura "Roma", per poi essere modificato durante ilVentennio per volontà del regime mussoliniano. Alla fine della dittatura lo stemma del club fu ridisegnato secondo lo stile originario.
Nel1979, con l'arrivo delle moderne strategie di merchandising nel calcio italiano, anche la Lazio, per mano del noto graficoPiero Gratton, creò un proprio logo, registrato presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi, ovvero una piccola aquila azzurra stilizzata, che comparve sulle maglie prodotte dal maglificio Pouchain.[45]
Il simbolo adottato a partire dal1982 fino al1987, realizzato da Cesare Benincasa e voluto dall'allora presidente lazialeGian Chiarion Casoni, fu caratterizzato esclusivamente dalla figura dell'aquila stilizzata, rivista in una foggia più lineare.
Lo stemma societario in uso, scaturito da unrestyling del1993, riprende lo stile di quelli originari: in esso domina l'aquila d'oro posata su uno scudo palato biancoceleste, recante il nome del club inscritto in una fascia superiore. Tale emblema è stato declinato in una versione speciale per il centenario della società, dal 9 gennaio2000 al 9 gennaio2001: all'interno dello scudo a bande bianche e celesti sovrastato dall'aquila era presente il numero 100 a caratteri aurei.
1906-1912
1914
1921
1927
1940
1941
1958
1974
L'aquila di Gratton (1979-1982)
L'aquila di Benincasa (1982-1987)
1987
Centenario
Inno
L'inno ufficiale della Lazio èVola Lazio vola, interpretato daToni Malco e scritto insieme a Claudio Natili e Silvio Subelli. Le sue note, solitamente, vengono lanciate durante il volo dell'aquilaOlympia e al termine della partita, precedute, in caso di vittoria della Lazio, dal branoI giardini di marzo diLucio Battisti.[46]
All'ingresso in campo, dall'inizio dell'era Lotito, il brano scelto è, invece,Inno alla Lazio (ribattezzato dalla tifoseriaSo' già du' ore) scritto e interpretato daAldo Donati, primo inno realizzato per la Lazio nel 1977, richiesto al cantautore romano dall'attrice e tifosa biancocelesteElena Fabrizi, nota come la Sora Lella.[47]
Mascotte
Alla fine deglianni novanta la Lazio creò la sua primamascotte ufficiale,Skeggia, un aquilotto con la divisa biancoceleste e un pallone da calcio, divenuto poi anche il simbolo della scuola calcio del club capitolino.
Dal2010 la società romana ha adottato un'aquila[48] che, dopo un sondaggio online tra i tifosi, ha battezzato col nome diOlympia,[49] e che richiama il ricordo della sua fondazione ispirata dagli ideali olimpici. Prima di ogni gara casalinga, la mascotte viene fatta volare per qualche minuto all'interno dello stadio sotto il controllo dei proprifalconieri.[48][50] Il rapace, che vive all'interno delCentro sportivo di Formello, accompagna la squadra anche nel periodo del ritiro estivo.
Patrono
La squadra biancoceleste è la prima a poter vantare un’icona santificale, ovveroSant’Aquila, la cui celebrazione avviene il giorno8 luglio. L'iniziativa è stata avanzata dall'avvocato Gian Luca Mignogna con un articolo pubblicato il 27 giugno2018 nel quale veniva presentato un lavoro di ricerca storica proprio su Sant'Aquila. L'idea è stata poi accolta ufficialmente dal club attraverso un comunicato il 7 luglio successivo.[51][52]
Il primo impianto sportivo utilizzato dalla Lazio fu il campo di Piazza d'Armi, prima di trasferirsi nel1905 aVilla Borghese (Parco dei Daini, Piazza di Siena)[53]. Lì giocò fino al1913, quando un tiro dell'attaccanteFernando Saraceni I centrò in pieno la vettura di una nobildonna: come punizione suo marito, il prefettoAngelo Annaratone, "sfrattò" ibiancocelesti.
A quel punto la Lazio, così come laRoma, si divisero loStadio Nazionale, che a quei tempi aveva una capienza di circa 30.000 spettatori.[54][56]
Nel1953 entrambe le compagini capitoline si trasferirono alloStadio Olimpico, dove tuttora disputano i loro match casalinghi. L'Olimpico, situato nelForo Italico, è il più grande stadio dellaCapitale. Oltre alle partite della Lazio, ospita quelle dei rivali romanisti, occasionalmente quelle dellaNazionale di calcio italiana ed è la sede delle finali dellaCoppa Italia. Fu aperto per la prima volta nel1937 e dopo la sua ultima ristrutturazione nel2008,[57] lo stadio ha una capacità di 70.634 posti a sedere. Ha ospitato leOlimpiadi del 1960, l'Europeo di calcio del 1980, ilMondiale di calcio 1990 e due finali diChampions League, nel1996 e nel2009. In vista dei Mondiali del 1990 che avrebbero visto l'Olimpico come uno degli stadi ospitanti, l'impianto subì opere di ristrutturazione, e per tale motivo nella stagione1989-1990 entrambe le squadre romane giocarono le rispettive gare casalinghe allo Stadio Flaminio, utilizzato dalla Lazio per le sue gare interne già durante le annate1961-1962 e1967-1968, oltre che per una gara diCoppa Italia nella stagione2006-2007 e in occasione di alcune amichevoli internazionali fino al2007.
Vincenzo D'Amico e il tecnicoTommaso Maestrelli negli anni '70 al Centro sportivo di Tor di Quinto, centro di allenamento biancoceleste per quasi quarant'anni.
La squadra biancoceleste, che dalle sue origini svolgeva gli allenamenti sui campi di Piazza d'Armi, successivamente diVilla Borghese (Parco dei Daini, Piazza di Siena) e poi dellaFarnesina, si trasferì nel1914 presso il suo primo, vero impianto sportivo, ovvero loStadio della Rondinella, e successivamente, dal1957 e per quasi quarant'anni, utilizzò gli impianti del Centro sportivo di Tor di Quinto (ribattezzato il 30 aprile1977 come Centro sportivo"Tommaso Maestrelli", in memoria del compianto allenatore deceduto pochi mesi prima); usufruisce del Centro sportivo di Formello già dalla stagione sportiva 1995-1996, come centro di allenamento quotidiano per i calciatori laziali.
Dal1998 è situata presso gli uffici del centro sportivo la sede ufficiale del club capitolino, anche se in un breve periodo (dal2001 al2004), la sede fu spostata nel centro diRoma prima in via Augusto Valenziani 10 e poi in via Borgognona 47, per essere di nuovo trasferita in maniera definitiva nell'attuale S.S. Lazio Training Center.
Il 9 gennaio 1900 venne fondata l'associazione polisportiva con il nome "Società Podistica Lazio" nella quale un anno dopo, il 6 gennaio 1901, ebbero inizio le attività calcistiche che dal 3 ottobre 1910 confluirono nell'istituzione ufficiale della sezione dedicata al football;[7][10][58][59] il 2 giugno 1921 la polisportiva venne eretta aEnte Morale[60] e il 19 giugno 1926 assunse la denominazione sociale di "Società Sportiva Lazio";[61] dal 27 aprile 1967 l'associazione divenne unasocietà per azioni,[62][63][64] mantenendo la stessaragione sociale.
Dal 19 giugno 2004 il club è controllato dall'imprenditoreitalianoClaudio Lotito.[66] Questo controllo di Lotito sulla Lazio è esercitato tramite lasocietà italiana Lazio Events s.r.l.,[67] proprietaria del club biancoceleste con il 67,04% del capitale e, a sua volta, detenuta da tre società italiane (Linda S.r.l. al 40,00%, S.n.a.m. Lazio Sud S.r.l. al 40,00% e Bona Dea S.r.l. al 20,00%) appartenenti per intero a Claudio Lotito.[68] Il rimanente capitale azionario del 32,96% è detenuto daazionisti diffusi aventi tutti una quota di azioni inferiore al 2%[65] e tra i quali vi è, ad esempio, la Mediolanum Gestione Fondi SGRpA con l'1,58% o lasvizzera Banca del Sempione SA con lo 0,60%.[69]
La Lazio, presente dal 6 maggio 1998 allaBorsa di Milano nell'indiceFTSE Italia Small Cap (codice ISIN: IT0003621783 - codice alfanumerico: SSL),[16] è stata la prima società calcistica italiana a quotarsi inBorsa, dove sono state successivamente ammesse anche la sua concittadinaRoma e laJuventus.
La società biancoceleste è inoltre lacapogruppo del "Gruppo S.S. Lazio S.p.A.",[70] del quale fanno parte anche le seguenticontrollate:[70] S.S. Lazio Marketing & Communication S.p.A. (al 100%) che si occupa delle attività pubblicitarie, di merchandising, del marchio e delle attività immobiliari;[70] S.S. Lazio Women 2015 a R.L. (al 100%) che si occupa delle attività tecnico-sportive e di gestione dei diritti di broadcasting relative alla squadra di calcio femminile.[70]
NellaDeloitte Football Money League, rapporto stilato fin dal 1997 dalla società di revisione e consulenza aziendale statunitenseDeloitte Touche Tohmatsu, che prende in esame annualmente i trenta club europei di calcio con il maggior fatturato per ricavi operativi,[71] la Lazio è stata rilevata in undici occasioni, con il migliore piazzamento nella classifica del 2001 (sesto posto)[72] e con il fatturato per ricavi più alto delle undici rilevazioni nella classifica del 2022 (163,5 milioni di euro, al trentesimo posto).[73] Ilbrand Lazio, secondo il prospetto stilato annualmente dal 2010 dalla società di consulenza globale per la valutazione dei marchi, l'inglese Brand Finance, nel 2023 è al sesto posto inItalia e al quarantacinquesimo nel mondo, con un valore di 112 milioni di euro e unRating A+.[74]
Il club è membro ordinario dell'European Club Association (ECA),[75] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA.
Organigramma societario
Ilgoverno societario della Società Sportiva Lazio S.p.A., al 2023, prevede unsistema di amministrazione dualistico[76] con una ripartizione di competenze tra l'assemblea degli azionisti, ilconsiglio di gestione e ilconsiglio di sorveglianza, adottato il 30 ottobre 2004.[65] Il club è l'unica società di calcio italiana di vertice ad assumere questa forma di gestione societaria, anziché i sistemitradizionale omonistico.[76] Il consiglio di gestione è composto da due membri,[62] nominati dall'assemblea degli azionisti e indicati dalla società controllante Lazio Events s.r.l.;Claudio Lotito, a cui è riferibile la proprietà, ricopre la carica di presidente del consiglio di gestione,[62] assunta nel 2004 con l'allora acquisto del club.[66] Il consiglio di sorveglianza è composto invece da cinque membri[62] sempre indicati da Lazio Events, dei quali Alberto Incollingo assume il ruolo di presidente.[62] Lasocietà di revisione, scelta anch'essa dagli azionisti quale organo esterno di riesame dei conti, è l'aziendaDeloitte & Touche S.p.A..[77]
Di seguito l'elenco delle sedi sociali e dei campi di gioco utilizzati dalla S.S. Lazio nel corso della sua storia.[90]
Cronologia delle sedi sociali
1900-1904: Via Valadier, 21
1904-1906: Via Pompeo Magno, 94
1906-1909: Villa Umberto I
1909-1910: Via Sistina, 123
1910-1913: Villa Umberto I
1913-1914: Via delle Coppelle, 16
1914-1924: Via Vittorio Veneto, 7
1924-1925: Via Santo Stefano del Cacco, 16
1925: Vicolo dei Due Macelli, 35
1925-1929: Via Tacito, 43
1929-1934: Vicolo d'Ascanio, 11
1934-1957: Via Frattina, 89
1957-1963: Viale Rossini, 21
1963-1966: Via Nizza, 45
1966-1987: Via Col di Lana, 8
1987-1992: Via Margutta, 54
1992-1995: Corso d'Italia, 19
1995-1998: Via Umberto Novaro, 32
1998-2001: Via di Santa Cornelia, 1000 (nel comune di Formello, presso l'omonimocentro sportivo)
2001-2003: Via Augusto Valenziani, 10
2003-2004: Via Borgognona, 47
2004-oggi: Via di Santa Cornelia, 1000 (nel comune di Formello, presso l'omonimocentro sportivo)
Cronologia dei campi di gioco
1901-1905: Piazza d'Armi
1905-1913: Villa Borghese (Parco dei Daini, Piazza di Siena)
1913-1914: Campo della Farnesina
1914-1931: Stadio della Rondinella
1931-1953: Stadio Nazionale
1953-1961: Stadio Olimpico di Roma
1961-1962: Stadio Flaminio
1962-1967: Stadio Olimpico di Roma
1967-1968: Stadio Flaminio
1968-1989: Stadio Olimpico di Roma
1989-1990: Stadio Flaminio
1990-oggi: Stadio Olimpico di Roma
Impegno nel sociale
La Lazio è una società attiva nel campo sociale e degli aiuti umanitari, tramite anche numerose sezioni dellapolisportiva, la quale ogni anno organizza eventi speciali[91] per sostenere diverse associazioni, tra cui laSo.Spe di Suor Paola D'Auria, esibendone anche il logo sulle maglie nella stagione 2007-2008,[92] e quella intitolata alla memoria del giovane tifoso lazialeGabriele Sandri,[93] il cui logo è apparso sulle maglie del club durante la partita di campionato Lazio-Parma del 6 novembre 2011.[94]
Nell'annata 2008-2009 la Lazio, sempre attraverso una campagna di sponsorizzazione, ha promosso insieme all'industria alimentareAlgida una raccolta fondi per le popolazioni vittime del terremoto che nel 2009 ha sconvolto l'Abruzzo.
La S.S. Lazio Calcio, dopo aver adottato nel 2010 l'aquilaOlympia, ha deciso di intraprendere al fianco dell'A.R.F., un'associazione per la tutela e soccorso degli animali operante nelLazio, una campagna di sensibilizzazione anti-bracconaggio e la raccolta di donazioni in favore del progetto di protezione e cura dei rapaci.[95]
La società biancoceleste, attraverso slogan e messaggi presenti sulle maglie da gioco dei propri calciatori, si è spesso schierata riguardo tematiche ed eventi sociali come la lotta al razzismo (slogan “No Racism” e “We love football, We fight racism”, rispettivamente nel 2012 e nel 2013), la lotta al terrorismo (scritta “Je suis Charlie” nel 2015), la lotta alle mafie (slogan "Libera" nel 2017), oltre che messaggi di commemorazione per le vittime dei terremoti ("Noi con voi" e "I love Norcia" nel 2016).[96][97][98][99][100][101]
Il club laziale, nel settembre 2019, diventa il primofootball club plastic free italiano grazie all'accordo di partnership commerciale siglato conFilette Prime Water, abbandonando l’uso della plastica monouso per la difesa della salute e nella lotta contro l’inquinamento.[102] L'impegno della Lazio per la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente è ribadito anche nel luglio 2021 quando, insieme allo sponsor tecnicoMacron, viene presentata la nuova maglia biancoceleste realizzata con tessuto tecnologico ed ecologico proveniente da plastica riciclata.[103]
A giugno 2020, durante un periodo storico segnato dallapandemia diCOVID-19, la Lazio avvia il progetto "Tu non sarai mai sola", un’iniziativa a sostegno delle tante attività poste in essere dallaCroce Rossa Italiana, relative all’emergenza ‘Fase 2’ COVID-19, per le fasce di popolazioni più vulnerabili. Tale iniziativa consiste nell'inviare una foto e con l’acquisto da parte della Lazio di una sagoma, posta su un seggiolino a scelta per tutte le partite delleAquile che si disputeranno a porte chiuse alloStadio Olimpico di Roma. Il club laziale devolverà alla CRI una parte del ricavato dalla vendita delle sagome.[104] A dicembre dello stesso anno, il club capitolino contribuisce al progetto "Stop the Waste" promosso dalWorld Food Programme, agenzia delleNazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, con lo scopo di fronteggiare lo spreco alimentare e lenire le sofferenze di chi è malnutrito.[105]
Nel gennaio 2021 il club romano ufficializza la partnership con la Nazionale dei sacerdoti, unione che vedrà la Lazio portare messaggi di speranza e di aiuti in tutto il mondo attraverso le competizioni disputate dalla Seleçao Sacerdoti, che indosserà i colori biancocelesti quale simbolo di unione tra i comuni valori sportivi e sociali di cui entrambe le realtà si fanno portatrici.[106]
Il 23 febbraio 2021, nell'anno del centenario della costituzione inente morale della società biancoceleste, nasce laONLUSFondazione S.S. Lazio 1900, sulla base di specifica delibera del Consiglio Generale della Polisportiva S.S. Lazio, per promuovere attraverso iniziative sportive e culturali stili di vita centrati sulla salute e il rispetto per l'ambiente, l’inclusione e integrazione sociale contro ogni forma di discriminazione ed emarginazione, oltre al welfare di comunità con diffusione di attività culturali di interesse sociale e con finalità educativa.[107][108]
Settore giovanile
Il logo della scuola calcio con al centroSkeggia, la mascotte laziale.La Primavera biancoceleste della stagione 1975-76, per la prima volta Campione d'Italia.
Il settore giovanile della Lazio vede a capo dell'organigramma Enrico Lotito, figlio del patron biancocelesteClaudio, il quale si occupa di tutto il vivaio delleAquile in veste di direttore generale. Altra figura apicale è quella di Stefano Mattiuzzo, chiamato a dirigere le giovanili laziali dopo esserne stato il coordinatore tecnico e avere vissuto esperienze dirigenziali in diverse società romane e laziali.
Nel corso dei decenni il vivaio biancoceleste ha da sempre cresciuto numerosi giocatori che hanno contribuito notevolmente all'accrescimento tecnico della prima squadra, dai primi anni di attività del club fino a oggi: negli anni settanta la Lazio è formata da elementi usciti dalle squadre giovanili (da D'Amico aGiordano, fino aManfredonia,Agostinelli eTassotti), e neglianni ottanta il vivaio laziale ha formato giocatori comePaolo Di Canio eValerio Fiori, fino ad arrivare alla metà deglianni novanta, quando dalla formazione Primavera sono arrivati in prima squadraMarco Di Vaio,Flavio Roma ma soprattuttoAlessandro Nesta, divenuto uno dei simboli della società romana nonché ilcapitano biancoceleste più vincente della storia. Neglianni duemila si è imposto in prima squadraLorenzo De Silvestri, mentre nel decennio seguente si fanno notareDanilo Cataldi eAlessandro Murgia.
Francobollo dellePoste italiane celebrativo della Lazio laureatasi campione d'Italia nella stagione1999-00.
La partita di campionato Lazio-Foggia (0-0) del 28 agosto 1993, prima giornata del campionato diSerie A 1993-1994, fu il primo posticipo della massima serie a essere trasmesso in televisione.[112][113]
Nellospettacolo sono stati molti gli artisti che si sono avvicinati ai colori biancocelesti, e uno dei più accesi sostenitori è stato l'indimenticabileMario Riva, storico presentatore deIl Musichiere, durante il quale lo stesso Riva vantava in più occasioni il suo essere laziale, creando simpatici siparietti con il pubblico e gli ospiti. Alla fine deglianni cinquanta il popolare show-man fu elevato alla dignità di consigliere onorario della Lazio dall'allora presidente Siliato.
Mario Riva, tifoso biancoceleste e consigliere onorario della Lazio.
Importante citazione della squadra romana è presente anche inletteratura, nel libroMangia, prega, ama - Una donna cerca la felicità (2006), autobiografia della scrittrice statunitenseElizabeth Gilbert, la quale racconta che durante la sua permanenza aRoma viene accompagnata allo stadio dall'amico Luca Spaghetti, commercialista capitolino di fede laziale, ad assistere a due gare delleAquile, controSparta Praga eBologna e altre partite le ha vissute guardandole in televisione sempre in compagnia del suo amico Luca. Nelle pagine del best seller la Gilbert parla della passione per i colori biancocelesti che le ha trasmesso Spaghetti, anche se per il filmMangia prega ama (2010) la produzione decide che, contrariamente a quanto raccontato nel romanzo, la scrittrice, interpretata daJulia Roberts, dovesse essere una simpatizzante romanista.[114]
La Lazio è entrata a far parte anche del mondo dellamusica. Sono state dedicate alla squadra capitolina numerose canzoni comeE vola l'aquila eNotti biancazzurre diToni Malco,La più bella di tutte quante eQuant'è bello esse laziali diAldo Donati,Caput mundi di Enrico Lenni eCent'anni insieme, brano composto da vari autori in occasione del centenario della società romana e interpretato tra gli altri daEdoardo Guarnera,Pino Insegno eMino Reitano, simpatizzante laziale, oltre ai noti "cantori" biancocelesti Donati, Lenni e Malco. Anche la cantautrice e attriceRoberta Faccani, pronipote diAugusto Faccani, calciatore della Lazio nei primi anni del Novecento, dedica alla squadra biancoceleste il singoloLazio generazione,[115] così come ha fatto Fabio Melis con la suaNati per vincere. Inoltre, il singoloÈ già domenica della band italiana degliStatuto è stato dedicato alla memoria diGabriele Sandri, tifoso laziale scomparso tragicamente l'11 novembre2007.
Sven-Göran Eriksson, con 7 trofei in 4 stagioni, è il tecnico più vincente nella storia laziale.
Sono 73 gli allenatori ad avere avuto a tutt'oggi la conduzione tecnica della Lazio, tra cui uno ha assunto l'incaricoad interim, due hanno ricoperto il ruolo didirettore tecnico, sei hanno assunto tale incarico oltre esser stati sulla panchina biancoceleste come allenatori e quattro hanno ricoperto il ruolo di allenatore-giocatore.
Fino a tutto il secondo decennio delXX secolo non esisteva un sistema dettagliato di allenamento in preparazione degli incontri dicampionato.In pratica i giocatori – atleti, studenti e lavoratori – avevano l'abitudine di ritrovarsi al campo di Piazza d'Armi prima e alloStadio della Rondinella poi per gli allenamenti, consistenti in partitelle e corse di velocità e/o resistenza, spesso sotto il coordinamento delcapitano della squadra.Il primo vero allenatore della storia laziale, a parte i pionieriBruto Seghettini eSante Ancherani, fu l'italianoGuido Baccani, alla guida della squadra dal1906, il quale introdusse innovazioni dal punto di vista tattico e di strategie.Baccani allenò la formazione biancoceleste quasi per un ventennio fino al1924, quando entrò a far parte della commissione tecnica dellaNazionale azzurra.
A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttora proprio Guido Baccani, rimasto al timone della squadra per 18 stagioni, compresi gli anni in cui le attività erano sospese a causa dellaprima guerra mondiale, dal1906-07 al1923-24.Sia il numero di stagioni consecutive che quello totale sono record per i tecnici del club romano.
Simone Inzaghi vanta il primato complessivo di panchine ufficiali (251). Il record di trofei vinti (7) appartiene al tecnicosvedeseSven-Göran Eriksson, per quattro stagioni alla guida della squadra biancoceleste, con la quale ha conseguito titoli a livello sia nazionale siaconfederale, unico tra tutti i tecnici laziali ad esservi riuscito.
Da menzionare ancheTommaso Maestrelli, il principale artefice del primoScudetto biancoceleste, scomparso nel1976 poco dopo aver condotto la Lazio alla salvezza;Fulvio Bernardini, tecnico neglianni cinquanta esessanta che nel1958 regalò ai laziali la prima vittoria di un trofeo ufficiale, ossia laCoppa Italia; edEugenio Fascetti che, nonostante non abbia vinto alcun titolo, rimarrà nel cuore dei tifosi laziali insieme ai componenti della squadra da lui guidata nella stagione1986-87, i cosiddettiEroi del -9, i quali ottennero un'insperata salvezza agli spareggi dopo essere partiti con nove punti di penalizzazione nel campionato cadetto.
Alla guida della Lazio si sono avvicendati 36 presidenti, di cui 4 hanno svolto anche il ruolo di commissario straordinario, 2 anche come reggenti ed altrettantiad interim. Il primo presidente fu il cavalierGiuseppe Pedercini (1901-1904).
La presidenza più longeva è appannaggio diClaudio Lotito, alla guida del club ininterrottamente dal 19 luglio 2004, quando tramite la sua "Lazio Events S.r.l." acquista il 26,969% del capitale sociale, salvando il sodalizio romano da una situazione che l'avrebbe condotto a un inevitabile fallimento.Sergio Cragnotti, presidente dal 1992 al 1994 e poi dal 1998 al 2003, vanta il palmarès più ampio nella storia della società con 7 trofei complessivi: di questi, rispettivamente 6 durante la sua presidenza effettiva e uno durante l'interregno diDino Zoff.
Sergio Cragnotti, il presidente più vittorioso nella storia laziale, alla testa del club negli anni del secondoScudetto e dei successiconfederali.
Da ricordareUmberto Lenzini, soprannominato dai tifosiPapà Lenzini, presidente del primo Scudetto biancoceleste nel campionato1973-74, Leonardo Siliato, in carica quando la Lazio conquistò il suo primo trofeo ufficiale, ovvero laCoppa Italia 1958, eFortunato Ballerini, alla guida dell'originariaSocietà Podistica Lazio per 18 anni (1904-1922) e al cui mandato si deve, il 3 ottobre 1910, l'istituzione ufficiale della sezione calcistica biancoceleste.[7]
A partire dalla fondazione del club a oggi, hanno vestito la maglia della Lazio oltre 800 calciatori, in gran parte italiani; alcuni di questi hanno militato nellaNazionale italiana.
Tra i calciatori italiani di rilievo sono annoveratiSante Ancherani, uno dei pionieri della sezione calcio della polisportiva biancoceleste nonché primocapitano e allenatore laziale,Fulvio Bernardini, primo calciatore della Lazio, romano di nascita e proveniente dal Centro-Sud, a essere convocato in Nazionale, i fratelli Saraceni,Fernando eLuigi, pochi tra i tanti giocatori nella storia del calcio italiano ad aver indossato nel corso della loro carriera la maglia di una sola società, quella biancoceleste in tal caso,Ezio Sclavi,Anfilogino Guarisi, dettoFilò, campione del mondo nel1934, oltre aSilvio Piola, vero e proprio giocatore simbolo deglianni trenta eanni quaranta con la maglia della Lazio e della Nazionale azzurra, con la quale ha vinto un mondiale (1938),Enrique Flamini, divenuto anche allenatore e dirigente sia a livello giovanile che di prima squadra,Aldo Puccinelli eLeandro Remondini.
Silvio Piola, miglior realizzatore nella storia dei massimi campionati italiani.
Nel massimo campionato vinsero il titolo di capocannoniere Silvio Piola (1936-1937 e 1942-1943), Giorgio Chinaglia (1973-1974), Bruno Giordano (1978-1979), Giuseppe Signori (1992-1993, 1993-1994, 1995-1996), Hernán Crespo (2000-2001) e Ciro Immobile (2017-2018, 2019-2020, 2021-2022).
Capitani
Sono 57 i giocatori che hanno indossato la fascia dicapitano della Lazio.
Il periodo più lungo per un calciatore laziale con la fascia al braccio è stato quello di Ancherani, con dieci stagioni dal 1901 al 1907 e dal 1908 al 1911.[116] L'attuale capitano biancoceleste è il centrocampista italianoMattia Zaccagni.
Fulvio Bernardini, primobiancoceleste, nonché primo calciatore centromeridionale, a debuttare con la maglia della Nazionale italiana.
Il primo giocatore della Lazio a essere convocato innazionale fuFulvio Bernardini in occasione dell'incontro amichevole del 22 marzo 1925 contro laFrancia, vinto nettamente dagliazzurri per 7-0. Bernardini, nella sua carriera inmaglia azzurra, fece parte anche della spedizione olimpica diAmsterdam 1928, conquistando la medaglia di bronzo.
Nel 1934, in occasione della vittoriosaCoppa Rimet, fu ancora convocatoFilò Guarisi,[119] mentre la competizione mondiale del1938, vinta ancora dalla nazionale italiana, vide come assoluto protagonista Piola.[120] Nel mezzo, in occasione del torneo olimpico diBerlino 1936, nella vincente spedizione azzurra erano presenti due calciatori biancocelesti, ovvero i centrocampistiGiuseppe Baldo eFrancesco Gabriotti.
Ciò nonostante, per i successivi ventiquattro anni nessunbiancoceleste vestì la maglia della nazionale maggiore in occasione di competizioni ufficiali. Spezzarono il digiuno delle convocazioni tre simboli della Lazio fresca vincitrice del primoScudetto della sua storia, quali il bomberGiorgio Chinaglia, il centrocampistaLuciano Re Cecconi e il difensoreGiuseppe Wilson, chiamati dal commissario tecnicoFerruccio Valcareggi nella rosa per ilcampionato del mondo 1974.[122] Quattro anni dopo, in vista delcampionato del mondo 1978,Lionello Manfredonia fu l'unico rappresentante laziale nella compagine azzurra.[123]
Alessandro Nesta, giocatore con più presenze nella Nazionale maggiore durante il periodo di militanza alla Lazio, con 46 partite disputate.
Tra il 1996 e il 2002, eccezion fatta per ilcampionato d'Europa 2000 quando fu convocato insieme al compagno di clubPaolo Negro,[126] proprio Nesta, capitano più vincente della storia biancoceleste, fu l'unico calciatore della Lazio a essere annesso alle spedizioni della nazionale maggiore;[127][128] così comeRoberto Baronio, unico rappresentante laziale al torneo olimpico diSydney 2000.
La Lazio della stagione1907-08 rimane l'unica squadra ad aver vinto tre partite in un solo giorno in occasione delCampionato Interregionale Centro-sud, conquistato proprio dalleAquile.
La Lazio è la sesta società italiana sia per numero di partecipazioni (83) nel Campionato di Serie A sin dal1929, anno dell'istituzione del torneo a girone unico, sia nellaClassifica perpetua della Serie A dal 1929, dietro aJuventus,Inter,Milan,Roma eFiorentina. Al 4 giugno 2025, dei 2814 incontri nella massima serie, 1094 sono state le vittorie deibiancocelesti, 811 i pareggi e 909 le sconfitte, con 3881 gol segnati e 3405 subiti. Risulta essere al settimo posto per numero di partecipazioni (31) alle competizioni internazionaliUEFA. La Lazio è inoltre quarta in Italia, dietro Juventus, Milan e Inter, per numero di trofei ufficiali vinti.
Quella delleAquile è la formazione italiana ad aver disputato il maggior numero difinalissime nazionali (3 volte, nelle stagioni1912-13,1913-14 e1922-23) ovvero gli incontri che, prima dell'istituzione del campionato a girone unico, mettevano di fronte le compagini campioni del girone Nord e quello Sud per decidere la squadra campione d'Italia.
È stata la quarta squadra italiana, dopoTorino, Juventus eNapoli (e successivamente aibiancocelesti anche l'Inter), ad aver conquistato, nella stagione 1999-00, ilDouble, ovvero la conquista nello stesso anno di campionato e coppa nazionale.
In base alle partite ufficiali finora disputate, la vittoria della Lazio con il più ampio scarto è il 13-1 inflitto allaPro Roma il 10 novembre1912. La sconfitta con il più ampio scarto, invece, è l'8-1 rimediato nella stagione1933-34 in trasferta contro l'Ambrosiana-Inter.
La squadra biancoceleste detiene il record assoluto di vittorie fatte registrare in una sola giornata, con 3 successi ottenuti in occasione delCampionato Interregionale Centro-sud vinto il 7 giugno1908, quando sconfisse in mattinata ilLucca FC, nel primo pomeriggio laSPES Livorno e successivamente laVirtus Juventusque in finale.[132]
Statistiche individuali
Ștefan Radu è il giocatore con più presenze in assoluto nella storia della società con 427 gare giocate.
A livello individuale il difensore romenoȘtefan Radu, è il giocatore che detiene il record di presenze in maglia biancoceleste con 427 gare giocate in 16 stagioni (2008-2023). SeguonoGiuseppe Favalli con 401 partite disputate in 12 stagioni (1992-2004) eGiuseppe Wilson con 392 presenze in 11 stagioni (1969-1980). Il record di partite giocate da un portiere è diLuca Marchegiani, con i 339 incontri disputati in 10 stagioni (1993-2003), seguito daIdilio Cei con 287 gare in altrettante annate (1958-1968) edAngelo Peruzzi con 226 partite disputate in 7 stagioni (2000-2007).
Radu detiene anche il record di partite giocate nei campionati nazionali, con 349 presenze. SeguonoAldo Puccinelli (13 stagioni, dal 1940 al 1943 e dal 1945 al 1955) e Wilson rispettivamente con 339 e 324 presenze.
Ciro Immobile, con 340 presenze e 207 gol totali, è il miglior marcatore nella storia della Lazio.
Il miglior marcatore di tutti i tempi della Lazio èCiro Immobile, con 207 gol in 8 stagioni (2016-2024); alle sue spalleSilvio Piola con 159 gol in gare ufficiali con i biancocelesti in 9 stagioni (1934-1943), di cui 143 nei campionati nazionali, nonchémiglior marcatore nellastoria della Serie A con 274 reti totali realizzate[133] eGiuseppe Signori con 127 gol in 6 stagioni (1992-1997).
Immobile è anche il migliore marcatore laziale nei campionati nazionali con 169 gol, nonché nellecompetizioni europee, con 26 gol realizzati, seguito daSimone Inzaghi a quota 20; lo stesso Inzaghi è anche uno dei sei giocatori nella storia dellaChampions League ad aver segnato 4 reti in una singola partita della massima competizione europea.[134] Seguono poiPavel Nedvěd eTommaso Rocchi con 12 reti.
Il centrocampista serboSergej Milinković-Savić, che ha vestito la maglia biancoleste per 8 stagioni (2015-2023), è il giocatore straniero con più reti all'attivo nella storia della società romana con 69 reti, seguito daGoran Pandev a 64 in 6 stagioni (2004-2009), e daMiroslav Klose a 63 in 5 stagioni (2011-2016).
Lo stesso Klose detiene il record di segnature realizzate in una sola partita, mettendo a segno, il 5 maggio 2013, unacinquina ai danni delBologna, alla trentacinquesima giornata diSerie A, gara terminata poi 6-0 per i romani.[135]
Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate insondaggi ericerche di mercato, la StageUp e laIpsos, al 2023 la squadra risulta essere il sesto club più tifato d'Italia, potendo contare su un seguito stimato in circa 684 000 tifosi,[136] un dato in netta crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[137][138] Sempre nel 2023 anche l'istituto di ricerche Demos & Pi, che ha condotto un'indagine sul tifo calcistico in Italia per conto del quotidianola Repubblica, classifica la Lazio come il sesto club più tifato, stimando i supporters biancocelesti nel 3% del totale.[139]
Il tifo per la Lazio, tradizionalmente radicato dal punto di vista geografico aRoma e nelle altre province laziali, è presente anche in altre regioni d'Italia, il che garantisce un seguito alla squadra biancoceleste anche durante gli incontri fuori casa.
Per quanto riguarda l'orientamento politico deigruppi organizzati della Curva Nord, questi sono schierati su posizioni riconducibili alladestra sociale e all'estrema destra, facendo riferimento in particolar modo all'ideologianeofascista.[140] Nel corso degli anni questi gruppi si sono resi protagonisti di numerosi episodi a sfondorazzista — con cori denigratori verso giocatori di colore, l'esecuzioni di brani di stampo fascista[140] (tra cui la canzoneanticomunistaAvanti ragazzi di Buda[141]) o la riproposizione delsaluto romano[142] — oltreché di violenti scontri con gli ultras avversari di diverso colore politico.[140] Tale orientamento è tuttavia fortemente osteggiato dalla maggioranza dei supporter biancocelesti, ben lontani dalle dinamiche a sfondo politico della Curva Nord e che respinge fermamente qualsivoglia forma di vicinanza con gli ambienti della destra fascista.[140]
Il cuore del tifo laziale: la curva Nord.
I tifosi laziali possono vantare ben due record di presenze: il 12 maggio1974, in occasione della gara Lazio-Foggia, che sancì la vittoria del primoScudetto della Lazio, il numero di spettatori era di 78.886, record di presenze allo Stadio Olimpico per una partita di calcio tuttora imbattuto;[143] il 19 dicembre1982, in occasione del match Lazio-Milan, valevole per la quindicesima giornata del campionato diSerie B 1982-83, gli spettatori paganti erano 65.850, record assoluto per una gara di cadetteria.[144]
Storia
I prodromi del fenomeno del tifo organizzato in Italia si hanno nel1932 quando proprio la tifoseria della Lazio va ad annoverare per prima la nascita di un'associazione organizzata e con struttura gerarchica, di sostenitori. In occasione delDerby del 23 ottobre 1932, un gruppo organizzato denominatoParanza Aquilotti inscenò infatti una coreografia alloStadio del PNF.[145]
Coreografia della Curva Nord in occasione del Derby Roma-Lazio del 23 aprile 1995.
Il 28 ottobre 1979, poco prima dell'inizio del derby, viene tolta la vita a Vincenzo Paparelli, supporter laziale raggiunto in Curva Nord da un razzo sparato dalla Sud per mano di un tifoso romanista. Da allora i gruppi organizzati di tifosi biancocelesti, prima riuniti nelle gare casalinghe in Curva Sud, decisero di spostarsi definitivamente nella Nord dell'Olimpico.[146]
L'11 novembre 2007, presso la stazione di servizio di Badia al Pino, nei pressi diArezzo, viene ucciso da un agente diPolizia il tifoso lazialeGabriele Sandri, a cui è stata intitolata poi la curva. Da allora la sua immagine è posta nella parte bassa della Nord.[147]
Dal marzo 2010, gliIrriducibili lasciano il comando dopo 23 anni per lasciare la gestione della Curva Nord in mano ai membri della ex-Banda Noantri eIn Basso a Destra, gruppi sciolti formalmente per le numerosediffide ma comunque presenti sotto il nome di altri striscioni: essi creeranno una collaborazione tra tutti i gruppi storici della Nord per quanto riguarda le decisioni e la gestione di essa, e tutti si riuniranno sotto il nome diUltras Lazio Curva Nord,[148] coadiuvato da un altro importante gruppo del tifo laziale, ovvero l'Associazione Sodalizio, riunito nel settore della Tribuna Tevere.[149]
Il 27 febbraio 2020 lo storico gruppo degliIrriducibili, dopo più di 32 anni di vita, decide il proprio autoscioglimento, dando vita ad un nuovo gruppo di tifo organizzato con il nome diUltras Lazio.[150][151]
Gemellaggio fra tifosi laziali e interisti il 2 maggio 2009 con la coreografia dei supporters nerazzurri dedicata alla memoria del tifoso Gabriele Sandri.
Il rapporto tra gli ultras dell'Inter e quelli della Lazio è sicuramente il più saldo e tra i più longevi: esso è nato attorno alla metà degli anni ottanta e si è rinsaldato a cavallo degli anni novanta e i primi del duemila con la finale dellaCoppa UEFA 1997-98 disputata a Parigi e il 5 maggio 2002, quando alloStadio Olimpico, all'ultima giornata del campionato 2001-02, molti tifosi laziali auguravano agli "amici" interisti la conquista delloScudetto.[152] Un altro episodio significativo è riferibile al match Lazio-Inter del 2 maggio 2010, alla terz'ultima giornata del campionato 2009-10, quando la tifoseria della squadra capitolina ha incitato per tutti i novanta minuti la compagine milanese, in piena lotta per il titolo con i cugini romanisti, spingendola così verso il mantenimento della vetta della classifica.[153] Esiste inoltre il gemellaggio, nato già agli inizi degli anni ottanta, con la tifoseria dellaTriestina.[154]
La più accesa e storica rivalità non può che essere con i tifosi dell'altra squadra dellaCapitale: laRoma.L'ostilità degli ultras biancocelesti con i tifosi delNapoli nasce dal gemellaggio che legava negli anni ottanta i sostenitori napoletani proprio con quelli romanisti.Nei confronti della tifoseria delMilan è sempre esistita un'accesa rivalità, acuitasi dopo il campionato vinto in rimonta dalla formazione rossonera nelle ultime giornate nel1999 a discapito della Lazio.La rivalità nei confronti dellaJuventus invece deriva principalmente dall'antipatia dei tifosi laziali nei confronti della dirigenza bianconera, oltre che per la rivalità fra gli juventini e i tifosi gemellati interisti.
La Società Sportiva Lazio è lasocietà polisportiva più antica e più grande d'Europa,[19] composta da oltre 80 tra sezioni sportive ed attività associate, con la Lazio Master Calcio a 5 facente parte del sodalizio come socio onorario.[157]
La presidenza generale della Polisportiva S.S. Lazio è attualmente affidata al Dott. Antonio Buccioni, dal2005 al timone del sodalizio biancoceleste, con il Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele che riveste la figura di Presidente Generale onorario; sono invece tre i vicepresidenti, oltre al Vicepresidente Vicario Federico Eichberg, ovvero: Vincenzo Albini, Massimo Moroli e Gianluca Pollini. Oltre al Segretario Generale Angelo Franzè e al Tesoriere Paolo Marzano, sono stati nominati membri del Comitato di Presidenza: Franco Anzidei, Roberto Brocco, Mario Castrucci, Carlo Cellucci, Francesco Colandrea, Andrea Dalla Ragione, Chiara D’Arpino, Loris C. Festa, Ernesto Gremese, Paolo Ialongo, Martino Pota.
La sede ufficiale della Polisportiva S.S. Lazio, per decenni all'interno delloStadio Flaminio, attualmente, in attesa che venga inaugurata la nuova ubicazione che sarà nel centro storico diRoma, può essere considerata nei locali delCircolo Canottieri Lazio, sito inLungotevere Flaminio, 25.[158]
La polisportiva biancoceleste è membro fondatore dell'EMCA (European Multisport Club Association), varata per iniziativa della S.S. Lazio aBruxelles il 9 gennaio2013, anniversario della fondazione del sodalizio capitolino.
In numero totale, la Società Sportiva Lazio conta circa 10 000 atleti iscritti, i quali, nel corso della storia ultracentenaria della società, hanno regalato ai colori biancocelesti numerosi titoli e medaglie. I suddetti atleti possono contare sull'apporto di 400 tecnici e altrettanti dirigenti.[159]
Numerosi sono stati gli atleti di spicco che hanno indossato i colori biancocelesti nelle varie discipline sportive, come ilCampionissimoFausto Coppi nel ciclismo,Giulio Glorioso nel baseball,Abdul Jeelani nel basket,Renzo Nostini nella scherma eCarlo Pedersoli (in arte Bud Spencer) nel nuoto.
I titoli italiani vinti attualmente sono più di 80, quelli individuali sono oltre 600, mentre quelli in categorie minori e nei settori giovanili sono circa 1000. Le medaglie conquistate dagli atleti della Polisportiva in competizioni ufficiali, quali Campionati del Mondo, d'Europa eGiochi olimpici, sono numerose, e 49 sono le medaglie d'oro vinte nel corso di queste manifestazioni sportive internazionali.
^VediElenco affiliate F.I.F. 1908. L'elenco fu fornito dall'ex-presidente rag. Luigi Bosisio all'AIA che lo pubblicò sulla rivistaL'Arbitro nel 1925. La raccolta della rivista fu digitalizzata e messa su 3 cd-rom a cura dello Storiografo dell'AIA Luciano Lupi di Genova nel 2004. Il cofanetto contenente i 3 cd-rom non è in vendita ma è ancora disponibile gratuitamente presso tutte le sedi delle Commissioni Regionali Arbitri (C.R.A.).
^abcdLa data precisa è riportata in un articolo del 29 settembre 1910 sul quotidianoIl Messaggero.
^Storia, susslazio.it.URL consultato il 29 settembre 2018.
^Elenco affiliate F.I.F. 1908. Va fatto presente che, in tale data, oltre al club biancoceleste, altre polisportive elencate nel documento non risultano aver fondato ufficialmente settori calcistici: l'Unione Ginnastica Vogherese e laSocietà Ginnastica e Scherma diNovara.
^ Italo Foschi,Lettera del Comm. Foschi del 16 Giugno 1927 a "Il Tevere", inIl Tevere, 16 giugno 1927.
«Ho dovuto però constatare, che da parte dei dirigenti della Lazio, si voleva più che una fusione dei due enti, un vero e proprio assorbimento della Fortitudo, della quale non sarebbe rimasto che il nome aggiunto a quello della Lazio per la sola sezione Calcio. [...] E questo a prescindere dalla sistemazione finanziaria assolutamente inaccettabile così come era stata proposta dai dirigenti della Lazio.»
^Campionato 2006-2007, sulega-calcio.it, Lega Calcio.URL consultato il 18 gennaio 2010.
^Cronistoria, susslazio.it.URL consultato il 7 luglio 2018.
^In seguito allaCarta di Viareggio, la Lazio, essendo tra le squadre non qualificatesi per la fase nazionale, segue il declassamento del torneo nella cadetterìa.
^In occasione dell'istituzione del girone unico, da regolamento solo una fra Lazio e Napoli avrebbe dovuto partecipare alla Serie A, ma entrambe le squadre, su decisione dellaFIGC, venivano ammesse al massimo campionato.
^Declassata per delibera dellaCAF dal 13º posto in quanto ritenuta colpevole diillecito nello scandalo delTotonero, cfr.Lazio in B, inLa Stampa, 25 luglio 1980, p. 12.URL consultato il 1º luglio 2012.
^Parte con 9 punti di penalizzazione per decisione del Giudice Sportivo perché colpevole diillecito nello scandalo delTotonero-bis e vince gli spareggi-salvezza.
^Vittorio Finizio,L'incontro Lazio-Virtus del 1902 è storicamente determinante: tutto cominciò quel giorno a Piazza d'Armi, Corriere dello Sport, dicembre 1961.
^Come la Lupa capitolina (RIC V 329; MIR 36, 993j; RSC 474a), il cinghiale e il toro (CILIII, 6230;RIC,Septimius Severus, IV, 3; BMCRE p. 21; RSC 256), Minerva e l'ariete (Göbl MIR 988r) e così via.
^A seguito di delibera dellaFIGC, Comunicato Ufficiale n. 51 del 16 settembre 1966, in base alla quale venne stabilito lo scioglimento delle vecchie associazioni militanti nei campionati professionistici (Serie A eSerie B), con contestuale relativa nuova costituzione in veste di società commerciali munite di personalità giuridica, individuata quale condizione imprescindibile ai fini dell'iscrizione al campionato di calcio relativo alla stagione sportiva 1966-1967. cfr.Dimensione economica del calcio in Italia: origine e sviluppi.
^NellaDeloitte Football Money League sono considerate le entrate dei club per gli incontri casalinghi, i diritti di trasmissione e le fonti commerciali, con l'esclusione delle commissioni di trasferimento dei calciatori/allenatore, l'IVA e altre imposte relative alle vendite. Il tutto riferito alla stagione sportiva precedente all'anno di pubblicazione.
^La S.S. Lazio ha deciso nella stagione2003-04, sotto la presidenza dello scomparso presidenteUgo Longo, di ritirare la maglia nº 12 come segno di riconoscenza verso la Curva Nord, cuore della tifoseria biancoceleste, considerata il dodicesimo uomo in campo, soprattutto in quella particolare annata durante la quale il club romano versava in condizioni di squilibrio finanziario. Da allora la casacca nº12, pur essendo a disposizione dei calciatori biancocelesti, viene considerata appartenente ai supporters laziali.
^Almanacco illustrato del calcio 2003, Edizioni Panini, p. 622
^Mondiali 1934, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 1938, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 1950, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 1974, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 1978, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 1994, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^Mondiali 2006, sursssf.com.URL consultato l'8 agosto 2011.
^abI campionati della "Lega Sud" giocati fino al 1926 (anno della promulgazione dellaCarta di Viareggio che unificò le competizioni), furono caratterizzati tutti da una prima fase eliminatoria regionale e da una seconda fase interregionale, seguita infine, per le classificate, da una finale, singola o in doppio turno, giocata con il campione settentrionale per il titolo nazionale. La Lazio superò la fase regionale per 6 volte, giungendo a giocare 3 volte la finalissima nazionale. I campionati della Lega Nord, al contrario, prevedevano già la prima fase eliminatoria sovraregionale.
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