«La squadra non si reggeva più, c'era stato un crollo atletico e l'allenatore aveva contribuito a creare del malumore stilando una lista di buoni e cattivi. Anche noi sapevamo di poter contare alla fine solo su Diego, perdemmo il campionato perché non ce la facevamo più, altro che storie di droga e di camorra.»
La vittoria delprimo scudetto significò l'esordio inCoppa dei Campioni,torneo il cui sorteggio abbinò ilReal Madrid ai campani.[3] I campioni d'Italia passarono senza affanni il primo turno dellacoppa nazionale:[4] le 5 vittorie – unite alle 14 delle precedenti 2 edizioni – portarono il totale di successi consecutivi a 19, primato tuttora resistente.[5]L'Europa, all'opposto, chiuse subito le sue porte agli azzurri: gli spagnoli ebbero vita facile a qualificarsi, vincendo in casa (2-0) per poi pareggiare fuori.[6][7]L'avvio dicampionato, con 21 punti conquistati (su 24 disponibili) nelle prime 12 giornate, confermò la voglia di bissare il tricolore.[8][9][10] L'unica sconfitta del girone di andata – contro ilMilan – non ebbe conseguenze sulla classifica, con il titolo d'inverno ancora una volta appannaggio dei partenopei.[11] A febbraio, il vantaggio di 5 punti sui rossoneri fece presagire un torneo già archiviato.[12]In primavera, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia,[13] l'undici azzurro palesò un rallentamento.[14] In questo frangente, la rimonta della squadra diSacchi suonò come il colpo delkappaò per una formazione che nel finale cedette di schianto, perdendo anche lo scontro diretto con i lombardi.[15] La sconfitta costò il sorpasso da parte dei rivali, che il 15 maggio si aggiudicarono lo scudetto: agli uomini diBianchi non rimase che il secondo posto.[16]
^Risultato commutato in 0-2 dalla Giustizia Sportiva, a causa del ferimento diAlessandro Renica da parte di un petardo; sul campo, la partita era terminata 1-0 con rete di Sclosa al 67' su calcio di rigore.