| SSC Ancona Calcio | |
|---|---|
| Dorici,Biancorossi | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Cavaliere armato |
| Dati societari | |
| Città | Ancona |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie D |
| Fondazione | 1905 |
| Rifondazione | 2004 |
| Rifondazione | 2010 |
| Rifondazione | 2017 |
| Rifondazione | 2021 |
| Rifondazione | 2024 |
| Proprietario | |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Stadio Del Conero (23 976[1] posti) |
| Sito web | www.usancona.com/ |
| Palmarès | |
| Trofei nazionali | 1Coppa Italia Dilettanti 1Coppa dell'Italia Centrale |
| Si invita a seguire ilmodello di voce | |
LaSocietà Sportiva Calcio Ancona, meglio nota comeAncona oAncona Calcio, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diAncona. Milita inSerie D, la quarta divisione delcampionato italiano.
Costituita nel 2024, proseguede facto latradizione sportiva iniziata nel 1905 con l'istituzione dell'Unione Sportiva Anconitana e poi passata nei decenni seguenti attraverso diversi soggetti societari[2], ultimo dei quali l'U.S. Ancona, che ha cessato l'attività al termine dellaSerie C 2023-2024.
La storia sociale annovera oltre novanta stagioni ufficiali disputate, con due partecipazioni al massimo campionato nazionale diSerie A a girone unico (nelle annate1992-1993 e2003-2004), entrambe terminate con la retrocessione in cadetteria. L'Ancona ha inoltre preso parte per ventuno volte allaSerie B e per trentanove allaSerie C. Nel suo palmarès, a livello nazionale, vanta la conquista di unaCoppa Italia Dilettanti e di unaCoppa dell'Italia Centrale. Ha raggiunto la finale diCoppa Italia nella stagione1993-1994.
I colori sociali sono il bianco e il rosso. Disputa le partite interne allostadio Del Conero.
L'Unione Sportiva Anconitana venne fondata il 5 marzo 1905 in un piccolo magazzino delTeatro delle Muse. In quegli anni il calcio ancora non era diffusissimo e furono i marinai inglesi che approdavano alporto di Ancona a dare il via a una pratica più convinta di questo gioco, ma la sua diffusione in città è legata anche a un giovane, Pietro Recchi, che un giorno, trovandosi aLiverpool per lavoro, ebbe l'occasione di assistere a una partita dicalcio e se ne innamorò; da qui la divisa completamente rossa. Le prime partite di un certo rilievo furono disputate contro i marinai inglesi presenti in città e il primo incontro reso noto dalle cronache cittadine è datato 19 febbraio 1911, partita disputata tra l'Anconitana e la squadra del piroscafo ingleseBritannia e terminata con un pareggio.
Solo nel1921-1922 debuttò nel campionato di massima serie, allora denominatoPrima Divisione e gestito dallaCCI. La squadra, inserita nel campionato meridionale, vinse il girone marchigiano, ma venne poi eliminata nella fase finale dellaLega Sud, la cui vincente poi affrontava la vincente dellaLega Nord nella finalissima scudetto. Nellastagione successiva l'Anconitana, unica iscritta nelleMarche, venne ammessa automaticamente alle semifinali Lega Sud, nelle quali arrivò seconda sfiorando l'accesso alla finale.
Nella stagione1923-1924 arrivò invece quarta e ultima nel girone delle semifinali. Nelcampionato successivo vinse invece il proprio girone, conquistando così il diritto di giocarsi l'accesso alla finalescudetto (contro ilBologna) nella finale della Lega Sud contro l'Alba Roma. I romani prevalsero nel doppio confronto, salvo poi soccombere nella disputa per iltricolore contro i bolognesi.
Nella stagione1925-1926 l'Anconitana rivinse il girone marchigiano a due squadre, contro laMaceratese, qualificandosi alla semifinale di Lega Sud, dove arrivò terza. Una riforma dei campionati, laCarta di Viareggio, rivoluzionò lastagione successiva, inserendo l'Anconitana nel girone C della Prima Divisione (appena declassata a campionato cadetto), per la prima volta insieme alle squadre delNord. La squadra non riuscì a evitare la retrocessione, salvo poi venire ripescata per gli effetti a cascata della fondazione della Dominante.
Nel 1927-1928 l'U.S. Anconitana si fuse con laStamura, dando vita allaSocietà Sport Ancona.[3]
Il 12 luglio 1932 la S.S. Ancona si fuse con laSocietà Sportiva Emilio Bianchi, formando così l'Unione Sportiva Anconitana-Bianchi, che nella stagione1936-1937 raggiunse per la prima volta la promozione inSerie B, dopo avere vinto il campionato di Serie C. Vi rimase per quattro stagioni, sfiorando la promozione inmassima serie nel torneo1939-1940. Nel frattempo, nella stagione1938-1939, i marchigiani conquistarono laCoppa dell'Italia Centrale.
Nel1940-1941 la squadra, con l'industriale Frontalini alla presidenza eGiovanni Degni, exRoma, in panchina, retrocesse in Serie C, per poi tornare in cadetteria l'anno dopo, rimanendoci fino all'inizio dellaseconda guerra mondiale, e assumendo successivamente la denominazione diAnconitana.
Durante il conflitto tutti i campionati furono sospesi. L'Ancona riprese l'attività nel 1945 prendendo parte a uncampionato di assestamento, misto tra Serie A e Serie B, con la denominazioneUnione Sportiva Anconitana, essendo stata sciolta la fusione con la Emilio Bianchi. Nel 1947 fu provvidenziale il ripescaggio dellaTriestina in massima serie, che liberò conseguentemente un posto in Serie B, che l'Ancona riuscì a conquistare in uno spareggio fra le migliori retrocesse contro laBiellese.
Nel 1948, durante la partita contro ilPisa, il direttore di gara Vannini diBologna negò negli ultimi minuti un rigore all'Ancona; fu così raggiunto dai tifosi marchigiani e ridotto in stato dicoma. Il campo dei dorici venne squalificato per due anni.

Dopo due anni di Serie C, l'Anconitana tornò in Serie B nella stagione1950-1951, ma l'esperienza fu breve e i dorici retrocessero a fine campionato.
Al termine dell'annata tra i cadetti per i biancorossi iniziarono difficoltà legate particolarmente a questioni di carattere economico–finanziario, tanto che dopo un anno di terza serie, la squadra retrocesse inIV Serie a causa del rifiuto dei tesserati ad affrontare le trasferte e dello scarso impegno negli allenamenti.
Per quattro anni i biancorossi arrivarono a metà classifica senza risultati degni di nota; poi, nei primi mesi del 1956 e per tutta la stagione diIV Serie 1956-1957, sedette sulla panchina dorica l'ex difensore dellaJuventusCarlo Parola, che riuscì a vincere il girone E, perdendo tuttavia lo spareggio per la promozione in Serie C contro il Chinotto Neri. Tuttavia, nonostante il quarto posto conquistato nelcampionato seguente, la società venne ammessa d'ufficio in Serie C sulla base di criteri finanziari e infrastrutturali.
In Serie C, nellastagione 1961-1962, nonostante avesse lottato per conquistare il primo posto nel girone, l'Anconitana arrivò seconda a pari merito con ilPisa e subito dietro alCagliari; accusò i sardi di illecito sportivo senza alcun risultato, andando quindi solo a sfiorare con un dito il sogno della promozione inSerie B; nel gennaio del 1972, dopo una lunga serie di buoni piazzamenti inSerie C, il terribile sisma che colpì la città di Ancona e provocò danni incalcolabili influì sul rendimento della squadra biancorossa, guidata daBeniamino Di Giacomo e da Giorgio Arzeni, che concluse il campionato al 15º posto in classifica. L'anno dopo, nella stagione post-terremoto, per i biancorossi arrivò anche la retrocessione inSerie D, dovuta anche alle difficili condizioni economiche in cui versava la società.

Nel 1974, dopo un biennio nei dilettanti, grazie aNatale Faccenda in panchina e a Giorgio Grati alla presidenza, la squadra riuscì a tornare subito in Serie C.
Le successive due stagioni in Serie C non furono entusiasmanti, poiché nella1976-1977, anche per le incomprensioni fra lo staff tecnico e la stampa locale, avversa alla società, i biancorossi retrocessero, per poi ritornare immediatamente nei professionisti al termine di una stagione diSerie D in cui la squadra finì il torneo al 4º posto, ma per meriti sportivi venne ammessa alla Serie C2.
Nell'annata 1979-1980 l'Anconitana disputò il campionato diSerie C1, dopo una rapida promozione nella stagione passata; nel 1981 il sodalizio cambiò denominazione, passando da “Unione Sportiva Anconitana” ad “Ancona Calcio", mantenendo il colore delle maglie sempre bianco-rosso e confermando l'immagine di San Giorgio a cavallo sullo sfondo rosso nello stemma.
La squadra disputò tornei altalenanti, alternandosi traSerie C1 eSerie C2, fino al 5 giugno 1988, quando, dopo 37 anni, l'Ancona diGiancarlo Cadè tornò in Serie B.

Fu nella stagione 1991-1992, sotto la gestione diVincenzo Guerini, che la squadra marchigiana conquistò la prima storica promozione inSerie A. Il 7 giugno 1992 l'Ancona, pareggiando 1-1 aBologna (rete diFranco Ermini al 48') centrò la promozione nella massima serie, presentandosi con 12.000 tifosi allo stadio. La militanza in massima serie fu però breve: infatti la squadra retrocesse l'anno seguente.
Nonostante l'immediata retrocessione, nellastagione seguente l'Ancona arrivò a disputare la finale diCoppa Italia. Il cammino dei dorici nel torneo li vide affrontare e battere nell'ordine, a partire dal primo turno,Giarre,Napoli,Avellino,Venezia eTorino in semifinale.
In finale i biancorossi incontrarono laSampdoria diGullit,Mancini ePlatt e, dopo un onorevole 0-0 conquistato in casa, dovettero però poi soccombere per 6-1 aGenova di fronte a oltre duemila anconetani accorsi aMarassi.
L'anno successivo la squadra arrivò fino alla semifinale delTorneo Anglo-Italiano, dove fu eliminata dalla formazione bianconera dell'Ascoli.
Nel 1997-1998 la squadra rischiò il fallimento quando venne retrocessa in C1.
20 aprile 1994,Genova,Stadio Luigi Ferraris
Sampdoria - Ancona 6-1
Marcatori: 50'Gullit, 58' e 75'Lombardo, 65'Vierchowod, 72'Lupo (A), 80'Bertarelli (r) , 85'Evani (r).
SAMPDORIA:Pagliuca,Invernizzi,Vierchowod,Sacchetti (87'Mannini),Serena;Lombardo,Platt,Jugović,Evani,Gullit,Bertarelli (87'Salsano).
Allenatore:Sven-Göran Eriksson
ANCONA:Nista,Fontana,Mazzarano,Glonek,Sogliano;Lupo,Pecoraro,Gadda (59'Caccia),De Angelis (68'Bruniera),Agostini,Vecchiola.
Allenatore:Vincenzo Guerini.
Riguadagnò poi laSerie B nel 1999-2000 al termine di una partita contro i rivali ascolani. L'11 giugno 2000 andò in scena alloStadio Curi diPerugia la finaleplay-off tra i dorici e i bianconeri dell'Ascoli. La partita si concluse a reti inviolate nei 90' regolamentari e quindi si andò ai supplementari. L'Ascoli si portò in vantaggio al centesimo minuto (primo tempo supplementare), ma al 118', nel secondo tempo supplementare e a soli due minuti dalla fine della partita, l'Ancona trovò il pareggio a opera del giovane attaccante anconetano Mirko Ventura. A fine partita l'Ancona fu promossa per il miglior piazzamento in classifica ottenuto nell'arco del campionato.
Nel2002-2003, sotto la guida diLuigi Simoni, l'Ancona ottenne la sua seconda promozione inSerie A. I dorici disputarono un ottimo campionato, raggiungendo la matematica promozione il 7 giugno 2003 aLivorno, pareggiando 1-1 con lasquadra di casa (rete diDaino al 50'). Durante la stessa stagione sportiva l'Ancona arrivò anche agli ottavi diCoppa Italia, arrendendosi alMilan nella gara di ritorno (5-1 per i rossoneri) dopo l'1-1 dell'andata. La squadra ricevette laStella d'oro al merito sportivo 2002[4] (dopo la Stella d'argento 1978) dalCONI.
Il campionato2003-2004 fu, di fatto, il secondo in Serie A della storia del sodalizio marchigiano. Nonostante la presenza in rosa di calciatori dal discreto livello tecnico comeMagnus Hedman,Pandev,Dino Baggio,Ganz,Hubner,Rapaić,Bucchi,Poggi eJardel, racimolò appena 13 punti in 34 giornate, facendo segnare una serie di record negativi.[5] Inutili gli avvicendamenti in panchina diNedo Sonetti (che sostituì Menichini)[6] eGiovanni Galeone.[7]
Subito dopo la retrocessione la società, a causa dei grossi sforzi economici sostenuti,fallì e venne sostituita dall'Associazione Calcio Ancona, con a capo la famiglia locale degli Schiavoni. Per meriti sportivi il nuovo sodalizio poté ripartire dalla Serie C2. Per la stagione della rinascita la guida tecnica fu affidata aPierluigi Frosio.
Il 6 marzo 2005 la società festeggiò il centenario con una maglia speciale, indossata nella partita contro ilSan Marino. Ilcampionato fu chiuso all'undicesimo posto. Nel torneo successivo i dorici ottennero il ripescaggio in Serie C1, dopo avere perso la semifinale play-off con ilSassuolo. Segui unasalvezza ai play-out contro ilTeramo.
Nel girone di andata del campionato diSerie C1 2007-2008 la squadra si insediò al primo posto, mantenuto fino allo scontro diretto con laSalernitana, giocato a fine ottobre, che fu vinto 1-0 dai campani. Seguì una crisi di risultati, che tuttavia non compromise la classifica, risolta dal cambio ai vertici societari (nel mese di ottobre) con la società Terzo Tempo S.r.l., che divenne principale azionista. Grazie alle rinnovate ambizioni della società, l'Ancona conquistò l'accesso ai play-off, battendo in finale ilTaranto e ottenendo la promozione in Serie B.

Ilcampionato del ritorno fra i cadetti partì con una serie di risultati positivi che proiettarono i dorici nella parte alta della classifica, grazie anche all'apporto diSalvatore Mastronunzio (che mette a segno 17 reti in campionato). Tuttavia, da gennaio in poi, il notevole calo accompagnato da una serie di risultati deficitari portò all'esonero diFrancesco Monaco, a quattro giornate dalla fine, a favore diSandro Salvioni. Il cambio di guida tecnica risultò vano al fine di evitare i play-out. L'avversaria designata fu ilRimini; al pari dell'andata seguì la vittoria di misura dei dorici inRomagna, che dunque guadagnarono la permanenza in Serie B.
Nellastagione successiva, dopo un positivo girone di andata (con primato in classifica all'undicesima e alla quindicesima giornata), la squadra si classificò al diciassettesimo posto finale, anche per via di due punti di penalizzazione.
Durante le iscrizioni allastagione 2010-2011 del campionato diSerie B la società dorica venne in prima battuta esclusa dalla Co.Vi.Soc, causa inadempienze finanziarie[8]; nonostante un tentativo di salvataggio da parte del sindaco di Ancona insieme a una cordata di imprenditori, la società non riuscì a saldare i debiti, venendo esclusa causa mancatafideiussione e il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali arretrati. Fallì anche il tentativo di iscrizione inLega Pro Seconda Divisione[9] e inSerie D, finendo quindi per essere esclusa dal calcio professionistico. A quel punto l'amministratore delegato Enrico Petocchi volle fortemente iscrivere la società inTerza Categoria, per tenerla così in vita, con il solo scopo di incamerare i crediti fermi inLega Calcio, che si sbloccarono solo nella stagione successiva, ottenendo di giocare al campo sportivo San Biagio diOsimo. Tuttavia, il 16 ottobre 2010, non presentandosi per la quarta volta a una partita di campionato, l'A.C. Ancona venne definitivamente radiata dal Campionato di Terza Categoria Marche e dallaFIGC, con la conseguenza di non potere mai più giocare in nessun campionato di calcio italiano.
Per dare continuità al calcio cittadino, grazie all'intervento del sindaco di Ancona,Fiorello Gramillano, la "Società Sportiva Piano San Lazzaro", fondata nel 1948 e che prendeva il nome dall'omonimo quartiere cittadino che si estende fra la stazione ferroviaria in piazza Rosselli e la zona di piazza d'Armi, militante nel CampionatoEccellenza, cambiò denominazione il 10 agosto 2010, diventando "S.S.D. Unione Sportiva Ancona 1905".[10] La modifica avvenne grazie a un accordo storico che vide coinvolti i tifosi biancorossi che si riunirono in un'associazione denominataSosteniamolancona e il 6 agosto 2010 sancirono in un'assemblea pubblica, tenutasi alloStadio Dorico, di fronte a circa 700 persone, l'effettivo passaggio di consegne e il riconoscimento del ruolo dei tifosi, che venne garantito dal loro ingresso con la trasformazione delsupporter's trust in s.r.l.
Nella stagione2010-11 la società disputò il suo quinto campionato consecutivo diEccellenza Marche, il primo come U.S. Ancona 1905. L'allenatore era Marco Lelli[11]. Nella medesima stagione, nelle cui file spiccò il ritorno diEmanuele Pesaresi, anconitano di nascita (anche calcistica), nuovo capitano, vinse la Coppa Italia Regionale Marche, superando in finale ilTolentino dopo supplementari e calci di rigore, sul campo neutro diCivitanova Marche. Accedette così alla fase nazionale dellaCoppa Italia Dilettanti, dove il 6 aprile 2011, di fronte a duemila anconetani accorsi allo stadio dell'Astrea, vinse la finale battendo i laziali del Città di Marino per 3-1, ottenendo così la promozione diretta inSerie D indipendentemente dalla vittoria del campionato, dove lottò conTolentino eFermana, imponendosi alla fine anche nel massimo campionato regionale e vincendo così tutte le competizioni alle quali aveva partecipato nel 2011.
Il 20 maggio 2011 venne ufficializzato l'ingaggio diMassimiliano Favo come nuovo allenatore. Il 25 agosto 2011, presso l'hotel "La Fonte" diPortonovo, venne formalizzata la trasformazione dellaSocietà Sportiva Dilettantistica Unione Sportiva Ancona 1905 in S.r.l. con l'ingresso in società dei tifosi, rappresentati daSosteniamolancona con due amministratori votati dall'assemblea dei soci, ai quali vennero attribuiti "poteri particolari" in virtù dello statuto sociale che costituiva un esempio innovativo nel panorama del calcio italiano.
Il 27 novembre il tecnico Favo venne esonerato dopo avere subito una rimonta di due reti dalRiccione[12]. Due giorni dopo venne nominato suo successore l'anconitanoMarco Osio[13], che il 3 febbraio 2012 si dimise[14]. A sostituirlo venne chiamatoSauro Trillini, ma, nonostante tutti questi cambi tecnici la squadra, arrivata 3ª in campionato dietro aTeramo eSambenedettese, perse la finaleplay-off con quest'ultima.
Per la stagione2012-2013 la società ingaggiò come nuovo allenatoreGentilini. L'avventura del tecnico romano terminò dopo nemmeno metà campionato a causa delle prestazioni e della distanza di otto punti dalla vetta. A sostituirlo venne richiamato Massimiliano Favo, che però non riuscì a risollevare le sorti di una stagione fallimentare che vide la formazione dorica addirittura concludere al settimo posto, ben lontana dalla Sambenedettese, vincitrice del girone, e da un posto nei playoff validi per il ripescaggio in Lega Pro. Al termine del deludente campionato, il 17 maggio 2013 venne ufficializzatoGiovanni Cornacchini come allenatore per la stagione seguente[15].
Dopo una lunga trattativa durata due anni, il 20 maggio 2013 la società si riappropriò dello storico marchio del cavaliere armato: il presidente Marinelli lo acquistò ufficialmente dallaUnlimited Sport International, società di diritto lussemburghese che il 7 giugno 2011 lo aveva a sua volta comprato dalla vecchia A.C. Ancona di Petocchi per 60.000 euro. Il costo dell'operazione fu di circa 40.000 euro, con una clausola che prevedeva un ulteriore bonus di 60.000 euro da versare in caso di promozione inSerie B entro il 2016.[16].
Il 13 aprile 2014, con il pareggio contro laRecanatese incampionato, ibiancorossi ottennero la promozione inLega Pro. La stagione 2014-2015 partì con svariate conferme in rosa e, dopo le prime partite di assestamento, la squadra riuscì a concludere il campionato disputando belle partite, tra le quali spicca il derby del girone d'andata vinto contro l'Ascoli, e classificandosi sesta, posizione che permise all'Ancona di partecipare alla Coppa Italia.
Nel mese di giugno 2015, con la nomina a presidente onorario dell'ex sindaco di AnconaFiorello Gramillano, iniziò la fase di transizione verso una nuova gestione incentrata sull'azionariato popolare, garantita per tre anni dall'ex patron Andrea Marinelli.[17]
La stabilità societaria non venne tuttavia raggiunta: la gestione di Sosteniamolancona (nelle persone del presidente del supporters trust Raffaele Vietri, della Fondazione Fiorello Gramillano e del presidente David Miani) non riuscì a mantenere in equilibrio il bilancio anche per il tentativo, sfiorato, del salto in B. La squadra, guidata daGiovanni Cornacchini, disputò un campionato 2015-2016 di ottimo livello, mancando di poco l'accesso ai playoff promozione; nell'estate 2016 la crescente confusione a livello societario e la pressione dei tifosi portò alla ricerca di nuovi acquirenti e l’arrivo di Fabiano Ranieri. Di riflesso la squadra ne fu gravemente indebolita e nel campionato2016-17 l'Ancona terminò all'ultimo posto del girone B di Lega Pro, retrocedendo in Serie D.
Il passivo nel mentre continuò ad aumentare esponenzialmente, anche a seguito di un tentativo (avvenuto a stagione in corso) di cessione delle quote di maggioranza ad alcuni faccendieri, i quali tuttavia non diedero seguito alle promesse di risanamento. Nell'estate 2017 la società, oppressa da circa 2 milioni di euro di debiti e rimasta priva di una chiara guida manageriale, non riuscì a completare le pratiche per l'iscrizione al campionato interregionale: ciò si tradusse nella revoca dell'affiliazione alla FIGC, con svincolo dei calciatori tesserati[18]; il fallimento sopraggiunse di lì a poco.
Nell'estate del 2017 si susseguirono alcuni tentativi infruttuosi di rifondare il club e farlo ripartire da un campionato dilettantistico di prima fascia: la mancata concretizzazione dei suddetti portò al rischio di totale inattività per la maggiore società cittadina.[19] Tale prospettiva venne scongiurata nel mese di settembre dall'intervento dell'imprenditore Stefano Marconi, che fondò una nuova realtà societaria denominataUnione Sportiva Anconitana Associazione Sportiva Dilettantistica; essa venne riconosciuta dal comitato marchigiano dellaFIGC come continuatrice dellatradizione sportiva cittadina, ottenendo dunque il permesso di iscriversi al campionato regionale diPrima Categoria (ove mai prima di allora la maggior società di Ancona aveva militato).[20] Il nuovo sodalizio ottenne inoltre dal trust dei tifosiSosteniamo l'Ancona la concessione d'uso degli storici marchi sociali del club dorico (il cavaliere e il monogramma USA)[21], che erano stati rilevati dalla cessata U.S. Ancona 1905 nell'estate 2016 e si erano quindi salvati dalla procedura fallimentare[22]. A stretto giro, il trust passa la titolarità dei marchi al Comune di Ancona e si trasforma in un comitato denominatoSalviamo i marchi, con l'intento di dare indicazioni sulla concessione degli stessi in comodato.
Forte di una rosa di qualità superiore alla categoria (nella quale spiccava in particolare il ritorno diSalvatore Mastronunzio, miglior marcatore anconitano delsecondo dopoguerra), l'Anconitana, guidata in panchina da Marco Lelli, si issò fin dalla prima giornata in testa al proprio girone, scavando progressivamente un ampio distacco dalle inseguitrici e garantendosi la vittoria nel girone con sei giornate d’anticipo sulla fine della stagione regolare. Il 31 maggio i biancorossi si aggiudicarono anche il titolo di campione regionale di Prima Categoria, sconfiggendo le vincitrici degli altri gironi. Dopo tale stagione, la squadra (con l'appoggio della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli) chiese di potere "saltare" la Promozione ed essere ammessa in sovrannumero alla categoria superiore (Eccellenza); la F.I.G.C. marchigiana rimise il giudizio alla direzione nazionale, che tuttavia oppose un rifiuto. L'Anconitana (affidata al tecnicoFrancesco Nocera) si ritrovò pertanto a disputare il girone A di sesta serie, che venne nuovamente vinto con ampio margine, così come la Coppa Italia regionale di categoria.
Nellastagione 2019-2020 l'Anconitana disputò, per la seconda volta nella sua centenaria storia, il campionato regionale diEccellenza, massimo campionato regionale. La squadra partì con i favori del pronostico, essendo la più blasonata del campionato, ma nella prima parte della stagione non riuscì a ottenere risultati positivi. L'allenatore Ciampelli venne così esonerato e sostituito da Umberto Marino, già giocatore dell'Ancona tra la fine degli anni '90 e gli anni 2000. Ma, nonostante i risultati incoraggianti, a causa dei dissidi con la dirigenza Marino venne esonerato e sostituito da Marco Lelli, già allenatore nei primi anni della nuova società. La stagione fu però interrotta nel mese di marzo, come tutti i campionati professionistici e dilettantistici, a causa dell'emergenza Coronavirus, con la squadra seconda in classifica dietro al Castelfidardo; il campionato non fu più ripreso e quindi la promozione in Serie D spettò alla squadra fidardense.
La stagione 2020-2021, dopo essere stata interrotta nel mese di ottobre 2020 a causa dell'emergenza sanitaria, riprese ad aprile 2021 con una formula che prevedeva, per il campionato di Eccellenza Marche, la divisione in due gironi da 6 squadre ognuno. L'Anconitana venne inserita nel girone A, che chiuse al terzo posto dietro a Fossombrone e Atletico Gallo Colbordolo, non qualificandosi quindi ai play-off per la promozione in Serie D. Parte della tifoseria, insoddisfatta per la gestione societaria, contesta il presidente Stefano Marconi, che a stretto giro ribatte affermando di volersi disimpegnare dall'Anconitana entro il 30 giugno successivo.

Dopo l'annuncio di Marconi diversi imprenditori manifestarono il loro interesse ad acquistare il titolo sportivo; tra questi Mauro Canil, presidente della corregionaleSocietà Sportiva Matelica Calcio 1921, militante nel campionato diSerie C. Dopo un incontro con l'assessore allo sport del capoluogo marchigiano e lo stesso Marconi, viene formalizzato il progetto che prevedeva il trasferimento della squadra del Matelica allostadio Del Conero: a essa vengono conferiti i diritti di denominazione e di uso della simbologia dorica (segnatamente lo stemma del cavaliere armato), consentendone la ridenominazione transitoria inAncona-Matelica, per poi dare luogo, dal 2022-2023, al ripristino del nome Ancona, in ottemperanza alle richieste della tifoseria organizzata[23]. Al contempo la matricola dell'Anconitana viene mantenuta attiva per proseguire con il solo settore giovanile, mentre i simboli e la denominazione del Matelica (il cui organico e organigramma sono passati "in blocco" a rappresentare Ancona) sono conferiti alla società dilettantistica Fabiani Matelica, per dare continuità alla tradizione sportiva vallesinese. In tal modo il calcio professionistico torna nel capoluogo dorico dopo 4 anni. Il 7 luglio l'istanza del Matelica per l'assunzione della denominazione diAncona-Matelica S.r.l. viene accolta.[24]
Il 14 aprile 2022 viene ufficializzato il cambio di proprietà, con l'imprenditore malese Tony Tiong che acquista il 95% delle quote societarie; Mauro Canil resta invece presidente onorario, detenendo il 5% delle quote.[25] Dopo aver concluso la stagione 2021-22 al sesto posto, i dorici vengono eliminati al primo turno dei play-off, perdendo per 2-0 la sfida interna contro l'Olbia. Nell'estate 2022 viene formalizzato il ripristino della ragione socialeU.S. Ancona.
La stagione 2022-23 vede i marchigiani concludere il campionato al settimo posto, a causa di una flessione dei risultati a partire da febbraio che culmina con l'esonero dell'allenatore Colavitto a due giornate dal termine; la squadra viene affidata aMarco Donadel che la guida nelle ultime due partite del campionato e nei playoff. Ai playoff la squadra dorica compie un buon percorso: elimina prima laLucchese pareggiando al novantacinquesimo, e passando il turno per il miglior piazzamento in campionato, e poi laCarrarese aCarrara (0-1), ma viene estromessa dalLecco: al 2-2 interno segue l'1-1 in trasferta, risultato che favorisce i lombardi in virtù della migliore posizione nella stagione regolare (3a).
La stagione 2023-24 inizia con la conferma del tecnico Donadel, il quale viene però esonerato dopo aver raccolto nove punti nelle prime nove giornate; al suo posto viene richiamato Colavitto e il cambio di allenatore sembra inizialmente dare i suoi frutti, con la squadra che conclude il girone d'andata al 14º posto; nel girone di ritorno, tuttavia, la situazione precipita nuovamente e culmina alla 33ª giornata con la sconfitta a Recanati che costa il posto all'allenatore campano. Per le ultime cinque giornate viene ingaggiatoRoberto Boscaglia che riesce ad evitare i playout, con la squadra che conclude il campionato al quintultimo posto (16a), salvandosi direttamente grazie al vantaggio di 11 punti sulla Fermana penultima (il distacco massimo per la disputa dei playout è 8 punti).
Il 26 giugno 2024, l'imprenditore campano Francesco Agnello acquista le quote societarie di Tiong, il quale conclude l'esperienza marchigiana dopo poco più di due anni.[26]
Nell'estate del 2024, alcune vicende societarie portano la società a non iscriversi al campionato di Serie C 2024-2025. Il Sindaco, su delega della FIGC, annuncia la nascita della nuova società S.S.C. Ancona, che disputa il campionato di serie D come rappresentante della tradizione calcistica cittadina ai sensi dell'art. 52 NOIF[27]. All'assemblea pubblica del 3 luglio 2024, il Comitato "Salviamo i marchi" il quale detiene l'utilizzo dello stemma e dei simboli della storia sportiva della città, decide come da statuto per revocare gli stessi alla U.S. Ancona e per assegnarli alla nuova compagine S.S.C. Ancona[28].
| Cronistoria della Società Sportiva Calcio Ancona[29] |
|---|
|
I colori sociali dell'Ancona sono ilbianco e ilrosso. Tale accostamento è dovuto al fondatore della società, Pietro Recchi, che scelse i colori dopo avere assistito a una partita delLiverpool Football Club. Ritornato in città, il giovane acquistò per la propria squadra casacche rosse e calzoncini bianchi.
Nel 1927 l'Ancona si fuse con la Stamura, assumendo come nuovo colore sociale l'azzurro; dopo solo due stagioni le due società si scissero nuovamente, con susseguente recupero dei colori sociali originari.
Nel 1932 una nuova fusione cambiò i colori sociali della società: l'Unione Sportiva Anconitana Bianchi, sorta dall'unione con la Emilio Bianchi, sostituì ilgiallo al bianco nell'accostamento al rosso; tale soluzione peraltro richiamava esplicitamente la bandiera cittadina (rossa con croce gialla)[35][36]. Dopo circa dieci anni la società optò per tornare alla vecchia denominazione e ripristinare il bianco e il rosso come colori sociali.
Tra i primi emblemi conosciuti del sodalizio dorico vi è lo scudo circolarerosso caricato del monogrammaUSA (acronimo diUnione Sportiva Anconitana)[37].
Dal 1981 è stato adottato unoscudo rosso bordato inoro nel quale è raffigurato un guerriero armato a cavallo (mutuato dallo stemma comunale della città dorica, ove probabilmente costituisce una rielaborazione medievale della figura dell'imperatore romanoTraiano)[38][39] che regge uno scudo a quarti bianchi e oro. Il capo dello scudetto è dorato, onde potervi collocare la denominazione sociale a lettere bianche.
Nel corso del seguente trentennio, sebbene le varie vicende societarie abbiano portato a ripetute rifondazioni e riassetti, lo stemma è sempre sostanzialmente rimasto invariato, subendo la sola variazione del nome della società inscritto in capo. Una significativa eccezione è costituita dalla versione utilizzata nella stagione2010-2011, ove l'immagine del cavaliere (semplificata e ritinta in colore cangiante rosato) campeggiava su unoscudo svizzeroinquartato bianco-rosso, con il nome sociale scritto in un carattere tipografico difforme dal consueto e - nella parte inferiore - l'aggiunta di un cartiglio con il motto comunaleANCON DORICA CIVITAS FIDEI.
La prassi si è momentaneamente interrotta con la rifondazione del 2017, ove la società ha ripreso il nome originario di Unione Sportiva Anconitana, ripartendo dallaPrima Categoria provinciale: il sodalizio ha infatti optato per dismettere lo scudo con il cavaliere e recuperare l'antico simbolo testuale (che in precedenza era pure stato occasionalmente riutilizzato in determinate occasioni), integrato unicamente dalla ragione sociale scritta per esteso a foggia dicorona circolare[37]. Nel 2021, a seguito dell'accordo con il Matelica, il calcio dorico, accogliendo le richieste della tifoseria, torna a riconoscersi nello stemma del cavaliere.
Nel 2013 i marchi dell'Ancona sono stati rilevati daSosteniamo l'Ancona, untrust creato e gestito da alcuni tifosi dorici,[40] che all'atto della cessazione, nel 2017, li ha trasferiti al Comune, che ne decide l'eventuale comodato d'uso in accordo con il neocostituito comitatoSalviamo i marchi.[41]

Dal 1931 fino al 1992 l'Ancona ha disputato i propri incontri casalinghi allostadio Dorico. L'impianto fu costruito nel 1931 sul sito del vecchio impianto ditiro a segno di cui conserva, debitamente rielaborato, l'avancorpo dell'ex ingresso, e inserito nel nuovo contesto urbano delimitato dall'asse del Viale della Vittoria; si chiamò "Stadio del Littorio" fino alla caduta delregime fascista. È dotato di una pista di atletica, una tribuna coperta, una curva e una gradinata scoperta; in un secondo momento è stata aggiunta un'ulteriore gradinata, di fianco alla tribuna, costruita in materiale prefabbricato.
In occasione della promozione inSerie A, la squadra si è spostata nel nuovo e più capientestadio Del Conero, inaugurato il 6 dicembre 1992 con la partita Ancona-Inter del campionato1992-1993. L'impianto si connota per essere costruito quasi completamente in trincea, al di sotto del piano campagna; a differenza del Dorico, il "catino" degli spalti copre tutti i lati del campo ed è suddiviso in quattro settori (tribuna coperta, distinti e curve, una destinata ai supporters ospiti e l'altra al tifo organizzato locale); la capienza massima è di 23 976 posti a sedere, poi ridotti a 14 295 per motivi di sicurezza ed economia.
Nel campionato diEccellenza Marche 2010-2011 l'Ancona è tornata a giocare parte delle proprie partite interne al Dorico.
In carica a Novembre 2025:
Di seguito la cronologia dei fornitori tecnici e degli sponsor commerciali[42][43][44]:
Cronologia degli sponsor tecnici
| Cronologia degli sponsor ufficiali
|
Il 10 ottobre 2007, al Teatro Pontificio del Vaticano, è stata siglata l'unione tra ilCSI e il club biancorosso per il "Progetto Soccer" che sotto l'egida dellaConferenza Episcopale Italiana si prefigge di rafforzare i valori etici nel calcio.
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 1º | Prima Divisione[46] | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | 7 |
| Serie A | 2 | 1992-1993 | 2003-2004 | ||
| 2º | Prima Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 24 |
| Mista A-B Centro-Sud | 1 | 1945-1946 | |||
| Serie B | 21 | 1937-1938 | 2009-2010 | ||
| 3º | Prima Divisione | 7 | 1928-1929 | 1934-1935 | 48 |
| Serie C | 26 | 1935-1936 | 2023-2024 | ||
| Serie C1 | 12 | 1979-1980 | 2007-2008 | ||
| Lega Pro | 3 | 2014-2015 | 2016-2017 | ||
| 4º | IV Serie | 6 | 1952-1953 | 1957-1958 | 16 |
| Serie D | 5 | 1973-1974 | 2025-2026 | ||
| Serie C2 | 5 | 1978-1979 | 2005-2006 | ||
| 5º | Serie D | 3 | 2011-2012 | 2013-2014 | 3 |
LaDivisione Nazionale 1945-1946 è stata disputata in qualità di società diSerie B.
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| I | Eccellenza | 3 | 2010-2011 | 2020-2021 | 3 |
| II | Promozione | 1 | 2018-2019 | 1 | |
| III | Prima Categoria | 1 | 2017-2018 | 1 | |
| Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|
| Coppa Italia | 29 | 1926-1927 | 2016-2017 | 29 |
| Coppa Italia Semiprofessionisti | 6 | 1972-1973 | 1980-1981 | 22 |
| Coppa Italia Serie C | 13 | 1981-1982 | 2021-2022 | |
| Coppa Italia Lega Pro | 3 | 2014-2015 | 2016-2017 | |
| Coppa Italia Serie D | 3 | 2011-2012 | 2013-2014 | 3 |
| Poule Scudetto | 1 | 2013-2014 | 1 | |
| Coppa Italia Dilettanti | 1 | 2010-2011 | 1 | |
L'Ancona disputò la finale dellaCoppa Italia 1993-1994, perdendo contro laSampdoria per sei reti a una la gara di ritorno dopo avere pareggiato a reti inviolate quella di andata.[5] L'unica rete per l'Ancona fu messa a segno da Fabio Lupo al 72º minuto sul risultato di tre a zero per i blucerchiati, mentre per i genovesi segnarono,Evani eBertarelli su rigore,Lombardo con una doppietta,Vierchowod eGullit.
Nel campionato diSerie A 2003-2004, il secondo in massima serie, i dorici stabilirono una serie di record negativi.[5] In panchina si alternarono quattro allenatori:Simoni, esonerato ancor prima dell'inizio del campionato,Menichini, esordiente,Sonetti eGaleone.[5] Furono utilizzati ben 46 calciatori.[5] La squadra totalizzò tredici punti e furono solo due le vittorie, controEmpoli eBologna.[5] L'Ancona chiuse la stagione anche con il peggior attacco, 21 reti fatte, e la peggior difesa, 70 reti subite.[5]
L'Ancona occupa il 52º posto nella graduatoria dellatradizione sportiva fra i 65 club che hanno giocato inSerie A.
Il miglior marcatore della storia dell'Ancona èSalvatore Mastronunzio, che tra il 2007 e il 2010 e il 2017 e il 2019 ha messo a segno 109 goal, superando il precedente primato detenuto daGustavo Fiorini, fermatosi a 71.

La tifoseria anconitana ha avuto per anni un'ideologia politica di "estrema sinistra". Dagli anni duemila sono stati presenti anche gruppi schierati adestra, dopodiché la Curva Nord ha deciso di divenire completamente apolitica, come molte curve in Italia.

La tifoseria dorica coltiva gemellaggi di lungo corso con gli ultras diGenoa,[47][48][49][50]SPAL[47][48][49] eNapoli.[48][49] Ottimi rapporti si registrano con i supporter delCosenza, nati nel 1985 in occasione di un radunoultras organizzato dai tifosi rossoblu nellacittà calabrese. Le due tifoserie sono legate anche dalla comune ideologiasinistroide.[47]. In passato si avevano delle amicizie con ilBologna,Livorno eMontevarchi.
Le rivalità più accese sussistono contro i collettivi al seguito diAscoli,[47][49]Sambenedettese,[47][49]Pescara[51][52] ePerugia.[49]. Altre inimicizie si hanno con i sostenitori diCagliari,Verona,Modena,Vicenza,[53][54]Brescia,Spezia,Parma,Sampdoria,Reggiana,Fermana,Vis Pesaro,Fano,Rimini,Olbia,Giulianova,Roma eCesena.
Aggiornata al 1º luglio 2024.
|
|
In carica al 25 marzo 2024[55]:
Altri progetti