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Smara

Coordinate:26°44′22″N 11°40′13″W26°44′22″N,11°40′13″W (Smara)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Smara
comune
السمارة
Smara – Veduta
Smara – Veduta
Localizzazione
StatoMarocco (bandiera) Marocco
   Sahara Occidentale (bandiera) Sahara Occidentale
RegioneLaâyoune-Sakia El Hamra
ProvinciaSmara
Territorio
Coordinate26°44′22″N 11°40′13″W26°44′22″N,11°40′13″W (Smara)
Altitudine518[1] m s.l.m.
Abitanti40 347[2] (2004)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi
Smara
Smara
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Smara, ancheSemara oEs-Semara, è una città della regione delSahara Occidentale, attualmente controllata dalMarocco.

Geografia fisica

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È a circa 200 chilometri a sud-est diLaayoune, 230 chilometri per il percorso stradale, all'interno del deserto. Rappresenta conBou Craa l'unico insediamento all'interno del Sahara Occidentale con una forte e stabile presenza umana[3].

Società

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Evoluzione demografica

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I dati sono presi dal sito world Gazetteer[4] ed integrati da fonti ufficiali. Anche qui vi è stata una forte sostituzione fra i residenti precedenti al 1975 con nuovi coloni marocchini.

Tabella abitanti:

AnnoAbitanti
1982 (censimento)17.753
1994 (censimento)28.750
1999 (stima)33.000
2004 (censimento)40.347
2006 (stima)42.056

Storia

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È l'unica fra le principali città del Sahara Occidentale ad essere fondata da unSaharawi, le altre furono tutte fondate dagli spagnoli, losceiccoMaa el Ainin, la sua nascita è datata al1898, su un precedenteCaravanserraglio del1869 molto utilizzato dalle piste che collegavano il Marocco del sud allaMauritania. in una zona ricca di acqua e di pascoli lontana dalla costa. Nacque come centro religioso e come riferimento, con mercati e luogo di sosta, per la popolazione nomade e sparsa dell'interno della regione diSaguia el Hamra. Al momento della sua fondazione, il controllo coloniale lontano dalla costa non era forte, e la sua nascita fu sostenuta dalSultano delMarocco che fornì tecnici e materiali. Maa-el-Ainin si trasferì definitivamente a Smara nel1902 proclamandola la suaCapitale Santa. Intorno alla città si accamparono fino a 20.000jaima. Fra le altre cose creò un'importante bibliotecaislamica e realizzò il suo obiettivo di farla diventare un centro di istruzione religiosa.Nel1904 lo sceicco si proclamòimam e si impegnò in una guerra santa (jihād) contro ilcolonialismofrancese espagnolo. Iniziò con questo atto la storia delle ribellioni che vide la città centro di molti degli atti di autoaffermazione deiSaharawi. In seguito a questa guerra, dopo essere stato abbandonato dal Sultano del Marocco per le pressioni francesi, nel febbraio del1913 Smara fu saccheggiata dalle truppe francesi mehariste della Mauritania, sotto il comando del colonnelloMouret, e la sua biblioteca distrutta. In quel momento la biblioteca conteneva più di 5.000 manoscritti. Fu assegnata al controllo spagnolo che spense la ribellione nel1920. La città fu nuovamente distrutta nel1934 dopo ribellioni di Saharawi. La ricostruzione successiva fu minima e Smara fu strutturata come molti centri abitati dell'interno, in funzione della vita nomade della popolazione locale del tempo che aveva bisogno di centri abitati con poche strutture fisse e spazi di ospitalità temporanei.IlFronte Polisario fu fondato aSmara il 10 maggio del1973.

L'occupazione e la guerra dal 1975

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I marocchini occuparono Smara il 27 novembre del1975, causando anche da qui un esodo dei Saharawi verso l'Algeria dove finì il trasferimento neicampi per rifugiati a sud est diTindouf. L'esodo fu causato dalla paura per le rappresaglie marocchine nei riguardi della popolazione sospettata di appoggiare il Polisario. Le colonne e gli accampamenti dei profughi furono più volte attaccati dalle Forze Aeree marocchine utilizzando fra l'altro ilnapalm e l'avvelenamento dei pozzi.Amnesty International ha stimato le vittime in 530.

Smara rimase una città con manifestazioni e ribellioni verso l'occupante marocchino, i due momenti più importanti dopo l'erezione delMuro marocchino, la città fece parte del cosiddettotriangolo utile all'interno del primo muro dal giugno1982, furono un evento praticamente locale, l'Intifada di Smara del1999 e l'Intifada non violenta per l'indipendenza che percorse tutte le città all'interno del muro nel2005.

Il Marocco ha inserito Smara nelle cosiddetteprovince del sud del proprio territorio, annettendo di fatto il territorio che secondo l'ONU deve pronunciarsi nelreferendum diautoderminazione programmato dal1990 e preparato sul campo dalla forzaMINURSO delleNazioni Unite.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Nonostante le distruzioni e una fondazione relativamente recente, Smara ha alcune attrazioni turistiche, le rovine della vecchia moschea e la nuova moschea[5], laZawiyya[6] (santuario) delSultano blu non accessibile ai non musulmani. È sconsigliabile visitare i dintorni della città vista la concentrazione di strutture militari[7].

I fratelli Vieuchange

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Una Haima a Smara, Campo vicino a Tindouf

Raggiungere la Smara misteriosa, e per certi aspetti chiusa, di Maa el Ainin era l'obiettivo dei fratelli Vieuchange, scrittori e romantici francesi dell'inizio delXX secolo.Michel Vieuchange la visitò nel1930 travestito da Saharawi. Il suo diario del viaggio:Smara: The Forbidden City fu pubblicato postumo dal fratelloJean nel1932 vista la morte sulla via del ritorno di Michel, già malato alla partenza. Il libro appartiene, seppure non di prima fila, ai libricult.

I campi per rifugiati di Tindouf

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A Smara è intitolato uno dei quattrocampi per rifugiati Saharawi diTindouf. LaWilaya di Smara è suddivisa nelle seidaira di:Hauza,Ejdairia,Farsia,Mahbes,Bir-Lehlu eTifariti

Amministrazione

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Gemellaggi

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Note

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  1. ^Smara su Falling Rain Genomics, Inc.Archiviato il 1º gennaio 2009 inInternet Archive.
  2. ^Smara su World Gazzeeter
  3. ^La città vista dal satellite da Google Maps
  4. ^da world gazetteer abitanti dal 1999
  5. ^Da Lexicorient la nuova moschea (in inglese), sulexicorient.com.URL consultato il 16 novembre 2006(archiviato dall'url originale il 10 novembre 2006).
  6. ^Da Lexicorient la Zawiyya del Sultano blu (in inglese), sulexicorient.com.URL consultato il 16 novembre 2006(archiviato dall'url originale il 10 novembre 2006).
  7. ^Dal sito Sahara-mili, fotografie del tempo coloniale

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