Il simbolo più noto e immediato del movimento olimpico sono icinque cerchi; essi campeggiano sullabandiera olimpica, che viene issata a ogni edizione deiGiochi. Questi anelli intrecciati rappresentano l'unione dei cinquecontinenti, mentre i cinque colori a essi associati (blu, giallo, nero, verde, rosso), più il bianco dello sfondo, sono stati scelti daPierre de Coubertin perché erano quelli utilizzati in tutte le bandiere del mondo sino a quel momento.[1].
Sul Manuale Olimpico Ufficiale fino al1951 era riportata un'associazione tra colori dei cerchi econtinenti. L'associazione è stata poi ritirata dalCIO e dunque non è più ufficiale[2]; tuttavia essa è ancora viva nel sentire comune e anche la Carta Olimpica recita che gli anelli rappresentano l'unione dei cinque continenti abitati.
L'associazione più diffusa è la seguente: l'Africa è rappresentata dal nero, l'America dal rosso, l'Asia dal giallo, l'Europa dal verde, l'Oceania dal blu[3]. A volte l'Europa è invece associata al blu, per influenza della bandiera dell'Unione europea, e l'Oceania al verde[4].
L'uso del simbolo dei cerchi olimpici è strettamente regolamentato.
Ilmotto olimpico ufficiale è "Citius, Altius, Fortius", un'espressionelatina che significa "più veloce, più alto, più forte". La frase fu scelta come motto dalComitato Olimpico Internazionale sin dalla sua fondazione nel1894, ma fu usata per la prima volta in un'Olimpiade solo nel1924 a Parigi.
L'Inno olimpico è un brano musicale composto daSpyros Samaras, con parole tratte da un poema dello scrittore e poeta grecoKostis Palamas. Venne eseguito per la prima volta in occasione della cerimonia di apertura della prima edizione deiGiochi olimpici diAtene 1896, ma venne dichiarato inno olimpico ufficiale dal CIO solo nel1958 e reintrodotto a partire dall'edizione diTokyo 1964.
Lafiamma olimpica viene accesa aOlimpia,Grecia, secondo un rituale ispirato all'antichità, dove i raggi delsole vengono usati per accendere ilfuoco. Tradizionalmente, latorcia con la fiamma olimpica viene portata da una staffetta ditedofori fino alla città che ospita iGiochi, dove viene impiegata per accendere ilbraciere olimpico durante lacerimonia di apertura. Spesso, tuttavia, il trasporto della fiamma avviene per via aerea fino al paese ospitante, specie se esso è particolarmente distante dalla Grecia. La fiamma olimpica arde nel braciere per tutta la durata dell'Olimpiade, e viene spenta nel corso dellacerimonia di chiusura.
Ogni edizione ha una propriatorcia che viene passata di mano in mano dai tedofori nella staffetta e un propriobraciere, di solito progettati con design innovativi, spesso da designer famosi.
Ogni singola edizione deiGiochi olimpici possiede un emblema (ologo) specifico, che generalmente combina icinque cerchi con elementi che rappresentano la città o il paese organizzatore. In occasione deiGiochi olimpici invernali l'emblema spesso contiene anche elementi tipici dell'ambiente degli sport invernali (un fiocco di neve, una montagna, etc.). Ad esempio, il logo deiXX Giochi olimpici invernali (Torino2006) è costituito da una figura composta da ipocicloidi che rappresenta, contemporaneamente, una montagna e laMole Antonelliana.
Il manifesto olimpico è un'immagine disegnata di solito da un artista della nazione organizzatrice e rappresenta una singola edizione dei giochi.
È stato realizzato un manifesto ufficiale praticamente per ogni edizione dei giochi olimpici: nei primi tempi esso era l'immagine ufficiale che contraddistingueva l'olimpiade ma dal 1924 ha assunto via via più importanza l'emblema o logo olimpico, un'immagine più stilizzata che riassume meglio la singola edizione.
Ogni edizione dei Giochi Olimpici possiede anche una o piùmascotte, un personaggio di fantasia (generalmente un animale o anche una figura umana) che rappresenta la cultura del paese organizzatore. La prima mascotte olimpica fu introdotta in occasione deiX Giochi olimpici invernali diGrenoble1968. La prima mascotte che ebbe grande rilevanza fu Misha per laXXII Olimpiade diMosca1980.
Il diploma olimpico è un certificato cartaceo assegnato ai primi otto classificati nelle competizioni deigiochi olimpici.[5] L'uso di rilasciare diplomi olimpici risale al 1896, anno in cui si tenne laprima edizione dei giochi olimpici moderni, ma inizialmente erano assegnati solo al vincitore di ogni competizione. Il numero di partecipanti così premiati è aumentato nel tempo, espandendosi nel 1923 ai tre medagliati, nel 1949 ai primi sei classificati e nel 1981 ai primi otto classificati.[6]
Il diploma olimpico non va confuso con ildiploma di merito olimpico, assegnato tra il 1905 e il 1974 per onorare coloro che avevano reso servizi eccezionali allosport o un contributo importante nella promozione degli ideali olimpici.[7][8]
^^ "Decisione adottata dal Comitato Esecutivo". Bollettino del Comitato Olimpico Internazionale (Rivista Olimpica) - Losanna: IOC (25): 32. Gennaio 1951. Consultabile alla seguentepaginaArchiviato il 4 marzo 2016 inInternet Archive..
Mauro Valeri,Black Italians: atleti neri in maglia azzurra : l'Italia multirazziale. Consultabile alla seguente :pagina.
^Esempi dell'associazione Europa-azzurro, Oceania-verde, America-rosso, Africa-nero, Asia-giallo: Pierre Germa,Da quando? Le origini degli oggetti della vita quotidiana, EDIZIONI DEDALO, 1983 (pagina 187) Consultabile alla seguentepagina.