Loshudō (衆道?) era una tradizione diomosessualità inGiappone strutturata per età, del tutto simile a quella dellapederastia greca nelmondo antico occidentale e prevalente nella società deisamurai a partire dal periodo medievale e durato fino alla fine del XIX secolo. La parola è l'abbreviazione diwakashudō (若衆道?), ossia "la via (道?,dō) del giovane (若衆?,wakashu)". Il terminedō è legato alla parola cinesetao, considerata come disciplina strutturata ed un corpo dellaconoscenza psicofisica come "un modo di svegliarsi".
Nella coppia, il più anziano era chiamato ilnenja (念者?), mentre il giovane era riconosciuto comewakashu (若衆?).
Il termineshudō compare per la prima volta nel corso delXVII secolo; la parola ha un suo precedente inerente alla tradizione riguardante le relazioni diomoerotismo giapponese tra monaci e accoliti (postulanti), noto comechigo. Il leggendario presunto fondatore di tali rapporti in Giappone èKūkai (774-835), noto anche come Kobo Daishi, il fondatore della scuola delbuddhismo Shingon di stampotantra, che dicono abbia portato le conoscenze riguardanti l'amore tutto al maschile proprio con la conoscenza e pratica dello Shingon. IlMonte Kōya, in cui il monastero fondato da Kobo Daishi si trova ancora oggi, era sinonimo di amore maschile, fino quasi al termine dell'epoca pre-moderna.
Nonostante l'attribuzione dell'amore tra maschi a Kūkai, le vere radici dell'omosessualità in Giappone risale ad alcuni dei primi testi redatti inlingua giapponese, come ilKojiki (古事記? letteralmente "cronaca di antichi eventi"), redatto nel 712 dal nobileŌ-No-Yasumaro su richiesta iniziale dell'imperatoreTenmu) ed il successivoNihonshoki (日本書紀?).
Con l'aumento del potere e dell'influenza dei commercianti, gli aspetti della pratica dishudō sono stati adottati via via anche dalle classi medie, e l'espressione omoerotica inGiappone ha cominciato ad essere più strettamente associato con gli attori itinerantikabuki conosciuti cometobiko (飛子?), che lavoravano anchepartime esercitando laprostituzione maschile.
Nelperiodo Edo (1600-1868), gli attori kabuki (noti comeonnagata che interpretavano ruoli di fatto femminili) spesso praticavano la prostituzione. Gli uominikagema erano prostituti che lavorano generalmente nelbordello specializzati chiamatokagemajaya (陰間茶屋? casa da tèkagema). Entrambi, sia ikagema sia gli attori kabuki erano molto ricercati dai nobili sofisticati del tempo, i quali non disdegnavano la pratica danshoku/nanshoku, o "amore da maschi".
Dallarestaurazione Meiji e una maggiore influenza occidentale, il cristianesimo ha cominciato a influenzare la cultura, portando ad un rapido declino delle pratiche omoerotiche sanzionati alla fine del 1800.
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