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Shigeyoshi Inoue

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Shigeyoshi Inoue
NascitaSendai, 9 dicembre1889
MorteYokosuka, 15 dicembre1975
Cause della morteNaturali
Luogo di sepolturaCimitero Tama,Tokyo
Dati militari
Paese servitoGiappone (bandiera)Impero giapponese
Forza armataMarina imperiale giapponese
ArmaMarina militare
Anni di servizio1909 -1945
GradoAmmiraglio
GuerreSeconda guerra sino-giapponese
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Guam
Battaglia dell'Isola di Wake
Battaglia di Rabaul
Invasione di Lae-Salamaua
Battaglia del Mar dei Coralli
Comandante diIncrociatore da battagliaHiei
Ufficio affari navali
Comando aereo navale
4ª Flotta
DecorazioniVediqui
Studi militariAccademia navale (Etajima)
Collegio navale (Tokyo)
Altre caricheDirettore dell'Accademia navale
Viceministro della Marina
Fonti citate nel corpo del testo
voci di militari presenti su Wikipedia
Manuale

Shigeyoshi Inoue (井上 成美?,Inoue Shigeyoshi;Sendai,9 dicembre1889Yokosuka,15 dicembre1975) è stato unammiragliogiapponese, attivo durante laseconda guerra mondiale.

Entrò nellaMarina imperiale nel 1909 e, dopo la crociera d'addestramento in mare, intraprese il Corso B e il Corso specializzandi presso il Collegio navale di Tokyo. Alla fine degli anni dieci fu inviato inSvizzera in qualità di studente all'estero e poi, nel 1921, inFrancia, maturando conoscenza dei costumi europei. Tornato inGiappone servì brevemente sull'incrociatore leggeroKuma prima di impegnarsi per due anni (1922-1924) nel Corso A del Collegio navale, che superò brillantemente e dopo il quale fu promossocapitano di fregata. Dopo un periodo di lavoro nello stato maggiore generale della Marina, fu inviato inItalia comeaddetto militare all'ambasciata nipponica: vi rimase fino all'estate 1929 e, rimpatriato, fu promossocapitano di vascello e assegnato nel 1930 al Collegio navale come istruttore. Ufficiale acuto e coscienzioso, fu destinato a incarichi direttivi-organizzativi nell'Ufficio affari navali e solo nel 1933 ebbe il comando di un'unità da guerra, l'incrociatore da battagliaHiei (peraltro fermo in arsenale). Nella seconda metà degli anni trenta, promossocontrammiraglio, fu in successionecapo di stato maggiore del 1º Distretto navale aYokosuka e capo dell'Ufficio affari navali; alla fine del 1939 divenneviceammiraglio e capo di stato maggiore della Flotta dell'Area cinese. Nell'ottobre 1940 assunse la guida del Comando aereo navale, che si occupava dello sviluppo e mantenimento delleforze aeree della Marina: convinto sostenitore della superiorità dell'aeronautica militare e radicale pensatore strategico, si trovò in disaccordo con numerosi colleghi e risultò sempre più scomodo allo stato maggiore e al Ministero, che nell'agosto 1941 lo misero a capo della 4ªFlotta. Questa posizione lo allontanò dalla capitale ma fece sì che partecipasse alla stesura della strategia globale per occupare ilSud-est asiatico e il Pacifico centro-occidentale.

Nei primi mesi delleostilità nel Pacifico diresse dalla grande base diTruk le operazioni che portarono alla conquistadi Guam, delleisole Gilbert,di Wake edi Rabaul; quindi in marzo, dopo averne esposto i vantaggi, poté procedere asbarcare truppe inNuova Guinea. Dal 30 aprile fu il comandante superiore incaricato di portare a termine l'operazione Mo, l'occupazione diPort Moresby eTulagi: tuttavia, per quanto supportato da navi distaccate dalla madrepatria (comprese due portaerei di squadra), non riuscì a catturare il primo obiettivo e labattaglia del Mar dei Coralli si concluse con una sconfitta strategica per l'Impero giapponese. Inoue fu rimpatriato nell'ottobre 1942 e fu posto a dirigere l'Accademia navale diEtajima. Nell'agosto 1944 fu scelto quale nuovo viceministro della Marina e si segnalò tra coloro che intendevano arrivare a un armistizio con gliAlleati.Ammiraglio nel maggio 1945 e Consigliere presso lo stato maggiore generale, dopo lafine delle ostilità si dimise dal servizio attivo, dedicandosi all'insegnamento. Morì in età avanzata nella sua abitazione a Yokosuka.

Biografia

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Avvio della carriera in marina

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Shigeyoshi Inoue nacque nella città diSendai, appartenente allaprefettura di Miyagi, il 9 dicembre 1889.[1] In giovane età s'iscrisse all'Accademia navale diEtajima, studiò nella 37ª classe e per i suoi meriti fu nominato Cavaliere di III Classe dell'Ordine del Nibbio d'oro. Si diplomò il 19 novembre 1909, secondo su ben 179 allievi, ottenne il brevetto diaspirante guardiamarina e fu imbarcato sull'incrociatore protettoSoya, catturato nel corso dellaguerra russo-giapponese: con questa unità completò la prima crociera d'oltremare. Tornato in patria fu assegnato, il 16 luglio 1910, alla celebrenave da battagliaMikasa per continuare l'addestramento in mare, che proseguì a bordo dell'incrociatore corazzatoKasuga, al quale era stato trasferito il 1º dicembre. Su tale nave ricevette anche, due settimane più tardi, la nomina aguardiamarina, quindi il 18 gennaio 1911 passò sull'incrociatore da battagliaKurama, sul quale rimase oltre un anno. Il 24 aprile 1912 iniziò a frequentare il Corso base presso la Scuola d'artiglieria navale e, completatolo, passò il 9 agosto al Corso base della vicina Scuolasiluristi; ottenne brillanti risultati nel corso degli studi e il 1º dicembre fu promossosottotenente di vascello. Il 10 febbraio 1913 fu integrato nell'equipaggio dell'incrociatore protettoTakachiho; sette mesi più tardi fu trasferito al nuovo incrociatore da battagliaHiei, in fase di allestimento finale dopo ilvaro: Inoue rimase sull'imponente unità fino a poco prima della sua entrata in servizio nell'agosto 1914, perché il 19 luglio fu assegnato a uno deicacciatorpediniere componenti la 17ªDivisione. Il 13 dicembre 1915, in concomitanza con la promozione atenente di vascello, passò a bordo della moderna nave da battagliaFuso, ma non partecipò ad alcuna azione. Lasciò la corazzata il 1º dicembre 1916 per intraprendere il Corso B al prestigiosoCollegio navale diTokyo, dove si formavano capaci ufficiali distato maggiore: membro della 22ª classe, impiegò cinque mesi a completarlo e subito dopo si dedicò al Corso studenti specializzandi, che completò in sette mesi esatti. Il 1º dicembre 1917 s'imbarcò dunque sull'incrociatore leggero/avvisoYodo in qualità di ufficiale di rotta, potendo così mettere a frutto la teoria acquisita. Avvisato per tempo, il 1º dicembre 1918 partì alla volta dellaSvizzera in veste di studente all'estero.[2]

Gli anni venti e trenta

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L'incrociatore da battagliaHiei, che Inoue comandò senza tuttavia condurlo in azione

Inoue visse oltre un anno in Svizzera, facendo conoscenza di usi e costumi europei e imparando anche iltedesco.[3] Il 1º settembre 1921 lasciò il paese per proseguire l'esperienza straniera inFrancia,[2] dove rimase per soli tre mesi (imparando comunque anche lalingua francese):[3] il 1º dicembre ricevette l'ordine di rientro con, annessa, notizia della sua promozione acapitano di corvetta. Una volta tornato inGiappone fu assegnato in qualità di ufficiale di rotta all'incrociatore leggeroKuma (1º marzo 1922), allora occupante il posto dinave ammiraglia in una divisione. Il 1º dicembre dello stesso anno Inoue tornò a Tokyo e s'iscrisse al difficile Corso A del Collegio navale; con la 22ª classe profuse molto impegno negli studi e concluse il percorso accademico in due anni: appenadiplomatosi fu subito assegnato allo stato maggiore dell'Ufficio affari navali, dipendente direttamente dal Ministero della marina. Il 1º dicembre 1925 ebbe i gradi dicapitano di fregata e continuò a lavorare nell'Ufficio con solerzia ed efficienza fino a quando, il 1º ottobre 1927, non fu chiamato a rapporto dello stato maggiore generale cui rimase a disposizione: un mese più tardi gli fu notificata la nomina adaddetto militare navale all'ambasciata diRoma, unitamente alle cariche di supervisore per la costruzione e il materiale d'artiglieria – in seno al Comando costruzioni navali – e di supervisore degli armamenti del Comando aereo navale, la branca del Ministero della marina che si occupava dell'aspettologistico e di sviluppo dellapropria aeronautica. Inoue visse abbastanza a lungo inItalia, il 1º agosto 1929 ebbe l'ordine di rientro e, una volta in patria, fu promossocapitano di vascello il 30 novembre.[2]

Il 10 gennaio 1930 Inoue iniziò la carriera di istruttore al Collegio navale, che durò ben più di due anni a riprova della sua competenza. Infatti solo il 1º ottobre 1932 lasciò tale incarico e per un mese rimase a disposizione degli alti comandi della Marina, i quali lo destinarono a comandare la Sezione 1 dell'Ufficio affari navali. Dal 20 settembre 1933 cominciò a operare presso il 1º Distretto navale conquartier generale aYokosuka, quindi il 15 novembre divenne capitano dell'incrociatore da battagliaHiei, entrato nell'arsenale:[2] Inoue supervisionò i lavori di ammodernamento della sala munizioni per letorri principali e l'aggiunta di zavorra nel vano della quarta torretta, sbarcata in precedenza.[4] Il 1º agosto 1935 lasciò il comando dell'unità nuovamente in servizio e il 15 novembre fu promosso acontrammiraglio e, contemporaneamente, acapo di stato maggiore del Distretto di Yokosuka. Qui ricevettero conferma definitiva le sue brillanti qualità di organizzatore, che peraltro gli impedirono di assumere comandi in prima linea vista la tendenza delle alte gerarchie navali a tenere simili ufficiali a terra, in ruoli direttivi. Il 16 novembre 1936 Inoue, infatti, cominciò a lavorare nello stato maggiore generale e anche al Ministero della marina; il 20 ottobre 1937 fu nominato direttore dell'Ufficio affari navali, carica eminentemente amministrativa, e fu aggiunto al Comitato degli ammiragli.[2] Ufficiale dotato di grande intelligenza e noto per la sua cordialità, nel corso degli anni trenta Inoue era divenuto un polemico delle ottuse politiche nazionaliste della Marina nipponica ed era entrato nella cosiddetta "fazione dei trattati", interna all'arma e che comprendeva ancheMitsumasa Yonai,Osami Nagano eIsoroku Yamamoto: costoro ritenevano che il Giappone dovesse impiegare le forze navali come strumento di difesa e sottoscrivere i trattati inerenti alle limitazioni degli armamenti navali, allo scopo di non entrare in collisione con le altre potenze marittime, soprattuttoUnited States Navy (stante il grande potenziale industriale americano) eRoyal Navy (la prima al mondo). Questa professione di moderazione e accordo con i malvisti stranieri gli attirò nel tempo sempre più nemici nel corpo ufficiali, compreso losciovinistaChūichi Nagumo.[5]

La seconda guerra mondiale

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Capo dell'aviazione di marina

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Il 18 ottobre 1939 Inoue fece rapporto allo stato maggiore generale che lo designò, il 23, quale nuovo capo di stato maggiore della Flotta dell'Area cinese e anche della 3ªFlotta, una delle unità sottoposte: al momento della promozione aviceammiraglio il 15 novembre, comunque, Inoue ebbe confermato solo il primo posto.[2] La flotta era impegnata dall'autunno 1937 nella sanguinosaseconda guerra sino-giapponese e comprendeva in realtà un gran numero di reparti delleKaigun Tokubetsu Rikusentai, nonché squadriglie per il supporto delle operazioni terrestri; le forze navali erano limitate ad alcune divisioni dicannoniere fluviali e qualche cacciatorpediniere.[5] Il 1º ottobre 1940, dopo essere stato decorato con il cavalierato di I Classe dell'Ordine del Sol Levante,[1] fu trasferito alla testa del Comando aereo navale, nel quale aveva servito alla fine degli anni venti.[2] Inoue aveva già maturato una certa vicinanza all'arma aerea e, ben presto, si convinse che l'aeronautica militare fosse l'asso vincente da giocare in una guerra contro le potenze occidentali, la quale si profilava sempre più concretamente all'orizzonte. Inoue dichiarò in pubblico che la costruzione digigantesche corazzate era un grave errore dinanzi agli sviluppi esponenziali vissuti dall'aeroplano come strumento bellico, che aveva radicalmente trasformato il campo di battaglia: da ciò concluse, nel gennaio 1941, che il controllo delle vaste distese dell'Oceano Pacifico si poteva ben esercitare con la sola aviazione basata a terra e che i comandi statunitensi non si sarebbero mai prestati a combattere la "battaglia decisiva". Si trattava del pilastro dellastrategia navale nipponica, che prevedeva il logorio della linea di battaglia americana mediante velivoli,sommergibili esquadroni di cacciatorpediniere prima di addivenire al contatto balistico e risolvere lo scontro con un tradizionale duello d'artiglierie. Inoue si spinse oltre, affermando seccamente che le flotte imperiali non rappresentava una seria minaccia per laUnited States Pacific Fleet, tantomeno per la macchina militare statunitense nel suo complesso. Una simile dichiarazione scatenò aspre critiche verso la sua persona e gli alti comandi decisero di allontanarlo da Tokyo:[5] l'11 agosto 1941 fu infatti messo a capo della modesta 4ª Flotta, responsabile della difesa delleisole del Mandato e avente le sue basi principali nella laguna diTruk (Caroline centrali) e nel vasto atollo diKwajalein (Marshall occidentali).[2] Gran parte delle sue forze, alla data, era rappresentata da formazioni di presidio di varia entità e da un buon numero tra trasporti,dragamine,posamine,pattugliatori,portaidrovolanti ecacciasommergibili.[6]

La 4ª Flotta (agosto 1941-ottobre 1942)

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Lo svolgimento globale delle offensive giapponesi tra 1941 e 1942; al centro l'area di competenza di Inoue, compresa tra le Palau, le Marianne, le Marshall e le Salomone

Inoue, comunque, fu coinvolto nella vasta pianificazione vincolata al programmatoattacco di Pearl Harbor, perché la flotta era stata incaricata di proteggere le isole da possibili reazioni statunitensi. Il suo quartier generale era stato anche scelto come nodo delle comunicazioni radio tra gli alti comandi in patria e la 1ª Flotta aerea inviata aPearl Harbor. Infine ebbe disposizioni di occupare le sparse posizioni anglo-americane nel Pacifico centrale:Guam,Wake, leisole Gilbert, da trasformare in "inaffondabiliportaerei", e cooperare con la 6ª Flotta di sommergibili a Kwajalein.[7] Inoue studiò mappe e documenti e, dimostrando notevoli doti di stratega, contattò il Gran Quartier Generale imperiale perché nella prima fase della prevista espansione fossero incluse laNuova Irlanda e laNuova Britannia con l'importante porto diRabaul: da questiterritori australiani, infatti, era possibile raggiungere Truk – 1 120 chilometri più a nord – con i quadrimotoriBoeing B-17 Flying Fortress e quindi porre in serio pericolo l'intero perimetro orientale, minacciato di aggiramento. Tokyo riconobbe la correttezza dell'esposizione, autorizzò Inoue a occupare quella regione e a fare di Rabaul un'importante base militare.[8] La 4ª Flotta si preparò nei mesi seguenti ai compiti che l'aspettavano, conducendo anche discrete ricognizioni aeree,[6][9] e ricevette dalla 1ª Flotta di stanza nelleisole metropolitane la 6ª Divisione incrociatori del contrammiraglioAritomo Gotō (Aoba,Kinugasa,Kako,Furutaka), la 6ª Squadriglia cacciatorpediniere del contrammiraglioSadamichi Kajioka (Yubari e otto cacciatorpediniere) e la 18ª Divisione incrociatori leggeri (Tenryu,Tatsuta): erano tutte unità risalenti alla metà degli anni venti o anche prima.[10] Inoltre, nelleOgasawara, fu assemblato il Distaccamento dei Mari del sud delmaggior generaleTomitarō Horii con oltre 5 200 uomini, in gran parte concessi dall'Esercito imperiale.[9] Il 1º dicembre 1941 Inoue poté sistemarsi con il proprio stato maggiore sulla sua nuova ammiraglia, l'incrociatore leggeroKashima, dal cui ponte diresse le operazioni iniziate l'8 dicembre, in concomitanza con il riuscito bombardamento di Pearl Harbor.[11] Guam, bersagliata un paio di volte,fu occupata facilmente il 10 dicembre dal distaccamento di Horii.[12] Lo stesso giorno i cacciatorpediniereYunagi,Asanagi, i posamineOkinoshima,Tenyo Maru e lacannonieraNagata Maru, partiti l'8 daJaluit, sbarcarono unacompagnia della 51ª Unità di guardia (dipendente dalla 6ª Forza da presidio di base, guarnigione delle Marshall) sulleisole Makin, sul vicino atolloButaritari e suAbaiang: il 24 dicembre le operazioni erano state concluse, erano stati fatti nove prigionieri ed era stata stabilita una base diidrovolanti a Butaritari, difesa da parte della compagnia.[6] Anche Wake fu sottoposta alla stessa preparazione di Guam, ma l'attacco dell'11 dicembre, condotto da Kajioka con la 6ª Squadriglia e gli incrociatori leggeri, affrontò un'inopinata resistenza e i cacciatorpediniereHayate eKisaragi furono affondati. L'isola fu infine conquistata il 23 con il supporto aeronavale di uno scaglione della 1ª Flotta aerea[13] e lo sbarco di reparti della 6ª Forza da presidio e delleKaigun Tokubetsu Rikusentai.[6]

L'area delPacifico sud-occidentale, dove la 4ª Flotta operò sino all'estate 1942: cerchiate di rosso le basi giapponesi, compresa Rabaul

Nel gennaio 1942 Inoue concentrò nella rada di Truk la 4ª Flotta e il Distaccamento del generale Horii, con il quale pianificò l'operazione R, l'assalto a Rabaul. Il 18 gennaio salparono tutte le navi, guidate dalKashima (Inoue rimase a Truk)[11] e quattro giorni dopo la squadra si presentò dinanzi al piccolo centro; dopo un bombardamento effettuato all'alba cominciò losbarco delle truppe, che ebbero presto ragione della demoralizzata e numericamente inferiore guarnigione australiana. Sempre il 23 gennaio fu occupato senza combattere l'ancoraggio diKavieng, sulla punta nord-occidentale della Nuova Irlanda. Inoue telegrafò subito dopo allo stato maggiore generale della Marina che era imperativo assicurarsi i piccoli aeroporti diLae eSalamaua sulla costa nord-orientale dellaNuova Guinea,Port Moresby su quella meridionale e la totalità delle britannicheisole Salomone (soprattuttoGuadalcanal eTulagi). Tali regioni avrebbero consentito di minacciare e recidere le comunicazioni traStati Uniti eAustralia, di rendere loro ancor più difficile lanciare una controffensiva e di interdire all'aviazione australiano-statunitense l'utilizzo delle strutture di Port Moresby, da dove era possibile colpire Rabaul stessa; la città, per converso, sarebbe potuta divenire un eccellente bastione per bombardare il continente. Inoue incontrò la consapevolezza dei propri superiori e, peraltro, le sue corrette argomentazioni furono convalidate da alcuni attacchi portati dallaRAAF: il 29 gennaio lo stato maggiore ordinò dunque all'ammiraglio Yamamoto, comandante dellaFlotta Combinata, di occupare quelle posizioni, ed egli a sua volta trasmise disposizioni dettagliate a Inoue.[8] Questi iniziò i preparativi e si dedicò alla nuova avanzata, trascurando il proprio fianco sinistro che, a cominciare dal 1º febbraio, fu oggetto di improvvisi attacchi aeronavali condotti da dueTask force al comando dei viceammiragliWilliam Halsey eWilson Brown: Halsey, con le portaereiUSSYorktown eUSSEnterprise, bombardò con successo Kwajalein e altre isole nelle Marshall; il 20 febbraio Brown si avvicinò con la propria Task force 11, comprendente la portaereiUSSLexington, a Rabaul stessa, ma fu localizzato e ripiegò dopo aver rintuzzato uno stormo di bombardieri decollati dalla base. Infine Halsey, dopo aver distaccato verso ilMar dei Coralli il gruppo navale dellaYorktown agli ordini del contrammiraglioFrank Fletcher, colpì con totale sorpresa Wake il 24 febbraio eMinami Torishima il 4 marzo.[14] Informato che la 5ª Divisione portaerei (Shokaku,Zuikaku) era stata inviata a guardia dell'area minacciata, Inoue poté comunque procedere e da Truk ordinò l'avvio dell'operazione SR, l'invasione di Lae-Salamaua. La 4ª Flotta lasciò Rabaul e la mattina presto dell'8 marzo iniziò lo sbarco incruento di uomini e materiali presso le due località, ma il 10 latesta di ponte e gran parte delle navi furono oggetto di una massiccia incursione dei gruppi imbarcati dellaYorktown eLexington, che si erano riunite a sud di Port Moresby dopo l'avvistamento della squadra nipponica: l'attacco giunse inaspettato e causò la perdita o il danneggiamento di varie unità, sia da guerra che da trasporto. La presenza militare giapponese in Nuova Guinea non fu impedita e anzi s'incrementò nelle settimane successive, tuttavia Inoue fu costretto ad annullare l'approdo di truppe a Tulagi, Port Moresby e Guadalcanal (programmato per aprile) in modo da ricevere rimpiazzi, rimettere in efficienza i vascelli avariati e attendere tre portaerei, promessegli da Yamamoto.[8][15][16]

Aerosiluranti della portaereiYorktown si avvicinano alle navi giapponesi nelGolfo di Huon, dove Inoue aveva fatto sbarcare truppe l'8 marzo 1942

L'attacco a Port Moresby e Tulagi, detto operazione Mo, richiese tutte le forze della 4ª Flotta. Al primo obiettivo Inoue assegnò un convoglio di dodici trasporti scortato da vicino dalla 18ª Divisione incrociatori, che doveva sbarcare con l'appoggio della 6ª Squadriglia, il cui comandante Kajioka ebbe il comando superiore in mare; Tulagi era di competenza di una piccola squadra costituita attorno alla 19ª Divisione posamine del contrammiraglioKiyohide Shima. La divisione del contrammiraglio Gotō integrò la portaereiShoho e doveva coprire a distanza lo sbarco a Tulagi (3 maggio), quindi l'assalto a Port Moresby (7 maggio). Infine a Truk si assemblarono la 5ª Divisione portaerei, gli incrociatoriMyoko eHaguro e cacciatorpediniere al comando del viceammiraglioTakeo Takagi, che doveva incrociare vicino alle isole Salomone e nel Mar dei Coralli per opporsi a qualsiasi intervento delle portaerei statunitensi.[17][18] Inoue era fiducioso ma conscio che, quasi sicuramente, avrebbe dovuto affrontare una resistenza più coordinata, in quanto l'ammiraglio Yamamoto e dispacci di intercettazioni radiofoniche lo avevano messo in guardia sulla probabile presenza di portaerei statunitensi a est dell'Australia. In effetti il contrammiraglio Fletcher era rimasto nell'area e aveva riunito il 1º maggio la Task force 17 con le portaereiLexington,Yorktown, otto incrociatori e undici cacciatorpediniere, più due petroliere di squadra.[19] Nel frattempo, il 30 aprile, era cominciata l'operazione Mo con la partenza di Shima da Rabaul, seguito il 1º maggio da Takagi che salpò da Truk; il 3 maggio i giapponesi sbarcarono a Tulagi: né gli ufficiali addetti alle operazioni, né Inoue e il suo stato maggiore erano al corrente che la Task force 17 stava facendo rifornimento a ovest delleNuove Ebridi e che Fletcher, contattato da un velivolo australiano, era stato avvertito dell'occupazione di Tulagi. Egli si portò a sud di Guadalcanal con laYorktown e durante il 4 maggio eseguì tre raid sul naviglio nipponico, affondando un paio di navi; l'attacco confermò finalmente a Inoue e i suoi collaboratori della presenza di almeno una portaerei nemica.[17]

LaLexington sotto attacco durante l'ultimo giorno di battaglia nel mar dei Coralli

Sempre il 4 maggio Inoue era arrivato a Rabaul con ilKashima, per meglio dirigere i vari gruppi navali,[11] e subito dopo erano partiti sia il convoglio d'invasione di Port Moresby sia Gotō con laShoho e gli incrociatori (troppo tardi dunque per aiutare Shima a Tulagi). A cominciare dal 5 maggio si ebbero crescenti confusioni in entrambi gli schieramenti: Takagi e Fletcher, a dispetto di numerosi cambi di rotta e intensive ricerche aeree, non riuscirono a trovarsi. Inoue tentò di sostenere il collega inviando indrovolanti da Rabaul, ma anch'essi non ottennero risultati e uno fu anzi abbattuto dai caccia dellaYorktown. Il viceammiraglio era inoltre in ansia per i trasporti, in quanto Gotō stava rimontandoli dalleisole Shortland, dove aveva fatto tappa, ma soprattutto perché era stato avvertito che alcuni incrociatori alleati si trovavano a sud delleisole Louisiade, precisamente all'uscita del Passaggio Jomard attraverso il quale il convoglio doveva transitare. La mattina presto del 7 maggio si verificarono i primi contatti: Takagi inviò il grosso dei suoi velivoli contro un cacciatorpediniere e una petroliera, scambiata per una portaerei, e li distrusse; Fletcher, invece, ritrovò per caso la 6ª Divisione incrociatori con laShoho, già segnalatagli il 6 da un B-17 decollato dall'Australia, e l'affondò con un massiccio attacco di bombardieri e aerosiluranti a nord delle Louisiade. Questo duro colpo spiazzò Inoue e lo convinse a rinviare temporaneamente l'azione anfibia a Port Moresby: alle 09:00 richiamò dunque il convoglio e tutte le squadre di supporto annesse; inviò poi per tre volte i bombardieri della 25ª Flottiglia aerea – sparsi tra Rabaul e a Nuova Guinea –[20] a colpire gli incrociatori nemici, ma nessun ordigno andò a segnò e perse almeno cinqueMitsubishi G3M "Nell". L'8 maggio la Task force 17 e la squadra di Takagi si individuarono reciprocamente e si attaccarono in contemporanea, punto culminante dellabattaglia del Mar dei Coralli. LaShokaku e laLexington furono gravemente danneggiate e la seconda colò a picco, ma i giapponesi pagarono la vittoria con gravi perdite di aviatori sullaZuikaku e pertanto Takagi ripiegò verso nord. Dinanzi al risultato del complesso scontro Inoue confermò l'annullamento dell'operazione Mo e fece rientrare tutte le sue navi a Rabaul.[17][21] Tuttavia volle assicurarsi una qualche contropartita alla sconfitta strategica e il 10 inviò la squadra del contrammiraglio Shima a occupare le indifese isole diNauru eOcean. Il giorno seguente, però, il posamine e ammiragliaOkinoshima fu silurato da un sommergibile e Inoue, avvertito che da est delle Salomone si avvicinava un'altra flotta americana, ordinò di rientrare a Truk.[22]

Dall'incrociatoreKashima Inoue diresse le operazioni della 4ª Flotta

Il 13 maggio Inoue lasciò Rabaul con ilKashima e dopo una fermata a Kavieng arrivò il 16 alla grande rada atollina, dove continuò a comandare la 4ª Flotta. Fu anche convocato per la nuova strategia varata dall'ammiraglio Yamamoto, il quale intendeva combattere una battaglia decisiva nelle vicinanze dell'atollo di Midway e schiacciare le superstiti portaerei statunitensi, concludendo così sperabilmente la guerra. Non si mostrò comunque entusiasta ed espresse molte critiche al piano, che portò alladisfatta della 1ª Flotta aerea tra il 4 e il 6 giugno.[5] Durante i mesi estivi continuò a occuparsi delle attività militari quotidiane e il 10 luglio, come da ordini, riorganizzò le forze della 6ª Squadriglia nella 2ª Divisione di scorta, alle sue dipendenze per il controllo delle acque delle isole mandatarie. Quattro giorni più tardi cedette la 6ª e 18ª Divisione incrociatori all'8ª Flotta, creata per occuparsi dell'intero settore Nuova Guinea-isole Salomone-isole dell'Ammiragliato.[23] Occupato in questi e altri compiti, Inoue non tenne in debito conto alcune comunicazioni del servizio informazioni che denunciavano una possibile controffensiva degli Stati Uniti nelle Salomone; glisbarchi a Guadalcanal del 7 agosto furono dunque una completa sorpresa, nonché motivo di ulteriore disappunto degli alti comandi verso Inoue.[5] Il 17 si verificò inoltre un'inaspettataincursione di Marine Raider a Makin, il cui presidio fu distrutto. Ciò rese evidente che le posizioni giapponesi a oriente erano troppo deboli e Inoue varò un affrettato piano di rafforzamento. A cominciare dal 29 agosto e fino alla metà di settembre, truppe di marina provenienti da Truk, dalleisole Palau, daSaipan e dal Giappone stesso si stabilirono a Nauru, Ocean,Mili, Makin,Abemama e infine sull'atollo diTarawa, ove giunse la6ª Forza da sbarco speciale "Yokosuka" con oltre 1 200 uomini. A fine settembre Inoue completò l'opera ordinando un pattugliamento aggressivo delle Gilbert meridionali, dove si trovavano variCoastwatchers che tenevano informati gli Alleati sui movimenti nipponici: il 6 ottobre l'operazione fu conclusa con successo completo, mentre nell'intera area di competenza della 4ª Flotta cominciarono ad affluire uomini, materiali e armamenti pesanti.[6] Due giorni dopo, a bordo delKashima, Inoue presiedette a un'importante conferenza relativa proprio alla costruzione razionale di fortificazioni nel Pacifico, cui partecipò anche il contrammiraglioMatome Ugaki, capo di stato maggiore di Yamamoto.[11]

Gli incarichi in patria

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Inoue con i gradi di ammiraglio, che acquisì nel 1945

L'incontro sulKashima fu l'ultimo rilevante avvenimento di Inoue come comandante in capo della 4ª Flotta. Probabilmente a causa della sconfitta del Mar dei Coralli e biasimato per la mancata previsione dell'attacco a Guadalcanal,[5] il 26 ottobre 1942 dovette cedere il posto al viceammiragliobaroneTomoshige Samejima e tornare a Tokyo per occupare la sedia di Direttore dell'Accademia navale di Etajima.[2] Convinto che la guerra fosse ormai perduta, egli s'impegnò grandemente affinché i giovani cadetti non fossero mandati al fronte contro una morte sicura e vana, imparassero la lingua inglese (da tempo omessa dai programmi accademici) e potessero sviluppare le doti necessarie per divenire i capi del Giappone postbellico. Si oppose infine allo sviluppo e impiego di armi o tattiche suicide, proposte e diffusesi negli ambienti militari tra il 1943 e il 1944.[24] Il 5 agosto 1944 Inoue fu nominato viceministro della Marina e rientrò nel Comitato degli ammiragli,[2] segnale indicante la sua ripresa di influenza. Da questa alta posizione agì assieme al suo superiore, ammiraglio Yonai, e agli altri membri del governo che intendevano arrivare a una capitolazione con gli Alleati prima che l'Impero nipponico fosse totalmente sconfitto; fu presente anche ad alcune sedute del Supremo Consiglio per la condotta della guerra fino a quando, per volere del Primo ministroKuniaki Koiso, esse furono ristrette a poche cariche istituzionali prima della fine dell'anno.[5][25] Riuscì inoltre a mettere a capo dell'Accademia navale il viceammiraglioTakeo Kurita, suo amico personale che condivideva le sue opinioni sulla salvaguardia delle giovani reclute.[24] Comandante in capoad interim del Comando costruzioni navali tra il 4 e il 18 novembre 1944, il 15 maggio 1945 Inoue lasciò il ministero e divenne Consigliere navale allo stato maggiore, venendo al contempo promosso al grado di ammiraglio. Quattro mesi più tardi il Giapponesi arrese agli Alleati e il 10 ottobre Inoue fu messo in attesa di incarichi.[2]

Inoue durante una delle lezioni di inglese che impartiva a casa propria

Il ritiro e gli ultimi anni

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Il 15 ottobre Inoue presentò le proprie dimissioni dalla distrutta Marina imperiale[2] e si ritirò a vita privata nella sua casa diYokosuka. Amante dei bambini, della cui presenza si rallegrava, poco dopo la conclusione della guerra si dette a insegnare inglese e musica nella sua abitazione.[3][26] Nel corso del dopoguerra fu anche assai disponibile con lo storico statunitense Gordon Prange, parlando con lui della strategia globale giapponese per il 1941-1942 e dell'assoluta importanza accordata alla tempistica delle operazioni inEstremo Oriente, strettamente vincolate all'attacco su Pearl Harbor.[27] Shigeyoshi Inoue morì a Yokosuka il 15 dicembre 1975, poco dopo aver compiuto 86 anni. La sua salma fu traslata a Tokyo e sepolta nel Cimitero Tama, nel sobborgoFuchū della capitale.[26]

Onorificenze

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Dati tratti da:[1] e[2]

Cavaliere di III Classe dell'Ordine del Nibbio d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
Medaglia dell'Incidente cinese del 1937 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Guerra della Grande Asia Orientale - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Sol Levante - nastrino per uniforme ordinaria
— 1940
immagine del nastrino non ancora presente

Note

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  1. ^abc(EN)World War 2 Awards - INOUE, Shigeyoshi, suen.ww2awards.com.URL consultato il 13 dicembre 2016(archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2016).
  2. ^abcdefghijklm(EN)Materials of IJN (Naval Academy 37), suadmiral31.world.coocan.jp.URL consultato il 13 dicembre 2016.
  3. ^abc Phil Keith,Stay the Rising Sun: The True Story of USS Lexington, Zenith Press, 2015, p. 206.
  4. ^(EN)IJN Tabular Record of Movement: Hiei, sucombinedfleet.com.URL consultato il 14 dicembre 2016.
  5. ^abcdefg(EN)The Pacific War Online Encyclopedia: Inoue Shigeyoshi, supwencycl.kgbudge.com.URL consultato il 13 dicembre 2016.
  6. ^abcde(EN)Japanese Forces in the Gilberts, sutarawaontheweb.org.URL consultato il 20 dicembre 2016(archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2021).
  7. ^Prange 1991, pp. 255, 433.
  8. ^abc(EN)Before Pearl Harbor, Japan targets Australia's NG Territory, supacificwar.org.au.URL consultato il 20 dicembre 2016.
  9. ^ab Philip A. Crowl,US Army in WWII: Campaign in the Marianas, Office of the Chief of Military History, 1959, p. 23, ISBN non esistente.
  10. ^Per tali forze cfr.(EN)IJN Tabular Record of Movement: Aoba, sucombinedfleet.com.URL consultato il 20 dicembre 2016.;(EN)IJN Tabular Record of Movement: Yubari, sucombinedfleet.com.URL consultato il 20 dicembre 2016.;(EN)IJN Tabular Record of Movement: Tatsuta, sucombinedfleet.com.URL consultato il 20 dicembre 2016.
  11. ^abcd(EN)IJN Tabular Record of Movement: Kashima, sucombinedfleet.com.URL consultato il 2 dicembre 2016.
  12. ^Millot 2002, p. 67.
  13. ^Millot 2002, pp. 69-71.
  14. ^Millot 2002, pp. 151-155.
  15. ^Millot 2002, pp. 146, 153, 155.
  16. ^(EN)The Pacific War Online Encyclopedia: Lae-Salamaua, supwencycl.kgbudge.com.URL consultato il 22 dicembre 2016.
  17. ^abc(EN)Battle of the Coral Sea, sumicroworks.net.URL consultato il 21 dicembre 2016.
  18. ^(EN)OOB - The battle of Coral Sea (4-8 May 1942), sunavweaps.com.URL consultato il 21 dicembre 2016.
  19. ^Millot 2002, pp. 184-186.
  20. ^Millot 2002, p. 183.
  21. ^ Mark E. Stille,The Imperial Japanese Navy in the Pacific War, Oxford, Osprey, 2014, pp. 32-34,ISBN 978-1-4728-0146-3.
  22. ^Millot 2002, p. 207.
  23. ^(EN)IJN Tabular Record of Movement: Yubari, sucombinedfleet.com.URL consultato il 22 dicembre 2016.
  24. ^ab Evan Thomas,Sea of Thunder: Four Commanders and the Last Great Naval Campaign, 1941-1945, Simon & Schuster, 2007, p. 329,ISBN 978-0-7432-5222-5.
  25. ^ Giorgio Borsa,Dieci anni che cambiarono il mondo: 1941-1951, Milano, Corbaccio, 1995, pp. 81-84,ISBN 88-7972-114-3.
  26. ^ab(EN)Shigeyoshi Inoue, inFind a Grave.Modifica su Wikidata
  27. ^Prange 1991, p. 825.

Bibliografia

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Voci correlate

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