Loshawarma, o ancheshawerma (in araboشاورما?,šāwàrmā, a sua volta dalturcoçevirme), è una pietanza di carne mediorientale. La parola deriva dalturcoçevirme, ossia «che gira», inTurchia una preparazione simile è chiamatadöner kebap, mentre inGreciagyros; in quest'ultimo caso, però è in genere a base dimaiale, animale escluso, invece, dal consumo alimentare per lepopolazioni di religioneebraica eislamica.
Le carni utilizzate sonoagnello (oppurepecora),pollo ecapra; anche la variante conmanzo è molto frequente, sia da sola che mista ad altre carni, come per esempio, agnello e manzo.
Lo shawarma si prepara infilzando la carne, tagliate in fette sottili, in un lungo spiedo posizionato in verticale; l'ultimo strato in alto è composto da grasso di pecora. Il procedimento di cottura è singolare, perché il fuoco non si trova sotto lo spiedo, ma di lato, disposto in verticale per tutta la lunghezza dello spiedo stesso. Man mano che lo shawarma cuoce, il grasso lentamente si scioglie colando sulla carne sottostante, a cui conferisce il caratteristico sapore. Per questo motivo, ossia per mantenere il grasso che unge e aromatizza, al momento del consumo si deve tagliare la carne longitudinalmente, cominciando dalla parte inferiore del blocco, che a poco a poco assume la forma di un cono capovolto.
La carne così ottenuta viene di solito usata per farcire ilkhubz, il tipico pane arabo, insieme ad altri ingredienti.
Lo shawarma è diffusissimo in Medio Oriente, ma con la denominazionekebab la pietanza ha riscosso un successo eccezionale anche in tutto l'Occidente, divenendo un cibo di largo consumo. L'industria alimentare produce infatti grandi quantità di kebab odöner kebab (su cui sono stati svolti diversi studi in merito agli effetti nocivi sulla salute, dovuti non al piatto in sé stesso, ma all'utilizzo di materie prime non sempre qualitativamente accettabili[1][2][3]).