Sh2-92 Regione H II | |
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Dati osservativi (epocaJ2000) | |
Costellazione | Volpetta |
Ascensione retta | 19h 46m 40s[1] |
Declinazione | +28° 11′ 58″[1] |
Coordinate galattiche | l = 64,0; b = +01,6[1] |
Distanza | 14300[2]a.l. (4400[2]pc) |
Magnitudine apparente (V) | - |
Dimensione apparente (V) | 40' x 40' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Classe | 1 1 1[3] |
Dimensioni | 208,6a.l. (64,0pc) |
Altre designazioni | |
LBN 145,[1] Avedisova 908 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
Sh2-92 è una grandenebulosa a emissione visibile nellacostellazione della Volpetta.
Si individua nella parte settentrionale della costellazione, al confine colCigno, sul bordo meridionale di un tratto molto luminoso dellaVia Lattea; appare molto estesa e debole, al punto che occorrono strumenti molto sensibili per poterla riprendere. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale va da giugno a novembre; la suadeclinazione settentrionale fa sì che essa sia maggiormente osservabile dalle regioni dell'emisfero boreale.
Sh2-92 è unaregione H II molto estesa, il cui diametro supera i 200anni luce; appartiene forse al bordo più esterno delBraccio di Orione, a una distanza di circa 4400 parsec (14300 anni luce) dalsistema solare. La fonte dellaionizzazione dei gas di questa nube è una brillantestella di Wolf-Rayet, nota con la sigla WR 127 (o HD 186943); questa stella, dimagnitudine apparente 10,18,[4] è in realtà unsistema stellare binario, in cui la componente secondaria è unastella blu disequenza principale diclasse spettrale O9V.[5] Secondo il catalogo delle regioni diformazione stellare di Avedisova, all'eccitazione dei gas della nube concorrerebbe anche lasupergigante blu HD 332755, situata però a una distanza superiore, attorno ai 4740 parsec;[6] ciò comporterebbe che anche la nube stessa si trovi a una distanza simile, e non a 4400 parsec come indicato in precedenza.[2] La nebulosa contiene non meno di quattro sorgenti dionde radio,[7][8] cui si aggiungono due sorgenti diradiazione infrarossa, identificate dall'IRAS;[9] ciò è indice del fatto che al suo interno sono attivi fenomeni di formazione stellare.